Riassunto delle caratteristiche del prodotto - SERENASE
1. denominazione del medicinale
SERENASE 1 mg compresse
SERENASE 5 mg compresse
SERENASE 10 mg compresse
SERENASE 2 mg/ml gocce orali, soluzione
SERENASE 10 mg/ml gocce orali, soluzione
2. composizione qualitativa e quantitativa
Una compressa contiene:
Principio attivo: aloperidolo 1 mg
Eccipienti con effetti noti: lattosio
Una compressa contiene:
Principio attivo: aloperidolo 5 mg
Eccipienti con effetti noti: lattosio
Una compressa contiene:
Principio attivo: aloperidolo 10 mg
Eccipienti con effetti noti: lattosio
100 ml di soluzione orale contengono
Principio attivo: aloperidolo 200 mg
Eccipienti con effetti noti: metile p-idrossibenzoato, propile p-idrossibenzoato
100 ml di soluzione orale contengono
Principio attivo: aloperidolo 1 g
Eccipienti con effetti noti: metile p-idrossibenzoato, propile p-idrossibenzoato
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3. forma farmaceutica
Compresse
Gocce orali, soluzione
4. informazioni cliniche
4.1. indicazioni terapeutiche
Pazienti adulti di età pari e superiore a 18 anni
Trattamento della schizofrenia e del disturbo schizoaffettivo. Trattamento acuto del delirio quando i trattamenti non farmacologici hanno fallito. Trattamento di episodi maniacali da moderati a severi associati a disturbo bipolare I. Trattamento dell’agitazione psicomotoria acuta associata a disturbo psicotico o a episodi maniacali del disturbo bipolare I. Trattamento di aggressività persistente e sintomi psicotici in pazienti con demenza di Alzheimer da moderata a severa e demenza vascolare quando i trattamenti non farmacologici hanno fallito e quando vi è rischio di danno verso sé stessi o gli altri.Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2022
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Trattamento di disturbi correlati a tic, tra cui la sindrome di Tourette, nei pazienti con grave compromissione dopo che i trattamenti educazionali, psicologici e altri trattamenti farmacologici hanno fallito. Trattamento della corea, da lieve a moderata, nella malattia di Huntington, quando altri farmaci sono inefficaci o non tollerati.Pazienti pediatrici
Trattamento di:
schizofrenia in adolescenti di età compresa tra 13 e 17 anni quando altri trattamenti farmacologici hanno fallito o non sono tollerati aggressività persistente e severa nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 6 e 17 anni con autismo o disturbi pervasivi dello sviluppo, quando altri trattamenti hanno fallito o non sono tollerati disturbi correlati a tic, tra cui la sindrome di Tourette, nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 10 e 17 anni con grave compromissione dopo che i trattamenti educazionali, psicologici e altri trattamenti farmacologici hanno fallito.4.2. posologia e modo di somministrazione
4.2. posologia e modo di somministrazionePosologia
Adulti
Si raccomanda una dose iniziale bassa che può essere successivamente aggiustata in base alla risposta del paziente. I pazienti devono essere mantenuti con la dose minima efficace (vedere paragrafo 5.2).
Compresse e gocce orali, soluzione:
Le dosi raccomandate per SERENASE sono presentate nella Tabella 1.
Da 2 a 10 mg/giorno per via orale, come dose singola o suddivisa in 2 dosi separate. I pazienti con un primo episodio di schizofrenia generalmente rispondono a 2–4 mg/giorno, mentre per i pazienti con episodi multipli di schizofrenia potrebbero essere necessari dosi fino a 10 mg/giorno. Aggiustamenti di dose possono essere effettuati ogni 1 – 7 giorni. Dosi superiori a 10 mg/giorno non hanno dimostrato un'efficacia superiore rispetto a dosi più basse nella maggior parte dei pazienti e possono causare una maggiore incidenza di sintomi extrapiramidali. Il rischio/beneficio individuale deve essere valutato quando si considerano dosi superiori a 10 mg/giorno. La dose massima è di 20 mg/giorno poiché i problemi di sicurezza superano i benefici clinici del trattamento a dosi più elevate.
Da 1 a 10 mg/giorno per via orale, come dose singola o suddivisa in 2–3 dosi separate. Il trattamento deve essere iniziato con la dose più bassa possibile e la dose deve essere aggiustata con incrementi ad intervalli da 2 a 4 ore se l’agitazione continua, fino ad un massimo di 10 mg/giorno.
superiori a 10 mg/giorno.
La dose massima è di 15 mg/giorno poiché i problemi di sicurezza superano i benefici clinici del trattamento a dosi più elevate. L'uso continuato di SERENASE deve essere valutato all'inizio del trattamento (vedere paragrafo 4.4).Trattamento di aggressività persistente e sintomi psicotici in pazienti con demenza di Alzheimer da moderata a severa e con demenza vascolare quando i trattamenti non farmacologici hanno fallito e quando c’è un rischio di nuocere a sé stessi o ad altri
Da 0.5 a 5 mg/giorno per via orale, come dose singola o suddivisa in 2 dosi separate. Aggiustamenti della dose possono essere effettuati ogni 1 – 3 giorni. La necessità di continuare il trattamento deve essere rivalutata dopo non più di 6 settimaneTrattamento di disturbi correlati a tic, tra cui la sindrome di Tourette, nei pazienti con grave compromissione dopo che i trattamenti educazionali, psicologici e altri trattamenti farmacologici hanno fallito
Da 0,5 a 5 mg/giorno per via orale, come dose singola o suddivisa in 2 dosi separate. Aggiustamenti della dose possono essere effettuati ogni 1 – 7 giorni. La necessità di continuare il trattamento deve essere rivalutata da 6 a 12 mesiSERENASE gocce orali deve essere usato per singole dosi inferiori a 1 mg che non possono essere raggiunte con SERENASE compresse.
2 mg/ml gocce orali, soluzione:
SERENASE 2 mg/ml gocce orali, soluzione in contenitore contagocce è destinato ad essere utilizzato per singole dosi fino a 2 mg di aloperidolo (equivalente a 20 gocce).
Il numero di gocce necessarie (ml) per ottenere una data singola dose utilizzando SERENASE 2 mg/ml gocce orali, soluzione, è presentato nella Tabella 2.
mg di aloperidolo | Numero di gocce di SERENASE (contagocce) |
0,1 mg | 1 goccia |
0,2 mg | 2 gocce |
0,3 mg | 3 gocce |
0,4 mg | 4 gocce |
0,5 mg | 5 gocce |
1 mg | 10 gocce |
Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2022
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
mg di aloperidolo | Numero di gocce di SERENASE (contagocce) |
2 mg | 20 gocce |
10 mg/ml gocce orali, soluzione:
SERENASE 10 mg/ml gocce orali, soluzione in contenitore contagocce è destinato ad essere utilizzato per singole dosi fino a 10 mg di aloperidolo (equivalente a 20 gocce).
Il numero di gocce necessarie (ml) per ottenere una data singola dose utilizzando SERENASE 10 mg/ml gocce orali, soluzione, è presentato nella Tabella 3.
mg di aloperidolo | Numero di gocce di SERENASE (contagocce) |
0,5 mg | 1 goccia |
1 mg | 2 gocce |
2 mg | 4 gocce |
3 mg | 6 gocce |
4 mg | 8 gocce |
5 mg | 10 gocce |
10 mg | 20 gocce |
Sospensione del trattamento
È consigliabile la sospensione graduale di aloperidolo (vedere paragrafo 4.4).
Dose mancata
Se i pazienti dimenticano una dose, si raccomanda che prendano la dose successiva come al solito e non una dose doppia.
Popolazioni speciali
Anziani
Nei pazienti anziani sono raccomandate le seguenti dosi iniziali di aloperidolo:
trattamento di aggressività persistente e sintomi psicotici in pazienti con demenza di Alzheimer da moderata a severa e di demenza vascolare quando i trattamenti non farmacologici hanno fallito e quando c’è un rischio di nuocere a sé stessi o ad altri – 0,5 mg/giorno tutte le altre indicazioni – metà della dose più bassa per adulti.La dose di aloperidolo può essere aggiustata in base alla risposta del paziente. Si raccomanda di aumentare la dose con cautela e gradualmente nei pazienti anziani.
La dose massima nei pazienti anziani è 5 mg/giorno.
Dosi superiori a 5 mg/giorno devono essere considerate solo per pazienti che hanno tollerato dosi più alte e dopo una rivalutazione del profilo individuale di rischio/beneficio del paziente.
Compromissione renale
L'influenza della compromissione renale sulla farmacocinetica di aloperidolo non è stata valutata. Non è raccomandato alcun aggiustamento della dose, ma si consiglia cautela nel trattare pazienti con compromissione renale. Comunque, i pazienti con compromissione renale severa potrebbero richiedere una dose iniziale più bassa, con successivi aggiustamenti, a incrementi più piccoli e a intervalli più lunghi rispetto ai pazienti senza compromissione renale (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica
Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2022
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
L'influenza della compromissione epatica sulla farmacocinetica di aloperidolo non è stata valutata. Dal momento che l'aloperidolo è ampiamente metabolizzato nel fegato, si raccomanda di dimezzare la dose iniziale, e aggiustare la dose con incrementi più piccoli e ad intervalli più lunghi rispetto ai pazienti senza compromissione epatica (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Popolazione pediatrica
Le dosi raccomandate per SERENASE sono presentate in Tabella 4.
Tabella 4: dosi di aloperidolo raccomandate nella popolazione pediatrica
Trattamento di aggressività severa, persistente nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra i 6 e i 17 anni con autismo o disordini pervasivi dello sviluppo, quando altri trattamenti hanno fallito o non sono tollerati
Le dosi raccomandate sono da 0,5 a 3 mg/giorno in bambini di età compresa tra 6 e 11 anni e da 0,5 a 5 mg/giorno negli adolescenti di età compresa tra 12 e 17 anni, somministrate per via orale in dosi suddivise (da 2 a 3 volte al giorno) La necessità di continuare il trattamento deve essere rivalutata dopo 6 settimaneTrattamento di disturbi correlati a tic, tra cui la sindrome di Tourette, nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 10 e 17 anni con severa compromissione dopo che trattamenti educazionali, psicologici e altri trattamenti farmacologici hanno fallito
Le dosi raccomandate sono da 0,5 a 3 mg/giorno nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 10 e 17 anni, somministrate per via orale in dosi suddivise (da 2 a 3 volte al giorno) La necessità di continuare il trattamento deve essere rivalutata ogni 6–12 mesi.La sicurezza e l'efficacia di SERENASE nei bambini sotto l’età definita nelle indicazioni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili per bambini di età inferiore a 3 anni.
Modo di somministrazione
SERENASE compresse è per uso orale.
SERENASE gocce orali, soluzione è per uso orale. Può essere miscelato con acqua per facilitare la somministrazione della dose, ma non deve essere miscelato con qualsiasi altro liquido. La soluzione diluita deve essere assunta immediatamente.
4.3. controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Stato comatoso. Depressione del sistema nervoso centrale (SNC). Morbo di Parkinson. Demenza a corpi di Lewy. Paralisi sopranucleare progressiva. Noto prolungamento dell’intervallo QTc o sindrome congenita del QT lungo. Recente infarto acuto del miocardio. Insufficienza cardiaca scompensata. Soggetti con storia di aritmia ventricolare o torsione di punta.Ipopotassiemia non corretta.
Concomitante uso di farmaci che prolungano l’intervallo QT (vedere paragrafo 4.5).
4.4. avvertenze speciali e precauzioni d’impiego
Aumento della mortalità nelle persone anziane con demenza
Rari casi di morte improvvisa sono stati riportati in pazienti psichiatrici che hanno ricevuto antipsicotici, tra cui aloperidolo (vedere paragrafo 4.8).
Pazienti anziani affetti da psicosi correlata a demenza trattati con farmaci antipsicotici mostrano un aumentato rischio di morte. L’analisi di diciassette studi clinici controllati verso placebo (durata modale di 10 settimane), prevalentemente in pazienti in terapia con farmaci antipsicotici atipici, ha rivelato un rischio di morte compreso tra 1,6 e 1,7 volte maggiore in pazienti trattati con farmaci antipsicotici rispetto ai pazienti trattati con placebo. Nel corso di un tipico studio controllato della durata di 10 settimane, il tasso di mortalità è stato di circa il 4,5% nei pazienti trattati con antipsicotici rispetto a circa il 2,6 % nel gruppo placebo. Sebbene le cause di morte erano varie, la maggior parte dei decessi è sembrata essere di natura cardiovascolare (ad esempio, insufficienza cardiaca, morte improvvisa) o di natura infettiva (ad esempio, polmonite). Studi osservazionali suggeriscono che il trattamento di pazienti anziani con aloperidolo è anche associato con un aumento della mortalità. Questa associazione può essere più forte per aloperidolo che per altri farmaci antipsicotici atipici, è più evidente nei primi 30 giorni dopo l’inizio del trattamento e persiste per almeno 6 mesi. La misura in cui questa associazione è attribuibile al farmaco come al contrario essere confusa dalle caratteristiche dei pazienti, non è ancora stata chiarita.
Effetti cardiovascolari
Con aloperidolo sono stati riportati casi di prolungamento dell’intervallo QTc e/o aritmie ventricolari, in aggiunta a casi di morte improvvisa (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). Il rischio di questi eventi sembra verificarsi più frequentemente con alte dosi, alte concentrazioni plasmatiche, in pazienti predisposti o con l’uso parenterale, in particolare endovenoso.
Si consiglia di usare cautela nei pazienti con bradicardia, malattie cardiache, storia famigliare di prolungamento del QTc o storia di alcolismo. Cautela è anche richiesta in pazienti con potenziali elevate concentrazioni plasmatiche (vedere paragrafo 4.4, “Metabolizzatori lenti del CYP2D6).
Un ECG basale è raccomandato prima del trattamento. Durante la terapia, la necessità di un monitoraggio ECG relativamente al prolungamento dell'intervallo QTc e alle aritmie ventricolari deve essere valutato in tutti i pazienti. In corso di terapia, si raccomanda di ridurre la dose se si osserva un prolungamento del QTc, ma aloperidolo deve essere interrotto se il QTc supera i 500 ms.
Alterazioni elettrolitiche come ipopotassiemia e ipomagnesiemia aumentano il rischio di aritmie ventricolari e devono essere corrette prima di iniziare il trattamento con aloperidolo. Pertanto, si raccomanda il monitoraggio basale e periodico degli elettroliti.
Sono stati segnalati anche tachicardia e ipotensione (inclusa ipotensione ortostatica) (vedere paragrafo 4.8). Si raccomanda cautela quando aloperidolo viene somministrato a pazienti che manifestano ipotensione o ipotensione ortostatica.
Eventi cerebrovascolari
In studi clinici randomizzati, controllati con placebo in pazienti affetti da demenza, c’è stato un aumento del rischio di eventi avversi cerebrovascolari con alcuni antipsicotici atipici di circa 3 volte. Studi osservazionali che hanno confrontato il tasso di ictus nei pazienti anziani esposti a qualsiasi antipsicotico rispetto al tasso di ictus in quelli non esposti a tali medicinali, hanno trovato un aumento del tasso di ictus tra i pazienti esposti. Questo aumento può essere maggiore con tutti i butirrofenoni, tra cui aloperidolo. Il meccanismo di questo aumento del rischio non è noto. Un aumento del rischio non può essere escluso per altre popolazioni di pazienti. SERENASE deve essere usato con cautela nei pazienti con fattori di rischio per l'ictus.
Sindrome neurolettica maligna
Aloperidolo è stato associato a sindrome neurolettica maligna: una risposta rara ed idiosincrasica caratterizzata da ipertermia, rigidità muscolare generalizzata, instabilità autonomica, stato di coscienza alterato e aumento dei livelli sierici di creatina fosfochinasi. L’ipertermia è spesso un segno precoce di tale sindrome. Il trattamento antipsicotico deve essere sospeso immediatamente e deve essere istituita una appropriata terapia di supporto ed un attento monitoraggio.
Discinesia tardiva
Può comparire discinesia tardiva in alcuni pazienti in terapia a lungo termine o dopo sospensione della terapia. Tale sindrome è principalmente caratterizzata da movimenti ritmici involontari della lingua, del viso, della bocca o della mandibola. Le manifestazioni possono essere permanenti in alcuni pazienti. La sindrome può essere mascherata con la ripresa del trattamento, con l’aumento della dose o passando ad un altro antipsicotico. Se compaiono segni e sintomi di discinesia tardiva, la sospensione di tutti gli antipsicotici, tra i quali SERENASE, deve essere considerata.
Sintomi extrapiramidali
Possono insorgere sintomi extrapiramidali (ad esempio tremore, rigidità, ipersalivazione, bradicinesia, acatisia, distonia acuta). L'uso di aloperidolo è stato associato allo sviluppo di acatisia, caratterizzata da un'irrequietezza soggettivamente spiacevole o penosa e dal bisogno di muoversi, spesso accompagnata da una incapacità di stare seduto o immobile. Questo è più probabile che si verifichi entro le prime settimane di trattamento. Nei pazienti che sviluppano questi sintomi, l'aumento della dose può essere dannoso.
La distonia acuta può verificarsi durante i primi giorni di trattamento con SERENASE, ma è stata riportata anche successivamente nonché dopo un aumento della dose. Sintomi distonici possono includere, ma non sono limitati a questi, torcicollo, smorfie facciali, trisma, protrusione della lingua, e movimenti oculari anomali, tra crisi oculogire. I maschi e le fasce più giovani sono a più alto rischio di sperimentare tali reazioni. La distonia acuta può necessitare l’interruzione del farmaco.
Farmaci antiparkinson di tipo anticolinergico possono essere prescritti se necessario per gestire i sintomi extrapiramidali, ma si raccomanda di non prescriverli routinariamente come misura preventiva. Se è necessario il trattamento concomitante con un farmaco antiparkinson, questo deve essere protratto dopo la sospensione di SERENASE se la sua escrezione è più rapida rispetto a quella dell’aloperidolo, allo scopo di evitare lo sviluppo o l’aggravamento di sintomi extrapiramidali. Il possibile aumento della pressione intraoculare deve essere considerato quando i medicinali anticolinergici, compresi i farmaci antiparkinson, vengono co-somministrati con SERENASE.
Crisi convulsive/convulsioni
È stata riportata l’insorgenza di crisi convulsive scatenate da aloperidolo. Si raccomanda cautela nei pazienti epilettici e con condizioni che predispongono alle convulsioni (ad esempio sospensione dell’alcol e danno cerebrale).
Effetti epatobiliari
Dato che aloperidolo è metabolizzato dal fegato, si raccomanda aggiustamento della dose e cautela in pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Sono stati riportati casi isolati di anomalie nella funzionalità epatica o epatiti, più spesso colestatiche (vedere paragrafo 4.8).
Effetti sul sistema endocrino
La tiroxina può facilitare la tossicità di aloperidolo. La terapia antipsicotica in pazienti con ipertiroidismo deve essere intrapresa solo con cautela e deve essere sempre accompagnata da una terapia adeguata per raggiungere uno stato eutiroideo.
Gli effetti ormonali degli antipsicotici includono iperprolattinemia, che può causare galattorrea, ginecomastia e oligomenorrea o amenorrea (vedere paragrafo 4.8). Studi su colture tissutali suggeriscono che la crescita cellulare nei tumori della mammella umani potrebbe essere stimolata dalla prolattina. Anche se nessuna chiara associazione tra la somministrazione di antipsicotici e tumori alla mammella umani è stata dimostrata in studi clinici ed epidemiologici, si raccomanda cautela nei pazienti con storia medica rilevante. SERENASE deve essere usato con cautela nei pazienti con pre-esistente iperprolattinemia e in pazienti con possibili tumori prolattina-dipendenti (vedere paragrafo 5.3).
Sono stati riportati con aloperidolo casi di ipoglicemia e di sindrome da inappropriata secrezione di ADH (ormone antidiuretico) (vedere paragrafo 4.8).
Tromboembolismo venoso
Casi di tromboembolismo venoso (TEV) sono stati riportati con antipsicotici. Dal momento che i pazienti trattati con antipsicotici presentano spesso fattori di rischio acquisiti per TEV, tutti i possibili fattori di rischio per TEV devono essere identificati prima e durante il trattamento con SERENASE e devono essere adottate misure preventive.
Risposta al trattamento e sospensione
Nella schizofrenia, la risposta al trattamento antipsicotico può essere ritardata.
Se vengono sospesi gli antipsicotici, la ricorrenza di sintomi correlati alla malattia di base può non diventare evidente per diverse settimane o mesi.
Ci sono state segnalazioni molto rare di sintomi di astinenza acuta (tra cui nausea, vomito e insonnia) dopo la sospensione improvvisa di alte dosi di antipsicotici. La sospensione graduale è consigliabile come misura precauzionale.
Pazienti con depressione
Si raccomanda di non utilizzare SERENASE in monoterapia in pazienti in cui la depressione è predominante. Può essere associato a farmaci antidepressivi nelle condizioni in cui coesistano depressione e psicosi (vedere paragrafo 4.5).
Passaggio da mania a depressione
Nel trattamento di episodi maniacali del disturbo bipolare c’è un rischio per i pazienti di passare dalla mania alla depressione. Il monitoraggio dei pazienti per il passaggio a episodi depressivi, accompagnati da rischi come il comportamento suicidario, è importante al fine di intervenire quando questi passaggi avvengono.
Metabolizzatori lenti di CYP2D6
SERENASE deve essere usato con cautela nei pazienti noti per essere metabolizzatori lenti del citocromo P450 (CYP) 2D6 e a cui viene co-somministrato un inibitore del CYP3A4.
Popolazione pediatrica
I dati di sicurezza disponibili nella popolazione pediatrica indicano un rischio di sviluppare sintomi extrapiramidali, tra cui discinesia tardiva, e sedazione. Sono disponibili dati limitati di sicurezza a lungo termine.
Eccipienti
Le compresse di SERENASE contengono lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Le gocce orali di SERENASE contengono paraidrossibenzoati. Possono causare reazioni allergiche (anche ritardate).
4.5. interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Sono stati effettuati studi d’interazione solo negli adulti.
Effetti cardiovascolari
SERENASE è controindicato in associazione ad altri farmaci che inducono un prolungamento dell’intervallo QTc (vedere paragrafo 4.3). Gli esempi includono:
antiaritmici di classe IA (ad esempio disopiramide, chinidina) antiaritmici di classe III (ad esempio amiodarone, dofetilide, dronedarone, ibutilide, sotalolo) alcuni antidepressivi (ad esempio citalopram, escitalopram) alcuni antibiotici (ad esempio azitromicina, claritromicina, eritromicina, levofloxacina, moxifloxacina, telitromicina) altri antipsicotici (ad esempio derivati fenotiazinici, sertindolo, pimozide, ziprasidone) alcuni antifungini (ad esempio pentamidina) alcuni antimalarici (ad esempio alofantrina) alcuni farmaci gastrointestinali (ad esempio dolasetron) alcuni farmaci utilizzati nel cancro (ad esempio toremifene, vandetanib) alcuni altri farmaci (ad esempio bepridil, metadone).Questo elenco non è esaustivo.
Si raccomanda cautela quando SERENASE è usato in associazione a farmaci che possono provocare squilibrio elettrolitico (vedere paragrafo 4.4).
Farmaci che possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di aloperidolo
Aloperidolo è metabolizzato attraverso diverse vie (vedere paragrafo 5.2). Le vie principali sono la glucuronidazione e la riduzione chetonica. È coinvolto anche il sistema enzimatico del citocromo P450 (CYP), in particolare CYP3A4 e, in misura minore, CYP2D6. L'inibizione di queste vie metaboliche da parte di un altro farmaco o una diminuzione dell’attività enzimatica del CYP2D6 può causare un aumento delle concentrazioni di aloperidolo. L'effetto di inibizione del CYP3A4 e della diminuzione dell’attività dell’enzima CYP2D6 può essere additivo (vedere paragrafo 5.2). Sulla base di informazioni limitate e a volte contrastanti, il potenziale aumento delle concentrazioni plasmatiche di aloperidolo quando un inibitore del CYP3A4 e / o CYP2D6 viene co-somministrato può variare tra il 20 e il 40%, anche se, in alcuni casi, sono stati segnalati aumenti fino al 100%. Esempi di farmaci che possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di aloperidolo (sulla base dell'esperienza clinica o del meccanismo di interazione farmacologica) includono:
inibitori del CYP3A4 – alprazolam, fluvoxamina, indinavir, itraconazolo, ketoconazolo, nefazodone, posaconazolo, saquinavir, verapamil, voriconazolo inibitori del CYP2D6 – bupropione, clorpromazina, duloxetina, paroxetina, prometazina, sertralina, venlafaxina inibitori combinati del CYP3A4 e del CYP2D6: fluoxetina, ritonavir meccanismo incerto: buspironeQuesto elenco non è esaustivo.
L'aumento delle concentrazioni plasmatiche di aloperidolo può causare un aumento del rischio di eventi avversi, tra cui un prolungamento dell'intervallo QTc (vedere paragrafo 4.4). Sono stati osservati aumenti dell’intervallo QTc quando l’aloperidolo è stato somministrato con una combinazione degli inibitori metabolici ketoconazolo (400 mg/giorno) e paroxetina (20 mg/giorno).
Si raccomanda che i pazienti che assumono aloperidolo in concomitanza con tali medicinali siano monitorati per segni o sintomi di aumentati o prolungati effetti farmacologici di aloperidolo e che la dose di SERENASE sia diminuita come ritenuto necessario.
Farmaci che possono ridurre le concentrazioni plasmatiche di aloperidolo
La co-somministrazione di aloperidolo con potenti induttori enzimatici del CYP3A4 può diminuire gradualmente le concentrazioni plasmatiche di aloperidolo a tal punto che l'efficacia può essere ridotta. Gli esempi includono:
carbamazepina, fenobarbital, fenitoina, rifampicina, Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum)Questo elenco non è esaustivo.
Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2022
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
L’induzione enzimatica può essere osservata dopo pochi giorni di trattamento. La massima induzione enzimatica generalmente si osserva in 2 settimane e potrebbe essere mantenuta per lo stesso periodo di tempo dopo l’interruzione della terapia con il farmaco. Durante il trattamento combinato con induttori del CYP3A4, si raccomanda che i pazienti siano monitorati e che la dose di SERENASE sia aumentata come ritenuto necessario. Dopo la sospensione dell’induttore del CYP3A4, la concentrazione di aloperidolo può aumentare gradualmente e pertanto potrebbe essere necessario ridurre la dose di SERENASE.
Sodio valproato è noto inibire la glucuronidazione, ma non influenza i livelli plasmatici di aloperidolo.
Effetti di aloperidolo su altri farmaci
Aloperidolo può potenziare l’azione depressiva sul SNC dell’alcol o di altri farmaci depressori del SNC, compresi ipnotici, sedativi o forti analgesici. E' stato inoltre riferito un potenziamento di tali effetti in caso di associazione con metildopa.
Aloperidolo può antagonizzare l'azione dell'adrenalina e di altri farmaci simpaticomimetici (ad esempio stimolanti come le anfetamine) ed invertire l'effetto ipotensivo dei farmaci bloccanti adrenergici, quale per esempio, la guanetidina.
Aloperidolo può antagonizzare l’effetto di levodopa e di altri agonisti della dopamina.
Aloperidolo è un inibitore del CYP2D6. Aloperidolo inibisce il metabolismo degli antidepressivi triciclici (per esempio imipramina, desipramina), aumentandone quindi i livelli plasmatici.
Altre forme di interazione
In rari casi, durante la co-somministrazione di litio e aloperidolo, sono stati riportati i seguenti sintomi: encefalopatia, sintomi extrapiramidali, discinesia tardiva, sindrome neurolettica maligna, sindrome cerebrale acuta e coma. La maggior parte di questi sintomi erano reversibili. Rimane poco chiaro se tali sintomi rappresentino una entità clinica distinta.
Non di meno, si consiglia che, in pazienti in trattamento contemporaneo con litio e SERENASE, la terapia venga immediatamente interrotta qualora compaiano i suddetti sintomi.
È stato riportato antagonismo dell’effetto anticoagulante di fenindione.
4.6. fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
Una discreta quantità di dati su donne in stato di gravidanza (più di 400 gravidanze esposte) non indica alcuna tossicità malformativa o fetale /neonatale di aloperidolo. Tuttavia, ci sono state segnalazioni di casi isolati di difetti alla nascita in seguito ad esposizione del feto ad aloperidolo, soprattutto in associazione ad altri medicinali. Studi condotti sugli animali hanno mostrato un effetto teratogeno di aloperidolo (vedere paragrafo 5.3). Come misura precauzionale, è preferibile evitare l'uso di SERENASE durante la gravidanza.
I neonati esposti ad antipsicotici (incluso aloperidolo) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di effetti indesiderati, inclusi sintomi extrapiramidali e/o di astinenza che possono variare per gravità e durata dopo il parto. Ci sono state segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, stress respiratorio o disturbi dell’assunzione di cibo. Pertanto, si raccomanda di monitorare attentamente i neonati.
Allattamento
Aloperidolo è escreto nel latte umano. Piccole quantità di aloperidolo sono state rilevate nel plasma e nelle urine dei neonati allattati al seno da madri trattate con aloperidolo. Non ci sono sufficienti informazioni sugli effetti di aloperidolo in neonati allattati al seno. La decisione se interrompere l'allattamento o interrompere la terapia con SERENASE deve essere presa tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.
Fertilità
Aloperidolo aumenta il livello di prolattina. L’iperprolattinemia può sopprimere il GnRH ipotalamico, con conseguente riduzione della secrezione ipofisaria delle gonadotropine. Questo può inibire la funzione riproduttiva alterando la steroidogenesi gonadica sia in pazienti di sesso femminile che maschile (vedere paragrafo 4.4).
4.7. effetti sulla capacità di guidare e sull’uso di macchinari
SERENASE altera moderatamente la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Si può determinare sedazione o ridotta attenzione, soprattutto con le dosi più alte e all’inizio del trattamento, e questi effetti possono essere potenziati dall’alcol. Si raccomanda di avvisare i pazienti di non guidare autoveicoli o usare macchinari durante il trattamento, fino a che non sia stata accertata la loro reattività al farmaco.
4.8. effetti indesiderati
La sicurezza di aloperidolo è stata valutata in 284 pazienti trattati con aloperidolo che hanno partecipato a 3 studi clinici controllati con placebo e in 1295 pazienti trattati con aloperidolo che hanno partecipato a 16 studi clinici in doppio cieco controllati con comparatore attivo.
Sulla base dei dati di sicurezza raccolti da questi studi clinici, le reazioni avverse più comunemente riportate sono state: disturbi extrapiramidali (34%), insonnia (19%), agitazione (15%), ipercinesia (13%), cefalea (12%), disturbi psicotici (9%), depressione (8%), aumento di peso (8%), tremore (8%), ipertonia (7%), ipotensione ortostatica (7%), distonia (6%) e sonnolenza (5%).
Inoltre, la sicurezza di aloperidolo decanoato è stata valutata in 410 pazienti che hanno partecipato a 3 studi di confronto (1 che ha confrontato aloperidolo decanoato con flufenazina e 2 che hanno confrontato aloperidolo decanoato con aloperidolo orale), 9 studi in aperto e 1 studio dose-risposta.
La Tabella 5 elenca le reazioni avverse come segue:
riportate negli studi clinici con aloperidolo. riportate negli studi clinici con aloperidolo decanoato e che si riferiscono alla frazione attiva. derivanti dall’esperienza post-marketing con aloperidolo e aloperidolo decanoato.Le frequenze delle reazioni avverse sono basate su (o stimate da) studi clinici o studi epidemiologici con aloperidolo, e classificate secondo la seguente convenzione:
Molto comune:
Comune:
Non comune:
Raro:
Molto raro:
Non nota:
Molto comune: ≥ 1/10
≥ 1/100 a < 1/10
≥ 1/1.000 a < 1/100
≥ 1/10.000 a < 1/1.000
< 1/10.000
non può essere definita sulla base dei dati disponibili
Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2022
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Le reazioni avverse sono elencate in base alla classificazione per sistemi e organi e in ordine di gravità decrescente all'interno di ciascuna categoria di frequenza.
Tabella 5: reazioni avverse
Classificazione per sistemi e organi | Reazione avversa | ||||
Frequenza | |||||
Molto comune | Comune | Non comune | Rara | Non nota | |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Leucopenia | Pancitopenia Agranulocitosi Trombocitopenia Neutropenia | |||
Disturbi del sistema immunitario | Ipersensibilità | Reazione anafilattica | |||
Patologie endocrine | Iperprolattinemia | Inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico | |||
Disturbi della nutrizione e del metabolismo | Ipoglicemia | ||||
Disturbi psichiatrici | Agitazione Insonnia | Disordini psicotici Depressione | Stato confusionale Perdita della libido Diminuzione della libido Irrequietezza | ||
Patologie del sistema nervoso | Disturbi extrapirami dali Ipercinesia Cefalea | Discinesia tardiva Acatisia Bradicinesia Discinesia Distonia Ipocinesia Ipertonia Vertigini Sonnolenza Tremore | Convulsione Parkinsonismo Sedazione Contrazioni muscolari involontarie | Sindrome neurolettica maligna Disfunzione motoria Nistagmo | Achinesia Rigidità a scatti Facies a maschera |
Patologie dell’occhio | Crisi oculogira Disturbi visivi | Visione offuscata | |||
Patologie cardiache | Tachicardia | Fibrillazione ventricolare Torsione di punta Tachicardia ventricolare Extrasistoli | |||
Patologie vascolari | Ipotensione Ipotensione ortostatica | ||||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Dispnea | Broncospasmo | Edema laringeo Laringospasmo | ||
Patologie gastrointestinali | Vomito Nausea Costipazione Secchezza delle fauci Ipersecrezione salivare |
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Classificazione per sistemi e organi | Reazione avversa | ||||
Frequenza | |||||
Molto comune | Comune | Non comune | Rara | Non nota | |
Patologie epatobiliari | Anomalie nei test di funzionalità epatica | Epatite Ittero | Insufficienza epatica acuta Colestasi | ||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Rash | Reazioni di fotosensibilità Orticaria Prurito Iperidrosi | Angioedema Dermatite esfoliativa Vasculite leucocitoclastica | ||
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Torcicollo Rigidità muscolare Spasmi muscolari Rigidità muscoloscheletrica | Trisma Contrazioni muscolari | Rabdomiolisi | ||
Patologie renali ed urinarie | Ritenzione urinaria | ||||
Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali | Sindrome di astinenza neonatale (vedere paragrafo 4.6) | ||||
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Disfunzione erettile | Amenorrea Galattorrea Dismenorrea Dolore al seno Fastidio al seno | Menorragia Disturbi mestruali Disfunzione sessuale | Priapismo Ginecomastia | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Ipertermia Edema Disturbi di deambulazione | Morte improvvisa Edema facciale Ipotermia | |||
Esami clinicodiagnostici | Aumento di peso Diminuzione di peso | Elettrocardiogram ma con QT prolungato |
Sono stati osservati con aloperidolo casi di prolungamento del QT, aritmie ventricolari (fibrillazione ventricolare, tachicardia ventricolare), torsione di punta e morte improvvisa.
Effetti di classe degli antipsicotici
È stato osservato con gli antipsicotici arresto cardiaco.
Sono stati riportati con antipsicotici casi di tromboembolismo venoso, inclusi casi di embolia polmonare e casi di trombosi venosa profonda. La frequenza non è nota.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo.
4.9. sovradosaggio
Sintomi e segni
Le manifestazioni da sovradosaggio da aloperidolo sono una esagerazione degli effetti farmacologici noti e delle reazioni avverse. I sintomi principali sono gravi reazioni extrapiramidali, ipotensione e sedazione. Una reazione extrapiramidale si manifesta con rigidità muscolare e tremore generalizzato o localizzato. È anche possibile ipertensione piuttosto che ipotensione.
In casi estremi, il paziente può manifestare uno stato comatoso con depressione respiratoria ed ipotensione arteriosa grave, tale da indurre uno stato simile allo shock. Da considerare il rischio di aritmie ventricolari, possibilmente associate a prolungamento dell'intervallo QTc.
Trattamento
Poichè non esiste un antidoto specifico, il trattamento è principalmente di sostegno. Non è stata stabilita l'efficacia del carbone attivo. La dialisi non è raccomandata nel trattamento del sovradosaggio perché rimuove solo piccole quantità di aloperidolo (vedere paragrafo 5.2).
Nei pazienti in stato comatoso, deve essere stabilita la pervietà delle vie aeree mediante tracheotomia o intubazione. La depressione respiratoria può richiedere la respirazione artificiale.
L’ECG e i segni vitali devono essere monitorati fino al ripristino della normalità dell’ECG.
Si raccomanda di trattare aritmie gravi con appropriate misure antiaritmiche.
L’ipotensione e il collasso circolatorio possono essere trattati mediante l’infusione endovenosa di liquidi, plasma o albumina concentrata e l’uso di agenti vasopressori quali dopamina o noradrenalina. Non si deve usare adrenalina poiché può causare ipotensione profonda in presenza di aloperidolo.
In caso di reazioni extrapiramidali gravi, si raccomanda la somministrazione parenterale di un medicinale antiparkinson.
5. proprieta’ farmacologiche
5.1. proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: psicolettici; antipsicotici; derivati del butirrofenone.
Codice ATC: N05AD01
Meccanismo d’azione
Aloperidolo è un neurolettico appartenente al gruppo dei butirrofenoni. È un potente antagonista centrale del recettore di tipo 2 della dopamina e, alle dosi raccomandate, ha una bassa attività alfa-1 antiadrenergica e nessuna attività antistaminergica o anticolinergica.
Effetti farmacodinamici
Aloperidolo controlla deliri e allucinazioni probabilmente attraverso l’interazione (blocco) con i recettori della dopamina nei tessuti mesolimbici e un effetto inibitorio dovuto alla sua attività sui gangli basali (i fasci nigrostriatali). Aloperidolo presenta un efficace effetto sedativo psicomotorio, che spiega anche l’azione favorevole sulla mania e altre sindromi da agitazione.
L’attività sui gangli basali probabilmente evidenzia gli effetti collaterali motori di tipo extrapiramidale (distonia, acatisia e parkinsonismo).
Gli effetti antidopaminergici di aloperidolo sulle cellule lattotrope nella ghiandola pituitaria anteriore spiegano l’iperprolattinemia a causa della soppressione dell’inibizione tonica della secrezione di prolattina mediata dalla dopamina.
5.2. proprietà farmacocinetiche
Assorbimento
La biodisponibilità media di aloperidolo dopo la somministrazione della compressa o delle gocce orali, soluzione è del 60–70%. Il picco plasmatico di aloperidolo è generalmente ottenuto tra le 2 e le 6 ore dalla somministrazione orale. È stata osservata un’alta variabilità tra i soggetti nelle concentrazioni plasmatiche. Lo stato stazionario è raggiunto entro 1 settimana dall'inizio del trattamento.
Distribuzione
Il legame medio dell’aloperidolo alle proteine plasmatiche negli adulti è tra circa l'88 e il 92%. C’è un'elevata variabilità tra i soggetti per il legame alle proteine plasmatiche. Aloperidolo è distribuito rapidamente ai vari tessuti ed organi, come indicato dal grande volume di distribuzione (valori medi tra 8 e 21 l/kg dopo somministrazione endovenosa). Aloperidolo attraversa facilmente la barriera emato-encefalica. Attraversa anche la placenta e viene escreto nel latte materno.
Biotrasformazione
Aloperidolo è ampiamente metabolizzato nel fegato. Le principali vie metaboliche di aloperidolo negli esseri umani includono glucuronidazione, riduzione chetonica, N-dealchilazione ossidativa e la formazione di metaboliti piridinio. I metaboliti di aloperidolo non danno un contributo significativo alla sua attività; tuttavia, il percorso di riduzione spiega il 23% circa della biotrasformazione, e la riconversione del metabolita ridotto di aloperidolo ad aloperidolo non possono essere completamente esclusi. Gli enzimi CYP3A4 e CYP2D6 del citocromo P450 sono coinvolti nel metabolismo dell’aloperidolo. L'inibizione o l’induzione del CYP3A4, o l’inibizione del CYP2D6, possono influenzare il metabolismo di aloperidolo. Una diminuzione dell'attività dell'enzima CYP2D6 può causare un aumento delle concentrazioni di aloperidolo.
Eliminazione
L’emivita di eliminazione terminale di aloperidolo è in media di 24 ore (range da 15 a 37 ore) dopo somministrazione orale. La clearance apparente di aloperidolo dopo la somministrazione extravascolare varia da 0,9 a 1,5 l/h/kg e si riduce in metabolizzatori lenti del CYP2D6. Una ridotta attività dell'enzima CYP2D6 può causare un aumento delle concentrazioni di aloperidolo. La variabilità tra soggetto (coefficiente di variazione, %) della clearance dell’aloperidolo è stata stimata al 44% in un'analisi farmacocinetica di popolazione in pazienti con schizofrenia. Dopo somministrazione per via endovenosa di aloperidolo, il 21% della dose è stata eliminata nelle feci e il 33% nelle urine. Meno del 3% della dose viene escreto immodificato nelle urine.
Linearità/Non linearità
Esiste una relazione lineare tra la dose di aloperidolo e le concentrazioni plasmatiche negli adulti.
Popolazioni speciali
Anziani
Le concentrazioni plasmatiche di aloperidolo nei pazienti anziani erano più alte che negli adulti più giovani ai quali era somministrata la stessa dose. I risultati di piccoli studi clinici suggeriscono una clearance inferiore e una più lunga emivita di eliminazione di aloperidolo nei pazienti anziani. I risultati sono all'interno della variabilità osservata nella farmacocinetica di aloperidolo. L’aggiustamento della dose è raccomandato nei pazienti anziani (vedere paragrafo 4.2).
Compromissione renale
L'influenza della compromissione renale sulla farmacocinetica di aloperidolo non è stata valutata. Circa un terzo di una dose di aloperidolo è escreto nelle urine, per lo più sotto forma di metaboliti. Meno del 3% di aloperidolo somministrato è eliminato immodificato nelle urine. I metaboliti dell’aloperidolo non danno un contributo significativo alla sua attività, anche se per il metabolita ridotto di aloperidolo, la riconversione ad aloperidolo non può essere completamente esclusa. Anche se la compromissione renale non dovrebbe influenzare l'eliminazione di aloperidolo in misura clinicamente rilevante, si consiglia cautela in pazienti con compromissione renale , specialmente in quelli con compromissione severa, a causa della lunga emivita di aloperidolo e del suo metabolita ridotto, e della possibilità di accumulo (vedere paragrafo 4.2).
A causa dell’elevato volume di distribuzione dell’aloperidolo e del suo elevato legame alle proteine, solo quantità molto piccole vengono rimosse dalla dialisi.
Compromissione epatica
L'influenza della compromissione epatica sulla farmacocinetica di aloperidolo non è stata valutata. Tuttavia, la compromissione epatica può avere effetti significativi sulla farmacocinetica di aloperidolo, perché è ampiamente metabolizzato nel fegato. Pertanto, si raccomanda un aggiustamento della dose e cautela nei pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Popolazione pediatrica
Dati limitati relativi alla concentrazione plasmatica sono stati stabiliti negli studi pediatrici comprendenti 78 pazienti con diversi disturbi (schizofrenia, disturbi psicotici, sindrome di Tourette, autismo) che hanno ricevuto dosi orali di aloperidolo fino ad un massimo di 30 mg/giorno. Questi studi hanno incluso principalmente i bambini e gli adolescenti di età compresa tra i 2 e i 17 anni. Le concentrazioni plasmatiche misurate a vari intervalli di tempo e dopo diversa durata dei trattamenti, erano o non rilevabili o variate fino ad un massimo di 44,3 ng/ml. Come negli adulti, è stata osservata un’alta variabilità tra i soggetti delle concentrazioni plasmatiche. C'è stata una tendenza verso tempi di dimezzamento più brevi nei bambini rispetto agli adulti.
In 2 studi su bambini in trattamento con aloperidolo per tic e sindrome di Tourette, una risposta positiva è stata associata a concentrazioni plasmatiche da 1 fino a 4 ng / ml.
Relazione(i) farmacocinetica(che)/farmacodinamica(che)
Concentrazioni terapeutiche
Sulla base dei dati pubblicati da diversi studi clinici, la risposta terapeutica si ottiene nella maggior parte dei pazienti con schizofrenia acuta o cronica a concentrazioni plasmatiche da 1 a 10 ng/ml. Un sottogruppo di pazienti può richiedere concentrazioni più elevate come conseguenza di una più alta variabilità inter-individuale nella farmacocinetica di aloperidolo.
In pazienti con un primo episodio di schizofrenia, la risposta terapeutica può essere ottenuta a concentrazioni a partire da 0,6 fino a 3,2 ng/ml, come valutato sulla base di misurazioni dell’occupazione dei recettori D2 e supponendo che un livello di occupazione dei recettori D2 da 60 a 80% è più appropriato per ottenere la risposta terapeutica e limitare i sintomi extrapiramidali. In media, le concentrazioni in questo intervallo si otterrebbero con dosi da 1 a 4 mg al giorno.
A causa dell'elevata variabilità tra i soggetti nella farmacocinetica di aloperidolo e la relazione concentrazione-effetto, si consiglia di adattare la dose individuale di aloperidolo in base alla risposta del paziente, tenendo conto che i dati suggeriscono un intervallo di tempo di 5 giorni per raggiungere la metà della risposta terapeutica massima. La misurazione delle concentrazioni plasmatiche di aloperidolo può essere considerata in casi individuali.
Effetti cardiovascolari
Il rischio di prolungamento dell'intervallo QTc aumenta con la dose di aloperidolo e con le concentrazioni plasmatiche di aloperidolo.
Sintomi extrapiramidali
Sintomi extrapiramidali possono verificarsi all'interno del range terapeutico, anche se la frequenza è di solito maggiore con dosi che determinano concentrazioni terapeutiche superiori.
5.3. dati preclinici di sicurezza
I dati non clinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di tossicità a dosi ripetute e genotossicità. Nei roditori, la somministrazione di aloperidolo ha mostrato una diminuzione della fertilità, teratogenicità limitata così come gli effetti embrio-tossici.
In uno studio di carcinogenesi dell’aloperidolo, aumenti dose-dipendente degli adenomi della ghiandola pituitaria e dei carcinomi della ghiandola mammaria sono stati osservati nei topi femmina. Questi tumori possono essere causati da un prolungato antagonismo dopaminergico D2 e dall’iperprolattinemia. La rilevanza di questi risultati tumorali nei roditori in termini di rischio per l'uomo è sconosciuto.
Aloperidolo ha mostrato di bloccare il canale hERG cardiaco in diversi studi in vitro pubblicati. In una serie di studi in vivo , la somministrazione endovenosa di aloperidolo in alcuni modelli animali ha causato un significativo prolungamento dell’intervallo QTc a dosi circa 0,3 mg/kg, producendo livelli plasmatici di Cmax almeno da 7 a 14 volte superiori alle concentrazioni plasmatiche terapeutiche da 1 a 10 ng/ml che erano efficaci nella maggior parte dei pazienti negli studi clinici. Queste dosi per via endovenosa, che prolungano l’intervallo QTc, non hanno causato aritmie. In
alcuni studi sugli animali dosi più elevate di aloperidolo per via endovenosa di 1 mg/kg o superiori hanno causato un prolungamento dell'intervallo QTc e/o aritmie ventricolari a livelli plasmatici di Cmax da almeno 38 a 137 volte superiori rispetto alle concentrazioni plasmatiche terapeutiche che erano efficaci nella maggior parte dei pazienti negli studi clinici.
6. informazioni farmaceutiche
6.1 elenco degli eccipienti
Nessuna nota.
6.3. periodo di validità
5 anni.
6.4. precauzioni particolari per la conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
6.5. natura e contenuto del contenitore
SERENASE 1 mg compresse: astuccio in cartoncino contenente 20 compresse da 1 mg confezionate in blister opaco
SERENASE 5 mg compresse: scatola in cartoncino contenente 20 compresse da 5 mg confezionate in blister
SERENASE 10 mg compresse: scatola in cartoncino contenente 20 compresse confezionate in blister
SERENASE 2 mg/ml gocce orali, soluzione: scatola in cartoncino contenente flacone in plastica da 15 ml con contagocce (20 gocce = 1 ml = 2 mg)
SERENASE 10 mg/ml gocce orali, soluzione: scatola in cartoncino contenente flacone in plastica da 15 ml con contagocce (20 gocce = 1 ml = 10 mg)
6.6. precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
Gocce orali, soluzione:
SERENASE è disponibile in flaconi da 15 ml con dispositivo contagocce e chiusura a prova di bambino. Per aprire spingere con decisione il tappo in plastica verso il basso, quindi svitare. Dopo aver tolto il tappo versare il numero di gocce richieste mediante il contagocce.
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercioIstituto Luso Farmaco d'Italia S.p.A.
Milanofiori – Strada 6 – Edificio L – Rozzano (MI)
8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIOSERENASE 1 mg compresse: 016805032
SERENASE 5 mg compresse: 016805044
SERENASE 10 mg compresse: 016805057
SERENASE 2 mg/ml gocce orali, soluzione: 016805095
SERENASE 10 mg/ml gocce orali, soluzione: 016805107
9. data della prima autorizzazione/rinnovo dell’autorizzazione
1. denominazione del medicinale
SERENASE 2 mg/2 ml soluzione iniettabile
SERENASE 5 mg/2 ml soluzione iniettabile
2. composizione qualitativa e quantitativa
Ogni fiala contiene
Principio attivo: aloperidolo 2 mg
Eccipienti con effetti noti: metile p-idrossibenzoato, propile p-idrossibenzoato
Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2022
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Ogni fiala contiene
Principio attivo: aloperidolo 5 mg
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
3. forma farmaceutica
Soluzione iniettabile
4. informazioni cliniche
4.1. indicazioni terapeutiche
SERENASE soluzione iniettabile è indicato in pazienti adulti per:
rapido controllo dell’agitazione psicomotoria acuta grave associata a disturbo psicotico o episodi maniacali del disturbo bipolare I quando la terapia orale non è appropriata trattamento acuto del delirio quando i trattamenti non farmacologici hanno fallito trattamento della corea, da lieve a moderata, nella malattia di Huntington, quando altri farmaci sono inefficaci o non tollerati e la terapia orale non è appropriata profilassi, da solo o in associazione, in pazienti con rischio da moderato ad alto di nausea e vomito postoperatori quando altri medicinali sono inefficaci o non tollerati trattamento, in associazione, di nausea e vomito postoperatori quando altri farmaci sono inefficaci o non tollerati.4.2. posologia e modo di somministrazione
4.2. posologia e modo di somministrazionePosologia
Adulti
Si raccomanda una dose iniziale bassa, e questa deve essere aggiustata in base alla risposta del paziente al fine di determinare la dose minima efficace (vedere paragrafo 5.2).
Le dosi raccomandate per SERENASE soluzione iniettabile sono presentate nella Tabella 1.
Tabella 1: dosi raccomandate di aloperidolo negli adulti di età pari e superiore a 18 anni
5 mg per via intramuscolare. Può essere ripetuto ogni ora fino a raggiungere un sufficiente controllo dei sintomi. Nella maggior parte dei pazienti, dosi fino a 15 mg/giorno sono sufficienti. La dose massima è di 20 mg/giorno. L'uso continuato di SERENASE deve essere valutato all'inizio del trattamento (vedere paragrafo 4.4). Il trattamento con SERENASE soluzione iniettabile deve essere interrotto non appena clinicamente indicato e, se è necessario un ulteriore trattamento, si deve iniziare l’aloperidolo orale con uno schema posologico di conversione 1:1, seguito da un aggiustamento della dose in base alla risposta clinica.
Trattamento della corea, da lieve a moderata, nella malattia di Huntington, quando altri farmaci sono inefficaci o non tollerati e la terapia orale non è appropriata
Da 2 a 5 mg per via intramuscolare. Può essere ripetuto ogni ora fino ad ottenere un sufficiente controllo dei sintomi o fino ad un massimo di 10 mg/giorno.Da 1 a 2 mg per via intramuscolare, in induzione o 30 minuti prima della fine dell'anestesia.
Sospensione del trattamento
È consigliabile la sospensione graduale di aloperidolo (vedere paragrafo 4.4).
Popolazioni speciali
Anziani
La dose iniziale raccomandata di aloperidolo nei pazienti anziani è metà della dose più bassa per gli adulti.
Ulteriori dosi possono essere somministrate e aggiustate in base alla risposta del paziente. Nei pazienti anziani è raccomandato un prudente e graduale aumento della dose.
La dose massima è di 5 mg/giorno.
Dosi superiori a 5 mg/giorno devono essere considerate solo per pazienti che hanno tollerato dosi più alte e dopo una rivalutazione del profilo individuale di rischio/beneficio del paziente.
Compromissione renale
L'influenza della compromissione renale sulla farmacocinetica di aloperidolo non è stata valutata. Non è raccomandato alcun aggiustamento della dose, ma si raccomanda cautela nel trattare pazienti con compromissione renale. Comunque, pazienti con compromissione renale severa potrebbero richiedere una dose iniziale più bassa, con dosi successive somministrate ed aggiustate in base alla risposta del paziente (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica
L'influenza della compromissione epatica sulla farmacocinetica di aloperidolo non è stata valutata. Dal momento che l'aloperidolo è ampiamente metabolizzato nel fegato, si raccomanda di dimezzare la dose iniziale. Le successive dosi possono essere somministrate e aggiustate in base alla risposta del paziente (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l'efficacia di SERENASE soluzione iniettabile nei bambini e negli adolescenti sotto i 18 anni di età non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione
SERENASE soluzione iniettabile è raccomandato solo per uso intramuscolare (vedere paragrafo 4.4). Per le istruzioni sulla manipolazione di SERENASE soluzione iniettabile, vedere paragrafo 6.6.
4.3. controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 Stato comatoso Depressione del sistema nervoso centrale (SNC) Morbo di Parkinson Demenza a corpi di LewyParalisi sopranucleare progressiva Noto prolungamento dell’intervallo QT o sindrome congenita del QT lungo Recente infarto acuto del miocardio Insufficienza cardiaca scompensata Soggetti con storia di aritmia ventricolare o torsione di punta Ipopotassiemia non corretta Trattamento concomitante di farmaci che prolungano l’intervallo QT (vedere paragrafo 4.5) | |
4.4. |
Aumento della mortalità nelle persone anziane con demenza
Rari casi di morte improvvisa sono stati riportati in pazienti psichiatrici che hanno ricevuto antipsicotici, tra cui aloperidolo (vedere paragrafo 4.8).
Pazienti anziani affetti da psicosi correlata a demenza trattati con farmaci antipsicotici mostrano un aumentato rischio di morte. L’analisi di diciassette studi clinici controllati verso placebo (durata modale di 10 settimane), prevalentemente in pazienti in terapia con farmaci antipsicotici atipici, ha rivelato un rischio di morte compreso tra 1,6 e 1,7 volte maggiore in pazienti trattati con farmaci antipsicotici rispetto ai pazienti trattati con placebo. Nel corso di un tipico studio controllato della durata di 10 settimane, il tasso di mortalità è stato di circa il 4,5% nei pazienti trattati con antipsicotici rispetto a circa il 2,6% nel gruppo placebo. Sebbene le cause di morte fossero varie, la maggior parte dei decessi è sembrata essere di natura cardiovascolare (ad esempio, insufficienza cardiaca, morte improvvisa) o di natura infettiva (ad esempio, polmonite). Studi osservazionali suggeriscono che il trattamento di pazienti anziani con aloperidolo è anche associato ad un aumento della mortalità. Questa associazione può essere più forte per aloperidolo che per farmaci antipsicotici atipici, è più pronunciata nei primi 30 giorni dopo l’inizio del trattamento e persiste per almeno 6 mesi. La misura in cui questa associazione è attribuibile al farmaco, come al contrario essere confusa dalle caratteristiche del paziente, non è ancora stata chiarita.
SERENASE soluzione iniettabile non è indicato per il trattamento dei disturbi del comportamento correlati a demenza.
Effetti cardiovascolari
Con aloperidolo sono stati riportati casi di prolungamento dell’intervallo QTc e/o aritmie ventricolari, in aggiunta a casi di morte improvvisa (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). Il rischio di questi eventi sembra aumentare con dosi elevate, elevate concentrazioni plasmatiche in pazienti predisposti o con l’uso parenterale, in particolare con somministrazione endovenosa.
SERENASE soluzione iniettabile è consigliato solo per uso intramuscolare. Comunque, se somministrato per via endovenosa, deve essere eseguito un continuo monitoraggio ECG per il prolungamento dell'intervallo QTc e per le aritmie ventricolari.
Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2022
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Si consiglia di usare cautela nei pazienti con bradicardia, malattie cardiache, storia familiare di prolungamento del QTc o storia di alcolismo. Cautela è anche richiesta in pazienti con potenziali elevate concentrazioni plasmatiche (vedere paragrafo 4.4, “Metabolizzatori lenti del CYP2D6).
Prima della somministrazione intramuscolare è raccomandato eseguire un ECG basale. Durante la terapia, la necessità di un monitoraggio ECG per il prolungamento dell'intervallo QTc e per le aritmie ventricolari deve essere valutato in tutti i pazienti, ma il monitoraggio ECG continuo è raccomandato per dosi intramuscolari ripetute. Il monitoraggio ECG è raccomandato fino a 6 ore dopo la somministrazione ai pazienti di SERENASE soluzione iniettabile per la profilassi o il trattamento di nausea e vomito post-operatori.
In corso di terapia, si raccomanda di ridurre la dose se si osserva un prolungamento del QTc, ma aloperidolo deve essere interrotto se il QTc supera i 500 ms.
Alterazioni elettrolitiche come ipopotassiemia e ipomagnesiemia aumentano il rischio di aritmie ventricolari e devono essere corrette prima di iniziare il trattamento con aloperidolo. Pertanto, si raccomanda il monitoraggio basale e periodico degli elettroliti.
Sono stati segnalati anche tachicardia e ipotensione (inclusa ipotensione ortostatica) (vedere paragrafo 4.8). Si raccomanda cautela quando aloperidolo viene somministrato a pazienti che manifestano ipotensione o ipotensione ortostatica.
Eventi cerebrovascolari
In studi clinici randomizzati, controllati con placebo in pazienti affetti da demenza, c’è stato un aumento del rischio di eventi avversi cerebrovascolari con alcuni antipsicotici atipici di circa 3 volte. Studi osservazionali che hanno confrontato il tasso di ictus nei pazienti anziani esposti a qualsiasi antipsicotico rispetto al tasso di ictus in quelli non esposti a tali medicinali, hanno trovato un aumento del tasso di ictus tra i pazienti esposti. Questo aumento può essere maggiore con tutti i butirrofenoni, tra cui aloperidolo. Il meccanismo di questo aumento del rischio non è noto. Un aumento del rischio non può essere escluso per altre popolazioni di pazienti. SERENASE deve essere usato con cautela nei pazienti con fattori di rischio per l'ictus.
Sindrome neurolettica maligna
Aloperidolo è stato associato a sindrome neurolettica maligna, una risposta rara ed idiosincrasica caratterizzata da ipertermia, rigidità muscolare generalizzata, instabilità autonomica, stato di coscienza alterato e aumento dei livelli sierici di creatina fosfochinasi. L’ipertermia è spesso un segno precoce di tale sindrome. Il trattamento antipsicotico deve essere sospeso immediatamente e deve essere istituita una appropriata terapia di supporto ed un attento monitoraggio.
Discinesia tardiva
Può comparire discinesia tardiva in alcuni pazienti in terapia a lungo termine o dopo sospensione della terapia. Tale sindrome è caratterizzata principalmente da movimenti ritmici involontari della lingua, del viso, della bocca o della mandibola. Le manifestazioni possono essere permanenti in alcuni pazienti. La sindrome può essere mascherata con la ripresa del trattamento, con l’aumento della dose o passando ad un altro antipsicotico. Se compaiono segni e sintomi di discinesia tardiva, deve essere considerata la sospensione di tutti gli antipsicotici, incluso SERENASE
Sintomi extrapiramidali
Possono insorgere sintomi extrapiramidali (ad esempio tremore, rigidità, ipersalivazione, bradicinesia, acatisia, distonia acuta). L'uso di aloperidolo è stato associato allo sviluppo di acatisia, caratterizzata da irrequietezza soggettivamente spiacevole o penosa e dal bisogno di muoversi, spesso accompagnata da incapacità di stare seduto o immobile. Questo è più probabile che si verifichi entro le prime settimane di trattamento. Nei pazienti che sviluppano questi sintomi, l'aumento della dose può essere dannoso.
La distonia acuta può verificarsi durante i primi giorni di trattamento con SERENASE, ma è stata riportata anche successivamente nonché dopo un aumento della dose. Sintomi distonici possono includere, ma non sono limitati a questi, torcicollo, smorfie facciali, trisma, protrusione della lingua, e
movimenti oculari anomali, tra cui crisi oculogire. I maschi e le fasce più giovani sono a più alto rischio di sperimentare tali reazioni. La distonia acuta può necessitare l’interruzione del medicinale.
Farmaci antiparkinson di tipo anticolinergico possono essere prescritti se necessario per gestire i sintomi extrapiramidali, ma si raccomanda di non prescriverli routinariamente come misura preventiva. Se è necessario il trattamento concomitante con un farmaco antiparkinson, questo deve essere continuato dopo la sospensione di SERENASE se la sua escrezione è più rapida rispetto a quella dell’aloperidolo, allo scopo di evitare lo sviluppo o l’aggravamento di sintomi extrapiramidali. Il possibile aumento della pressione intraoculare deve essere considerato quando i medicinali anticolinergici, compresi i prodotti medicinali antiparkinson, vengono somministrati in concomitanza con SERENASE.
Crisi convulsive/Convulsioni
È stata riportata l’insorgenza di crisi convulsive scatenate da aloperidolo. Si raccomanda cautela nei pazienti epilettici e che presentano condizioni che predispongono alle convulsioni (ad esempio sospensione dell’alcol e danno cerebrale).
Effetti epatobiliari
Dato che aloperidolo è metabolizzato dal fegato, si raccomanda metà della dose e cautela in pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Sono stati riportati casi isolati di anomalie nella funzionalità epatica o epatiti, più spesso colestatiche.
Effetti sul sistema endocrino
La tiroxina può facilitare la tossicità di aloperidolo. La terapia antipsicotica in pazienti con ipertiroidismo deve essere intrapresa solo con cautela e deve essere sempre accompagnata da una terapia per raggiungere uno stato eutiroideo.
Gli effetti ormonali degli antipsicotici includono iperprolattinemia, che può causare galattorrea, ginecomastia e oligomenorrea o amenorrea (vedere paragrafo 4.8). Studi su colture tissutali suggeriscono che la crescita cellulare nei tumori della mammella umani potrebbe essere stimolata dalla prolattina. Anche se nessuna chiara associazione con la somministrazione di antipsicotici e tumori alla mammella umani è stata dimostrata in studi clinici ed epidemiologici, si raccomanda cautela nei pazienti con storia medica rilevante. SERENASE deve essere usato con cautela nei pazienti con pre-esistente iperprolattinemia e in pazienti con possibili tumori prolattina-dipendenti (vedere paragrafo 5.3).
Sono stati riportati con aloperidolo casi di ipoglicemia e di sindrome da inappropriata secrezione di ADH (ormone antidiuretico) (vedere paragrafo 4.8).
Tromboembolismo venoso
Casi di tromboembolismo venoso (TEV) sono stati riportati con antipsicotici. Dal momento che i pazienti trattati con antipsicotici presentano spesso fattori di rischio acquisiti per TEV, tutti i possibili fattori di rischio per TEV devono essere identificati prima e durante il trattamento con SERENASE e devono essere adottate misure preventive.
Risposta al trattamento e sospensione
Nella schizofrenia, la risposta al trattamento antipsicotico può essere ritardata.
Se vengono sospesi gli antipsicotici, la ricorrenza di sintomi correlati alla malattia di base può non diventare evidente per diverse settimane o mesi.
Ci sono state segnalazioni molto rare di sintomi di astinenza acuta (tra cui nausea, vomito e insonnia) dopo la sospensione improvvisa di alte dosi di antipsicotici. La sospensione graduale è consigliabile come misura precauzionale.
Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2022
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Pazienti con depressione
SERENASE non deve essere usato in monoterapia nei casi in cui la depressione è predominante. Può essere associato a farmaci antidepressivi nelle condizioni in cui coesistano depressione e psicosi (vedere paragrafo 4.5).
Passaggio da mania a depressione
Nel trattamento di episodi maniacali del disturbo bipolare c’è un rischio per i pazienti di passare dalla mania alla depressione. Il monitoraggio dei pazienti per il passaggio a episodi depressivi, che si portano dietro rischi come il comportamento suicidario, è importante al fine di intervenire quando questi passaggi avvengono.
Metabolizzatori lenti di CYP2D6
SERENASE deve essere usato con cautela nei pazienti noti per essere metabolizzatori lenti del citocromo P450 (CYP) 2D6 e a cui viene co-somministrato un inibitore del CYP3A4.
Eccipienti
La soluzione iniettabile di SERENASE da 2 mg/2 ml contiene paraidrossibenzoati. Possono causare reazioni allergiche (anche ritardate) e, eccezionalmente, broncospasmo.
4.5. interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Sono stati effettuati studi d’interazione solo negli adulti.
Effetti cardiovascolari
SERENASE è controindicato in associazione ad altri farmaci che inducono un prolungamento dell’intervallo QTc (vedere paragrafo 4.3). Gli esempi includono:
antiaritmici di classe IA (per esempio disopiramide, chinidina) antiaritmici di classe III (per esempio amiodarone, dofetilide, dronedarone, ibutilide, sotalolo) alcuni antidepressivi (ad esempio citalopram, escitalopram) alcuni antibiotici (ad esempio azitromicina, claritromicina, eritromicina, levofloxacina, moxifloxacina, telitromicina) altri antipsicotici (ad esempio derivati fenotiazinici, sertindolo, pimozide, ziprasidone) alcuni antifungini (ad esempio pentamidina) alcuni antimalarici (ad esempio alofantrina) alcuni farmaci gastrointestinali (ad esempio dolasetron) alcuni farmaci utilizzati nel cancro (ad esempio toremifene, vandetanib) alcuni altri farmaci (es bepridil, metadone)Questo elenco non è esaustivo.
Si raccomanda cautela quando SERENASE è usato in associazione a farmaci che possono provocare squilibrio elettrolitico (vedere paragrafo 4.4).
Farmaci che possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di aloperidolo
Aloperidolo è metabolizzato attraverso diverse vie (vedere paragrafo 5.2). Le vie principali sono la glucuronidazione e la riduzione chetonica. È coinvolto anche il sistema enzimatico del citocromo P450 (CYP), in particolare CYP3A4 e, in misura minore, CYP2D6. L'inibizione di queste vie metaboliche da parte di un altro farmaco o una diminuzione dell’attività enzimatica del CYP2D6 può causare un aumento delle concentrazioni di aloperidolo. L'effetto di inibizione del CYP3A4 e della diminuzione dell’attività dell’enzima CYP2D6 può essere additivo (vedere paragrafo 5.2). Sulla base di informazioni limitate e, a volte contrastanti, il potenziale aumento delle concentrazioni plasmatiche di aloperidolo quando un inibitore del CYP3A4 e / o CYP2D6 viene co-somministrato può variare tra il 20 e il 40%, anche se in alcuni casi, sono stati segnalati aumenti fino al 100%. Esempi di farmaci che possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di aloperidolo (sulla base dell'esperienza clinica o del meccanismo di interazione farmacologica) includono:
inibitori del CYP3A4 – alprazolam, fluvoxamina, indinavir, itraconazolo, ketoconazolo, nefazodone, posaconazolo, saquinavir, verapamil, voriconazolo. inibitori del CYP2D6 – bupropione, clorpromazina, duloxetina, paroxetina, prometazina,sertralina, venlafaxina inibitori misti CYP3A4 e CYP2D6: fluoxetina, ritonavir meccanismo incerto: buspironeQuesto elenco non è esaustivo.
L'aumento delle concentrazioni plasmatiche di aloperidolo può causare un aumento del rischio di eventi avversi, tra cui un prolungamento dell'intervallo QTc (vedere paragrafo 4.4). Sono stati osservati aumenti del QTc quando l’aloperidolo è stato somministrato con una combinazione degli inibitori metabolici ketoconazolo (400 mg/giorno) e paroxetina (20 mg/giorno).
Si raccomanda che i pazienti che assumono aloperidolo in concomitanza con tali medicinali siano monitorati per segni o sintomi di aumento o per prolungati effetti farmacologici di aloperidolo, e che la dose di SERENASE sia diminuita come ritenuto necessario.
Farmaci che possono ridurre le concentrazioni plasmatiche di aloperidolo
La co-somministrazione di aloperidolo con potenti induttori enzimatici del CYP3A4 può diminuire gradualmente le concentrazioni plasmatiche di aloperidolo a tal punto che l'efficacia può essere ridotta. Gli esempi includono:
carbamazepina, fenobarbital, fenitoina, rifampicina, Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum).Questo elenco non è esaustivo.
L’induzione enzimatica potrebbe essere osservata dopo pochi giorni di trattamento. La massima induzione enzimatica si vede generalmente dopo 2 settimane e potrebbe poi essere mantenuta per lo stesso periodo di tempo dopo l’interruzione della terapia con il farmaco. Durante il trattamento combinato con induttori del CYP3A4, si raccomanda che i pazienti siano monitorati e che la dose di SERENASE sia aumentata come ritenuto necessario. Dopo la sospensione dell’induttore del CYP3A4, la concentrazione di aloperidolo può aumentare gradualmente e pertanto potrebbe essere necessario ridurre la dose di SERENASE.
Sodio valproato è noto inibire la glucuronidazione, ma non influenza i livelli plasmatici di aloperidolo.
Effetti di aloperidolo su altri farmaci
Aloperidolo può potenziare l’azione depressiva sul SNC dell’alcol o di altri farmaci depressori del SNC, compresi ipnotici, sedativi o forti analgesici. È stato inoltre riferito un potenziamento di tali effetti in caso di associazione con metildopa.
Aloperidolo può antagonizzare l'azione dell'adrenalina e di altri farmaci simpaticomimetici (ad esempio stimolanti come le anfetamine) ed invertire l'effetto ipotensivo dei farmaci bloccanti adrenergici, quale, per es., la guanetidina.
Aloperidolo può antagonizzare l’effetto della levodopa e di altri agonisti della dopamina.
Aloperidolo è un inibitore del CYP2D6. Aloperidolo inibisce il metabolismo degli antidepressivi triciclici (per esempio imipramina, desipramina), aumentando quindi le concentrazioni plasmatiche di questi farmaci.
Altre forme di interazione
In rari casi, durante il trattamento concomitante di litio e aloperidolo, sono stati riportati i seguenti sintomi: encefalopatia, sintomi extrapiramidali, discinesia tardiva, sindrome neurolettica maligna, sindrome cerebrale acuta e coma. La maggior parte di questi sintomi erano reversibili. Rimane controverso se tali sintomi rappresentino un’entità clinica distinta.
Non di meno, si raccomanda che, in pazienti in trattamento contemporaneo con litio e SERENASE, la terapia venga immediatamente interrotta qualora compaiono i suddetti sintomi.
È stato riportato antagonismo dell’effetto anticoagulante di fenindione.
4.6. fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
Una discreta quantità di dati su donne in stato di gravidanza (più di 400 gravidanze esposte) non indica alcuna tossicità malformativa (o fetale) / neonatale di aloperidolo. Tuttavia, ci sono state segnalazioni di casi isolati di difetti alla nascita in seguito ad esposizione del feto ad aloperidolo, soprattutto in associazione ad altri medicinali. Studi condotti sugli animali hanno mostrato un effetto teratogeno di aloperidolo (vedere paragrafo 5.3). Come misura precauzionale, è preferibile evitare l'uso di SERENASE durante la gravidanza.
I neonati esposti ad antipsicotici (incluso aloperidolo) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di effetti indesiderati inclusi sintomi extrapiramidali e/o di astinenza che possono variare per gravità e durata dopo il parto. Ci sono state segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, stress respiratorio, disturbi dell’assunzione di cibo. Pertanto, si raccomanda di monitorare attentamente i neonati.
Allattamento
Aloperidolo è escreto nel latte umano. Piccole quantità di aloperidolo sono state rilevate nel plasma e nelle urine dei neonati allattati al seno da madri trattate con aloperidolo. Non ci sono sufficienti informazioni sugli effetti di aloperidolo in neonati allattati al seno. La decisione di interrompere l'allattamento o interrompere la terapia con SERENASE deve essere presa tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.
Fertilità
Aloperidolo aumenta il livello di prolattina. L’iperprolattinemia può sopprimere il GnRH ipotalamico, con conseguente riduzione della secrezione ipofisaria delle gonadotropine. Questo può inibire la funzione riproduttiva alterando la steroidogenesi gonadica sia nei pazienti di sesso femminile che nei pazienti di sesso maschile (vedere paragrafo 4.4).
4.7. effetti sulla capacità di guidare e sull’uso di macchinari
SERENASE altera moderatamente la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Si può determinare sedazione o ridotta attenzione, soprattutto con le dosi più alte e all’inizio del trattamento e questi effetti possono essere potenziati dall’alcol. Si raccomanda di avvisare i pazienti di non guidare autoveicoli o usare macchinari durante il trattamento, fino a che non sia stata accertata la loro reattività al farmaco.
4.8. effetti indesiderati
4.8. effetti indesideratiLa sicurezza di aloperidolo è stata valutata in 284 pazienti trattati con aloperidolo che hanno partecipato a 3 studi clinici controllati con placebo e in 1295 pazienti trattati con aloperidolo che hanno partecipato a 16 studi clinici in doppio cieco controllati con comparatore attivo.
Sulla base dei dati di sicurezza raccolti da questi studi clinici, le reazioni avverse più comunemente riportate sono state: disturbi extrapiramidali (34%), insonnia (19%), agitazione (15%), ipercinesia (13%), cefalea (12%), disturbi psicotici (9%), depressione (8%), aumento di peso (8%), tremore (8%), ipertonia (7%), ipotensione ortostatica (7%), distonia (6%) e sonnolenza (5%).
Inoltre, la sicurezza di aloperidolo decanoato è stata valutata in 410 pazienti che hanno partecipato a 3 studi di confronto con comparatore attivo (1 che ha confrontato aloperidolo decanoato flufenazina e 2 che hanno confrontato aloperidolo decanoato con aloperidolo orale), 9 studi in aperto e 1 studio dose-risposta.
La Tabella 2 elenca le reazioni avverse come segue:
riportate negli studi clinici con aloperidolo riportate negli studi clinici con aloperidolo decanoato e che si riferiscono alla frazione attivaderivanti dall’esperienza post-marketing con aloperidolo e aloperidolo decanoato
Le frequenze delle reazioni avverse sono basate su (o stimate da) studi clinici o studi epidemiologici con aloperidolo, e classificate secondo la seguente convenzione:
Molto comune:
Comune:
Non comune:
Raro:
Molto raro:
Non nota:
≥ 1/10
≥ 1/100 a < 1/10
≥ 1/1.000 a < 1/100
≥ 1/10.000 a < 1/1.000
< 1/10.000
Non può essere definita sulla base dei dati disponibili
Le reazioni avverse sono elencate in base alla classificazione per sistemi e organi e in ordine di gravità decrescente all'interno di ciascuna categoria di frequenza.
Classificazione per sistemi e organi | Reazione avversa | ||||
Frequenza | |||||
Molto comune | Comune | Non comune | Rara | Non nota | |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Leucopenia | Pancitopenia Agranulocitosi Trombocitopenia Neutropenia | |||
Disturbi del sistema immunitario | Ipersensibilità | Reazione anafilattica | |||
Patologie endocrine | Iperprolattinemia | Inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico | |||
Disturbi della nutrizione e del metabolismo | Ipoglicemia | ||||
Disturbi psichiatrici | Agitazione Insonnia | Disordini psicotici Depressione | Stato confusionale Perdita della libido Diminuzione della libido Irrequietezza | ||
Patologie del sistema nervoso | Disturbi extrapiramidali Ipercinesia Cefalea | Discinesia tardiva Acatisia Bradicinesia Discinesia Distonia Ipocinesia Ipertonia Vertigini Sonnolenza Tremore | Convulsione Parkinsonismo Sedazione Contrazioni muscolari involontarie | Sindrome neurolettica maligna Disfunzione motoria Nistagmo | Achinesia Rigidità a scatti Facies a maschera |
Patologie dell’occhio | Crisi oculogira Disturbi visivi | Visione offuscata |
Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2022
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Classificazione per sistemi e organi | Reazione avversa | ||||
Frequenza | |||||
Molto comune | Comune | Non comune | Rara | Non nota | |
Patologie cardiache | Tachicardia | Fibrillazione ventricolare Torsione di punta Tachicardia ventricolare Extrasistoli | |||
Patologie vascolari | Ipotensione Ipotensione ortostatica | ||||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Dispnea | Broncospasmo | Edema laringeo Laringospasmo | ||
Patologie gastrointestinali | Vomito Nausea Costipazione Secchezza delle fauci Ipersecrezio ne salivare | ||||
Patologie epatobiliari | Anomalie nei test di funzionalità epatica | Epatite Ittero | Insufficienza epatica acuta Colestasi | ||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Rash | Reazioni di fotosensibilità Orticaria Prurito Iperidrosi | Angioedema Dermatite esfoliativa Vasculite leucocitoclastica | ||
Patologie del sistema muscoloscheletric o e del tessuto connettivo | Torcicollo Rigidità muscolare Spasmi muscolari Rigidità muscoloscheletrica | Trisma Contrazioni muscolari | Rabdomiolisi | ||
Patologie renali ed urinarie | Ritenzione urinaria | ||||
Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali | Sindrome di astinenza neonatale (vedere paragrafo 4.6) | ||||
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Disfunzione erettile | Amenorrea Galattorrea Dismenorrea Dolore al seno Fastidio al seno | Menorragia Disturbi mestruali Disfunzione sessuale | Priapismo Ginecomastia | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazion e | Ipertermia Edema Disturbi di deambulazione | Morte improvvisa Edema facciale Ipotermia | |||
Esami diagnostici | Aumento di peso Diminuzion e di peso | Elettrocardiogram ma con QT prolungato |
Sono stati osservati con aloperidolo casi di prolungamento del QT, aritmie ventricolari (fibrillazione ventricolare, tachicardia ventricolare), torsione di punta e morte improvvisa.
Effetti degli antipsicotici
È stato riportato con gli antipsicotici arresto cardiaco.
Sono stati riportati con antipsicotici casi di tromboembolismo venoso, inclusi casi di embolia polmonare e casi di trombosi venosa profonda. La frequenza non è nota.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto rischio/beneficio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo.
4.9. sovradosaggio
Sintomi e segni
Le manifestazioni da sovradosaggio da aloperidolo sono una esagerazione degli effetti farmacologici noti e delle reazioni avverse. I sintomi principali sono gravi reazioni extrapiramidali, ipotensione e sedazione. Una reazione extrapiramidale si manifesta con rigidità muscolare e tremore generalizzato o localizzato. È anche possibile ipertensione piuttosto che ipotensione.
In casi estremi, il paziente può manifestare uno stato comatoso con depressione respiratoria ed ipotensione arteriosa grave, tale da indurre uno stato simile allo shock.
Da considerare il rischio di aritmie ventricolari, possibilmente associate a prolungamento dell'intervallo QTc.
Trattamento
Poichè non esiste un antidoto specifico, il trattamento è principalmente di sostegno. La dialisi non è raccomandata nel trattamento del sovradosaggio perché rimuove solo piccole quantità di aloperidolo (vedere paragrafo 5.2).
Nei pazienti in stato comatoso deve essere stabilita la pervietà delle vie aeree mediante tracheotomia o intubazione. La depressione respiratoria può richiedere la respirazione artificiale.
L’ECG e i segni vitali devono essere monitorati fino al ripristino della normalità dell’ECG.
Aritmie gravi devono essere trattate con appropriate misure antiaritmiche.
L’ipotensione e il collasso circolatorio possono essere trattati mediante l’infusione endovenosa di liquidi, plasma o albumina concentrata e l’uso di agenti vasopressori quali dopamina o noradrenalina. Non si deve usare adrenalina poiché può causare ipotensione profonda in presenza di aloperidolo.
In caso di reazioni extrapiramidali gravi, si raccomanda la somministrazione parenterale di un medicinale antiparkinson.
5. proprieta’ farmacologiche
5.1. proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: psicolettici; antipsicotici; derivati del butirrofenone.
Codice ATC: N05AD01
Meccanismo d’azione
Aloperidolo è un antipsicotico appartenente al gruppo dei butirrofenoni. È un potente antagonista centrale del recettore di tipo 2 della dopamina e, alle dosi raccomandate, ha una bassa attività alfa-1 antiadrenergica e nessuna attività antistaminergica o anticolinergica.
Effetti farmacodinamici
Aloperidolo controlla deliri e allucinazioni come conseguenza diretta del blocco del segnale dopaminergico nella via mesolimbica. L’effetto del blocco centrale della dopamina ha attività sui gangli basali (fasci nigrostriatali). Aloperidolo presenta un efficace effetto sedativo psicomotorio, che spiega anche l’azione favorevole sulla mania e altre sindromi da agitazione.
L’attività sui gangli basali probabilmente evidenzia gli effetti collaterali motori di tipo extrapiramidale (distonia, acatisia e parkinsonismo).
Gli effetti antidopaminergici di aloperidolo sulle cellule lattotrope nella ghiandola pituitaria anteriore spiegano l’iperprolattinemia a causa dell'inibizione tonica della secrezione di prolattina mediata dalla dopamina. Inoltre, l'effetto antidopaminergico sulla zona trigger – chemorecettrice dell’area postrema spiega l'attività contro nausea e vomito.
5.2. proprietà farmacocinetiche
Assorbimento
A seguito di somministrazione intramuscolare, aloperidolo è completamente assorbito. Il picco delle concentrazioni plasmatiche di aloperidolo si raggiunge tra i 20 e i 40 minuti.
Distribuzione
Il legame medio dell’aloperidolo alle proteine plasmatiche negli adulti varia approssimativamente tra l'88 e il 92%. C’è un'elevata variabilità tra i soggetti per il legame alle proteine plasmatiche. Aloperidolo è distribuito rapidamente ai vari tessuti e organi, come indicato dal grande volume di distribuzione (valori medi tra 8 e 21 l/kg dopo somministrazione endovenosa). Aloperidolo attraversa facilmente la barriera emato-encefalica. Attraversa anche la placenta e viene escreto nel latte materno.
Biotrasformazione
Aloperidolo è ampiamente metabolizzato nel fegato. Le principali vie metaboliche di aloperidolo negli esseri umani includono glucuronidazione, riduzione chetonica, N-dealchilazione ossidativa e la formazione di metaboliti piridinio. I metaboliti di aloperidolo non danno un contributo significativo alla sua attività; tuttavia, il percorso di riduzione spiega il 23% circa della biotrasformazione, e la riconversione del metabolita ridotto di aloperidolo ad aloperidolo non possono essere completamente esclusi. Gli enzimi CYP3A4 e CYP2D6 del citocromo P450 sono coinvolti nel metabolismo dell’aloperidolo. L'inibizione o induzione del CYP3A4, o l’inibizione del CYP2D6, possono influenzare il metabolismo di aloperidolo. Una diminuzione dell'attività dell'enzima CYP2D6 può causare un aumento delle concentrazioni di aloperidolo.
Eliminazione
L’emivita di eliminazione terminale di aloperidolo è in media di 21 ore (range da 13 a 36 ore) dopo somministrazione per via intramuscolare. La clearance apparente di aloperidolo dopo la somministrazione extravascolare varia da 0,9 a 1,5 l/h/kg e si riduce nei lenti metabolizzatori del CYP2D6. Una ridotta attività dell'enzima CYP2D6 può causare un aumento delle concentrazioni di aloperidolo. La variabilità tra soggetto (coefficiente di variazione, %) della clearance dell’aloperidolo è stata stimata a 44% in un'analisi farmacocinetica di popolazione in pazienti con schizofrenia. Dopo somministrazione per via endovenosa di aloperidolo, il 21% della dose è stata eliminata nelle feci e il 33% nelle urine. Meno del 3% della dose viene escreto immodificato nelle urine.
Linearità/Non linearità
Esiste una relazione lineare tra la dose di aloperidolo e le concentrazioni plasmatiche negli adulti.
Popolazioni speciali
Anziani
Le concentrazioni plasmatiche di aloperidolo nei pazienti anziani erano più alte che negli adulti più giovani ai quali era stata somministrata la stessa dose. I risultati di piccoli studi clinici suggeriscono una clearance inferiore e una più lunga emivita di eliminazione di aloperidolo nei pazienti anziani. I risultati sono all'interno della variabilità osservata nella farmacocinetica di aloperidolo. L’aggiustamento della dose è raccomandato nei pazienti anziani (vedere paragrafo 4.2).
Compromissione renale
L'influenza della compromissione renale sulla farmacocinetica di aloperidolo non è stata valutata. Circa un terzo di una dose di aloperidolo è escreto nelle urine, per lo più sotto forma di metaboliti. Meno del 3% di aloperidolo somministrato è eliminato immodificato nelle urine. I metaboliti dell’aloperidolo non danno un contributo significativo alla sua attività, anche se per il metabolita ridotto di aloperidolo, la riconversione ad aloperidolo non può essere completamente esclusa. Anche se la compromissione della funzione renale non dovrebbe influenzare l'eliminazione di aloperidolo in misura clinicamente rilevante, si consiglia cautela in assenza di dati farmacocinetici in pazienti con compromissione renale e specialmente in quelli con compromissione severa, a causa della lunga emivita di aloperidolo e del suo metabolita ridotto, nonché della possibilità di accumulo (vedere paragrafo 4.2).
A causa dell’elevato volume di distribuzione dell’aloperidolo e il suo elevato legame alle proteine, solo quantità molto piccole vengono rimosse dalla dialisi.
Compromissione epatica
L'influenza della compromissione epatica sulla farmacocinetica di aloperidolo non è stata valutata. Tuttavia, la compromissione epatica può avere effetti significativi sulla farmacocinetica di aloperidolo, perché è ampiamente metabolizzato nel fegato. Pertanto, si raccomanda metà della dose iniziale e cautela nei pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Relazioni farmacocinetiche/farmacodinamiche
Concentrazioni terapeutiche
Sulla base dei dati pubblicati da diversi studi clinici, la risposta terapeutica si ottiene nella maggior parte dei pazienti con schizofrenia acuta o cronica a concentrazioni plasmatiche da 1 a 10 ng/ml. Un sottogruppo di pazienti può richiedere concentrazioni più elevate come conseguenza di una elevata variabilità inter-individuale nella farmacocinetica di aloperidolo.
In pazienti con un primo episodio di schizofrenia, la risposta terapeutica può essere ottenuta a concentrazioni pari a 0,6 fino a 3,2 ng/ml, come valutato sulla base di misurazioni dell’occupazione dei recettori D2 e supponendo che un livello di occupazione dei recettori D2 da 60 a 80% è più appropriato per ottenere la risposta terapeutica e limitare i sintomi extrapiramidali. In media, le concentrazioni in questo intervallo si otterrebbero con dosi da 1 a 4 mg al giorno.
A causa dell'elevata variabilità tra i soggetti nella farmacocinetica di aloperidolo e la relazione concentrazione-effetto, si raccomanda di aggiustare la dose individuale di aloperidolo sulla base della risposta del paziente, tenendo conto che i dati suggeriscono un intervallo di tempo di 5 giorni per raggiungere la metà della massima risposta terapeutica. In casi individuali può essere considerata la misurazione delle concentrazioni plasmatiche di aloperidolo.
Effetti cardiovascolari
Il rischio di prolungamento dell'intervallo QTc aumenta con la dose di aloperidolo e con le concentrazioni plasmatiche di aloperidolo.
Sintomi extrapiramidali
Sintomi extrapiramidali possono verificarsi all'interno del range terapeutico, anche se la frequenza è di solito superiore con dosi a concentrazioni terapeutiche superiori.
5.3. dati preclinici di sicurezza
I dati non clinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di tossicità a dosi ripetute e genotossicità. Nei roditori, la somministrazione di aloperidolo ha mostrato una diminuzione della fertilità, teratogenicità limitata così come gli effetti embrio-tossici.
In uno studio di carcinogenesi dell’aloperidolo, aumenti dose-dipendente degli adenomi della ghiandola pituitaria e dei carcinomi della ghiandola mammaria sono stati osservati nei topi
femmina. Questi tumori possono essere causati da un antagonismo prolungato della dopamina D2 e dall’iperprolattinemia. La rilevanza di questi risultati tumorali nei roditori in termini di rischio per l'uomo è sconosciuto.
Aloperidolo ha dimostrato di bloccare il canale hERG cardiaco in diversi studi in vitro pubblicati. In una serie di studi in vivo , la somministrazione endovenosa di aloperidolo in alcuni modelli animali ha causato un significativo prolungamento del QTc a dosi circa 0,3 mg/kg, producendo livelli plasmatici di Cmax almeno da 7 a 14 volte superiori alle concentrazioni plasmatiche terapeutiche da 1 a 10 ng/ml che erano efficaci nella maggior parte dei pazienti negli studi clinici. Queste dosi per via endovenosa, che prolungano il QTc, non hanno causato aritmie. In alcuni studi sugli animali dosi più elevate di aloperidolo per via endovenosa di 1 mg / kg o superiore hanno causato un prolungamento dell'intervallo QTc e/o aritmie ventricolari a livelli plasmatici di Cmax almeno da 38 a 137 volte superiori rispetto alle concentrazioni terapeutiche plasmatiche che erano efficaci nella maggior parte dei pazienti negli studi clinici.
6. informazioni farmaceutiche
6.1 elenco degli eccipienti
SERENASE 2 mg/2ml soluzione iniettabile
metile p-idrossibenzoato, propile p-idrossibenzoato , acido lattico, acqua per preparazioni iniettabili
SERENASE 5 mg/2ml soluzione iniettabile acido lattico, acqua per preparazioni iniettabili
6.2. incompatibilità
Nessuna nota.
6.3. periodo di validità
5 anni.
6.4. precauzioni particolari per la conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
6.5. natura e contenuto del contenitore
SERENASE 2 mg/2 ml soluzione iniettabile: scatola in cartoncino contenente 5 fiale da 2 mg in 2 ml
SERENASE 5 mg/2 ml soluzione iniettabile: scatola in cartoncino contenente 5 fiale da 5 mg in 2 ml
6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Prima di utilizzare la fiala, farla roteare rapidamente tra i due palmi della mano per riscaldare il prodotto. Tenere la fiala tra il pollice e l'indice, lasciando la punta della fiala libera. Con l'altra mano, tenere la punta della fiala mettendo il dito indice contro il collo della fiala e il pollice parallelamente agli anelli di identificazione colorati. Rompere bruscamente la punta della fiala tenendo saldamente l’altra parte della fiala nella mano.Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2022
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercioLUSOFARMACO
Istituto Luso Farmaco d'Italia S.p.A.
Milanofiori – Strada 6 – Edificio L – Rozzano (MI)
8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIOSERENASE 2 mg/2 ml soluzione iniettabile: 016805018
SERENASE 5 mg/2 ml soluzione iniettabile: 016805020
9. data della prima autorizzazione/rinnovo dell’autorizzazione
9. data della prima autorizzazione/rinnovo dell’autorizzazioneData della prima autorizzazione:
SERENASE 2 mg/2 ml soluzione iniettabile: 24.03.1960
SERENASE 5 mg/2 ml soluzione iniettabile: 13.04.1983
Data del rinnovo più recente: 01.06.2010