Riassunto delle caratteristiche del prodotto - SAFEDEX
Safedex 50 mg – compresse rivestite con film
1. denominazione del medicinale
Safedex 50 mg – compresse rivestite con film
2. composizione qualitativa e quantitativa
Una compressa contiene 50 mg di bicalutamide.
Eccipienti: contiene 64,4 mg di lattosio monoidrato.
Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.
3. forma farmaceutica
Compressa rivestita con film.
Compressa di colore bianco o quasi bianco, rotonda, biconvessa, rivestita con film, con inciso „L“ su un lato e „RG“ sull'altro.
4. informazioni cliniche
4.1. indicazioni terapeutiche
Trattamento del carcinoma della prostata in stadio avanzato in associazione con terapia con analogo dell'ormone di liberazione dell'ormone luteinizzante (LHRH) o castrazione chirurgica.
4.2. posologia e modo di somministrazione
Maschi adulti, compresi i soggetti anziani.
Una compressa da 50 mg 1 volta al giorno.
Via di somministrazione: orale.
Le compresse devono essere ingerite intere con del liquido.
La terapia con la bicalutamide deve essere cominciata almeno 3 giorni prima di iniziare il trattamento con un analogo LHRH, oppure allo stesso momento della castrazione chirurgica.
Bambini e adolescenti
La bicalutamide non è indicata nei bambini e negli adolescenti.
Insufficienza renale
Nei pazienti con insufficienza renale non è necessaria alcuna correzione della dose. Non c’è esperienza dell'uso della bicalutamide nei pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina <30 ml/min) (vedere il paragrafo 4.4).
Insufficienza epatica
Nei pazienti con lieve insufficienza epatica, non è necessaria alcuna correzione della dose. Il farmaco può accumularsi nei soggetti con insufficienza epatica da moderata a grave (vedere il paragrafo 4.4).
4.3. controindicazioni
Ipersensibilità alla bicalutamide o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
L'uso della bicalutamide è controindicato nelle donne e nei bambini.
La co-somministrazione di terfenadina, astemizolo o cisapride è controindicata (vedere il paragrafo 4.5).
4.4. avvertenze speciali e precauzioni d'impiego
Il trattamento deve essere iniziato sotto la diretta supervisione di uno specialista ed è necessario attuare successivamente un regolare monitoraggio dei pazienti.
La bicalutamide è metabolizzata a livello epatico. I risultati della ricerca suggeriscono che l'eliminazione della bicalutamide può essere più lenta nei pazienti con grave insufficienza epatica e che ciò potrebbe indurre un accumulo del farmaco, pertanto, la bicalutamide deve essere utilizzata con cautela nei pazienti con insufficienza epatica da moderata a grave.
Raramente sono stati osservati gravi danni epatici con la somministrazione di bicalutamide (vedere paragrafo 4.8). La terapia con bicalutamide deve essere interrotta qualora si manifestino gravi alterazioni.
Si raccomanda di effettuare dei controlli periodici della funzionalità epatica al fine di evidenziare eventuali danni a carico dell'organo. Si prevede che la maggioranza delle alterazioni si manifesti entro i primi 6 mesi della terapia con bicalutamide.
Poiché non c’è esperienza dell'uso della bicalutamide nei pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina <30 ml/min), in tali pazienti il farmaco deve essere impiegato con cautela.
Nei pazienti cardiopatici, è consigliabile eseguire il monitoraggio periodico della funzionalità cardiaca.
Il prodotto contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, di deficit della Lapp-lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
4.5. interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Non sono state dimostrate interazioni farmacologiche o farmacocinetiche tra la bicalutamide e gli analoghi LHRH.
Studi in vitro hanno mostrato che l'enantiomero R della bicalutamide è un inibitore del CYP 3A4 con inferiori effetti inibitori sull'attività del CYP 2C9, 2C19 e 2D6.
Sebbene gli studi in vitro abbiano indicato un possibile effetto inibitorio della bicalutamide sul citocromo 3A4, numerosi studi clinici mostrano che la dimensione di tale inibizione per la maggior
Documento reso disponibile da AIFA il 10/06/2016
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
parte dei farmaci metabolizzati dal citocromo P450 è probabilmente non significativa dal punto di vista clinico.
Ciò nondimeno, per i farmaci con un ristretto indice terapeutico che sono metabolizzati a livello epatico, l'inibizione del CYP 3A4 causata dalla bicalutamide potrebbe essere di rilevanza. In considerazione di questo quadro, la co-somministrazione di terfenadina, astemizolo e cisapride è controindicata.
È opportuno osservare cautela nella co-somministrazione della bicalutamide con composti quali ciclosporina e bloccanti dei canali del calcio. Può essere necessario ridurre la dose di questi farmaci specialmente in presenza di evidenze di effetti dannosi o amplificati del farmaco. Per quanto riguarda la ciclosporina, si raccomanda un attento monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche e della condizione clinica del paziente dopo l'inizio o l'interruzione del trattamento con bicalutamide.
È necessario osservare cautela nella somministrazione della bicalutamide ai pazienti in terapia con medicinali che inibiscono i processi ossidativi a livello epatico, ovvero cimetidina e ketoconazolo in quanto ne potrebbe derivare un incremento delle concentrazioni plasmatiche di bicalutamide le quali in teoria potrebbero portare a un aumento degli effetti indesiderati.
Gli studi in vitro hanno mostrato che la bicalutamide può spiazzare l'anticoagulante cumarinico, il warfarin, dal suo sito di legame sulle proteine. Si raccomanda quindi un attento monitoraggio del tempo di protrombina in caso di avvio della terapia con bicalutamide in pazienti già in trattamento con anticoagulanti cumarinici.
4.6. gravidanza e allattamento
Non pertinente, poiché il farmaco non è utilizzato nelle donne.
4.7. effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Non sono stati condotti studi sulla capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Tuttavia, è opportuno notare che si possono manifestare occasionalmente capogiri o sonnolenza (vedere paragrafo 4.8). I pazienti che accusano tali sintomi devono osservare cautela.
4.8. effetti indesiderati
Molto comuni (≥1/10), comuni (≥1/100 a <1/10), non comuni (≥1/1.000 a <1/100), rari (≥1/10.000 a <1/1.000) e molto rari (<1/10.000), non noti (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Disturbi del sistema immunitario
Non comuni: reazioni di ipersensibilità, comprese orticaria e angioedema
Disturbi psichiatrici
Non comuni: depressione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comuni: malattia polmonare interstiziale
Patologie gastrointestinali
Comuni: diarrea, nausea Rari: vomito
Patologie epatobiliari
Comuni: alterazioni epatiche (innalzamento del livello delle transaminasi, colelitiasi e ittero)¹
Molto rari: insufficienza epatica²
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comuni: prurito
Rari: secchezza cutanea
Patologie renali e urinarie
Non comuni: ematuria
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
Molto comuni: dolorabilità mammaria³, ginecomastia³
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comuni: vampate³
Comuni: astenia
¹ Le alterazioni epatiche sono raramente gravi e spesso si sono rivelate transitorie, risolvendosi o migliorando con il protrarsi della terapia o dopo interruzione della stessa (vedere paragrafo 4.4).
² Molto raramente nei pazienti trattati con bicalutamide si è verificata l'insorgenza di insufficienza epatica, ma una relazione causale non è stata stabilita con sicurezza. È opportuno quindi considerare un controllo periodico della funzionalità epatica (vedere paragrafo 4.4).
³ Può essere ridotta dalla concomitante castrazione.
Sono stati inoltre descritti i seguenti effetti indesiderati verificatisi nell'ambito degli studi clinici durante il trattamento con bicalutamide con o senza associazione ad analogo LHRH:
Patologie del sistema emolinfopoietico
Comuni: anemia
Molto rari: trombocitopenia
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Comuni: diabete mellito, incremento ponderale
Non comuni: anoressia, iperglicemia, calo ponderale
Patologie del sistema nervoso
Comuni: capogiri, insonnia
Non comuni: sonnolenza
Patologie cardiache
Molto rari: insufficienza cardiaca, angina, difetti della conduzione tra cui prolungamenti dell'intervallo PR e QT, aritmie e alterazioni aspecifiche dell'ECG.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comuni: dispnea
Patologie gastrointestinali
Comuni: stipsi
Non comuni: secchezza delle fauci, dispepsia, flatulenza
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comuni: eruzione cutanea, sudorazione, irsutismo
Non comuni: alopecia
Patologie renali e urinarie
Non comuni: nicturia
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
Molto comuni: calo della libido, disfunzione erettile, impotenza
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comuni: edema, dolore generalizzato, dolore pelvico, brividi
Non comuni: dolore addominale, dolore toracico, cefalea, dolore al rachide, dolore al collo
4.9. sovradosaggio
Non è stato segnalato nessun caso di sovradosaggio. Poiché la bicalutamide è un composto anilidico, in teoria vi è il rischio di sviluppo di una metaemoglobinemia. La metaemoglobinemia è stata osservata negli animali a seguito di sovradosaggio del farmaco, per cui un paziente con un'intossicazione acuta può avere un aspetto cianotico. Non esiste alcuno specifico antidoto e il trattamento deve essere sintomatico. È inoltre improbabile che la dialisi possa essere di aiuto in quanto la bicalutamide è legata estesamente alle proteine e non si ritrova inalterata nelle urine per cui si consiglia una terapia generale di supporto che includa un frequente monitoraggio dei segni vitali.
5. proprietà farmacologiche
5.1. proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: antagonisti ormonali e agenti correlati, anti-androgeni
Codice ATC: L02BB03.
La bicalutamide è un antiandrogeno non steroideo, privo di altra azione endocrina. Si lega al recettore androgeno normale o al tipo selvaggio senza attivazione dell'espressione del gene e inibendo quindi lo stimolo androgeno. La regressione dei tumori prostatici è l'esito di questa inibizione. Dal punto di vista clinico vi è la possibilità che in un sottogruppo di pazienti la sospensione della bicalutamide induca una „sindrome da sospensione dell'antiandrogeno“.
La bicalutamide è un racemo che esercita una propria azione antiandrogena quasi esclusivamente associata con l'enantiomero R.
5.2. proprietà farmacocinetiche
La bicalutamide ha un buon assorbimento in seguito all'assunzione per via orale. Non vi è evidenza di alcun effetto clinicamente rilevante del cibo sulla biodisponibilità del farmaco.
L'enantiomero S è eliminato con rapidità rispetto all'enantiomero R che ha un'emivita di eliminazione plasmatica di circa 1 settimana.
In seguito a una somministrazione di bicalutamide protratta nel tempo, le concentrazioni plasmatiche massime dell'enantiomero R sono circa 10 volte maggiori rispetto ai livelli misurati dopo la somministrazione di una dose singola da 50 mg.
Uno schema posologico che prevede la somministrazione di 50 mg/die produrrà concentrazioni dell'enantiomero R allo stato stazionario di 9 μg/ml, e in conseguenza della sua lunga emivita lo stato stazionario è raggiunto dopo circa 1 mese di trattamento.
La farmacocinetica dell'enantiomero R non è influenzata dall'età, dall'insufficienza renale o dall'insufficienza epatica di grado moderato-grave. Vi sono evidenze che l'eliminazione plasmatica dell'enantiomero R è più lenta nei pazienti con grave compromissione della funzionalità epatica.
La bicalutamide è estesamente legata con le proteine (racemo fino al 96%, enantiomero R 99%) ed è ampiamente metabolizzata (per ossidazione o glucuronidazione). I suoi metaboliti sono eliminati attraverso i reni e la bile in proporzioni più o meno equivalenti.
5.3. dati preclinici di sicurezza
La bicalutamide risulta essere un antagonista del recettore per gli androgeni puro e potente, sia negli studi su animali che sull'uomo. La sua principale azione secondaria di tipo farmacologico consiste nell'induzione delle ossidasi a funzione mista CYP450 dipendenti. L'induzione enzimatica non è stata osservata nell'uomo. I cambiamenti negli organi bersaglio rilevati negli animali, sono chiaramente correlati all'azione farmacologica primaria e secondaria della bicalutamide. Tali cambiamenti comprendono l'involuzione dei tessuti androgeno-dipendenti, adenomi follicolari tiroidei, cancro o neoplasie e iperplasie delle cellule epatiche e di Leydig, alterazioni della differenziazione sessuale della prole di sesso maschile, compromissione reversibile della fertilità nel maschio. Gli studi di genotossicità non hanno evidenziato alcun potenziale mutageno della bicalutamide. Tutti gli effetti indesiderati osservati negli studi animali non sono considerati di rilevanza alcuna per il trattamento dei pazienti con cancro prostatico avanzato.
6. informazioni farmaceutiche
6.1. elenco degli eccipienti
Nucleo della compressa:
Silice colloidale anidra
Magnesio stearato
Povidone K-30
Sodio amido glicolato (tipo A) Lattosio monoidrato.
Film di rivestimento:
Opadry bianco II 33G28523 (triacetina, macrogol 3350, lattosio monoidrato, titanio diossido (E171), ipromellosa).
6.2. incompatibilità
Non pertinente.
6.3. periodo di validità
3 anni
6.4. precauzioni particolari per la conservazione
Questo prodotto medicinale non richiede speciali condizioni per la conservazione.
6.5. Natura e contenuto della confezione
Confezioni in blister in PVC/PVDC/ foglio d'alluminio, da 10, 14, 20, 28, 30, 40, 50, 56, 80, 84, 90, 100, 140, 200, 280 compresse rivestite con film.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6. precauzioni particolari per la conservazione
Nessun requisito particolare.
7. titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio
Sandoz Spa
Largo U Boccioni 1, 21040 Origgio(VA) Italia.
8. NUMERO(I) DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
SAFEDEX 50 mg compresse rivestite con film- 28 compresse; AIC n. 038536049/M
9. data della prima autorizzazione/rinnovo dell'autorizzazione
Nov. 2008
10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO
Questo foglio è stato revisionato nel: Ott. 2008
Documento reso disponibile da AIFA il 10/06/2016
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO SAFEDEX 150 MG
COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
1. denominazione del medicinale
Safedex 150 mg
Compresse rivestite con film
2. composizione qualitativa e quantitativa
Una compressa contiene 150 mg di bicalutamide.
Eccipienti: contiene 193,2 mg di lattosio monoidrato.
Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.
3. forma farmaceutica
Compressa rivestita con film.
Compressa di colore bianco o quasi bianco, rotonda, biconvessa, rivestita con film, con inciso „XL“ su un lato e „RG“ sull'altro.
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
Safedex 150 mg compresse rivestite con film è indicato come monoterapia o come terapia adiuvante della prostatectomia radicale o della radioterapia nei pazienti con cancro della prostata localmente avanzato ad alto rischio di progressione della malattia (vedere il paragrafo 5.1).
4.2 posologia e modo di somministrazione
Adulti di sesso maschile, compresi i soggetti anziani.
Una compressa da 150 mg 1 volta/die.
Via di somministrazione: orale.
Le compresse devono essere ingerite intere con del liquido.
Safedex 150 mg deve essere assunto in maniera continuativa per almeno 2 anni o fino alla progressione della malattia.
Bambini e adolescenti
L'uso della bicalutamide non è indicato nei bambini e negli adolescenti.
Compromissione renale
Nei pazienti con compromissione della funzionalità renale, non è necessaria alcuna correzione della dose. Non vi sono esperienze sull'uso della bicalutamide nei pazienti con compromissione renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min) (vedere il paragrafo 4.4).
Compromissione epatica
Nei pazienti con compromissione epatica lieve, non è necessaria alcuna correzione della dose.
Il farmaco può accumularsi nei pazienti con compromissione epatica da moderata a grave (vedere il paragrafo 4.4).
4.3 controindicazioni
Ipersensibilità alla bicalutamide o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
L'uso della bicalutamide è controindicato nelle donne e nei bambini.
La somministrazione concomitante di terfenadina, astemizolo o cisapride è controindicata (vedere il paragrafo 4.5).
4.4 avvertenze speciali e precauzioni d'impiego
Il trattamento deve essere iniziato sotto la diretta supervisione di uno specialista ed è necessario attuare in seguito un regolare monitoraggio dei pazienti.
La bicalutamide è metabolizzata a livello epatico. I risultati della ricerca suggeriscono che l'eliminazione della bicalutamide può essere più lenta nei pazienti con compromissione epatica grave e che ciò potrebbe indurre un accumulo del farmaco, pertanto, la bicalutamide deve essere utilizzata con cautela nei pazienti con compromissione epatica da moderata a grave.
Raramente sono stati osservati danni epatici gravi con la somministrazione di bicalutamide (vedere il paragrafo 4.8). La terapia con bicalutamide deve essere interrotta qualora si manifestino alterazioni gravi.
Si raccomanda di effettuare controlli periodici della funzionalità epatica al fine di evidenziare eventuali alterazioni epatiche. Si prevede che la maggioranza delle alterazioni si manifesti entro i primi 6 mesi della terapia con bicalutamide.
Poiché non c’è esperienza sull'uso della bicalutamide nei pazienti con compromissione renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min), in questi pazienti il farmaco deve essere somministrato con cautela.
Nei pazienti cardiopatici, è consigliabile eseguire il monitoraggio periodico della funzionalità cardiaca.
Nei pazienti che evidenziano un'oggettiva progressione della malattia insieme a elevati livelli del PSA, è necessario considerare l'interruzione della terapia.
Il medicinale contiene lattosio. I pazienti con problemi ereditari rari di intolleranza al galattosio, carenza di Lapp lattasi o malassorbimento del glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
Documento reso disponibile da AIFA il 10/06/2016
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
4.5 Interazione con altri medicinali e altre forme d'interazione
Studi in vitro hanno mostrato che l'R-enantiomero della bicalutamide è un inibitore del CYP 3A4 con minori effetti inibitori sull'attività del CYP 2C9, 2C19 e 2D6. Sebbene gli studi in vitro abbiano indicato un possibile effetto inibitorio della bicalutamide sul citocromo 3A4, numerosi studi clinici mostrano che la dimensione di tale inibizione per la maggior parte dei farmaci metabolizzati dal citocromo P450 è probabilmente non significativa dal punto di vista clinico.
Tuttavia, per i farmaci con un basso indice terapeutico che sono metabolizzati a livello epatico, l'inibizione del CYP 3A4 causata dalla bicalutamide potrebbe essere di rilevanza. In considerazione di questo quadro, la somministrazione concomitante di terfenadina, astemizolo e cisapride è controindicata.
È opportuno esercitare cautela nella co-somministrazione della bicalutamide e composti quali ciclosporina e bloccanti dei canali del calcio. Può essere necessaria una riduzione della dose di questi farmaci specialmente in presenza di effetti avversi o amplificati del farmaco. Per quanto riguarda la ciclosporina, si raccomanda un attento monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche e della condizione clinica del paziente dopo l'inizio o l'interruzione del trattamento con bicalutamide.
Deve essere esercitata cautela durante la somministrazione della bicalutamide nei pazienti in terapia con medicinali che inibiscono i processi ossidativi a livello epatico, ovvero cimetidina e ketoconazolo. Ciò potrebbe causare un incremento delle concentrazioni plasmatiche di bicalutamide che teoricamente potrebbe portare ad un aumento degli effetti indesiderati.
Gli studi in vitro hanno mostrato che la bicalutamide può spiazzare l'anticoagulante cumarina, il warfarin, dal suo sito di legame con la proteina. Pertanto, si raccomanda un attento monitoraggio del tempo di protrombina in caso di inizio della terapia con la bicalutamide in pazienti già in trattamento con anticoagulanti cumarinici.
4.6 gravidanza e allattamento
Non pertinente, poiché il farmaco non è utilizzato nelle donne.
4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Tuttavia, è opportuno notare che si possono manifestare occasionalmente capogiri o sonnolenza (vedere il paragrafo 4.8). I pazienti che accusano tali sintomi devono pertanto esercitare cautela.
4.8 effetti indesiderati
Molto comuni (≥1/10), comuni (≥1/100 a <1/10), non comuni (≥1/1000 a <1/100), rari (≥1/10.000 a <1/1000), molto rari (<1/10.000), non noti (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Disturbi del sistema immunitario
Documento reso disponibile da AIFA il 10/06/2016
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Non comuni: reazioni di ipersensibilità, comprese orticaria e angioedema
Disturbi psichiatrici
Non comuni: depressione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comuni: malattia polmonare interstiziale
Patologie gastrointestinali
Comuni: diarrea, nausea
Rari: vomito
Patologie epatobiliari
Comuni: alterazioni epatiche (innalzamento del livello delle transaminasi, colestasi e ittero)1
Molto rari: insufficienza epatica2
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comuni: prurito
Rari: secchezza cutanea
Patologie renali e urinarie
Non comuni: ematuria
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
Molto comuni: dolorabilità mammaria3, ginecomastia3
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comuni: vampate3
Comuni: astenia
1Le alterazioni epatiche sono raramente gravi e spesso si sono rivelate transitorie, risolvendosi o migliorando con il protrarsi della terapia o dopo interruzione della stessa (vedere il paragrafo 4.4).
2Molto raramente nei pazienti trattati con bicalutamide si è verificata l'insorgenza di insufficienza epatica, ma non è stata stabilita con certezza alcuna relazione causale. È opportuno quindi considerare un controllo periodico della funzionalità epatica (vedere il paragrafo 4.4).
3Può essere ridotta dalla concomitante castrazione.
1
Inoltre, studi clinici hanno evidenziatole seguenti reazioni avverse verificatisi durante il trattamento con bicalutamide con o senza associazione ad analogo dell'LHRH
Patologie del sistema emolinfopoietico
Comuni: anemia
Molto rari: trombocitopenia
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Comuni: diabete mellito, incremento ponderale
Non comuni: anoressia, iperglicemia, calo ponderale
Patologie del sistema nervoso
Comuni: capogiri, insonnia
Non comuni: sonnolenza
Patologie cardiache Molto rari: insufficienza cardiaca, angina, difetti della conduzione tra cui prolungamenti dell'intervallo PR e QT, aritmie e alterazioni aspecifiche dell'ECG.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comuni: dispnea
Patologie gastrointestinali
Comuni: costipazione
Non comuni: secchezza delle fauci, dispepsia, flatulenza
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comuni: eruzione cutanea, sudorazione, irsutismo
Non comuni: alopecia
Patologie renali e urinarie
Non comuni: nicturia
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
Molto comuni: calo della libido, disfunzione erettile, impotenza
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comuni: edema, dolore generalizzato, dolore pelvico, brividi
Non comuni: dolore addominale, dolore toracico, cefalea, dolore al rachide, dolore al collo
4.9 sovradosaggio
Non è stato segnalato alcun caso di sovradosaggio. Poiché la bicalutamide è un composto anilidico, in teoria vi è il rischio di sviluppo di una metaemoglobinemia. La metaemoglobinemia è stata osservata negli animali a seguito di un sovradosaggio del farmaco. Di conseguenza, il paziente, in seguito a un'intossicazione acuta, può avere un aspetto cianotico. Non esiste alcun antidoto specifico e il trattamento deve essere sintomatico. Inoltre, è improbabile che la dialisi sia di aiuto, in quanto la bicalutamide è altamente legata alle proteine e non si ritrova inalterata nelle urine.Si consiglia una terapia generale di supporto che includa un frequente monitoraggio dei parametri vitali.
5. proprietà farmacologiche
5.1 proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica:Antagonisti ormonali e sostanze correlate, antiandrogeni
Codice ATC: L02BB03.
La bicalutamide è un antiandrogeno non steroideo, privo di altra azione endocrina. Si lega ai recettori androgenici senza attivazione dell'espressione del gene e inibisce quindi lo stimolo androgenico. La regressione dei tumori prostatici è l'esito di questa inibizione. Dal punto di vista clinico vi è la possibilità che in un sottogruppo di pazienti la sospensione della bicalutamide induca una „sindrome da sospensione dell'antiandrogeno“.
Safedex 150 mg compresse rivestite con film (bicalutamide) è stato studiato come trattamento dei pazienti con cancro della prostata non metastatico localizzato (T1-T2, N0 oppure NX, M0) o localmente avanzato (T3-T4, qualsiasi N, M0; T1-T2, N+, M0) in un'analisi combinata di 3 studi in doppio cieco controllati con placebo su 8113 pazienti, in cui la bicalutamide è stata somministrata come terapia ormonale immediata o come terapia adiuvante della radioterapia (principalmente radioterapia a fasci esterni) o prostatectomia radicale. Ad un follow-up mediano di 7,4 anni, il 27,4% e il 30% di tutti i pazienti trattati con la bicalutamide e con il placebo rispettivamente, avevano accusato un'oggettiva progressione della malattia.
Nella maggioranza dei gruppi di pazienti è stata osservata una riduzione del rischio di progressione oggettiva della malattia, ma con una maggior evidenza nei soggetti ad alto rischio di progressione. I medici, pertanto, possono decidere che la strategia medica ottimale per un paziente a basso rischio di progressione, e particolarmente nel caso di una terapia adiuvante dopo prostatectomia radicale, può essere il rinvio della terapia ormonale fino alla comparsa di segni indicativi della progressione della patologia.
Non è stata rilevata alcuna differenza nella sopravvivenza globale al follow-up mediano di 7,4 anni con una mortalità del 22,9% (HR = 0,99; IC 95% 0,91–1,09. Però, analisi esplorative per sottogruppi hanno evidenziato tendenze in questo senso.
I dati della sopravvivenza libera da progressione e della sopravvivenza globale relativi ai pazienti con malattia localmente avanzata, sono riassunti nelle tabelle seguenti:
Popolazione analizzata | Eventi (%) nei pazienti Eventi (%) nei | Hazard ratio (IC 95%) | |
trattati con bicalutamide | pazienti trattat con placebo | ||
Attesa vigile | 193/335 (57,6) | 222/322 (68,9) | 0,60 (da 0,49 a 0,73) |
Radioterapia | 66/161 (41,0) | 86/144 (59,7) | 0,56 (da 0,40 a 0,78) |
Prostatectomia radicale | 179/870 (20,6) | 213/849 (25,1) | 0,75 (da 0,61 a 0,91) |
Documento reso disponibile da AIFA il 10/06/2016
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Popolazione analizzata | Decessi (%) tra i pazienti trattati con bicalutamide | Decessi (%) traHazard ratio | |
i pazienti trattati con placebo | (IC 95%) | ||
Attesa vigile | 164/335 (49,0) | 183/322 (56,8) | 0,81 (da 0,66 a 1,01) |
Radioterapia | 49/161 (30,4) | 61/144 (42,4) | 0,65 (da 0,44 a 0,95) |
Prostatectomia radicale | 137/870 (15,7) | 122/849 (14,4) | 1,09 (da 0,85 a 1,39) |
Nei pazienti con malattia localizzata trattati con la sola bicalutamide, non si è evidenziata alcuna differenza significativa nella sopravvivenza libera da progressione. Questi pazienti hanno mostrato altresì una tendenza alla diminuzione della sopravvivenza rispetto ai pazienti trattati con il placebo (HR=1,16; IC 95% 0,99 –1,37). In considerazione di tale dato, di conseguenza, in questo gruppo di pazienti il profilo rischio/beneficio dell'uso della bicalutamide non è considerato favorevole.
5.2 proprietà farmacocinetiche
La bicalutamide ha un buon assorbimento in seguito a somministrazione orale. Non vi è evidenza di alcun effetto clinicamente rilevante del cibo sulla biodisponibilità del farmaco.
L'(S)-enantiomero è eliminato rapidamente rispetto all'®-enantiomero che ha un'emivita di eliminazione plasmatica circa di 1 settimana.
In seguito a somministrazione di bicalutamide a lungo termine, la concentrazione plasmatica massima dell'®-enantiomero è circa 10 volte maggiore rispetto ai livelli misurati dopo la somministrazione di una dose singola da 50 mg.
Uno schema di dosaggio che prevede la somministrazione di 150 mg di bicalutamide al giorno, produrrà concentrazioni dell'®-enantiomero di 22 μg/ml e, in conseguenza della sua lunga emivita, lo stato stazionario è raggiunto circa dopo 1 mese di trattamento.
La farmacocinetica dell'®-enantiomero non è influenzata dall'età, dalla compromissione renale o dalla compromissione epatica di grado lieve-moderato. Vi sono evidenze che l'eliminazione plasmatica dell'®-enantiomero sia più lenta nei pazienti con compromissione epatica grave.
La bicalutamide è altamente legata alle proteine (racemato fino al 96%, ®-enantiomero >99%) ed è ampiamente metabolizzata (per ossidazione o glucuronidazione). I suoi metaboliti sono eliminati attraverso i reni e la bile in proporzioni più o meno equivalenti.
In uno studio clinico è stata rilevata una concentrazione media di ®-enantiomero nello sperma di soggetti di sesso maschile trattati con bicalutamide 150 mg, pari a 4,9 μg/ml. Il quantitativo di bicalutamide potenzialmente rilasciata alla partner durante il rapporto sessuale è basso e corrisponde a circa 0,3 μg/kg, un livello inferiore a quello necessario ad indurre alterazioni della prole negli animali da laboratorio.
5.3 dati preclinici di sicurezza
La bicalutamide è un antagonista puro e potente del recettore per gli androgeni, sia negli studi su animali che sull'uomo. La sua principale azione secondaria di tipo farmacologico consiste nell'induzione, nel fegato, delle ossidasi a funzione mista CYP450 dipendenti. L'induzione enzimatica non è stata osservata nell'uomo. I cambiamenti nell'organo bersaglio rilevati negli animali, sono chiaramente correlati all'azione farmacologica primaria e secondaria della bicalutamide. Tali cambiamenti comprendono l'involuzione dei tessuti androgeno-dipendenti, adenomi follicolari tiroidei, cancro o neoplasie e iperplasie delle cellule epatiche e di Leydig, alterazioni della differenziazione sessuale della prole di sesso maschile, compromissione reversibile della fertilità nel maschio. Gli studi di genotossicità non hanno evidenziato alcun potenziale mutageno della bicalutamide. Tutti gli effetti avversi osservati negli studi animali non sono considerati di alcuna rilevanza per il trattamento dei pazienti con cancro prostatico avanzato.
6. informazioni farmaceutiche
6.1 elenco degli eccipienti
Nucleo della compressa:
lattosio monoidrato
sodio amido glicolato (tipo A),
Povidone K-30,
silice colloidale anidra,
magnesio stearato,
Film di rivestimento:
Opadry II. Bianco 33G28523 (triacetina, Macrogol 3350, lattosio monoidrato, titanio diossido (E171), ipromellosa).
6.2 incompatibilità
Non pertinente.
6.3 periodo di validità
5 anni.
6.4 precauzioni particolari per la conservazione
Questo prodotto medicinale non richiede condizioni particolari per la conservazione.
6.5 Natura e contenuto della confezione
Ventotto compresse rivestite con film in confezioni in blister (PVC/PVDC/foglio d'alluminio)
6.6. Precauzioni particolari per lo smaltimento
Nessuna istruzione particolare.
7. titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio
Sandoz Spa
Largo U Boccioni 1
21040 Origgio(VA)
8. NUMERO(I) DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
Safedex „150 Mg Compresse Rivestite Con Film“28 Compresse In Blister Pvc/Pvdc/Al
A.I.C. n. 038536165/M
9. data della prima autorizzazione/rinnovo dell'autorizzazione
Febbraio 2009.