Riassunto delle caratteristiche del prodotto - TONOCALCIN
1. denominazione del medicinale
TONOCALCIN 50 UI/ml soluzione iniettabile
TONOCALCIN 100 UI/ml soluzione iniettabile
2. composizione qualitativa e quantitativa
– TONOCALCIN 50 UI/ml soluzione iniettabile
1 fiala da 1 ml contiene:
Principio attivo:
Salcatonina (Calcitonina sintetica di salmone) 50 UI
– TONOCALCIN 100 UI/ml soluzione iniettabile
1 fiala da 1 ml contiene:
Principio attivo:
Salcatonina (Calcitonina sintetica di salmone) 100 UI
Per gli eccipienti, vedere 6.1.
3. forma farmaceutica
Soluzione iniettabile
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
Prevenzione della perdita acuta di massa ossea dovuta ad improvvisa immobilizzazione come in pazienti che hanno recentemente subito fratture di natura osteoporotica. Trattamento della malattia di Paget, solo in pazienti che non rispondono a trattamenti alternativi o per i quali trattamenti alternativi non sono indicati, per esempio i pazienti con grave insufficienza renale. Trattamento dell’ipercalcemia da tumori maligni.
4.2 posologia e modo di somministrazione
Impiegare in soggetti dai 18 anni di età in su per via sottocutanea, intramuscolare o per infusione endovenosa.
La calcitonina di salmone può essere somministrata prima di andare a letto per ridurre l'incidenza di nausea o vomito che possono verificarsi soprattutto all'inizio della terapia.
Alla luce delle prove di un aumento del rischio di tumori maligni in caso di trattamento prolungato con calcitonina (vedere paragrafo 4.4), la durata del trattamento in tutte le indicazioni deve essere limitata al periodo di tempo più breve possibile e alla dose minima efficace.
Prevenzione della perdita acuta di massa ossea dovuta a improvvisa immobilizzazione come in pazienti che hanno recentemente subito fratture di natura osteoporotica
La dose raccomandata è 100 U.I. al giorno o 50 U.I. due volte al giorno somministrata per via sottocutanea o intramuscolare. La dose può essere ridotta a 50 U.I. al giorno all’inizio della fase di rimobilizzazione. La
11
durata del trattamento raccomandata è 2 settimane e in ogni caso non deve superare 4 settimane a causa dell’associazione tra l’aumento del rischio di tumori maligni e l’uso di calcitonina a lungo termine.
Malattia di Paget
Il dosaggio raccomandato è 100 U.I. al giorno somministrato per via sottocutanea o intramuscolare, tuttavia è stato raggiunto un miglioramento clinico e biochimico con il dosaggio minimo di 50 U.I. tre volte alla settimana. La dose deve essere aggiustata sulla base delle necessità individuali del paziente. Il trattamento deve essere interrotto una volta che il paziente ha risposto e che i sintomi si sono risolti. La durata del trattamento non deve normalmente superare i 3 mesi a causa delle prove di un aumento del rischio di tumori maligni in caso di uso prolungato della calcitonina.In circostanze eccezionali, ad es. in pazienti con frattura patologica imminente, la durata del trattamento può essere prolungata fino a un massimo raccomandato di 6 mesi.
In questi pazienti si può prendere in considerazione la ripetizione periodica del trattamento, tenendo conto dei potenziali benefici e delle prove di un aumento del rischio di tumori maligni in caso di uso prolungato della calcitonina (vedere paragrafo 4.4).
L’effetto della calcitonina può essere controllato attraverso la misurazione di appropriati indicatori di rimodellamento osseo, come la fosfatasi alcalina sierica o l’idrossiprolina o desossipiridinolina urinaria.
Ipercalcemia da tumori maligni:
La dose iniziale raccomandata è di 100 UI ogni 6–8 ore per iniezione sottocutanea o intramuscolare. In aggiunta, la calcitonina di salmone può essere somministrata per iniezione endovenosa in seguito a precedente reidratazione.
Se dopo uno o due giorni la risposta non è soddisfacente, il dosaggio può essere aumentato ad un massimo di 400 UI ogni 6–8 ore. In casi di particolare gravità o di emergenza, l'infusione endovenosa, contenente al massimo 10 UI/kg di peso corporeo in 500 ml di soluzione di sodio cloruro allo 0,9%, può essere somministrata in un arco di tempo di almeno 6 ore.
L'esperienza clinica ha dimostrato che la tollerabilità della calcitonina nei pazienti anziani non è ridotta, e non sono necessarie modifiche della posologia. Lo stesso vale per i pazienti con alterata funzionalità epatica. La clearance metabolica è molto più bassa in pazienti con un'insufficienza renale allo stadio finale piuttosto che in volontari sani. Tuttavia la rilevanza clinica di queste evidenze non è nota (vedere 5.2).
4.3 controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Poiché la calcitonina è un polipeptide, esiste la possibilità di reazioni di ipersensibilità generalizzata e di reazioni di tipo allergico compresi casi isolati di shock anafilattico che si sono verificati in pazienti in trattamento con calcitonina. Tali reazioni devono essere differenziate dall’arrossamento sia generalizzato che locale accompagnato da sensazione di calore, che rappresenta un effetto indesiderato comune non allergico della calcitonina (vedere 4.8). Nei pazienti per i quali si sospetti una sensibilità verso la calcitonina, si consiglia di effettuare dei test di reazione cutanea prima di iniziare il trattamento con calcitonina.
Analisi di studi controllati, randomizzati, condotti in pazienti con osteoartrite e osteoporosi hanno mostrato che la calcitonina è associata ad un aumento statisticamente significativo del rischio di cancro rispetto ai pazienti trattati con placebo. Questi studi hanno dimostrato un aumento del rischio assoluto di insorgenza di cancro per i pazienti trattati con calcitonina rispetto al placebo, che varia tra lo 0,7% e il 2,4% con la terapia a lungo termine. In questi studi i pazienti erano stati trattati con formulazioni orali o intranasali, tuttavia è 22
probabile che un aumento del rischio sia applicabile anche quando la calcitonina è somministrata per via sottocutanea, intramuscolare o endovenosa specialmente per l’uso a lungo termine, poichè è atteso che l’esposizione sistemica alla calcitonina in questi pazienti possa essere più alta che con altre formulazioni.
4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazioni
In seguito a somministrazione di calcitonina, i livelli sierici di calcio possono diminuire in via transitoria al di sotto dei valori normali, cosa che è maggiormente evidente all'inizio della terapia nei pazienti con un ricambio osseo particolarmente elevato. Questo effetto viene diminuito quando l'attività osteoclastica è ridotta. Tuttavia si deve impiegare cautela nei pazienti che assumono contemporaneamente glicosidi cardiaci o bloccanti dei canali del calcio. Il dosaggio di questi farmaci può essere rivisto poichè i loro effetti possono essere modificati da cambiamenti nelle concentrazioni cellulari di elettroliti.
L'utilizzo di calcitonina in associazione a bifosfonati può portare ad un effetto additivo sul riassorbimento dell'osso.
4.6 Gravidanza ed allattamento
La calcitonina non è stata studiata in donne in gravidanza. La calcitonina deve essere utilizzata in gravidanza solo se il trattamento è considerato dal medico assolutamente necessario.
Non è noto se tale sostanza viene escreta nel latte materno. Negli animali la calcitonina di salmone diminuisce la lattazione e viene escreta nel latte (vedere 5.3). Pertanto non è raccomandato allattare durante il trattamento.
4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Non esistono dati sull'effetto della calcitonina iniettabile sulla capacità di guidare e di usare macchinari. La calcitonina iniettabile può causare un transitorio senso di instabilità (vedere 4.8) che potrebbe compromettere la risposta del paziente. Pertanto i pazienti devono essere avvisati che si potrebbe verificare un transitorio senso di instabilità. In questo caso non devono guidare o usare macchinari.
4.8 effetti indesiderati
Valutazione della frequenza:
Molto comuni (>1/10); comuni (>1/100, <1/10); non comuni (>1/1.000, <1/100); rari (>1/10.000, <1/1.000); molto rari (<1/10.000), inclusi casi isolati.
Tumori maligni (con l’uso a lungo termine), frequenza: comune.
Molto comuni: nausea con o senza vomito si è verificata in circa il 10% dei pazienti trattati con calcitonina. L'effetto è più evidente all'inizio della terapia e tende a diminuire o a scomparire con una somministrazione continua o con una riduzione del dosaggio. Se richiesto, può essere somministrato un antiemetico. Nausea/vomito sono meno frequenti se l'iniezione viene fatta alla sera e dopo i pasti.
Non comuni: diarrea.
Molto comuni: arrossamento della pelle (del volto o della parte superiore del corpo). Tali eventi non sono reazioni allergiche ma sono dovuti a un effetto farmacologico, e di solito si verificano da 10 a 20 minuti dopo la somministrazione.
Non comuni: reazioni infiammatorie locali al sito di somministrazione sottocutanea o intramuscolare.
33
Non comuni: rash cutanei.
Non comuni: sensazione di gusto metallico; senso di instabilità.
Non comuni: diuresi.
Rari: in caso di pazienti con un elevato rimodellamento osseo (Morbo di Paget e pazienti giovani) si può verificare una diminuzione transitoria della calcemia, di solito asintomatica, tra la 4a e la 6a ora dalla somministrazione.
Rari: si sono raramente sviluppati anticorpi neutralizzanti la calcitonina. Lo sviluppo di tali anticorpi non è di solito correlato a perdita di efficacia clinica, sebbene la loro presenza in una piccola percentuale di pazienti in terapia a lungo termine ad alte dosi di calcitonina possa comportare una riduzione della risposta al prodotto. Sembra che la presenza di anticorpi non sia correlata alle reazioni allergiche, che sono rare. La diminuzione dell'attività dei recettori della calcitonina può anche portare ad una riduzione della risposta clinica in una piccola percentuale di pazienti in terapia a lungo termine.
Molto rari: reazioni di tipo allergico grave, come broncospasmo, gonfiore della lingua e della faringe, e, in casi isolati, anafilassi.
4.9 sovradosaggio
Quando la calcitonina è somministrata per via parenterale si possono verificare i seguenti effetti indesiderati dose-dipendenti: nausea, vomito, arrossamento e senso di instabilità. Sono state somministrate per via parenterale dosi singole (fino a 10.000 UI) di calcitonina di salmone senza che si siano verificati effetti indesiderati differenti da nausea, vomito ed esacerbazione di effetti farmacologici.
In caso di sintomi da sovradosaggio, si deve ricorrere ad un trattamento sintomatico.
5. PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
Categoria farmacoterapeutica: ormone antiparatiroideo, codice ATC: H05BA01 (calcitonina di salmone).
E' stato dimostrato che le proprietà farmacologiche dei peptidi sintetici e ricombinanti sono equivalenti da un punto di vista qualitativo e quantitativo.
5.1 proprietà farmacodinamiche
La calcitonina è un ormone che regola l'omeostasi del calcio, inibisce il riassorbimento osseo attraverso una diretta azione sugli osteoclasti. Inibendo l'attività degli osteoclasti attraverso dei recettori specifici, la calcitonina di salmone diminuisce il riassorbimento osseo. In studi di farmacologia, la calcitonina ha dimostrato di avere attività analgesica in modelli animali. La calcitonina di salmone riduce marcatamente il ricambio osseo in presenza di condizioni caratterizzate da un aumentato tasso di riassorbimento osseo come nel morbo di Paget e nella perdita acuta di massa ossea dovuta ad improvvisa immobilizzazione.
Attraverso studi istomorfometrici dell'osso condotti sia nell'uomo che nell'animale è stato dimostrato che la calcitonina non produce difetti nella mineralizzazione.
In seguito a somministrazione di calcitonina sia in volontari sani che in pazienti con patologie ossee, inclusi il
44
morbo di Paget e l'osteoporosi, è stata osservata diminuzione del riassorbimento osseo dovuta probabilmente a una diminuzione della escrezione urinaria di idrossiprolina e desossipiridinolina.
L'effetto della calcitonina sull'abbassamento dei livelli del calcio è causato sia da una diminuzione del passaggio di calcio dalle ossa ai fluidi extracellulari sia da una inibizione del riassorbimento del calcio a livello del tubulo renale.
5.2 proprietà farmacocinetichela calcitonina di salmone viene rapidamente assorbita ed eliminata.
I picchi di concentrazioni plasmatiche si raggiungono entro la prima ora dalla somministrazione.
Studi sugli animali hanno dimostrato che la calcitonina in seguito a somministrazione parenterale è principalmente metabolizzata nel rene per proteolisi. I metaboliti perdono la specifica attività biologica della calcitonina.
La biodisponibilità in seguito a somministrazione sottocutanea e intramuscolare nell'uomo è elevata e simile nelle due vie di somministrazione (71% e 66%, rispettivamente).
La calcitonina viene assorbita in poco tempo ed ha una breve emivita di eliminazione, rispettivamente 10–15 minuti e 50–80 minuti. La calcitonina di salmone è principalmente e quasi esclusivamente degradata nel rene, formando dei frammenti di molecola farmacologicamente inattivi. Pertanto, la clearance metabolica è molto più bassa in pazienti con insufficienza renale allo stadio finale piuttosto che in volontari sani. Tuttavia, la rilevanza clinica di tali evidenze non è nota.
Il legame alle proteine plasmatiche è compreso tra 30 e 40%.
C'è una correlazione tra la dose di calcitonina somministrata per via sottocutanea e le concentrazioni al picco. In seguito a somministrazione per via parenterale di 100 UI di calcitonina, la concentrazione plasmatica al picco è tra 200 e 400 pg/ml. Concentrazioni plasmatiche maggiori possono essere associate ad un'aumentata incidenza di nausea e vomito.
5.3 dati preclinici di sicurezza
Sono stati condotti studi convenzionali su animali da laboratorio per la valutazione della tossicità a lungo termine, degli effetti sulla funzione riproduttiva, del potere mutageno e della carcinogenesi. La calcitonina di salmone è priva di potenziale embriotossico, teratogeno e mutageno.
E' stato osservato un aumento dell'incidenza di tumori ipofisari nel ratto a cui era stata somministrata calcitonina di salmone per 1 anno. Ciò è considerato un effetto specie-specifico, privo di alcuna rilevanza clinica.
La calcitonina di salmone non passa la placenta.
E' stata osservata la soppressione della produzione di latte in animali che allattavano a cui era stata somministrata calcitonina.
La calcitonina è secreta nel latte.
6. informazioni farmaceutiche
6.1 elenco degli eccipienti
55
Acido acetico glaciale, sodio acetato triidrato, sodio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili.
6.2 incompatibilità
Non note.
6.3 periodo di validità
2 anni.
6.4 speciali precauzioni per la conservazione
Conservare a temperatura compresa tra 2°C–8°C.
Conservare nel contenitore originale per tenere il medicinale al riparo dalla luce.
6.5 natura e contenuto del contenitore
Fiale di vetro neutro tipo I, del tipo a frattura prestabilita.
TONOCALCIN 50UI/ml soluzione iniettabile – 5 fiale da 1 ml
TONOCALCIN 100UI/ml soluzione iniettabile – 5 fiale da 1 ml
6.6 Istruzioni per l'impiego e la manipolazione
Non previste.
7. titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio
ALFA WASSERMANN S.p.A.
Sede legale: Via E. Fermi, n. 1 – Alanno (PE)
Sede amministrativa: Via Ragazzi del '99, n. 5 – Bologna
8. numeri delle autorizzazioni all'immissione in commercio
TONOCALCIN 50UI/ml soluzione iniettabile – 5 fiale da 1 ml A.I.C. 025857172
TONOCALCIN 100UI/ml soluzione iniettabile – 5 fiale da 1 ml A.I.C. 025857184
9. data della prima autorizzazione/ rinnovo dell'autorizzazione
20/07/1985 – 01/06/2010