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XEOMIN - riassunto delle caratteristiche del prodotto

Contiene principio attivo :

Dostupné balení:

Riassunto delle caratteristiche del prodotto - XEOMIN

1. denominazione del medicinale

XEOMIN, 50 unità, polvere per soluzione iniettabile

XEOMIN, 100 unità, polvere per soluzione iniettabile

XEOMIN, 200 unità, polvere per soluzione iniettabile

2. composizione qualitativa e quantitativa

XEOMIN 50 unità polvere per soluzione iniettabile

Un flaconcino contiene 50 unità* di neurotossina di Clostridium Botulinum di tipo A (150 kD), priva di proteine complessanti*.

XEOMIN 100 unità polvere per soluzione iniettabile

Un flaconcino contiene 100 unità* di neurotossina di Clostridium Botulinum di tipo A (150 kD), priva di proteine complessanti*.

XEOMIN 200 unità polvere per soluzione iniettabile

Un flaconcino contiene 200 unità* di neurotossina di Clostridium Botulinum di tipo A (150 kD), priva di proteine complessanti.

Neurotossina botulinica di tipo A, purificata dalle colture di Clostridium Botulinum (ceppo Hall).

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

3. forma farmaceutica

Polvere per soluzione iniettabile.

Polvere bianca.

4. informazioni cliniche

4.1

XEOMIN è indicato negli adulti per il trattamento sintomatico:

del blefarospasmo e della distonia cervicale di forma prevalentemente rotazionale (torcicollo spasmodico), della spasticità dell’arto superiore. della scialorrea cronica dovuta a disturbi neurologici

4.2 posologia e modo di somministrazione

A causa di differenze nel test di potenza le dosi in unità per XEOMIN non sono intercambiabili con quelle per altri preparati a base di tossina botulinica di tipo A.

Per informazioni dettagliate sugli studi clinici con XEOMIN rispetto al complesso tradizionale di tossina botulinica di tipo A (900kD), vedere paragrafo 5.1.

XEOMIN deve essere somministrato solamente da medici appropriatamente qualificati e con la necessaria esperienza nella applicazione della tossina botulinica di tipo A.

La dose ottimale, la frequenza ed il numero delle sedi d’iniezione devono essere stabiliti dal medico individualmente per ciascun paziente. Bisogna eseguire una titolazione della dose.

Non devono essere superate le dosi singole raccomandate di XEOMIN.

Posologia

Blefarospasmo

La dose iniziale consigliata è da 1,25 a 2,5 unità per ogni sito di iniezione. La dose iniziale non deve superare le 25 unità per occhio. La dose totale non deve superare le 100 unità ogni 12 settimane. Gli intervalli di trattamento devono essere determinati sulla base dell’effettiva necessità clinica del singolo paziente.

L’insorgenza dell’effetto viene osservata mediamente entro quattro giorni dall’iniezione. L’effetto del trattamento con XEOMIN generalmente dura circa 3 mesi, tuttavia, può durare per periodi significativamente più lunghi o più brevi. Il trattamento può essere ripetuto se necessario.

Nelle sedute successive, la dose può essere aumentata fino al doppio se la risposta al trattamento iniziale è considerata insufficiente. Tuttavia, non sembra che si ottengano ulteriori benefici iniettando più di 5,0 unità per sede.

Torcicollo spasmodico

Nel trattamento del torcicollo spasmodico, la dose di XEOMIN devono essere adattati al singolo paziente, in base alla posizione della testa e del collo del paziente, all’ubicazione del possibile dolore, all’ipertrofia muscolare, al peso corporeo del paziente e alla risposta all’iniezione.

Devono essere iniettate non più di 200 unità per il primo ciclo di terapia, con aggiustamenti eseguiti nei cicli successivi in base alla risposta. Non deve essere superata una dose totale di 300 unità in ciascuna sessione. Non devono essere somministrate più di 50 unità in corrispondenza di ciascuna sede d’iniezione.

L’insorgenza dell’effetto viene osservata mediamente entro 7 giorni dall’iniezione. L’effetto di XEOMIN generalmente dura circa 3–4 mesi, tuttavia, può durare per periodi significativamente più lunghi o più brevi. Non sono raccomandati intervalli di trattamento inferiori a 10 settimane. Gli intervalli di trattamento devono essere determinati sulla base dell’effettiva necessità clinica del singolo paziente.

Spasticità degli arti superiori

La dose esatta e il numero dei siti di iniezione devono essere adattati al singolo paziente sulla base della dimensione, il numero e la posizione dei muscoli coinvolti, la gravità della spasticità, e la presenza di debolezza muscolare locale.

Dosi di trattamento raccomandate per muscolo:

Modello clinico

Muscolo

Unità (intervallo)

Numero di siti di iniezione per muscolo

Polso flesso

Flessore carpale radiale

25–100

1–2

Flessore carpale ulnare

20–100

1–2

Pugno chiuso

Flessore superficiale delle dita

25–100

2

Flessore profondo delle dita

25–100

2

Gomito flesso

Brachioradiale

25–100

1–3

Bicipite

50–200

1–4

Documento reso disponibile da AIFA il 15/02/2022

Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).

Brachiale

25–100

1–2

Avambraccio prono

Pronatore quadrato

10–50

1

Pronatore rotondo

25–75

1–2

Pollice sul palmo

Flessore lungo del pollice

10–50

1

Adduttore del police

5–30

1

Flessore breve del

pollice/opponente del pollice

5–30

1

Spalla intraruotata /estesa/abdotta

Deltoide, parte clavicolare

20–150

1–3

Muscolo grande dorsale

25–150

1–4

Grande pettorale

20–200

1–6

Muscolo sottoscapolare

15–100

1–4

Muscolo grande rotondo

20–100

1–2

La dose totale massima per il trattamento della spasticità dell’arto superiore non deve superare 500 unità per sessione di trattamento, e nei muscoli della spalla non devono essere somministrate più di 250 unità.

I pazienti hanno riscontrato l’inizio dell’effetto 4 giorni dopo il trattamento. L’effetto massimo, ovvero il miglioramento del tono muscolare, è stato riscontrato entro 4 settimane. Generalmente, l’effetto del trattamento è durato 12 settimane, tuttavia la sua durata può essere significativamente più lunga o più breve. Il trattamento ripetuto non deve generalmente essere più frequente di ogni 12 settimane. Gli intervalli di trattamento devono essere determinati sulla base delle effettive necessità cliniche del singolo paziente.

Scialorrea cronica

Deve essere utilizzata una soluzione ricostituita ad una concentrazione di 5 unità/0,1 ml.

XEOMIN viene iniettato nelle ghiandole parotidi e sottomandibolari su entrambi i lati (quattro iniezioni totali per trattamento). La dose viene divisa tra le ghiandole parotidi e sottomandibolari in un rapporto di 3:2 come segue:

Ghiandole

Unità

Volume

Ghiandole parotidi

30 per lato

0,6 ml per iniezione

Ghiandole sottomandibolari

20 per lato

0,4 ml per iniezione

Il sito d’iniezione deve essere vicino al centro della ghiandola.

La dose raccomandata per sessione di trattamento è di 100 unità. Questa dose massima non deve essere superata.

Gli intervalli di trattamento devono essere determinati in base alle effettive esigenze cliniche del singolo paziente. Si sconsiglia la ripetizione del trattamento con frequenza superiore a ogni 16 settimane.

Tutte le indicazioni

Nel caso di assenza di effetto terapeutico dopo un mese dall’iniezione iniziale, bisogna prendere le seguenti misure:

Verifica clinica dell’effetto della neurotossina sul muscolo in cui è stata iniettata: per es. un esame elettromiografico in contesto specialistico. Analisi delle cause della assenza di risposta, per es. isolamento inadeguato dei muscoli da iniettare, una dose troppo bassa, una tecnica d’iniezione inadeguata, la contrattura fissa, un antagonista troppo debole, la possibilità di formazione di anticorpi. Rivalutazione dell’appropriatezza terapeutica della neurotossina botulinica di tipo A.

In assenza di reazioni avverse durante il trattamento iniziale, si può somministrare un secondo ciclo di trattamento come segue: 1) aggiustare la dose, tenendo in considerazione l’analisi dell’insuccesso terapeutico più recente; 2) localizzazione dei muscoli interessati con tecnica elettromiografica; 3) osservare l’intervallo minimo consigliato tra il ciclo iniziale e la ripetizione.

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di XEOMIN non sono state ancora stabilite nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 0–17 anni. Non possono essere fatte raccomandazioni sulla posologia per indicazioni diverse da quelle descritte al paragrafo 4.1.

I dati clinici pediatrici attualmente disponibili con XEOMIN sono descritti al paragrafo 5.1.

Modo di somministrazione

Tutte le indicazioni

Per le istruzioni relative alla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione vedere il paragrafo 6.6. Dopo la ricostituzione, XEOMIN deve essere utilizzato per una sola sessione iniettiva e per un singolo paziente.

XEOMIN è destinato all’uso intramuscolare e intraghiandolare (nelle ghiandole salivari).

Blefarospasmo

Dopo la ricostituzione, la soluzione di XEOMIN viene iniettata usando un ago sterile adatto (per es. di 27–30 gauge/0,30–0,40 mm di diametro/12,5 mm di lunghezza). Non è necessaria guida elettromiografica. Si consiglia di iniettare un volume di circa 0,05–0,1 ml.

XEOMIN viene iniettato nella regione mediale e laterale del muscolo orbicolare della palpebra superiore e nella regione laterale del muscolo orbicolare della palpebra inferiore. Possono essere iniettate ulteriori sedi nell’area del sopracciglio, della regione laterale del muscolo orbicolare e nella parte superiore della faccia, se gli spasmi in queste zone interferiscono con la vista.

Torcicollo spasmodico

Un ago sterile adatto viene usato per le iniezioni nei muscoli superficiali (per es. 25–30 gauge/0,30–0,50 mm di diametro/37 mm di lunghezza) mentre un ago di 22 gauge/0,70 mm di diametro/75 mm di lunghezza può essere usato per iniezione nella muscolatura più profonda. Si raccomanda di iniettare un volume di circa 0,1–0,5 ml in corrispondenza di ciascun sito di iniezione.

Nel trattamento del torcicollo spasmodico, XEOMIN viene iniettato nel(i) muscolo(i) sternocleidomas­toideo, elevatore della scapola, scaleno, splenio della testa e/o trapezio. Questa lista non è esaustiva, dato che qualsiasi muscolo coinvolto nel controllo della posizione della testa può essere interessato e pertanto può avere bisogno del trattamento. Nel caso di difficoltà nell’isolare i singoli muscoli, le iniezioni devono essere effettuate con tecniche quali guida elettromiografica o ecografia. La massa muscolare ed il grado di ipertrofia o di atrofia sono fattori da tenere presenti quando si stabilisce la dose appropriata.

Sedi d’iniezione multiple permettono a XEOMIN di raggiungere le aree innervate del muscolo distonico in maniera più uniforme e sono particolarmente utili nei muscoli più grandi. Il numero ottimale di sedi d’iniezione dipende dalla grandezza del muscolo che deve essere denervato chimicamente.

Non bisogna iniettare il medicinale nel muscolo sternocleidomas­toideo bilateralmente, perché aumenta il rischio di reazioni avverse (in particolare di disfagia) quando vengono somministrate iniezioni bilaterali o dosi che superano le 100 U in questo muscolo.

Spasticità degli arti superiori

XEOMIN ricostituito viene iniettato utilizzando un ago sterile adatto (per es.: per i muscoli superficiali 26 gauge/0,45 mm di diametro/37 mm di lunghezza, e un ago più lungo, per es. 22 gauge /0,7 mm di diametro/75 mm di lunghezza per la muscolatura più profonda).

Si raccomanda la localizzazione dei muscoli interessati con tecniche quali guida elettromiografica o l’ecografia in caso di qualsiasi difficoltà nell’isolare i singoli muscoli. Siti di iniezione multipli permettono a XEOMIN di avere un contatto più uniforme con le aree di innervazione del muscolo e sono utili soprattutto quando si iniettano muscoli più grandi.

Scialorrea cronica

Dopo la ricostituzione, la soluzione di Xeomin viene iniettata per via intraghiandolare utilizzando un ago sterile adatto (per es. 27–30 gauge/0,30–0,40 mm di diametro/12,5 mm di lunghezza). Per la localizzazione delle ghiandole salivari coinvolte, sono possibili punti di riferimento anatomici o guida ecografica, tuttavia si deve preferire il metodo della guida ecografica poiché può comportare un miglior esito terapeutico. (vedere paragrafo 5.1).

4.3

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Patologie generalizzate dell’attività muscolare (per es. miastenia grave, sindrome di Lambert-Eaton). Infezione o infiammazione in corrispondenza della sede proposta per l’iniezione.

4.4

Tracciabilità :

Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.

Prima di somministrare XEOMIN il medico deve acquisire familiarità con l’anatomia del paziente ed eventuali alterazioni anatomiche dovute ad interventi chirurgici pregressi.

Bisogna procedere con particolare cautela per assicurarsi che XEOMIN non venga iniettato in un vaso sanguigno.

XEOMIN deve essere usato con cautela:

Se esiste qualsiasi tipo di sanguinamento.

Nei pazienti in terapia anticoagulante o con altre sostanze che potrebbero avere effetti anticoagulanti.

Gli effetti clinici della neurotossina botulinica di tipo A possono aumentare o diminuire in seguito ad iniezioni ripetute. La variabilità degli effetti clinici osservata è da attribuire alle diverse procedure di ricostituzione, all’intervallo prescelto tra le iniezioni, ai siti d’iniezione e a differenze marginali dell’attività della tossina derivanti dal test biologico utilizzato oppure all’assenza di risposta secondaria.

Diffusione locale e a distanza dell’effetto della tossina

In seguito a iniezioni di neurotossina botulinica di tipo A effettuate in siti d’iniezione inappropriati possono verificarsi effetti indesiderati con paralisi temporanea di gruppi di muscoli circostanti. Dosi elevate possono causare paralisi in muscoli distanti dal sito di iniezione.

Ci sono stati casi di effetti indesiderati che possono essere collegati alla diffusione della tossina botulinica di tipo A in siti distanti dal sito di iniezione (vedere paragrafo 4.8). Alcuni di questi possono essere pericolosi per la vita e ci sono stati casi mortali associati a volte con disfagia, polmonite e/o debolezza muscolare eccessiva.

Pazienti trattati con dosi terapeutiche possono presentare una eccessiva debolezza muscolare.

I pazienti o coloro che li assistono devono sapere che è necessario richiedere l’immediato intervento del medico in caso di comparsa di disturbi della deglutizione, della parola o della respirazione.

Disfagia è stata riferita anche in seguito all’iniezione in siti differenti dalla muscolatura cervicale.

Disturbi neuromuscolari preesistenti

. Pazienti con disturbi neuromuscolari possono presentare un rischio aumentato di eccessiva debolezza muscolare in particolare quando trattati per via intramuscolare. In questi pazienti, il medicinale a base di tossina botulinica di tipo A deve essere usato sotto supervisione di uno specialista e deve essere utilizzato solo nelle situazioni in cui si ritiene che il beneficio del trattamento superi i rischi.

In generale, i pazienti con una anamnesi di polmonite da inalazione o disfagia devono essere trattati con cautela. Si deve esercitare estrema cautela quando si trattano questi pazienti per la distonia cervicale.

XEOMIN deve essere usato con cautela:

Nei pazienti che soffrono di sclerosi laterale amiotrofica.

Nei pazienti con altre affezioni che determinano disfunzione neuromuscolare periferica.

In muscoli bersaglio che presentano una debolezza marcata oppure atrofia.

Reazioni di ipersensibilità

Con i medicinali a base di neurotossina botulinica di tipo A sono state segnalate reazioni di ipersensibilità. Se si verificano reazioni di ipersensibilità gravi (ad es. reazioni anafilattiche) e/o immediate, deve essere istituita adeguata terapia medica.

Formazione di anticorpi

Dosi troppo frequenti possono aumentare il rischio di formazione di anticorpi, che possono causare il fallimento del trattamento (vedere paragrafo 4.2).

La potenziale formazione di anticorpi può essere minimizzata iniettando la dose efficace più bassa agli intervalli tra iniezioni clinicamente appropriati più lunghi.

Popolazione pediatrica

Molto raramente sono stati segnalati casi di possibile diffusione della tossina in siti distanti dall’iniezione per altre preparazioni a base di tossina botulinica di tipo A in pazienti pediatrici con comorbilità, principalmente con paralisi cerebrale. In generale la dose utilizzata in questi casi superava quella raccomandata per questi prodotti.

Ci sono state segnalazioni spontanee di morte a volte associata a polmonite da aspirazione in bambini con paralisi cerebrale grave dopo trattamento con prodotti a base di tossina botulinica, incluso l’uso off-label (ad es. area del collo). Il rischio è considerato particolarmente elevato nei pazienti pediatrici il cui stato di salute di base è deteriorato o in pazienti con debilità neurologica significativa, disfagia o in pazienti con recente anamnesi di polmonite da aspirazione o malattia polmonare.

Avvertenze relative alle indicazioni specifiche

Blefarospasmo

Evitare di effettuare iniezioni in prossimità del muscolo elevatore della palpebra superiore per ridurre l’insorgenza di ptosi. Può comparire diplopia in seguito alla diffusione della neurotossina botulinica di tipo A nel muscolo obliquo inferiore. Evitare iniezioni nella parte mediale della palpebra inferiore può ridurre questa reazione avversa.

A causa dell’attività anticolinergica della tossina botulinica di tipo A, XEOMIN deve essere usato con cautela nei pazienti a rischio di glaucoma ad angolo stretto.

Per prevenire ectropion, evitare la somministrazione dell’iniezione nella palpebra inferiore, e trattare intensivamente qualsiasi difetto epiteliale. Questo può richiedere l’uso di colliri protettivi, pomate oftalmiche, lenti a contatto terapeutiche morbide, o chiusura dell’occhio tramite bendaggio o altri mezzi analoghi.

La riduzione del battito oculare in seguito all’iniezione di XEOMIN nel muscolo orbicolare può portare a esposizione della cornea, difetti epiteliali persistenti ed ulcerazione corneale, specialmente nei pazienti con patologie a carico dei nervi cranici (nervo facciale). Bisogna eseguire un esame accurato della sensibilità corneale nei pazienti che hanno subito interventi all’occhio.

Si possono facilmente verificare ecchimosi nei tessuti molli della palpebra. Il rischio può essere contenuto comprimendo immediatamente e delicatamente la sede d’iniezione.

Torcicollo spasmodico

XEOMIN deve essere iniettato con attenzione nel caso di sedi d’iniezione vicine a strutture sensibili, quali l’arteria carotidea, gli apici polmonari e l’esofago.

Bisogna raccomandare a pazienti precedentemente acinetici o sedentari di riprendere l’attività gradualmente dopo l’iniezione di XEOMIN.

I pazienti devono essere informati che le iniezioni di XEOMIN per il trattamento del torcicollo spasmodico possono causare disfagia da lieve a grave, con il rischio di aspirazione e dispnea. Può essere necessario un intervento medico (per es., sotto forma di un sondino gastrico per l’alimentazione) (vedere anche il paragrafo 4.8). La limitazione della dose iniettata nel muscolo sternocleidomas­toideo ad una dose inferiore a 100 unità può ridurre la comparsa di disfagia. I pazienti a maggior rischio sono quelli che presentano una massa muscolare del collo ridotta o che richiedono iniezioni bilaterali nei muscoli sternocleidomas­toidei. La comparsa di disfagia è da attribuirsi alla diffusione dell’effetto farmacologico di XEOMIN in seguito alla diffusione della neurotossina nella muscolatura esofagea.

Spasticità dell’arto superiore

XEOMIN deve essere iniettato con attenzione nel caso di sedi d’iniezione vicine a strutture sensibili, quali l’arteria carotidea, gli apici polmonari e l’esofago.

Bisogna raccomandare a pazienti precedentemente acinetici o sedentari di riprendere l’attività gradualmente dopo l’iniezione di XEOMIN.

XEOMIN è stato studiato come trattamento per la spasticità focale in associazione con i normali regimi di terapia standard, e non deve perciò essere considerato come sostituto per tali modalità di trattamento. È improbabile che XEOMIN sia in grado di migliorare il range di movimento in un’articolazione affetta da una contrattura muscolare fissa.

Sono state segnalati attacchi epilettici di nuova insorgenza o ricorrenti, di solito in pazienti predisposti alla manifestazione di questi eventi. L’esatta relazione di tali eventi con l’iniezione di tossina botulinica non è stata ancora stabilita.

Scialorrea cronica

In caso di scialorrea indotta da farmaci (ad es. da aripiprazolo, clozapina, piridostigmina), prima di usare XEOMIN per il trattamento della scialorrea si deve innanzitutto considerare la possibilità di sostituire, ridurre o persino interrompere l’assunzione del medicinale che la induce.

L’efficacia e la sicurezza di XEOMIN nei pazienti con scialorrea indotta da farmaci non è stata studiata.

Nei casi in cui si sviluppa “bocca secca” in associazione con la somministrazione di XEOMIN, si deve considerare una riduzione della dose.

Si raccomanda un esame dentale all’inizio del trattamento. Il dentista deve essere informato riguardo al trattamento della scialorrea con XEOMIN per poter decidere sulle misure appropriate per la profilassi delle carie.

4.5

Non sono stati eseguiti studi di interazione.

In teoria, l’effetto della tossina botulinica può essere potenziato dagli antibiotici aminoglicosidici o da altri medicinali che interferiscono con la trasmissione neuromuscolare, quali i miorilassanti di tipo tubocurarinico.

Pertanto, l’uso concomitante di XEOMIN con gli aminoglicosidi o la spectinomicina richiede particolare cautela. I miorilassanti periferici devono essere usati con cautela. Ove necessario, ridurre la dose iniziale del miorilassante o usare una sostanza ad azione intermedia, come il vecuronio o l’atracurio, al posto di sostanze aventi una maggiore durata d’azione.

Inoltre, quando viene usato per il trattamento della scialorrea cronica, l’irradiazione della testa e del collo incluse le ghiandole salivari e/o la somministrazione concomitante di anticolinergici (ad es. atropina, glicopirronio, scopolamina) possono aumentare l’effetto della tossina. Il trattamento della scialorrea con XEOMIN durante la radioterapia non è raccomandato.

Le 4-aminochinoline possono ridurre l’effetto di XEOMIN.

4.6

Gravidanza

Non vi sono dati adeguati sull’uso della tossina botulinica di tipo A in donne in stato di gravidanza. Studi su animali hanno evidenziato tossicità riproduttiva (vedere il paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per l’uomo non è noto. Pertanto, XEOMIN non deve essere usato in gravidanza se non nei casi di evidente necessità e se i benefici potenziali giustificano i rischi.

Allattamento

Non è noto se la tossina botulinica di tipo A viene escreta nel latte materno. Pertanto, XEOMIN non deve essere usato durante l’allattamento.

Fertilità

Non sono disponibili dati clinici sull’uso della neurotossina botulinica di tipo A. Nel coniglio non sono stati rilevati effetti avversi sulla fertilità maschile o femminile (vedere paragrafo 5.3).

4.7

XEOMIN altera in modo trascurabile o moderatamente la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

Si deve consigliare ai pazienti di evitare di guidare o di impegnarsi in attività potenzialmente pericolose se si verificano astenia, debolezza muscolare, vertigini, disturbi visivi e palpebre cadenti.

4.8

In genere, gli effetti indesiderati vengono osservati entro la prima settimana dopo il trattamento e sono temporanei. Gli effetti indesiderati possono essere correlati al principio attivo, alla procedura iniettiva o ad entrambe.

Effetti indesiderati indipendenti dall’indicazione

Effetti indesiderati correlati all’applicazione

Dolore localizzato, infiammazione, parestesia, ipoestesia, dolorabilità, gonfiore, edema, eritema, prurito, infezioni localizzate, ematoma, sanguinamento e/o ecchimosi possono essere associati al sito di iniezione. Il dolore e/o l'ansia correlati all’ago possono portare a risposte vasovagali, compresa una transitoria ipotensione sintomatica, nausea, tinnito e sincope.

Effetti indesiderati della classe di sostanze tossina botulinica di tipo A

La debolezza localizzata del muscolo è un effetto farmacologico atteso della tossina botulinica di tipo A.

Diffusione della tossina

Gli effetti indesiderati correlati alla diffusione della tossina lontano dal sito di somministrazione (eccessiva debolezza muscolare, disfagia, polmonite da aspirazione con esito fatale in alcuni casi) sono stati osservati molto raramente e producono sintomi coerenti con gli effetti della tossina botulinica di tipo A (eccessiva debolezza muscolare, disfagia e polmonite da aspirazione con esito fatale in alcuni casi) (vedere paragrafo 4.4).

Reazioni di ipersensibilità

Raramente sono state riferite reazioni di ipersensibilità gravi e/o immediate, inclusa anafilassi, malattia da siero, orticaria, edema dei tessuti molli e dispnea. Alcune di queste reazioni sono state riferite in seguito all’uso di un complesso tradizionale di tossina botulinica di tipo A sia in monoterapia che in associazione con altri agenti che notoriamente causano reazioni simili.

Effetti indesiderati provenienti dall’esperienza clinica

Le seguenti reazioni avverse sono state riportate con l’uso di XEOMIN. Le categorie di frequenza vengono definite come segue: Molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Blefarospasmo

Sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati con XEOMIN:

Patologie del sistema nervoso

Blefarospasmo

Classificazione per sistemi e organi

Reazione avversa

Frequenza

Patologie del sistema nervoso

Cefalea, paresi facciale

Non comune

Patologie dell’occhio

Ptosi palpebrale

Molto comune

Secchezza degli occhi, visione offuscata, compromissione della vista

Comune

Diplopia, aumentata lacrimazione

Non comune

Patologie gastrointestinali

Secchezza della bocca

Comune

Disfagia

Non comune

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Eruzione cutanea

Non comune

Documento reso disponibile da AIFA il 15/02/2022

Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Debolezza muscolare

Non comune

Patologie sistemiche e condizioni relative al sito di somministrazione

Dolore al sito d’iniezione

Comune

Affaticamento

Non comune

Torcicollo spasmodico

Classificazione per sistemi e organi

Reazione avversa

Frequenza

Infezioni e infestazioni

Infezione delle vie aeree superiori

Comune

Patologie del sistema nervoso

Cefalea, presincope, capogiro

Comune

Disturbi della parola

Non comune

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Disfonia, dispnea

Non comune

Patologie gastrointestinali

Disfagia

Molto comune

Secchezza della bocca, nausea

Comune

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Iperidrosi

Comune

Eruzione cutanea

Non comune

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Dolore al collo, debolezza muscolare, mialgia, spasmi muscolari, rigidità muscolare

Comune

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Dolore al sito di iniezione, astenia

Comune

Spasticità dell’arto superiore

Classificazione per sistemi e organi

Reazione avversa

Frequenza

Patologie del sistema nervoso

Cefalea, ipoestesia

Non comune

Patologie gastrointestinali

Secchezza della bocca

Comune

Disfagia, nausea

Non comune

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Debolezza muscolare, dolore alle estremità, mialgia

Non comune

Patologie sistemiche e condizioni relative al sito di somministrazione

Astenia

Non comune

Scialorrea cronica

Classificazione per sistemi e organi

Reazione avversa

Frequenza

Patologie del sistema nervoso

Parestesia

Comune

Disturbi della parola

Non comune

Patologie gastrointestinali

Secchezza della bocca, disfagia

Comune

Saliva alterata (addensata), disgeusia

Non comune

Esperienza post-marketing

Con l’uso di XEOMIN a partire dal suo lancio sul mercato sono state segnalate le seguenti reazioni con frequenza non nota indipendentemente dall’indicazione:

Classificazione per sistemi e organi

Reazione avversa

Disturbi del sistema immunitario

Reazioni di ipersensibilità quali gonfiore, edema (anche a distanza dal sito di iniezione), eritema, prurito, eruzione cutanea (locale e generalizzata) e dispnea

Patologie del sistema muscoloscheletrico

Atrofia muscolare

Documento reso disponibile da AIFA il 15/02/2022

Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).

e del tessuto connettivo

Patologie sistemiche e condizioni relative al sito di somministrazione

Sintomi simil-influenzali

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo

4.9

Vedere le informazioni sui rischi associati alla diffusione locale e a distanza dell’effetto della tossina al paragrafo 4.4.

Sintomi di sovradosaggio

Un aumento delle dosi di neurotossina botulinica di tipo A può determinare paralisi neuromuscolare pronunciata in aree distanti dalla sede d’iniezione con una varietà di sintomi. I sintomi possono includere debolezza generalizzata, ptosi, diplopia, difficoltà di respirazione, difficoltà di linguaggio, paralisi della muscolatura respiratoria o difficoltà di deglutizione che possono causare polmonite da aspirazione.

Misure in caso di sovradosaggio

Nel caso di un sovradosaggio il paziente deve essere monitorato a livello clinico per sintomi di eccessiva debolezza muscolare o paralisi muscolare. Può essere necessario un trattamento sintomatico. Può essere necessario un supporto respiratorio, qualora si instauri una paralisi dei muscoli respiratori.

5.   proprietà farmacologiche

5.1

Gruppo farmacoterapeutico: Miorilassante, farmaco ad azione periferica, Codice ATC: M03AX01

La neurotossina botulinica di tipo A blocca la trasmissione colinergica a livello della giunzione neuromuscolare inibendo il rilascio di acetilcolina. Le terminazioni nervose della giunzione neuromuscolare non rispondono più agli impulsi nervosi, e viene bloccata la secrezione del neurotrasmettitore nelle placche motrici (denervazione chimica). Il recupero della trasmissione degli impulsi viene ristabilito dalla formazione di nuove terminazioni nervose e attraverso la riconnessione alle placche motrici.

Meccanismo d’azione

Il meccanismo di azione attraverso il quale la neurotossina botulinica di tipo A esplica i suoi effetti sulle terminazioni nervose colinergiche può essere descritto come un processo sequenziale a quattro fasi che comprende le fasi seguenti:

Legame: la catena pesante della neurotossina botulinica di tipo A si lega con una selettività ed affinità eccezionalmente elevate ai recettori che si trovano esclusivamente a livello delle terminazioni colinergiche. Internalizzazione: restringimento della membrana della terminazione nervosa e assorbimento della tossina nella terminazione nervosa (endocitosi). Traslocazione: il segmento amino terminale della catena pesante della neurotossina forma un poro nella membrana della vescicola, il legame disolfuro viene spezzato e la catena leggera della neurotossina passa attraverso il poro nel citosol. Effetto: una volta rilasciata la catena leggera, degrada proteoliticamente in modo altamente selettivo la proteina bersaglio (SNAP 25) che è essenziale per il rilascio dell’acetilcolina.

Il completo recupero della funzione della placca motrice/trasmis­sione dell’impulso dopo l’iniezione intramuscolare avviene normalmente entro 3–4 mesi, man mano che le terminazioni nervose si riformano e si riconnettono alla placca motrice.

Risultati degli studi clinici

L’equivalenza terapeutica di XEOMIN rispetto al prodotto di comparazione Botox contenente il complesso di tossina botulinica di tipo A (onabotulinumtoxinA 900 kD) è stata dimostrata in due studi di comparazione di fase tre a dose singola, uno su pazienti con blefarospasmo (studio MRZ 602010003, n=300) e uno su pazienti con distonia cervicale (studio MRZ 60201–0013n= 463). I risultati di tali studi suggeriscono che XEOMIN e questo prodotto di comparazione hanno profilo di efficacia e sicurezza simili nei pazienti affetti da blefarospasmo e da distonia cervicale, quando usati con un rapporto di conversione di dose di 1:1 (vedere paragrafo 4.2).

Blefarospasmo

XEOMIN è stato studiato in uno studio multicentrico di fase III, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo su un totale di 109 pazienti affetti da blefarospasmo. I pazienti avevano una diagnosi clinica di blefarospasmo essenziale benigno, con un sottopunteggio basale per la gravità sulla Scala di Valutazione Jankovic (JRS), ≥2 e una risposta terapeutica stabile soddisfacente alle precedenti somministrazioni del prodotto di comparazione (onabotulinumtoxinA-).

I pazienti sono stati randomizzati (2:1) a ricevere una singola somministrazione di XEOMIN (n=75) oppure placebo (n=34) a una dose simile (+/-10%) alle due sedute di iniezione più recenti con Botox prima dell’ingresso nello studio. La dose più elevata consentita in questo studio è stata di 50 unità per occhio; la dose media di XEOMIN è stata di 32 unità per occhio.

L’endpoint primario di efficacia è stato il cambiamento del sottopunteggio per la Gravità della scala JRS rispetto al basale alla settimana 6 dopo l’iniezione, nella popolazione intention-to-treat (ITT), con la sostituzione dei valori mancanti con il valore più recente per il paziente (ultima osservazione eseguita). Nella popolazione ITT la differenza tra il gruppo XEOMIN e il gruppo placebo nel cambiamento del sottopunteggio per la Gravità della scala JRS rispetto al basale alla settimana 6 è stato –1,0 (IC 95% –1,4; –0,5) punti e era statisticamente significativo (p<0,001).

Se era necessaria una nuova iniezione, i pazienti potevano proseguire con un Periodo di Estensione. I pazienti hanno ricevuto fino a 5 iniezioni di XEOMIN con un intervallo minimo tra le due iniezioni di almeno 6 settimane (durata totale dello studio 48–69 settimane e una dose massima di 50 unità per occhio). Nell’arco dell’intero studio, l’intervallo mediano tra le iniezioni nei soggetti trattati con NT 201 variava tra 10,14 (1° intervallo) e 12,0 settimane (dal 2° al 5° intervallo).

Torcicollo spasmodico

XEOMIN è stato studiato in uno studio multicentrico di fase III, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo su un totale di 233 pazienti affetti da distonia cervicale. I pazienti avevano una diagnosi di distonia cervicale prevalentemente rotazionale, con un punteggio totale al basale sulla Scala Toronto Western Spasmodic Torticollis Rating Scale (TWSTRS) di 20. I pazienti sono stati randomizzati (1:1:1) a ricevere una singola somministrazione di XEOMIN 240 unità (n=81), XEOMIN 120 unità (n=78) oppure placebo (n=74). Il numero e siti delle iniezioni sono stati stabiliti dallo sperimentatore.

La variabile primaria di efficacia è stata la variazione media LS rispetto al basale alla settimana 4 dopo l’iniezione del punteggio totale TWSTRS, nella popolazione intention-to-treat (ITT), con la sostituzione dei valori mancanti con il valore al basale per il paziente (modello statistico completo). Il cambiamento nel punteggio totale TWSTRS rispetto al basale alla settimana 4 è stato significativamente maggiore nel gruppo NT 201 rispetto al cambiamento nel gruppo placebo (p<0,001 in tutti i modelli statistici). Queste differenze sono state inoltre clinicamente significative: ad es. –9,0 punti per le 240 unità vs. placebo e –7,5 punti per le 120 unità vs. placebo nel modello statistico completo.

Nei casi in cui si è resa necessaria una nuova iniezione, i pazienti potevano proseguire con un Periodo di Estensione. I pazienti hanno ricevuto fino a 5 iniezioni di 120 unità o 240 unità di XEOMIN con un intervallo minimo tra le due iniezioni di almeno 6 settimane (durata totale dello studio 48–69 settimane). Nell’arco dell’intero studio, l’intervallo mediano tra le iniezioni nei soggetti trattati con NT 201 variava tra 10,00 (1° intervallo) e 13,14 settimane (dal 3° al 6° intervallo).

Spasticità dell’arto superiore (adulti)

Nello studio chiave (doppio cieco, controllato con placebo, multicentrico) condotto in pazienti con spasticità post-ictus dell’arto superiore, 148 pazienti sono stati randomizzati a ricevere XEOMIN (n=73) o placebo (n=75) in base alle dosi raccomandate per il trattamento iniziale presentate nel paragrafo 4.2 dell’RCP. In uno studio clinico la dose cumulativa fino a 6 trattamenti ripetuti è stata in media 1333 unità (massimo 2395 Unità) su un periodo fino a 89 settimane.

Come determinato per il parametro di efficacia primaria (tassi di risposta per i flessori del polso, punteggio della Scala Ashworth alla Settimana 4, risposta definita come miglioramento di almeno 1 punto sui 5 punti della Scala di Ashworth), i pazienti trattati con XEOMIN (tasso di risposta: 68,5%) hanno avuto una possibilità 3,97 volte maggiore di risposta rispetto ai pazienti trattati con placebo (tasso di risposta: 37,3%; IC 95%: da 1,90 a 8,30; p<0.001, popolazione ITT).

Questo studio a dose fissa non era stato disegnato per differenziare tra pazienti maschi e femmine, tuttavia in un’analisi post-hoc i tassi di risposta sono stati più alti nelle pazienti donne (89,3%) rispetto agli uomini (55,6%), e la differenza è stata statisticamente significativa solo per le donne. Tuttavia, nei pazienti maschi i tassi di risposta nella Scala di Ashworth dopo 4 settimane nei pazienti trattati con XEOMIN sono stati consistentemente più elevati in tutti i gruppi muscolari rispetto al placebo. Sulla base della richiesta di nuovo trattamento da parte del paziente, la durata mediana dell’effetto in questo studio principale seguito da un periodo di estensione in aperto è stata di 14 settimane (scarto interquartile: da 13 a 17 settimane) e nella maggioranza dei cicli di iniezione (95,9%) il tempo al nuovo trattamento è stato compreso tra 12 e 28 settimane.

I tassi di risposta sono stati simili negli uomini rispetto alle donne nel periodo di estensione in aperto dello studio chiave (in questo periodo dello studio era possibile un dosaggio flessibile), nel quale sono stati arruolati 145 pazienti e gli sono state somministrate fino a 5 cicli di iniezioni, così come nello studio in cieco per l’osservatore (Numero EudraCT 2006–003036–30), nel quale sono state valutate l’efficacia e la sicurezza di XEOMIN in due diverse diluizioni in 192 pazienti con spasticità dell’arto superiore di varia eziologia.

Un altro studio clinico di fase III in doppio cieco controllato con placebo ha arruolato un totale di 317 pazienti affetti da spasticità dell’arto superiore e mai prima sottoposti a trattamento, ad almeno 3 mesi dall’ictus. Durante il Periodo Principale (MP) è stata somministrata per via intramuscolare una dose totale fissa di XEOMIN (400 unità) al gruppo clinico bersaglio primario definito scelto tra gomito flesso, polso flesso o pugno chiuso, e ad altri gruppi muscolari colpiti (n=210). L’analisi confermatoria delle variabili primarie e co-primarie di efficacia alla settimana 4 dopo l’iniezione hanno dimostrato un miglioramento statisticamente significativo del tasso di risposta valutato mediante la Scala Ashworth, o modifiche rispetto al basale valutate con la Scala Ashworth e nella Investigator Global Impression off Change (CGI Scale).

296 pazienti trattati hanno completato il Periodo Principale MP e hanno partecipato al primo ciclo di estensione in open label (OLEX). Durante il Periodo di Estensione i pazienti hanno ricevuto fino a 3 iniezioni. Ciascun ciclo OLEX consisteva in una sessione di trattamento singola (dose totale 400 unità di XEOMIN, distribuita in maniera flessibile a tutti i muscoli interessati) seguita da un periodo di osservazione di 12 settimane. La durata totale dello studio è stata di 48 settimane.

Il trattamento dei muscoli della spalla è stato valutato in uno studio di fase III in aperto in cui sono stati arruolati 155 pazienti che dal punto di vista clinico necessitavano di un trattamento combinato per la spasticità dell’arto superiore e di quello inferiore. Il protocollo dello studio prevedeva la 13 possibilità di somministrare fino a 600 unità di XEOMIN nell’arto superiore. Questo studio ha mostrato una correlazione positiva tra l’aumento delle dosi di XEOMIN e il miglioramento della condizione del paziente valutato mediante la Scala Ashworth e tramite altre variabili di efficacia senza compromettere la sicurezza del paziente o la tollerabilità di XEOMIN.

Scialorrea cronica

Nello studio clinico principale di fase III in doppio cieco, controllato con placebo sono stati arruolati un totale di 184 pazienti affetti da almeno tre mesi da scialorrea dovuta al morbo di Parkinson, parkinsonismo atipico, ictus e lesione cerebrale traumatica. Durante il Periodo Principale (MP) è stata somministrata una dose fissa totale di XEOMIN (100 o 75 unità) o di placebo per via intraghiandolare nella proporzione di dose definita di 3:2 rispettivamente nelle ghiandole salivari parotidi e sottomandibolari.

uSFR (g/min)

GICS (punteggio)

Trattamento

Punti temporali

n oss

LS media (SE)

n oss

LS media (SE)

Placebo

Settimana 4

36

–0,04 (0,033)

36

0,67 (0,186)

100 unità

Settimana 4

73

–0,13 (0,026)

74

1,25 (0,144)

100 unità

Settimana 8

73

–0,13 (0,026)

74

1,30 (0,148)

100 unità

Settimana 12

73

–0,12 (0,026)

74

1,21 (0,152)

100 unità

Settimana 16

73

–0,11 (0,027)

74

0,93 (0,152)

uSFR: Percentuale di Flusso Salivare Non Stimolato; GICS: Impressione Globale della Scala di Cambiamento n oss: Numero osservato; LS: Differenza media rispetto al basale; SE: Errore standard della media

Alla settimana 4, è stato osservato almeno 1 punto di miglioramento nella scala GICS (endpoint coprimario) nel 73% dei pazienti trattati con 100 unità di XEOMIN rispetto al 44% dei pazienti nel gruppo placebo. L’analisi confirmatoria di entrambe le variabili co-primarie di efficacia (uSFR e GICS alla settimana 4 post-iniezione) ha dimostrato miglioramenti statisticamente significativi del gruppo di trattamento con 100 unità rispetto al placebo. E’ stato possibile dimostrare miglioramenti dei parametri di efficacia alle settimane 8 e 12 post-iniezione che sono stati mantenuti fino all’ultima osservazione del MP alla settimana 16. Le variabili co-primarie di efficacia alla settimana 4 hanno mostrato risultati superiori in caso di somministrazione ecoguidata rispetto al metodo con repere anatomico (valore p uSFR 0.019 vs 0.099 e GICS 0.003vs 0.171).

173 pazienti trattati hanno completato il MP e sono entrati nel Periodo di Estensione (EP). L’EP è consistito in 3 cicli in doppio cieco ciascuno con una sessione singola di trattamento (100 o 75 unità di dose totale di XEOMIN, con la stessa proporzione di dose del MP) seguito da un periodo di osservazione di 16 settimane. 151 pazienti hanno completato l’EP. I risultati dell’EP hanno confermato i risultati del MP, mostrando benefici continuativi del trattamento con 100 unità di XEOMIN.

Spasticità dell’arto inferiore e superiore dovuta a paralisi cerebrale (bambini/adoles­centi) Valutazione dell’arto inferiore

In uno studio clinico di fase III di dose-risposta, in doppio cieco, a gruppi paralleli, sono stati arruolati 311 bambini e adolescenti (età 2–17 anni) con spasticità dell’arto inferiore uni- o bilaterale dovuta a paralisi cerebrale. Per il trattamento della spasticità dell’arto inferiore XEOMIN è stato somministrato in tre gruppi di trattamento (rispettivamente, 4 unità/kg di peso corporeo con un massimo di 100 unità, 12 unità/kg di peso corporeo con un massimo di 300 unità o 16 unità/kg di peso corporeo con un massimo di 400 unità) per il trattamento di due pattern clinici di arto inferiore (piede equino, ginocchio flesso, coscia addotta).

In questo studio, il gruppo trattato con basse dosi ha funzionato come gruppo di controllo. Non sono state dimostrate differenze statisticamente significative nel confronto dose elevata vs. dose bassa rispetto all’endpoint di efficacia sia primario che co-primario. La modifica della LS media (SE, 95% IC) rispetto al basale nella Scala Ashworth dei flessori plantari 4 settimane dopo l’iniezione è stata –0,70 (0,061, 95% IC: – 0,82; –0,58) per la dose elevata e –0,66 (0,084, 95% IC: –0,82; –0,50) per la dose bassa con un valore p di 0,650. Il miglioramento nel tono muscolare non si rifletteva in un effetto sulla funzione o sull’Impressione Globale del Cambiamento da parte del Ricercatore. Non può essere determinata un’adeguata posologia di XEOMIN per il trattamento della spasticità dell’arto inferiore nei bambini e negli adolescenti. Non sono stati osservati eventi avversi inattesi nel trattamento in doppio cieco e nel trattamento in aperto a lungo termine con XEOMIN nell’arco di quattro cicli di iniezioni.

Valutazione dell’arto superiore

In un secondo studio di fase III di dose-risposta, in doppio cieco a gruppi paralleli, un totale di 350 bambini e adolescenti (età 2–17 anni) con spasticità dell’arto superiore da solo o con spasticità dell’arto superiore e inferiore combinate dovute a paralisi cerebrale sono stati trattati con XEOMIN. Per il trattamento dell’arto superiore (gomito flesso, polso flesso, pugno chiuso, avambraccio prono, pollice sul palmo) o spasticità dell’arto superiore e inferiore combinate (piede equino, ginocchio flesso, coscia addotta) XEOMIN è stato somministrato in tre gruppi di trattamento nel Periodo Principale con un ciclo di iniezioni: da 2 a 5 unità/kg di peso corporeo con un massimo di 50–125 unità, da 6 a 15 U/Kg di peso corporeo con un massimo di 150–375 unità e da 8 a 20 unità/kg di peso corporeo con un massimo di 200–500 unità. I pazienti hanno continuato con la dose più elevata nel periodo di estensione in aperto dello studio con tre cicli di iniezioni.

È stata osservata una differenza statisticamente significativa tra dose bassa ed elevata nel cambiamento rispetto al basale nella Scala Ashworth per il flessore del gomito o il flessore del polso alla settimana 4 post-iniezione (-0,22 [95% IC –0,4;-0,04] p=0,017). I miglioramenti nel tono muscolare non si riflettevano in un effetto sulla funzione o sull’Impressione Globale del Cambiamento da parte del Ricercatore. Pertanto, da questo studio non può essere determinata un’adeguata posologia di XEOMIN per il trattamento della spasticità dell’arto superiore nei bambini e negli adolescenti.

Non sono state segnalate problematiche di sicurezza inattese nel trattamento della spasticità dell’arto superiore e dell’arto inferiore con XEOMIN fino a quattro cicli di iniezioni (14± 2 settimane ciascuno).

Popolazione pediatrica

L’Agenzia Europea dei Medicinali ha previsto l’esonero dall’obbligo di presentare i risultati degli studi con XEOMIN:

in tutti i sottogruppi della popolazione pediatrica per il trattamento della distonia e nei neonati e nei bambini da 0 a 24 mesi nel trattamento della spasticità muscolare nella popolazione pediatrica dalla nascita a meno di 2 anni e ha rinviato quest’obbligo per i pazienti da 2 anni a meno di 18 anni di età per il trattamento della scialorrea cronica.

Vedere paragrafo 4.2 per informazioni sull’uso pediatrico.

5.2 proprietà farmacocinetiche

Caratteristiche generali del principio attivo

Gli studi classici sulla cinetica e sulla distribuzione non possono essere effettuati con la neurotossina botulinica di tipo A perché il principio attivo viene applicato in quantità estremamente piccole (picogrammi per iniezione) e si lega in maniera rapida ed irreversibile alle terminazioni nervose colinergiche.

La tossina botulinica di tipo A naturale è un complesso ad alto peso molecolare che, oltre alla neurotossina (150 kD), contiene altre proteine non tossiche, come le emoagglutinine e le non emoagglutinine. Contrariamente ai preparati tradizionali contenenti il complesso della tossina botulinica di tipo A, XEOMIN contiene la neurotossina pura (150 kD), perché è libera dalle proteine complessanti e ha dunque un basso contenuto di proteine estranee. Il contenuto di proteine estranee somministrato è considerato uno dei fattori del fallimento secondario della terapia.

È stato evidenziato che la neurotossina botulinica di tipo A, come molte altre proteine, va incontro a trasporto assonale retrogrado dopo iniezione per via intramuscolare. Tuttavia, alle dosi rilevanti dal punto di vista terapeutico, non è stato rilevato passaggio trans-sinaptico retrogrado della neurotossina botulinica attiva di tipo A nel sistema nervoso centrale.

La neurotossina botulinica di tipo A legata ai recettori entra all'interno delle terminazioni nervose per endocitosi prima di raggiungere il suo bersaglio (SNAP 25) e viene poi degradata a livello intracellulare. Le molecole di neurotossina botulinica di tipo A libere in circolo che non si sono legate ai recettori delle terminazioni nervose colinergiche presinaptiche sono inglobate per fagocitosi o pinocitosi e degradate come qualsiasi altra proteina libera circolante.

Distribuzione del principio attivo nei pazienti

Non sono stati eseguiti studi di farmacocinetica con XEOMIN nell’uomo per i motivi sovraesposti.

5.3 dati preclinici di sicurezza

Dati non-clinici non hanno messo in evidenza alcun rischio particolare per l’uomo sulla base degli studi convenzionali di farmacologia per la valutazione della sicurezza cardiovascolare e intestinale.

I rilievi degli studi di tossicità a dosi ripetute sulla tossicità sistemica di XEOMIN dopo iniezione intramuscolare negli animali riguardavano principalmente i suoi effetti farmacodinamici, ad es. atonia, paresi e atrofia nel muscolo iniettato.

Similmente, il peso della ghiandola salivare sottomandibolare iniettata era ridotto a tutti i livelli di dose, ed è stata osservata atrofia acinare della ghiandola salivare alla dose massima di 40 unità/kg dopo 4 iniezioni ripetute di XEOMIN ad intervalli di 8 settimane nel ratto.

Non è stata evidenziata intolleranza a livello locale. Gli studi sulla tossicità riproduttiva con XEOMIN non hanno evidenziato né effetti avversi sulla fertilità maschile o femminile nel coniglio né effetti diretti sullo sviluppo embriofetale o pre- e post-natale nel ratto e/o nel coniglio. Tuttavia, la somministrazione di XEOMIN a intervalli giornalieri, settimanali o bisettimanali in studi di embriotossicità a livelli che avevano evidenziato riduzioni di peso corporeo della madre ha aumentato il numero degli aborti nel coniglio e ha ridotto lievemente il peso fetale nel ratto. Non si può presumere che sia indispensabile una esposizione sistemica continua delle madri durante la fase sensibile (sconosciuta) della organogenesi per l’induzione di effetti teratogeni.

In uno studio di tossicità giovanile post-svezzamento nel ratto, sono state osservate atrofia dell’epitelio germinale testicolare e ipospermia alla dose più elevata testata (30 unità/kg/adm) senza alcun impatto sulla fertilità maschile. Quando maschi e femmine sono stati accoppiati a 14 settimane di età, la performance di accoppiamento era ridotta nei maschi in trattamento con dosi elevate possibilmente a causa della debolezza degli arti o del peso corporeo marcatamente inferiore. In assenza di qualsiasi effetto sul numero medio di corpi lutei, la perdita pre-impianto risultava aumentata a dosi pari o superiori a 10 unità/kg/adm. Non è stato possibile concludere se questo risultato fosse un effetto mediato dal maschio o dalla femmina.

Di conseguenza, i margini di sicurezza relativamente alla terapia clinica sono stati generalmente bassi in termini di dosi cliniche elevate.

Non sono stati condotti studi di genotossicità o carcinogenesi con XEOMIN.

6. informazioni farmaceutiche

6.1 elenco degli eccipienti

Albumina umana

Saccarosio.

6.2 incompatibilità

Questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti ad eccezione di quelli menzionati nel paragrafo 6.6.

6.3 periodo di validità

XEOMIN 50 unità polvere per soluzione iniettabile: 3 anni.

XEOMIN 100 unità polvere per soluzione iniettabile: 4 anni.

XEOMIN 200 unità polvere per soluzione iniettabile: 3 anni.

Soluzione ricostituita:

La stabilità chimica e fisica durante l’uso è stata dimostrata per 24 ore a temperature tra i 2 e gli 8°C.

Da un punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere usato immediatamente. Se non viene usato immediatamente, i tempi di conservazione durante l’uso e le condizioni prima dell’uso sono responsabilità dell’utilizzatore e solitamente non superano le 24 ore a 2–8°C, a meno che la ricostituzione non sia avvenuta in condizioni asettiche controllate e validate.

6.4 precauzioni particolari per la conservazione

Non conservare al di sopra dei 25°C

Per la conservazione dopo la ricostituzione del prodotto, vedere paragrafo 6.3.

6.5 natura e contenuto del contenitore

Flaconcino (vetro di tipo 1) con tappo (gomma bromobutile) e chiusura a prova di manomissione (alluminio).

XEOMIN 50 unità polvere per soluzione iniettabile: Confezioni da 1, 2, 3 o 6 flaconcini, contenenti ciascuno 50 unità.

XEOMIN 100 unità polvere per soluzione iniettabile: Confezioni da 1, 2, 3, 4 o 6 flaconcini, , contenenti ciascuno 100 unità.

XEOMIN 200 unità polvere per soluzione iniettabile: Confezioni da 1, 2, 3, 4 o 6 flaconcini, , contenenti ciascuno 200 unità.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione

Ricostituzione

XEOMIN viene ricostituito prima dell’uso con soluzione sterile iniettabile di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%). La ricostituzione e la diluizione devono essere eseguite in conformità con le linee guida della buona pratica clinica, specialmente per quanto riguarda l’asepsi.

È buona pratica ricostituire i contenuti dei flaconcini e preparare la siringa sopra asciugamani di carta foderati di plastica per raccogliere eventuali fuoriuscite. Viene aspirata una quantità appropriata di soluzione di cloruro di sodio (si consulti la tabella delle diluizioni) in una siringa. Per la ricostituzione si raccomanda di utilizzare un ago corto smussato da 20–27 G. Dopo l’inserimento verticale dell’ago attraverso il tappo di gomma, il solvente deve essere iniettato delicatamente nel flaconcino per evitare la formazione di schiuma. Se il vuoto impedisce al solvente di entrare al suo interno, il flaconcino deve essere buttato via. La siringa deve essere rimossa dal flaconcino e XEOMIN deve essere miscelato con il solvente ruotando e capovolgendo il flaconcino con attenzione. La soluzione non deve essere agitata con forza. Se necessario, l’ago utilizzato per la ricostituzione deve restare nel flaconcino e la quantità necessaria di soluzione deve essere aspirata con una nuova siringa sterile adatta alle iniezioni.

XEOMIN ricostituito è una soluzione chiara, incolore, libera da materia particolata.

XEOMIN non deve essere usato qualora la soluzione ricostituita abbia un aspetto torbido o contenga particelle o fiocchi.

Si deve prestare attenzione ad utilizzare il corretto volume di solvente per la presentazione scelta per prevenire il sovradosaggio. Se vengono usate differenti misure di flaconcini di XEOMIN per un’unica iniezione, si deve prestare attenzione ad utilizzare la corretta quantità di solvente quando si ricostituisce un particolare numero di unità per 0,1 ml. La quantità di solvente varia tra XEOMIN 50 unità, XEOMIN 100 unità e XEOMIN 200 unità. Ogni siringa deve essere etichettata conformemente.

Le possibili concentrazioni per XEOMIN 50, 100 e 200 unità sono indicate nella tabella seguente:

Dose risultante ( in unità per 0,1 ml)

Solvente aggiunto

(soluzione iniettabile di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%))

Flaconcino da 50 unità

Flaconcino da 100 unità

Flaconcino da 200 unità

20 unità

0,25 ml

0,5 ml

1 ml

10 unità

0,5 ml

1 ml

2 ml

8 unità

0,625 ml

1,25 ml

2,5 ml

5 unità

1 ml

2 ml

4 ml

4 unità

1,25 ml

2,5 ml

5 ml

2,5 unità

2 ml

4 ml

Non pertinente

2 unità

2.5 ml

5 ml

Non pertinente

1,25 unità

4 ml

Non pertinente

Non pertinente

Qualsiasi soluzione iniettabile che sia stata conservata per più di 24 ore o non usata deve essere buttata via.

Procedura per lo smaltimento sicuro di flaconcini, siringhe e materiali utilizzati

I flaconcini non usati, la soluzione rimanente nel flaconcino e/o le siringhe devono essere messi in autoclave. In alternativa, il restante XEOMIN può essere inattivato aggiungendo una delle seguenti soluzioni: etanolo al 70%, isopropanolo al 50%, SDS (detergente anionico) allo 0,1%, soluzione diluita di idrossido di sodio (0,1 N NaOH) o di ipoclorito di sodio (almeno 0,1% di NaOCl).

Dopo l’inattivazione i flaconcini, le siringhe e i materiali usati non devono essere svuotati e devono essere gettati negli appositi contenitori e smaltiti secondo la normativa locale.

Raccomandazioni in caso di incidenti durante la manipolazione della tossina botulinica di tipo A

Qualsiasi fuoriuscita del prodotto deve essere asciugata, utilizzando materiale assorbente impregnato con una qualsiasi delle soluzioni elencate sopra nel caso della polvere, oppure con materiale assorbente asciutto nel caso del prodotto ricostituito. Le superfici contaminate devono essere pulite utilizzando materiale assorbente impregnato con una qualsiasi delle soluzioni sopraelencate, e poi asciugate. Se si rompe un flaconcino, si deve procedere come sopra raccogliendo con attenzione i pezzi di vetro rotto e asciugando il prodotto, evitando ferite sulla pelle. Se il prodotto viene a contatto con la pelle, l’area colpita deve essere sciacquata con abbondante acqua. Se il prodotto entra negli occhi, questi devono essere sciacquati accuratamente con abbondante acqua o con una soluzione oftalmica per il lavaggio oculare. Se il prodotto viene a contatto con una ferita, un taglio o con la pelle lesionata, la pelle deve essere sciacquata accuratamente con abbondante acqua. Devono essere prese le misure mediche adeguate in base alla dose iniettata.

Queste istruzioni d’uso, per la manipolazione e lo smaltimento devono essere seguite rigorosamente.

7. titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio

Merz Pharmaceuticals GmbH

Eckenheimer Landstraße 100

60318 Frankfur­t/Main

Germania

Telefono: +49–69/15 03–1

Fax: +49–69/15 03–200

8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

AIC n. 038232068 – „50 unità polvere per soluzione iniettabile“ 1 flaconcino in vetro

AIC n. 038232070 – „50 unità polvere per soluzione iniettabile“ 2×1 flaconcini in vetro

AIC n. 038232082 – „50 unità polvere per soluzione iniettabile“ 3×1 flaconcini in vetro

AIC n. 038232094 – „50 unità polvere per soluzione iniettabile“ 6×1 flaconcini in vetro

AIC n. 038232017 – „100 unità polvere per soluzione iniettabile“ 1 flaconcino di vetro

AIC n. 038232029 – „100 unità polvere per soluzione iniettabile“ 2×1 flaconcini di vetro

AIC n. 038232031 – „100 unità polvere per soluzione iniettabile“ 3×1 flaconcini di vetro

AIC n. 038232043 – „100 unità polvere per soluzione iniettabile“ 6×1 flaconcini di vetro

AIC n. 038232056 – „100 unità polvere per soluzione iniettabile“ 6 flaconcini di vetro confezione ospedaliera

AIC n. 038232106 – „200 unità polvere per soluzione iniettabile“ 1 flaconcino in vetro

AIC n. 038232118 – „200 unità polvere per soluzione iniettabile“ 2 flaconcini in vetro

AIC n. 038232120 – „200 unità polvere per soluzione iniettabile“ 3 flaconcini in vetro

AIC n. 038232132 – „200 unità polvere per soluzione iniettabile“ 4 flaconcini in vetro

AIC n. 038232144 – „200 unità polvere per soluzione iniettabile“ 6 flaconcini in vetro

9. data della prima autorizzazione/rinnovo dell’autorizzazione

Data della prima autorizzazione: agosto 2016

Data del Rinnovo più recente: dicembre 2017 (100 unità); gennaio 2020 (200 unità)