Riassunto delle caratteristiche del prodotto - TELMISARTAN E IDROCLOROTIAZIDE TEVA ITALIA
1. denominazione del medicinale
Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia 40 mg/12,5 mg compresse
Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia 80 mg/12,5 mg compresse
Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia 80 mg/25 mg compresse
2. composizione qualitativa e quantitativa
Ogni compressa contiene 40 mg telmisartan e idroclorotiazide 12,5 mg.
Ogni compressa contiene 80 mg telmisartan e idroclorotiazide 12,5 mg.
Ogni compressa contiene 80 mg telmisartan e idroclorotiazide 25 mg.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3. forma farmaceutica
Compressa.
Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia 40 mg/12,5 mg compresse sono di colore bianco o quasi bianco, di forma ovale 6,55 × 13,6 mm e biconvesse contrassegnate con „TH“ su un lato.
Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia 80 mg/12,5 mg compresse sono di colore bianco o quasi bianco, a forma di capsula, 9,0 × 17,0 mm, biconvesse contrassegnate con „TH 12,5“ su entrambi i lati.
Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia 80 mg/25 mg compresse sono di colore bianco o quasi bianco, di forma ovale, 9,0 × 17,0 mm e biconvesse contrassegnate con „TH“ su u n lato e “25” sull’altro lato.
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
Trattamento dell’ipertensione essenziale.
Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia associazione a dose fissa (40 mg telmisartan/12,5 mg idroclorotiazide) è indicato negli adulti in cui non venga raggiunto un adeguato controllo pressorio con telmisartan in monoterapia. Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia associazione a dose fissa (80 mg telmisartan/12,5 mg idroclorotiazide) è indicato negli adulti in cui non venga raggiunto un adeguato controllo pressorio con il telmisartan in monoterapia. Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia, associazione a dose fissa (80 mg telmisartan/25 mg idroclorotiazide) è indicato negli adulti in cui non venga raggiunto un adeguato controllo pressorio con Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia 80 mg/12,5 mg (80 mg telmisartan/12,5 mg idroclorotiazide) o nei pazienti la cui pressione sia stata precedentemente stabilizzata da telmisartan e idroclorotiazide somministrati singolarmente.
4.2 posologia e modo di somministrazione
Posologia
Documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2022
Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia deve essere assunto da quei pazienti in cui non venga raggiunto un adeguato controllo pressorio con telmisartan in monoterapia. Si raccomanda di cercare di individuare una dose efficace di ciascuno dei singoli componenti prima di passare alla associazione a dose fissa. Quando clinicamente appropriato, può essere preso in considerazione il passaggio diretto dalla monoterapia alla associazione fissa.
[40 mg/12,5 mg e 80 mg/12,5 mg: ]
– Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia 40 mg/12,5 mg può essere somministrato una volta al giorno ai pazienti in cui non venga raggiunto un adeguato controllo pressorio con telmisartan 40 mg.
– Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia 80 mg/12,5 mg può essere somministrato una volta al giorno ai pazienti in cui non venga raggiunto un adeguato controllo pressorio con telmisartan 80 mg.
[80 mg/25 mg:]
– Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia 80 mg/25 mg può essere somministrato una volta al giorno ai pazienti in cui non venga raggiunto un adeguato controllo con Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia 80 mg/12,5 mg o ai pazienti la cui pressione sia stata precedentemente stabilizzata da telmisartan e idroclorotiazide somministrati singolarmente.
Telm isartan e Idroclorotiazide Teva Italia è anche disponibile al dosaggio 40/12,5 mg e 80 mg/12,5 mg.
Danno renale
Si consiglia un controllo periodico della funzionalità renale (vedere paragrafo 4.4).
Compromissione epatica
Nei pazienti con compromissione epatica lieve o moderata la dose non deve essere maggiore di Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia 40 mg/12,5 mg una volta al giorno. Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia non è indicato in pazienti con grave compromissione epatica. I diuretici tiazidici devono essere utilizzati con cautela in pazienti con funzionalità epatica compromessa (vedere paragrafo 4.4).
Anziani
Non è necessario modificare la dose.
Popolazione Pediatrica
La sicurezza e l’efficacia di Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia nei bambini e negli adolescenti al di sotto di 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione
Le compresse di Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia sono per somministrazione orale, singola giornaliera e devono essere assunte con del liquido, con o senza cibo.
Documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2022
4.3 Controindicazioni
– Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
– Ipersensibilità ad altre sostanze sulfonamide-derivate (l’idroclorotiazide è una sostanza sulfonamide derivata).
– Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
– Colestasi e ostruzioni delle vie biliari.
– Compromissione epatica grave.
– Danno renale grave (clearance della creatina < 30 ml/min).
– Ipokaliemia refrattaria, ipercalcemia.
– L'uso concomitante di Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1,73 m2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
4.4 avvertenze speciali e precauzioni d’impiego
Gravidanza
La terapia con antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRA) non deve essere iniziata durante
la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un
trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a
meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando viene
diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere interrotto immediatamente e, se
appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
Compromissione epatica
Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia non dovrebbe essere somministrato a pazienti con colestasi, ostruzioni delle vie biliari o grave insufficienza epatica (vedere paragrafo 4.3) in quanto telmisartan è eliminato principalmente per via biliare. Per questi pazienti è prevedibile una ridotta clearance epatica di telmisartan.
Inoltre, Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia deve essere utilizzato con cautela in pazienti con funzionalità epatica compromessa o malattia epatica progressiva, poiché alterazioni minori del fluido o dell'equilibrio elettrolitico possono causare coma epatico. Non c'è esperienza clinica nell'utilizzo di Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia in pazienti con compromissione epatica.
Documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2022
Ipertensione renovascolare
Nei pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria renale afferente al singolo rene funzionante, trattati con un farmaco che influenza il sistema renina-angiotensina-aldosterone, c'è un aumentato rischio di ipotensione grave ed insufficienza renale.
Danno renale e trapianto renale
Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia non deve essere utilizzato in pazienti con grave danno renale (clearance della creatinina < 30 ml/min) (vedere paragrafo 4.3). Non ci sono dati riguardo la somministrazione di Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia in pazienti recentemente sottoposti a trapianto renale. L’esperienza con Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia in pazienti con danno renale da lieve a moderato è limitata e pertanto si raccomanda un controllo periodico dei livelli sierici di potassio, di creatinina e di acido urico. Nei pazienti con danno renale può verificarsi aumento dell’azotemia associato ai diuretici tiazidici.
Ipovolemia intravascolare
Nei pazienti con ipovolemia e/o deplezione di sodio causate da dosi elevate di diuretici, diete con restrizione di sale, diarrea o vomito, si potrebbe verificare ipotensione sintomatica, specialmente dopo
la prima dose. Deplezione di sodio e/o ipovolemia devono essere corrette prima di iniziare il
trattamento con Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia.
Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) Esiste l’evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperkaliemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna. Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
Altre condizioni legate alla stimolazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone
Nei pazienti il cui tono vascolare e la funzione renale dipendono principalmente dall'attività del
sistema renina-angiotensina-aldosterone (ad es. pazienti con grave insufficienza cardiaca congestizia o
affetti da malattie renali, inclusa la stenosi dell'arteria renale), il trattamento con medicinali che
influenzano questo sistema è stato associato ad ipotensione acuta, iperazotemia, oliguria o, raramente, insufficienza renale acuta (vedere paragrafo 4.8).
Aldosteronismo primario
I pazienti con aldosteronismo primario generalmente non rispondono a medicinali antipertensivi che
agiscono tramite l'inibizione del sistema renina-angiotensina. Quindi, si sconsiglia l'utilizzo di
Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia.
Stenosi della valvola aortica e mitrale, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva Come per altri vasodilatatori, si consiglia particolare cautela nei pazienti affetti da stenosi della valvola aortica o mitrale, o da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva.
Effetti sul metabolismo e sull’apparato endocrino
La terapia con tiazidici può compromettere la tolleranza al glucosio, mentre si può verificare
ipoglicemia in pazienti diabetici in terapia con insulina o antidiabetici ed in trattamento con
telmisartan. Pertanto in questi pazienti si deve prendere in considerazione un monitoraggio della
glicemia; potrebbe essere necessario un aggiustamento della dose dell’insulina o degli antidiabetici,
ove indicato. Durante la terapia con tiazidici, il diabete mellito latente può diventare manifesto.
Alla terapia con diuretici tiazidici è stato associato un incremento dei livelli di colesterolo e
trigliceridi; tuttavia alla dose di 12,5 mg contenuta in Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia, sono stati riportati effetti minimi o non sono stati riportati affatto.
In alcuni pazienti trattati con tiazidici possono verificarsi iperuricemia o manifestazioni gottose.
Squilibrio elettrolitico
Il controllo periodico degli elettroliti sierici deve essere effettuato ad intervalli appropriati, come per
tutti i pazienti sottoposti a trattamento con diuretici.
I tiazidici, inclusa l’idroclorotiazide, possono causare squilibrio di fluido o di elettroliti (incluse
ipokaliemia, iponatremia e alcalosi ipocloremica). Segni indicativi di squilibrio di fluido o di elettroliti sono secchezza della bocca, sete, astenia, letargia, sonnolenza, irrequietezza, dolore muscolare o crampi, affaticamento muscolare, ipotensione, oliguria, tachicardia e disturbi gastrointestinali quali nausea o vomito (vedere paragrafo 4.8).
– Ipokaliemia
Sebbene con l'uso dei diuretici tiazidici possa svilupparsi ipokaliemia, la terapia concomitante con
telmisartan può ridurre l'ipokaliemia indotta dal diuretico. Il rischio di ipokaliemia è maggiore nei
Documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2022
pazienti con cirrosi epatica, nei pazienti caratterizzati da diuresi abbondante, nei pazienti con un
apporto non adeguato di elettroliti per via orale e nei pazienti in trattamento concomitante con
corticosteroidi o ormone adrenocorticotropico (ACTH) (vedere paragrafo 4.5).
– Iperkaliemia
Viceversa, a causa dell'antagonismo esercitato sui recettori dell'angiotensina II (AT1) dal telmisartan
contenuto in Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia, può verificarsi iperkaliemia. Sebbene non sia stata documentata iperkaliemia clinicamente significativa associata all'uso di Telmisartan e Idroclorotiazide, i fattori di rischio per lo sviluppo di iperkaliemia includono insufficienza renale e/o insufficienza cardiaca e diabete mellito.
Diuretici potassio-risparmiatori, integratori di potassio, sostitutivi del sale contenenti potassio devono
essere somministrati con cautela in concomitanza con Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia (vedere paragrafo 4.5).
– Iponatremia e alcalosi ipocloremica
Non c'è evidenza che Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia riduca o prevenga l'iponatremia indotta da diuretici.
La deficienza di cloruro è generalmente lieve e solitamente non richiede trattamento.
– Ipercalcemia
I diuretici tiazidici possono ridurre l'escrezione urinaria del calcio e causare, in assenza di disturbi noti
del metabolismo del calcio, un intermittente e lieve aumento del calcio sierico. Un'ipercalcemia
marcata può essere indicativa di iperparatiroidismo latente. La somministrazione di diuretici tiazidici
deve essere sospesa prima di effettuare i test di funzionalità paratiroidea.
– Ipomagnesemia
I diuretici tiazidici hanno dimostrato di aumentare l'escrezione urinaria del magnesio determinando
ipomagnesemia (vedere paragrafo 4.5).
Differenze etniche
Come tutti gli altri antagonisti del recettore dell'angiotensina II, telmisartan è apparentemente meno
efficace nel ridurre la pressione sanguigna nei pazienti di etnia nera rispetto ai pazienti di etnia
bianca, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza di bassi livelli di renina nella popolazione
di ipertesi di colore.
Altro
Come con qualsiasi agente antipertensivo, un'eccessiva diminuzione della pressione sanguigna in
pazienti con cardiopatia ischemica o patologia cardiovascolare ischemica potrebbe causare infarto del
miocardio o ictus.
Generale
Reazioni di ipersensibilità alla idroclorotiazide possono verificarsi in pazienti con o senza storia precedente di allergia o asma bronchiale, ma è più probabile che si verifichino in pazienti con tale anamnesi.
Con l'uso di diuretici tiazidici, compresa idroclorotiazide, è stata riportata esacerbazione o attivazione di lupus eritematoso sistemico.
Casi di reazioni di fotosensibilità sono stati riportati con i diuretici tiazidici (vedere paragrafo 4.8). Se durante il trattamento si manifesta una reazione di fotosensibilità, si raccomanda di sospendere il trattamento. Se la risomministrazione del diuretico è ritenuta necessaria, si raccomanda di proteggere le aree esposte ai raggi solari o ai raggi UVA artificiali.
Effusione coroidale, Miopia e glaucoma ad angolo chiuso acuti L’idroclorotiazide, una sulfonamide, può causare una reazione idiosincrasica, con conseguenti effusione coroidale con difetti del campo visivo, miopia transitoria acuta e glaucoma acuto ad angolo chiuso. I sintomi includono l’insorgenza acuta di una diminuzione dell’acutezza visiva o di dolore oculare e tipicamente si verificano da ore a settimane dopo l’inizio dell’assunzione del medicinale. Il glaucoma acuto ad angolo chiuso non trattato può portare alla perdita permanente della vista. Il trattamento primario consiste nell’interrompere l’idroclorotiazide il più rapidamente possibile. Può essere necessario prendere in considerazione dei trattamenti medici o chirurgici immediati se la pressione intraoculare rimane incontrollata. I fattori di rischio per lo sviluppo del glaucoma acuto ad angolo chiuso possono includere una storia di allergia alla sulfonamide o alla penicillina.
Cancro della pelle non melanoma
In due studi epidemiologici basati sui dati del Registro nazionale dei tumori danese è stato osservato un aumento del rischio di cancro della pelle nonmelanoma (NMSC) [carcinoma basocellulare (BCC) e carcinoma a cellule squamose (SCC)] associato all'aumento cumulativo della dose di idroclorotiazide (HCTZ) assunta. L’effetto fotosensibilizzante dell’HCTZ potrebbe rappresentare un possibile meccanismo dell’NMSC.
Documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2022
I pazienti che assumono HCTZ devono essere informati del rischio di NMSC e consigliati di sottoporre a controllo regolare la cute per verificare la presenza di nuove lesioni e segnalare immediatamente eventuali lesioni cutanee sospette. Al fine di minimizzare il rischio di cancro cutaneo, occorre consigliare ai pazienti l’adozione di possibili misure preventive quali l’esposizione limitata alla luce solare e ai raggi UV e, in caso di esposizione, una protezione adeguata. Eventuali lesioni cutanee sospette devono essere esaminate immediatamente, possibilmente con l’ausilio di esami istologici su biopsie. Può essere inoltre necessario riconsiderare l’utilizzo di HCTZ nei pazienti che hanno manifestato NMSC in precedenza (vedere anche paragrafo 4.8).
4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazione
Litio
Aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e della tossicità sono stati riportati durante la somministrazione contemporanea di litio con ACE-inibitori (inibitori dell’enzima di conversione
dell’angiotensina). Sono stati riportati casi rari anche con antagonisti dei recettori dell'angiotensina II
(incluso Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia). La co-somministrazione di litio e Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia non è raccomandata (vedere paragrafo 4.4). Se tale co-somministrazione fosse proprio necessaria, si raccomanda un attento monitoraggio dei livelli sierici di litio durante l'uso concomitante dei due medicinali.
Medicinali associati alla perdita di potassio e all'ipokaliemia (ad es. altri diuretici non risparmiatori di
potassio, lassativi, corticosteroidi, ACTH, amfotericina, carbenoxolone, penicillina G sodica, acido salicilico e derivati )
Se queste sostanze devono essere prescritte con l’associazione idroclorotiazide-telmisartan, si
raccomanda di monitorare i livelli plasmatici di potassio. Questi medicinali possono potenziare
l'effetto dell'idroclorotiazide sul potassio sierico (vedere paragrafo 4.4).
Medicinali associati alla perdita di potassio e all'ipokaliemia (ad es. altri diuretici non risparmiatori di
potassio, lassativi, corticosteroidi, ACTH, amfotericina, carbenoxolone, penicillina G sodica, acido salicilico e derivati)
Se queste sostanze devono essere prescritte con l’associazione idroclorotiazide-telmisartan, si raccomanda di monitorare i livelli plasmatici di potassio. Questi medicinali possono potenziare
l'effetto dell'idroclorotiazide sul potassio sierico (vedere paragrafo 4.4).
Medicinali che possono aumentare i livelli di potassio o indurre iperpotassemia (ad es. ACE inibitori,
Documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2022
diuretici potassio-risparmiatori, integratori di potassio, sostitutivi del sale contenenti potassio, ciclosporina od altri medicinali quali l'eparina sodica).
Se questi medicinali devono essere prescritti con l’associazione idroclorotiazide-telmisartan, si raccomanda di monitorare i livelli plasmatici di potassio. Sulla base dell'esperienza acquisita con l'uso di altri medicinali che inibiscono il sistema renina-angiotensina, l'uso concomitante dei suddetti medicinali può indurre un aumento del potassio sierico e pertanto non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4).
Medicinali influenzati dalle alterazioni del potassio sierico
Si raccomanda il monitoraggio periodico del potassio sierico e l'ECG quando Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia è somministrato con questi medicinali influenzati dalle alterazioni di potassio sierico (ad es. glicosidi della digitale, antiaritmici) ed i seguenti medicinali che inducono torsioni di punta (che includono alcuni antiaritmici), essendo l'ipokaliemia un fattore predisponente alle torsioni di punta.
– antiaritmici classe Ia (ad es. chinidina, idrochinidina, disopiramide)
– antiaritmici classe III (ad es. amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide) – alcuni antipsicotici (ad es. tioridazina, clorpromazina, levomepromazina, trifluoperazina, cyamemazina, sulpiride, sultopride, amisulpride, tiapride, pimozide, aloperidolo, droperidolo)
– altri (ad es. bepridil, cisapride, difemanil, eritromicina IV, alofantrin, mizolastin, pentamidina, sparfloxacina, terfenadina, vincamina IV).
Glicosidi della digitale
Ipokaliemia o ipomagnesiemia indotte dai tiazidici favoriscono l'insorgenza di aritmia cardiaca indotta da digitale (vedere paragrafo 4.4).
Digossina
Quando telmisartan è stato co-somministrato con digossina, sono stati osservati incrementi medi della
concentrazione plasmatica di picco (49%) e della concentrazione di valle (20%) di digossina. Qualora
si inizi, si modifichi e si interrompa il trattamento con telmisartan, occorre monitorare i livelli di
digossina al fine di mantenerli all’interno dell’intervallo terapeutico.
Altri agenti antipertensivi
Telmisartan può incrementare l'effetto ipotensivo di altri agenti antipertensivi.
I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperkaliemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
Documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2022
Medicinali antidiabetici (agenti orali ed insulina)
Può essere necessario un aggiustamento posologico dei medicinali antidiabetici (vedere paragrafo 4.4).
Metformina
La metformina deve essere utilizzata con cautela: rischio di acidosi lattica indotta da una possibile insufficienza renale funzionale correlata alla idroclorotiazide.
Resine colestiramina e colestipolo
L'assorbimento dell’idroclorotiazide è ridotto in presenza di resine a scambio anionico.
Medicinali antinfiammatori non steroidei
Documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2022
I FANS (ad es. acido acetilsalicilico a dosaggi antinfiammatori, inibitori della COX-2 e FANS non
selettivi) possono ridurre gli effetti diuretici, natriuretici ed antipertensivi dei diuretici tiazidici e gli
effetti antipertensivi degli antagonisti del recettore dell’angiotensina II.
In alcuni pazienti con funzionalità renale compromessa (come pazienti disidratati o pazienti anziani
con funzionalità renale compromessa) la co-somministrazione di antagonisti del recettore
dell’angiotensina II e di agenti che inibiscono la ciclo-ossigenasi può indurre un ulteriore
deterioramento della funzionalità renale, inclusa possibile insufficienza renale acuta che è solitamente
reversibile. Pertanto la co-somministrazione deve essere effettuata con cautela, soprattutto negli
anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere considerato il monitoraggio
della funzionalità renale dopo l’inizio della terapia concomitante e quindi periodicamente.
In uno studio la co-somministrazione di telmisartan e ramipril ha determinato un aumento fino a
2,5 volte dell’AUC0–24 e della Cmax di ramipril e ramiprilato. La rilevanza clinica di questa
osservazione non è nota.
Amine pressorie (ad es. noradrenalina)
L'effetto delle amine pressorie può essere ridotto.
Miorilassanti non depolarizzanti (ad es. tubocurarina)
L'effetto dei miorilassanti non depolarizzanti può essere potenziato da idroclorotiazide.
Medicinali utilizzati nel trattamento della gotta (come probenecid, sulfinpirazone e allopurinolo)
Può essere necessario un aggiustamento posologico dei medicinali uricosurici in quanto
l’idroclorotiazide può incrementare il livello sierico di acido urico. Può essere necessario un aumento
della dose di probenecid o di sulfinpirazone. La somministrazione concomitante di tiazide può
aumentare l'incidenza delle reazioni di ipersensibilità all'allopurinolo.
Sali di calcio
I diuretici tiazidici possono determinare un aumento dei livelli sierici di calcio in quanto ne riducono
l'escrezione. Qualora debba essere prescritta un'integrazione di calcio o medicinali che risparmiano calcio (ad es. terapia con vitamina D), i livelli sierici di calcio devono essere controllati ed il dosaggio dello stesso aggiustato di conseguenza.
Documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2022
Beta-bloccanti e diazossido
L'effetto iperglicemico dei beta-bloccanti e del diazossido può essere incrementato dai tiazidici.
Agenti anticolinergici ( ad es. atropina, biperiden) possono incrementare la biodisponibilità dei
diuretici tiazidici riducendo la motilità gastrointestinale e la velocità di svuotamento dello stomaco.
Amantadina
I tiazidici possono aumentare il rischio degli effetti indesiderati causati dall'amantadina.
Agenti citotossici (ad es. ciclofosfamide, metotrexato)
I tiazidici possono ridurre l'escrezione renale dei medicinali citotossici e potenziarne l'effetto mielosoppressivo.
Sulla base delle loro caratteristiche farmacologiche ci si può aspettare che i seguenti medicinali
possano potenziare gli effetti ipotensivi di tutti gli antipertensivi incluso telmisartan: baclofene, amifostina.
Inoltre l’ipotensione ortostatica può essere aggravata da alcol, barbiturici, narcotici o antidepressivi.
4.6 fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
L’uso degli antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRA) non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso degli AIIRA è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2022
Non vi sono dati sufficienti sull’uso di Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia in donne in gravidanza. Gli studi condotti sugli animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori
durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi;
tuttavia non può essere
escluso un lieve aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul
rischio con antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRA), un simile rischio può esistere anche
per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve
ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in
gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA.
Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere immediatamente
interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.
È noto che nella donna l’esposizione ad AIIRA durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità
fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità
neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3).
Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
I neonati le cui madri abbiano assunto AIIRA devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda
l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
L’esperienza con idroclorotiazide in gravidanza è limitata, specialmente durante il primo trimestre. Gli studi sugli animali sono insufficienti.
L’idroclorotiazide attraversa la placenta. Considerando il meccanismo di azione farmacologica dell’idroclorotiazide, il suo uso durante il secondo ed il terzo
trimestre può compromettere la perfusione feto-placentare e causare effetti fetali e neonatali quali
ittero, alterazioni dell’equilibrio elettrolitico e trombocitopenia.
L’idroclorotiazide non deve essere usata per edema gestazionale, ipertensione gestazionale o
preeclampsia a causa del rischio di diminuzione del volume del plasma e ipoperfusione placentare,
senza alcun effetto benefico sul decorso della malattia.
L’idroclorotiazide non deve essere usata per ipertensione essenziale in donne in gravidanza tranne che
in rare situazioni dove nessun altro trattamento può essere usato.
Documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2022
Allattamento
Poiché non sono disponibili dati riguardanti l’uso di Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia durante l’allattamento, Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati e prematuri.
L’idroclorotiazide viene escreta nel latte materno umano in piccole quantità. I tiazidici ad alte dosi, causando intensa diuresi, possono inibire la produzione di latte. L’uso di Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia durante l’allattamento non è raccomandato. Se Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia viene utilizzato durante l’allattamento, si devono mantenere le dosi più basse possibili.
Fertilità
Negli studi preclinici, non è stato osservato alcun effetto di telmisartan e idroclorotiazide sulla fertilità maschile e femminile.
4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia può influenzare la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. Con la terapia antipertensiva, quale Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia, potrebbero occasionalmente verificarsi sonnolenza e capogiri.
4.8 effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza
La reazione avversa più comunemente segnalata è il capogiro. Raramente si può verificare angioedema grave (≥1/10,000, <1/1,000).
[40 mg/12.5 mg e 80 mg/12.5 mg :]
L’incidenza complessiva delle reazioni avverse riportate con telmisartan e idroclorotiazide è risultata confrontabile a quella riportata con telmisartan in monoterapia, in studi randomizzati controllati che hanno coinvolto 1.471 pazienti randomizzati per ricevere telmisartan e idroclorotiazide (835) o telmisartan in monoterapia (636). Non è stata stabilita una relazione tra le reazioni avverse e la dose e il genere, l’età o la razza dei pazienti.
[80 mg/25 mg:]
L’incidenza complessiva ed il quadro delle reazioni avverse riportate con telmisartan e idroclorotiazide 80 mg/25 mg sono risultati confrontabili con quelli riportati con telmisartan e idroclorotiazide 80 mg/12,5 mg. Non è stata stabilita una correlazione tra la dose e le reazioni avverse né tra queste e il sesso, l’età o l’origine etnica dei pazienti.
Elenco tabulato delle reazioni avverse
Le reazioni avverse segnalata in tutti gli studi clinici e verificatesi più frequentemente (p ≤ 0,05) con
Documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2022
telmisartan e idroclorotiazide che con il placebo sono di seguito riportate in accordo alla
classificazione per sistemi e organi. Le reazioni avverse note per uno dei singoli componenti, che non
siano state osservate negli studi clinici, possono verificarsi durante il trattamento con Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia.
Le reazioni avverse sono state classificate per frequenza ricorrendo alla seguente convenzione:
molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000,
<1/100); raro (≥1/10.000,
<1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati
disponibili).
All’interno di ogni gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono elencate in ordine decrescente di gravità.
Infezioni e infestazioni
Raro: Bronchite, faringite, sinusite
Disturbi del sistema immunitario
Raro: | Esacerbazione o attivazione di lupus eritematoso |
sistemico1
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Non comune: | Ipokaliemia |
Raro: | Iperuricemia, iponatremia |
Disturbi psichiatrici Non comune: | Ansia |
Raro: | Depressione |
Patologie del sistema nervoso
Comune: | Capogiro |
Non comune: | Sincope, parestesia |
Raro: | Insonnia, disturbi del sonno |
Patologie dell’occhio Raro: | Disturbo visivo, visione offuscata |
Patologie dell’orecchio e del labirinto
Non comune: | Vertigine |
Patologie cardiache Non comune: | Tachicardia, aritmia |
Patologie vascolari Non comune: | Ipotensione, ipotensione ortostatica |
Documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2022
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comune: Dispnea
Raro: Distress respiratorio (polmonite ed edema polmonare
inclusi)
Patologie gastrointestinali
Non comune: Diarrea, bocca secca, flatulenza
Raro: Dolore addominale, stipsi, dispepsia, vomito, gastrite
Patologie epatobiliari Raro: | Funzione epatica alterata/patologia epatica2 |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Raro: | Angioedema (anche con esito fatale), eritema, prurito, eruzione cutanea, iperidrosi, orticaria |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Non comune: | Dolore dorsale, spasmi muscolari, mialgia |
Raro: | Artralgia, crampi muscolari, dolore agli arti |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Non comune: | Disfunzione erettile |
Patologie sistemiche Non comune: | e condizioni relative alla sede di somministrazione Dolore toracico |
Raro: | Malattia simil-influenzale, dolore |
Esami diagnostici Non comune: | Acido urico ematico aumentato |
Raro: | Creatinina ematica aumentata, creatinfosfochinasi ematica aumentata, enzima epatico aumentato |
1: Sulla base dell'esperienza successiva alla commercializzazione
2: Per ulteriore descrizione, vedere sottoparagrafo „Descrizione delle reazioni avverse selezionate “
Ulteriori informazioni sui singoli componenti
Le reazioni avverse segnalate in precedenza per uno dei singoli componenti possono essere potenziali
reazioni avverse associate a Telmisartan e Idroclorotiazide Teva, anche se non osservate negli studi clinici con questo prodotto
Telmisartan:
Le reazioni avverse si sono verificate con frequenza simile nei pazienti trattati con telmisartan e nei pazienti trattati con placebo.
L’incidenza complessiva delle reazioni avverse riportate con telmisartan (41,4%) è stata solitamente
confrontabile a quella riportata con il placebo (43,9%) nel corso di studi controllati. Le seguenti
Documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2022
reazioni avverse sono state raccolte da tutti gli studi clinici in pazienti trattati con telmisartan per
l’ipertensione o in pazienti di almeno 50 anni di età ad alto rischio di eventi cardiovascolari.
Infezioni e infestazioni
Non comune: Infezione delle vie respiratorie superiori, infezione delle vie urinarie inclusa cistite
Raro: Sepsi anche con esito fatale3
Patologie del sistema emolinfopoietico
Non comune: Anemia
Raro: Eosinofilia, trombocitopenia
Disturbi del sistema immunitario
Raro: Ipersensibilità, reazioni anafilattiche
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Non comune: Iperkaliemia
Raro: Ipoglicemia (in pazienti diabetici)
Patologie cardiache
Non comune: Bradicardia
Patologie del sistema nervoso
Raro: Sonnolenza
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comune: Tosse
Molto raro: Malattia polmonare interstiziale3
Patologie gastrointestinali
Raro: Fastidio allo stomaco
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Raro: Eczema, eruzione da farmaci, eruzione cutanea tossica
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Raro: Artrosi, dolore tendineo
Patologie renali e urinarie
Non comune: Danno renale (inclusa insufficienza renale acuta)
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Non comune: Astenia
Esami diagnostici
Raro: Emoglobina diminuita
Documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2022
3: Per ulteriore descrizione, vedere sottoparagrafo „Descrizione delle reazioni avverse selezionate “
Idroclorotiazide:
L'idroclorotiazide può causare o esacerbare l'ipovolemia che potrebbe determinare uno squilibrio
elettrolitico (vedere paragrafo 4.4).
Le reazioni avverse di frequenza non nota riportate con l'uso di idroclorotiazide in monoterapia includono:
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)
Non nota: Cancro cutaneo non melanoma (carcinoma basocellulare e
carcinoma a cellule squamose)
Infezioni e infestazioni
Non nota: Scialoadenite
Patologie del sistema emolinfopoietico
Raro: Trombocitopenia (talvolta con porpora)
Non nota: Anemia aplastica, anemia emolitica, insufficienza midollare, leucopenia, neutropenia, agranulocitosi
Disturbi del sistema immunitario
Non nota: Reazioni anafilattiche, ipersensibilità
Patologie endocrine
Non nota: Diabete mellito non adeguatamente controllato
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Comune: Ipomagnesiemia
Raro: Ipercalcemia
Molto raro: Alcalosi ipocloremica
Non nota: Anoressia, appetito ridotto, squilibrio elettrolitico, ipercolesterolemia, iperglicemia, ipovolemia
Disturbi psichiatrici
Non nota: Irrequietezza
Patologie del sistema nervoso
Raro: Cefalea
Non nota: Stordimento mentale
Patologie dell’occhio
Non nota: Xantopsia, effusione coroidale, miopia acuta, glaucoma acuto ad angolo chiuso
Patologie vascolari
Non nota: Vasculite necrotizzante
Patologie gastrointestinali
Comune: Nausea
Non nota: Pancreatite, fastidio allo stomaco
Patologie epatobiliari
Non nota: Ittero epatocellulare, ittero colestatico
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non nota: Sindrome simil-lupoide, reazioni di fotosensibilità, vasculite cutanea, necrolisi tossica epidermica, eritema multiforme
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Non nota: Debolezza
Patologie renali e urinarie
Non nota: Nefrite interstiziale, disfunzione renale, glicosuria
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Non nota: Piressia
Esami diagnostici
Non nota: Trigliceridi aumentati
Descrizione delle reazioni avverse selezionate
Funzione epatica alterata / disturbo epatico
La maggior parte dei casi di funzione epatica alterata / disturbo epatico registrati con telmisartan
successivamente alla commercializzazione si sono verificati in pazienti
giapponesi. I pazienti
giapponesi sono più predisposti a manifestare queste reazioni avverse.
Sepsi
Nello studio PRoFESS è stata osservata un’aumentata incidenza di sepsi con telmisartan rispetto a
placebo. L’evento può essere un risultato casuale o può essere correlato ad un meccanismo attualmente non noto (vedere paragrafo 5.1).
Malattia polmonare interstiziale
Sono stati riportati casi di malattia polmonare interstiziale successivamente alla commercializzazione,
in associazione temporale con l’assunzione di telmisartan. Tuttavia non è stata stabilita una relazione
causale.
Descrizione di reazioni avverse selezionate
Documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2022
Cancro cutaneo non melanoma: sulla base dei dati disponibili provenienti da studi epidemiologici, è stata osservata un’associazione tra HCTZ e NMSC, correlata alla dose cumulativaassunta (vedere anche i paragrafi 4.4. e 5.1).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazioni avversa sospette tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo.
4.9 Sovradosaggio
Le informazioni disponibili riguardo al sovradosaggio di telmisartan nell’uomo sono limitate. Non è
stata stabilita la quantità dell’idroclorotiazide che viene rimossa dall’emodialisi.
Sintomi
Le manifestazioni più rilevanti legate al sovradosaggio di telmisartan sono state ipotensione e tachicardia; sono stati riportati anche bradicardia, capogiro, vomito, aumento della creatinina sierica e
insufficienza renale acuta. Il sovradosaggio dell’idroclorotiazide è associato alla deplezione di
elettroliti (ipokaliemia e ipocloremia) e a ipovolemia causata dalla eccessiva diuresi. I segni e sintomi
più comuni di sovradosaggio sono nausea e sonnolenza. L’ipokaliemia può indurre spasmo muscolare
e/o accentuare aritmie cardiache associate all’uso concomitante di glicosidi della digitale o di alcuni medicinali antiaritmici.
Trattamento
Telmisartan non viene rimosso dall’emodialisi. Il paziente deve essere strettamente controllato e il
trattamento deve essere sintomatico e di supporto. Il trattamento dipende dal tempo trascorso
dall’ingestione e dalla gravità dei sintomi. Le misure suggerite includono induzione di emesi e/o
lavanda gastrica. Il carbone attivo può essere utile nel trattamento del sovradosaggio. I livelli degli
elettroliti sierici e della creatinina devono essere controllati frequentemente. Nel caso di ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e sali e fluidi devono essere reintegrati rapidamente.
5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
5.1 Proprietà farmacodinamiche
Documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2022
Categoria farmacoterapeutica: antagonisti dell’angiotensina II e diuretici, codice, ATC code: C09DA07
Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia, è un’associazione di un antagonista del recettore dell’angiotensina II, il telmisartan, e di un diuretico tiazidico, l’idroclorotiazide. L’associazione di questi principi attivi esercita un effetto antipertensivo additivo, riducendo la pressione sanguigna in maggior misura rispetto a ciascuno dei due principi attivi utilizzati in monoterapia. Telmisartan e Idroclorotiazide Teva, somministrato una volta al giorno al dosaggio terapeutico, produce una riduzione della pressione sanguigna efficace e graduale.
Meccanismo d’azione
Telmisartan è un antagonista recettoriale specifico dell’angiotensina II sottotipo 1 (AT1) efficace per
via orale. Il telmisartan spiazza con un’elevata affinità l’angiotensina II dal suo sito di legame con il
recettore di sottotipo AT1, responsabile degli effetti noti dell’angiotensina II. Il telmisartan non mostra alcuna attività agonista parziale per il recettore AT1. Il telmisartan si lega selettivamente a1recettore AT1. Tale legame è di lunga durata. Il telmisartan non mostra affinità per altri recettori, compresi l'AT2 e altri recettori AT meno caratterizzati. Non sono noti il ruolo funzionale di questi recettori, né l'effetto della loro possibile sovrastimolazione da parte dell'angiotensina II, i cui livelli sono aumentati dal telmisartan. Il telmisartan determina una diminuzione dei livelli plasmatici di aldosterone. Il telmisartan non inibisce la renina plasmatica umana né blocca i canali ionici. Il telmisartan non inibisce l’enzima di conversione dell’angiotensina (chininasi II), enzima che degrada anche la bradichinina. Quindi, non è atteso un potenziamento degli eventi avversi mediati dalla bradichinina.
Una dose di telmisartan pari a 80 mg somministrata a volontari sani, determina un’inibizione quasi
completa dell’aumento pressorio indotto dall’angiotensina II. L'effetto inibitorio si protrae per 24 ore
ed è ancora misurabile fino a 48 ore.
Idroclorotiazide è un diuretico tiazidico. Il meccanismo con cui i diuretici tiazidici esplicano il loro
effetto antipertensivo non è completamente noto. I diuretici tiazidici influiscono sul riassorbimento
degli elettroliti a livello dei meccanismi dei tubuli renali, incrementando direttamente l’escrezione di
sodio e di cloro in pari quantità. L’effetto diuretico dell’idroclorotiazide riduce il volume plasmatico, aumenta l’attività della renina plasmatica, aumenta la secrezione di aldosterone, con conseguente incremento del potassio urinario e perdita di bicarbonato, e riduce il potassio sierico. Presumibilmente
attraverso il blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone, la co-somministrazione di telmisartan
tende a riequilibrare la perdita di potassio associata a questi diuretici. L’effetto diuretico
dell’idroclorotiazide si manifesta entro 2 ore, raggiunge il suo massimo in circa
4 ore, mentre l’azione
persiste per circa 6–12 ore.
Efficacia clinica e sicurezza
Trattamento dell'ipertensione essenziale
L’attività antiipertensiva inizia a manifestarsi entro 3 ore dalla
somministrazione della prima dose di
telmisartan. La massima riduzione dei valori pressori si ottiene generalmente dopo 4–8 settimane
dall’inizio del trattamento e viene mantenuta nel corso della terapia a lungo
termine. L'effetto
antipertensivo si protrae costantemente per 24 ore dopo la somministrazione e include le ultime 4 ore
prima della successiva somministrazione, come dimostrato dalle misurazioni continue nelle 24 ore
della pressione sanguigna. Ciò è confermato da misurazioni eseguite al momento di massimo effetto e
immediatamente prima dell’assunzione della dose successiva (negli studi clinici controllati verso
placebo il rapporto valle/picco è risultato costantemente superiore all'80%
dopo dosi di 40 o 80 mg di
telmisartan).
Nei pazienti ipertesi il telmisartan riduce la pressione sia sistolica che diastolica senza influire sulla
frequenza cardiaca. L'efficacia antipertensiva di telmisartan è paragonabile a quella di medicinali
rappresentativi di altre classi di antipertensivi (come dimostrato negli studi
clinici che hanno
confrontato telmisartan con amlodipina, atenololo, enalapril, idroclorotiazide e lisinopril).
Documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2022
(PAS/PAD) (differenza nelle variazioni medie rispetto ai valori basali, rispettivamente) in favore dell’associazione telmisartan/idroclorotiazide 80 mg/25 mg.
Dopo una brusca interruzione del trattamento con telmisartan, la pressione sanguigna ritorna gradualmente ai valori precedenti al trattamento durante un periodo di diversi giorni, senza un apparente effetto rebound.
L’incidenza di tosse secca è risultata significativamente inferiore nei pazienti trattati con telmisartan
che in quelli trattati con ACE inibitori negli studi clinici che hanno confrontato direttamente i due medicinali.
Prevenzione cardiovascolare
ONTARGET (ON going T elmisartan A lone and in Combination with R amipril G lobal E ndpoint T rial) ha confrontato gli effetti di telmisartan, ramipril e della combinazione di telmisartan e ramipril sugli esiti cardiovascolari in 25.620 pazienti di almeno 55 anni di età con una storia di coronaropatia, ictus, TIA, malattia arteriosa periferica o diabete mellito di tipo 2 associato ad evidenza di danno degli organi bersaglio (ad es. retinopatia, ipertrofia ventricolare sinistra, macro- o microalbuminuria) che rappresentano una popolazione a rischio di eventi cardiovascolari.
I pazienti sono stati randomizzati ad uno dei tre seguenti gruppi di trattamento: telmisartan 80 mg (n = 8.542), ramipril 10 mg (n = 8.576) o l’associazione di telmisartan 80 mg più ramipril 10 mg (n = 8.502) e seguiti per un periodo medio di osservazione di 4,5 anni.
Telmisartan ha mostrato un’efficacia simile a ramipril nel ridurre l’endpoint primario composito di morte cardiovascolare, infarto miocardico non-fatale, ictus non-fatale o ospedalizzazione per insufficienza cardiaca congestizia. L’incidenza dell’endpoint primario è risultata simile nei bracci di trattamento con telmisartan (16,7 %) e ramipril (16,5 %). L’hazard ratio per telmisartan verso ramipril è stato pari a 1,01 (97,5 % CI 0,93 – 1,10, p (non-inferiorità) = 0,0019 con un margine di 1,13). L’incidenza della mortalità per tutte le cause è stata rispettivamente dell’11,6 % e dell’11,8 % nei pazienti trattati con telmisartan e ramipril.
Telmisartan è risultato essere efficace quanto ramipril negli endpoint secondari pre-specificati di morte cardiovascolare, infarto miocardico non-fatale e ictus non-fatale [0,99 (97,5 % CI 0,90 – 1,08, p (non-inferiorità) = 0,0004)], endpoint primario nello studio di riferimento HOPE (The H eart O utcomes P revention E valuation Study) che aveva valutato l’effetto di ramipril verso placebo.
TRASCEND ha randomizzato i pazienti intolleranti agli ACE-inibitori, con criteri di inclusione simili a quelli di ONTARGET, a ricevere telmisartan 80 mg (n=2954) o placebo (n=2972), entrambi somministrati in aggiunta alla terapia standard. La durata media del periodo di follow up è stata di 4 anni e 8 mesi. Non è stata riscontrata una differenza statisticamente significativa nell’incidenza dell’endpoint primario composito (morte cardiovascolare, infarto miocardico non-fatale, ictus non-fatale o ospedalizzazione per insufficienza
Documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2022
cardiaca congestizia) [15,7 % nel gruppo trattato con telmisartan e 17,0 % nel gruppo trattato con placebo con un hazard ratio di 0,92 (95 % CI 0,81 – 1,05, p = 0,22]. É stato evidenziato il vantaggio di telmisartan rispetto al placebo nell’endpoint secondario pre-specificato di morte cardiovascolare, infarto miocardico non-fatale e ictus non-fatale [0,87 (95 % CI 0,76 – 1,00, p = 0,048)]. Non c’è stata evidenza di beneficio sulla mortalità cardiovascolare (hazard ratio 1,03, 95 % CI 0,85 – 1,24).
Tosse e angioedema sono stati riportati meno frequentemente nei pazienti trattati con telmisartan che nei pazienti trattati con ramipril, mentre l’ipotensione è stata riportata più frequentemente con telmisartan.
L’associazione di telmisartan e ramipril non ha aggiunto alcun beneficio rispetto a ramipril o telmisartan in monoterapia. La mortalità cardiovascolare e la mortalità per tutte le cause sono state numericamente superiori con l’associazione. Inoltre, si è manifestata un’incidenza significativamente superiore di iperkaliemia, insufficienza renale, ipotensione e sincope nel braccio trattato con l’associazione. Pertanto l’uso di una associazione di telmisartan e ramipril non è raccomandato in questa popolazione di pazienti.
Nello studio “Prevention Regimen For Effectively avoiding Second Strokes” (PRoFESS) nei pazienti
di almeno 50 anni che avevano recentemente avuto un ictus è stata osservata un’aumentata incidenza
di sepsi con telmisartan rispetto a placebo, 0,70% verso 0,49% [RR 1,43 (95% intervallo di confidenza 1,00 – 2,06)]; l’incidenza dei casi fatali di sepsi era aumentata per i pazienti in trattamento con telmisartan (0,33%) rispetto ai pazienti in trattamento con placebo (0,16%) [RR 2,07 (95% intervallo di confidenza 1,14 – 3,76)]. L’aumentata incidenza di sepsi osservata in associazione all’uso di telmisartan può essere un risultato casuale o correlato ad un meccanismo attualmente sconosciuto.
Due grandi studi randomizzati e controllati (ONTARGET (ONgoing Telmisartan Alone and in combination with Ramipril Global Endpoint Trial) e VA Nephron-D (The Veterans Affairs Nephropathy in Diabetes)) hanno esaminato l'uso della combinazione di un ACE-inibitore con un antagonista del recettore dell’angiotensina II.
ONTARGET è stato uno studio condotto in pazienti con anamnesi di patologia cardiovascolare o cerebrovascolare, o diabete mellito tipo 2 associato all’evidenza di danno d'organo. VA NEPHRON-D è stato uno studio condotto in pazienti con diabete mellito tipo 2 e nefropatia diabetica.
Questi studi non hanno dimostrato alcun significativo effetto benefico sugli esiti e sulla mortalità renale e/o cardiovascolare, mentre è stato osservato un aumento del rischio di iperkaliemia, danno renale acuto e/o ipotensione rispetto alla monoterapia.
Questi risultati sono pertinenti anche per gli altri ACE-inibitori e per gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II, date le loro simili proprietà farmacodinamiche.
Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono quindi essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
ALTITUDE (Aliskiren Trial in Type 2 Diabetes Using Cardiovascular and Renal
Documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2022
Disease Endpoints) è stato uno studio volto a verificare il vantaggio di aggiungere aliskiren ad una terapia standard di un ACE-inibitore o un antagonista del recettore dell'angiotensina II in pazienti con diabete mellito di tipo 2 e malattia renale cronica, malattia cardiovascolare, o entrambe. Lo studio è stato interrotto precocemente a causa di un aumentato rischio di eventi avversi. Morte cardiovascolare e ictus sono stati entrambi numericamente più frequenti nel gruppo aliskiren rispetto al gruppo placebo e gli eventi avversi e gli eventi avversi gravi di interesse (iperkaliemia, ipotensione e disfunzione renale) sono stati riportati più frequentemente nel gruppo aliskiren rispetto al gruppo placebo.
Studi epidemiologici hanno dimostrato che il trattamento a lungo termine con l’idroclorotiazide riduce
il rischio di mortalità e morbilità cardiovascolare.
Popolazione pediatrica
L'Agenzia europea dei medicinali ha previsto l'esonero dall'obbligo di presentare i risultati degli studi con telmisartan/idroclorotiazide in tutti i sottogruppi della popolazione pediatrica nell'ipertensione (vedere paragrafo 4.2 per informazioni sull'uso pediatrico).
Gli effetti dell’associazione fissa telmisartan/idroclorotiazide sulla mortalità e sulla morbilità cardiovascolare sono attualmente sconosciuti.
Cancro cutaneo non melanoma: sulla base dei dati disponibili provenienti da studi epidemiologici, è stata osservata un’associazione tra HCTZ e NMSC correlata alla dose cumulativa assunta Uno studio ha incluso una popolazione comprendente 71533 casi di BCC e 8629 casi di SCC confrontati rispettivamente con 1430833 e 172462 soggetti nella popolazione di controllo. Un elevato utilizzo di HCTZ (dose cumulativa ≥50 000 mg) è stato associato a un OR (odds ratio) aggiustato per confondenti pari a 1,29 (95 % CI: 1,23–1,35) per il BCC e pari a 3,98 (95 % CI: 3,68–4,31) per l’SCC. È stata osservata un’evidente relazione tra dose cumulativa assunta e risposta sia per il BCC che per l’SCC. Un altro studio ha dimostrato una possibile associazione tra il cancro delle labbra (SCC) e l’esposizione all’HCTZ: 633 casi di cancro delle labbra confrontati con 63067 soggetti nella popolazione di controllo, utilizzando una strategia di campionamento dei soggetti a rischio (risk-set sampling). È stata dimostrata una relazione tra la risposta e la dose cumulativa con un OR aggiustato di 2,1 (95 % CI: 1,7–2,6), aumentato fino a 3,9 (3,0–4,9) in caso di un utilizzo elevato (~25000 mg) e fino a 7,7 (5,7–10,5) con la massima dose cumulativa assunta (~100000 mg) (vedere anche il paragrafo 4.4).
5.2 Proprietà farmacocinetiche
La somministrazione concomitante di idroclorotiazide e di telmisartan non ha effetti sulla farmacocinetica di ciascuna delle due sostanze nei soggetti sani.
Documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2022
Assorbimento
Telmisartan: Dopo somministrazione orale le concentrazioni massime di telmisartan sono raggiunte in
0,5–1,5 ore. La biodisponibilità assoluta di dosi di telmisartan pari a 40 mg e 160 mg è rispettivamente
del 42% e del 58%. Il cibo riduce lievemente la biodisponibilità di telmisartan, con una riduzione
dell’area sotto la curva delle concentrazioni plasmatiche/tempo (AUC) compresa tra il 6% con una
dose di 40 mg e il 19% circa con una dose di 160 mg. Entro 3 ore dalla somministrazione le
concentrazioni plasmatiche risultano simili sia che il telmisartan venga assunto a digiuno che con un
pasto. Non si ritiene che la lieve riduzione nell’AUC causi una riduzione dell’efficacia terapeutica. Il telmisartan a dosi ripetute non si accumula in modo significativo nel plasma.
Idroclorotiazide: Dopo somministrazione orale di Telmisartan e Idroclorotiazide Teva Italia le concentrazioni massime di idroclorotiazide sono raggiunte in circa 1,0–3,0 ore. Sulla base dell’escrezione renale cumulativa di idroclorotiazide la biodisponibilità assoluta è del 60% circa.
Distribuzione
Telmisartan si lega fortemente alle proteine plasmatiche (> 99,5%), in particolare all’albumina e alla
glicoproteina acida alfa-1. Il volume apparente di distribuzione per il telmisartan è di circa 500 l
indicativo di un ulteriore legame tessutale.
Idroclorotiazide si lega per il 68% alle proteine plasmatiche e il suo volume apparente di distribuzione è 0,83–1,14 l/kg..
Biotrasformazione
Il telmisartan è metabolizzato mediante coniugazione che forma un acilglucuronide
farmacologicamente inattivo. Il glucuronide del composto precursore è l’unico metabolita che è stato
identificato nell’uomo. Dopo una dose singola di telmisartan marcato con 14C il glucuronide
rappresenta circa l’11% della radioattività misurata nel plasma. Gli isoenzimi del citocromo P450 non
sono coinvolti nel metabolismo del telmisartan.
L’idroclorotiazide non è metabolizzata nell’uomo.
Eliminazione
Telmisartan: In seguito a somministrazione sia endovenosa che orale di telmisartan marcato con 14C la maggior parte della dose somministrata (> 97%) è stata eliminata nelle feci attraverso escrezione biliare. Solo piccole quantità sono state trovate nelle urine. La clearance plasmatica totale di telmisartan
Documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2022
dopo somministrazione orale è > 1.500 ml/min. L’emivita terminale di eliminazione è stata >20 ore.
L’idroclorotiazide è escreta quasi completamente immodificata nelle urine. Circa il 60% della dose
orale viene eliminata entro 48 ore. La clearance renale è circa 250–300 ml/min. L’emivita terminale di
eliminazione dell’idroclorotiazide è 10–15 ore.
Linearità/non linearità
Telmisartan: La farmacocinetica del telmisartan somministrato per via orale non è lineare per dosi comprese tra 20 e 160 mg con incrementi delle concentrazioni plasmatiche (Cmax e AUC) superiori alla proporzionalità all’aumentare della dose.
L'idroclorotiazide mostra una farmacocinetica lineare.
Anziani
La farmacocinetica del telmisartan non differisce nei pazienti anziani rispetto ai soggetti di età inferiore a 65 anni.
Sesso
Le concentrazioni plasmatiche di telmisartan sono generalmente 2–3 volte superiori nelle donne che
negli uomini. Tuttavia negli studi clinici non sono stati riscontrati nelle donne aumenti significativi
nella risposta al trattamento o nell’incidenza dell’ipotensione ortostatica. Non è stato necessario un
aggiustamento posologico. Le concentrazioni plasmatiche di idroclorotiazide sono tendenzialmente
più alte nelle donne che negli uomini. Ciò non è considerato di importanza clinica.
Disfunzioni renali
L’escrezione renale non contribuisce alla clearance di telmisartan. Non è necessario un aggiustamento
posologico in pazienti con funzionalità renale ridotta, sulla base dell’esperienza limitata ai pazienti con disfunzione renale da lieve a moderata (clearance della creatinina di 30–60 ml/min, media circa
50 ml/min). Il telmisartan non è eliminato dal sangue con l’emodialisi. Nei pazienti con funzionalità
renale compromessa la velocità di eliminazione dell’idroclorotiazide è ridotta. In uno studio condotto
in pazienti con una clearance media della creatinina pari a 90 ml/min l’emivita di eliminazione
dell’idroclorotiazide era aumentata. In pazienti funzionalmente anefrici l’emivita di eliminazione è
circa di 34 ore.
Documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2022
Disfunzioni epatiche
Negli studi di farmacocinetica in pazienti con insufficienza epatica è stato osservato un aumento nella
biodisponibilità assoluta fino a quasi il 100%. Nei pazienti con disfunzioni epatiche l'emivita di eliminazione non varia.
5.3 dati preclinici di sicurezza
Negli studi preclinici di sicurezza condotti con la co-somministrazione di telmisartan ed
idroclorotiazide in ratti e cani normotesi, dosi tali da determinare un’esposizione confrontabile a quella del range di dosi da impiegarsi nella terapia clinica non hanno evidenziato ulteriori dati che non fossero già stati osservati con la somministrazione dei singoli medicinali. Non sono stati riscontrati risultati tossicologici significativi per l’uso terapeutico nell’uomo.
[80 mg/25 mg:]
Non sono stati effettuati ulteriori studi prec linici con l’associazione a dose fissa 80 mg/25 mg.
Precedenti studi preclinici di sicurezza condo tti con la co-somministrazione di telmisartan ed
idroclorotiazide in ratti e cani normotesi, a dosi tali da determinare un’esposizione confrontabile a
quella del range di dosi da impiegarsi nella terapia clinica non hanno evidenziato ulteriori dati che non fossero già stati osservati con la somministrazione dei singoli medicinali. Non sono stati riscontrati risultati tossicologici significativi per l’uso terapeutico nell’uomo.
Dati tossicologici noti anche negli studi preclinici condotti con ACE inibitori e antagonisti
dell'angiotensina II sono stati: una riduzione dei parametri eritrocitari (eritrociti, emoglobina, ematocrito), alterazioni nell’emodinamica renale (aumento di azotemia e creatininemia), aumento
dell’attività della renina plasmatica, ipertrofia/iperplasia delle cellule iuxtaglomerulari renali e lesione
della mucosa gastrica. Le lesioni gastriche potrebbero essere prevenute/migliorate somministrando
supplementi salini orali e raggruppando più animali per gabbia. Nel cane sono state osservate
dilatazione ed atrofia dei tubuli renali. Si ritiene che questi risultati siano dovuti all’attività
farmacologica del telmisartan.
Non è stata osservata una chiara evidenza di un effetto teratogeno, tuttavia a dosi tossiche di
telmisartan sono stati osservati effetti sullo sviluppo postnatale della prole, quali minore peso corporeo e apertura ritardata degli occhi.
Con il telmisartan non vi è stata alcuna evidenza di mutagenesi, né di attività clastogena rilevante negli studi in vitro, né di cancerogenicità nel ratto e nel
Documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2022
topo. Gli studi condotti con idroclorotiazide hanno mostrato evidenza equivoca di effetti genotossici o carcinogeni in alcuni modelli sperimentali.
Tuttavia l’ampia esperienza nell’uomo sull’utilizzo dell’idroclorotiazide non ha mostrato l’esistenza di una correlazione tra il suo uso e l’aumento di neoplasie. Per il potenziale fetotossico dell’associazione telmisartan/idroclorotiazide, vedere paragrafo 4.6.
6. informazioni farmaceutiche
6.1 elenco degli eccipienti
Magnesio stearato (E470b)
Potassio idrossido
Meglumina
Povidone
Sodio amido glicolato (tipo A)
Cellulosa microcristallina
Mannitolo (E421)
6.2 incompatibilità
Non pertinente.
6.3 periodo di validità
Per blister Al / Al e contenitore compresse HDPE: 24 mesi.
Per blister Al / PVDC Tristar: 18 mesi.
6.4 precauzioni particolari per la conservazione
Per blister Al / Al e contenitore compresse HDPE:
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Per blister Al / PVDC Tristar:
Non conservare a temperatura superiore ai 30 ° C.
6.5 natura e contenuto del contenitore
Blister Al / Al, blister Al / PVDC Tristar e contenitori per compresse in HDPE con tappo LDPE ed essiccante HDPE con ripieno di silice.
Contenitore per compresse: 30, 90 e 250 compresse
Per 40 mg / 12,5 mg compresse:
Blister: 14, 28, 56, 84 e 98 compresse
Per 80 mg/ 12,5 mg e 80 mg/25 mg compresse:
Blister: 14, 28 e 56 compresse
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2022
6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Non sono richiesti requisiti particolari.
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
Teva Italia S.r.l.
Piazzale Luigi Cadorna, 4
20123 – Milano
Italia
8. NUMERI DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
042797011 – „40 MG/12,5 MG COMPRESSE“ 14 COMPRESSE IN BLISTER AL/AL 042797023 – „40 MG/12,5 MG COMPRESSE“ 28 COMPRESSE IN BLISTER AL/AL 042797035 – „40 MG/12,5 MG COMPRESSE“ 56 COMPRESSE IN BLISTER AL/AL 042797047 – „40 MG/12,5 MG COMPRESSE“ 84 COMPRESSE IN BLISTER AL/AL 042797050 – „40 MG/12,5 MG COMPRESSE“ 98 COMPRESSE IN BLISTER AL/AL 042797062 – „40 MG/12,5 MG COMPRESSE“ 14 COMPRESSE IN BLISTER AL/PVC/PVDC
042797074 – „40 MG/12,5 MG COMPRESSE“ 28 COMPRESSE IN BLISTER AL/PVC/PVDC
042797086 – „40 MG/12,5 MG COMPRESSE“ 56 COMPRESSE IN BLISTER AL/PVC/PVDC
042797098 – „40 MG/12,5 MG COMPRESSE“ 84 COMPRESSE IN BLISTER AL/PVC/PVDC
042797100 – „40 MG/12,5 MG COMPRESSE“ 98 COMPRESSE IN BLISTER AL/PVC/PVDC
042797112 – „40 MG/12,5 MG COMPRESSE“ 30 COMPRESSE IN CONTENITORE HDPE
042797124 – „40 MG/12,5 MG COMPRESSE“ 90 COMPRESSE IN CONTENITORE HDPE
042797136 – „40 MG/12,5 MG COMPRESSE“ 250 COMPRESSE IN CONTENITORE HDPE
042797148 – „80 MG/12,5 MG COMPRESSE“ 14 COMPRESSE IN BLISTER AL/AL 042797151 – „80 MG/12,5 MG COMPRESSE“ 28 COMPRESSE IN BLISTER AL/AL 042797163 – „80 MG/12,5 MG COMPRESSE“ 56 COMPRESSE IN BLISTER AL/AL 042797175 – „80 MG/12,5 MG COMPRESSE“ 14 COMPRESSE IN BLISTER AL/PVC/PVDC
042797187 – „80 MG/12,5 MG COMPRESSE“ 28 COMPRESSE IN BLISTER AL/PVC/PVDC
042797199 – „80 MG/12,5 MG COMPRESSE“ 56 COMPRESSE IN BLISTER AL/PVC/PVDC
042797201 – „80 MG/12,5 MG COMPRESSE“ 30 COMPRESSE IN CONTENITORE HDPE
042797213 – „80 MG/12,5 MG COMPRESSE“ 90 COMPRESSE IN CONTENITORE HDPE
042797225 – „80 MG/12,5 MG COMPRESSE“ 250 COMPRESSE IN CONTENITORE HDPE
042797237 – „80 MG/25 MG COMPRESSE“ 14 COMPRESSE IN BLISTER AL/AL 042797249 – „80 MG/25 MG COMPRESSE“ 28 COMPRESSE IN BLISTER AL/AL
Documento reso disponibile da AIFA il 02/02/2022
042797252 – „80 MG/25 MG COMPRESSE“ 56 COMPRESSE IN BLISTER AL/AL
042797264 – „80 MG/25 MG COMPRESSE“ 14 COMPRESSE IN BLISTER AL/PVC/PVDC
042797276 – „80 MG/25 MG COMPRESSE“ 28 COMPRESSE IN BLISTER AL/PVC/PVDC
042797288 – „80 MG/25 MG COMPRESSE“ 56 COMPRESSE IN BLISTER AL/PVC/PVDC
042797290 – „80 MG/25 MG COMPRESSE“ 30 COMPRESSE IN CONTENITORE HDPE
042797302 – „80 MG/25 MG COMPRESSE“ 90 COMPRESSE IN CONTENITORE HDPE
042797314 – „80 MG/25 MG COMPRESSE“ 250 COMPRESSE IN CONTENITORE HDPE
9. DATA DI PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE