Riassunto delle caratteristiche del prodotto - ZEMPLAR
Documento reso disponibile da AIFA il 15/12/2018
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
1. denominazione del medicinale
Zemplar 2 microgrammi/ml soluzione iniettabile
Zemplar 5 microgrammi/ml soluzione iniettabile
2. composizione qualitativa e quantitativa
Zemplar 2 microgrammi/ml soluzione iniettabile:
Ogni ml di soluzione iniettabile contiene 2 microgrammi di paracalcitolo.
Ogni fiala da 1 ml contiene 2 microgrammi di paracalcitolo.
Ogni flaconcino da 1 ml contiene 2 microgrammi di paracalcitolo.
Zemplar 5 microgrammi/ml soluzione iniettabile:
Ogni ml di soluzione iniettabile contiene 5 microgrammi di paracalcitolo.
Ogni fiala da 1 ml contiene 5 microgrammi di paracalcitolo.
Ogni fiala da 2 ml contiene 10 microgrammi di paracalcitolo.
Ogni flaconcino da 1 ml contiene 5 microgrammi di paracalcitolo.
Ogni flaconcino da 2 ml contiene 10 microgrammi di paracalcitolo.
Eccipienti con effetti noti
Etanolo (20% v/v) e glicole propilenico (30% v/v)
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3. forma farmaceutica
Soluzione iniettabile
Soluzione acquosa limpida e incolore, senza particelle visibili.
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
Il paracalcitolo è indicato negli adulti per la prevenzione e il trattamento dell’iperparatiroidismo secondario nei pazienti affetti da malattia renale cronica di stadio 5 che sono sottoposti ad emodialisi.
4.2 posologia e modo di somministrazione
Posologia
Adulti
1) La dose iniziale deve essere calcolata in base ai livelli basali di paratormone (PTH):
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La dose iniziale di paracalcitolo deve essere determinata sulla base della seguente formula:
Dose iniziale (in microgrammi) = livello basale di paratormone intatto (iPTH) espresso in pmol/l 8
OPPURE
= livello basale di paratormone intatto (iPTH) espresso in pg/ml 80
e deve essere somministrata per via endovenosa (e.v.) sotto forma di dose-bolo, con frequenza massima a giorni alterni, in qualsiasi momento nel corso della seduta di emodialisi.
Nel corso degli studi clinici effettuati, la dose massima sicura somministrata è stata di 40 microgrammi.
2) Titolazione del dosaggio:
L’intervallo dei valori di riferimento attualmente accettato per i livelli di PTH nei soggetti dializzati affetti da insufficienza renale cronica allo stadio terminale non deve superare di 1,5–3 volte il limite superiore non uremico del valore normale di 15,9 – 31,8 pmol/l (150 – 300 pg/ml) per il PTH intatto.
Per ottenere dei risultati fisiologicamente adeguati, è necessario sottoporre i pazienti a un attento monitoraggio ed effettuare una titolazione individuale del dosaggio.
Nel caso in cui si dovesse notare la presenza di ipercalcemia o di un prodotto Ca x P corretto, persistentemente elevato, superiore a 5,2 mmol2/l2 (65 mg2/dl2), il dosaggio dovrà essere ridotto o la somministrazione interrotta fino a quando tali parametri non saranno rientrati nella norma.
Successivamente, il paracalcitolo dovrà essere nuovamente somministrato ad un dosaggio più basso. Potrebbe essere necessario diminuire il dosaggio di paracalcitolo a mano a mano che i livelli di PTH si riducono in risposta alla terapia.
La seguente tabella propone un esempio di approccio consigliato per la titolazione del dosaggio:
Linee Guida Consigliate per il Dosaggio (Aggiustamenti del dosaggio ad intervalli di 2–4 settimane) | |
Livello di iPTH basale | Aggiustamento del dosaggio di paracalcitolo |
Uguale o aumentato | Aumentare di 2–4 microgrammi |
Diminuito di <30% | |
Diminuito di ≥30%, ≤60% | Lasciare invariato |
Diminuito di >60% | Diminuire di 2–4 microgrammi |
Livello di iPTH <15,9 pmol/l (150 pg/ml) |
Una volta stabilito il dosaggio di paracalcitolo, si dovrà procedere, almeno una volta al mese, alla misurazione dei livelli sierici di calcio e fosfato. Si raccomanda il controllo del PTH sierico intatto ogni tre mesi. Nel corso della fase di aggiustamento del dosaggio di paracalcitolo, potrebbe risultare necessario eseguire con maggiore frequenza gli esami di laboratorio.
Compromissione epatica
Le concentrazioni libere di paracalcitolo nei pazienti affetti da compromissione della funzionalità epatica da lieve a moderata sono simili a quelle riscontrate nei soggetti sani e in questa popolazione di pazienti
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non risulta necessario un aggiustamento del dosaggio. Non esiste ancora alcuna esperienza relativa ai pazienti affetti da compromissione epatica grave.
Popolazione pediatrica (0–18 anni)
La sicurezza e l’efficacia di Zemplar non sono state stabilite nei bambini. Non sono disponibili dati su bambini al di sotto dei 5 anni di età. I dati attualmente disponibili su pazienti pediatrici sono descritti nel paragrafo 5.1 ma non può essere fatta una raccomandazione sulla posologia.
Pazienti anziani (>65 anni)
L’esperienza relativa ai pazienti con un’età pari o superiore a 65 anni che hanno ricevuto paracalcitolo nel corso di studi di fase III è alquanto limitata. Durante questi studi, non sono state osservate differenze sostanziali in merito all’efficacia o alla sicurezza del farmaco tra i pazienti di età pari o superiore a 65 anni ed i pazienti più giovani.
Modo di somministrazione
Zemplar soluzione iniettabile deve essere somministrato attraverso una via d’accesso emodialitica.
4.3 controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Tossicità da vitamina D.
Ipercalcemia.
4.4 avvertenze speciali e precauzioni d’impiego
Un’eccessiva inibizione della secrezione del paratormone può determinare un innalzamento dei livelli sierici di calcio e può portare all’insorgenza di malattia osteo-metabolica. Per ottenere valori fisiologici di riferimento adeguati è necessario sottoporre i pazienti ad un attento monitoraggio ed eseguire una titolazione individuale del dosaggio.
Qualora si dovesse manifestare un’ipercalcemia clinicamente significativa e nel caso in cui il paziente sia sottoposto a trattamento con un chelante degli ioni fosfato a base di calcio, la dose di tale chelante deve essere ridotta o la sua somministrazione interrotta.
L’ipercalcemia cronica può essere associata a calcificazioni vascolari generalizzate e ad altre calcificazioni dei tessuti molli.
I prodotti medicinali a base di fosfato o vitamina D-correlati non devono essere assunti in concomitanza al paracalcitolo in quanto si può verificare un aumento del rischio di ipercalcemia e si può manifestare un incremento del prodotto Ca x P (vedere paragrafo 4.5).
La tossicità da digitale è potenziata dall’ipercalcemia di qualunque origine; di conseguenza, deve essere adottata la massima cautela nei pazienti sottoposti a terapia con paracalcitolo che assumono contemporaneamente digitale (vedere paragrafo 4.5).
Si deve usare cautela se si somministrano contemporaneamente paracalcitolo e ketoconazolo (vedere paragrafo 4.5).
Avvertenza relativa agli eccipienti
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Questo medicinale contiene il 20% v/v di etanolo (alcol). Ciascuna dose può contenere fino a 1,3 g di etanolo che può risultare dannoso per i soggetti affetti da alcolismo (vedere paragrafo 2 e 4.2). Deve essere tenuta nella dovuta considerazione in caso di somministrazione alle donne in stato di gravidanza ed in fase di allattamento, ai soggetti in età pediatrica ed ai gruppi ad alto rischio quali i pazienti affetti da epatopatie o epilessia.
4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazione
Non sono stati effettuati studi d’interazione con il paracalcitolo in forma iniettabile. Tuttavia è stato effettuato uno studio per valutare l’interazione tra ketoconazolo e paracalcitolo utilizzando la formulazione in capsule.
Ketoconazolo: Ketoconazolo è noto essere un inibitore non specifico di diversi enzimi del citocromo P450. I dati disponibili sia in vivo che in vitro suggeriscono che il ketoconazolo può interagire con gli enzimi che sono responsabili del metabolismo del paracalcitolo e altri analoghi della Vitamina D. Bisogna prestare particolare attenzione quando il paracalcitolo viene somministrato insieme a ketoconazolo (vedere paragrafo 4.4). L’effetto di dosi multiple di ketoconazolo somministrato al dosaggio di 200 mg, due volte al giorno (BID) per 5 giorni, sulla farmacocinetica del paracalcitolo capsule è stato studiato in soggetti sani. In presenza di ketoconazolo la Cmax del paracalcitolo è stata influenzata in maniera minima, mentre la AUCo-∞ è circa raddoppiata. L’emivita media del paracalcitolo è stata di 17,0 ore in presenza di ketoconazolo in confronto a 9,8 ore, quando il paracalcitolo è stato somministrato da solo. I risultati di questo studio indicano che a seguito di somministrazione orale di paracalcitolo l’aumento massimo della AUCo-∞ del paracalcitolo dovuta all’interazione farmacologica con il ketoconazolo non dovrebbe essere maggiore di due volte.
Non sono stati effettuati studi specifici di interazione farmacologica. La tossicità da digitale risulta potenziata dalla presenza di ipercalcemia di qualunque origine; di conseguenza, deve essere adottata la massima cautela nel caso in cui la digitale sia prescritta in concomitanza con il paracalcitolo (vedere paragrafo 4.4).
I prodotti a base di fosfato o composti analoghi alla vitamina D non devono essere assunti in concomitanza con il paracalcitolo, a causa di un aumento del rischio di ipercalcemia e di un incremento del prodotto CaxP (vedere paragrafo 4.4).
La somministrazione di dosi elevate di medicinali contenenti calcio o di diuretici tiazidici potrebbe aumentare il rischio di ipercalcemia.
Medicinali contenenti magnesio (ad esempio antiacidi) non devono essere assunti in concomitanza a medicinali contenenti vitamina D, in quanto si potrebbe manifestare ipermagnesemia.
Medicinali contenenti alluminio (ad esempio antiacidi o chelanti degli ioni fosfato) non devono essere somministrati in terapie a lungo termine in associazione a medicinali contenenti vitamina D, in quanto si potrebbero verificare un aumento dei livelli ematici di alluminio e tossicità ossea da alluminio.
4.6 fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
I dati relativi all’uso di paracalcitolo in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato.
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Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Zemplar non è raccomandato durante la gravidanza e in donne in età fertile che non usano misure contraccettive.
Allattamento al seno
Non è noto se paracalcitolo/metaboliti siano escreti nel latte materno. Dati farmacodinamici/tossicologici disponibili in animali hanno mostrato l’escrezione di paracalcitolo/metaboliti nel latte (per dettagli vedere paragrafo 5.3).
Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso.
Deve essere presa la decisione se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con paracalcitolo tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.
Fertilità
Gli studi sugli animali non hanno mostrato alcun effetto di paracalcitolo sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3).
4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Dopo la somministrazione di paracalcitolo possono verificarsi dei capogiri, che alterano in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari (vedere paragrafo 4.8).
4.8
Riassunto del profilo di sicurezza
In studi clinici di Fase II/III/IV, sono stati sottoposti a trattamento con paracalcitolo circa 600 pazienti. Nel complesso il 6% dei pazienti trattati con paracalcitolo ha riportato reazioni avverse.
La reazione avversa più comune associata alla terapia con paracalcitolo è stata l’ipercalcemia, verificatasi nel 4,7% dei pazienti. L’ipercalcemia dipende dal livello di sovrasoppressione del paratormone e può essere ridotta al minimo grazie ad un’adeguata titolazione del dosaggio.
Elenco delle reazioni avverse in forma tabellare
Le possibili reazioni avverse correlate al paracalcitolo, sia cliniche che di laboratorio, sono riportate nella seguente tabella in base alla classificazione per sistemi e organi , reazione avversa e frequenza secondo MedDRA. Per ciò che riguarda la frequenza sono state utilizzate le seguenti categorie: Molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, <1/10); non comune (≥ 1/1.000, <1/100); raro (≥ 1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi | Reazione avversa | Frequenza |
Infezioni e infestazioni | Sepsi, infezione polmonare, infezione, faringite, infezione della vagina, influenza | Non Comune |
Tumori benigni, maligni e non | Cancro della mammella | Non Comune |
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Documento reso disponibile da AIFA il 15/12/2018
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
specificati (cisti e polipi compresi) | ||
Patologie del sistema emolinfopoietico | Anemia, leucopenia, linfoadenopatia | Non comune |
Disturbi del sistema immunitario | Ipersensibilità | Non Comune |
Edema della laringe, angioedema, orticaria | Non nota | |
Patologie endocrine | Ipoparatiroidismo | Comune |
Iperparatiroidismo | Non comune | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Ipercalcemia, iperfosfatemia | Comune |
Iperkaliemia, ipocalcemia, anoressia | Non Comune | |
Disturbi psichiatrici | Stato confusionale, vaneggiamento, depersonalizzazione, agitazione, insonnia, nervosismo | Non comune |
Patologie del sistema nervoso | Cefalea, disgeusia | Comune |
Coma, accidente cerebrovascolare, attacco ischemico transitorio, sincope, mioclono, ipoestesia, parestesia, capogiro | Non comune | |
Patologie dell’occhio | Glaucoma, congiuntivite | Non comune |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Disturbo dell’orecchio | Non comune |
Patologie cardiache | Arresto cardiaco, aritmia, flutter atriale | Non comune |
Patologie vascolari | Ipertensione, ipotensione, | Non comune |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Edema polmonare, asma, dispnea, epistassi, tosse | Non comune |
Patologie gastrointestinali | Emorragia del retto, colite, diarrea, gastrite, dispepsia, disfagia, dolore addominale, costipazione, nausea, vomito, bocca secca, patologia gastrointestinale | Non comune |
Emorragia gastrointestinale | Non nota | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Prurito | Comune |
Dermatite bollosa, alopecia, irsutismo, eruzione cutanea, iperidrosi | Non comune | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Artralgia, rigidità articolare, dolore dorsale, contrazione muscolare, mialgia | Non comune |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Dolore mammario, disfunzione erettile | Non comune |
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Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Disturbi dell’andatura, edema, edema periferico, dolore, dolore in sede di iniezione, piressia, dolore toracico, condizione aggravata, astenia, malessere, sete | Non Comune |
Esami diagnostici | Tempo di sanguinamento prolungato, aspartato aminotransferasi aumentata, analisi di laboratorio anormale, peso corporeo diminuito | Non comune |
La frequenza delle reazioni avverse riportate dall’esperienza post-marketing non può essere stimata ed è stata riportata come ‘Non nota’.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa tramite il
sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo
4.9
Non sono stati riportati casi si sovradosaggio.
Il sovradosaggio di paracalcitolo può determinare ipercalcemia, ipercalcinuria, iperfosfatemia ed una eccessiva soppressione del PHT (vedere paragrafo 4.4).
Nel caso di sovradosaggio i segni e sintomi di ipercalcemia (livelli sierici di calcio) devono essere monitorati e comunicati al medico. Il trattamento deve essere iniziato in maniera appropriata.
Il paracalcitolo non viene eliminato in maniera significativa mediante la dialisi.Il trattamento dei pazienti che presentano un’ipercalcemia significativa dal punto di vista clinico consiste nell’immediata riduzione del dosaggio o nell’immediata interruzione della terapia con paracalcitolo e prevede una dieta a basso contenuto di calcio, la sospensione degli integratori di calcio, la mobilizzazione del paziente, il controllo degli squilibri elettrolitici e dei liquidi, una valutazione delle alterazioni del tracciato elettrocardiografico (di fondamentale importanza nei pazienti che vengono trattati con digitale), e l’emodialisi o la dialisi peritoneale con dialisato privo di calcio, secondo quanto consentito.
Una volta che i livelli sierici di calcio sono tornati nei normali limiti, il paracalcitolo può essere somministrato nuovamente ad un dosaggio inferiore. Se si verifica un persistente e marcato aumento dei livelli di calcio sierico, deve essere tenuta in considerazione la varietà di alternative terapeutiche disponibili. Queste includono l’uso di farmaci come fosfati e corticosteroidi così come misure per indurre la diuresi.
Zemplar soluzione iniettabile contiene come eccipiente il 30% v/v di glicole propilenico. Sono stati riportati casi isolati di depressione del Sistema Nervoso Centrale, emolisi ed acidosi lattica come effetto tossico associato a somministrazioni di dosi elevate di glicole propilenico. Sebbene tali effetti tossici non dovrebbero manifestarsi a seguito della somministrazione di Zemplar in quanto il glicole propilenico viene
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eliminato durante il processo di dialisi, il rischio di effetti tossici in caso di sovradosaggio deve essere comunque tenuto in considerazione.
5. proprieta’ farmacologiche
5.1 proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: Agenti antiparatiroidei, Codice ATC: H05BX02
Meccanismo d’azione
Il paracalcitolo è un analogo sintetico del calcitriolo, la forma biologicamente attiva della vitamina D, con modifiche sulla catena laterale (D2) e sull’anello A (19-nor). A differenza del calcitriolo, il paracalcitolo è un attivatore selettivo del recettore della vitamina D (VDR). Il paracalcitolo stimola selettivamente i recettori della vitamina D a livello delle ghiandole paratiroidee senza provocare l’aumento dei recettori della vitamina D a livello intestinale e risulta meno attivo sul riassorbimento osseo. Il paracalcitolo stimola, inoltre, i recettori calcio-sensibili (CaSR) presenti a livello delle ghiandole paratiroidee. Di conseguenza, il paracalcitolo riduce i livelli di paratormone (PTH) inibendo la proliferazione delle paratiroidi e diminuendo la sintesi e la secrezione di PTH, con un impatto minimo sui livelli di calcio e fosforo; il paracalcitolo può agire direttamente sugli osteoblasti per preservare il volume osseo e migliorare le superfici di mineralizzazione. La correzione dei livelli alterati di paratormone, unitamente alla normalizzazione dell’omeostasi del calcio e del fosforo, può prevenire o curare la malattia ossea metabolica associata ad insufficienza renale cronica.
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia di paracalcitolo iniettabile sono state valutate in uno studio di 12 settimane, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, su 29 pazienti pediatrici con insufficienza renale cronica allo stadio terminale, emodializzati, di età compresa tra 5 e 19 anni. Nello studio i sei pazienti più giovani trattati con paracalcitolo avevano un’età compresa tra 5 e 12 anni. La dose iniziale di paracalcitolo è stata rispettivamente di 0,04 mcg/kg 3 volte a settimana, se i livelli basali di iPTH erano inferiori a 500 pg/mL, oppure di 0,08 mcg/kg 3 volte a settimana se i livelli basali di iPTH erano ≥ 500 pg/mL. La dose di paracalcitolo è stata aggiustata con incrementi di 0,04 mcg/kg in base ai livelli sierici di iPTH, calcio e prodotto Ca x P. Ha completato lo studio il 67% dei pazienti trattati con paracalcitolo ed il 14% dei pazienti trattati con placebo. Il 60% dei soggetti appartenenti al gruppo trattato con paracalcitolo ha avuto 2 diminuzioni consecutive del 30% dei livelli di iPTH rispetto al basale in confronto al 21% dei pazienti appartenenti al gruppo placebo. A causa di eccessivi aumenti dei livelli di iPTH il 71% dei pazienti appartenenti al gruppo placebo ha dovuto abbandonare lo studio. Nessun paziente, sia nel gruppo paracalcitolo sia nel gruppo placebo, ha sviluppato ipercalcemia. Non ci sono dati disponibili per pazienti con età inferiore ai 5 anni.
5.2
Distribuzione
La farmacocinetica del paracalcitolo è stata studiata nei pazienti affetti da insufficienza renale cronica (IRC) per i quali è stato necessario ricorrere all’emodialisi. Il paracalcitolo viene somministrato sotto forma di iniezione bolo per via endovenosa. Entro due ore dalla somministrazione di dosi comprese tra 0,04 e 0,24 mcg/kg, le concentrazioni di paracalcitolo diminuiscono rapidamente; successivamente, le
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concentrazioni di paracalcitolo si sono ridotte in maniera logaritmicamente lineare, con un’emivita media di circa 15 ore. Inoltre, in presenza di un dosaggio multiplo, non è stato osservato alcun accumulo di paracalcitolo. Il legame alle proteine plasmatiche del paracalcitolo in vitro è risultato esteso (> 99.9%) e non saturabile per tutto il range di concentrazione compreso tra 1 ng/ml e 100 ng/ml.
Biotrasformazione
Sia nelle urine che nelle feci, sono stati individuati svariati metaboliti sconosciuti e nelle urine non è stata riscontrata la presenza di paracalcitolo rilevabile. Questi metaboliti non sono stati caratterizzati né si è proceduto alla loro identificazione. Nel complesso, tali metaboliti hanno contribuito al 51% della radioattività urinaria ed al 59% della radioattività fecale.
Caratteristiche Farmacocinetiche del Paracalcitolo in pazienti affetti da Insufficienza Renale Cronica (dose di 0,24 mcg/kg) | ||
Parametri | n | Valori (Media ± SD) |
Cmax ( 5 minuti dopo il bolo) | 6 | 1850 ± 664 (pg/ml) |
AUCo-∞ | 5 | 27382 ± 8230 (pghr/ml) |
CL | 5 | 0,72 ± 0,24 (l/hr) |
Vss | 5 | 6 ± 2 (l) |
Eliminazione
Nei soggetti sani, è stato condotto uno studio nel corso del quale è stata somministrata per via endovenosa un’unica dose-bolo di 0,16 microgrammi/kg di 3H-paracalcitolo (n=4), la radioattività osservata a livello plasmatico è stata ascritta alla sostanza principale. Il paracalcitolo è stato eliminato essenzialmente mediante escrezione epatobiliare, in quanto il 74% della dose radioattiva è stato rinvenuto nelle feci e solo il 16% è stato ritrovato nelle urine.
Popolazioni speciali
Genere, razza ed età
Nei pazienti adulti studiati, non sono state osservate differenze farmacocinetiche correlate all’età o al genere. Non sono state identificate differenze farmacocinetiche dovute alla razza.
Compromissione epatica
Le concentrazioni libere di paracalcitolo nei pazienti affetti da compromissione epatica da lieve a moderata, sono simili a quelle segnalate nei soggetti sani e in questa popolazione di pazienti non è necessario procedere ad un aggiustamento del dosaggio. Non esiste alcuna esperienza in merito ai pazienti affetti da compromissione epatica grave.
5.3 dati preclinici di sicurezza
I dati salienti emersi nel corso degli studi sulla tossicità a dose ripetuta nei roditori e nei cani sono generalmente ascritti all’attività calcemica del paracalcitolo. Gli effetti che non sono risultati palesemente correlati all’ipercalcemia hanno incluso una diminuzione della conta dei globuli bianchi nei cani, l’insorgenza di atrofia timica nei cani e la presenza di valori alterati del tempo di tromboplastina parziale
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attivata (aumentato nei cani e diminuito nei ratti). Nel corso degli studi clinici effettuati, non sono state osservate modificazioni della conta dei globuli bianchi.
Il paracalcitolo non ha determinato effetti negativi sulla fertilità dei ratti di sesso maschile o femminile ed è stato dimostrato che non possiede alcuna attività teratogena nè nei ratti nè nei conigli. Dosi elevate di altri preparati a base di vitamina D, somministrate ad animali in gravidanza, hanno indotto teratogenesi.
E’ stato dimostrato che il paracalcitolo è in grado di influenzare la vitalità fetale e può promuovere, nei ratti appena nati, un aumento significativo della mortalità peri-natale e post-natale, quando somministrato a dosi tossiche per la madre.
Nel corso di una serie di esami sulla tossicità genetica in vitro ed in vivo , è stato evidenziato che il paracalcitolo non possiede alcuna potenziale attività genotossica.
Gli studi sulla cancerogenicità nei roditori non indicano la presenza di alcun rischio particolare nel caso in cui il paracalcitolo venga usato nell’uomo.
Le dosi somministrate e/o le esposizioni sistemiche al paracalcitolo sono leggermente più elevate delle dosi terapeutiche/esposizioni sistemiche.
6. informazioni farmaceutiche
6.1 elenco degli eccipienti
Etanolo (20% v/v)
Glicole propilenico
Acqua per preparazioni iniettabili
6.2 incompatibilità
In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali.
Il glicole propilenico interagisce con l’eparina e ne neutralizza gli effetti. Zemplar soluzione iniettabile contiene come eccipiente il glicole propilenico e deve essere somministrato attraverso una via d’accesso diversa da quella per mezzo della quale si somministra eparina.
6.3 periodo di validità
3 anni – flaconcino
2 anni – fiala
Utilizzare immediatamente dopo l’apertura.
6.4 precauzioni particolari per la conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
6.5 natura e contenuto del contenitore
Zemplar 2 microgrammi/ml soluzione iniettabile:
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Ogni fiala in vetro tipo 1 contiene 1 ml di soluzione iniettabile.
Ogni flaconcino in vetro tipo 1 contiene 1 ml di soluzione iniettabile.
Le presentazioni di Zemplar sono:
Una confezione contenente 5 fiale da 1 ml di soluzione iniettabile.
Una confezione contenente 5 flaconcini da 1 ml di soluzione iniettabile.
Zemplar 5 microgrammi/ml soluzione iniettabile:
Ogni fiala in vetro tipo 1 contiene 1 ml o 2 ml di soluzione iniettabile.
Ogni flaconcino in vetro tipo 1 contiene 1 ml o 2 ml di soluzione iniettabile.
Le presentazioni di Zemplar sono:
Una confezione contenente 5 fiale da 1 ml di soluzione iniettabile.
Una confezione contenente 5 fiale da 2 ml di soluzione iniettabile.
Una confezione contenente 5 flaconcini da 1 ml di soluzione iniettabile.
Una confezione contenente 5 flaconcini da 2 ml di soluzione iniettabile.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6
I medicinali somministrati per via parenterale devono essere sottoposti a un’ispezione visiva per verificare la presenza di sostanze corpuscolari e di un eventuale intorbidimento, prima di procedere alla loro somministrazione. La soluzione è trasparente e incolore.
Esclusivamente monouso.
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
7.
AbbVie S.r.l.
S.R.148 Pontina km 52 snc
04011 Campoverde di Aprilia (LT)
8.
Zemplar 2 mcg/ml soluzione iniettabile" 5 fiale da 1 ml – AIC n. 036374128
Zemplar 2 mcg/ml soluzione iniettabile" 5 flaconcini in vetro da 1 ml – AIC n. 036374155
Zemplar 5 mcg/ml soluzione iniettabile" 5 fiale da 1 ml – AIC n. 036374015
Zemplar 5 mcg/ml soluzione iniettabile" 5 fiale da 2 ml – AIC n. 036374027
Zemplar 5 mcg/ml soluzione iniettabile" 5 flaconcini in vetro da 1 ml – AIC n. 036374130
Zemplar 5 mcg/ml soluzione iniettabile" 5 flaconcini in vetro da 2 ml – AIC n. 036374142
9. data della prima autorizzazione/rinnovo dell’autorizzazione
Data della prima autorizzazione: 22 gennaio 2005
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Data del rinnovo più recente: 22 novembre 2010