Foglietti illustrativi Apri menu principale

PLITATE - riassunto delle caratteristiche del prodotto

Dostupné balení:

Riassunto delle caratteristiche del prodotto - PLITATE

1. denominazione del medicinale

Plitate 250 UI + 300 UI / 10 ml Polvere e solvente per soluzione per infusione

Plitate 500 UI + 600 UI / 10 ml Polvere e solvente per soluzione per infusione

Plitate 1000 UI + 1200 UI / 10 ml Polvere e solvente per soluzione per infusione

Plitate 1500 UI + 1800 UI / 15 ml Polvere e solvente per soluzione per infusione

2. composizione qualitativa e quantitativa

Complesso di Fattore VIII umano della coagulazione e fattore von Willebrand umano.

Plitate si presenta come una polvere liofilizzata e solvente per soluzione per infusione.

Ogni flaconcino contiene nominalmente 250 UI, 500 UI, 1000 UI o 1500 UI di fattore VIII umano della coagulazione (FVIII) e 300 UI, 600 UI, 1200 UI o 1800 UI di fattore von Willebrand umano (VWF).

Ogni flaconcino contiene circa 25, 50 o 100 UI di FVIII/ml e 30, 60 o 120 UI di VWF/ml dopo la ricostituzione con l’appropriato solvente (acqua per preparazioni iniettabili).

Flaconcino:

– Principio attivo:

FVIII

250 UI 500 UI 1000 UI

1500 UI

VWF

300 UI 600 UI 1200 UI

1800 UI

Attività specifica separazione da VWF:

FVIII:C

dopo

1000 – 3000 U.I./mg di proteina

(Proteine totali:

≤ 90 mg

≤ 135 mg)

– Eccipienti:

Istidina, Albumina umana, Arginina

Siringa preriempita con solvente:

Plitate 250, 500, 1000

Plitate 1500

Acqua p.p.i. 10 ml

Acqua p.p.i. 15 ml

L’attività del FVIII:C (UI) è determinata tramite saggio cromogenico, secondo la Farmacopea Europea. L’attività specifica di Plitate è compresa tra 2,5 e 10 UI di FVIII:C/mg di proteine, a seconda della sua concentrazione (250, 500, 1000 o 1500 UI).

L’attività specifica di Plitate, prima dell’aggiunta di albumina, è non meno di 100 UI di FVIII/mg di proteina.

L’attività specifica dopo separazione, mediante gel filtrazione, del FVIII:C dal VWF è 1000–3000 UI FVIII:C/mg di proteine.

Sono presenti in Plitate quantità elevate, standardizzate lotto per lotto, di multimeri di VWF a peso molecolare da intermedio ad alto.

L’attività specifica di Plitate è tra 2,5 e 10 UI di VWF:RCo/mg di proteine, a seconda della sua concentrazione (250, 500, 1000 o 1500 UI).

L’attività del VWF (UI) è determinata con l’attività del cofattore della ristocetina (VWF:RCo) comparata allo Standard Internazionale per il fattore von Willebrand (OMS).

Prodotto da plasma di donatori umani.

Eccipienti con effetto noto

Il flaconcino da 1500 UI+1800 UI/15 ml contiene 34,5 mg di sodio (vedere paragrafo 4.4).

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Documento reso disponibile da AIFA il 01/02/2022

3. forma farmaceutica

Polvere e solvente per soluzione per infusione.

Plitate si presenta come un flaconcino contenente una polvere igroscopica o un solido friabile di colore bianco o giallo chiaro e una siringa preriempita con acqua per preparazioni inettabili (solvente).

4. informazioni cliniche

4.1 indicazioni terapeutiche

Trattamento e profilassi di episodi emorragici in pazienti affetti da emofilia A (deficit congenito di fattore VIII). Trattamento del deficit acquisito di fattore VIII. Trattamento degli emofilici A con anticorpi contro il fattore VIII (inibitori). Trattamento di soggetti con malattia di von Willebrand. Prevenzione e trattamento di emorragie e sanguinamenti legati a procedure chirurgiche in pazienti nei quali il trattamento con desmopressina da sola è inefficace o contro-indicato.

4.2 posologia e modo di somministrazione

La terapia deve essere intrapresa sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento dell'emofilia.

Posologia

Emofilia A

Monitoraggio del trattamento

Durante il corso del trattamento, si raccomanda di determinare accuratamente i livelli di fattore VIII, per adattare la dose da somministrare e la frequenza di ripetizione delle infusioni. I singoli pazienti possono dare risposte diverse per il fattore VIII, mostrando valori di emivite e recupero in vivo (recovery) diversi. Il dosaggio basato sul peso corporeo può richiedere aggiustamenti in pazienti in sottopeso o in sovrappeso. Nel caso di interventi chirurgici maggiori, in particolare, è indispensabile un preciso monitoraggio della terapia sostitutiva per mezzo di test della coagulazione (attività plasmatica del fattore VIII).

Le dosi e la durata della terapia sostitutiva dipendono dalla gravità del deficit di fattore VIII, dalla localizzazione e dall’estensione dell’emorragia e dalle condizioni cliniche del paziente.

Il numero di unità di fattore VIII somministrate viene espresso in Unità Internazionali (UI), che sono correlate agli attuali standard OMS per prodotti a base di fattore VIII. L'attività del fattore VIII nel plasma viene espressa o in percentuale (relativamente al plasma umano normale) o preferibilmente in Unità Internazionali (relativamente a uno Standard Internazionale per il fattore VIII plasmatico).

Una Unità Internazionale (UI) di attività del fattore VIII equivale alla quantità di fattore VIII in 1 ml di plasma umano normale.

Trattamento su richiesta

Il calcolo del dosaggio richiesto di fattore VIII si basa sulla evidenza empirica che 1 Unità Internazionale (UI) di fattore VIII per kg di peso corporeo aumenta l'attività plasmatica del fattore VIII del 2,1 + 0,4% dell’attività normale.

Documento reso disponibile da AIFA il 01/02/2022

La dose necessaria si determina applicando la formula seguente:

Unità necessarie = Peso corporeo x Aumento desiderato di fattore VIII x 0,5 (UI) (kg) (%) (UI/dl)

La quantità da somministrare e la frequenza delle somministrazioni devono sempre tendere al raggiungimento dell’efficacia clinica nel singolo caso.

Nel caso dei seguenti eventi emorragici, l'attività del fattore VIII non deve scendere al di sotto dei livelli di attività plasmatica indicati (in % del normale o UI/dl) nel periodo di tempo corrispondente.

La seguente tabella può essere usata per guidare il dosaggio negli episodi emorragici e in chirurgia:

Grado dell'emorragia /

Tipo di procedura chirurgica

Livelli di fattore VIII necessari

(%) (UI/dl)

Frequenza delle somministrazioni (ore) / Durata della terapia (giorni)

Emorragia

Emartro recente, emorragia intramuscolare o del cavo orale.

20 – 40

Ripetere ogni 12 – 24 ore.

Almeno 1 giorno, fino a quando l'episodio emorragico, evidenziato dal dolore, si è risolto, oppure si sia ottenuta la cicatrizzazione.

Emartro più esteso, emorragia intramuscolare o ematoma.

30 – 60

Ripetere la somministrazione ogni 12 – 24 ore per 3–4 giorni o più, finché non si risolvano il dolore e lo stato acuto di disabilità.

Emorragie comportanti pericolo di vita.

60 – 100

Ripetere la somministrazione ogni 8 – 24 ore, finché il pericolo di vita non è stato superato.

Chirurgia

Chirurgia minore incluse le estrazioni dentarie

30 – 60

Ogni 24 ore, almeno 1 giorno, fino a cicatrizzazione.

Chirurgia maggiore

80 – 100

(pre- e postoperatorio)

Ripetere la somministrazione ogni 8 – 24 ore fino all'adeguata cicatrizzazione della ferita, poi terapia per almeno altri 7 giorni per mantenere un'attività di fattore VIII da 30 a 60% (UI/dl).

Profilassi

Per la profilassi a lungo termine delle emorragie in pazienti con emofilia A grave, le dosi usuali vanno da 20 a 40 UI di fattore VIII per kg di peso corporeo, ad intervalli di 2 – 3 giorni. In alcuni casi, specialmente nei soggetti più giovani, può essere necessario ridurre gli intervalli tra una dose e l’altra o somministrare dosi più elevate.

Malattia di Von Willebrand

Generalmente, 1 UI/kg di VWF:RCo aumenta il titolo in circolo di VWF:RCo di 0,02 UI/ml (2%). Devono essere raggiunti dei livelli di VWF:RCo > 0,6 UI/ml (60%) e di FVIII:C > 0,4 UI/ml (40%).

Di norma, per ottenere l’emostasi si raccomanda di somministrare 40–80 UI/kg di fattore von Willebrand (VWF:RCo) e 20–40 UI/kg di FVIII:C.

Documento reso disponibile da AIFA il 01/02/2022

Una dose iniziale di 80 UI/kg di fattore von Willebrand può essere necessaria, soprattutto per pazienti con malattia di von Willebrand del tipo 3, dove il mantenimento di titoli adeguati può richiedere dosi più elevate rispetto agli altri tipi della malattia di von Willebrand.

Dosi adeguate devono essere somministrate successivamente ogni 12–24 ore. La dose e la durata del trattamento dipendono dalla condizione clinica del paziente, dal tipo e dalla gravità dell’emorragia e dai livelli di VWF:RCo e di FVIII:C.

Quando si usano preparati di fattore von Willebrand contenenti FVIII, il medico deve considerare che un trattamento protratto può determinare un aumento eccessivo del titolo di FVIII:C. Dopo 24–48 ore di trattamento, è opportuno ridurre la dose e /o aumentare l’intervallo di tempo tra le somministrazioni o impiegare un prodotto di VWF contenente un basso titolo di FVIII per evitare un eccessivo aumento dei livelli di FVIII:C.

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di Plitate nei bambini sotto i 6 anni non sono state stabilite.

Poiché la posologia è regolata sull’esito clinico delle condizioni sopra menzionate, si ritiene che la posologia nei bambini, per peso corporeo, non sia diversa da quella per gli adulti.

Modo di somministrazione

Uso endovenoso. Il prodotto deve essere somministrato ad una velocità non superiore a 10 ml/minuto. Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione vedere il paragrafo 6.6.

4.3 controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

4.4 avvertenze speciali e precauzioni di impiego

Tracciabilità

Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati

Ipersensibilità

Sono possibili reazioni di ipersensibilità di tipo allergico con Plitate. Il prodotto contiene tracce di proteine umane diverse dal fattore VIII. Se insorgono sintomi di ipersensibilità, bisogna avvertire i pazienti che sospendano immediatamente l’uso del medicinale e contattino il loro medico. I pazienti devono essere informati dei primi segni delle reazioni di ipersensibilità, ovvero: orticaria generalizzata, senso di costrizione toracica, sibilo, ipotensione e anafilassi.

In caso di shock, bisogna mettere in atto il trattamento medico standard per lo shock.

Emofilia A

Inibitori

La formazione di anticorpi neutralizzanti (inibitori) verso il fattore VIII rappresenta una complicanza nota nel trattamento di soggetti affetti da emofilia A. Tali inibitori sono generalmente immunoglobuline IgG dirette contro l’attività procoagulante del fattore VIII, e sono quantificate in Unità Bethesda (UB) per ml di plasma per mezzo del saggio modificato. Il rischio di sviluppare inibitori è correlato alla severità della malattia e al tempo di esposizione al fattore VIII, essendo

4

maggiore entro i primi 20 giorni di esposizione. Raramente gli inibitori possono svilupparsi dopo i primi 100 giorni dall’esposizione.

Casi di comparsa di inibitore ricorrente (a basso titolo) sono stati osservati a seguito del passaggio da un prodotto a base di fattore VIII ad un altro, in pazienti già in precedenza trattati con più di 100 giorni di esposizione e con una storia precedente di sviluppo di inibitori. Si raccomanda pertanto di monitorare attentamente tutti i pazienti per la ricomparsa di inibitori dopo qualsiasi passaggio da un prodotto a un altro.

La rilevanza clinica dello sviluppo di inibitori dipenderà dal titolo dell’inibitore: gli inibitori a basso titolo presenti temporaneamente o che rimarranno costantemente a basso titolo incideranno meno sul rischio di risposta clinica insufficiente rispetto agli inibitori ad alto titolo.

In generale, tutti i pazienti trattati con prodotti a base di fattore VIII della coagulazione devono essere attentamente monitorati per lo sviluppo di inibitori mediante appropriate osservazioni cliniche ed esami di laboratorio. Se non si ottengono i livelli plasmatici di attività del fattore VIII attesi, o se l'emorragia non è controllata con una dose adeguata, deve essere eseguito un esame al fine di determinare se siano presenti inibitori del fattore VIII. Nei pazienti con livelli elevati di inibitore, la terapia con fattore VIII può non essere efficace e devono essere prese in considerazione altre soluzioni terapeutiche. La gestione di questi pazienti deve essere affidata a medici con esperienza nel trattamento dell’emofilia e con gli inibitori del fattore VIII.

Malattia di von Willebrand

Esiste il rischio che si verifichino episodi trombotici, soprattutto in quei pazienti in cui siano noti fattori di rischio clinico o di laboratorio. Pertanto, i pazienti a rischio devono essere monitorati per accertare l’insorgenza dei primi segni di trombosi. Deve essere intrapresa una profilassi contro il tromboembolismo venoso, secondo le raccomandazioni vigenti.

Quando si usano prodotti a base di fattore von Willebrand contenenti FVIII, il medico curante deve tener presente che un trattamento protratto può determinare un aumento eccessivo del livello di FVIII:C. In pazienti che ricevono prodotti a base di fattore von Willebrand contenenti FVIII, devono essere attentamente monitorati i livelli plasmatici di FVIII:C, al fine di evitare un aumento eccessivo nel plasma di FVIII:C, con conseguente aumento del rischio di eventi trombotici.

I pazienti con malattia di von Willebrand, specialmente di tipo 3, possono sviluppare anticorpi neutralizzanti il VWF (inibitori). Se non vengono raggiunti i livelli attesi di attività di VWF:RCo nel plasma o se la dose necessaria somministrata non è in grado di controllare efficacemente l’emorragia, deve essere effettuato un test appropriato per accertare l’eventuale presenza di inibitori del VWF. Nei pazienti con un alto titolo di inibitori, la terapia con VWF può rivelarsi inefficace e devono essere prese in considerazione altre opzioni terapeutiche.

Eventi cardiovascolari

Nei pazienti che presentano fattori di rischio cardiovascolari, la terapia sostitutiva con FVIII può aggravare il rischio cardiovascolare stesso.

Complicanze correlate all’uso di un catetere venoso centrale (DAVC)

Laddove fosse necessario l’uso di un dispositivo per accesso venoso centrale (DAVC), deve essere considerato il rischio di complicanze DAVC-correlate, tra le quali: infezioni locali, batteriemia e formazione di trombosi nel sito del catetere.

Sicurezza virale

Le misure standard atte a prevenire infezioni conseguenti all’uso di prodotti medicinali preparati a partire da sangue o plasma umano comprendono la selezione dei donatori, il controllo delle donazioni individuali e dei pool di plasma per specifici marcatori d’infezione e l’adozione di processi produttivi efficaci per l’inattivazio­ne/rimozione di virus. Nonostante ciò, quando si somministrano prodotti derivati da sangue o plasma umano, non si può escludere totalmente la possibilità di trasmettere agenti

Documento reso disponibile da AIFA il 01/02/2022 5

Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).

infettivi. Tale principio si applica anche a virus sconosciuti o emergenti e ad altri patogeni.

Le misure adottate sono considerate efficaci per i virus capsulati quali il virus dell’immunode­ficienza umana (HIV), il virus dell’epatite B (HBV) e il virus dell’epatite C (HCV), e per il virus non capsulato dell’epatite A (HAV). Le misure adottate possono essere di efficacia limitata verso virus non capsulati quali il parvovirus B19.

Le infezioni da parvovirus B19 possono essere gravi per le donne in gravidanza (infezione fetale) e per gli individui con immunodeficienza o aumentata eritropoiesi (per esempio: anemia emolitica).

Si raccomanda una appropriata vaccinazione (epatite A e B) per i pazienti che ricevono regolarmente/ri­petutamente concentrati di fattore VIII derivati da plasma umano.

Si raccomanda che ogni volta che viene somministrato Plitate ad un paziente, siano registrati sia il nome che il numero di lotto del prodotto, in modo tale da mantenere la tracciabilità tra il paziente e il lotto del medicinale.

Popolazione pediatrica

Le avvertenze e precauzioni elencate si applicano sia agli adulti che ai bambini.

Contenuto di sodio

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio nei flaconcini da 250 UI+ 300 UI/10 ml, 500 UI+600 UI/10 ml e 1000 UI+ 1200UI/10 ml, cioè essenzialmente ‘senza sodio’. Questo medicinale contiene 34,5 mg di sodio per flaconcino da 1500 UI+1800 UI/15 ml equivalente a 1,72% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto. Tuttavia, a seconda del peso corporeo del paziente e della posologia, è possibile che il paziente riceva più di un flaconcino.

4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazione

Non sono state riportate interazioni dei prodotti a base di complesso FVIII/VWF umano con altri medicinali.

Popolazione pediatrica

Le interazioni elencate riguardano sia gli adulti che i bambini.

4.6

Non sono stati condotti studi sulla riproduzione animale con il complesso FVIII/VWF. A causa del raro manifestarsi dell’emofilia A nelle donne, non sono disponibili dati sull’uso del fattore VIII durante la gravidanza e l’allattamento. Pertanto, il complesso FVIII/VWF deve essere usato durante la gravidanza e l'allattamento solo se chiaramente indicato.

4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Plitate non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

4.8 effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza

Raramente sono state osservate reazioni di ipersensibilità o allergiche (che possono includere angioedema, bruciore e dolore acuto nel sito di infusione, brividi, arrossamento, orticaria

Documento reso disponibile da AIFA il 01/02/2022

generalizzata, cefalea, pomfi, ipotensione, letargia, nausea, irrequietezza, tachicardia, senso di costrizione toracica, parestesia, vomito, respiro sibilante), che possono in alcuni casi progredire in anafilassi grave (incluso lo shock). In rare occasioni è stata osservata febbre.

Lo sviluppo di anticorpi neutralizzanti (inibitori) può verificarsi in pazienti affetti da emofilia A trattati con fattore VIII, incluso Plitate (vedere paragrafo 5.1). L’eventuale presenza di inibitori si manifesterà come un’insufficiente risposta clinica. In tali casi, si raccomanda di contattare un centro emofilia specializzato.

I pazienti con malattia di von Willebrand, specialmente di tipo 3, molto raramente possono sviluppare anticorpi neutralizzanti il VWF (inibitori). Se si presentano tali inibitori, una risposta clinica non adeguata ne sarà il segnale. Tali anticorpi si possono manifestare anche in associazione con reazioni anafilattiche. Pertanto, i pazienti che manifestano reazioni anafilattiche, devono essere valutati per la presenza di inibitori.

In tutti questi casi, si raccomanda di contattare un centro specializzato nel trattamento dell’emofilia.

Quando si usa questo prodotto per i pazienti con malattia di von Willebrand, esiste il rischio che si verifichino eventi trombotici, specialmente nei pazienti con fattori di rischio noti, a livello clinico o di laboratorio. Nei pazienti che ricevono prodotti a base di VWF contenenti FVIII si possono manifestare titoli plasmatici eccessivamente elevati di FVIII:C che possono aumentare il rischio di eventi trombotici.

Per le informazioni sulla sicurezza virale, vedere il paragrafo 4.4.

Elenco delle reazioni avverse

La tabella seguente è stata stilata in base al sistema di classificazione per sistemi e organi MedDRA (SOC) e livello termine preferito (Preferred Term Level).

Le frequenze sono state valutate secondo la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (da ≥1/100 a <1/10); non comune (da ≥1/1,000 a <1/100); rara (da ≥1/10,000 a <1/1000); molto rara (<1/10,000), non nota (la frequenza non può essere stimata sulla base dei dati disponibili).

All’interno di ogni gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine di gravità decrescente.

Classificazione per Sistemi e Organi secondo MedDRA (SOC)

Reazioni avverse (Termine MedDRA Preferito PT)

Frequenza

Patologie del sistema emolinfopoietico

Inibizione del fattore

VIII

Non comune

(PTP)

Molto comune (PUP)

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Piressia

Rara

*La frequenza si basa su studi con tutti i prodotti a base di fattore VIII c

he hanno incluso pazienti con

emofilia A grave. PTP = pazienti trattati in precedenza, PUP = pazienti non trattati in precedenza.

Documento reso disponibile da AIFA il 01/02/2022

Descrizione di reazioni avverse selezionate

Le reazioni avverse dopo commercializzazione maggiormente notificate sin dalla registrazione del prodotto sono lo sviluppo di inibitori del fattore VIII, orticaria, ipersensibilità, vertigini, nausea, vomito, brividi, reazione anafilattica, ipotensione, eruzioni cutanee e tachicardia.

Popolazione pediatrica

Si prevede che la frequenza, il tipo e la gravità delle reazioni avverse nei bambini siano le stesse degli adulti.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco, sito web:.

4.9 sovradosaggio

Non sono stati riportati casi da sovradosaggio con l’uso di complesso umano FVIII/VWF. In caso di grave sovradosaggio possono verificarsi eventi tromboembolici.

5. proprietà farmacologiche

5.1 proprietà farmacodinamiche

Categoria farmacoterapeutica: Antiemorragici, fattori della coagulazione del sangue: fattore di von Willebrand e fattore VIII della coagulazione in associazione. Codice ATC: B02BD06.

Il complesso fattore VIII/fattore von Willebrand è formato da due molecole (FVIII e VWF) che hanno funzioni fisiologiche diverse.

Emofilia A

Quando viene somministrato ad un paziente emofilico, il fattore VIII si lega al fattore von Willebrand in circolo.

Il fattore VIII attivato agisce come cofattore per il fattore IX attivato, accelerando la conversione del fattore X a fattore X attivato, che converte la protrombina in trombina. La trombina a sua volta converte il fibrinogeno in fibrina e può così formarsi il coagulo.

L'emofilia A è una malattia ereditaria della coagulazione del sangue, legata al sesso, dovuta a livelli diminuiti di fattore VIII:C e si manifesta in copiose emorragie nelle articolazioni, muscoli o organi interni, sia spontaneamente che a seguito di traumi accidentali o interventi chirurgici. Tramite la terapia sostitutiva, i livelli plasmatici di fattore VIII vengono aumentati, permettendo dunque una correzione temporanea della carenza di fattore e della tendenza alle emorragie.

Malattia di Von Willebrand

Plitate si comporta come il fattore von Willebrand endogeno.

La somministrazione di fattore von Willebrand permette di correggere le anomalie dell’emostasi mostrate dai pazienti affetti dalla carenza del fattore von Willebrand (malattia di von Willebrand), a due livelli:

Documento reso disponibile da AIFA il 01/02/2022

– Il fattore von Willebrand promuove l’adesione delle piastrine al subendotelio vascolare nel vaso danneggiato (poiché si lega sia al subendotelio vascolare sia alla membrana piastrinica), promuovendo l’emostasi primaria, come dimostrato dall’accorciamento del tempo di sanguinamento. Tale effetto si verifica immediatamente e dipende in larga misura dal grado di polimerizzazione della proteina.

– Il fattore von Willebrand produce un effetto ritardato di correzione della carenza di fattore VIII associata. Il fattore von Willebrand somministrato per via endovenosa si lega al fattore VIII endogeno (che è normalmente prodotto dal paziente) e, stabilizzando tale fattore, ne evita la rapida degradazione.

Questo spiega perchè la somministrazione di VWF puro (prodotto a base di VWF con bassi livelli di FVIII) ristabilisce il livello di FVIII:C a valori normali, come effetto collaterale dopo la prima infusione.

La somministrazione di un preparato di VWF contenente FVIII:C ristabilisce il titolo normale di FVIII:C immediatamente dopo la prima infusione.

Popolazione pediatrica

I dati provenienti dagli studi clinici sono insufficienti per raccomandare l'uso di Plitate, per le indicazioni autorizzate, nei bambini di età inferiore a 6 anni.

Induzione dell’ImmunoTo­lleranza (ITI)

Sono stati raccolti dati sull’induzione dell’Immunoto­lleranza (ITI) in pazienti con emofilia A che hanno sviluppato anticorpi anti-fattore VIII. Sono stati analizzati 57 pazienti provenienti da uno studio retrospettivo e 14 pazienti provenienti da studi prospettici, pediatrici e adulti, affetti da emofilia A con inibitori del Fattore VIII e prognosi diversa per il raggiungimento della tolleranza immunitaria. Per indurre la tolleranza immunitaria è stato impiegato Fanhdi. Fanhdi è il prodotto di riferimento di Plitate. Plitate ha la stessa forma farmaceutica, composizione quali-quantitativa e processo produttivo di Fanhdi, pertanto gli studi clinici eseguiti con il prodotto medicinale Fanhdi possono essere estesi a Plitate.

Nei pazienti che hanno raggiunto la tolleranza, i sanguinamenti possono essere prevenuti o controllati con un concentrato di Fattore VIII in profilassi o al bisogno.

5.2 proprietà farmacocinetiche

Il decadimento dell’attività del fattore VIII nel plasma segue una cinetica esponenziale a due fasi.

Fanhdi è il prodotto di riferimento di Plitate. Plitate ha la stessa forma farmaceutica, composizione quali-quantitativa e processo produttivo di Fanhdi, pertanto gli studi clinici eseguiti con il prodotto medicinale Fanhdi, possono essere estesi a Plitate.

In pazienti con emofilia A, trattati con Fanhdi nel contesto di uno studio clinico, l’emivita del fattore VIII è stata stimata in 14,18 ± 2,55 ore.

Il recupero in vivo dell’attività del fattore VIII per questi pazienti era del 105,5 ± 18,5%, che equivale a circa 2,1 ± 0,4 UI/dl per UI/kg somministrata (determinazioni effettuate col metodo cromogenico).

Il tempo medio di permanenza in circolo (mean residence time : MRT) è 20,6 ± 4,8 ore.

L'area sotto la curva (area under the curve : AUC) è 19,3 ± 3,7 UI ora/ml.

La clearance è 2,6 ± 0,5 ml/ora/kg.

In pazienti con malattia di von Willebrand, trattati con Fanhdi nel contesto di uno studio clinico, l’emivita del fattore VIII e del fattore von Willebrand è stata stimata in: 14,4 ± 10,5 ore per il VWF; 29,5 ± 16 ore per il FVIII.

Il recupero in vivo dell’attività: 1,9 ± 0,6 UI/dl per UI/kg somministrata, per il FVW; 2,5 ± 0,5 UI/dl per UI/kg somministrata, per il FVIII.

Documento reso disponibile da AIFA il 01/02/2022

Le determinazioni del fattore von Willebrand sono state effettuate misurando il cofattore della ristocetina; quelle per il fattore VIII, come FVIII:C, usando il metodo cromogenico.

Altri parametri misurati:

AUC per VWF:RCo: 15,29 ± 10,03 UI ora/ml; AUC per FVIII:C: 36,60 ± 32,73 UI ora/ml.

Clearance per VWF:RCo: 5,6 ± 3,3 ml/ora/kg; per FVIII:C: 1,8 ± 1,0 ml/ora/kg.

I picchi di livello nel plasma per il VWF si hanno solitamente entro 30 minuti dall’iniezione.

Popolazione pediatrica

Il profilo farmacoterapeutico nei bambini è simile a quello negli adulti.

5.3 dati preclinici di sicurezza

Il fattore VIII e il fattore von Willebrand plasmatici (principi attivi di Plitate) sono dei normali costituenti del plasma umano ed agiscono analogamente alle proteine endogene. I test di tossicità dopo somministrazione di singola dose sono privi di significato perché le dosi elevate risultano solamente in un sovraccarico.

I test di tossicità dopo somministrazione di dosi ripetute negli animali non sono applicabili dato lo sviluppo di anticorpi verso proteine eterologhe.

6. informazioni farmaceutiche

6.1 elenco degli eccipienti

– Istidina

– Albumina umana

– Arginina

– Acqua per preparazioni iniettabili (solvente)

6.2 incompatibilità

In assenza di studi di compatibilità, questo prodotto medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali.

Vanno usati solo i set per infusione forniti poiché in alcuni dispositivi per infusione si può verificare l'adsorbimento del complesso FVIII/VWF sulle superfici interne, invalidando così il trattamento.

6.3 periodo di validità

Plitate ha una validità di 3 anni, in confezionamento integro, se conservato non oltre 30 ºC.

Il prodotto dopo ricostituzione ha una validità di 12 ore se conservato a temperatura di 25 °C.

Da un punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere usato immediatamente; se non è usato immediatamente, il tempo e le condizioni di conservazione prima dell’uso sono sotto la responsabilità dell’utente e, di norma, non superano le 24 ore a +2 – +8 °C, a meno che la ricostituzione non sia stata realizzata in condizioni asettiche controllate e validate.

6.4 precauzioni particolari per la conservazione

Non conservare a temperatura superiore a 30 °C.

Non congelare. Tenere al riparo dalla luce.

Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione, vedere il paragrafo 6.3.

10

Documento reso disponibile da AIFA il 01/02/2022

6.5 natura e contenuto del contenitore

Plitate è fornito in flaconcini di vetro di tipo II, contenenti 250, 500, 1000 o 1500 UI di FVIII e 300, 600, 1200 o 1800 UI di VWF per flaconcino, insieme ad una siringa di vetro di tipo I, preriempita con 10 ml (per i formati da 250 UI, 500 UI e 1000 UI) o 15 ml (per il formato da 1500 UI) di acqua per preparazioni iniettabili (solvente).

Gli accessori forniti con Plitate per la sua ricostituzione e somministrazione sono: un adattatore per flaconcino, un filtro, 2 tamponi disinfettanti e un set per infusione.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

Confezione: 1 flaconcino, 1 siringa preriempita di solvente e accessori.

6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione

Non usare dopo la data di scadenza indicata sulla confezione.

Il prodotto restante non deve mai essere usato in un secondo tempo, né conservato in frigorifero.

Per preparare la soluzione:

1. Scaldare il flaconcino e la siringa, non superando i 30 °C.

2. Inserire lo stantuffo nella siringa contenente il solvente.

3. Estrarre il filtro dal suo involucro. Rimuovere il tappo dal connettore della siringa e collegarla al filtro.

4. Estrarre l’adattatore per flaconcino dal suo involucro e collegarlo al filtro sulla siringa.

5. Rimuovere la protezione in plastica dal flaconcino e pulire il tappo coi tamponi disinfettanti forniti.

6. Perforare il tappo del flaconcino con l’ago dell’adattatore.

7. Trasferire tutto il solvente dalla siringa al flaconcino.

8. Ruotare il flaconcino senza agitare, fino a che tutto il prodotto non si è disciolto. Trattandosi di una soluzione per uso parenterale, non usare il prodotto se non si è disciolto completamente o se sono visibili delle particelle.

9. Separare velocemente la siringa col filtro dal flaconcino con l’adattatore, in modo da eliminare il vuoto.

10. Col flaconcino in alto, aspirare la soluzione all’interno della siringa.

11. Preparare il sito d’iniezione, sconnettere la siringa e iniettare il prodotto usando il set con ago a farfalla fornito. La velocità d’iniezione deve essere di 3 ml/min in vena e comunque mai sopra i 10 ml/min, per evitare reazioni vasomotorie.

Non riutilizzare i set di somministrazione.

È importante utilizzare il set di infusione fornito con il medicinale. Nel caso in cui vengano utilizzati altri sistemi medicali di infusione, deve essere verificata la compatibilità di tali sistemi con la siringa preriempita. Gli adattatori devono essere utilizzati in caso di necessità per garantire la corretta somministrazione del prodotto.

Prima della somministrazione il prodotto ricostituito deve essere ispezionato visivamente per la presenza di materiale particolato o di alterazioni di colore. La soluzione deve risultare limpida o leggermente opalescente. Non usare soluzioni torbide o che presentano depositi.

Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

11

Documento reso disponibile da AIFA il 01/02/2022

7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Grifols Italia, S.p.A.

Viale Enrico Forlanini, 23

20134 Milano – ITALIA

8. NUMERI DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

Plitate “250 UI + 300 UI / 10 ml Polvere e solvente per soluzione per infusione” – 1 flaconcino di polvere in vetro + 1 siringa preriempita con 10 ml di solvente + set ricostituzione e somministrazione

AIC N° 044564019

Plitate “500 UI + 600 UI / 10 ml Polvere e solvente per soluzione per infusione” – 1 flaconcino di polvere in vetro + 1 siringa preriempita con 10 ml di solvente + set ricostituzione e somministrazione

AIC N° 044564021

Plitate “1000 UI + 1200 UI / 10 ml Polvere e solvente per soluzione per infusione” – 1 flaconcino di polvere in vetro + 1 siringa preriempita con 10 ml di solvente + set ricostituzione e somministrazine

AIC N° 044564033

AIC N° 044564045

Plitate “1500 UI + 1800 UI / 15 ml Polvere e solvente per soluzione per infusione” – 1 flaconcino di polvere in vetro + 1 siringa preriempita con 15 ml di solvente + set ricostituzione e somministrazione