Riassunto delle caratteristiche del prodotto - SERTRALINA ZENTIVA
Documento reso disponibile da AIFA il 20/04/2021
1.
Sertralina Zentiva 50 mg compresse rivestite con film
Sertralina Zentiva 100 mg compresse rivestite con film
2.
Sertralina Zentiva 50 mg compresse rivestite con film
Ogni compressa rivestita con film contiene sertralina cloridrato, equivalente a 50 mg di sertralina.
Eccipienti con effetto noto: lattosio monoidrato e al massimo 0,58 mg di sodio.
Sertralina Zentiva 100 mg compresse rivestite con film
Ogni compressa rivestita con film contiene sertralina cloridrato, equivalente a 100 mg di sertralina.
Eccipienti con effetto noto: lattosio monoidrato e al massimo 1,17 mg di sodio.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
3.
Compressa rivestita con film.
Sertralina Zentiva 50 mg compresse rivestite con film:
Compresse bianche, rivestite, ovali, biconvesse, di 10 × 5 mm, con linea di incisione su un lato ed una “L” incisa sul lato opposto.
Sertralina Zentiva 100 mg compresse rivestite con film:
compresse bianche, rotonde, biconvesse, compresse rivestite di 10 mm, con linea di incisione su un lato ed una “C” incisa sul lato opposto.
4. informazioni cliniche
4.1
La sertralina è indicata nel trattamento di:
Episodi depressivi maggiori. Prevenzione della ricorrenza di episodi depressivi maggiori.
Disturbo da attacchi di panico, associato o meno ad agorafobia.
Disturbo ossessivo-compulsivo (OCD) in pazienti adulti e nei pazienti pediatrici di età compresa tra 6 e 17 anni.
Disturbo da ansia sociale.
Disturbo post-traumatico da stress (PTSD).
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4.2
Posologia
Trattamento iniziale
Depressione e OCD
Il trattamento con sertralina deve essere iniziato alla dose di 50 mg/die.
Disturbo da attacchi di panico, PTSD e Disturbo da Ansia Sociale
La terapia deve essere iniziata alla dose di 25 mg/die. Dopo una settimana, la dose deve essere aumentata a 50 mg una volta al giorno. È stato dimostrato che questo regime posologico riduce la frequenza degli effetti indesiderati che caratterizzano il disturbo da attacchi di panico nella fase iniziale del trattamento.
Titolazione
Depressione, OCD, Disturbo da Attacchi di Panico, Disturbo da Ansia Sociale e PTSD
I pazienti che non rispondono alla dose di 50 mg possono ottenere un beneficio con incrementi della dose. Le modificazioni posologiche devono essere effettuate con incrementi da 50 mg ad intervalli di almeno una settimana, fino ad un massimo di 200 mg/die. Tenuto conto che la sertralina ha un’emivita di eliminazione di 24 ore, non si devono effettuare modificazioni posologiche con una frequenza superiore ad una volta alla settimana.
La comparsa dell’effetto terapeutico si può osservare entro 7 giorni. Tuttavia l’effetto terapeutico può manifestarsi dopo periodi di tempo superiori, in particolare nel trattamento dell’OCD.
Mantenimento
Durante un trattamento prolungato, il dosaggio deve essere mantenuto al livello terapeutico più basso, con successivo aggiustamento posologico sulla base della risposta terapeutica.
Depressione
Un trattamento prolungato può essere appropriato anche nel prevenire le ricorrenze degli episodi depressivi maggiori (MDE). Nella maggior parte dei casi, la dose raccomandata nella prevenzione delle recidive degli episodi depressivi maggiori è la stessa utilizzata nel corso degli episodi stessi. I pazienti affetti da depressione devono essere trattati per un periodo sufficiente di almeno 6 mesi in modo da garantire che siano liberi dai sintomi.
Disturbo da attacchi di panico e OCD
Il proseguimento del trattamento nel disturbo da attacchi di panico e nell’OCD deve essere valutato regolarmente, perché l’efficacia nella prevenzione delle ricadute non è stata dimostrata per questi disturbi.
Pazienti anziani
La somministrazione negli anziani deve essere effettuata con cautela perché possono essere a maggior rischio di iponatriemia (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti con compromissione epatica
L’uso di sertralina nei pazienti con patologie epatiche deve essere effettuato con cautela. In pazienti con compromissione epatica deve essere usata una dose più bassa o una frequenza di somministrazione minore (vedere paragrafo 4.4). La sertralina non deve essere usata in casi di grave compromissione epatica poiché non sono disponibili dati clinici (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti con danno renale
Documento reso disponibile da AIFA il 20/04/2021 Pagina 3 di 24 In pazienti con danno renale non sono necessari aggiustamenti posologici (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica
Bambini ed adolescenti con Disturbo Ossessivo-Compulsivo
Età 13–17 anni: iniziare il trattamento alla dose di 50 mg una volta al giorno.
Età 6–12 anni: iniziare il trattamento alla dose di 25 mg una volta al giorno. Il dosaggio può essere aumentato a 50 mg una volta al giorno dopo una settimana.
In caso di una risposta inferiore a quella desiderata, le dosi successive possono essere aumentate di 50 mg in 50 mg nell’arco di tempo di alcune settimane, al bisogno. Il dosaggio massimo giornaliero è 200 mg al giorno. Tuttavia, il peso corporeo dei bambini generalmente inferiore a quello degli adulti deve essere tenuto in considerazione quando si aumenta la dose oltre i 50 mg. Non si devono effettuare modificazioni posologiche ad intervalli inferiori ad una settimana.
Non è stata dimostrata l’efficacia in pazienti pediatrici con disturbi depressivi maggiori.
Non sono disponibili dati nei bambini di età inferiore ai 6 anni (vedere anche paragrafo 4.4).
Modo di somministrazione
La sertralina deve essere assunta in un’unica somministrazione giornaliera alla mattina o alla sera.
Le compresse di sertralina possono essere assunte con o senza cibo.
Sintomi da sospensione osservati in seguito all’interruzione del trattamento con sertralina
Si deve evitare un’interruzione brusca del trattamento. Quando si interrompe il trattamento con la sertralina la dose deve essere ridotta gradualmente in un periodo di almeno 1 o 2 settimane per ridurre il rischio di reazioni da sospensione (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). Se si dovessero manifestare sintomi non tollerabili a seguito della riduzione della dose o al momento dell’interruzione del trattamento, si potrà prendere in considerazione il ripristino della dose prescritta in precedenza. Successivamente il medico potrà continuare a ridurre la dose ma in modo più graduale.
4.3
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1.
L’uso concomitante degli inibitori irreversibili delle monoaminoossidasi (IMAO) è controindicato a causa del rischio di sindrome serotoninergica con sintomi come agitazione, tremori ed ipertermia. Il trattamento con sertralina non deve essere avviato per almeno 14 giorni dopo l’interruzione del trattamento con un IMAO irreversibile. Il trattamento con sertralina deve essere interrotto almeno 7 giorni prima di iniziare il trattamento con un IMAO irreversibile (vedere paragrafo 4.5).
L’uso concomitante di pimozide è controindicato (vedere paragrafo 4.5).
4.4
Sindrome Serotoninergica (SS) o Sindrome Neurolettica Maligna (SNM)
Lo sviluppo di sindromi potenzialmente pericolose per la vita come la sindrome serotoninergica (SS) o la sindrome neurolettica maligna (SNM) è stata segnalata con l’uso di SSRI, incluso il trattamento con la sertralina. Il rischio di SS o SNM con SSRI è aumentato con l’uso concomitante di altri farmaci serotoninergici (inclusi altri antidepressivi serotoninergici, anfetamine, i triptani), con medicinali che compromettono il metabolismo della serotonina (inclusi gli IMAO, come blu di metilene), con gli antipsicotici e altri antagonisti della dopamina, e con medicinali oppiacei. I pazienti devono essere monitorati per l’eventuale comparsa di segni e sintomi da SS o SNM (vedere paragrafo 4.3).
Passaggio da una terapia con Inibitori Selettivi del Reuptake della Serotonina (SSRI), antidepressivi o farmaci per il disturbo ossessivo-compulsivo
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L'esperienza clinica finora acquisita è limitata e non consente di stabilire quale sia il momento più opportuno per passare da una terapia con altri SSRI, antidepressivi o farmaci indicati nel trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo ad una con sertralina. In questa fase, viene richiesta particolare cautela e vigilanza da parte del medico, soprattutto se si sostituisce un farmaco a lunga durata d’azione come la fluoxetina.
Altri farmaci serotoninergici (ad es. triptofano, fenfluramina e agonisti 5-HT)
La somministrazione concomitante di sertralina e altri farmaci che potenziano gli effetti della neurotrasmissione serotoninergica come anfetamine, triptofano, fenfluramina o gli agonisti 5-HT o l’Erba di S. Giovanni (Hypericum perforatum ), un medicinale a base di piante, deve essere effettuata con cautela ed evitata quando possibile a causa della potenziale interazione farmacodinamica.
Prolungamento dell’intervallo QTc/Torsione di punta (TdP)
Durante l’uso post marketing di sertralina sono stati segnalati casi di prolungamento dell’intervallo Tc e torsione di punta (TdP). La maggioranza dei casi segnalati si sono verificati in pazienti con altri fattori di rischio per prolungamento dell’intervallo QTc e torsione di punta (TdP). L’effetto sul prolungamento del tratto QTc è stato confermato in un approfondito studio in volontari sani, con una correlazione esposizione-risposta positiva staticamente significativa. Quindi la sertralina deve essere usata con cautela in pazienti con fattori di rischio addizionali per il prolungamento dell’intervallo QTc quali malattie cardiache, ipokaliemia o ipomagnesiemia, storia familiare di prolungamento dell’intervallo QTc, bradicardia e uso concomitante di medicinali che prolungano l’intervallo QTc (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
Attivazione di ipomania o mania
L’insorgenza di sintomi di mania/ipomania è stata segnalata in un piccolo numero di pazienti trattati con antidepressivi e farmaci per il disturbo ossessivo-compulsivo disponibili in commercio, inclusa la sertralina. Pertanto, la sertralina deve essere utilizzata con cautela in pazienti con storia di mania/ipomania. È necessaria un’attenta supervisione da parte del medico. Il trattamento con sertralina deve essere interrotto nei pazienti che entrano in una fase maniacale.
Schizofrenia
I sintomi psicotici possono aggravarsi nei pazienti schizofrenici.
Convulsioni
In corso di trattamento con sertralina possono verificarsi convulsioni; l’uso di sertralina deve essere evitato in pazienti con epilessia instabile e i pazienti con epilessia controllata devono essere attentamente monitorati. La somministrazione di sertralina deve essere interrotta nei pazienti che manifestano convulsioni.
Suicidio/pensieri suicidi/tentativi di suicidio o peggioramento clinico
La depressione è associata ad un aumentato rischio di pensieri suicidi, autolesionismo e suicidio (eventi correlati al suicidio). Tale rischio persiste fino a quando non avvenga una remissione significativa. Poiché possono non verificarsi miglioramenti durante le prime settimane di trattamento o in quelle immediatamente successive, i pazienti devono essere attentamente controllati fino ad avvenuto miglioramento. È esperienza clinica generale che il rischio di suicidio può aumentare nelle prime fasi del miglioramento.
Altre condizioni psichiatriche per le quali la sertralina viene prescritta possono anche essere associate ad un aumentato rischio di eventi correlati al suicidio. Inoltre, queste condizioni possono essere associate in comorbidità al disturbo depressivo maggiore. Quando si trattano pazienti con altre patologie psichiatriche, si devono quindi osservare le stesse precauzioni seguite durante il trattamento di pazienti con disturbo depressivo maggiore.
Documento reso disponibile da AIFA il 20/04/2021 Pagina 5 di 24 I pazienti con una storia di eventi correlati al suicidio o quelli che manifestano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell’inizio del trattamento, sono a rischio maggiore di sviluppare pensieri suicidi o tentativi di suicidio, e devono essere attentamente monitorati durante il trattamento. Una metanalisi degli studi clinici condotti con farmaci antidepressivi in confronto al placebo nella terapia di pazienti adulti con disturbi psichiatrici, ha mostrato un aumento del rischio di comportamento suicida nella fascia di età inferiore ai 25 anni per i pazienti trattati con antidepressivi rispetto a quelli in trattamento con placebo.
Una stretta sorveglianza dei pazienti, in particolare di quelli ad alto rischio, deve essere sempre associata alla terapia farmacologica con antidepressivi, specialmente nelle fasi iniziali del trattamento e dopo cambiamenti della dose. I pazienti (o chi si prende cura di loro) devono essere avvertiti della necessità di monitorare e di riportare immediatamente al proprio medico curante qualsiasi peggioramento del quadro clinico, l’insorgenza di comportamenti o pensieri suicidi o di cambiamenti comportamentali.
Popolazione pediatrica
La sertralina non deve essere utilizzata per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di età, ad eccezione dei pazienti affetti da disturbo ossessivo-compulsivo di età compresa tra 6 e 17 anni. Comportamenti suicidari (tentativi di suicidio e ideazione suicidaria) e ostilità (essenzialmente aggressività, comportamento di opposizione e collera) sono stati osservati con maggiore frequenza negli studi clinici effettuati su bambini e adolescenti trattati con antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo. Se, in base ad esigenze cliniche, dovesse essere comunque presa la decisione di effettuare il trattamento, il paziente deve essere monitorato attentamente per la comparsa di sintomi suicidi. Inoltre, solo limitate evidenze cliniche sono disponibili sui dati di sicurezza a lungo termine in bambini e adolescenti inclusi gli effetti sulla crescita, sulla maturazione sessuale e sullo sviluppo cognitivo e comportamentale. Nelle segnalazioni post-marketing sono stati riportati pochi casi di crescita ritardata e ritardo nella pubertà. La rilevanza clinica e la causalità non sono ancora chiare (vedere paragrafo 5.3 per i corrispondenti dati di sicurezza preclinica). I medici devono tenere sotto osservazione i pazienti pediatrici sottoposti a trattamento a lungo termine per il possibile sviluppo di anomalie relative alla crescita e allo sviluppo.
Sanguinamento anomalo/emorragia
Con l’uso degli SSRI sono stati riportati casi di anomalie emorragiche incluso sanguinamento cutaneo (ecchimosi e porpora), ed altri eventi emorragici come sanguinamento gastrointestinale o ginecologico, incluse emorragie fatali. Si consiglia cautela nei pazienti che assumono SSRI, in particolare in caso di uso concomitante con i farmaci che notoriamente influiscono sulla funzione piastrinica (ad es. anticoagulanti, antipsicotici atipici e fenotiazine, la maggior parte degli antidepressivi triciclici, acido acetilsalicilico e farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)), come anche in pazienti con precedenti disturbi emorragici (vedere paragrafo 4.5).
Iponatremia
A seguito di trattamento con SSRI o SNRI, inclusa la sertralina può verificarsi iponatriemia. In molti casi, l’iponatremia sembra essere il risultato di una sindrome da inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico (SIADH). Sono stati segnalati casi di livelli di sodio sierico inferiori a 110 mmol/l. I pazienti anziani possono essere maggiormente a rischio di iponatremia quando sono in trattamento con SSRI e SNRI. Anche i pazienti che assumono diuretici o che presentano comunque una deplezione di volume possono presentare un rischio maggiore (vedere anche Uso nei pazienti anziani).
L’interruzione del trattamento con sertralina deve essere presa in considerazione in pazienti con iponatremia sintomatica e deve essere istituita un’appropriata terapia medica. I segni e i sintomi dell’iponatremia includono cefalea, difficoltà di concentrazione, compromissione della memoria, confusione, debolezza ed instabilità fisica che può causare cadute. I segni ed i sintomi associati ai casi più gravi e/o acuti includevano allucinazioni, sincope, attacchi epilettici, coma, arresto respiratorio e morte.
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Sintomi da sospensione osservati in seguito ad interruzione del trattamento con sertralina
I sintomi da sospensione osservati quando il trattamento viene interrotto sono comuni, in particolare in caso di brusca interruzione (vedere paragrafo 4.8). Negli studi clinici, tra i pazienti trattati con sertralina, l’incidenza delle reazioni da sospensione è stata del 23% nei pazienti che interrompevano la sertralina rispetto al 12% dei pazienti che proseguivano il trattamento con sertralina.
Il rischio di comparsa dei sintomi da sospensione può dipendere da diversi fattori, compresi la durata e la dose della terapia e la frequenza della riduzione della dose. Le reazioni più comunemente segnalate sono state capogiri, disturbi del sensorio (inclusa parestesia), disturbi del sonno (inclusi insonnia e sogni vividi), agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremore e cefalea. Generalmente, l’intensità di tali sintomi è da lieve a moderata, tuttavia in alcuni pazienti può essere grave. In genere compaiono entro i primi giorni di sospensione del trattamento, ma in casi molto rari questi sintomi sono comparsi in pazienti che avevano inavvertitamente saltato una dose. Generalmente questi sintomi sono auto-limitanti, e di solito si risolvono entro 2 settimane, sebbene in alcuni individui possano durare più a lungo (2–3 mesi o più). Si consiglia pertanto di ridurre gradualmente la dose di sertralina quando si sospende il trattamento, in un arco di tempo di diverse settimane o mesi, in base alle necessità del paziente (vedere paragrafo 4.2).
Acatisia/irrequietezza psicomotoria:
L’uso di sertralina è stato associato allo sviluppo di acatisia, caratterizzata da una sensazione soggettiva di irrequietezza spiacevole e angosciante e dalla necessità di stare in movimento, spesso associata all’impossibilità di sedere o stare immobile. Ciò è più probabile che accada entro le prime settimane di trattamento. Nei pazienti che presentano questi sintomi, l’aumento della dose può essere dannoso.
Compromissione epatica
La sertralina è ampiamente metabolizzata nel fegato. Uno studio di farmacocinetica con somministrazione di dosi multiple condotto in soggetti con cirrosi epatica lieve e stabile ha dimostrato un aumento dell’emivita plasmatica del farmaco e una AUC e Cmax corrispondenti a circa tre volte i valori riscontrati nei soggetti normali. Non sono state osservate differenze significative tra i due gruppi relativamente al legame con le proteine plasmatiche. La sertralina deve essere pertanto usata con cautela in soggetti con malattie epatiche. Se la sertralina viene somministrata a pazienti con compromissione epatica devono essere adottate dosi più basse e meno frequenti. La sertralina non deve essere utilizzata in pazienti con compromissione epatica grave (vedere paragrafo 4.2).
Danno renale
La sertralina è ampiamente metabolizzata e la quantità di farmaco escreta nelle urine sotto forma immodificata risulta trascurabile. Negli studi condotti su pazienti con danno renale lieve-moderato (clearance della creatinina 30–60 ml/min) o moderato-grave (clearance della creatinina 10–29 ml/min) i parametri farmacocinetici (AUC0–24 o Cmax) dopo somministrazione di dosi multiple non si sono rivelati significativamente dissimili dai controlli. Il dosaggio di sertralina non deve essere modificato in relazione al grado di danno renale.
Uso in pazienti anziani
Più di 700 pazienti anziani (età > 65 anni) hanno partecipato agli studi clinici.
Il tipo e l’incidenza delle reazioni avverse nei pazienti anziani sono risultati simili a quelli riscontrati nei pazienti più giovani.
L’uso di SSRI ed SRNI, inclusa la sertralina, è stato comunque associato a casi di iponatremia clinicamente significativa nei pazienti anziani che possono essere maggiormente a rischio di questo evento avverso (vedere Iponatremia al paragrafo 4.4).
Diabete
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In pazienti con diabete il trattamento con un SSRI può alterare il controllo glicemico. Può essere necessario un aggiustamento del dosaggio di insulina e/o degli ipoglicemizzanti orali.
Terapia elettroconvulsivante (TEC)
Non sono disponibili studi clinici che abbiano stabilito i rischi o i benefici dell’uso combinato di TEC e sertralina.
Succo di pompelmo
Non è raccomandata la somministrazione di sertralina con succo di pompelmo (vedere paragrafo 4.5).
Interferenza con gli esami delle urine
In pazienti che assumevano sertralina sono stai segnalati falsi positivi nei test immunologici delle urine per lo screening delle benzodiazepine. Questo è dovuto ad una mancanza di specificità dei test di screening. Si possono prevedere falsi positivi nei risultati dei test per diversi giorni dopo l’interruzione della terapia con sertralina. Test di conferma come gascromatografia/spettrometria di massa distingueranno la sertralina dalle benzodiazepine.
Glaucoma ad angolo chiuso
Gli SSRI, inclusa la sertralina, possono influenzare la dimensione della pupilla provocando midriasi.
Questo effetto midriatico ha il potenziale di restringere l’angolo dell’occhio con conseguente aumento della pressione intraoculare e glaucoma ad angolo chiuso, soprattutto nei pazienti predisposti. La sertralina deve pertanto essere usata con cautela nei pazienti con glaucoma ad angolo chiuso o con storia di glaucoma.
Il medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per compressa, cioè essenzialmente
“senza sodio”.
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4.5
Controindicato
Inibitori delle monoaminoossidasi Inibitori irreversibili delle MAO (ad esempio selegilina)
La sertralina non deve essere utilizzata in combinazione con gli IMAO irreversibili come la selegilina. Il trattamento con sertralina non deve essere avviato per almeno 14 giorni dopo l’interruzione del trattamento con un IMAO irreversibile. Il trattamento con sertralina deve essere interrotto almeno 7 giorni prima dell’inizio del trattamento con un IMAO irreversibile (vedere paragrafo 4.3).
Inibitore reversibile e selettivo delle MAO (moclobemide)
A causa del rischio di sindrome serotoninergica, la combinazione di sertralina ed un inibitore reversibile e selettivo degli IMAO, come la moclobemide, non deve essere somministrata. A seguito di trattamento con un inibitore reversibile e selettivo degli IMAO è possibile un periodo di interruzione inferiore ai 14 giorni prima di iniziare il trattamento con sertralina. Si raccomanda di interrompere il trattamento con sertralina almeno 7 giorni prima dell’inizio del trattamento con un IMAO reversibile (vedere paragrafo 4.3).
IMAO Reversibile non selettivo (linezolid)
L’antibiotico linezolid è un IMAO debole reversibile e non selettivo e non deve essere somministrato ai pazienti in trattamento con sertralina (vedere paragrafo 4.3).
Reazioni avverse gravi sono state riportate in pazienti che hanno recentemente interrotto il trattamento con un IMAO (ad esempio blu di metilene) ed iniziato quello con sertralina, o che hanno interrotto di recente la terapia con sertralina prima di iniziare il trattamento con un IMAO. Queste reazioni hanno incluso tremore, mioclono, diaforesi, nausea, vomito, vampate di calore, capogiri ed ipertermia con caratteristiche sovrapponibili a quelle della sindrome maligna da neurolettici, convulsioni e morte.
Pimozide
Un aumento dei livelli di pimozide di circa il 35% è stato osservato in uno studio condotto con pimozide in singola dose (2 mg). Questo aumento dei livelli non è stato associato ad alterazioni dell’ECG. Mentre non si conosce il meccanismo di questa interazione, a causa del ristretto indice terapeutico della pimozide, la somministrazione concomitante di sertralina e pimozide è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
La somministrazione concomitante con sertralina non è raccomandata con:
Farmaci deprimenti il SNC e alcool
La somministrazione concomitante di sertralina 200 mg/die non ha potenziato gli effetti di alcool, carbamazepina, aloperidolo o fenitoina sulla performance cognitiva e psicomotoria nei soggetti sani; tuttavia, l’uso concomitante di sertralina e alcool non è raccomandato.
Altri farmaci serotoninergici
Vedere paragrafo 4.4.
Si consiglia cautela con il fentanil (usato in anestesia generale o nel trattamento del dolore cronico), altri medicinali serotoninergici (inclusi altri antidepressivi serotoninergici, anfetamine, triptani) e altri medicinali oppiacei.
Precauzioni particolari
Medicinali che prolungano l’intervallo QT
Il rischio di prolungamento dell’intervallo QTc e/o di aritmie ventricolari (ad esempio TdP) può aumentare con l’uso concomitante di altri medicinali che prolungano l’intervallo QTc (ad esempio
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alcuni antipsicotici e antibiotici) (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
Litio
Nel corso di uno studio controllato verso placebo effettuato su volontari sani, la co-somministrazione di sertralina e litio non ha comportato alterazioni significative della farmacocinetica del litio, ma ha determinato un incremento degli episodi di tremore rispetto al gruppo in terapia con placebo, evidenziando una possibile interazione farmacodinamica. Quando la sertralina viene somministrata con il litio i pazienti devono essere opportunamente monitorati.
Fenitoina
Da uno studio clinico controllato verso placebo condotto su volontari sani è emerso che la somministrazione cronica di sertralina alla dose di 200 mg/die non causa una inibizione clinicamente significativa del metabolismo della fenitoina. Poiché in alcuni casi in pazienti in trattamento con sertralina è stata riportata l’esposizione ad alti livelli di fenitoina si consiglia comunque di monitorare le concentrazioni plasmatiche di fenitoina dopo l’inizio della terapia con sertralina, effettuando gli opportuni aggiustamenti posologici della fenitoina. Inoltre, la somministrazione concomitante di fenitoina può causare una riduzione dei livelli plasmatici di sertralina. Non può essere escluso che altri induttori del CYP3A4 come ad esempio fenobarbital, carbamazepina, erba di San Giovanni, rifampicina possano causare una riduzione dei livelli plasmatici di sertralina.
Triptani
Nella fase di commercializzazione del prodotto sono stati raramente segnalati casi di pazienti con debolezza, iperreflessia, incoordinazione, confusione, ansia e agitazione a seguito dell’uso di sertralina e sumatriptan.
I sintomi della sindrome serotoninergica possono verificarsi anche con altri farmaci della stessa classe (triptani).
Se l’uso concomitante di sertralina e triptani è clinicamente giustificato, si consiglia un’appropriata osservazione del paziente (vedere paragrafo 4.4).
Warfarin
La somministrazione concomitante di sertralina 200 mg/die e warfarin ha comportato un piccolo ma statisticamente significativo aumento del tempo di protrombina, che in alcuni casi rari può alterare il valore di INR. Pertanto, il tempo di protrombina deve essere attentamente monitorato quando si inizia o si interrompe il trattamento con sertralina.
Interazioni con altri farmaci, digossina, atenololo, cimetidina
La somministrazione concomitante di cimetidina ha causato una riduzione sostanziale della clearance della sertralina. Il significato clinico di queste variazioni non è noto. La sertralina non ha avuto effetti sulla capacità di blocco beta-adrenergico dell’atenololo. Non sono state osservate interazioni tra sertralina 200 mg/die e digossina.
Farmaci che agiscono sulla funzione piastrinica
Il rischio di sanguinamento può aumentare quando i medicinali che agiscono sulla funzione piastrinica (ad es. FANS, acido acetilsalicilico e ticlopidina) o altri medicinali che possono aumentare il rischio di sanguinamento vengono somministrati insieme agli SSRI, inclusa la sertralina (vedere paragrafo 4.4).
Bloccanti neuromuscolari
Gli SSRI possono ridurre l’attività della colinesterasi plasmatica risultante in un prolungamento dell’azione bloccante neuromuscolare del mivacurio e di altri bloccanti neuromuscolari.
Farmaci metabolizzati dal Citocromo P450
La sertralina può esercitare un’azione inibitoria lieve-moderata dell’attività del CYP 2D6. La somministrazione cronica di sertralina 50 mg/die ha evidenziato un incremento moderato (media 23%-37%) dei livelli plasmatici steady-state di desipramina (un marker dell’attività dell’isozima CYP 2D6).
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Interazioni clinicamente rilevanti possono verificarsi con altri substrati del CYP 2D6 con un indice terapeutico ristretto tra cui gli antiaritmici di classe 1C come il propafenone e la flecainide, gli antidepressivi triciclici e gli antipsicotici tipici, specialmente se la sertralina viene somministrata ad alte dosi.
La sertralina non agisce come inibitore di CYP 3A4, CYP 2C9, CYP 2C19 e CYP 1A2 in misura clinicamente rilevante. Ciò è stato confermato dagli studi di interazione in-vivo condotti con substrati del CYP 3A4 (cortisolo endogeno, carbamazepina, terfenadina, alprazolam), il substrato del CYP 2C19 (diazepam) e i substrati del CYP 2C9 (tolbutamide, glibenclamide e fenitoina). Gli studi in vitro indicano che la sertralina ha un potenziale di inibizione trascurabile o del tutto inesistente per il CYP 1A2
L’assunzione di 3 bicchieri di succo di pompelmo al giorno ha aumentato i livelli plasmatici di sertralina di circa il 100% in uno studio cross-over in 8 soggetti sani giapponesi. Quindi l’assunzione di succo di pompelmo deve essere evitata durante il trattamento con sertralina (vedere paragrafo 4.4)
In base a studi di interazione con succo di pompelmo, non può essere escluso che la somministrazione concomitante di sertralina e potenti inibitori del CYP 3A4 come ad esempio inibitori delle proteasi, ketoconazolo, itraconazolo, posaconazolo, voriconazolo, claritromicina, telitromicina e nefazodone possa portare ad un aumento ancora maggiore dell’esposizione alla sertralina. Questo riguarda anche gli inibitori moderati del CYP 3A4 come ad esempio aprepitant, eritromicina, fluconazolo, verapamil e diltiazem. L’assunzione di potenti inibitori del CYP 3A4 deve essere evitata durante il trattamento con sertralina.
I livelli plasmatici di sertralina sono aumentati di circa il 50% nei metabolizzatori deboli del CYP 2C19 se confrontati con i metabolizzatori rapidi (vedere paragrafo 5.2). Non può essere esclusa l’interazione con forti inibitori del CYP 2C19 come ad esempio omeprazolo, lansoprazolo, pantoprazolo, rabeprazolo, fluoxetina, fluvoxamina.
4.6
Gravidanza
Non sono disponibili studi controllati adeguati sulle donne in gravidanza. Tuttavia, una sostanziale quantità di dati disponibili non ha rivelato che sertralina induca malformazioni congenite.
Negli studi condotti sugli animali sono stati osservati effetti sulla riproduzione, probabilmente causati dalla tossicità conseguente all’azione farmacodinamica del composto nei confronti della madre e/o dall’azione farmacodinamica diretta del composto nei confronti del feto (vedere paragrafo 5.3).
In alcuni neonati, le cui madri erano state sottoposte a terapia con sertralina, è stato riportato che l’uso di sertralina durante la gravidanza ha causato una sintomatologia compatibile con la sindrome da privazione da farmaco. La stessa sintomatologia è stata riportata anche con altri antidepressivi SSRI. L’uso di sertralina non è raccomandato in gravidanza, a meno che le condizioni cliniche della donna siano tali che i benefici del trattamento superino i potenziali rischi.
I neonati devono essere tenuti sotto osservazione se l’utilizzo della sertralina da parte della madre continua durante le ultime fasi della gravidanza, in particolare nel terzo trimestre. In seguito all’uso materno di sertralina durante gli ultimi mesi di gravidanza possono presentarsi nel neonato i seguenti sintomi: difficoltà respiratoria, cianosi, apnea, episodi convulsivi, alterazioni della temperatura, difficoltà nell’alimentazione, vomito, ipoglicemia, ipertonia, ipotonia, iperreflessia, tremori, nervosismo, irritabilità, letargia, pianto continuo, sonnolenza e difficoltà del sonno. Questi sintomi
Documento reso disponibile da AIFA il 20/04/2021 Pagina 11 di 24 possono essere conseguenti agli effetti serotoninergici o ai sintomi da sospensione. Nella maggior parte dei casi le complicanze si manifestano immediatamente o in tempi brevi (<24 ore) dopo il parto.
I dati epidemiologici hanno suggerito che l'uso di SSRI in gravidanza, soprattutto verso la fine gravidanza, può aumentare il rischio di ipertensione polmonare persistente nel neonato (PPHN). Il rischio osservato è stato di circa 5 casi ogni 1000 gravidanze. Nella popolazione generale si verificano 1–2 casi di PPHN su 1000 gravidanze.
Allattamento
I dati pubblicati sui livelli di sertralina rilevabile nel latte materno evidenziano che la sertralina ed il suo metabolita N-desmetil-sertralina sono escreti nel latte materno. Generalmente i livelli sierici di sertralina nei neonati sono risultati trascurabili o non rilevabili, con l’eccezione di un neonato con livelli sierici corrispondenti a circa il 50% del livello riscontrato nella madre (ma senza evidenti effetti clinici sul neonato). Non sono stati riportati ad oggi eventi avversi sulla salute dei piccoli allattati da madri in trattamento con sertralina, ma non è possibile escludere eventuali rischi. L’uso di sertralina nelle donne che allattano non è consigliato a meno che, a giudizio del medico, i benefici siano superiori ai rischi.
Fertilità
I dati sugli animali non hanno mostrato un effetto della sertralina sui parametri della fertilità (vedere paragrafo 5.3). Nell’uomo, segnalazioni provenienti da pazienti trattati con SSRI hanno dimostrato che l’effetto sulla qualità dello sperma è reversibile. Finora non è stato osservato impatto sulla fertilità.
4.7
Gli studi di farmacologia clinica hanno dimostrato che la sertralina non altera le capacità psicomotorie. Tuttavia, poiché i farmaci psicotropi possono alterare le facoltà mentali o fisiche richieste per affrontare compiti potenzialmente pericolosi, come guidare un’automobile o usare macchinari, i pazienti devono essere opportunamente avvertiti.
4.8
La nausea è l’effetto indesiderato più comune. Nel trattamento del disturbo da ansia sociale si è verificata disfunzione sessuale (mancata eiaculazione) nell’uomo nel 14% dei soggetti in trattamento con sertralina rispetto allo 0% con placebo. Questi effetti indesiderati sono dose-dipendenti e sono spesso di natura transitoria con il proseguimento del trattamento.
Il profilo degli effetti indesiderati comunemente osservati negli studi in doppio cieco controllati verso placebo in pazienti con OCD, disturbo da attacchi di panico, PTSD e disturbo da ansia sociale è stato simile a quello osservato negli studi clinici condotti in pazienti affetti da depressione.
Nella Tabella 1 sono riportate le reazioni avverse osservate nella fase di commercializzazione del medicinale (frequenza non nota) e nel corso degli studi clinici controllati verso placebo (comprendenti un totale di 2542 pazienti in trattamento con sertralina e 2145 con placebo) sulla depressione, OCD, disturbo da attacchi di panico, PTSD e disturbo da ansia sociale.
Alcune delle reazioni avverse da farmaco elencate nella Tabella 1 possono diminuire per intensità e frequenza con il proseguimento del trattamento e generalmente non comportano l’interruzione della terapia.
Tabella 1: Reazioni avverse
Documento reso disponibile da AIFA il 20/04/2021 Pagina 12 di 24 Frequenza delle reazioni avverse osservate nel corso degli studi clinici controllati verso placebo sulla depressione, OCD, disturbo da attacchi di panico, PTSD e disturbo da ansia sociale. Analisi aggregata ed esperienza relativa alla fase di commercializzazione del farmaco (frequenza non nota).
Molto comune (≥1/10) | Comune (≥1/100, <1/10) | Non comune (≥1/1.000,<1/100) | Raro (≥1/10.000, <1/1.000) | Frequenza non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili) |
Infezioni ed infestazioni | ||||
Infezioni delle vie respiratorie superiori, faringite, rinite | gastroenterite, otite media | Diverticolite2, | ||
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) | ||||
Tumori | ||||
Patologie del Sistema emolinfopoietico | ||||
linfoadenopatia,leu copenia1,2, trombocitopenia1,2 | ||||
Disturbi del Sistema immunitario | ||||
ipersensibilità1, allergia stagionale1 | reazione anafilattoide1 | |||
Patologie endocrine | ||||
Ipotiroidismo1 | iperprolattinemia1,2, sindrome da inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico1,2 | |||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | ||||
aumento dell’appetito*1, diminuzione dell’appetito | diabete mellito1, ipercolesterolemia, ipoglicemia1, iponatriemia1,2, iperglicemia1,2 | |||
Disturbi psichiatrici | ||||
Insonnia | depressione1, depersonalizzazi one, incubi, ansia1, agitazione1, nervosismo, riduzione della libido1, bruxismo1 | ideazione/compor tamento suicidario, disturbi psicotici1, allucinazioni1, aggressione1, stato d’animo euforico1, apatia, pensieri anomali, paranoia | disturbo di conversione1,2, dipendenza da farmaco, sonnambulismo, eiaculazione precoce, paroniria1,2 | |
Patologie del sistema nervoso | ||||
capogiri, | Tremori, | convulsioni1, | Coma1, acatisia |
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sonnolenza, cefalea*,1 | disturbi del movimento (inclusi sintomi extrapiramidali come ipercinesia, ipertonia, distonia, digrignamento dei denti o alterazioni dell’andatura). parestesia1, ipertonia1, disgeusia, disturbi dell’attenzione | contrazioni muscolari involontarie1, coordinazione alterata, ipercinesia1, amnesia, ipoestesia1, disturbi del linguaggio, capogiri posturali, sincope1 emicrania1 | (vedere paragrafo 4.4.), discinesia, iperestesia, spasmo cerebrovascolare (inclusa sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile e sindrome di Call-Fleming)1,2, irrequietezza psicomotoria, (vedere paragrafo 4.4), coreoatetosi2, disturbi del sensorio, Sono stati inoltre segnalati segni e sintomi associati alla sindrome da serotonina o sindrome neurolettica maligna: in alcuni casi associati all’uso concomitante di farmaci serotoninergici che hanno incluso agitazione, confusione, diaforesi, diarrea, febbre, ipertensione, rigidità e tachicardia. | |
Patologie dell’occhio | ||||
disturbi della vista1 | midriasi1 | glaucoma, disturbi della lacrimazione, scotoma, diplopia, fotofobia, ifema1,2, pupille diseguali1,2, alterazione della vista2 | ||
Patologie dell’orecchio e del labirinto | ||||
tinnito1 | dolore all’orecchio | |||
Patologie cardiache |
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palpitazioni1 | tachicardia, disturbi cardiaci | infarto del miocardio1,2, Torsione di punta1,2 (vedere paragrafi 4.4, 4.5 e 5.1), bradicardia, Prolungamento del QT 1 (vedere paragrafi 4.4, 4.5 e 5.1), | ||
Patologie vascolari | ||||
vampate di calore1 | anomalie del sanguinamento (come sanguinamento gastrointestinale)1 , ipertensione1, rossore al viso, ematuria1 | ischemia periferica, | ||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | ||||
Sbadigli1 | Broncospasmo1, dispnea, epistassi1 | Laringospasmo, iperventilazione, Malattia polmonare interstiziale1,2, ipoventilazione, stridore1,2, disfonia, singhiozzi | ||
Patologie gastrointestinali | ||||
diarrea, nausea, secchezza della bocca | dolore addominale1, vomito1, stipsi1 dispepsia, flatulenza | melena, disturbi ai denti, esofagite, disfagia, emorroidi, ipersecrezione salivare, disturbi alla lingua, eruttazione | ematochezia, stomatite, ulcerazione della lingua, glossite, ulcerazione della bocca, pancreatite1,2 | |
Patologie epatobiliari | ||||
alterazione della funzionalità epatica, Gravi eventi epatici (inclusi epatite, ittero e insufficienza epatica) | ||||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | ||||
eruzione cutanea1, Iperidrosi | edema periorbitale1, edema del viso porpora1, alopecia1, sudori freddi, secchezza | dermatite bollosa, eruzione cutanea follicolare, alterazione della struttura dei capelli, alterazione |
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della cute, orticaria1 prurito, dermatite | dell’odore della pelle, Segnalazioni rare di reazione avverse cutanee gravi (SCAR), ad es. Sindrome di Stevens Johnson1 e necrolisi epidermica1,2, reazioni cutanee1,2, fotosensibilità2, angioedema | |||
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo | ||||
Artralgia1, mialgia dolore alla schiena, | osteoartrite, debolezza muscolare, contrazioni muscolari, crampi muscolari1 | disturbi alle ossa, rabdomiolisi1,2 | trisma1 | |
Patologie renali e urinarie | ||||
nicturia, ritenzione urinaria, poliuria, pollachiuria, disturbi della minzione, incontinenza urinaria1 | oliguria, esitazione urinaria1 | |||
Patologie dell’ap | parato riproduttivo e della mammella | |||
mancata eiaculazione | disfunzione erettile, irregolarità mestruali1 | emorragia vaginale, disfunzione sessuale, disfunzione sessuale femminile, menorragia, | vulvovaginite atrofica, balanopostite1,2, secrezione genitale, priapismo1, galattorrea1, ginecomastia | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | ||||
affaticamento1 | dolore al torace1, malessere1, astenia1, piressia1 | edema periferico1, brividi, sete, disturbi dell’andatura1 | ernia, ridotta tolleranza ai farmaci, | |
Esami diagnostici | ||||
aumento di peso1 | incremento della alaninoaminotrans ferasi1, incremento della aspartatoaminotra nsferasi1, riduzione di peso1, | alterazioni del liquido seminale, aumento del colesterolo sierico1, alterazione dei risultati di laboratorio, alterazione della |
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funzione piastrinica1,2 | ||||
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura | ||||
ferite | ||||
Procedure mediche e chirurgiche | ||||
procedura di vasodilatazione | ||||
1 reazione avversa identificata dopo la commercializzazione. 2 frequenza della reazione avversa rappresentata dal limite superiore stimato dell’intervallo di confidenza al 95% usando “La regola del 3”. |
Sintomi da sospensione osservati in seguito all’interruzione del trattamento con sertralina L’interruzione del trattamento con sertralina (soprattutto se brusca) porta in genere a sintomi da sospensione. Gli eventi più comunemente segnalati sono stati capogiri, disturbi del sensorio (inclusa parestesia), disturbi del sonno (inclusi insonnia e sogni vividi), agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremore e cefalea. Generalmente questi eventi sono di intensità lieve-moderata e sono auto-limitanti; tuttavia, in alcuni pazienti possono essere gravi e/o prolungati. Pertanto, qualora il trattamento con sertralina non è più necessario, si consiglia una graduale interruzione del trattamento tramite un decremento graduale della dose (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Soggetti anziani
L’uso di SSRI o SRNI, inclusa la sertralina, è stato associato a casi di iponatremia clinicamente significativi nei pazienti anziani che possono essere maggiormente a rischio di questo evento avverso (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica
Negli oltre 600 pazienti pediatrici trattati con sertralina, il profilo complessivo delle reazioni avverse è stato generalmente sovrapponibile a quello osservato negli studi condotti sugli adulti. Le seguenti reazioni avverse sono state segnalate nel corso degli studi clinici controllati (n=281 pazienti trattati con sertralina):
Molto comune (≥1/10) : Cefalea (22%), insonnia (21%), diarrea (11%), e nausea (15%).
Comune (≥ 1/100, <1/10) : Dolore al torace, mania, piressia, vomito, anoressia, instabilità affettiva, aggressione, agitazione, nervosismo, disturbi dell’attenzione, capogiri, ipercinesia, emicrania, sonnolenza, tremori, disturbi della vista, secchezza della bocca, dispepsia, incubi, affaticamento, incontinenza urinaria, rash, acne, epistassi, flatulenza.
Non comune (≥1/1000, <1/100) : Prolungamento dell’intervallo QT all’ECG (vedere paragrafi 4.4, 4.5 e 5.1), tentativo di suicidio, convulsioni, disturbi extrapiramidali, parestesia, depressione, allucinazioni, porpora, iperventilazione, anemia, alterazioni della funzionalità epatica, incremento della alanino-aminotransferasi, cistite, herpes simplex, otite esterna, dolore all’orecchio, dolore agli occhi, midriasi, malessere, ematuria, rash pustulare, rinite, ferite, riduzione di peso, contrazioni muscolari, sogni anomali, apatia, albuminuria, pollachiuria, poliuria, dolore al seno, disturbi mestruali, alopecia, dermatite, disturbi della cute, alterazione dell’odore della pelle, orticaria, brussismo, rossore al viso.
Frequenza non nota: enuresi
Effetti di classe
Gli studi epidemiologici, condotti principalmente in pazienti di 50 anni di età e oltre, mostrano un aumento del rischio di fratture ossee nei pazienti trattati con SSRI e TCA. Il meccanismo che porta a questo rischio è sconosciuto.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
Documento reso disponibile da AIFA il 20/04/2021 Pagina 17 di 24 La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo.
4.9
Tossicità
La sertralina ha un margine di sicurezza che dipende dalla popolazione di pazienti e /o da medicinali in associazione.
L’impiego di dosi eccessive di sertralina da sola o associata ad altri farmaci e/o alcool è stato talvolta fatale. Pertanto, qualsiasi caso di sovradosaggio deve essere trattato con decisione.
Sintomi
I sintomi del sovradosaggio includono gli effetti indesiderati mediati dalla serotonina quali sonnolenza, disturbi gastrointestinali (come nausea e vomito), tachicardia, tremore, agitazione e capogiri. Meno frequentemente sono stati segnalati episodi di coma.
Prolungamento dell’intervallo QTc / torsione di punta sono stati segnalati a seguito di sovradosaggio da sertralina; quindi si raccomanda un controllo dell’ ECG in tutti i sovradosaggi da ingestione di sertralina (vedere paragrafi 4.4, 4.5 e 5.1).
Trattamento
Non ci sono antidoti specifici alla sertralina. Se necessario, si raccomanda di stabilire e mantenere la pervietà delle vie respiratorie e assicurare se necessario un’adeguata ossigenazione e ventilazione. Il carbone vegetale attivo, che può essere utilizzato con un catartico, può risultare altrettanto o più efficace della lavanda gastrica e deve essere tenuto in considerazione nel trattamento del sovradosaggio. L’induzione dell’emesi non è raccomandata. Insieme alle misure generali sintomatiche e di supporto, si raccomanda anche il monitoraggio cardiaco (come ECG) e dei segni vitali. A causa dell’ampio volume di distribuzione della sertralina, è poco probabile che la diuresi forzata, la dialisi, l’emoperfusione e la trasfusione di scambio possano produrre beneficio.
5. proprietà farmacologiche
5.1
Categoria farmacoterapeutica: Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) Codice ATC: N06AB06
La sertralina è un potente inibitore specifico della ricaptazione neuronale della serotonina (5-HT) in vitro, con un risultante potenziamento degli effetti del 5-HT negli animali. Possiede solo un effetto molto debole sulla ricaptazione neuronale di norepinefrina e dopamina. Quando somministrata alle dosi terapeutiche la sertralina blocca l’uptake della serotonina nelle piastrine umane. Nell’animale è priva di attività stimolante, sedativa o anticolinergica nonché di cardiotossicità. Negli studi clinici controllati condotti su volontari sani, la sertralina non ha causato sedazione e non ha interferito con la performance psicomotoria. In accordo alla sua inibizione selettiva del re-uptake del 5-HT, la sertralina non potenzia l’attività catecolaminergica. La sertralina non ha affinità per i recettori muscarinici (colinergici), serotoninergici, dopaminergici, adrenergici, istaminergici, GABAergici o per i recettori delle benzodiazepine. La somministrazione cronica di sertralina negli animali è stata associata alla
Documento reso disponibile da AIFA il 20/04/2021 Pagina 18 di 24 down-regolazione dei recettori cerebrali della norepinefrina, come osservato con altri antidepressivi clinicamente efficaci e medicinali per i disturbi ossessivo-compulsivi.
La sertralina non ha dimostrato di avere un potenziale di abuso, in uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo, condotto per confrontare l’abuso indotto nell’uomo da sertralina, alprazolam e anfetamina-D, la sertralina non ha prodotto evidenti effetti soggettivi indicativi di un potenziale abuso. Per contro, l’entità della dipendenza farmacologica, dello stato di euforia e del potenziale abuso relativi all’alprazolam e all’anfetamina-D è stata giudicata dai soggetti partecipanti allo studio significativamente superiore rispetto al placebo.
La somministrazione di sertralina non ha prodotto né la stimolazione e l’ansia associate all’anfetamina-D né gli effetti sedativi e la compromissione psicomotoria associate all’alprazolam. La sertralina non agisce come un rinforzante positivo nelle scimmie rhesus addestrate in modo da autosomministrarsi cocaina, né sostituisce in questi animali lo stimolo discriminativo indotto dall’anfetamina-D o dal pentobarbital.
Efficacia e sicurezza clinica
Depressione maggiore
È stato condotto uno studio che ha coinvolto pazienti ambulatoriali affetti da depressione che avevano risposto ad una fase iniziale di trattamento in aperto di 8 settimane con sertralina 50–200 mg/die.
Questi pazienti (n=295) erano stati randomizzati per proseguire un trattamento di 44 settimane in doppio cieco con sertralina 50–200 mg/die o placebo. Una percentuale di ricaduta statisticamente inferiore è stata osservata nei pazienti in trattamento con sertralina rispetto a quelli del gruppo placebo. La dose media per i soggetti che hanno completato il trattamento è stata di 70 mg/die. La % dei pazienti responder (definiti come quei pazienti che non hanno presentato ricadute) nei gruppi trattati con sertralina e con placebo è stata rispettivamente dell’83,4% e del 60,8%.
Elettrofisiologia cardiaca
In uno studio approfondito dedicato al QTc, condotto allo steady state a esposizioni sovraterapeutiche su volontari sani (trattati con 400 mg/die, il doppio della dose giornaliera massima raccomandata), il limite superiore dell’IC al 90% a due code per la differenza media dei minimi quadrati a tempi corrispondenti del QTcF tra sertralina e placebo (11,666 msec) è risultato superiore alla soglia predefinita di 10 msec al punto temporale post-dose di 4 ore. L’analisi dell’esposizione-risposta ha indicato una relazione leggermente positiva tra QTcF e concentrazioni plasmatiche di sertralina [0,036 msec/(ng/mL); p < 0,0001]. Sulla base del modello di risposta all’esposizione, la soglia per il prolungamento clinicamente significativo del QTcF (ovvero, affinché l’IC al 90% previsto superi 10 msec) è almeno 2,6 volte superiore alla Cmax media (86 ng/mL) dopo la dose raccomandata più elevata di sertralina (200 mg/die) (vedere paragrafi 4.4, 4.5, 4.8 e 4.9).
Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD)
I dati aggregati dei 3 studi sulla PTSD condotti sulla popolazione generale hanno evidenziato una percentuale di risposta inferiore negli uomini rispetto alle donne. Nei due studi positivi sulla popolazione generale, la percentuale di responder per uomini e donne in trattamento con sertralina verso placebo è stata simile (donne: 57,2% vs 34,5%; uomini: 53,9% vs 38,2%). Il numero di uomini e donne negli studi aggregati sulla popolazione generale è stato rispettivamente di 184 e 430 e pertanto i risultati ottenuti nelle donne sono più robusti e negli uomini erano associate altre variabili al basale (maggiore abuso di sostanze, durata più lunga del trattamento, origine del trauma) correlate ad una riduzione dell’effetto.
OCD pediatrico
La sicurezza e l’efficacia di sertralina (50–200 mg/die) è stata valutata nel trattamento di bambini (612 anni) e adolescenti (13–17 anni) non depressi, ambulatoriali, affetti da disturbo ossessivo compulsivo (OCD). Dopo una settimana di trattamento in singolo cieco verso placebo, i pazienti sono stati randomizzati e assegnati ad un trattamento di dodici settimane con dosi flessibili di sertralina o
Documento reso disponibile da AIFA il 20/04/2021 Pagina 19 di 24 placebo. I bambini (età 6–12 anni) sono stati inizialmente trattati con la dose da 25 mg. I pazienti trattati con sertralina hanno riportato un miglioramento significativamente superiore rispetto ai pazienti del gruppo placebo alle scale Children’s Yale-Brown Obsessive Compulsive Scale CY-BOCS (p =0,005), NIMH Global Obsessive Compulsive Scale (p=0,019), e CGI Improvement (p =0,002).
Inoltre, una tendenza ad un miglioramento superiore nei pazienti in trattamento con sertralina rispetto a quelli in trattamento con placebo è stata osservata anche alla scala CGI Severity (p=0,089). Il punteggio medio al basale e le variazioni del punteggio rispetto al basale alla scala CY-BOC per il gruppo placebo sono stati rispettivamente 22,25 ± 6,15 e –3,4 ± 0,82, mentre per il gruppo sertralina il punteggio medio al basale e le variazioni del punteggio rispetto al basale sono stati rispettivamente pari a 23,36 ± 4,56 e –6,8 ± 0,87. Nell’ambito di un’analisi post-hoc, i pazienti responder , definiti quali pazienti con una riduzione uguale o maggiore al 25% alla scala CY-BOC (principale misura di efficacia) dal basale all’endpoint, sono stati il 53% dei pazienti trattati con sertralina rispetto al 37% di quelli trattati con placebo (p=0,03).
Non sono disponibili dati sulla sicurezza ed efficacia a lungo termine in questa popolazione pediatrica.
Popolazione pediatrica
Non sono disponibili dati nei bambini di età inferiore ai 6 anni.
5.2
Assorbimento
Nell’uomo, dopo somministrazione di una dose orale giornaliera da 50 mg-200 mg per 14 giorni, le concentrazioni di picco plasmatico di sertralina si raggiungono tra le 4,5 e 8,4 ore successive alla somministrazione giornaliera del farmaco.
Il cibo non altera in modo significativo la biodisponibilità delle compresse di sertralina.
Distribuzione
Circa il 98% del farmaco in circolo è legato alle proteine plasmatiche.
Biotrasformazione
La sertralina presenta un ampio metabolismo epatico di primo passaggio
Sulla base dei dati clinici e in vitro , si può concludere che sertralina è metabolizzata da diverse vie metaboliche compresi CYP3A4, CYP2C19 (vedere paragrafo 4.5) e CYP2B6. Sertralina e il suo maggior metabolita desmetil-sertralina sono substrati anche della glicoproteina P in vitro.
Eliminazione
L’emivita plasmatica media di sertralina è di circa 26 ore (range posologico 22–36 ore). In linea con l’emivita di eliminazione terminale, vi è un accumulo di circa due volte fino al raggiungimento delle concentrazioni steady-state che si raggiungono dopo una settimana con la somministrazione del farmaco una volta al giorno. L’emivita della N-desmetilsertralina è nel range di 62–104 ore. La sertralina e la N-desmetil-sertralina sono entrambe ampiamente metabolizzate nell’uomo e i metaboliti risultanti vengono escreti attraverso le feci e le urine in quantità uguali. Solo una piccola quantità (<0,2%) di sertralina immodificata viene escreta nelle urine.
Linearità/non linearità
La sertralina presenta una farmacocinetica proporzionale alla dose nell’ambito del range posologico da 50 mg a 200 mg.
Farmacocinetica in gruppi particolari di pazienti
Popolazione pediatrica con OCD
Documento reso disponibile da AIFA il 20/04/2021 Pagina 20 di 24 La farmacocinetica di sertralina è stata studiata in 29 pazienti pediatrici, di età 6–12 anni, e in 32 pazienti adolescenti di età 13–17 anni. Il dosaggio di sertralina in questi pazienti è stato gradualmente aumentato fino alla dose di 200 mg/die in 32 giorni, partendo con una dose iniziale di 25 mg o 50 mg, seguite da incrementi graduali. I regimi posologici da 25 mg e da 50 mg sono stati ugualmente tollerati. Allo steady-state per la dose da 200 mg i livelli plasmatici di sertralina nel gruppo di pazienti tra 6 e 12 anni sono stati circa del 35% superiori rispetto al gruppo di pazienti tra 13 e 17 anni, ed il 21% maggiori rispetto al gruppo di riferimento degli adulti. Non sono state osservate differenze significative nella clearance fra maschi e femmine. Pertanto, nei bambini, in particolare in quelli con un basso peso corporeo, si raccomandata l’impiego di una dose iniziale bassa e aumenti graduali di 25 mg. Negli adolescenti può essere utilizzato lo stesso dosaggio impiegato negli adulti.
Adolescenti e anziani
Il profilo farmacocinetico negli adolescenti o negli anziani non presenta differenze significative rispetto a quanto riscontrato negli adulti tra 18 e 65 anni.
Compromissione epatica
Nei pazienti con danni epatici, l’emivita della sertralina è prolungata e l’AUC aumenta di tre volte (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Danno renale
Non è stato riscontrato un accumulo significativo di sertralina in pazienti con danno renale da moderato a grave.
Farmacogenomica
I livelli plasmatici di sertralina sono stati più alti di circa il 50% nei metabolizzatori poveri del CYP 2C19 rispetto ai metabolizzatori estesi. Il significato clinico non è chiaro ed è necessario titolare la dose nei pazienti in base alla risposta clinica.
5.3
I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità a dosi ripetute, genotossicità e potenziale cancerogeno. Gli studi di tossicità riproduttiva condotti sugli animali non hanno rivelato effetti teratogeni o effetti indesiderati sulla fertilità maschile. La fetotossicità osservata era probabilmente riconducibile alla tossicità materna. La sopravvivenza post-natale ed il peso corporeo della prole erano diminuiti solo nel primo giorno dopo la nascita. È stato dimostrato che la mortalità precoce postnatale era causata dall’esposizione in utero successiva al 15° giorno di gravidanza. I ritardi nello sviluppo postnatale osservati nella prole di femmine trattate erano probabilmente dovuti agli effetti sulla madre e perciò non rilevanti nella valutazione dei rischi per l’uomo.
Dati provenienti da animali roditori e non roditori non hanno rilevato effetti sulla fertilità.
Studi su animali giovani
E’ stato condotto uno studio tossicologico giovanile nei ratti in cui è stata somministrata sertralina per via orale a ratti maschi e femmine tra il 21° e il 56° giorno dalla nascita (a dosi di 10, 40, o 80 mg/kg/giorno) con una fase di recovery senza somministrazione di dosi fino al giorno 196 dopo la nascita. Si sono verificati ritardi nella maturazione sessuale nei maschi e nelle femmine a diversi livelli di dose (80 mg/kg per i maschi e ≥10 mg/kg per le femmine), ma nonostante questo dato non ci sono stati effetti correlati alla sertralina in nessuno degli endpoint riproduttivi maschili o femminili valutati. Inoltre, tra il 21° e il 56° giorno postnatale, è stata osservata disidratazione, cromorinorrea, e la riduzione dell’aumento del peso corpo medio. Tutti gli effetti sopra indicati attribuiti alla somministrazione di sertralina sono stati invertiti ad un certo punto durante la fase di recovery senza somministrazione di dosi dello studio. La rilevanza clinica di questi effetti osservati nei ratti ai quali veniva somministrata sertralina non è stata stabilita.
Documento reso disponibile da AIFA il 20/04/2021 Pagina 21 di 24
6. informazioni farmaceutiche
6.1
Sertralina Zentiva 50 mg compresse rivestite con film
Nucleo della compressa:
Lattosio monoidrato
Cellulosa microcristallina
Povidone K30
Croscarmellosa sodica
Magnesio stearato
Rivestimento della compressa:
Ipromellosa 6
Talco
Glicole propilenico
Titanio diossido (E 171)
Sertralina Zentiva 100 mg compresse rivestite con film
Nucleo della compressa
Lattosio monoidrato
Cellulosa microcristallina
Povidone K30
Croscarmellosa sodica
Magnesio stearato
Rivestimento della compressa
Ipromellosa 6
Ipromellosa 15
Talco
Glicole propilenico
Titanio diossido (E171)
6.2
Non pertinente
6.3
4 anni.
6.4
Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.
6.5
Sertralina Zentiva 50 mg compresse rivestite con film
Confezione in cartone contenente blister in PVC/PVCD/alluminio da: 7, 14, 15, 20, 28, 30, 50, 60, 98
Documento reso disponibile da AIFA il 20/04/2021 Pagina 22 di 24
e 100 compresse.
Confezione contenente blister monodose di PVC/PVCD/alluminio da: 28×1, 30×1, 50×1, 98×1 e 100×1 compresse.
Flaconi rotondi in HDPE con chiusura a scatto in LDPE: 100, 250 e 500 compresse.
Sertralina Zentiva 100 mg
Confezione in cartone contenente blister in PVC/PVCD/alluminio da: 7, 14, 15, 20, 28, 30, 50, 60, 98 e 100 compresse.
Confezione contenente blister monodose di PVC/PVCD/alluminio da: 28×1, 30×1, 50×1, 98×1 e 100×1 compresse.
Flaconi rotondi in HDPE con chiusura a scatto in LDPE: 100, 250 e 500 compresse.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
7.
Zentiva Italia S.r.l. – Viale Bodio, 37/B, 20158 Milano
8.
Sertralina Zentiva 50 mg compresse rivestite con film
– “50 mg compresse rivestite con film” 7 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861019
– “50 mg compresse rivestite con film” 14 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861021
– “50 mg compresse rivestite con film” 15 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861033
– “50 mg compresse rivestite con film” 20 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861045
– “50 mg compresse rivestite con film” 28 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861058
– “50 mg compresse rivestite con film” 30 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861060
– “50 mg compresse rivestite con film” 50 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861072
– “50 mg compresse rivestite con film” 60 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861084
– “50 mg compresse rivestite con film” 98 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861096
– “50 mg compresse rivestite con film” 100 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861108
– “50 mg compresse rivestite con film” 28×1 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861110
– “50 mg compresse rivestite con film” 30×1 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861122
– “50 mg compresse rivestite con film” 50×1 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861134
– “50 mg compresse rivestite con film” 98×1 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861146
– “50 mg compresse rivestite con film” 100×1 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861159
– “50 mg compresse rivestite con film” 100 compresse in flacone HDPE: AIC n. 036861161
– “50 mg compresse rivestite con film” 250 compresse in flacone HDPE: AIC n. 036861173
– “50 mg compresse rivestite con film” 500 compresse in flacone HDPE: AIC n. 036861185
Sertralina Zentiva 100 mg compresse rivestite con film
– “100 mg compresse rivestite con film” 7 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861197
– “100 mg compresse rivestite con film” 14 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861209
– “100 mg compresse rivestite con film” 15 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861211
Documento reso disponibile da AIFA il 20/04/2021 Pagina 23 di 24
– “100 mg compresse rivestite con film” 20 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861223
– “100 mg compresse rivestite con film” 28 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861235
– “100 mg compresse rivestite con film” 30 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861247
– “100 mg compresse rivestite con film” 50 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861250
– “100 mg compresse rivestite con film” 60 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861262
– “100 mg compresse rivestite con film” 98 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861274
– “100 mg compresse rivestite con film” 100 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861286
– “100 mg compresse rivestite con film” 28×1 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861298
– “100 mg compresse rivestite con film” 30×1 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861300
– “100 mg compresse rivestite con film” 50×1 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861312 – “100 mg compresse rivestite con film” 98×1 compresse in blister PVC/PVDC/Al: AIC n. 036861324 – “100 mg compresse rivestite con film” 100×1 compresse in blister PVC/PVDC/Al:AIC n. 036861336
– “100 mg compresse rivestite con film” 100 compresse in flacone HDPE: AIC n. 036861348
– “100 mg compresse rivestite con film” 250 compresse in flacone HDPE: AIC n. 036861351
– “100 mg compresse rivestite con film” 500 compresse in flacone HDPE: AIC n. 036861363
9. Data di prima autorizzazione/rinnovo dell’autorizzazione
Data di prima autorizzazione: 09.02.2006.
Data dell’ultimo Rinnovo: 06/06/2011