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TRIALDECAL - riassunto delle caratteristiche del prodotto

Dostupné balení:

Riassunto delle caratteristiche del prodotto - TRIALDECAL

1 denominazione del medicinale

Trialdecal 70 mg + 500 mg/800 UI compresse

2 composizione qualitativa e quantitativa

Trialdecal è una combinazione di due compresse: Alendronato 70 mg compresse e calcio / colecalciferolo 500 mg / 800 UI compresse.

Compresse di Alendronato: Ogni compressa contiene alendronato sodico triidrato equivalente a 70 mg di acido alendronico.

Compresse di calcio / colecalciferolo: Ogni compressa contiene carbonato di calcio equivalente a 500 mg di calcio e colecalciferolo (vitamina D3) 800 IU (20 microgrammi).

Eccipienti con effetti noti:

Compresse di Alendronato: Ciascuna compressa contiene lattosio 122 mg (come monoidrato).

Compresse di Calcio/Colecal­ciferolo: Ciascuna compressa contiene: saccarosio 1,75 mg.

Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

3 forma farmaceutica

Alendronato

Compressa.

Bianca, oblunga, biconvessa, 5,5 × 11,5 mm.

Calcio/Colecal­ciferolo

Compressa rivestita con film [compressa].

da bianca a biancastra, possibile presenza di punti, ovale, con impresso R150, 8.5 × 19 mm.

INFORMAZIONI CLINICHE

4.1

Indicazioni terapeutiche

Trialdecal è indicato nel trattamento dell’osteoporosi in post menopausa, per ridurre il rischio di fratture vertebrali e all’anca. Trialdecal è indicato in pazienti che sono a rischio di carenza di calcio e vitamina D.

4.2 posologia e modo di somministrazione

4.3

Patologie dell'esofago e altri fattori che ritardano lo svuotamento esofageo, come stenosi o acalasia Incapacità di stare in piedi o seduti in posizione eretta per almeno 30 minuti Grave compromissione renale Ipocalcemia Malattie e / o condizioni che portano a ipercalcemia e / o ipercalciuria Nefrolitiasi Ipervitaminosi D Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Vedere anche paragrafo 4.4

4.4 avvertenze speciali e precauzioni di impiego

Eventi avversi gastro intestinali

L’alendronato può causare irritazione locale della mucosa del tratto gastrointestinale superiore.

Poiché c'è un potenziale peggioramento della patologia di base, deve essere usata cautela quando l’alendronato viene somministrato a pazienti con problemi all’apparato gastro-intestinale superiore attivi, quali disfagia, patologie esofagee, gastrite, duodenite, ulcere o con storia recente (entro l'anno precedente) di importanti patologie gastrointestinali quali ulcera peptica o sanguinamento gastrointestinale attivo o chirurgia del tratto gastrointestinale superiore esclusa la piloroplastica (vedere paragrafo 4.3). Nei pazienti con patologia nota dell’esofago di Barrett, i medici dovrebbero prendere in considerazione i benefici ed i rischi potenziali dell’Alendronato su base individuale.

Documento reso disponibile da AIFA il 21/03/2017

In pazienti in trattamento con alendronato sono state riportate reazioni a carico dell’ esofago (alcune gravi e con necessità di ospedalizzazione) quali esofagite, ulcere esofagee ed erosioni esofagee, raramente seguite da stenosi esofagee. I medici dovrebbero quindi essere attenti a qualsiasi segno o sintomo che indichi una possibile reazione esofagea e i pazienti devono essere informati di interrompere l'alendronato e rivolgersi al medico se si sviluppano sintomi di irritazione esofagea quali disfagia, dolore alla deglutizione, dolore retrosternale, insorgenza o peggioramento di pirosi.

Il rischio di gravi eventi avversi esofagei sembra essere maggiore nei pazienti che non assumono l'alendronato in maniera appropriata e / o che continuano ad assumere l'alendronato dopo lo sviluppo di sintomi riferibili ad irritazione esofagea. E' molto importante che siano fornite le modalità di assunzione complete e che siano comprese da parte del paziente (vedere paragrafo 4.2). I pazienti devono essere informati che la mancata osservanza delle istruzioni riportate può aumentare il rischio di problemi esofagei.

Mentre nessun aumento del rischio è stato osservato in ampi studi clinici, vi sono stati rari casi (postmarketing) di ulcere gastriche e duodenali, alcuni dei quali gravi ed associati a complicanze.

Funzionalità renale

L'Alendronato non è raccomandato per i pazienti con compromissione renale quando la VFG è minore di 35 ml/min (vedere paragrafo 4.2).

La vitamina D deve essere usata con cautela nei pazienti con compromissione della funzionalità renale e l'effetto sui livelli di calcio e fosfato devono essere monitorati. Il rischio di calcificazione dei tessuti molli dovrebbe essere preso in considerazione. Nei pazienti con insufficienza renale grave, la vitamina D nella forma di colecalciferolo non viene metabolizzato normalmente e devono essere utilizzate altre forme di vitamina D (vedere paragrafo 4.3).

In caso di trattamento prolungato, si raccomanda di controllare i livelli di calcio sierico e di monitorare la funzionalità renale mediante misurazione della creatinina sierica. Il monitoraggio è particolarmente importante nei pazienti anziani in trattamento concomitante con glicosidi cardiaci o diuretici (vedere paragrafo 4.5) e nei pazienti con forte tendenza alla formazione di calcoli. In caso di ipercalcemia o ipercalciuria (superiori a 300 mg (7,5 mmol) / 24 ore) o segni di compromissione renale il trattamento con Trialdecal deve essere interrotto.

Livelli di calcio

L’ipocalcemia deve essere corretta prima di iniziare la terapia con l’alendronato (vedere paragrafo 4.3). Altri disordini del metabolismo minerale (come la carenza di vitamina D e ipoparatiroidismo) devono essere trattati. In pazienti affetti da queste condizioni, il calcio sierico e i sintomi di ipocalcemia devono essere monitorati durante la terapia con Trialdecal.

A causa degli effetti dell’Alendronato sull'incremento della mineralizzazione ossea, una diminuzione della calcemia e fosfato può verificarsi soprattutto in pazienti che assumono glucocorticoidi nei quali l'assorbimento del calcio può essere ridotto. Questi sono di solito piccoli e asintomatici. Tuttavia, ci sono state rare segnalazioni di ipocalcemia sintomatica, che sono state occasionalmente gravi e spesso si sono verificate in pazienti con condizioni predisponenti (es ipoparatiroidismo, deficit di vitamina D e malassorbimento del calcio).

Garantire adeguato apporto di calcio e vitamina D è particolarmente importante nei pazienti in trattamento con glucocorticoidi

Le compresse di calcio/colecal­ciferolo devono essere prescritte con cautela in pazienti affetti da sarcoidosi a causa del rischio di un aumento del metabolismo della vitamina D nella sua forma attiva. Questi pazienti devono essere monitorati per quanto riguarda il contenuto di calcio nel siero e nelle urine.

Le compresse di calcio/colecal­ciferolo deve essere usato con cautela nei pazienti immobilizzati con osteoporosi a causa di un aumento del rischio di ipercalcemia.

Documento reso disponibile da AIFA il 21/03/2017

Il contenuto di vitamina D (800 IU) nelle compresse di calcio/colecal­ciferolo deve essere considerato in caso di prescrizione di altri medicinali contenenti vitamina D. Ulteriori dosi di calcio o di vitamina D devono essere assunte sotto stretto controllo medico. In questi casi è necessario monitorare frequentemente i livelli sierici di calcio e l'escrezione urinaria.

Osteonecrosi della mandibol/mascella e del canale uditivo esterno

L’osteonecrosi della mandibola/mascella, generalmente associata ad estrazione dentale e/o infezione locale (inclusa l'osteomielite) è stata segnalata in pazienti sottoposti a regimi di trattamento per il cancro comprendenti bifosfonati somministrati principalmente per via endovenosa. Molti di questi pazienti sono stati sottoposti anche a chemioterapia e corticosteroidi. L'osteonecrosi della mandibola/mascella è stata riportata anche in pazienti con osteoporosi trattati con bifosfonati orali.

I seguenti fattori di rischio dovrebbero essere considerati quando si valuta il rischio individuale di sviluppare osteonecrosi della mandibola/mascella:

dosaggio dell’agente anti-riassorbitivo, via di somministrazione (vedi sopra) e dose cumulativa cancro, chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi, fumo una storia di malattia dentale, scarsa igiene orale, malattia parodontale, procedure odontoiatriche invasive e protesi dentarie scadenti.

Un esame odontoiatrico con le appropriate procedure odontoiatriche preventive dovrebbe essere presa in considerazione prima del trattamento con bifosfonati per via orale in pazienti con scarsa salute dentale.

Durante il trattamento, questi pazienti dovrebbero evitare procedure odontoiatriche invasive, se possibile. Per i pazienti che sviluppano osteonecrosi della mandibola/mascella durante la terapia con bifosfonati, la chirurgia odontoiatrica può esacerbare tale condizione. Per i pazienti che necessitano di procedure odontoiatriche, non ci sono dati disponibili per suggerire che l'interruzione del trattamento con i bifosfonati riduca il rischio di osteonecrosi della mandibola. Il giudizio clinico del medico curante deve guidare il programma di gestione di ciascun paziente sulla base della valutazione individuale rapporto rischio / beneficio.

Durante il trattamento con bifosfonati, tutti i pazienti devono essere incoraggiati a mantenere una buona igiene orale, ricevere di routine controlli dentistici, e segnalare eventuali sintomi orali come mobilità dentale, dolore o gonfiore.

L'osteonecrosi del canale uditivo esterno è stata segnalata con i bifosfonati, soprattutto in associazione con la terapia a lungo termine. I possibili fattori di rischio per l'osteonecrosi del canale uditivo esterno includono l'uso di steroidi e chemioterapia e/o fattori di rischio locali, come infezioni o traumi. La possibilità di osteonecrosi del condotto uditivo esterno deve essere presa in considerazione nei pazienti che assumono bifosfonati che presentano sintomi dell'orecchio tra cui infezioni croniche uditive.

Fratture atipiche del femore

Fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore sono state riportate nella terapia con bifosfonati, principalmente in pazienti in trattamento a lungo termine per l'osteoporosi. Queste fratture trasversali o oblique corte, possono verificarsi in qualsiasi parte del femore a partire da appena sotto il piccolo trocantere sino a sopra la linea sovracondiloidea. Queste fratture si verificano dopo un minimo o nessun trauma e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all'inguine, spesso associato a evidenza di diagnostica per immagini di fratture da stress, settimane o mesi prima del verificarsi di una frattura femorale completa. Le fratture sono spesso bilaterali; quindi il femore controlaterale deve essere esaminato in pazienti trattati con bisfosfonati che hanno subito una

Documento reso disponibile da AIFA il 21/03/2017

frattura della diafisi femorale. E’ stata riportata anche una limitata guarigione di queste fratture. L'interruzione della terapia con bifosfonati nei pazienti che sospettano di avere una frattura del femore atipica dovrebbe essere considerata in attesa di valutazione del paziente, sulla base di una valutazione individuale del rischio beneficio. Durante il trattamento con i bifosfonati i pazienti devono essere informati di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, anca o all'inguine e qualsiasi paziente che presenta tali sintomi dovrebbe essere valutato per una frattura incompleta al femore.

Quadro Generale

Dolore osseo, articolare e/o muscolare è stato riportato in pazienti trattati con bifosfonati. Nell'esperienza post-marketing, questi sintomi sono stati raramente gravi e/o invalidanti (vedere paragrafo 4.8). Il tempo di insorgenza dei sintomi varia da un giorno a diversi mesi dall'inizio del trattamento. La maggior parte dei pazienti avevano sollievo dei sintomi dopo l'interruzione del trattamento. Un sottogruppo ha avuto una recidiva dei sintomi assumendo nuovamente lo stesso farmaco o un altro bifosfonato.

Nell'esperienza post-marketing, sono state segnalate gravi reazioni cutanee, tra cui la sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica associata ad alendronato.

Altre cause di osteoporosi diverse dalla carenza di estrogeni e l'invecchiamento devono essere considerate.

La co-somministrazione di tetracicline o chinoloni di solito non è raccomandata, o deve essere fatta con cautela (vedere paragrafo 4.5).

Le compresse di alendronato contengono 122.21 mg di lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp-lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale. Le compresse di calcio /colecalciferolo contengono 4 mg di saccarosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio o insufficienza di sucrasi-isomaltasi non devono assumere questo medicinale.

4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazione

Alendronato 70 mg

Se assunti allo stesso momento, è probabile che cibo e bevande (inclusa l'acqua minerale), integratori di calcio, antiacidi, ed alcuni medicinali per via orale interferiscano con l'assorbimento dell’alendronato. Pertanto, i pazienti devono attendere almeno 30 minuti dopo l'assunzione di alendronato prima di assumere qualsiasi altro medicinale per via orale (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).

Non sono previste altre interazioni farmacologiche con farmaci di rilevanza clinica. Un certo numero di pazienti negli studi clinici ha ricevuto estrogeni (via endovaginale, transdermica o orale) durante il trattamento con alendronato. Non sono stati identificati eventi avversi attribuibili al loro uso concomitante.

Dal momento che l'uso di FANS è associato con irritazione gastrointestinale, si deve usare cautela durante l'uso concomitante con alendronato.

Anche se non sono stati effettuati studi specifici di interazione, negli studi clinici l’alendronato è stato usato con una vasta gamma di farmaci comunemente prescritti senza evidenza di interazioni cliniche avverse.

Calcio / colecalciferolo

Diuretici tiazidici riducono l'escrezione urinaria di calcio. A causa dell'aumentato rischio di ipercalcemia, il calcio sierico deve essere regolarmente monitorato durante l'uso concomitante di diuretici tiazidici.

Documento reso disponibile da AIFA il 21/03/2017

L'uso concomitante di fenitoina o barbiturici può ridurre l'effetto della vitamina D3 in quanto aumenta il metabolismo.

I corticosteroidi sistemici riducono l'assorbimento del calcio. Durante l'uso concomitante, può essere necessario aumentare la dose di calcio/colecal­ciferolo.

L'ipercalcemia può aumentare la tossicità dei glicosidi cardiaci durante il trattamento con calcio e vitamina D. I pazienti devono essere monitorati per quanto riguarda elettrocardiogramma (ECG) e livelli sierici di calcio.

L'efficacia della levotiroxina può essere ridotta con l'uso concomitante di calcio, a causa della diminuzione dell'assorbimento di levotiroxina. Le somministrazioni di calcio e levotiroxina devono essere separati da almeno quattro ore.

L'assorbimento gastrointestinale di alendronato può essere ridotto dal calcio. I pazienti devono essere informati di non prendere mai le compresse di calcio/colecal­ciferolo lo stesso giorno delle compresse di Alendronato 70 mg (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).

I sali di calcio possono diminuire l'assorbimento del ferro, zinco e del ranelato di stronzio. Di conseguenza, ferro, zinco o preparati di stronzio ranelato dovrebbero essere presi almeno due ore prima o dopo la compressa di calcio/colecal­ciferolo.

Il trattamento concomitante con resine a scambio ionico come la colestiramina o lassativi come l'olio di paraffina può ridurre l'assorbimento gastrointestinale di vitamina D.

Il trattamento con orlistat può potenzialmente modificare l'assorbimento delle vitamine liposolubili (ad esempio vitamina D3).

Il calcio può interferire con l'assorbimento di preparati di tetracicline somministrate contemporaneamente. Per questo motivo, le preparazioni a base di tetracicline devono essere somministrate almeno due ore prima o da quattro a sei ore dopo assunzione orale di calcio.

L'assorbimento di antibiotici chinolonici può essere compromessa se somministrato in concomitanza con il calcio. Antibiotici chinolonici dovrebbero essere assunti due ore prima o sei ore dopo l'assunzione di calcio.

L'acido ossalico (presente negli spinaci e nel rabarbaro) e l'acido fitico (presente nei cereali integrali) possono inibire l'assorbimento del calcio attraverso la formazione di composti insolubili con gli ioni di calcio. Il paziente non dovrebbe assumere prodotti contenenti calcio entro due ore dall'ingestione di cibi ad alto contenuto di acido ossalico e acido fitico.

4.6

Trialdecal è destinato ad essere utilizzato in donne in post-menopausa e non deve essere usato durante la gravidanza o durante l'allattamento.

Gravidanza

Trialdecal non deve essere usato durante la gravidanza. Non ci sono dati adeguati provenienti dall'uso di Trialdecal o alendronato o di calcio e vitamina D nelle donne in gravidanza.

Gli studi sugli animali hanno evidenziato tossicità riproduttiva. L'Alendronato somministrato durante la gravidanza nei ratti ha causato distocia associata a ipocalcemia (vedere paragrafo 5.3).

Documento reso disponibile da AIFA il 21/03/2017

Durante la gravidanza l'assunzione giornaliera non deve superare i 1500 mg di calcio e 600 IU di vitamina D. Gli studi sugli animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva di alte dosi di vitamina D (vedere paragrafo 5.3). Nelle donne in gravidanza, overdose di calcio e vitamina D devono essere evitate in quanto l’ipercalcemia permanente è stata correlata ad effetti negativi sul feto in via di sviluppo.

Allattamento al seno

Il calcio e la vitamina D3 passano nel latte materno. Non è noto se i metaboliti dell’Alendronato sono escreti nel latte umano. Un rischio per i neonati / lattanti non può essere escluso. Trialdecal non deve essere usato durante l'allattamento.

Fertilità

Alendronato

I bifosfonati sono incorporati nella matrice ossea, da cui vengono gradualmente rilasciati in un periodo di anni. La quantità di bifosfonato incorporato nel tessuto osseo degli adulti, e, di conseguenza, l'importo disponibile per il rilascio nella circolazione sistemica, è direttamente correlata alla dose e la durata di utilizzo di bifosfonati (vedere paragrafo 5.2). Non ci sono dati sul rischio fetale negli esseri umani. Tuttavia, vi è un rischio teorico di danno fetale, prevalentemente scheletrico, se una donna rimane incinta dopo aver completato un corso di terapia con bifosfonati. L'impatto di variabili quali il tempo tra la cessazione della terapia con bifosfonati e il concepimento, la tipologia di bifosfonato utilizzato, e la via di somministrazione (per via endovenosa rispetto a orale) sul rischio non è stato studiato.

Calcio / Vitamina D3

Normali livelli endogeni di calcio e vitamina D non dovrebbero avere effetti negativi sulla fertilità.

4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi degli effetti sulla capacità di guidare e di usare macchinari. Tuttavia, alcune reazioni avverse riportate con l’Alendronato potrebbero interferire sulla capacità di guidare e di usare macchinari in alcuni pazienti. La risposta individuale all’uso di Trialdecal potrebbe variare (vedere paragrafo 4.8).

4.8 effetti indesiderati

Alendronato 70 mg compresse

I seguenti eventi avversi sono stati riportati durante gli studi clinici e /o l'uso post-marketing:

[Molto comune (≥1 / 10), comune (≥1 / 100, 1/10), non comune (≥1 / 1.000, 1/100), raro (≥1 / 10.000, 1 / 1.000), molto raro (1 / 10.000 inclusi casi isolati)]

Disturbi del sistema immunitario

Raro: reazioni di ipersensibilità incluse orticaria e angioedema

Disturbi del metabolismo e della nutrizione:

Raro: ipocalcemia sintomatica, spesso in associazione con condizioni predisponenti§

Patologie del sistema nervoso

Comune: cefalea, capogiro† Non comune: disgeusia†

Patologie dell’occhio:

Non Comune: infiammazione dell'occhio (uveite, sclerite, o episclerite)

Patologie dell’orecchio e del labirinto:

Comune: vertigini†

Molto raro: osteonecrosi del canale uditivo esterno (reazione avversa di

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classe dei bisfosfonati)

Patologie gastrointestinali:

Comune: dolore addominale, dispepsia, stipsi, diarrea, flatulenza, ulcera esofagea*, disfagia*, distensione addominale, rigurgito acido

Non comune: nausea, vomito, gastrite, esofagite*, erosioni esofagee*, melena†

Raro: stenosi esofagea*, ulcerazione orofaringea*, SUP (sanguinamento, ulcere, perforazione) del tratto gastrointestinale superiore§

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

Comune: alopecia†, prurito†

Non comune: eruzione cutanea, eritema

Raro: eruzione cutanea con fotosensibilità, reazioni cutanee gravi inclusa la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica ‡

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo:

Molto comune : dolore muscoloscheletrico (osseo, muscolare o articolare) talvolta grave†§

Comune: gonfiore delle articolazioni†

Raro: osteonecrosi della mandibola/mascella ‡§; fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore (reazione avversa di classe dei bisfosfonati) ⊥

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:

Comune: astenia†, edema periferico†

Non comune: sintomi transitori come da risposta della fase acuta (mialgia, malessere e raramente febbre), tipicamente associati all’inizio del trattamento†

§ Vedere paragrafo 4.4

†La frequenza negli studi clinici è stata simile sia nel gruppo trattato con medicinale che in quello trattato con placebo.

*Vedere paragrafi 4.2 e 4.4

‡Questa reazione avversa è stata identificata tramite il monitoraggio post-marketing. La frequenza “raro” è stata stimata in base a studi clinici rilevanti.

Riportate durante l’esperienza post-marketing

Compresse di calcio / colecalciferolo

Le reazioni avverse sono elencate di seguito.

Reazioni avverse frequenze sono definite: non comune (≥1 / 1.000, 1/100), raro (1 / 10.000, 1 / 1.000), o non nota (l’incidenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Disturbi del sistema immunitario

Non nota (l’incidenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): Reazioni di ipersensibilità come angioedema o edema della laringe.

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Non comuni : ipercalcemia e ipercalciuria.

Patologie gastrointestinali

Raro: costipazione, flatulenza, nausea, dolore addominale e diarrea.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Raro : prurito, eruzione cutanea e orticaria.

Popolazioni speciali

Pazienti con insufficienza renale sono a potenziale rischio di iperfosfatemia, nefrolitiasi e nefrocalcinosi.

Segnalazione di sospette reazioni avverse:

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto rischio / beneficio del medicinale. Agli operatori sanitari e richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa

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sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo

4.9 sovradosaggio

Alendronato 70 mg

L'ipocalcemia, ipofosfatemia e gli eventi avversi del tratto gastrointestinale superiore, quali mal di stomaco, bruciori di stomaco, esofagite, gastrite o ulcera, possono derivare da un sovradosaggio o­rale.

Non sono disponibili informazioni specifiche sul trattamento del sovradosaggio con alendronato. Somministrare latte o antiacidi che si legano all'alendronato. A causa del rischio di irritazione esofagea, non indurre il vomito e tenere il paziente rigorosamente con il busto eretto.

Calcio/colecal­ciferolo

Il sovradosaggio può portare a ipervitaminosi e ipercalcemia. I sintomi di ipercalcemia possono includere anoressia, sete, nausea, vomito, stipsi, dolore addominale, debolezza muscolare, stanchezza, disturbi mentali, polidipsia, poliuria, dolore osseo, nefrocalcinosi, calcoli renali e nei casi più gravi, aritmie cardiache. L’ipercalcemia estrema può provocare il coma e la morte. Persistenti livelli elevati di calcio possono portare ad un danno renale irreversibile e calcificazione dei tessuti molli.

Trattamento dell'ipercalcemia: Il trattamento con calcio e vitamina D deve essere interrotto. Il trattamento con diuretici tiazidici, litio, vitamina A, vitamina D e glicosidi cardiaci deve essere interrotto. Reidratazione, e, in base alla gravità, il trattamento isolato o in combinazione con diuretici dell'ansa, bifosfonati, calcitonina e corticosteroidi. Elettroliti sierici, funzionalità renale e diuresi devono essere monitorati. Nei casi più gravi, ECG e PVC devono essere monitorati.

5 proprieta’ farmacologiche

5.1 proprietà farmacodinamiche

Categoria farmacoterapeutica: Acido alendronico, calcio e colecalciferolo, in sequenza

Codice ATC: M05BB05

Alendronato 70 mg

L'alendronato è un bifosfonato che inibisce il riassorbimento osseo mediato dagli osteoclasti senza effetto diretto sulla formazione dell'osso. Il tessuto osseo formatosi durante il trattamento con alendronato è qualitativamente normale.

Trattamento dell’osteoporosi in post-menopausa

Gli effetti sulla massa ossea e sull'incidenza di fratture nelle donne in post-menopausa sono stati esaminati in due studi iniziali sull'efficacia, di disegno identico (n = 994), così come nel Fracture Intervention Trial (FIT: n = 6.459).

Negli studi iniziali sull'efficacia, la media della densità minerale ossea (DMO) a tre anni è aumentata con l’alendronato 10 mg / die rispetto al placebo di 8,8%, 5,9% e 7,8% a livello della colonna, del collo del femore e del trocantere, rispettivamente. Anche la DMO dell’organismo in toto e aumentata in maniera significativa. C'è stata una riduzione del 48% nella proporzione di pazienti trattati con alendronato con una o più fratture vertebrali rispetto a quelli trattati con placebo. Nell’estensione a

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due anni di questi studi, la DMO ha continuato ad aumentare a livello del rachide e del trocantere e si è mantenuta stabile a livello del collo del femore e dell’organismo in toto.

Il FIT era composto da due studi controllati verso placebo con somministrazioni giornaliere di alendronato (5 mg al giorno per due anni e 10 mg al giorno per uno o due anni):

FIT 1: uno studio a tre anni su 2.027 pazienti con almeno una frattura vertebrale (da compressione) al basale. In questo studio, l’alendronato una volta al giorno ha ridotto l’incidenza di ≥1 nuova frattura vertebrale del 47% (alendronato 7,9% vs placebo 15,0%). È stata inoltre rilevata una riduzione statisticamente significativa nell’incidenza di fratture dell’anca (1,1% vs 2,2%, una riduzione del 51%). FIT 2: uno studio a quattro anni su 4.432 pazienti con ridotta massa ossea ma senza fratture vertebrali al basale. In questo studio è stata osservata una differenza significativa nell’analisi del sottogruppo di donne osteoporotiche (37% della popolazione globale dello studio, con osteoporosi secondo la definizione di cui sopra) nell’incidenza di fratture dell’anca (alendronato 1,0% vs placebo 2,2%, una riduzione del 56%) e nell’incidenza di ≥1 frattura vertebrale (2,9% vs 5,8%, una riduzione del 50%).

I bifosfonati hanno dimostrato di ridurre il rischio di fratture quando somministrati in combinazione con supplementi di calcio e vitamina D.

Dati di laboratorio:

Negli studi clinici, riduzioni asintomatiche, lievi e transitorie del calcio sierico e fosfato sono state osservate in circa il 18 e il 10%, rispettivamente, dei pazienti trattati con alendronato rispetto a circa il 12 e il 3% di quelli trattati con placebo. Tuttavia, le incidenze delle riduzioni del calcio sierico a <8,0 mg / dl (2.0 mmol / l) e fosfato sierico a ≤2.0 mg / dl (0,65 mmol / l) erano simili in entrambi i gruppi di trattamento.

Popolazione pediatrica:

Il sodio alendronato è stato studiato in un piccolo numero di pazienti di età inferiore ai 18 anni affeti da osteogenesi imperfetta. I risultati sono insufficienti per sostenere l'uso di alendronato sodico in pazienti pediatrici con osteogenesi imperfetta.

Calcio/colecal­ciferolo

La vitamina D aumenta l'assorbimento intestinale di calcio.

La somministrazione di calcio e vitamina D3 contrasta l'aumento dell'ormone paratiroideo (PTH), che è causato da carenza di calcio e che provoca aumento del riassorbimento os­seo.

Uno studio clinico su pazienti istituzionalizzati affetti da carenza di vitamina D ha indicato che una dose giornaliera di 1000 mg di calcio e 800 UI colecalciferolo per sei mesi normalizza il valore del metabolita 25-idrossilato della vitamina D3 e riduce l'iperparatiro­idismo e la fosfatasi alcalina secondarie.

Un studio di 18 mesi in doppio cieco, controllato con placebo su 3270 donne istituzionalizzate di età compresa tra 84 +/ – 6 anni che avevano ricevuto un supplemento di vitamina D (800 IU / die) e fosfato di calcio (corrispondenti a 1200 mg / die di calcio elementare), ha mostrato una significativa diminuzione della secrezione di PTH. Dopo 18 mesi, l'analisi „intent-to treat“ ha mostrato 80 fratture dell'anca nel gruppo calcio-vitamina D e 110 fratture dell'anca nel gruppo placebo (p = 0,004).

5.2 proprietà farmacocinetiche

Alendronato

Assorbimento

Documento reso disponibile da AIFA il 21/03/2017

Rispetto ad una dose (EV) di riferimento per via endovenosa, la biodisponibilità orale di alendronato nelle donne è stata dello 0,7% per le dosi da 5 a 40 mg quando somministrato dopo un digiuno notturno e due ore prima di una colazione standard. La biodisponibilità orale negli uomini (0,6%) era simile a quella nelle donne. La biodisponibilità si è ridotta in modo simile a circa lo 0,46% e il 0,39% quando l'alendronato è stato somministrato un'ora o mezz'ora prima di una colazione standard. In studi per l’osteoporosi, l’alendronato è risultato efficace quando somministrato almeno 30 minuti prima del primo pasto o bevanda della giornata.

La biodisponibilità è stata trascurabile quando l'alendronato è stato somministrato insieme o fino a due ore dopo una colazione standard. La somministrazione concomitante di alendronato con caffè o succo di arancia ha ridotto la biodisponibilità di circa il 60%.

In soggetti sani, il prednisone somministrato per via orale (20 mg tre volte al giorno per cinque giorni) non ha prodotto cambiamenti clinicamente rilevanti nella biodisponibilità orale dell’ alendronato (un incremento medio dal 20% al 44%).

Distribuzione

Studi nei ratti mostrano che l'alendronato transitoriamente distribuito nei tessuti molli a seguito della somministrazione di 1 mg / kg EV, viene rapidamente ridistribuito a livello osseo o escreto nelle urine. Il volume di stato stazionario medio di distribuzione, esclusivo dell'osso, è di almeno 28 litri negli esseri umani. Le concentrazioni di farmaco nel plasma dopo dosi terapeutiche orali sono troppo basse per essere rilevate analiticamente ((<5 ng / ml). Il legame con le proteine plasmatiche è di circa il 78%.

Biotransforma­zione

Sia nell'uomo che nell'animale non vi è evidenza che l'alendronato venga metabolizzato.

Eliminazione

A seguito di una singola dose EV di [14C] alendronato, circa il 50% della radioattività è stata escreta nelle urine entro 72 ore e poca o nessuna radioattività è stata recuperata nelle feci. A seguito di una singola dose di 10 mg EV, la clearance renale di alendronato era 71 ml / min, e la clearance sistemica non ha superato 200 ml / min. Le concentrazioni plasmatiche si sono ridotte di oltre il 95% entro sei ore dopo la somministrazi­one EV.

L'emivita terminale nell'uomo stimato è superiore a dieci anni, considerando il rilascio dell'alendronato dallo scheletro. Alendronato non viene escreto attraverso i sistemi di trasporto acidi o basici del rene nei ratti, e quindi non si prevede che interferisca con l'escrezione di altri farmaci da tali sistemi nell'uomo.

Caratteristiche osservate nei pazienti

Gli studi preclinici dimostrano che il farmaco che non si deposita nell'osso ed è rapidamente escreto nelle urine. Nessuna evidenza di saturazione della captazione ossea è stato trovato dopo somministrazione cronica cumulativa di EV dosi fino a 35 mg / kg negli animali. Anche se non ci sono dati clinici disponibili, è probabile che, come negli animali, l'eliminazione di alendronato per via renale sarà ridotta nei pazienti con funzione renale compromessa. Pertanto, un accumulo leggermente superiore di alendronato a livello osseo potrebbe essere prevista nei pazienti con funzione renale compromessa (vedere paragrafo 4.2).

Calcio

Assorbimento: la quantità di calcio assorbita attraverso il tratto gastrointestinale è approssimativamente del 30% della dose ingerita.

Distribuzione e metabolismo: il 99% del contenuto di calcio corporeo è concentrato nella struttura ossea e nei denti, mentre il rimanente 1% si trova nei fluidi intra ed extracellulari. Circa il 50% del

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contenuto totale di calcio nel sangue è nella forma ionizzata fisiologicamente attiva con circa il 10% è complessato a citrato, fosfato o altri anioni, il rimanente 40% è legato alle proteine, principalmente albumina. La biodisponibilità di calcio può essere leggermente aumentata dalla concomitante assunzione di cibo.

Eliminazione: il calcio è eliminato attraverso le feci, le urine e il sudore. L'escrezione renale dipende dalla filtrazione glomerulare e dal riassorbimento tubulare del calcio.

Colecalciferolo

Assorbimento: La vitamina D è facilmente assorbito nell’intestino te­nue.

Distribuzione e metabolismo: il colecalciferolo ed i suoi metaboliti circolano nel sangue legati ad una globulina specifica. Il Colecalciferolo è convertito nel fegato mediante idrossilazione nella forma attiva 25-idrossicolecal­ciferolo. Si è poi ulteriormente convertita nei reni a 1,25-diidrossicole­calciferolo. 1,25-diidrossicole­calciferolo è il metabolita responsabile dell'aumento dell'assorbimento del calcio. La vitamina D che non viene metabolizzata, viene accumulata nei tessuti adiposi e muscolari.

Eliminazione: La vitamina D viene eliminata nelle feci e nelle urine.

5.3 dati preclinici di sicurezza

Alendronato

Dati preclinici non rivelano alcun rischio particolare per l’uomo sulla base di studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità a dosi ripetute, genotossicità e potenziale cancerogeno. Studi nei ratti hanno dimostrato che il trattamento con acido alendronico durante la gravidanza è stato associato a distocia nelle madri durante il parto, che è stato correlato all’ipocalcemia. Negli studi, i ratti trattati con alte dosi hanno mostrato una maggiore incidenza di ossificazione fetale incompleta. La rilevanza per l'uomo non è nota.

Calcio/colecal­ciferolo

Con dosi di Vitamina D di molto superiori al range terapeutico umano è stata osservata teratogenicità negli studi sugli animali. Non sono note ulteriori informazioni di rilievo per la valutazione della sicurezza in aggiunta a quanto descritto in altre parti del Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto.

6 informazioni farmaceutiche

6.1

Compressa di Alendronato

Lattosio monoidrato

Cellulosa microcristallina

Croscarmellosa sodica

Magnesio stearato

Silice colloidale anidra

Compressa di Calcio / colecalciferolo

Nucleo della compressa:

Maltodestrina

Croscarmellosa sodica

Silice, colloidale anidra

Magnesio stearato

tutto-rac-alfa-tocoferolo

Saccarosio

Trigliceridi a catena media

Amido ottenilsuccinato sodico (E 1450)

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Silicio diossido Ascorbato di sodio Rivestimento: Ipromellosa Macrogol Paraffina

6.2

Non applicabile.

6.3 periodo di validità

30 mesi

6.4 Precauzioni particolari per la conservazione

Conservare a temperature inferiore a 30°C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall’umidità.

6.5

Alendronato 70 mg compresse sono confezionate in blister opachi PVC / alluminio, contenente 1 compressa.

Calcio/colecal­ciferolo 500 mg/800 UI compresse sono confezionate in blister in alluminio / alluminio o blister PVC/ alluminio opaco da 6 compresse..

I due blister sono integrati in un astuccio per una settimana di trattamento, contenente 1 compressa di alendronato e 6 compresse di calcio/vitamin D3.

Le modalità di somministrazione sono stampate adiacenti alle rispettive compresse insieme con le marcature dei giorni (giorno 1, giorno 2,… giorno 7) per la somministrazione sequenziale.

Le confezioni sono da 4 astucci (4 compresse di alendronato e 24 compresse di calcio colecalciferolo) in una scatola e da 12 astucci (12 compresse di alendronato e 72 compresse di calcio/colecal­ciferolo) in una scatola.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione

Nessuna istruzione particolare.

7 titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio

Meda Pharma S.p.A.

Via Felice Casati 20

20124 Milano

8 numero dell’autorizzazione all’immissione in commercio

044154019 – „70 Mg+500 Mg/800 Ui Compresse“ 4 Astucci Contenenti 1 COMPRESSA Di Alendronato In Blister Pvc/Al + 6 CONPRESSE Di Calcio/Colecal­ciferolo In Blister Al/Al

044154021 – „70 Mg+500 Mg/800 Ui Compresse“ 4 Astucci Contenenti 1 COMPRESSA Di Alendronato In Blister Pvc/Al + 6 COMPRESSE Di Calcio/Colecal­ciferolo In Blister Pvc/Al

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044154033 – „70 Mg+500 Mg/800 Ui Compresse“ 12 Astucci Contenenti 1 COMPRESSA Di Alendronato In Blister Pvc/Al + 6 COMPRESSE Di Calcio/Colecal­ciferolo In Blister Al/Al

044154045 – „70 Mg+500 Mg/800 Ui Compresse“ 12 Astucci Contenenti 1 COMPRESSA Di

Alendronato In Blister Pvc/Al + 6 COMPRESSE Di Calcio/Colecal­ciferolo In Blister Pvc/Al

9 DATA DI PRIMA AUTORIZZAZIONE/ RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE

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