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PARACETAMOLO E CODEINA TEVA - riassunto delle caratteristiche del prodotto

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Riassunto delle caratteristiche del prodotto - PARACETAMOLO E CODEINA TEVA

RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO

Documento reso disponibile da AIFA il 10/01/2020

1. denominazione del medicinale

Paracetamolo e Codeina Teva 500 mg/30 mg compresse rivestite con film

2. composizione qualitativa e quantitativa

Ogni compressa rivestita con film contiene 30 mg di codeina fosfato emiidrato e 500 mg di paracetamolo.

Eccipiente con effetto noto:

Ogni compressa rivestita con film contiene 0,98 mg di lecitina di soia (E322).

Ogni compressa rivestita con film contiene meno di 23 mg di sodio.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

3. forma farmaceutica

Compressa rivestita con film

Le compresse in Paracetamolo e Codeina Teva compresse rivestite con film sono bianche, ovali, da 8,5 × 17 mm, biconvesse e con “5 3” impresso su di un lato provvisto di linea di incisione.

La linea di incisione sulla compressa serve esclusivamente per agevolarne la rottura al fine di ingerirla più facilmente e non per dividerla in dosi uguali.

4. informazioni cliniche

4.1 indicazioni terapeutiche

Per il sollievo dal dolore da moderato a grave in adulti e bambini con più di 12 anni di età.

La codeina è indicata nei pazienti con più di 12 anni per il trattamento del dolore moderato acuto che non è adeguatamente controllato da altri analgesici come il paracetamolo o l'ibuprofene (in monoterapia).

4.2 posologia e modo di somministrazione

Posologia

La durata del trattamento deve essere limitata a 3 giorni e se non si ottiene un’efficace riduzione del dolore i pazienti, o chi se ne prende cura, devono contattare il medico curante.

Adulti con più di 18 anni: 1–2 compresse ad intervalli di almeno 4 ore, fino a un massimo di 8 compresse nelle 24 ore.

Dosaggio massimo giornaliero:

La dose massima giornaliera di paracetamolo non deve superare i 4000 mg. La dose singola massima è di 1000 mg (2 compresse).

Anziani: Come per gli adulti. Può essere tuttavia necessario ridurre la dose. Vedere le avvertenze.

Documento reso disponibile da AIFA il 10/01/2020

Danno renale

In caso di danno renale la dose deve essere ridotta:

Filtrazione glomerulare

Dose

10 – 50 ml/min

Una compressa di Paracetamolo e Codeina Teva 500 mg/30 mg ogni 6 ore

< 10 ml/min

Una compressa di Paracetamolo e Codeina Teva 500 mg/30 mg ogni 8 ore

Compromissione epatica

Il paracetamolo deve essere usato con cautela in presenza di compromissione epatica.

Alcolismo cronico

Il consumo cronico di alcol può abbassare la soglia di tossicità del paracetamolo. In questi pazienti, l'intervallo di tempo tra due dosi deve essere di almeno 8 ore. Non deve essere superata la dose di 2 g di paracetamolo al giorno.

Popolazione pediatrica:

Adolescenti con peso corporeo superiore a 50 kg a partire dai 16 anni di età:

1–2 compresse ad intervalli di almeno 6 ore, fino a un massimo di 8 compresse nelle 24 ore.

Bambini da 12 a 15 anni: 1 compressa ad intervalli di almeno 6 ore, fino a un massimo di 4 compresse nelle 24 ore.

Bambini di età inferiore ai 12 anni: La codeina non deve essere usata nei bambini di età inferiore ai 12 anni a causa del rischio di tossicità da oppioidi dovuto al metabolismo variabile e non prevedibile che porta alla conversione della codeina in morfina (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

Modo di somministrazione

Paracetamolo e Codeina Teva compresse rivestite con film sono per uso orale.

4.3 controindicazioni

– Ipersensibilità ai principi attivi, alla soia o alle arachidi, oppure a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

– In tutti i pazienti pediatrici (0–18 anni di età) che si sottopongono ad interventi di tonsillectomia e/o adenoidectomia per il trattamento della sindrome da apnea ostruttiva del sonno, a causa di un aumentato rischio che si sviluppino reazioni avverse gravi e pericolose per la vita (vedere paragrafo 4.4).

– Nelle donne durante l’allattamento con latte materno (vedere paragrafo 4.6).

– Nei pazienti noti per essere metabolizzatori ultra-rapidi del CYP2D6.

Condizioni in cui la morfina e gli oppioidi sono controindicati, ad es.:

– Asma acuta

– Depressione respiratoria

– Alcolismo acuto

– Insufficienza epatica

– Trauma cranico

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Aumento della pressione intracranica

In seguito ad intervento chirurgico alle vie biliari

Terapia concomitante o entro 14 giorni dalla terapia con inibitori della monoamino-ossidasi.

4.4 avvertenze speciali e precauzioni di impiego

Rischio dall'uso concomitante di farmaci sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati:

L'uso concomitante di Paracetamolo e Codeina Teva compresse rivestite con film e farmaci sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati può causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte.

A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante con questi medicinali sedativi dovrebbe essere riservata ai pazienti per i quali non sono possibili opzioni terapeutiche alternative.

Se viene prescritto Paracetamolo e Codeina Teva compresse rivestite con film in concomitanza con medicinali sedativi, deve essere utilizzata la dose efficace più bassa, e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile.

I pazienti devono essere seguiti attentamente in merito a segni e sintomi di depressione respiratoria e sedazione.

Pertanto, si raccomanda fortemente di informare i pazienti e chi se ne prende cura di prestare attenzione a questi sintomi (vedere paragrafo 4.5).

Dosi superiori a quelle raccomandate possono provocare una epatopatia grave. Il trattamento antidotico deve essere somministrato il più rapidamente possibile (vedere paragrafo 4.9).

In seguito a somministrazione cronica possono manifestarsi tolleranza e dipendenza fisica e psicologica.

Con l’uso prolungato di analgesici (> 3 mesi) con somministrazione ogni due giorni o più frequente è possibile la comparsa o il peggioramento della cefalea. La cefalea indotta da un uso eccessivo di analgesici (MOH – cefalea da uso eccessivo di farmaci) non deve essere trattata aumentando la dose. In tali casi, interrompere il trattamento analgesico ma solo dopo aver consultato il medico.

L'interruzione brusca dopo un uso prolungato, ad alte dosi ed improprio di analgesici può portare a mal di testa, affaticamento, dolore muscolare, nervosismo e sintomi autonomici. Questi sintomi da sospensione si risolvono entro pochi giorni. Fino a quel momento, un'ulteriore assunzione di analgesici deve essere evitata e ricominciata solo dietro consiglio di un medico.

L’associazione paracetamolo/co­deina deve essere usata con cautela nei pazienti con:

– dipendenza da oppiacei

– ipotiroidismo

– ipertrofia prostatica

– insufficienza corticosurrenalica

– grave anemia emolitica a livello epatico

L’associazione paracetamolo/co­deina deve essere usata con la massima cautela e a dosaggio ridotto nei pazienti con:

– funzionalità renale gravemente compromessa

– compromissione della funzione epatica o alcolismo

– in pazienti malnutriti o disidratati.

Metabolismo del CYP2D6

Documento reso disponibile da AIFA il 10/01/2020

La codeina viene metabolizzata dall'enzima epatico CYP2D6 in morfina, suo metabolita attivo. Se un paziente ha una carenza o gli manca completamente questo enzima, non si otterrà un sufficiente effetto analgesico. Le stime indicano che fino al 7% della popolazione caucasica può avere questa carenza. Tuttavia, se il paziente è un metabolizzatore esteso o ultrarapido, vi è un aumentato rischio di sviluppare effetti indesiderati di tossicità da oppioidi anche a dosi comunemente prescritte. Questi pazienti convertono codeina in morfina rapidamente, con conseguente incremento dei livelli sierici attesi di morfina.

I sintomi generali di una tossicità da oppioidi consistono in confusione, sonnolenza, respirazione superficiale, pupille ristrette, nausea, vomito, stitichezza e mancanza di appetito. Nei casi gravi, questi possono comprendere sintomi di depressione respiratoria e circolatoria, che può essere pericolosa per la vita e molto raramente fatale.

Le stime di prevalenza di metabolizzatori ultrarapidi in diverse popolazioni sono riassunte di seguito:

Popolazione

Prevalenza %

Africani/Etiopi

29%

Africani Americani

da 3.4% a 6.5%

Asiatici

da 1.2% a 2%

Caucasici

da 3.6% a 6.5%

Greci

6.0%

Ungheresi

1.9%

Nord Europei

1%-2%

Uso post-operatorio nei bambini

In letteratura sono stati riportati casi in cui la codeina, somministrata a bambini post-intervento di tonsillectomia e/o adenoidectomia per l'apnea ostruttiva del sonno, ha indotto eventi avversi rari, ma pericolosi per la vita, tra cui la morte (vedere anche paragrafo 4.3). Tutti i bambini hanno ricevuto dosi di codeina inclusi nell’intervallo di dose appropriato; tuttavia vi erano evidenze che questi bambini fossero metabolizzatori ultrarapidi o estesi nella loro capacità di metabolizzare codeina in morfina.

Bambini con funzione respiratoria compromessa

La codeina non è raccomandata per l'uso nei bambini nei quali la funzione respiratoria potrebbe essere compromessa, il che include disturbi neuromuscolari, condizioni cardiache o respiratorie gravi, infezioni delle alte vie respiratorie o polmonari, traumi multipli o procedure chirurgiche estese. Questi fattori possono peggiorare i sintomi di tossicità da morfina.

È richiesta cautela nella somministrazione del prodotto a qualsiasi paziente la cui condizione possa essere esacerbata dagli oppioidi, in particolare agli anziani, che potrebbero essere sensibili ai loro effetti a livello centrale e gastrointestinale, a coloro in trattamento concomitante con farmaci depressivi del SNC, a pazienti con ipertrofia prostatica e a pazienti con disordini intestinali infiammatori o ostruttivi. È richiesta cautela anche in caso di trattamento prolungato.

Si deve consigliare ai pazienti di non superare la dose raccomandata e di non prendere altri prodotti a base di paracetamolo in concomitanza.

Il medico prescrittore deve valutare con regolarità il rapporto rischio-beneficio dell’uso continuato.

Sodio

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa rivestita con film, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.

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4.5 interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

Farmaci sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati:

L'uso concomitante di oppioidi con farmaci sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell'effetto depressivo additivo del SNC. La dose e la durata dell'uso concomitante devono essere limitati (vedere paragrafo 4.4).

Deve essere evitata l'associazione di chinidina con Paracetamolo e Codeina Teva.

L’associazione di Paracetamolo e Codeina Teva con i seguenti medicinali può richiedere un aggiustamento della dose: neurolettici, antidepressivi, warfarin, induttori enzimatici come certi antiepilettici (fenitoina, fenobarbitale, carbamazepina), rifampicina e Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum), probenecid, metoclopramide, colestiramina e cloramfenicolo.

Si deve evitare l’uso concomitante di alcool.

Codeina

Interazioni farmacocinetiche:

La codeina si attiva probabilmente per O-demetilazione a morfina operata dall’enzima CYP2D6. Questa bioattivazione è inibita da alcuni farmaci, ad es. chinidina, terbinafina, alcuni antidepressivi e i neurolettici, ecc. Questi farmaci contrastano quindi l'effetto della codeina. Questa interazione è stata documentata in studi condotti su soggetti sani e/o in studi pilota su pazienti.

Sono stati condotti studi diretti con la chinidina, un inibitore molto forte del CYP2D6. Questa associazione deve essere pertanto evitata.

Anche i neurolettici e gli antidepressivi hanno un effetto inibitorio sul CYP2D6, il che implica la possibilità che queste associazioni richiedano un aggiustamento della dose.

Gli induttori enzimatici quali rifampicina, barbiturici, alcuni antiepilettici, l'Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) ecc. possono causare una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di morfina (vedere anche di seguito interazioni con paracetamolo).

Paracetamolo

Interazioni farmacodinamiche:

L’effetto anticoagulante del warfarin e degli altri cumarinici può essere potenziato dall’uso regolare del paracetamolo, con aumento del rischio di sanguinamento. L'effetto può verificarsi già a dosi giornaliere di 2000 mg dopo 3 giorni. L'assunzione occasionale del paracetamolo non ha effetti significativi sulla tendenza al sanguinamento. I valori INR devono essere monitorati con maggiore frequenza durante l'utilizzo dell’associazione e dopo la sua sospensione.

Interazioni farmacocinetiche:

L'uso di sostanze induttrici degli enzimi epatici, come carbamazepina, fenitoina, fenobarbitale, rifampicina e l'erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) può aumentare l'epatotossicità del paracetamolo a causa dell'aumentata e più rapida formazione di metaboliti tossici. Deve essere pertanto usata cautela in caso di uso concomitante di induttori enzimatici.

Il probenecid causa una riduzione di almeno 2 volte della clearance del paracetamolo attraverso l’inibizione della sua coniugazione con l’acido glucuronico. In caso di trattamento concomitante con probenecid si deve probabilmente considerare un dimezzamento del dosaggio del paracetamolo.

L'assunzione concomitante di medicinali che portano all’accelerazione dello svuotamento gastrico, come metoclopramide o domperidone, accelerano l’assorbimento del paracetamolo con aumento dell’efficacia e inizio dell’analgesia.

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L’assorbimento del paracetamolo viene ridotto dalla colestiramina. La colestiramina non deve essere somministrata entro 1 ora dal paracetamolo se si vuole ottenere la massima analgesia.

Il paracetamolo può influenzare la farmacocinetica del cloramfenicolo. In corso di trattamento concomitante con cloramfenicolo per via iniettiva si consiglia pertanto il monitoraggio delle sue concentrazioni plasmatiche.

4.6 fertilità, gravidanza e allattamento

Gravidanza

Codeina

Paracetamolo e Codeina Teva deve essere usato con cautela durante la gravidanza poiché i metaboliti della codeina attraversano la placenta.

È stata segnalata depressione respiratoria nel neonato riconducibile all'uso della codeina durante il parto. Sono stati segnalati sintomi di astinenza in neonati nati da madri che avevano regolarmente fatto uso di paracetamolo/co­deina durante la gravidanza.

Paracetamolo

Numerosi dati su donne in gravidanza non indicano né malformazioni, né tossicità fetale/neonatale. Studi epidemiologici sullo sviluppo neurologico nei bambini esposti al paracetamolo in utero mostrano risultati non conclusivi. Se clinicamente necessario, il paracetamolo può essere utilizzato durante la gravidanza se clinicamente necessario; tuttavia deve essere usato alla dose minima efficace per il minor tempo possibile e con la frequenza più bassa possibile.

Allattamento

Codeina

Questo prodotto è controindicato durante l’allattamento a causa della presenza di codeina (vedere il paragrafo 4.3).

Alle normali dosi terapeutiche la codeina ed il suo metabolita attivo possono essere presenti nel latte materno a dosi molto basse ed è improbabile che possano influenzare negativamente il lattante. Tuttavia, se il paziente è un metabolizzatore ultra-rapido del CYP2D6, livelli più elevati del metabolita attivo, morfina, possono essere presenti nel latte materno e, in casi molto rari, possono provocare sintomi di tossicità da oppioidi nel neonato, che possono essere fatali.

Paracetamolo

Il paracetamolo viene escreto nel latte materno ma non in quantità clinicamente rilevanti.

4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

I pazienti devono essere avvertiti di non mettersi alla guida di autoveicoli e di non operare su macchinari se manifestano capogiri o sonnolenza.

4.8 effetti indesiderati

La codeina può causare i tipici effetti degli oppioidi tra cui stitichezza, nausea, vomito, capogiro, leggera confusione mentale, confusione, sonnolenza e ritenzione di urina. La loro frequenza e gravità dipende dal

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dosaggio, dalla durata del trattamento e dalla sensibilità individuale. Possono manifestarsi tolleranza e dipendenza, soprattutto con l’uso prolungato di codeina ad alto dosaggio.

È noto che l’uso regolare e prolungato di codeina causa la comparsa di dipendenza e tolleranza. Alla sospensione del trattamento possono comparire sintomi di irrequietezza e irritabilità. L’uso prolungato di antidolorifici per le cefalee può aggravarle.

La frequenza degli effetti indesiderati viene classificata come segue: molto comuni ( ≥1/10); comuni (≥ 1/100, <1/10); non comuni (≥1/1.000, <1/100); rari (≥1/10.000, <1/1.000); molto rari (< 1/10.000), non noti (la frequenza non può essere valutata sulla base dei dati disponibili).

Effetti indesiderati

Patologie del sistema emolinfopoietico

Rari

Molto rari

Trombocitopenia, anemia emolitica, agranulocitosi, leucopenia

Pancitopenia

Disturbi del sistema immunitario Rari

Reazioni allergiche

Disturbi psichiatrici Rari

Disturbi del sonno

Patologie del sistema nervoso Comuni

Sonnolenza, cefalea

Non comuni

Capogiro

Patologie dell’occhio Non comuni

Disturbi della vista

Patologie vascolari

Comune

Sudorazione improvvisa

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Rari

Respiro corto

Patologie gastrointestinali Comuni

Nausea, stipsi, vomito

Non comuni

Bocca secca

Patologie epatobiliari Rari

Epatotossicità, danno epatico che può progredire a insufficienza epatica

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Molto rari

Pancreatite acuta

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Rari

Eruzione cutanea, orticaria, eritema

Patologie renali e urinarie Molto rari

Danno renale (può manifestarsi durante la terapia prolungata)

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazi­one Comuni

Stanchezza

Sono stati segnalati casi molto rari di gravi reazioni cutanee.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo.

4.9 sovradosaggio

Codeina

Gli effetti del sovradosaggio di codeina vengono potenziati dall'ingestione simultanea di alcol e psicofarmaci.

Sintomi

Può svilupparsi depressione del sistema nervoso centrale, inclusa depressione respiratoria, ma è improbabile che sia grave a meno che non vengano assunti in concomitanza altri agenti sedativi, incluso l'alcol, o che si tratti di un sovradosaggio massivo. Le pupille possono essere puntiformi; la comparsa di nausea e vomito è comune. Ipotensione e tachicardia sono possibili ma improbabili.

Trattamento

Il trattamento deve essere sintomatico e di sostegno e deve comprendere il mantenimento della pervietà delle vie aeree e il monitoraggio dei segni vitali finché questi non tornano stabili. Entro un’ora dall’ingestione, si consideri la somministrazione di carbone attivo in un adulto che abbia ingerito più di 350 mg o in un bambino che abbia ingerito più di 5 mg/kg.

Somministrare naloxone in caso di coma o depressione respiratoria. Il naloxone è un antagonista competitivo con una emivita breve. È quindi possibile che sia necessaria la somministrazione di dosi elevate e ripetute in un paziente gravemente avvelenato. Tenere monitorato il paziente per almeno 4 ore dall'ingestione, o per 8 ore se è stata assunta una preparazione a rilascio prolungato.

Paracetamolo

Si rivolga immediatamente ad un medico in caso di sovradosaggio, a causa del rischio di danni epatici irreversibili.

Sintomi

I sintomi di un sovradosaggio di paracetamolo durante le prime 24 ore sono pallore, nausea, vomito, anoressia e dolore addominale. Il danno epatico può comparire da 12 a 48 ore dall'ingestione e questo può manifestarsi con un aumento del tempo di pro-trombina, che è un indicatore affidabile del deterioramento della funzionalità epatica. Possono comparire alterazioni del metabolismo glucidico e acidosi metabolica. In caso di avvelenamento grave, l'insufficienza epatica può evolvere in encefalopatia, emorragia, ipoglicemia, edema cerebrale, coma e morte. L’insufficienza renale acuta con necrosi tubulare acuta, fortemente suggerita da dolore lombare, ematuria e proteinuria, può svilupparsi anche in assenza di grave danno epatico.

Sono state osservate aritmie cardiache e pancreatite.

È probabile la comparsa di danno epatico in adulti che abbiano assunto 10 g o più di paracetamolo. L’assunzione acuta o cronica di paracetamolo a dosi superiori a quella raccomandata può causare danni al fegato, in particolare se il paziente presenta fattori di rischio.

Fattori di rischio

a) il paziente è in trattamento a lungo termine con carbamazepina, fenobarbitale, fenitoina, primidone, rifampicina, erba di San Giovanni o altri farmaci che sono induttori degli enzimi epatici.

oppure

b) il paziente assume regolarmente etanolo in eccesso rispetto alle quantità raccomandate. op­pure

c) il paziente ha probabilmente un apporto ridotto di glutatione, ad esempio in caso di disturbi alimentari, fibrosi cistica, infezione da HIV, inedia, cachessia.

Si ritiene che quantità in eccesso di un metabolita tossico (di solito adeguatamente detossificate dal glutatione quando vengono ingerite dosi normali di paracetamolo) si leghino irreversibilmente al tessuto epatico.

Trattamento

Il trattamento immediato è essenziale nella gestione del sovradosaggio di paracetamolo. Nonostante la mancanza di significativa e precoce sintomatologia, il paziente deve essere trasferito urgentemente in ospedale per immediati controlli medici. I sintomi possono limitarsi a nausea o vomito e non riflettere quindi la gravità del sovradosaggio o il rischio di danno d’organo.

Il trattamento con carbone attivo deve essere preso in considerazione se non è trascorsa più di 1 ora dal sovradosaggio. Le concentrazioni plasmatiche di paracetamolo devono essere misurate a partire da 4 ore dall’ingestione (le concentrazioni misurate in tempi precedenti non sono affidabili).

Oppure qualsiasi paziente che abbia ingerito circa 7,5 g o più di paracetamolo nelle 4 ore precedenti deve essere sottoposto a lavanda gastrica. Le concentrazioni plasmatiche di paracetamolo devono essere misurate a partire da 4 ore dall’ingestione (le concentrazioni misurate in tempi precedenti non sono affidabili).

Il trattamento con N-acetilcisteina può essere utilizzato fino a 24 ore dopo l’ingestione del paracetamolo; tuttavia il massimo effetto protettivo si ottiene fino a 8 ore dopo l’ingestione.

Se necessario, in linea con lo schema posologico stabilito, deve essere somministrata al paziente N-acetilcisteina per via endovenosa. Nei casi in cui il vomito non sia un problema ed il paziente viva in una zona lontana dall’ospedale, la somministrazione di metionina orale può rappresentare un’adeguata alternativa. Devono essere disponibili le generali misure di supporto.

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Il trattamento di pazienti che manifestano una grave disfunzione epatica oltre 24 ore dall'ingestione deve essere discusso con il centro antiveleni (National Poisons Information Service -NPIS) o con il reparto epatobiliare.

5. proprietà farmacologiche

5.1 proprietà farmacodinamiche

Categoria farmacoterapeutica: Analgesici, Oppioidi in combinazione con analgesici non-oppioidi Codice ATC: N02AJ06

Il paracetamolo è un farmaco ad azione analgesica e antipiretica.. Non esplica però alcun effetto anti-infiammatorio. Il meccanismo dell’azione analgesica non è stato compreso completamente. L'azione principale del paracetamolo consiste nell'inibizione della cicloossigenasi, un enzima che è importante per la sintesi delle prostaglandine. La cicloossigenasi del sistema nervoso centrale è più sensibile al paracetamolo di quella periferica e questo spiega l'effetto antipiretico e analgesico del paracetamolo.. Il paracetamolo probabilmente induce antipiresi mediante un'azione centrale sul centro termoregolatore ipotalamico.

La codeina è un analgesico ad azione centrale debole. La codeina esercita il suo effetto attraverso i recettori oppioidi µ, anche se la codeina ha una bassa affinità per questi recettori, e il suo effetto analgesico è dovuto alla sua conversione in morfina. La codeina, in particolare in combinazione con altri analgesici come il paracetamolo, ha dimostrato di essere efficace nel dolore nocicettivo acuto.

La codeina fosfato viene utilizzata nel trattamento della tosse e degli effetti depressivi sul SNC.

La codeina può potenziare l’effetto di altri analgesici.

La codeina è molto meno potente della morfina ed è inefficace nei confronti del dolore grave anche in seguito alla somministrazione delle massime dosi tollerabili. Non provoca una depressione respiratoria apprezzabile, ma svolge un’azione antitosse. La codeina si differenzia dalla morfina in quanto, nell’ uso medico normale, non è frequentemente associata ad una dipendenza grave e dosi elevate producono eccitazione piuttosto che depressione. La codeina ha una bassa affinità verso i recettori per gli oppioidi. L’efficacia analgesica della codeina può essere dovuta alla biotrasformazione in morfina.

5.2 proprietà farmacocinetiche

Paracetamolo

Assorbimento

Dopo somministrazione orale il paracetamolo viene rapidamente e quasi completamente assorbito. I picchi plasmatici vengono raggiunti dopo 30 minuti fino a 2 ore.

Distribuzione

Il paracetamolo si distribuisce rapidamente in tutti i tessuti. Le concentrazioni presenti nel sangue, nella saliva e nel plasma sono sovrapponibili. Il volume di distribuzione del paracetamolo è di circa 1 l/kg di peso corporeo. Alle dosi terapeutiche il legame alle proteine è trascurabile.

Biotrasformazione

Negli adulti il paracetamolo viene metabolizzato a livello epatico seguendo due vie metaboliche principali: coniugazione dell'acido glucuronico (~60%) e dell'acido solforico (~35%). La seconda via può essere rapidamente saturata a dosi superiori a quelle terapeutiche. Una via minore, catalizzata dal citocromo P450, induce la formazione di un reagente intermedio (N-acetil-p-benzochinoneimina) che, in

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normali condizioni d'uso, viene rapidamente detossificato dal glutatione ed eliminato nelle urine dopo coniugazione con la cisteina (~3%) e l'acido mercaptopurico. Nei neonati e nei bambini di età < 12 anni, la solfo-coniugazione è la via di eliminazione principale e la glucuronidazione è inferiore rispetto agli adulti. L'eliminazione totale nei bambini è simile a quella negli adulti, in virtù di una maggiore capacità di solfo-coniugazione.

Eliminazione

L'eliminazione del paracetamolo avviene essenzialmente attraverso le urine. Il 90% della dose ingerita viene eliminata dai reni entro 24 ore, prevalentemente come coniugati di glucuronide (dal 60 all'80%) e di solfato (dal 20 al 30%). Meno del 5% viene eliminato in forma immodificata. L'emivita di eliminazione è di circa 2 ore.

In caso di insufficienza renale o epatica, dopo un sovradosaggio e nei neonati, l'emivita di eliminazione del paracetamolo è ritardata. L'effetto massimo è equivalente alle concentrazioni plasmatiche.

In caso di grave insufficienza renale (clearance della creatinina inferiore a 10 ml/min), l'eliminazione del paracetamolo e dei suoi metaboliti è ritardata.

Per i pazienti anziani, la capacità di coniugazione non è modificata.

Codeina fosfato

Assorbimento

La codeina fosfato viene assorbita rapidamente e quasi completamente dal tratto gastrointestinale. Il picco plasmatico massimo si raggiunge dopo circa 2 ore.

Distribuzione

La concentrazione plasmatica dopo somministrazione di una singola dose di codeina fosfato di 30 mg è approssimativamente di 0,25 μmol/l.

Biotrasformazione

La codeina fosfato è metabolizzata nel fegato. Circa il 10% della dose somministrata viene convertita in morfina, che si presume sia la sostanza responsabile dell'effetto.

Eliminazione

L'emivita di eliminazione è di 3,5 ore. La codeina fosfato è escreta principalmente per via renale in forma di metaboliti inattivi. Due terzi di questi ultimi vengono escreti in 6 ore. L’effetto permane per 4–6 ore.

Linearità/non linearità

La codeina fosfato mostra una cinetica log-lineare in fase di eliminazione.

Poco meno del 10% della popolazione non è in grado di convertire la codeina in morfina, motivo per cui tali individui non trarranno beneficio dal contenuto di codeina delle compresse.

È possibile che i pazienti anziani metabolizzino la codeina più lentamente di quelli più giovani. Si potrebbe dover considerare un aggiustamento della dose.

5.3 dati preclinici di sicurezza

Non sono disponibili studi convenzionali che utilizzino gli standard attualmente accettati per la valutazione della tossicità della riproduzione e dello sviluppo.

6. informazioni farmaceutiche

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6.1 elenco degli eccipienti

Nucleo della compressa:

Povidone K29/K32

Magnesio stearato

Silice colloidale anidra

Talco

Croscarmellosio sodico

Copovidone (25.2–30.8)

Cellulosa microcristallina

Rivestimento della compressa:

Amido idrossipropilato (E1440)

Talco

Mannitolo

Lecitina di soia (E322)

Titanio diossido (E171)

6.2 incompatibilità

Non pertinente.

6.3 periodo di validità

2 anni.

6.4 precauzioni particolari per la conservazione

Il medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

6.5 natura e contenuto del contenitore.

Blister bianchi in PVC/alluminio

oppure blister bianchi in PVC/alluminio/PET/car­ta a prova di bambino

oppure contenitore bianco per compresse in HDPE con chiusura bianca in PP a prova di bambino.

Confezioni:

Blister: 8, 10, 16, 20, 24, 30, 40, 50, 90 e 100 compresse rivestite con film

Contenitori compresse: 50, 100 e 200 compresse rivestite con film

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione

Nessuna istruzione particolare.

7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Teva B.V. – Swensweg 5 – 2031 GA Haarlem – Paesi Bassi

8. NUMERO/I DELL’ AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

Documento reso disponibile da AIFA il 10/01/2020

046779017 – „500 mg/30 mg compresse rivestite con film“ 8 compresse in blister PVC/AL 046779029 – „500 mg/30 mg compresse rivestite con film“ 10 compresse in blister PVC/AL 046779031 – „500 mg/30 mg compresse rivestite con film“ 16 compresse in blister PVC/AL 046779043 – „500 mg/30 mg compresse rivestite con film“ 20 compresse in blister PVC/AL 046779056 – „500 mg/30 mg compresse rivestite con film“ 24 compresse in blister PVC/AL 046779068 – „500 mg/30 mg compresse rivestite con film“ 30 compresse in blister PVC/AL 046779070 – „500 mg/30 mg compresse rivestite con film“ 40 compresse in blister PVC/AL 046779082 – „500 mg/30 mg compresse rivestite con film“ 50 compresse in blister PVC/AL 046779221 – „500 mg/30 mg compresse rivestite con film“ 90 compresse in blister PVC/AL 046779094 – „500 mg/30 mg compresse rivestite con film“ 100 compresse in blister PVC/AL 046779106 – „500 mg/30 mg compresse rivestite con film“ 8 compresse in blister PVC/AL/PE/PAP 046779118 – „500 mg/30 mg compresse rivestite con film“ 10 compresse in blister PVC/AL/PE/PAP 046779120 – „500 mg/30 mg compresse rivestite con film“ 16 compresse in blister PVC/AL/PE/PAP 046779132 – „500 mg/30 mg compresse rivestite con film“ 20 compresse in blister PVC/AL/PE/PAP 046779144 – „500 mg/30 mg compresse rivestite con film“ 24 compresse in blister PVC/AL/PE/PAP 046779157 – „500 mg/30 mg compresse rivestite con film“ 30 compresse in blister PVC/AL/PE/PAP 046779169 – „500 mg/30 mg compresse rivestite con film“ 40 compresse in blister PVC/AL/PE/PAP 046779171 – „500 mg/30 mg compresse rivestite con film“ 50 compresse in blister PVC/AL/PE/PAP 046779233 – „500 mg/30 mg compresse rivestite con film“ 90 compresse in blister PVC/AL/PE/PAP 046779183 – „500 mg/30 mg compresse rivestite con film“ 100 compresse in blister PVC/AL/PE/PAP 046779195 – „500 mg/30 mg compresse rivestite con film“ 50 compresse in contenitore HDPE 046779207 – „500 mg/30 mg compresse rivestite con film“ 100 compresse in contenitore HDPE 046779219 – „500 mg/30 mg compresse rivestite con film“ 200 compresse in contenitore HDPE

9. data della prima autorizzazione/rinnovo dell’autorizzazione

Data di prima autorizzazione: