Riassunto delle caratteristiche del prodotto - TRAMADOLO E PARACETAMOLO ARISTO
1. denominazione del medicinale
Tramadolo e Paracetamolo Aristo, 37,5 mg/325 mg compresse rivestite con film
Tramadolo e Paracetamolo Aristo, 75 mg/650 mg compresse rivestite con film
2. composizione qualitativa e quantitativa
Una compressa rivestita con film di Tramadolo e Paracetamolo Aristo, contiene 37,5 mg di tramadolo cloridrato e 325 mg di paracetamolo
Una compressa rivestita con film di Tramadolo e Paracetamolo Aristo, contiene 75 mg di tramadolo cloridrato e 650 mg di paracetamolo
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3. forma farmaceutica
Compressa rivestita con film
Tramadolo e Paracetamolo Aristo, 37,5 mg/325 mg compresse rivestite con film, sono compresse rivestite con film di colore da bianco a biancastro.
Tramadolo e Paracetamolo Aristo, 75 mg/650 mg compresse rivestite con film, sono compresse rivestite con film di colore da bianco a biancastro, con una linea di incisione.
Tramadolo e Paracetamolo Aristo, 75 mg/650 mg compresse rivestite con film, possono essere divise in dosi uguali.
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
Tramadolo e Paracetamolo Aristo, compresse rivestite con film, è indicato per il trattamento sintomatico del dolore da moderato a severo.
L’uso di Tramadolo e Paracetamolo Aristo deve essere limitato a quei pazienti nei quali per il trattamento del dolore da moderato a severo richiede l’associazione di tramadolo e paracetamolo (vedere anche Paragrafo 5.1).
Tramadolo e Paracetamolo Aristo, è indicato per adulti e adolescenti di età superiore a 12 anni.
4.2 posologia e modo di somministrazione
Posologia
Adulti e adolescenti (di età superiore a 12 anni)
L’uso di Tramadolo e Paracetamolo Aristo, deve essere limitato a quei pazienti nei quali per il trattamento del dolore da moderato a severo, è richiesta l’associazione di tramadolo cloridrato e paracetamolo.
Documento reso disponibile da AIFA il 30/10/2019
Il dosaggio deve essere regolato individualmente, in base all’intensità del dolore e alla personale sensibilità del paziente al dolore. In generale, bisogna utilizzare la minima dose efficace per l’analgesia.
Il dosaggio deve essere regolato individualmente in base all’intensità del dolore e alla risposta del paziente.
Il dosaggio iniziale raccomandato è 75 mg di tramadolo e 650 mg di paracetamolo. Se necessario, possono essere assunte dosi maggiori che però non devono superare i 300 mg di tramadolo e 2600 mg di paracetamolo al giorno.
L’intervallo fra le somministrazioni non deve essere inferiore a sei ore.
Tramadolo e Paracetamolo Aristo, in nessun caso deve essere somministrato per un periodo di tempo superiore a quello strettamente necessario (vedere anche Paragrafo 4.4). Se, data la natura e la gravità della malattia, è richiesto un trattamento ripetuto o a lungo termine con Tramadolo e Paracetamolo Aristo, deve essere effettuato un attento e regolare monitoraggio (con periodi di sospensione del trattamento, quando possibile), al fine di valutare se è la necessità di continuare la terapia.
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia di Tramadolo e Paracetamolo Aristo, non sono state valutate in bambini di età inferiore a 12 anni. Pertanto, in tale popolazione il trattamento va evitato.
Pazienti anziani
Normalmente, non è necessario adattare la dose nei pazienti fino a 75 anni, in assenza di insufficienza epatica o renale, clinicamente manifeste. Nei soggetti anziani oltre i 75 anni, l’eliminazione del farmaco può essere più lenta. Quindi, se necessario, l’intervallo di somministrazione deve essere aumentato secondo le esigenze del paziente. A causa della presenza di tramadolo, l’intervallo minimo di somministrazione fra le dosi non deve essere inferiore a 6 ore.
Insufficienza renale/dialisi e compromissione epatica
Nei pazienti con insufficienza renale e/o epatica, l’eliminazione del tramadolo è ritardata. In questi pazienti occorre valutare attentamente un prolungamento degli intervalli di somministrazione, tenendo conto delle necessità del paziente.
In caso di insufficienza renale moderata (clearance della creatinina compresa tra 10 e 30 ml/min) l’intervallo di somministrazione deve essere aumentato a 12 ore. Poiché il tramadolo viene rimosso molto lentamente con l’emodialisi o con l’emofiltrazione, per mantenere l’analgesia di solito non è necessaria una somministrazione successiva alla dialisi.
Tramadolo e Paracetamolo Aristo, non va essere utilizzato in pazienti con grave compromissione epatica, (vedere Paragrafo 4.3). In caso di moderata compromissione, occorre attentamente considerare il prolungamento dell’intervallo di somministrazione (vedere Paragrafo 4.4).
Modo di somministrazione
Le compresse devono essere deglutite con una sufficiente quantità di liquido. Non devono essere masticate.
Le compresse rivestite con film di Tramadolo e Paracetamolo Aristo, 75 mg/650 mg, possono essere divise in dosi uguali.
4.3 controindicazioni
Documento reso disponibile da AIFA il 30/10/2019
– Ipersensibilità a tramadolo, paracetamolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
– Intossicazione acuta da alcol, farmaci ipnotici, analgesici ad azione centrale, oppioidi o sostanze psicotropre;
– Tramadolo e Paracetamolo Aristo, non deve essere somministrato a pazienti in trattamento con inibitori delle monoaminossidasi o nelle due settimane successive alla interruzione della loro somministrazione (vedere paragrafo 4.5).
– grave compromissione epatica;
– epilessia non controllata dal relativo trattamento (vedere paragrafo 4.4).
4.4 avvertenze speciali e precauzioni d’impiego- negli adulti e adolescenti di età superiore a 12 anni.
Non deve essere superato il dosaggio massimo di 8 compresse di Tramadolo e Paracetamolo Aristo 37,5 mg/325 mg compresse rivestite con film o 4 compresse di Tramadolo e Paracetamolo Aristo 75 mg/650 mg, compresse rivestite con film. Al fine di evitare problemi di sovradosaggio, si deve informare il paziente di non superare il dosaggio raccomandato e di non utilizzare contemporaneamente altri farmaci contenenti paracetamolo (inclusi i prodotti da banco) o tramadolo cloridrato, senza il parere di un medico.
– In caso di grave insufficienza renale (clearance della creatinina <10 ml/min), l’uso di Tramadolo e Paracetamolo Aristo va evitato.
– Tramadolo e Paracetamolo Aristo non deve essere utilizzato in pazienti con grave compromissione epatica, (vedere paragrafo 4.3). Il rischio di sovradosaggio dai paracetamolo è maggiore in pazienti con epatopatia alcolica non cirrotica. In caso di moderata compromissione, occorre attentamente considerare il prolungamento dell’intervallo di somministrazione.
– In caso di grave insufficienza respiratoria, l’uso di Tramadolo e Paracetamolo Aristo va evitato. – Tramadolo non è adatto per il trattamento sostitutivo in pazienti con dipendenza da oppioidi.
Sebbene sia un agonista degli oppioidi, il tramadolo non è in grado di sopprimere i sintomi da astinenza da morfina. Sono state osservate convulsioni in pazienti suscettibili verso gli attacchi epilettici o in trattamento con farmaci in grado di abbassare la soglia convulsiva, in particolare inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, antidepressivi triciclici, antipsicotici, analgesici ad azione centrale o anestetici locali. Pazienti epilettici controllati farmacologicamente o pazienti suscettibili verso gli attacchi epilettici, devono essere trattati con Tramadolo e Paracetamolo Aristo solo se assolutamente necessario. Sono state osservate convulsioni in pazienti in trattamento con tramadolo alle dosi consigliate. Il rischio può essere maggiore se si superano le dosi consigliate di tramadolo.
– Va evitato l’uso concomitante di oppioidi agonisti-antagonisti (nalbufina, buprenorfina, pentazocina) (vedere paragrafo 4.5).
Rischi derivanti dall’uso concomitante di medicinali sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati: L’uso concomitante di Tramadolo e Paracetamolo Aristo e medicinali sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati può causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante con questi medicinali sedativi deve essere riservata ai pazienti per i quali non sono possibili opzioni alternative di trattamento. Se si decide di prescrivere Tramadolo e Paracetamolo Aristo in concomitanza con medicinali sedativi, deve essere usata la dose efficace più bassa e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile.
Documento reso disponibile da AIFA il 30/10/2019
I pazienti devono essere strettamente monitorati per segni e sintomi di depressione respiratoria e sedazione. A tal riguardo, è fortemente raccomandato di informare i pazienti e chi si prende cura di loro, in modo che siano a conoscenza di tali sintomi (vedere paragrafo 4.5).
Popolazione pediatrica
Il trattamento nei bambini di età inferiore ai 12 anni va evitato.
Possono svilupparsi tolleranza e dipendenza fisica e/o psicologica, anche ai dosaggi terapeutici. La necessità clinica di un trattamento analgesico deve essere rivalutata a intervalli regolari (vedere paragrafo 4.2). In pazienti dipendenti da oppioidi e in pazienti con una storia pregressa di abuso o dipendenza da droghe, il trattamento deve essere effettuato solo per brevi periodi e sotto controllo medico.
Tramadolo e Paracetamolo Aristo deve essere usato con cautela, in pazienti con le seguenti condizioni/patologie: dipendenza da oppioidi, trauma cranico, in pazienti con tendenza agli attacchi convulsivi, patologie delle vie biliari, in stato di shock, con alterazioni dello stato di coscienza per cause sconosciute, con disturbi del centro del respiro o della funzione respiratoria o con un aumento della pressione endocranica.
In alcuni pazienti il sovradosaggio dai paracetamolo può causare tossicità epatica.
Ai dosaggi terapeutici, il tramadolo può, potenzialmente, causare sintomi dia astinenza. Raramente sono stati osservati casi di dipendenza e di abuso (vedere paragrafo 4.8). I sintomi di astinenza possono essere evitati riducendo gradualmente la dose al momento dell’interruzione del trattamento, soprattutto dopo lunghi periodi di trattamento.
Possono verificarsi sintomi di astinenza, simili a quelli che avvengono durante la disintossicazione da oppiacei (vedere paragrafo 4.8).
In uno studio riguardante l’uso di tramadolo durante un’anestesia generale con enfluorano e ossido d’azoto, è stato osservato un aumento dei risvegli intraoperatori. Fino a quando non saranno disponibili ulteriori informazioni, l’uso di tramadolo in corso di anestesia deve essere evitato.
4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazionerischio di sindrome serotoninergica: diarrea, tachicardia, sudorazione, tremori, confusione e coma.
Estrapolazione da inibitori non selettivi delle monoaminossidasi:
Rischio di sindrome serotoninergica: diarrea, tachicardia, sudorazione, tremori, confusione e coma.
Sintomi di eccitazione centrale che evocano una sindrome serotoninergica: diarrea, tachicardia, sudorazione, tremori, confusione e coma.
In caso di recente trattamento con inibitori delle monoaminossidasi (MAO), devono trascorrere due settimane prima del trattamento con tramadolo.
L’alcool aumenta l’effetto sedativo degli analgesici oppioidi.
L’effetto sul livello di attenzione può rendere pericolosa la guida di veicoli o e l’uso di macchinari.
Evitare l’assunzione di bevande alcoliche e di medicinali contenenti alcool.
- Carbamazepina e altri induttori enzimatici
Rischio di una riduzione dell’efficacia e di una minore durata d’azione, dovuta a diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di tramadolo.
- Oppioidi agonisti-antagonisti (buprenorfina, nalbufina, pentazocina) Riduzione dell’effetto analgesico conseguente al blocco competitivo dei recettori, con rischio di comparsa di sindrome da astinenza.
– Il tramadolo può indurre convulsioni e potenziare l’effetto degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), degli inibitori della ricaptazione dellai serotonina-noradrenalina (SNRI), degli antidepressivi triciclici, degli antipsicotici e di altri farmaci che abbassano la soglia convulsivante (quali bupropione, mirtazapina, tetraidrocannabinolo) che. L’uso terapeutico di tramadolo in associazione con farmaci serotoninergici, quali gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), inibitori della ricaptazione dellai serotonina-noradrenalina (SNRI), MAO inibitori (vedere paragrafo 4.3), antidepressivi triciclici, mirtazapina e i triptani ,può causare tossicità serotoninica. Sintomi di sindrome da serotonina possono essere: – clono spontaneo
– clono inducibile o oculare con stato di agitazione o diaforesi
– tremore e iperriflessia
– ipertonia e temperatura corporea > 38 °C con clono inducibile o oculare
– L’interruzione dei farmaci serotoninergici determina generalmente un rapido miglioramento. Il trattamento dipende dal tipo e dalla gravità dei sintomi. Altri derivati degli oppioidi (inclusi farmaci antitosse e trattamenti sostitutivi), benzodiazepine e barbiturici:
Aumento del rischio di depressione respiratoria che, in caso di sovradosaggio, può essere fatale. – Mediciali sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati: l’uso concomitante di oppioidi con medicinali sedativi, come benzodiazepine o farmaci correlati, aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa degli effetti depressivi additivi a carico del SNC.
La dose e la durata dell’uso concomitante devono essere limitate (vedere paragrafo 4.4).
– Altri farmaci depressivi del sistema nervoso centrale come i derivati degli oppioidi (inclusi farmaci antitussivi e trattamenti sostitutivi), barbiturici, benzodiazepine, altri ansiolitici, ipnotici, antidepressivi sedativi, antistaminici sedativi, neurolettici, farmaci antiipertensivi ad azione centrale, talidomide e baclofene. Questi farmaci possono causare un aumento della depressione centrale.
L’effetto sul livello di attenzione può rendere pericolosa la guida di veicoli o l’uso di macchinari.
– Quando le esigenze mediche lo richiedono, e Tramadolo e Paracetamolo Aristo deve essere somministrato in concomitanza con composti a base di sostanze warfarino simili, occorre procedere a una periodica determinazione del tempo di protrombina in quanto sono stati osservati aumenti dell’INR.
– Altri principi attivi che notoriamente inibiscono il CYP3A4, come il ketoconazolo e l’eritromicina, possono inibire il metabolismo del tramadolo (N –demetilazione) e, forse, anche il metabolismo del metabolita attivo O –demetilato. L’importanza clinica di questa interazione non è stata studiata.
– Farmaci che riducono la soglia convulsiva, quali bupropione, antidepressivi inibitori della ricaptazione della serotonina, antidepressivi triciclici e neurolettici. L’uso concomitante di tramadolo con tali farmaci può aumentare il rischio di convulsioni. La velocità di assorbimento di paracetamolo può essere aumentata da metoclopramide o domperidone e ridotta da colestiramina.
In un limitato numero di studi, in pazienti con dolore post-operatorio, la somministrazione pre- o postoperatoria dell’antagonista 5-HT3, l’antiemetico ondansetron, ha aumentato la richiesta di tramadolo cloridrato.
4.6 fertilità, gravidanza e allattamentotramadolo e paracetamolo aristo è un’associazione fissa di principi attivi contenente tramadolo, pertanto non deve essere usato durante la gravidanza.
Una grossa mole di dati relativi a donne in gravidanza indicano assenza di malformazioni o di tossicità fetale/neonatale. Il paracetamolo può essere usato durante la gravidanza se clinicamente necessario, tuttavia deve essere utilizzato alla dose minima efficace per il più breve tempo possibile e alla minor frequenza possibile
Il tramadolo non deve essere usato in gravidanza poiché non vi sono sufficienti dati per stabilirne la sicurezza. Il tramadolo somministrato prima o durante il parto non influenza la contrattilità uterina. Nei neonati può modificare la frequenza respiratoria, generalmente, non in maniera clinicamente rilevante. Il trattamento a lungo termine durante la gravidanza, può portare a sintomi dia astinenza nei neonati dopo il parto, a causa dell’assuefazione.
Tramadolo e Paracetamolo Aristo, è un’associazione fissa di principi attivi contenente tramadolo, pertanto non deve essere somministrato durante l’allattamento.
Il paracetamolo viene escreto nel latte materno ma non in quantità clinicamente rilevanti. I dati pubblicati disponibili non portano a controindicare durante l’allattamento l’utilizzo di medicinali contenenti paracetamolo, come unico principio attivo.
approssimativamente lo 0.1% della dose materna di tramadolo viene escreta nel latte materno. Nel periodo immediatamente successivo al parto, ad un dosaggio materno orale fino a 400 mg, per un bambino allattato al seno, corrisponde una quantità di tramadolo ingerito pari al 3% del dosaggio materno aggiustato per il peso. Per tale ragione tramadolo non deve essere utilizzato durante l’allattamento al seno o, in alternativa, l’allattamento al seno deve essere interrotto durante il trattamento con tramadolo. L’interruzione dell’allattamento al seno non è generalmente necessaria dopo la somministrazione di una dose singola di tramadolo.
4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Il tramadolo può provocare sonnolenza o vertigini che possono essere aggravate dall’alcool o da altri farmaci ad azione depressiva sul SNC. In tal caso, il paziente non deve guidare o utilizzare macchinari.
4.8
Documento reso disponibile da AIFA il 30/10/2019
La frequenza dei possibili effetti indesiderati elencati di seguito è definita utilizzando le seguenti convenzioni:
molto comune (≥1/10)
comune (da ≥1/100 a <1/10)
non comune (da ≥1/1.000 a <1/100)
raro (da ≥1/10.000 a 1/1.000)
molto raro (<1/10.000)
non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Gli effetti indesiderati più frequentemente riportati durante gli studi clinici effettuati con l’associazione paracetamolo/tramadolo sono stati nausea, capogiri e sonnolenza, osservati in più del 10% dei pazienti.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Non nota: ipoglicemia
Disturbi psichiatrici:
– Comuni: confusione, modificazione dell’umore (ansia, nervosismo, euforia), disturbi del sonno
– Non comuni: depressione, allucinazioni, incubi, amnesia
– Rari: tossicodipendenza.
Sorveglianza post marketing
– Molto rari: abuso.
Patologie del sistema nervoso:
– Molto comuni: capogiri, sonnolenza
– Comuni: cefalea, tremito
– Non comuni: contrazioni muscolari involontarie, parestesia, tinnito
– Rari: atassia, convulsioni, sincope
Disturbi dell’occhio:
– Rari: visione annebbiata.
Patologie cardiache:
– Non comuni: ipertensione, palpitazioni, tachicardia, aritmia.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:
– Non comuni: dispnea.
Patologie gastrointestinali:
– Molto comuni: nausea
– Comuni: vomito, stitichezza, bocca secca, diarrea, dolore addominale, dispepsia, flatulenza
– Non comuni: disfagia, melena.
Patologie epatobiliari:
– Non comuni: aumento delle transaminasi epatiche.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
– Comuni: sudorazione, prurito
– Non comuni: reazioni cutanee (per es., esantema, orticaria).
Patologie renali e urinarie:
Documento reso disponibile da AIFA il 30/10/2019
– Non comuni: albuminuria, disturbi della minzione (disuria e ritenzione urinaria).
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
– Non comuni: brividi, vampate di calore, dolore toracico.
Non si può escludere la comparsa dei seguenti effetti indesiderati, relativi alla somministrazione di tramadolo o paracetamolo, sebbene non siano stati osservati durante gli studi clinici:
– Ipotensione posturale, bradicardia, collasso
– Dalla sorveglianza successiva alla immissione in commercio, è emersa la possibilità, seppure rara, di interazione farmacologica fra tramadolo e warfarin, con modificazione dell’effetto del warfarin, incluso l’aumento del tempo di protrombina.
– Casi rari: reazioni allergiche con sintomi respiratori (per es., dispnea, broncospasmo, sibili, edema angioneurotico) e anafilassi
– Casi rari: alterazione dell’appetito, debolezza motoria e depressione respiratoria
– Dopo somministrazione di tramadolo, possono comparire effetti indesiderati di tipo psichico, che individualmente possono variare per intensità e natura (in base alla personalità e alla durata della terapia). Questi includono alterazioni dell’umore (generalmente eccitamento, occasionalmente disforia), alterazioni dell’attività (generalmente soppressione, occasionalmente aumento) e alterazioni delle capacità cognitive e sensoriali (per es., comportamento decisionale, disturbi della percezione).
– È stato osservato un peggioramento dell’asma sebbene non sia stata dimostrata una relazione causale.
– Possono verificarsi i seguenti sintomi da astinenza, simili a quelli che si manifestano durante l’astinenza da oppiacei: agitazione, ansia, nervosismo, insonnia, ipercinesia, tremore e sintomi gastrointestinali. Altri sintomi, osservati molto raramente a seguito di brusca interruzione del tramadolo cloridrato, includono: attacchi di panico, ansia grave, allucinazioni, parestesia, tinnito e sintomi inusuali a carico del SNC.
– Gli effetti indesiderati da paracetamolo sono rari ma possono manifestarsi sintomi da ipersensibilità incluso esantema della cute. Sono stati segnalati casi di discrasia ematica, comprese trombocitopenia e agranulocitosi, ma non necessariamente correlati al paracetamolo.
– Sono stati registrati numerosi casi che suggeriscono che il paracetamolo possa determinare ipoprotrombinemia quando somministrato contemporaneamente a farmaci warfarino simili. In altri studi, il tempo di protrombinemia non si è modificato.
Popolazione pediatrica
Ci si può aspettare che, frequenza, tipo e gravità delle reazioni avverse nei bambini siano uguali a quelle degli adulti.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo
4.9 sovradosaggio
Documento reso disponibile da AIFA il 30/10/2019
Tramadolo e Paracetamolo Aristo, è un’associazione fissa di principi attivi. In caso di sovradosaggio, i sintomi possono includere segni e sintomi di tossicità da tramadolo, paracetamolo o di entrambi i principi attivi.
In linea di principio, ci si può aspettare che l’intossicazione da tramadolo potrà provocare sintomi simili a quelli degli altri farmaci analgesici centrali (oppioidi). Questi includono, in particolare: miosi, vomito, collasso cardiovascolare, disturbi dello stato di coscienza fino al coma, convulsioni e depressione respiratoria fino all’arresto respiratorio.
Il sovradosaggio è particolarmente pericoloso nei bambini. I sintomi da sovradosaggio di paracetamolo durante le prime 24 ore sono: pallore, nausea, vomito, anoressia e dolore addominale. Il danno epatico può manifestarsi dopo 12–48 ore dall’ingestione. Possono manifestarsi alterazioni del metabolismo glucidico e acidosi metabolica. In caso di avvelenamento grave, l’insufficienza epatica può progredire fino a encefalopatia, coma e morte. Può svilupparsi insufficienza renale acuta con necrosi tubulare anche in assenza di grave danno epatico. Sono state osservate aritmia cardiaca e pancreatite.
Negli adulti sono possibili danni epatici dopo assunzione di 7,5–10 g o più di paracetamolo. Va considerato che eccessive quantità di un metabolita tossico (di norma sufficientemente detossificato dal glutatione, dopo assunzione di dosi normali di paracetamolo), si legano in modo irreversibile al tessuto epatico.
– Trasferimento immediato in un’unità specializzata.
– Mantenimento delle funzioni respiratoria e circolatoria.
– Dopo il sovradosaggio, e prima di iniziare il trattamento, occorre effettuare il prima possibile, un prelievo di sangue per determinare le concentrazioni plasmatiche di paracetamolo e tramadolo ed effettuare le prove di funzionalità epatica.
– I tests epatici devono essere eseguiti all’inizio e ogni 24 ore dall’avvenuto sovradosaggio. Si osserva solitamente un aumento degli enzimi epatici (ASAT, ALAT) che si normalizza dopo una o due settimane.
– Favorire lo svuotamento gastrico mediante vomito (se il paziente è cosciente) con stimolanti o con lavanda gastrica.
– Devono essere messe in atto tutte le misure di supporto quali mantenere pervie le vie aeree e supportare la funzione cardiocircolatoria. Naloxone deve essere utilizzato per contrastare la depressione respiratoria; le convulsioni possono essere controllate con diazepam.
– Attraverso l’emodialisi o l’emofiltrazione, il tramadolo viene eliminato dal siero solo in piccola parte, pertanto, l’emodialisi o l’emofiltrazione da sole non è risultano utili in caso di intossicazione acuta da Tramadolo e Paracetamolo Aristo.
L’intervento immediato è essenziale per il trattamento dei casi di sovradosaggio da paracetamolo. Nonostante la mancanza di significativi sintomi precoci, il paziente deve essere trasferito urgentemente in ospedale per immediati controlli medici e adulti o adolescenti che abbiano ingerito circa 7,5 g o più di paracetamolo nelle precedenti 4 ore, o bambini che abbiano ingerito dosi pari o superiori a 150 mg/kg di paracetamolo nelle precedenti 4 ore, devono essere sottoposti a lavanda gastrica. Le concentrazioni plasmatiche di paracetamolo devono essere determinate dopo 4 ore dall’avvenuto sovradosaggio per poter valutare il rischio di sviluppo di danni epatici (utilizzando il nomogramma per il sovradosaggio dai paracetamolo).
Documento reso disponibile da AIFA il 30/10/2019
Potrebbe essere richiesta la somministrazione di metionina per via orale o di N -acetilcisteina (NAC) per via endovenosa, che può avere un effetto positivo entro le 48 ore dall’avvenuto sovradosaggio. La somministrazione di NAC per via endovenosa è molto più efficace quando iniziata entro 8 ore dall’avvenuto sovradosaggio. Tuttavia, NAC deve essere somministrato anche se sono trascorse più di 8 ore dall’assunzione di dosi eccessive e continuato per l’intero ciclo della terapia. Il trattamento con NAC deve essere iniziato immediatamente quando si sospetta un sovradosaggio massiccio. Devono essere disponibili le misure di supporto generali.
Indipendentemente dalla quantità di paracetamolo assunta, l’antidoto del paracetamolo, NAC, deve essere somministrato per via orale o endovenosa il più presto possibile e, se possibile, entro 8 ore dall’avvenuto sovradosaggio.
5. proprietà farmacologiche
5.1 proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: Tramadolo, associazioni, codice ATC: N02AX52
Il tramadolo è un analgesico oppioide che agisce sul sistema nervoso centrale. Il tramadolo è un agonista puro, non selettivo, dei recettori oppioidi μ , δ e κ , ma con più elevata affinità per i recettori μ. Altri meccanismi che contribuiscono al suo effetto analgesico sono l’inibizione della ricaptazione neuronale della noradrenalina e l’aumento del rilascio di serotonina. Il tramadolo ha un effetto antitussivo. Diversamente dalla morfina, il tramadolo nell’ampio intervallo di dosi analgesiche, non deprime la funzione respiratoria. Analogamente, non risulta alterata la motilità gastrointestinale. Gli effetti cardiovascolari sono generalmente lievi. La potenza del tramadolo è considerata da un decimo – ad un sesto rispetto a quella della morfina.
L’esatto meccanismo delle proprietà analgesiche del paracetamolo è sconosciuto e potrebbe comprendere effetti sia centrali che periferici.
Tramadolo e Paracetamolo Aristo si posiziona al II gradino della scala analgesica dell’OMS e deve essere somministrato secondo prescrizione medica.
5.2 proprietà farmacocinetiche
Il tramadolo è somministrato in forma racemica e le forme [-] e [+] del tramadolo e il suo metabolita M1 sono rilevabili nel sangue. Sebbene il tramadolo venga rapidamente assorbito dopo la somministrazione, il suo assorbimento è più lento (e la sua emivita più lunga) rispetto al paracetamolo.
Dopo una singola somministrazione orale di una compressa di tramadolo/paracetamolo (37,5 mg/325 mg), i picchi di concentrazione plasmatica sono raggiunti, rispettivamente, dopo 1,8 h per [(+)-tramadolo/(-)-tramadolo] e 0,9 h per paracetamolo, pari a 64,33/55,5 ng/ml per [(+)-tramadolo/(-)-tramadolo] e 4,2 μg/ml per paracetamolo. L’emivita media di eliminazione t½ è pari a 5,1/4,7 h per [(+)-tramadolo/(-)-tramadolo] e 2,5 h per paracetamolo.
Durante gli studi di farmacocinetica eseguiti su volontari sani, dopo somministrazione orale singola e ripetuta di Tramadolo e Paracetamolo Aristo, non sono state osservate variazioni significative dei parametri cinetici di ciascun principio attivo rispetto ai parametri dei principi attivi utilizzati singolarmente.
Assorbimento:
Dopo somministrazione orale, il tramadolo in forma racemica è assorbito rapidamente e quasi completamente. La biodisponibilità media assoluta di una dose singola di 100 mg è approssimativamente del 75%. Dopo somministrazioni ripetute, la biodisponibilità aumenta e raggiunge approssimativamente il 90%.
Dopo somministrazione di Tramadolo e Paracetamolo Aristo, l’assorbimento orale di paracetamolo è rapido e pressoché completo ed avviene prevalentemente nell’intestino tenue. Il picco di concentrazioni plasmatiche di paracetamolo viene raggiunto in un’ora e non viene modificato dalla concomitante somministrazione di tramadolo.
La somministrazione orale di Tramadolo e Paracetamolo Aristo con il cibo non ha effetti significativi sul picco di concentrazione plasmatica e sull’aumento dell’assorbimento sia di tramadolo che di paracetamolo; conseguentemente Tramadolo e Paracetamolo Aristo può essere somministrato indipendentemente dai pasti.
Il tramadolo ha un’alta affinità per i tessuti (Vd,β=203 ± 40 l). Il legame con le proteine plasmatiche è di circa il 20%.
Il paracetamolo appare ampiamente distribuito nella maggior parte dei tessuti ad eccezione di quello adiposo. Il suo volume apparente di distribuzione è di circa 0,9 l/Kg. Una porzione relativamente piccola (~20%) di paracetamolo si lega alle proteine plasmatiche.
Il tramadolo è ampiamente metabolizzato dopo somministrazione orale. Circa il 30% della dose è sescreta con le urine immodificata, mentre il 60% della dose è sescreta come metabolitia.
Il tramadolo è trasformato nel metabolita M1 attraverso O -demetilazione (catalizzata dall’enzima CYP2D6), e nel metabolita M2 attraverso N -demetilazione (catalizzata dall’enzima CYP3A). M1 viene ulteriormente metabolizzato con un processo di N -demetilazione e di coniugazione con acido glucuronico. L’emivita di eliminazione plasmatica di M1 è di 7 ore. Il metabolita M1 ha attività analgesica ed è più potente della molecola madre. La concentrazione plasmatica di M1 è molto inferiore rispetto a quella del tramadolo ed è improbabile che l’effetto clinico si modifichi dopo a seguito di dosaggi ripetuti.
Paracetamolo è principalmente metabolizzato nel fegato attraverso due principali vie: glucuronidazione e solfatazione. La seconda via viene rapidamente saturata da dosi superiori a quelle terapeutiche. Una piccola frazione (meno del 4%) è metabolizzata dal citocromo P 450 in intermedio attivo (N-acetilbenzoquinoneimine) che, nelle normali condizioni d’uso, viene rapidamente detossificato dal glutatione ridotto ed escreto con le urine dopo coniugazione con cisteina e acido mercapturico. Tuttavia, in caso di sovradosaggio massiccio, la quantità di questo metabolita aumenta.
Il tramadolo e i suoi metaboliti sono eliminati prevalentemente dal rene.
Nell’adulto, l’emivita del paracetamolo è approssimativamente di 2–3 ore. L’emivita è più breve nei bambini e leggermente più lunga nei neonati e nei pazienti cirrotici. Il paracetamolo è eliminato principalmente a seguito della formazione, dose-dipendente, di derivati glucuro- e sulfo-coniugati. Una quantità inferiore al 9% di paracetamolo è escreta immodificata nelle urine.
In caso di insufficienza renale, l’emivita di entrambi i componenti è prolungata.
5.3 dati preclinici di sicurezza
Documento reso disponibile da AIFA il 30/10/2019
Non sono stati eseguiti studi preclinici con l’associazione fissa (tramadolo e paracetamolo) per valutarne gli effetti carcinogenici o mutageni o i suoi effetti sulla fertilità.
Non sono stati osservati effetti teratogeni attribuibili al farmaco nella prole di ratti trattati con l’associazione tramadolo/paracetamolo, per via orale.
È stato dimostrato che l’associazione tramadolo/paracetamolo è embriotossica e fetotossica nel ratto a dosi tossiche per la madre (50/434 mg/kg tramadolo/paracetamolo), pari, cioè, a 8,3 volte la dose massima terapeutica nell’uomo. Con questo dosaggio non sono stati osservati effetti teratogeni a. La tossicità embrionale e fetale si manifesta con una diminuzione del peso del feto e un aumento del numero di costole soprannumerarie. Dosaggi inferiori, che possono causare un effetto tossico meno grave nella madre (10/87 e 25/217 mg/kg tramadolo/paracetamolo) non hanno determinato effetti tossici nell’embrione o nel feto.
Nell’uomo, i risultati degli studi standard di mutagenesi non hanno rilevato un potenziale rischio genotossico del tramadolo.
Nell’uomo, i risultati dei test di carcinogenesi non suggeriscono un potenziale rischio del tramadolo.
Studi condotti sugli animali con dosaggi di tramadolo estremamente elevati, hanno rilevato effetti sullo sviluppo degli organi, ossificazione e mortalità neonatale, associati a tossicità materna. La fertilità e lo sviluppo dei neonati non sono risultati modificati. Il tramadolo attraversa la placenta. Nessun effetto sulla fertilità è stato osservato dopo somministrazione orale di tramadolo con dosaggi fino a 50 mg/kg nei ratti maschi e 75 mg/kg nei ratti femmina.
Numerosi studi hanno dimostrato che paracetamolo non presenta rilevanti rischi genotossici alle dosi terapeutiche (non tossiche).
Studi a lungo termine condotti su ratti e topi hanno evidenziato che non vi sono effetti cancerogeni rilevanti per dosaggi di paracetamolo non epatotossici.
Studi sugli animali e la grande esperienza clinica dimostrano che non vi sono evidenze di tossicità a riproduttiva.
I dati per valutare un potenziale effetto sull’ambiente sono attualmente limitati (vedere 6.6.).
6. informazioni farmaceutiche
6.1 elenco degli eccipienti
Cellulosa polverizzata
Amido di mais pregelatinizzato
Sodio amido glicolato (Tipo A)
Amido di mais
Magnesio stearato
Ipromellosa (2910)
Titanio diossido
Talco
Trietilcitrato
6.2 incompatibilità
Documento reso disponibile da AIFA il 30/10/2019
Non pertinente
6.3 periodo di validità
3 anni
6.4 precauzioni particolari per la conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
6.5
Blister in PVC/alluminio
Confezioni da 20, 30 50 e 60 compresse rivestite con film.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6 precauzioni particolari per la conservazione
Il prodotto inutilizzato o da smaltire deve essere eliminato secondo le normative locali.
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
Aristo Pharma GmbH
Wallenroder Straβe 8–10
13435 Berlino
Germania
8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
043580012 – 37,5 mg/325 mg, compresse rivestite con film. 20 compresse in blister in PVC/AL
043580024 – 37,5 mg/325 mg, compresse rivestite con film. 30 compresse in blister in PVC/AL
043580036 – 37,5 mg/325 mg, compresse rivestite con film. 50 compresse in blister in PVC/AL
043580075 – 37,5 mg/325 mg, compresse rivestite con film. 60 compresse in blister in PVC/AL
043580048 – 75 mg/650 mg, compresse rivestite con film. 20 compresse in blister in PVC/AL
043580051 – 75 mg/650 mg, compresse rivestite con film. 30 compresse in blister in PVC/AL
043580063 – 75 mg/650 mg, compresse rivestite con film. 50 compresse in blister in PVC/AL
043580087 – 75 mg/650 mg, compresse rivestite con film. 60 compresse in blister in PVC/AL
9. data della prima autorizzazione/rinnovo dell’autorizzazione
<[Completare con i dati nazionali]>