Riassunto delle caratteristiche del prodotto - ACIDO URSODESOSSICOLICO RATIOPHARM
1.
Acido Ursodesossicolico ratiopharm300 mg compresse
Acido Ursodesossicolico ratiopharm 450 mg compresse a rilascio prolungato
2.
Acido Ursodesossicolico ratiopharm 300 mg compresse
Una compressa contiene:
principio attivo: acido ursodesossicolico 300 mg.
Acido Ursodesossicolico ratiopharm 450 mg compresse a rilascio prolungato
Una compressa a rilascio prolungato contiene:
principio attivo: acido ursodesossicolico 450 mg.
Eccipiente con effetti noti: lattosio.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3.
Compresse.
Compresse a rilascio prolungato.
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeuticheadulti
Calcolosi biliare colesterolica, con calcoli radiotrasparenti nella colecisti e nel coledoco; alterazioni qualiquantitative nella secrezione biliare con produzione di bile sovrasatura di colesterolo. Dispepsie biliari.
Popolazione pediatrica
Patologia epatobiliare associata a fibrosi cistica nei bambini di età compresa tra 6 anni e meno di 18 anni di età.
4.2 posologia e modo di somministrazione
Se le compresse da 300 mg o le compresse a rilascio prolungato da 450 mg non permettono l’assunzione delle dosi giornaliere stabilite per il trattamento è necessario utilizzare altri dosaggi disponibili in commercio per l’adattamento della dose.
Adulti
Nell’uso prolungato, per ridurre le caratteristiche litogene della bile, la posologia media giornaliera è di 5 – 10 mg/kg; nella maggior parte dei casi la posologia giornaliera risulta compresa fra 300 e 600 mg pari a 1 – 2 compresse da 300 mg 2 volte al giorno (mattino e sera).
Documento reso disponibile da AIFA il 13/05/2020
Per mantenere le condizioni idonee allo scioglimento dei calcoli già presenti, la durata del trattamento deve essere di almeno 4 – 6 mesi, fino anche a 12 o più, ininterrottamente e deve essere proseguita per 3 – 4 mesi dopo la scomparsa radiologica od ecografica dei calcoli stessi. Il trattamento non deve comunque superare i 2 anni. Nelle sindromi dispeptiche e nella terapia di mantenimento sono sufficienti dosi di 300 mg al giorno suddivise in 2 – 3 somministrazioni. Le assunzioni vanno effettuate preferibilmente durante o dopo i pasti. Le dosi possono essere modificate a giudizio del medico.
Popolazione pediatrica
Bambini con fibrosi cistica di età compresa tra 6 anni e meno di 18 anni 20 mg/kg/die in 2 – 3 dosi separate, con un successivo aumento a 30 mg/kg/die se necessario.
Adulti
Nell’uso prolungato per ridurre le caratteristiche litogene della bile la posologia è di 450 mg al giorno, mentre nei pazienti obesi, o comunque in presenza di altri fattori litogeni importanti, è opportuno elevare il dosaggio giornaliero a 675 mg; un dosaggio più elevato è consigliabile anche nei casi con calcoli di dimensioni superiori a 2 cm. Per mantenere le condizioni idonee allo scioglimento dei calcoli già presenti, la durata del trattamento deve essere di almeno 4 – 6 mesi, fino anche a 9 mesi o più, ininterrottamente e deve essere proseguita per 3 – 4 mesi dopo la scomparsa radiologica od ecografica dei calcoli stessi. Il trattamento non deve comunque superare i 2 anni. Nelle sindromi dispeptiche e nella terapia di mantenimento sono sufficienti dosi minori: 225 mg al giorno. La somministrazione di acido ursodesossicolico a rilascio prolungato va effettuata in unica assunzione serale, preferibilmente al momento di coricarsi.
Le dosi possono essere comunque modificate a giudizio del medico; in particolare l’ottima tollerabilità del preparato permette di adottare anche dosi sensibilmente più elevate.
4.3 controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo, agli acidi biliari o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Acido Ursodesossicolico ratiopharm non deve essere utilizzato in pazienti affetti da:
– infiammazione acuta della colecisti o delle vie biliari;
– occlusione delle vie biliari (occlusione del dotto biliare comune o cistico);
– coliche biliari frequenti;
– calcoli calcificati radio-opachi;
– ridotta motilità della colecisti;
– ulcera gastrica o duodenale in fase attiva.
Popolazione pediatrica :
Portoenterostomia senza successo o senza recupero del buon flusso biliare nei bambini con atresia biliare.
4.4 avvertenze speciali e precauzioni d’impiego
Acido Ursodesossicolico ratiopharm deve essere assunto sotto controllo medico.
Nei pazienti con coliche biliari frequenti, con infezioni biliari, con gravi alterazioni pancreatiche o con affezioni intestinali che possono alterare la circolazione enteroepatica degli acidi biliari (resezione e stomia dell’ileo, ileite regionale, ecc.) è consigliabile evitare l’uso della sostanza.
Iniziando trattamenti dissolutori a lungo termine, è opportuno effettuare un controllo preliminare delle transaminasi e della fosfatasi alcalina.
Il presupposto per instaurare un trattamento calcolitico con acido ursodesossicolico è rappresentato dalla natura colesterolica dei calcoli stessi; un indice attendibile in tal senso è rappresentato dalla loro radiotrasparenza.
I calcoli biliari che presentano maggior probabilità di dissoluzione sono quelli di piccole dimensioni in colecisti funzionante; l’avvenuta desaturazione della bile in colesterolo rappresenta un utile elemento di previsione per un buon esito del trattamento, ma non è determinante, dato che la dissoluzione può avvenire anche per un processo fisico di formazione di cristalli liquidi indipendentemente dallo stato di saturazione.
Durante i primi 3 mesi di trattamento, i parametri di funzionalità epatica AST (SGOT), ALT (SGPT) e γ-GT devono essere monitorati dal proprio medico ogni 4 settimane e in seguito ogni 3 mesi. Oltre a permettere l’identificazione di pazienti responsivi e non in trattamento per cirrosi biliare primaria, tale monitoraggio dovrebbe inoltre favorire una precoce diagnosi di un potenziale deterioramento epatico, particolarmente in pazienti con cirrosi biliare primaria in stadio avanzato.
Quando utilizzato per la dissoluzione di calcoli colesterolici
Al fine di comprovare il miglioramento terapeutico e la temporanea identificazione della calcificazione dei calcoli, a seconda della loro dimensione, la colecisti deve essere visualizzata (colecistografia orale) con visione d’insieme e delle vie occluse in posizione ortostatica e supina (controllo tramite ultrasuoni) 6 – 10 mesi dopo l’inizio del trattamento.
Nei pazienti in trattamento per la dissoluzione di calcoli biliari è opportuno verificare l’efficacia del medicamento mediante esami colecistografici o ecografici ogni 6 mesi.
Se non è possibile una visualizzazione della colecisti con immagini a raggi X, o in caso di calcoli calcificati, contrattilità della colecisti danneggiata o episodi frequenti di coliche bilari, Acido Ursodesossicolico ratiopharm non deve essere utilizzato.
Le pazienti donne che assumono acido ursodesossicolico per la dissoluzione dei calcoli devono usare un metodo contraccettivo efficace non ormonale, poiché i contraccettivi ormonali possono aumentare la litiasi biliare (vedere paragrafi 4.5 e 4.6).
Quando utilizzato per il trattamento della cirrosi biliare primaria di stadio avanzato
Molto raramente è stato osservato scompenso della cirrosi epatica, che è parzialmente regredito dopo l’interruzione del trattamento.
Nei pazienti affetti da cirrosi biliare primaria, in rari casi i sintomi clinici possono peggiorare all’inizio del trattamento, ad es. può aumentare il prurito. In questi casi la dose deve essere ridotta ed in seguito deve essere di nuovo aumentata gradualmente
In caso di diarrea, la dose deve essere ridotta e in caso di diarrea persistente, il trattamento deve essere interrotto.
lattosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale; sodio: questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa da 300 mg, cioè è essenzialmente senza sodio”.
4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazione
Acido Ursodesossicolico ratiopharm non deve essere co-somministrato con colestiramina, colestipol o antiacidi contenenti idrossido di alluminio e/o smectite (ossido di alluminio), poiché queste sostanze legano l’acido ursodesossicolico nell’intestino e ne inibiscono l’assorbimento e l’efficacia. Nel caso fosse necessario l’impiego di tali sostanze, devono essere assunte 2 ore prima o dopo di Acido Ursodesossicolico ratiopharm.
Acido Ursodesossicolico ratiopharm può influenzare l’assorbimento intestinale della ciclosporina. Nei pazienti in trattamento con ciclosporina deve esserne monitorata la concentrazione ematica dal proprio medico e la dose di ciclosporina deve essere adattata, se necessario.
In casi isolati Acido Ursodesossicolico ratiopharm può ridurre l’assorbimento della ciprofloxacina.
Documento reso disponibile da AIFA il 13/05/2020
In uno studio clinico condotto su volontari sani l’uso concomitante di acido ursodesossicolico (500 mg/die) e di rosuvastatina (20 mg/die) ha dato come risultato livelli plasmatici leggermente elevati di rosuvastatina. La rilevanza clinica di questa interazione, anche per quanto riguarda le altre statine, non è nota.
Acido Ursodesossicolico ratiopharm ha mostrato di ridurre il picco delle concentrazioni plasmatiche (Cmax) e l’area sotto la curva (AUC) del calcio antagonista nitrendipina in volontari sani. È raccomandato un attento monitoraggio dei risultati dell’uso concomitante di acido ursodesossicolico e nitrendipina. Un aumento della dose di nitrendipina può essere necessario.
È stata inoltre riportata un’interazione con la riduzione dell’effetto terapeutico del dapsone. Tali osservazioni, unitamente alle prove in vitro possono indicare una potenziale induzione degli enzimi 3A del citocromo P450 da parte dell’acido ursodesossicolico. L’induzione, tuttavia non è stata osservata in uno studio con disegno appropriato di interazione con budesonide, che è un noto substrato del citocromo P450 3A.
Gli estrogeni, i contraccettivi ormonali, alcuni ipolipemizzanti e gli agenti riduttori del colesterolo sierico come il clofibrato incrementano la secrezione epatica del colesterolo e pertanto possono aumentare la litiasi biliare, contrastando l’effetto dell’acido ursodesossicolico utilizzato per la dissoluzione dei calcoli.
Evitare l’associazione con farmaci potenzialmente epatolesivi.
4.6. fertilità, gravidanza e allattamento
Fertilità
Gli studi sugli animali non hanno mostrato un’influenza dell’acido ursodesossicolico sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3). Non sono disponibili dati nell’uomo riguardanti gli effetti sulla fertilità in seguito al trattamento con acido ursodesossicolico.
Gravidanza
I dati relativi all’uso dell’acido ursodesossicolico in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva durante la prima fase della gestazione (vedere paragrafo 5.3). Considerate le sole poche evidenze e gli effetti possibilmente teratogeni dell’acido ursodesossicolico, specialmente nel primo trimestre, Acido Ursodesossicolico ratiopharm non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità.
Le donne in età fertile devono essere trattate solo se utilizzano un metodo contraccettivo sicuro: si consigliano contraccettivi orali non ormonali o a basso contenuto di estrogeni. Tuttavia nelle pazienti che assumono Acido Ursodesossicolico ratiopharm per la dissoluzione dei calcoli, si raccomanda l’uso di un metodo contraccettivo efficace non ormonale, poiché i contraccettivi orali ormonali possono aumentare la litiasi biliare. Prima di iniziare il trattamento escludere una possibile gravidanza.
Allattamento
Secondo alcuni casi documentati sull’allattamento, i livelli di acido ursodesossicolico nel latte materno sono molto bassi e probabilmente non sono attese reazioni avverse nei neonati allattati al seno.
4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Acido Ursodesossicolico ratiopharm non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.
4.8 effetti indesiderati
Per la classificazione delle frequenze degli effetti indesiderati è stata usata la seguente convenzione:
Molto comune ( ≥ 1/10)
Comune ( ≥ 1/100 ma < 1/10),
Non comune ( ≥ 1/1.000 ma < 1/100)
Documento reso disponibile da AIFA il 13/05/2020
Patologie gastrointestinali
In studi clinici, sono comunemente riportati episodi di feci pastose o diarrea durante la terapia con acido ursodesossicolico.
La tollerabilità della sostanza alle dosi consigliate è di norma buona. Solo occasionalmente sono state riscontrate irregolarità dell’alvo, che generalmente scompaiono proseguendo il trattamento.
Molto raramente, durante il trattamento della cirrosi biliare primaria si è verificato dolore addominale severo del quadrante destro superiore.
Patologie epatobiliari
In casi molto rari si è verificata calcificazione dei calcoli biliari durante il trattamento con acido ursodesossicolico. Durante il trattamento della cirrosi biliare primaria di stadio avanzato, molto raramente è stato osservato scompenso della cirrosi epatica, che è parzialmente regredito dopo l’interruzione del trattamento.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Molto raramente, può manifestarsi orticaria.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo:
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4.9. sovradosaggio
In caso di sovradosaggio può manifestarsi diarrea. In generale, altri sintomi di sovradosaggio sono improbabili poiché l’assorbimento dell’acido ursodesossicolico diminuisce con l’aumentare della dose e quindi viene maggiormente escreto con le feci.
Non sono necessarie contromisure specifiche e le conseguenze della diarrea devono essere trattate sintomaticamente con reintegrazione di fluidi e dell’equilibrio elettrolitico.
Non sono conosciuti casi di sovradosaggio oltre 4 g al giorno (dose risultata ben tollerata).
In caso di ingestione di acido ursodesossicolico in dosi altamente superiori, si suggerisce di porre in atto i normali provvedimenti consigliati nella patologia di intossicazione e di somministrare colestiramina, in quanto capace di chelare gli acidi biliari.
Ulteriori informazioni su popolazioni speciali
Una terapia a lungo termine, ad alto dosaggio di acido ursodesossicolico (28 – 30 mg/kg/die) in pazienti con colangite sclerosante primaria (uso off – label) è stato associato a percentuali di eventi avversi gravi più elevate.
5. proprietà farmacologiche
5.1. proprietà farmacodinamiche
Categoria farmaco terapeutica: preparati a base di acidi biliari, codice ATC: A05AA02
Documento reso disponibile da AIFA il 13/05/2020
L’acido ursodesossicolico (UDCA) rappresenta il 7beta-epimero dell’acido chenodesossicolico ed è un acido biliare presente fisiologicamente nella bile umana, dove rappresenta una piccola percentuale degli acidi biliari totali. L’acido ursodesossicolico è in grado di aumentare nell’uomo la capacità solubilizzante della bile nei confronti del colesterolo trasformando la bile litogena in non litogena. I meccanismi attraverso cui tale effetto si realizza sono molteplici: diminuzione della secrezione di colesterolo nella bile tramite una riduzione dell’assorbimento intestinale e della sintesi epatica del colesterolo stesso; aumento del pool complessivo degli acidi biliari favorenti la solubilizzazione micellare del colesterolo; formazione di una mesofase liquido-cristallina che permette una solubilizzazione non micellare del colesterolo superiore a quella ottenibile nella fase di equilibrio. Il trattamento con acido ursodesossicolico determina pertanto la formazione di bile insatura in colesterolo e più ricca di sali biliari idonei alla sua solubilizzazione, favorendo anche un regolare flusso della bile e lo svuotamento della colecisti.
Popolazione pediatrica
La fibrosi cistica
Dai report clinici è disponibile un’esperienza a lungo termine, di oltre 10 anni, sul trattamento con UDCA in pazienti pediatrici affetti da fibrosi cistica associata a patologie epatobiliari (CFAHD). Esiste l’evidenza che il trattamento con UDCA può ridurre la proliferazione del dotto biliare, arrestare la progressione del danno istologico e perfino invertire i cambiamenti epatobiliari, se somministrato nella fase iniziale della CFAHD. Il trattamento con UDCA deve essere iniziato non appena viene diagnosticata la CFAHD, al fine di ottimizzare l’efficacia del trattamento.
5.2. proprietà farmacocinetiche
Dopo somministrazione orale, l’acido ursodesossicolico viene facilmente assorbito a livello intestinale, captato dal fegato ed escreto nella bile in forma prevalentemente glico-coniugata: entrando così nel circolo entero-epatico, esso viene parzialmente metabolizzato ad opera della flora intestinale ed i suoi metaboliti vengono eliminati per via fecale. La particolare formulazione di acido ursodesossicolico a rilascio prolungato presenta il notevole vantaggio di assicurare, con una sola assunzione, una liberazione nell’intestino del principio attivo in tempi successivi, tale da garantire una sua biodisponibilità per circa 7 – 8 ore.
5.3. dati preclinici di sicurezza
L’acido ursodesossicolico presenta i vantaggi di una ridotta formazione di litocolato, considerato tossico nell’animale da esperimento (nell’uomo impegna i processi di solfatazione), dell’assenza di aumenti delle transaminasi seriche, anche in corso di trattamenti a lungo termine nell’uomo. La tossicità sperimentale dell’acido ursodesossicolico è generalmente molto bassa; la DL50 per via orale è risultata 10 g/kg nel ratto, mentre nel topo è risultata rispettivamente di 5740 mg/kg per il maschio e 6000 mg/kg per la femmina. Trattamenti cronici di 28 settimane nel ratto con dosi fino a 2000 mg/kg per via orale non hanno evidenziato alcuna variazione patologica dei parametri istologici studiati. Trattamenti per un anno nel cane con dosi fino a 100 mg/kg per via orale sono stati pure ben tollerati senza alcuna reazione sfavorevole. In particolare, non sono stati evidenziati effetti epatolesivi di rilievo, effetti sfavorevoli sulla fertilità, effetti teratogeni o cancerogeni, lesione della mucosa gastrica.
6. informazioni farmaceutiche
6.1. elenco degli eccipienti
Acido Ursodesossicolico-ratiopharm 300 mg compresse
Eccipienti : lattosio, amido pregelatinizzato, gomma arabica, talco, magnesio stearato, amido sodio glicolato
Acido Ursodesossicolico-ratiopharm 450 mg compresse a rilascio prolungato
Eccipienti: ipromellosa (Methocel K15M), ipromellosa (Methocel K100M), cellulosa microcristallina, lattosio, povidone, talco, magnesio stearato.
6.2. incompatibilità
6.3. Validità
6.4. Precauzioni particolari per la conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
6.5 natura e contenuto del contenitore
Scatola da 20 compresse da 300 mg in blister di Al/PVC in astuccio di cartone litografato.
Scatola da 20 compresse a rilascio prolungato da 450 mg in blister di Al/PVC in astuccio di cartone litografato.
6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Nessuna istruzione particolare.
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
ratiopharm GmbH – Graf-Arco Strasse 3 – Ulm (Germania)
8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Acido Ursodesossicolico ratiopharm 300 mg compresse – A.I.C. n° 033090010
Acido Ursodesossicolico ratiopharm 450 mg compresse a rilascio prolungato – A.I.C. n° 033090034
9. DATA DI PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE
Data della prima autorizzazione: 6 maggio 2000
Data del rinnovo più recente: 6 maggio 2010