Riassunto delle caratteristiche del prodotto - SITAGLIPTIN TEVA
1. denominazione del medicinale
Sitagliptin Teva 25 mg compresse rivestite con film
Sitagliptin Teva 50 mg compresse rivestite con film
Sitagliptin Teva 100 mg compresse rivestite con film
2. composizione qualitativa e quantitativa
Ogni compressa contiene sitagliptin malato, equivalente a sitagliptin 25 mg.
Ogni compressa contiene sitagliptin malato, equivalente a sitagliptin 50 mg.
Ogni compressa contiene sitagliptin malato, equivalente a sitagliptin 100 mg.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3. forma farmaceutica
Compressa rivestita con film (compressa).
Compressa rotonda di colore da beige a rosa rivestita con film. Su un lato è impressa la sigla “S25”, mentre l’altro lato è liscio. Dimensioni: diametro di circa 5,7 mm.
Compressa rotonda di colore da beige a pesca rivestita con film. Un lato della compressa presenta una linea di incisione e reca impressa la scritta “S|50”. L’altro lato presenta una linea di incisione. Dimensioni: diametro di circa 8,2 mm.
Compressa rotonda di colore da marrone ad arancio rivestita con film. Un lato della compressa presenta una linea di incisione e reca impressa la scritta “S|100”. L’altro lato presenta una linea di incisione. Dimensioni: diametro di circa 9,7 mm.
50 mg e 100 mg: la compressa può essere divisa in due dosi uguali.
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
4.2 posologia e modo di somministrazione
Posologia
La dose è di 100 mg di sitagliptin una volta al giorno. Quando è usato in associazione con metformina e/o un agonista PPARγ, la dose di metformina e/o dell’agonista PPARγ deve essere mantenuta e Sitagliptin Teva deve essere somministrato in concomitanza.
Quando Sitagliptin Teva è usato in associazione con una sulfonilurea o con insulina, può essere presa in considerazione una dose più bassa della sulfonilurea o dell’insulina per ridurre il rischio di ipoglicemia (vedere paragrafo 4.4).
Se viene dimenticata una dose di Sitagliptin Teva, questa deve essere assunta appena il paziente se ne ricorda. Non si deve assumere una dose doppia nello stesso giorno.
Popolazioni speciali
Danno renale
Quando si prende in considerazione l’uso di sitagliptin in associazione con un altro medicinale antidiabetico, devono essere controllate le modalità di utilizzo nei pazienti con danno renale.
Per i pazienti con danno renale lieve (clearance della creatinina [CrCl] ≥ 50 mL/min) non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
Per i pazienti con danno renale moderato (CrCl da ≥30 a <50 mL/min), la dose di Sitagliptin Teva è di 50 mg una volta al giorno.
Per i pazienti con danno renale grave (CrCl <30 mL/min) o con malattia renale allo stadio terminale (ESRD) che necessitano di emodialisi o dialisi peritoneale, la dose di Sitagliptin Teva è di 25 mg una volta al giorno.
Il trattamento può essere somministrato indipendentemente dalla tempistica di effettuazione della dialisi.
Poiché c’è un aggiustamento del dosaggio in base alla funzionalità renale, prima di iniziare la terapia con Sitagliptin Teva, e successivamente in modo periodico, è raccomandata la valutazione della funzionalità renale.
Documento reso disponibile da AIFA il 11/07/2017
Compromissione epatica
Non è necessario un aggiustamento della dose per i pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata. Sitagliptin non è stato studiato in pazienti con compromissione epatica grave, pertanto si deve agire con cautela (vedere paragrafo 5.2).
Tuttavia, poiché sitagliptin viene eliminato principalmente per via renale, non ci si aspetta che la compromissione epatica grave influenzi la farmacocinetica di sitagliptin.
Anziani
Non è necessario alcun aggiustamento della dose in base all’età.
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia di sitagliptin nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione
Sitagliptin Teva può essere assunta con o senza pasti.
4.3 controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
4.4 avvertenze speciali e precauzioni d’impiego
Generalità
Sitagliptin Teva non deve essere usato in pazienti con diabete di tipo 1 o per il trattamento della chetoacidosi diabetica.
Pancreatite acuta
L’uso degli inibitori della dipeptil-peptidasi 4 (DPP-4) è stato associato al rischio di sviluppare pancreatite acuta. I pazienti devono essere informati sul sintomo caratteristico della pancreatite acuta: dolore addominale grave e persistente. La risoluzione della pancreatite è stata osservata dopo l’interruzione della terapia con sitagliptin (con o senza trattamento di supporto), ma sono stati riportati casi molto rari di pancreatite necrotizzante o emorragica e/o decesso. Qualora si sospetti la presenza di pancreatite, la terapia con Sitagliptin Teva e con altri medicinali potenzialmente sospetti deve essere interrotta; qualora sia confermata la diagnosi di pancreatite acuta, la terapia con Sitagliptin Teva non deve essere ripresa. Si deve usare cautela in pazienti con una storia di pancreatite.
Ipoglicemia quando usato in associazione con altri medicinali anti-iperglicemici
Negli studi clinici di sitagliptin in monoterapia e come parte di una terapia di associazione con medicinali non noti per causare ipoglicemia (e.s. metformina e/o un agonista PPARγ), l’incidenza di ipoglicemia riportata con sitagliptin è stata simile all’incidenza nei pazienti che assumevano placebo. Quando sitagliptin è stato usato in associazione con insulina o una sulfonilurea, è stata osservata ipoglicemia. Pertanto, per ridurre il rischio di ipoglicemia può essere presa in considerazione una dose più bassa di sulfonilurea o di insulina (vedere paragrafo 4.2).
Danno renale
Sitagliptin è escreto per via renale. Per ottenere concentrazioni plasmatiche di sitagliptin simili a quelle che si hanno nei pazienti con funzionalità renale normale, sono raccomandati dosaggi più bassi nei pazienti con danno renale moderato e grave, come pure nei pazienti con ESRD che necessitano di emodialisi o dialisi peritoneale (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Documento reso disponibile da AIFA il 11/07/2017
Quando si prende in considerazione l’uso di sitagliptin in associazione con un altro medicinale antidiabetico, devono essere controllate le modalità di utilizzo nei pazienti con danno renale.
Reazioni di ipersensibilità
Nelle segnalazioni post-marketing sono state riportate reazioni gravi di ipersensibilità in pazienti trattati con sitagliptin. Queste reazioni includono anafilassi, angioedema e patologie esfoliative della cute, inclusa la sindrome di Stevens-Johnson. L’insorgenza di queste reazioni si è verificata entro i primi 3 mesi dall’inizio del trattamento, con alcune segnalazioni avvenute dopo la prima dose. In caso di sospetta reazione di ipersensibilità, il trattamento con Sitagliptin Teva deve essere interrotto. Altre possibili cause dell’evento devono essere indagate e deve essere iniziato un trattamento alternativo per il diabete.
4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Effetti di altri medicinali su sitagliptin
I dati clinici descritti di seguito suggeriscono che il rischio di interazioni clinicamente significative con medicinali somministrati in concomitanza è basso.
Studi in vitro hanno indicato che il principale enzima responsabile del limitato metabolismo di sitagliptin è il CYP3A4, con un contributo del CYP2C8. In pazienti con funzionalità renale normale, il metabolismo, incluso quello mediato dal CYP3A4, ha un ruolo limitato nella clearance di sitagliptin. Il metabolismo potrebbe avere un ruolo più significativo nell’eliminazione di sitagliptin in caso di danno renale grave o di malattia renale allo stadio terminale (ESRD). Per questa ragione è possibile che potenti inibitori del CYP3A4 (e.s. chetoconazolo, itraconazolo, ritonavir, claritromicina) possano alterare la farmacocinetica di sitagliptin in pazienti con danno renale grave o ESRD. Gli effetti dei potenti inibitori del CYP3A4 in caso di danno renale non sono stati accertati in uno studio clinico.
Studi di trasporto in vitro hanno mostrato che sitagliptin è un substrato per la glicoproteina-P e per il trasportatore di anioni organici 3 (OAT3). Il trasporto di sitagliptin mediato da OAT3 è stato inibito in vitro dal probenecid, sebbene il rischio di interazioni clinicamente rilevanti venga considerato basso. La somministrazione concomitante di inibitori di OAT3 non è stata valutata in vivo.
Metformina : la somministrazione concomitante di dosaggi multipli di metformina 1.000 mg con sitagliptin 50 mg 2 volte al giorno non ha alterato significativamente la farmacocinetica di sitagliptin in pazienti con diabete di tipo 2.
Ciclosporina : è stato eseguito uno studio per valutare l’effetto della ciclosporina, un potente inibitore della glicoproteina-P, sulla farmacocinetica di sitagliptin. La somministrazione concomitante di una singola dose orale di sitagliptin 100 mg e di una singola dose orale di ciclosporina 600 mg ha aumentato l’AUC e la Cmax di sitagliptin di circa il 29% e 68%, rispettivamente. Queste variazioni della farmacocinetica di sitagliptin non sono state considerate clinicamente rilevanti. La clearance renale di sitagliptin non è stata alterata in misura rilevante. Non sono attese pertanto interazioni rilevanti con altri inibitori della glicoproteina-P.
Effetti di sitagliptin su altri medicinali
Digossina : sitagliptin ha avuto un effetto limitato sulle concentrazioni plasmatiche della digossina. Dopo la somministrazione di 0,25 mg di digossina in concomitanza con 100 mg al giorno di sitagliptin per 10 giorni, l’AUC plasmatica della digossina è aumentata in media dell’11%, e la Cmax plasmatica è aumentata in media del 18%. Non sono raccomandati aggiustamenti di dose di digossina. Tuttavia, quando sitagliptin e digossina vengono somministrati in concomitanza, la tossicità da digossina deve essere monitorata nei pazienti a rischio per tale tossicità.
Dati in vitro suggeriscono che sitagliptin non inibisce e non induce gli isoenzimi del CYP450. Negli studi clinici sitagliptin non ha alterato significativamente la farmacocinetica di metformina, gliburide, simvastatina, rosiglitazone, warfarin, o contraccettivi orali, fornendo evidenza in vivo di una bassa
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propensione a causare interazioni con i substrati di CYP3A4, CYP2C8, CYP2C9 e con il trasportatore di cationi organici (OCT). Sitagliptin può essere un debole inibitore della glicoproteina-P in vivo.
4.6 fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
Non vi sono dati adeguati sull’uso di sitagliptin in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva ad alte dosi (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per l’uomo non è noto. A causa della mancanza di dati sull’uomo, Sitagliptin Teva non deve essere usato durante la gravidanza.
Allattamento
Non è noto se sitagliptin venga escreto nel latte umano. Studi sull’animale hanno mostrato l’escrezione di sitagliptin nel latte materno. Sitagliptin Teva non deve essere usato durante l’allattamento.
Fertilità
Dati sugli animali non suggeriscono un effetto del trattamento con sitagliptin sulla fertilità maschile e femminile. Mancano dati sull’uomo.
4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Sitagliptin Teva non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Quando si guidano veicoli o si usano macchinari si deve tuttavia tenere presente che sono stati segnalati capogiri e sonnolenza.
In aggiunta, quando Sitagliptin Teva è usato in associazione con una sulfonilurea o con insulina, i pazienti devono essere messi al corrente del rischio di ipoglicemia.
4.8
Riassunto del profilo di sicurezza
Sono state segnalate reazioni avverse gravi comprese la pancreatite e le reazioni di ipersensibilità. È stata segnalata ipoglicemia in associazione con sulfonilurea (4,7%-13,8%) e insulina (9,6%) (vedere paragrafo 4.4).
Tabella delle reazioni avverse
Le reazioni avverse sono elencate di seguito (Tabella 1) secondo la classificazione per sistemi e organi e la frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Reazione avversa | Frequenza della reazione avversa |
Disturbi del sistema immunitario | |
reazioni di ipersensibilità incluse le risposte anafilattiche*,† | Frequenza non nota |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | |
ipoglicemia† | Comune |
Patologie del sistema nervoso | |
cefalea | Comune |
capogiro | Non comune |
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Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | |
malattia polmonare interstiziale* | Frequenza non nota |
Patologie gastrointestinali | |
stipsi | Non comune |
vomito* | Frequenza non nota |
pancreatite acuta*,†, ‡ | Frequenza non nota |
pancreatite emorragica e necrotizzante fatale e non fatale ,† | Frequenza non nota |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
prurito | Non comune |
angioedema*,† | Frequenza non nota |
eruzione cutanea ,† | Frequenza non nota |
orticaria,† | Frequenza non nota |
vasculite cutanea ,† | Frequenza non nota |
patologie cutanee esfoliative inclusa la sindrome di Stevens-Johnson,† | Frequenza non nota |
pemfigoide bolloso* | Frequenza non nota |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | |
artralgia | Frequenza non nota |
mialgia | Frequenza non nota |
dolore dorsale* | Frequenza non nota |
artropatia* | Frequenza non nota |
Patologie renali e urinarie | |
funzionalità renale compromessa | Frequenza non nota |
insufficienza renale acuta * | Frequenza non nota |
Reazioni avverse che sono state identificate nella sorveglianza post-marketing.
†Vedere paragrafo 4.4.
‡ Vedere sotto TECOS – Studio sulla Sicurezza Cardiovascolare.
Descrizione di reazioni avverse selezionate
In aggiunta alle esperienze avverse correlate al farmaco sopra descritte, le esperienze avverse segnalate indipendentemente dalla relazione causale con il medicinale e che si sono verificate in almeno il 5% dei casi e più comunemente nei pazienti trattati con sitagliptin hanno compreso infezione del tratto respiratorio superiore e rinofaringite. Ulteriori esperienze avverse segnalate indipendentemente dalla relazione causale con il medicinale che si sono verificate più comunemente in pazienti trattati con sitagliptin (che non hanno raggiunto il livello del 5%, ma che si sono verificate con un’incidenza di >0,5% più alta con sitagliptin rispetto a quella del gruppo di controllo) hanno compreso osteoartrite e dolore alle estremità.
Alcune reazioni avverse sono state osservate più frequentemente negli studi sull’uso associato di sitagliptin con altri medicinali anti-diabetici rispetto agli studi di sitagliptin in monoterapia. Queste hanno compreso ipoglicemia (frequenza molto comune con l’associazione di sulfonilurea e metformina), influenza (comune con insulina (con o senza metformina)), nausea e vomito (comune con metformina), flatulenza (comune con metformina o pioglitazone), stipsi (comune con l’associazione di sulfonilurea e metformina), edema periferico (comune con pioglitazone o con l’associazione di pioglitazone e metformina), sonnolenza e diarrea (non comune con metformina) e secchezza della bocca (non comune con insulina (con o senza metformina)).
TECOS – Studio sulla Sicurezza Cardiovascolare
Lo studio TECOS (Trial Evaluating Cardiovascular Outcomes with sitagliptin) ha incluso 7.332 pazienti trattati con sitagliptin, 100 mg al giorno (o 50 mg al giorno se il valore basale di eGFR era ≥30 e <50
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mL/min/1,73 m2) e 7.339 pazienti trattati con placebo nella popolazione intention-to-treat. Entrambi i trattamenti sono stati aggiunti alla terapia solitamente utilizzata per il raggiungimento degli standard regionali relativi a HbA1c e fattori di rischio CV.
L’incidenza globale di eventi avversi gravi nei pazienti trattati con sitagliptin è stata simile a quella dei pazienti trattati con placebo.
Nella popolazione intention-to-treat, tra i pazienti che stavano usando insulina e/o una sulfonilurea al basale, l’incidenza di ipoglicemia severa è stata del 2,7% nei pazienti trattati con sitagliptin e del 2,5% nei pazienti trattati con placebo; tra i pazienti che non stavano usando insulina e/o una sulfonilurea al basale, l’incidenza di ipoglicemia severa è stata del 1,0% nei pazienti trattati con sitagliptin e dello 0,7% nei pazienti trattati con placebo. L’incidenza di diagnosi confermate di eventi di pancreatite è stata dello 0,3% nei pazienti trattati con sitagliptin e dello 0,2% nei pazienti trattati con placebo.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo. 4.9
Durante gli studi clinici controllati in soggetti sani sono state somministrate dosi singole di sitagliptin fino ad 800 mg. In uno studio sono stati osservati aumenti minimi del QTc, non considerati clinicamente rilevanti, con una dose di sitagliptin di 800 mg. Non vi è esperienza con dosi superiori a 800 mg negli studi clinici. In studi di Fase I a dosi multiple, con dosi di sitagliptin fino a 600 mg al giorno per periodi fino a 10 giorni e 400 mg al giorno per periodi fino a 28 giorni non sono state osservate reazioni avverse correlate con le dosi.
In caso di sovradosaggio, è ragionevole fare uso delle comuni misure di supporto, per es. rimuovere il materiale non assorbito dal tratto gastrointestinale, fare uso di monitoraggio clinico (inclusa l’effettuazione di un elettrocardiogramma) e istituire una terapia di supporto qualora richiesto.
La dializzabilità di sitagliptin è modesta. Negli studi clinici, circa il 13,5% della dose è stato rimosso nel corso di una sessione di emodialisi di 3–4 ore. Si può prendere in considerazione un’emodialisi prolungata se ritenuto appropriato dal punto di vista clinico. La dializzabilità di sitagliptin con dialisi peritoneale non è nota.
5. proprietà farmacologiche
5.1 proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: Farmaci usati nel diabete, inibitori della dipeptidil peptidasi 4 (DPP-4), codice ATC: A10BH01.
Meccanismo d’azione
Sitagliptin appartiene a una classe di medicinali anti-iperglicemici per uso orale denominati inibitori della dipeptidil peptidasi 4 (DPP-4). Il miglioramento del controllo glicemico osservato con questo medicinale può essere mediato dall’aumento dei livelli di incretine attive. Le incretine, ormoni che comprendono il peptide-1 glucagone-simile (GLP-1) ed il polipeptide insulinotropico glucosio-dipendente (GIP), vengono rilasciate dall’intestino durante il giorno, ed il loro livello aumenta in risposta ai pasti. Le incretine fanno parte di un sistema endogeno coinvolto nella regolazione fisiologica dell’omeostasi del glucosio. Quando la glicemia è normale o elevata, GLP-1 e GIP aumentano la sintesi e il rilascio di insulina da parte delle cellule pancreatiche beta attraverso vie di segnalazione intracellulari che coinvolgono l’AMP ciclico. Il trattamento con GLP-1 o con gli inibitori della DPP-4 in modelli animali di diabete di tipo 2 ha dimostrato di migliorare la risposta delle cellule beta al glucosio e di stimolare la biosintesi e il rilascio di insulina. Con livelli più alti
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di insulina, l’assorbimento tissutale di glucosio viene aumentato. GLP-1 diminuisce inoltre la secrezione di glucagone da parte delle cellule pancreatiche alfa. Minori concentrazioni di glucagone, insieme a più alti livelli di insulina, generano una ridotta produzione epatica di glucosio, che dà luogo ad una diminuzione della glicemia. Gli effetti di GLP-1 e GIP sono glucosio-dipendenti così che, quando la glicemia è bassa, non si osservano stimoli per il rilascio di insulina e per la soppressione della secrezione di glucagone da parte del GLP-1. Per entrambi GLP-1 e GIP, la stimolazione del rilascio di insulina si alza quando il glucosio sale sopra le normali concentrazioni. Inoltre, il GLP-1 non influisce sulla normale risposta del glucagone all’ipoglicemia. L’attività del GLP-1 e del GIP è limitata dall’enzima DPP-4 che idrolizza rapidamente le incretine a metaboliti inattivi. Sitagliptin impedisce l’idrolisi delle incretine da parte della DPP-4, aumentando pertanto le concentrazioni plasmatiche delle forme attive di GLP-1 e GIP. Aumentando i livelli di incretine attive, sitagliptin aumenta il rilascio di insulina e diminuisce i livelli di glucagone in modo glucosio-dipendente. In pazienti con diabete di tipo 2 con iperglicemia, tali variazioni nei livelli di insulina e glucagone inducono una diminuzione della emoglobina A1c (HbA1c) e minori concentrazioni di glucosio a digiuno e nel post prandium. Il meccanismo glucosio-dipendente del sitagliptin è distinto dal meccanismo delle sulfoniluree, che aumentano la secrezione di insulina anche quando i livelli di glucosio sono bassi e possono portare all’ipoglicemia in pazienti con diabete di tipo 2 ed in soggetti normali. Sitagliptin è un inibitore potente e altamente selettivo dell’enzima DPP-4 e a concentrazioni terapeutiche non inibisce l’attività degli enzimi strettamente correlati DPP-8 o DPP-9.
In uno studio di 2 giorni effettuato in soggetti sani, sitagliptin da solo ha aumentato le concentrazioni del GLP-1 attivo, mentre la metformina da sola ha aumentato in modo simile le concentrazioni del GLP-1 attivo e di quello totale. La co-somministrazione di sitagliptin e metformina ha avuto un effetto additivo sulle concentrazioni del GLP-1 attivo. Sitagliptin, ma non la metformina, ha aumentato le concentrazioni del GIP attivo.
Efficacia e sicurezza clinica
Complessivamente, sitagliptin ha migliorato il controllo glicemico quando somministrato in monoterapia o in terapia di associazione (vedere Tabella 2).
Sono stati condotti due studi per valutare efficacia e sicurezza di sitagliptin in monoterapia. Il trattamento con sitagliptin in monoterapia al dosaggio di 100 mg una volta al giorno ha prodotto miglioramenti significativi in termini di HbA1c, di glucosio plasmatico a digiuno (FPG), e di glucosio post-prandiale a 2 ore (PPG a 2 ore), rispetto a placebo in due studi, uno della durata di 18 settimane e l’altro di 24 settimane. È stato osservato un miglioramento dei marcatori surrogati di funzionalità delle cellule beta, inclusi HOMA-β (Homeostasis Model Assessment-β), il rapporto proinsulina/insulina e le misure di risposta delle cellule beta al test di tolleranza ai pasti con campionamenti frequenti. L’incidenza di ipoglicemia osservata in pazienti trattati con sitagliptin è stata simile al placebo. La terapia con sitagliptin non ha portato ad un aumento del peso corporeo rispetto al basale in nessuno dei due studi, mentre si è osservata una lieve riduzione nei pazienti trattati con placebo.
Sitagliptin 100 mg una volta al giorno ha indotto miglioramenti significativi dei parametri glicemici rispetto a placebo in due studi di 24 settimane con sitagliptin come terapia aggiuntiva, uno in associazione con metformina ed uno in associazione con pioglitazone. Il cambiamento dal basale nel peso corporeo è stato simile per i pazienti trattati con sitagliptin rispetto al placebo. In questi studi c’è stata un’incidenza simile di ipoglicemia riportata per i pazienti trattati con sitagliptin o placebo.
Uno studio controllato con placebo di 24 settimane è stato disegnato per valutare l’efficacia e la sicurezza di sitagliptin (100 mg una volta al giorno) aggiunto alla glimepiride da sola o alla glimepiride in associazione con metformina. L’aggiunta di sitagliptin o alla glimepiride da sola o alla glimepiride e metformina ha indotto significativi miglioramenti nei parametri glicemici. I pazienti trattati con sitagliptin avevano un modesto aumento nel peso corporeo in confronto a quelli a cui era stato somministrato placebo.
Uno studio controllato con placebo di 26 settimane è stato disegnato per valutare l’efficacia e la sicurezza di sitagliptin (100 mg una volta al giorno) aggiunto all’associazione di pioglitazone e metformina. L’aggiunta di
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sitagliptin a pioglitazone e metformina ha indotto significativi miglioramenti nei parametri glicemici. La variazione del peso corporeo rispetto al basale è stata simile nei pazienti trattati con sitagliptin e in quelli trattati con placebo. L’incidenza di ipoglicemia è stata simile anche nei pazienti trattati con sitagliptin o con placebo.
Uno studio di 24 settimane controllato con placebo è stato disegnato per valutare l’efficacia e la sicurezza di sitagliptin (100 mg una volta al giorno) aggiunto a insulina (ad una dose stabile per almeno 10 settimane) con o senza metformina (almeno 1.500 mg). Nei pazienti che assumevano insulina premiscelata, la dose media giornaliera è stata di 70,9 U/die. Nei pazienti che assumevano insulina non premiscelata (ad azione intermedia/a lunga durata d’azione), la dose media giornaliera è stata di 44,3 U/die. L’aggiunta di sitagliptin all’insulina ha indotto significativi miglioramenti nei parametri glicemici.
Non c’è stata alcuna variazione significativa del peso corporeo rispetto al basale in entrambi i gruppi.
In uno studio fattoriale di 24 settimane, controllato con placebo, di terapia di associazione dall’inizio, sitagliptin 50 mg due volte al giorno in associazione con metformina (500 mg o 1.000 mg due volte al giorno) ha determinato miglioramenti significativi nei parametri glicemici rispetto a ciascuna monoterapia. Il calo ponderale con l’associazione sitagliptin e metformina è stato simile a quello osservato con la metformina da sola o con placebo; non è stata osservata variazione dal basale nei pazienti trattati con sitagliptin in monoterapia. L’incidenza di ipoglicemia è risultata simile tra i gruppi di trattamento.
Studio | HbA1c(%) media al basale | Cambiamento medio della HbA1c (%) dal basale † | Cambiamento medio corretto per placebo della HbA1c (%) †(IC al 95%) |
Studi in Monoterapia | |||
Sitagliptin 100 mg una volta al giorno§ (N=193) | 8,0 | –0,5 | –0,6‡ (-0,8, –0,4) |
Sitagliptin 100 mg una volta al giornoΙΙ (N=229) | 8,0 | –0,6 | –0,8‡ (-1,0, –0,6) |
Studi con Terapia di Associazione | |||
Sitagliptin 100 mg una volta al giorno aggiunto a terapia con metformina in corsoΙΙ (N=453) | 8,0 | –0,7 | –0,7‡ (-0,8, –0,5) |
Sitagliptin 100 mg una volta al giorno aggiunto a terapia con pioglitazone in corsoΙΙ (N=163) | 8,1 | –0,9 | –0,7‡ (-0,9, –0,5) |
Sitagliptin 100 mg una volta al giorno aggiunto a terapia con glimepiride in corsoΙΙ (N=102) | 8,4 | –0,3 | –0,6‡ (-0,8, –0,3) |
Sitagliptin 100 mg una volta al giorno aggiunto a terapia con glimepiride + metformina in corsoΙΙ (N=115) | 8,3 | –0,6 | –0,9‡ (-1,1, –0,7) |
Sitagliptin 100 mg una volta al giorno aggiunto a terapia con pioglitazone + metformina in corso # (N=152) | 8,8 | –1,2 | –0,7‡ (-1,0, –0,5) |
Terapia iniziale (2 volte al giorno)ΙΙ: Sitagliptin 50 mg + metformina 500 mg (N=183) | 8,8 | –1,4 | –1,6‡ (-1,8, –1,3) |
Terapia iniziale (2 volte al giorno)ΙΙ: Sitagliptin 50 | 8,8 | –1,9 | –2,1‡ |
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mg + metformina 1.000 mg (N=178) | (-2,3, –1,8) | ||
Sitagliptin 100 mg una volta al giorno aggiunto ad una terapia in corso con insulina (+/-metformina)ΙΙ (N=305) | 8,7 | –0,6¶ | –0,6‡,¶ (-0,7, –0,4) |
* Tutta la popolazione di pazienti trattati (analisi di intentione al trattamento ).
† Medie dei minimi quadrati aggiustate per precedente terapia ipoglicemica e valore al basale.
‡ p<0,001 paragonata a placebo o placebo + terapia di associazione.
§ HbA1c (%) a 18 settimane.
ΙΙ HbA1c (%) a 24 settimane.
# HbA1c (%) a 26 settimane.
¶ Medie dei minimi quadrati aggiustate per uso di metformina alla Visita 1 (sì/no), per uso di insulina alla Visita 1 (premiscelata vs non premiscelata [ad azione intermedia o a lunga durata d’azione]) e valore basale. Le interazioni del trattamento per strato (per uso di metformina e insulina) non sono state significative (p >0,10).
Uno studio di 24 settimane con controllo attivo (metformina) è stato disegnato per valutare l’efficacia e la sicurezza di sitagliptin 100 mg una volta al giorno (N=528) confrontato con metformina (N=522) in pazienti che non avevano un adeguato controllo della glicemia con dieta ed esercizio fisico e che non erano in terapia anti-iperglicemica (senza terapia da almeno 4 mesi). La dose media di metformina è stata approssimativamente di 1.900 mg al giorno. La riduzione della HbA1c rispetto ai valori medi basali di 7,2% è stata di –0,43% per sitagliptin e –0,57% per metformina (analisi per-protocollo). L’incidenza globale di reazioni avverse gastrointestinali considerate correlate con il farmaco nei pazienti trattati con sitagliptin è stata del 2,7% rispetto al 12,6% nei pazienti trattati con metformina. L’incidenza di ipoglicemia non è stata significativamente differente tra i gruppi di trattamento (sitagliptin 1,3%; metformina 1,9%). Il peso corporeo è diminuito rispetto al basale in entrambi i gruppi (sitagliptin –0,6 kg; metformina –1,9 kg).
In uno studio di confronto su efficacia e sicurezza dell’aggiunta di sitagliptin 100 mg una volta al giorno o glipizide (una sulfonilurea) in pazienti con controllo glicemico inadeguato in monoterapia con metformina, sitagliptin è risultato simile a glipizide nel ridurre l’HbA1c. La dose media di glipizide utilizzata nel gruppo di confronto è stata di 10 mg/die con circa il 40% dei pazienti che richiedevano una dose di glipizide di ≤5 mg/die per tutto lo studio. I pazienti nel gruppo sitagliptin tuttavia sono andati incontro ad un numero maggiore di interruzioni per assenza di efficacia rispetto al gruppo glipizide. I pazienti trattati con sitagliptin hanno mostrato una diminuzione media di peso corporeo dal basale significativa rispetto a un aumento di peso significativo riscontrato nei pazienti in terapia con glipizide (-1,5 vs + 1,1 kg). In questo studio, il rapporto proinsulina/insulina, un marker di efficienza di sintesi e rilascio dell’insulina, è migliorato con sitagliptin ed è peggiorato con il trattamento con glipizide. L’incidenza dell’ipoglicemia nel gruppo sitagliptin (4,9%) è risultata significativamente inferiore a quella nel gruppo glipizide (32,0%).
Uno studio della durata di 24 settimane controllato con placebo che ha coinvolto 660 pazienti è stato disegnato per valutare l’efficacia nel risparmio di insulina e la sicurezza di sitagliptin (100 mg una volta al giorno) aggiunto a insulina glargine con o senza metformina (almeno 1.500 mg) durante l’intensificazione della terapia con insulina. Il valore al basale di HbA1c era di 8,74% e la dose di insulina al basale era di 37 UI/die. I pazienti venivano istruiti a titolare la dose di insulina glargine in base ai valori di glucosio a digiuno misurati mediante fingerstick. Alla settimana 24, l’aumento della dose giornaliera di insulina è stato di 19 UI/die nei pazienti trattati con sitagliptin e 24 UI/die nei pazienti trattati con placebo. La riduzione di HbA 1c nei pazienti trattati con sitagliptin e insulina (con o senza metformina) è stata di –1,31% rispetto a –0,87% nei pazienti trattati con placebo e insulina (con o senza metformina), una differenza di –0,45% [IC al 95%: –0,60, –0,29]. L’incidenza di ipoglicemia è stata del 25,2% nei pazienti trattati con sitagliptin e insulina (con o senza metformina) e del 36,8% nei pazienti trattati con placebo e insulina (con o senza metformina). La differenza era principalmente dovuta ad una più alta percentuale di pazienti nel gruppo placebo che avevano presentato 3 o più episodi di ipoglicemia (9,4 vs 19,1%). Non c’è stata alcuna differenza nell’incidenza di ipoglicemia grave.
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Documento reso disponibile da AIFA il 11/07/2017
Uno studio di confronto tra sitagliptin 25 o 50 mg una volta al giorno e glipizide da 2,5 a 20 mg/die è stato effettuato in pazienti con danno renale da moderato a grave. Questo studio ha coinvolto 423 pazienti con danno renale cronico (velocità di filtrazione glomerulare stimata <50 mL/min). Dopo 54 settimane, la riduzione media della HbA1c rispetto ai valori basali è stata di –0,76% con sitagliptin e –0,64% con glipizide (analisi per-protocollo). In questo studio, il profilo di efficacia e di sicurezza di sitagliptin 25 o 50 mg una volta al giorno è stato generalmente simile a quello osservato in altri studi in monoterapia effettuati in pazienti con funzionalità renale normale. L’incidenza di ipoglicemia nel gruppo sitagliptin (6,2%) è stata significativamente più bassa rispetto a quella osservata nel gruppo glipizide (17,0%). C’è stata anche una differenza significativa tra i gruppi riguardo alla variazione rispetto al basale del peso corporeo (sitagliptin –0,6 kg; glipizide +1,2 kg).
Un altro studio di confronto tra sitagliptin 25 mg una volta al giorno e glipizide da 2,5 a 20 mg/die è stato effettuato in 129 pazienti con ESRD che erano in dialisi. Dopo 54 settimane, la riduzione media della HbA1c rispetto ai valori basali è stata di –0,72% con sitagliptin e –0,87% con glipizide. In questo studio, il profilo di efficacia e di sicurezza di sitagliptin 25 mg una volta al giorno è stato generalmente simile a quello osservato in altri studi in monoterapia effettuati in pazienti con funzionalità renale normale. L’incidenza di ipoglicemia non è stata significativamente differente tra i gruppi di trattamento (sitagliptin 6,3%; glipizide 10,8%).
In un altro studio che ha coinvolto 91 pazienti con diabete di tipo 2 e con danno renale cronico (clearance della creatinina <50 mL/min), la sicurezza e la tollerabilità del trattamento con sitagliptin 25 o 50 mg una volta al giorno sono state generalmente simili al placebo. Inoltre, dopo 12 settimane, le riduzioni medie di HbA1c (sitagliptin –0,59%; placebo –0,18%) e FPG (sitagliptin –25,5 mg/dL; placebo –3,0 mg/dL) sono state generalmente simili a quelle osservate in altri studi in monoterapia in pazienti con funzionalità renale normale (vedere paragrafo 5.2).
TECOS è stato uno studio randomizzato in 14.671 pazienti nella popolazione intention-to-treat con valori di HbA1c compresi tra ≥6,5 e 8,0% e con malattia CV accertata trattati con sitagliptin (7.332) 100 mg al giorno (o 50 mg al giorno se il valore basale di eGFR era ≥30 e <50 mL/min/1,73 m2) o placebo (7.339) aggiunti alla terapia solitamente utilizzata per il raggiungimento dei valori standard regionali per l’HbA1c e per i fattori di rischio CV. I pazienti con eGFR <30 mL/min/1,73 m2 non dovevano essere arruolati nello studio. La popolazione dello studio comprendeva 2.004 pazienti di età ≥75 anni e 3.324 pazienti con insufficienza renale (eGFR <60 mL/min/1,73 m2).
Nel corso dello studio, la differenza media stimata (SD) globale della HbA1c tra i gruppi sitagliptin e placebo è stata di 0,29% (0,01), IC al 95% (-0,32, –0,27); p<0,001. L’endpoint primario cardiovascolare era un composito di prima insorgenza di morte cardiovascolare, infarto miocardico non fatale, ictus non fatale o ospedalizzazione per angina instabile. Gli endpoint secondari cardiovascolari comprendevano prima insorgenza di morte cardiovascolare, infarto miocardico non fatale o ictus non fatale; prima insorgenza dei singoli componenti dell’endpoint primario composito; morte per qualunque causa; e ricoveri in ospedale per insufficienza cardiaca congestizia.
Dopo un follow-up mediano di tre anni, sitagliptin, quando aggiunto alla terapia solitamente utilizzata, non ha aumentato il rischio di eventi avversi cardiovascolari maggiori o il rischio di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca rispetto alla terapia solitamente utilizzata senza sitagliptin in pazienti con diabete di tipo 2 (Tabella 3).
Tabella 3. Tassi degli outcome cardiovascolari compositi e dei principali outcome secondari
Sitagliptin 100 mg | Placebo | Rapporto di rischio (IC al 95%) | p-value† | |||
N (%) | Tasso d’inciden za per 100 annipaziente | N (%) | Tasso d’inciden za per 100 annipaziente |
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Documento reso disponibile da AIFA il 11/07/2017
Analisi nella popolazione intention-to-treat | ||||||
Numero di pazienti | 7.332 | 7.339 | 0,98 (0,891,08) | <0,001 | ||
Endpoint primario composito (morte cardiovascolare, infarto miocardico non fatale, ictus non fatale o ospedalizzazione per angina instabile) | 839 (11,4) | 4,1 | 851 (11,6) | 4,2 | ||
Endpoint secondario composito (morte cardiovascolare, infarto miocardico non fatale o ictus non fatale) | 745 (10,2) | 3,6 | 746 (10,2) | 3,6 | 0,99 (0,891,10) | <0,001 |
Outcome secondario | ||||||
Morte cardiovascolare | 380 (5,2) | 1,7 | 366 (5,0) | 1,7 | 1,03 (0,891,19) | 0,711 |
Tutti gli infarti miocardici (fatali e non-fatali) | 300 (4,1) | 1,4 | 316 (4,3) | 1,5 | 0,95 (0,811,11) | 0,487 |
Tutti gli ictus (fatali e non-fatali) | 178 (2,4) | 0,8 | 183 (2,5) | 0,9 | 0,97 (0,791,19) | 0,760 |
Ospedalizzazione per angina instabile | 116 (1,6) | 0,5 | 129 (1,8) | 0,6 | 0,90 (0,701,16) | 0,419 |
Morte per qualunque causa | 547 (7,5) | 2,5 | 537 (7,3) | 2,5 | 1,01 (0,901,14) | 0,875 |
Ospedalizzazione per insufficienza cardiaca ‡ | 228 (3,1) | 1,1 | 229 (3,1) | 1,1 | 1,00 (0,831,20) | 0,983 |
* Il tasso d’incidenza per 100 anni-paziente è calcolato come 100 × (numero totale di pazienti con ≥1 evento durante il periodo di esposizione eleggibile per il totale anni-paziente di follow-up).
† Basato su un modello di Cox stratificato per regione. Per gli endpoint compositi, il valore p corrisponde ad un test di non inferiorità volto a dimostrare che il rapporto di rischio è inferiore a 1,3. Per tutti gli altri endpoint, il valore p corrisponde ad un test di differenze nei rapporti di rischio.
‡ L’analisi della ospedalizzazione per insufficienza cardiaca è stata aggiustata per storia anamnestica di insufficienza cardiaca al basale.
Popolazione pediatrica
L’Agenzia europea dei medicinali ha rinviato l’obbligo di presentare i risultati degli studi con sitagliptin in uno o più sottogruppi della popolazione pediatrica per il diabete mellito di tipo 2 (vedere paragrafo 4.2 per informazioni sull’uso pediatrico).
5.2 proprietà farmacocinetiche
Assorbimento
Dopo somministrazione orale di una dose da 100 mg a soggetti sani, sitagliptin è stato assorbito rapidamente, con concentrazioni plasmatiche di picco (Tmax mediana) da 1 fino a 4 ore post-dose, l’AUC plasmatica media di sitagliptin è stata di 8,52 μMora, la Cmax è stata di 950 nM. La biodisponibilità assoluta di sitagliptin è di circa 87%. Poiché la somministrazione concomitante di sitagliptin ed un pasto ad alto contenuto lipidico non ha avuto effetti sulla farmacocinetica, Sitagliptin Teva può essere somministrato indipendentemente dai pasti.L’AUC plasmatica di sitagliptin è aumentata in modo dose-proporzionale. La dose-proporzionalità non è stata accertata per la Cmax e per la C24h (la Cmax è aumentata in misura maggiore rispetto alla dose-proporzionalità e la C24h è aumentata in misura minore rispetto alla dose-proporzionalità).
Distribuzione
Il volume medio di distribuzione allo stato stazionario dopo una dose singola endovenosa di 100 mg di sitagliptin a soggetti sani è di circa 198 litri. La frazione di sitagliptin legata alle proteine plasmatiche in modo reversibile è bassa (38%).
Biotrasformazione
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Sitagliptin viene eliminato immodificato principalmente per via urinaria, e il metabolismo rappresenta una via metabolica minore. Circa il 79% di sitagliptin viene escreto immodificato nelle urine.
Dopo una dose di [14C]sitagliptin per os, circa il 16% della radioattività è stata escreta come metaboliti di sitagliptin. Sono state rinvenute tracce di sei metaboliti di sitagliptin e non si prevede che essi contribuiscano all’attività DPP-4 inibitoria plasmatica di sitagliptin. Studi in vitro hanno indicato che l’enzima primariamente responsabile del limitato metabolismo di sitagliptin è il CYP3A4, con un contributo del CYP2C8.
Dati in vitro hanno mostrato che sitagliptin non è un inibitore degli isoenzimi CYP3A4, 2C8, 2C9, 2D6, 1A2, 2C19 o 2B6, e non è un induttore di CYP3A4 e CYP1A2.
Eliminazione
Dopo la somministrazione di una dose di [14C]sitagliptin per os a soggetti sani, circa il 100% della radioattività somministrata è stata eliminata nelle feci (13%) o nelle urine (87%) entro una settimana dalla somministrazione. Il t1/2 terminale apparente dopo una dose di 100 mg di sitagliptin per os è stato di circa 12,4 ore. Sitagliptin si accumula solo in minima parte con dosi multiple. La clearance renale è stata di circa 350 mL/min.
L’eliminazione di sitagliptin ha luogo principalmente attraverso l’escrezione renale e implica una secrezione tubulare attiva. Sitagliptin è un substrato per il trasportatore di anioni organici 3 umano (hOAT-3), che può essere implicato nell’eliminazione renale di sitagliptin. La rilevanza clinica di hOAT-3 nel trasporto di sitagliptin non è stata stabilita. Sitagliptin è anche un substrato della glicoproteina-P, che può anche essere implicata nel mediare l’eliminazione renale di sitagliptin. Tuttavia la ciclosporina, un inibitore della glicoproteina-P, non ha ridotto la clearance renale di sitagliptin. Sitagliptin non è un substrato per i trasportatori OCT2 o OAT1 o PEPT1/2. In vitro , sitagliptin non ha inibito il trasporto mediato da OAT3 (IC50=160 μM) o glicoproteina-P (fino a 250 μM) a concentrazioni plasmatiche rilevanti dal punto di vista terapeutico. In uno studio clinico sitagliptin ha avuto un effetto limitato sulle concentrazioni della digossina plasmatica, indicando che sitagliptin potrebbe essere un debole inibitore della glicoproteina-P.
Caratteristiche dei pazienti
La farmacocinetica di sitagliptin è stata generalmente simile in soggetti sani e in pazienti con diabete di tipo 2.
Danno renale
È stato condotto uno studio a dose singola in aperto per valutare la farmacocinetica di una dose ridotta di sitagliptin (50 mg) in pazienti con vari gradi di danno renale cronico rispetto a soggetti sani di controllo. Lo studio ha incluso pazienti con danno renale classificato in base alla clearance della creatinina come lieve (da 50 a <80 mL/min), moderato (da 30 a <50 mL/min) e grave (<30 mL/min), e pazienti con malattia renale allo stadio terminale (ESRD) in emodialisi.
I pazienti con danno renale lieve non hanno avuto aumenti clinicamente significativi delle concentrazioni plasmatiche di sitagliptin rispetto ai soggetti di controllo normali sani. In pazienti con danno renale moderato è stato osservato un aumento di circa 2 volte dell’AUC plasmatica di sitagliptin, ed in pazienti con danno renale grave e con ESDR in emodialisi è stato osservato un aumento dell’AUC plasmatica pari a circa 4 volte rispetto a soggetti sani di controllo. Sitagliptin è stato rimosso in misura limitata dall’emodialisi (13,5% nel corso di una seduta di emodialisi da 3 a 4 ore a cominciare da 4 ore post-dose). Per ottenere concentrazioni plasmatiche di sitagliptin simili a quelle che si hanno nei pazienti con funzionalità renale normale, sono raccomandati dosaggi più bassi nei pazienti con danno renale moderato e grave, come pure nei pazienti con ESRD che necessitano di dialisi (vedere paragrafo 4.2).
Compromissione epatica
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Documento reso disponibile da AIFA il 11/07/2017
Non è necessario un aggiustamento della dose per sitagliptin in pazienti con compromissione epatica lieve o moderata (punteggio di Child-Pugh ≤9). Non c’è esperienza clinica in pazienti con compromissione epatica grave (punteggio di Child-Pugh >9). Poiché tuttavia sitagliptin viene eliminato in primo luogo per via renale, non è previsto che la compromissione epatica grave influenzi la farmacocinetica di sitagliptin.
Anziani
Non è richiesto un aggiustamento della dose in base all’età. L’età non ha avuto un impatto clinicamente significativo sulla farmacocinetica di sitagliptin in base ai dati di un’analisi di farmacocinetica di popolazione di Fase I e di Fase II. Negli anziani (da 65 a 80 anni) sono state osservate concentrazioni plasmatiche di sitagliptin superiori di circa il 19% rispetto ai giovani.
Popolazione pediatrica
Non sono stati condotti studi con sitagliptin nei pazienti pediatrici.
Altre caratteristiche dei pazienti
Non è necessario un aggiustamento della dose in base a sesso, razza o indice di massa corporea (BMI). Queste caratteristiche non hanno avuto un effetto clinicamente significativo sulla farmacocinetica di sitagliptin in base ai dati di un’analisi composita di farmacocinetica di Fase I e ai dati di un’analisi di farmacocinetica di popolazione di Fase I e di Fase II.
5.3 dati preclinici di sicurezza
Nei roditori sono state osservate tossicità renale ed epatica a valori di esposizione sistemica uguali a 58 volte l’esposizione nell’uomo, mentre il livello senza effetto è stato trovato a valori 19 volte l’esposizione nell’uomo. Nei ratti sono state osservate anormalità degli incisivi a livelli di esposizione uguali a 67 volte l’esposizione clinica nell’uomo; il livello senza effetto per questo evento è stato di 58 volte in base ad uno studio di 14 settimane sui ratti. La rilevanza di questi dati per l’uomo non è nota. Nei cani sono stati osservati segni fisici transitori legati al trattamento a livelli di esposizione pari a circa 23 volte il livello di esposizione clinica, alcuni dei quali suggeriscono tossicità neurale, quali respirazione a bocca aperta, salivazione, emesi bianca schiumosa, atassia, tremore, diminuzione dell’attività e/o postura curva. A dosi equivalenti a circa 23 volte il livello di esposizione sistemica nell’uomo, è stata inoltre osservata a livello istologico una degenerazione del muscolo scheletrico da molto lieve a lieve. Un livello senza effetto per questi eventi è stato trovato ad un’esposizione pari a 6 volte il livello di esposizione clinica.
Sitagliptin non ha dimostrato genotossicità negli studi preclinici. Sitagliptin non si è rivelato carcinogenico nei topi. Nei ratti vi è stato un aumento dell’incidenza di adenomi e carcinomi epatici a livelli di esposizione sistemica pari a 58 volte l’esposizione nell’uomo. Poiché è stato mostrato che l’epatotossicità è correlata con l’induzione di neoplasie epatiche nel ratto, questo aumento dell’incidenza dei tumori epatici nel ratto è probabilmente secondario alla tossicità epatica cronica che si verifica a queste dosi elevate. A causa dell’ampio margine di sicurezza (livello senza effetto = 19 volte l’esposizione nell’uomo), queste lesioni neoplastiche non sono considerate rilevanti per le condizioni di esposizione cui è soggetto l’essere umano.
In ratti maschi e femmine trattati con sitagliptin prima e durante l’accoppiamento non sono stati osservati effetti avversi sulla fertilità.
In studi sullo sviluppo pre-/postnatale condotti su ratti sitagliptin non ha mostrato effetti avversi.
Studi di tossicità riproduttiva hanno mostrato un lieve aumento correlato al trattamento dell’incidenza di malformazioni delle coste fetali (coste assenti, ipoplasiche e ondulate) nella prole di ratti a livelli di esposizione sistemica superiori di 29 volte ai livelli di esposizione nell’uomo. In conigli a livelli di esposizione superiori a 29 volte i livelli di esposizione nell’uomo è stata osservata tossicità materna. A causa degli ampi margini di sicurezza, questi reperti non suggeriscono la presenza di rischi rilevanti per la riproduzione nell’uomo. Sitagliptin viene secreto in quantità apprezzabili nel latte di ratti durante l’allattamento (rapporto latte/plasma: 4:1).
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6. informazioni farmaceutiche
6.1 elenco degli eccipienti
Nucleo della compressa :
Cellulosa microcristallina
Calcio idrogeno fosfato anidro
Croscarmellosa sodica
Magnesio stearato
Rivestimento della compressa :
Polivinil alcol-parzialmente idrolizzato
Macrogol 3350
Titanio diossido (E171)
Talco
Ossido di ferro giallo (E172)
Ossido di ferro rosso (E172)
Inoltre, per le compresse da 25 mg:
Ossido di ferro nero (E172)
6.2 incompatibilità
Non pertinente.
6.3 periodo di validità
2 anni
6.4 precauzioni particolari per la conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
6.5
Blister opachi in OPA/alluminio/PVC – alluminio,
blister opachi in PVC/PE/PVdC/PE/PVC – alluminio oppure
blister trasparenti in PVC/ACLAR/PVC – alluminio contenenti
14, 28, 28×1, 30, 50×1, 56, 56×1, 60, 84, 90, 98, 98×1, 100, 100×1, 120 e 120×1 compresse oppure 14, 28, 56 e 98 compresse in confezioni calendario
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
Teva Italia S.r.l. – Piazzale Luigi Cadorna, 4 – 20123 Milano
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Documento reso disponibile da AIFA il 11/07/2017
8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
044228017 –
044228029 –
044228031 –
044228043 –
044228056 –
044228068 –
044228070 –
044228082 –
044228094 –
044228106 –
044228118 –
044228120 –
044228132 –
044228144 –
044228157 –
044228169 –
044228171 –
044228183 –
044228195 –
044228207 –
044228219 –
044228221 –
044228233 –
044228245 –
044228258 –
044228260 –
044228272 –
044228284 –
044228296 –
044228308 –
044228310 –
044228322 –
044228334 –
044228346 –
044228359 –
044228361 –
044228373 –
044228385 –
044228397 –
044228409 –
044228411 –
044228423 –
044228435 –
044228447 –
044228450 –
044228462 –
044228474 –
044228486 –
044228498 –
044228500 –
044228512 –
044228524 –
„25 mg compresse rivestite con film“
„25 mg compresse rivestite con film“
„25 mg compresse rivestite con film“
"25
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mg compresse mg compresse mg compresse mg compresse mg compresse mg compresse mg compresse mg compresse mg compresse mg compresse mg compresse mg compresse mg compresse mg compresse mg compresse mg compresse mg compresse
rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film"
mg compresse rivestite con film"
mg compresse mg compresse mg compresse mg compresse mg compresse mg compresse mg compresse mg compresse mg compresse
rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film"
mg compresse rivestite con film"
mg compresse mg compresse mg compresse mg compresse
rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film"
mg compresse rivestite con film"
mg compresse mg compresse mg compresse mg compresse mg compresse mg compresse mg compresse
rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film" rivestite con film"
„25 mg compresse rivestite con film“ „25 mg compresse rivestite con film“ „25 mg compresse rivestite con film“ „25 mg compresse rivestite con film“ „25 mg compresse rivestite con film“ „50 mg compresse rivestite con film“ „50 mg compresse rivestite con film“ „50 mg compresse rivestite con film“ „50 mg compresse rivestite con film“
14 compresse in blister opa/al/pvc/al
28 compresse in blister opa/al/pvc/al
28 × 1 compresse in blister opa/al/pvc/al
30 compresse in blister opa/al/pvc/al
50 × 1 compresse in blister opa/al/pvc/al
56 compresse in blister opa/al/pvc/al
56 × 1 compresse in blister opa/al/pvc/al
60
84
90
98
compresse in blister opa/al/pvc/al compresse in blister opa/al/pvc/al compresse in blister opa/al/pvc/al compresse in blister opa/al/pvc/al
98 × 1 compresse in blister opa/al/pvc/al
100 compresse in blister opa/al/pvc/al
100 × 1 compresse in blister opa/al/pvc/al
120 compresse in blister opa/al/pvc/al
120 × 1 compresse in blister opa/al/pvc/al
14 compresse in blister pvc/pe/pvdc/pe/pvc/al
28 compresse in blister pvc/pe/pvdc/pe/pvc/al
28 × 1 compresse in blister pvc/pe/pvdc/pe/pvc/al
30 compresse in blister pvc/pe/pvdc/pe/pvc/al
50 × 1 compresse in blister pvc/pe/pvdc/pe/pvc/al
56 compresse in blister pvc/pe/pvdc/pe/pvc/al
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Documento reso disponibile da AIFA il 11/07/2017
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compresse in blister opa/al/pvc/al con calendario compresse in blister opa/al/pvc/al con calendario compresse in blister opa/al/pvc/al con calendario compresse in blister opa/al/pvc/al con calendario
compresse in blister pvc/pe/pvdc/pe/pvc/al
con
„25 mg compresse rivestite con film“ 28
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con
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con
compresse in blister pvc/pe/pvdc/pe/pvc/al
compresse in blister pvc/aclar/pvc/al compresse in blister pvc/aclar/pvc/al compresse in blister pvc/aclar/pvc/al compresse in blister pvc/aclar/pvc/al
18
con
con calendario con calendario con calendario con calendario
Documento reso disponibile da AIFA il 11/07/2017
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