Riassunto delle caratteristiche del prodotto - PARACETAMOLO E CODEINA MYLAN PHARMA
Paracetamolo e Codeina Mylan Pharma compresse da 500 mg/30 mg
2. composizione qualitativa e quantitativa
Ogni compressa contiene 500 mg di paracetamolo e 30 mg di codeina fosfato emiidrato
Eccipiente con effetto noto
Ogni compressa contiene 18 mg di lattosio monoidrato.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3. forma farmaceutica
Compressa
Compressa a rilascio immediato, non rivestita, di colore da bianco a quasi bianco, a forma di capsula, piatta con bordi smussati, con impresso “PC2” su un lato e una “linea di incisione” sull'altro lato della compressa.
La linea di incisione non è concepita per rompere la compressa.
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
Paracetamolo e Codeina Mylan Pharma è indicato nei pazienti di età superiore ai 12 anni per il trattamento del dolore moderato acuto che non è adeguatamente controllato da altri analgesici come il paracetamolo o l’ibuprofene (da solo).
4.2 posologia e modo di somministrazione
Paracetamolo e Codeina Mylan Pharma deve essere utilizzato alla dose minima efficace per periodo di tempo più breve.
La durata del trattamento deve essere limitata a 3 giorni e se non si ottiene un efficace riduzione del dolore, il paziente/chi si prende cura del paziente deve contattare un medico.
Posologia
Adulti con peso corporeo superiore a 50 kg
Da una a due compresse per dose, ad intervalli di almeno 6 ore, a seconda dell'intensità del dolore e della risposta del paziente. La dose massima giornaliera è di 8 compresse in un periodo di 24 ore.
Adulti con peso corporeo inferiore a 50 kg
La dose giornaliera è determinata in base al peso corporeo ; la dose massima giornaliera per il paracetamolo di 60 mg/kg/24 ore non deve essere superata.
Dose massima giornaliera:
La dose massima giornaliera di paracetamolo non deve superare i 4000 mg.Anziani
Come gli adulti, tuttavia può essere necessaria una dose ridotta. Vedere le avvertenze.
Compromissione renale
In caso di insufficienza renale la dose deve essere ridotta:
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Filtrazione glomerulare | Dose |
10 – 50 ml/min | Una compressa da 500/30 mg ogni 6 ore |
<10 ml/min | Una compressa da 500/30 mg ogni 8 ore |
Compromissione epatica
Il paracetamolo deve essere usato con cautela in presenza di insufficienza epatica.
Alcolismo cronico
Il consumo cronico di alcol può abbassare la soglia di tossicità del paracetamolo. In questi pazienti, l’intervallo di tempo tra due dosi deve essere di almeno 8 ore. Non deve essere superata la dose di 2 g di paracetamolo al giorno.
Popolazione pediatrica
Adolescenti (di età pari o superiore a 16 anni) di peso superiore a 50 kg
Da una a due compresse per dose, ad intervalli di almeno 6 ore, a seconda dell'intensità del dolore e della risposta del paziente.
La dose massima giornaliera è di 8 compresse in un periodo di 24 ore.
Bambini e adolescenti di età compresa tra 12 e 18 anni con un peso corporeo tra 33 e 50 kg
La dose massima dipende dal peso, nello specifico 0,5–1 mg/kg di codeina e 15 mg/kg di paracetamolo per singola dose. La dose raccomandata per i bambini di età superiore a 12 anni è di una compressa a seconda dell’intensità del dolore e dalla risposta del paziente ad intervalli di almeno 6 ore, fino ad un massimo di 4 compresse in un periodo di 24 ore. La dose massima giornaliera di 60 mg/kg di paracetamolo e 240 mg di codeina ogni 24 ore non deve essere superata.
Bambini di età inferiore ai 12 anni o con peso corporeo <33 kg:
Paracetamolo e Codeina Mylan Pharma è controindicato nei bambini di età inferiore ai 12 anni. Questo a causa del rischio di tossicità da oppioidi dovuto al metabolismo variabile e non prevedibile della codeina in morfina (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Inoltre, Paracetamolo e Codeina Mylan Pharma non è adatto per la somministrazione a bambini di peso corporeo inferiore a 33 kg.
Modo di somministrazione
Paracetamolo e Codeina Mylan Pharma è per uso orale.
Le compresse devono essere ingerite intere con un bicchiere d’acqua.
4.3 controindicazioni
Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1. Condizioni in cui la morfina e gli oppioidi sono controindicati, ad es. asma acuta, depressione respiratoria, alcolismo acuto, insufficienza epatica, lesioni alla testa, aumento della pressione intra-cranica e dopo interventi chirurgici al tratto biliare; terapia con inibitori delle monoaminossidasi, concomitante o entro 14 giorni. Bambini di età inferiore ai 12 anni In tutti i pazienti pediatrici (0–18 anni di età) che si sottopongono a interventi di tonsillectomia e/o adenoidectomia per la sindrome delle apnee ostruttive del sonno a causa di un aumentato rischio di sviluppare reazioni avverse gravi e pericolose per la vita (vedere paragrafo 4.4). Nelle donne durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.6). Nei pazienti per i quali è noto che sono metabolizzatori ultra-rapidi del CYP2D6.
4.4 avvertenze speciali e precauzioni di impiego
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La somministrazione di dosi superiori a quella raccomandata comporta il rischio di gravi danni al fegato. Il trattamento con l’antidoto deve essere somministrato il più rapidamente possibile (vedere paragrafo 4.9).
Con la somministrazione cronica possono svilupparsi tolleranza e anche dipendenza fisica e psicologica.
Un’improvvisa interruzione dopo un uso prolungato, non corretto ad alte dosi di analgesici, può portare a cefalea, affaticamento, dolori muscolari, nervosismo e sintomi autonomici.
Questi sintomi da interruzione si risolvono nel giro di pochi giorni. Fino a quel momento, un’ulteriore assunzione di analgesici deve essere evitata e non ripresa senza consiglio medico.
Dopo il trattamento a lungo termine (>3 mesi) con analgesici somministrati ogni due giorni o con frequenza maggiore, si può osservare insorgenza o aggravamento della cefalea. La cefalea causata da un uso eccessivo di analgesici (MOH -cefalea da uso eccessivo di medicinali) non deve essere trattata con un aumento della dose del medicinale. In questi casi, l'uso di analgesici deve essere sospeso dopo aver consultato un medico.
L’associazione Codeina/paracetamolo deve essere usata con cautela nei pazienti con:
– dipendenza da oppioidi
– ipotiroidismo
– ipertrofia prostatica
– insufficienza corticosurrenale
– grave anemia emolitica epatica
L’associazione Codeina/paracetamolo deve essere usata con la massima cautela e in dosi ridotte in pazienti con:
– funzionalità renale gravemente compromessa.
– alterazione della funzionalità epatica o alcolismo.
– In pazienti malnutriti o disidratati.
L’associazione Paracetamolo/Codeina espone i pazienti e altri utilizzatori ai rischi di dipendenza da oppioidi, abuso e uso improprio, che possono portare a overdose e morte. Valutare il rischio di ciascun paziente prima di prescrivere le compresse di Paracetamolo/Codeina e monitorare regolarmente tutti i pazienti per lo sviluppo di questi comportamenti e condizioni.
Metabolismo del CYP2D6:
La codeina viene metabolizzata dall’enzima epatico CYP2D6 in morfina, suo metabolita attivo.
Se un paziente ha una carenza o gli manca completamente questo enzima non si otterrà un sufficiente effetto analgesico. Le stime indicano che fino al 7% della popolazione caucasica può avere questa carenza. Tuttavia, se il paziente è un metabolizzatore esteso o ultrarapido vi è un aumentato rischio di sviluppare effetti indesiderati di tossicità da oppioidi anche a dosi comunemente prescritte. Questi pazienti convertono codeina in morfina rapidamente con conseguente incremento dei livelli sierici attesi di morfina.
Sintomi generali di tossicità da oppioidi includono confusione, sonnolenza, respirazione superficiale, pupilla miotica, nausea, vomito, stitichezza e mancanza di appetito. Nei casi gravi questo può comprendere sintomi di depressione respiratoria e circolatoria, che può essere pericolosa per la vita e molto raramente fatale.
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Le stime di prevalenza di metabolizzatori ultra-rapidi in diverse popolazioni sono riassunti di seguito:
Popolazione | Prevalenza (%) |
Africana/Etiope | 29% |
Afroamericana | 3,4% – 6,5% |
Asiatica | 1,2% – 2% |
Caucasica | 3,6% – 6,5% |
Greca | 6,0% |
Ungherese | 1,9% |
Nord Europea | 1% – 2% |
Rischio dall'uso concomitante di medicinali sedativi come benzodiazepine o medicinali correlati: L'uso concomitante di Paracetamolo e Codeina Mylan Pharma e medicinali sedativi come benzodiazepine o medicinali correlati può causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante con questi medicinali sedativi deve essere riservata ai pazienti per i quali le opzioni di un trattamento alternativo non sono possibili. Se si decide di prescrivere Paracetamolo e Codeina Mylan Pharma in concomitanza con medicinali sedativi, deve essere usata la dose efficace più bassa e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile.
I pazienti devono essere seguiti attentamente per i segni e i sintomi di depressione respiratoria e sedazione. A tale proposito, è fortemente raccomandato di informare i pazienti e chi se ne prendono cura di prestare attenzione a questi sintomi (vedere paragrafo 4.5).
Rischi derivanti dall'uso concomitante di oppioidi e alcol
L'uso concomitante di oppioidi, inclusa la codeina, con l'alcol può causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. L'uso concomitante con alcol non è raccomandato (vedere paragrafo 4.5).
Non è raccomandato per bambini di età inferiore ai 12 anni.
Uso post-operatorio nei bambini
In letteratura sono stati riportati casi in cui la codeina, somministrata a bambini post-intervento di tonsillectomia e/o adenoidectomia per l’apnea ostruttiva del sonno, ha indotto a rari, ma pericolosi per la vita, eventi avversi tra cui la morte (vedere anche paragrafo 4.3). Tutti i bambini hanno ricevuto dosi di codeina inclusi nell’intervallo di dose appropriato; tuttavia vi erano evidenze che questi bambini fossero metabolizzatori ultra-rapidi o estesi nella loro capacità di metabolizzare codeina in morfina.
Bambini con funzione respiratoria compromessa
La codeina non è raccomandata per l’uso nei bambini nei quali la funzione respiratoria potrebbe essere compromessa, includendo disturbi neuromuscolari, condizioni cardiache o respiratorie gravi, infezioni delle alte vie respiratorie o polmonari, traumi multipli o procedure chirurgiche estese. Questi fattori possono peggiorare i sintomi di tossicità da morfina.
È richiesta cautela nella somministrazione del prodotto a qualsiasi paziente la cui condizione possa essere esacerbata dagli oppioidi, in particolare gli anziani, che possono essere sensibili ai loro effetti centrali e gastrointestinali, i pazienti che assumono medicinali depressivi del SNC, quelli con ipertrofia prostatica e quelli con disordini intestinali infiammatori o ostruttivi. È richiesta attenzione anche in caso di una terapia prolungata.
I pazienti devono essere avvisati di non superare la dose raccomandata e non assumere altri prodotti contenenti paracetamolo in concomitanza.
Il medico prescrittore deve valutare con regolarità il rapporto rischio-beneficio di un uso continuato.
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I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit totale di lattasi, o malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Le seguenti combinazioni con Paracetamolo e Codeina Mylan Pharma devono essere evitate: chinidina.
Le seguenti combinazioni con Paracetamolo e Codeina Mylan Pharma possono richiedere un aggiustamento della dose: neurolettici, antidepressivi, warfarin, medicinali induttori enzimatici come alcuni antiepilettici (fenitoina, fenobarbital, carbamazepina), rifampicina e erba di San Giovanni (Hypericum perforatum), probenecid, metoclopramide, colestiramina, cloramfenicolo e contraccettivi orali.
L'uso concomitante di alcol deve essere evitato.
Codeina
Interazioni farmacocinetiche:
La codeina deve probabilmente la sua attività all’O-demetilazione della codeina in morfina da parte dell’enzima CYP2D6. Questa bioattivazione è inibita da alcuni medicinali, ad esempio chinidina, terbinafina, alcuni antidepressivi e neurolettici, ecc. Questi medicinali quindi contrastano l'effetto della codeina. Questa interazione è stata documentata in studi su soggetti sani e/o studi pilota su pazienti.
Studi diretti sono stati condotti con la chinidina, che è un inibitore molto potente del CYP2D6, e questa combinazione deve pertanto essere evitata.
Anche i neurolettici e gli antidepressivi hanno un effetto inibitorio sul CYP2D6, il che significa che queste combinazioni possono richiedere un aggiustamento della dose.
Medicinali induttori enzimatici come rifampicina, barbiturici, diversi antiepilettici, erba di San Giovanni (Hypericum perforatum), ecc. possono produrre concentrazioni plasmatiche ridotte di morfina (vedere anche interazioni con il paracetamolo di seguito).
Medicinali sedativi come benzodiazepine o medicinali correlati:
L'uso concomitante di oppioidi con medicinali sedativi come le benzodiazepine o medicinali correlati aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell'effetto depressivo additivo sul SNC. La dose e la durata dell'uso concomitante devono essere limitate (vedere paragrafo 4.4).
Paracetamolo
Interazioni farmacodinamiche:
L’effetto anticoagulante del warfarin e degli altri derivati cumarinici può essere potenziato dall’uso regolare del paracetamolo, con aumento del rischio di sanguinamento. L'effetto può verificarsi già a dosi giornaliere di 2000 mg dopo 3 giorni. Le dosi occasionali non hanno alcun effetto significativo sulla tendenza al sanguinamento. I valori di INR devono essere maggiormente monitorati durante la somministrazione concomitante e dopo la sua sospensione.
Interazioni farmacocinetiche:
L’uso di sostanze che inducono gli enzimi epatici, come carbamazepina, fenitoina, fenobarbital, rifampicina e l’erba di San Giovanni (Hypericum perforatum ) può aumentare l'epatotossicità del paracetamolo a causa di una formazione maggiore e più rapida di metaboliti tossici. Pertanto, occorre prestare cautela in caso di assunzione concomitante di induttori enzimatici.
Il probenecid dimezza quasi la clearance del paracetamolo attraverso l'inibizione della sua coniugazione con l'acido glucuronico. Questo probabilmente significa che la dose di paracetamolo può essere dimezzata quando viene somministrata contemporaneamente a probenecid.
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L'assunzione concomitante di medicinali che accelerano lo svuotamento gastrico, come la metoclopramide o il domperidone, accelera l'assorbimento e l'insorgenza dell'effetto del paracetamolo.
L'assorbimento del paracetamolo è ridotto dalla colestiramina. La colestiramina non deve essere somministrata entro 1 ora dal paracetamolo se si vuole ottenere la massima analgesia.
I contraccettivi orali possono aumentare il tasso di clearance del paracetamolo.
Il paracetamolo può influenzare la farmacocinetica del cloramfenicolo. Si raccomanda pertanto il monitoraggio dei livelli plasmatici di cloramfenicolo in caso di associazione del paracetamolo con un trattamento a base di cloramfenicolo iniettabile.
4.6 fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
Paracetamolo e Codeina Mylan Pharma deve essere usato con cautela durante la gravidanza poiché i metaboliti della codeina attraversano la placenta.
È stata segnalata depressione respiratoria nei neonati in concomitanza con l'uso della codeina durante il parto.
Numerosi dati su donne in gravidanza indicano assenza sia di malformazioni che di tossicità feto/neonatale. Studi epidemiologici sullo sviluppo neurologico nei bambini esposti al paracetamolo in utero mostrano risultati non conclusivi. Se clinicamente necessario, il paracetamolo può essere usato durante la gravidanza se clinicamente necessario, tuttavia deve essere usato alla dose minima efficace per il minor tempo possibile e con la frequenza più bassa possibile.
Come misura precauzionale, l'uso di Paracetamolo e Codeina Mylan Pharma deve essere evitato durante il terzo trimestre di gravidanza e durante il parto.
Sono stati segnalati sintomi di astinenza nei neonati nati da madri che avevano regolarmente utilizzato paracetamolo/codeina durante la gravidanza.
Allattamento
Paracetamolo e Codeina Mylan Pharma è controindicato durante l'allattamento a causa della presenza di codeina (vedere paragrafo 4.3).
Il paracetamolo viene escreto attraverso il latte materno, ma non in quantità clinicamente significativa.
A dosi terapeutiche normali, la codeina e il suo metabolita attivo possono essere presenti nel latte materno a dosi molto basse ed è improbabile che possano influenzare negativamente il lattante. Tuttavia, se la paziente è una metabolizzatrice ultra-rapida del CYP2D6, nel latte materno possono essere presenti livelli più elevati del metabolita attivo, morfina, che molto raramente possono provocare sintomi di tossicità da oppioidi nel neonato che possono essere fatali.
Fertilità
Non ci sono informazioni relative agli effetti della codeina/paracetamolo sulla fertilità.
4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
I pazienti devono essere avvisati di non guidare o usare macchinari se manifestano capogiri o sonnolenza associati a questo medicinale.
4.8 effetti indesiderati
La codeina può produrre i tipici effetti dei medicinali oppioidi tra cui stipsi, nausea, vomito, vertigini, sensazione di testa vuota, confusione, sonnolenza e ritenzione urinaria. La frequenza e la gravità sono determinate dal dosaggio, dalla durata del trattamento e dalla sensibilità individuale. Possono verificarsi tolleranza e dipendenza, specialmente con dosi elevate e prolungate di codeina.
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È noto che l'uso prolungato e regolare di codeina porta alla dipendenza e alla tolleranza.
Sintomi di irrequietezza e irritabilità possono verificarsi quando il trattamento viene poi interrotto.
L'uso prolungato di un antidolorifico per cefalee può peggiorarle. Gli effetti avversi del paracetamolo sono rari.
La frequenza degli effetti indesiderati è classificata come segue: Molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi | Frequenza |
Patologie del sistema emolinfopoietico
Raro
Trombocitopenia, anemia emolitica, agranulocitosi, leucopenia
Molto raro
Pancitopenia
Disturbi del sistema immunitario
Raro
Reazioni allergiche
Non note
Shock anafilattico, angioedema
Disturbi psichiatrici
Raro
Disturbi del sonno
Patologie del sistema nervoso
Comune
Sonnolenza, cefalea
Non comune
Capogiri
Patologie dell'occhio
Non comune
Disturbi della vista
Patologie vascolari
Comune
Sudorazione aumentata
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Raro
Affanno
Patologie gastrointestinali
Comune
Nausea, stipsi, vomito
Molto raro
Secchezza della bocca
Patologie epatobiliari
Raro
Epatotossicità, danno epatico che può portare a insufficienza epatica
Molto raro
Pancreatite acuta
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Raro
Eruzione cutanea
Orticaria
Eritema
Molto raro
Gravi reazioni della pelle Sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN), pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), eruzione fissa da medicinali.
Patologie renali e urinarie
Molto raro
Danno renale (può verificarsi in caso di terapia a lungo termine).
Disturbi generali e alterazioni del sito di somministrazione
Comune
Stanchezza
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo.
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4.9 sovradosaggiogli effetti del sovradosaggio vengono potenziati dall'assunzione contemporanea di alcol e psicofarmaci.
Sintomi
Può svilupparsi depressione del sistema nervoso centrale, compresa depressione respiratoria, ma è improbabile che sia grave a meno che non vengano assunti in concomitanza altri agenti sedativi, compreso l'alcol, o che si tratti di un sovradosaggio massivo. Le pupille possono essere puntiformi; nausea e vomito sono comuni. Ipotensione e tachicardia sono possibili ma improbabili.
Trattamento
Il trattamento deve essere sintomatico e di sostegno e deve includere il mantenimento della pervietà delle vie aeree e il monitoraggio dei segni vitali fino alla stabilizzazione. La somministrazione di carbone attivo è indicata se un adulto si presenta entro un’ora dall’ingestione di più di 350 mg o un bambino con più di 5 mg/kg di peso corporeo ingeriti.
Somministrare naloxone in caso di coma o depressione respiratoria. Il naloxone è un antagonista competitivo e ha una breve emivita che può richiedere dosi elevate e ripetute in pazienti con un grave avvelenamento. Monitorare per almeno quattro ore dopo l'ingestione, o otto ore se è stata assunta una preparazione a rilascio prolungato.
In caso di sovradosaggio rivolgersi subito a un medico a causa del rischio di danni epatici irreversibili.
Sintomi
I sintomi da sovradosaggio di paracetamolo che si manifestano nelle prime 24 ore sono pallore, nausea, vomito, anoressia e dolore addominale.
Tra le 12 e le 48 ore successive all'ingestione si può verificare un danno epatico che può manifestarsi in un aumento del tempo di protrombina, che è un indicatore affidabile della funzionalità epatica compromessa. Si possono verificare anomalie del metabolismo del glucosio e acidosi metabolica. Nei casi di avvelenamento grave, l’insufficienza epatica può progredire in encefalopatia, emorragia, ipoglicemia, edema cerebrale e morte. Anche in assenza di grave danno epatico, può insorgere un’insufficienza renale acuta con necrosi tubulare acuta, altamente probabile se accompagnata da dolore lombare, ematuria e proteinuria. Sono stati riportati casi di aritmia cardiaca e pancreatite.
Nell’adulto, una quantità di paracetamolo pari o superiore a 10 g può causare danno epatico. L'ingestione acuta o cronica di paracetamolo superiore alla dose raccomandata può portare a danni epatici in particolare se il paziente presenta fattori di rischio.
Fattori di rischio
Se il paziente:
a) è sotto terapia prolungata con carbamazepina, fenobarbitale, fenitoina, primidone, rifampicina, erba di San Giovanni o altri medicinali induttori degli enzimi epatici oppure
b) assume regolarmente etanolo oltre le quantità raccomandate oppure
c) presenta una carenza di glutatione, ad es. in caso di disturbi alimentari, fibrosi cistica, infezione da HIV, inedia, cachessia.
Si ritiene che quantità eccessive di metabolita tossico (di solito adeguatamente disintossicate dal glutatione quando vengono ingerite le dosi normali di paracetamolo), si leghino in modo irreversibile nel tessuto epatico.
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Trattamento
In caso di sovradosaggio sospetto da paracetamolo, anche in assenza di sintomi iniziali significativi, il paziente deve essere urgentemente trasferito in ospedale. I sintomi possono essere limitati a nausea o vomito e possono non riflettere la gravità del sovradosaggio o il rischio di danno d’organo.
Se non è trascorsa più di un’ora dall’assunzione del sovradosaggio, può essere preso in considerazione il trattamento con carbone attivo. Le concentrazioni plasmatiche di paracetamolo devono essere misurate entro le prime 4 ore dall’ingestione (concentrazioni plasmatiche misurate in tempi precedenti non sono affidabili).
Oppure qualsiasi paziente che abbia ingerito circa 7,5 g o più di paracetamolo nelle 4 ore precedenti deve essere sottoposto a lavanda gastrica. Le concentrazioni plasmatiche di paracetamolo devono essere misurate non prima di 4 ore dopo l'ingestione (concentrazioni plasmatiche misurate in tempi precedenti non sono affidabili).
Il trattamento con N-acetilcisteina può essere utilizzato fino a 24 ore dopo l’ingestione del paracetamolo; tuttavia, il massimo effetto protettivo si ottiene fino a 8 ore dopo l’ingestione.
Se necessario, in linea con lo schema posologico stabilito, deve essere somministrata al paziente N– acetilcisteina per via endovenosa. Nei casi in cui il vomito non sia un problema e il paziente si trovi lontano dall’ospedale, la somministrazione di metionina orale può rappresentare una valida alternativa. Devono essere disponibili le generali misure di supporto.
Il trattamento di pazienti che manifestano una grave disfunzione epatica oltre 24 ore dall’ingestione deve essere discusso con il centro antiveleni o con un reparto di epatologia.
5. proprietà farmacologiche
5.1 proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: analgesici. Oppioidi in associazione con analgesici non oppioidi. Codeina e paracetamolo, codice ATC: N02AJ06
Il paracetamolo ha effetto sia analgesico sia antipiretico. Tuttavia, non ha effetto antinfiammatorio. Il meccanismo dell'azione analgesica non è ancora stato completamente definito. L'azione principale del paracetamolo è l'inibizione della ciclossigenasi, un enzima importante per la sintesi delle prostaglandine. La ciclossigenasi del sistema nervoso centrale è più sensibile al paracetamolo di quella periferica e questo spiega l'effetto antipiretico e analgesico del paracetamolo.
Il paracetamolo probabilmente induce azione antipiretica mediante un'azione centrale sul centro termoregolatore ipotalamico.
La codeina è un analgesico ad azione centrale debole. La codeina esercita il suo effetto attraverso i recettori oppioidi μ, anche se la codeina ha una bassa affinità per questi recettori, e il suo effetto analgesico è dovuto alla sua conversione in morfina. La codeina, in particolare in combinazione con altri analgesici come il paracetamolo, ha dimostrato di essere efficace nel dolore nocicettivo acuto.
La codeina fosfato è utilizzata nel trattamento della tosse e degli effetti depressivi sul SNC.
La codeina può potenziare l'effetto di altri analgesici.
La codeina è molto meno potente della morfina ed è inefficace contro il dolore grave anche in seguito alla somministrazione delle massime dosi tollerabili. Non provoca depressione respiratoria apprezzabile, ma ha effetti antitosse. La codeina differisce dalla morfina in quantonell’uso medico normale non è frequentemente associata ad una dipendenza grave e dosi elevate producono eccitazione piuttosto che depressione. La codeina ha una bassa affinità per i recettori oppioidi.
L'effetto analgesico della codeina può essere dovuto alla biotrasformazione in morfina.
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5.2 proprietà farmacocinetiche
Paracetamolo
Assorbimento
Dopo la somministrazione orale il paracetamolo viene assorbito rapidamente e quasi completamente. I picchi di concentrazione plasmatica si raggiungono dopo 30 minuti fino a 2 ore.
Distribuzione
Il paracetamolo viene distribuito rapidamente in tutti i tessuti. Le concentrazioni nel sangue, nella saliva e nel plasma sono sovrapponibili. Il volume di distribuzione del paracetamolo è di circa 1 l/kg di peso corporeo. Alle dosi terapeutiche il legame alle proteine è trascurabile.
Biotrasformazione
Negli adulti il paracetamolo viene metabolizzato a livello epatico seguendo due vie metaboliche principali: coniugazione dell'acido glucuronico (~60%) e dell'acido solforico (~35%). La seconda via può essere rapidamente saturata a dosi superiori a quelle terapeutiche. Una via minore, catalizzata dal citocromo P450, induce la formazione di un reagente intermedio (N-acetil-p-benzochinoneimina) che, in normali condizioni d'uso, viene rapidamente detossificato dal glutatione ed eliminato nelle urine dopo la coniugazione con la cisteina (~3%) e l'acido mercaptopurico. Nei neonati e nei bambini di età <12 anni, la solfo-coniugazione è la via di eliminazione principale e la glucuronidazione è inferiore rispetto agli adulti. L'eliminazione totale nei bambini è simile a quella negli adulti, in virtù di una maggiore capacità di solfo-coniugazione.
Eliminazione
L'eliminazione del paracetamolo avviene essenzialmente attraverso le urine. Il 90% della dose ingerita viene eliminata dai reni entro 24 ore, prevalentemente come coniugati di glucuronide (dal 60 all'80%) e di solfato (dal 20 al 30%). Meno del 5% viene eliminato in forma immodificata. L'emivita di eliminazione è di circa 2 ore.
In caso di insufficienza renale o epatica, dopo un sovradosaggio e nei neonati, l'emivita di eliminazione del paracetamolo è ritardata. L'effetto massimo è equivalente alle concentrazioni plasmatiche. In caso di grave insufficienza renale (clearance della creatinina inferiore a 10 ml/min), l'eliminazione del paracetamolo e dei suoi metaboliti è ritardata.
Per i pazienti anziani, la capacità di coniugazione non è modificata.
Codeina
Assorbimento
La codeina viene assorbita rapidamente e quasi completamente dal tratto gastrointestinale. La concentrazione massima viene raggiunta dopo circa 2 ore.
Distribuzione
La concentrazione plasmatica dopo somministrazione di una dose singola di 30 mg di codeina fosfato è di circa 0,25 μmol/l.
Biotrasformazione
La codeina fosfato viene metabolizzata nel fegato. Circa il 10% della dose somministrata viene convertito in morfina, che si presume sia la sostanza responsabile dell'effetto..
Eliminazione
L'emivita di eliminazione è di 3,5 ore. La codeina fosfato viene escreta principalmente per via renale sotto forma di metaboliti inattivi. Due terzi di questi vengono escreti in 6 ore. L'effetto permane per 4 – 6 ore.
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Linearità/non linearità
La codeina fosfato ha una cinetica log-lineare nella fase di eliminazione.
Poco meno del 10% della popolazione non è in grado di convertire la codeina in morfina, motivo per cui tali individui non traggono beneficio dal contenuto di codeina delle compresse.
È possibile che i pazienti anziani metabolizzino la codeina più lentamente di quelli più giovani. Si potrebbe dover considerare un aggiustamento della dose.
5.3 dati preclinici di sicurezza
Non sono disponibili studi convenzionali che utilizzino gli standard attualmente accettati per la valutazione della tossicità per la riproduzione e lo sviluppo.
6. informazioni farmaceutiche
6.1 elenco degli eccipienti
Amido (di mais) pregelatinizzato
Acido stearico
Povidone
Lattosio monoidrato
Cellulosa, in polvere
Talco
Magnesio stearato
6.2 incompatibilità
Non pertinente.
6.3 periodo di validità
3 anni
6.4 precauzioni particolari per la conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione
6.5 natura e contenuto del contenitore
Confezioni in blister Al/PVC con 8 o 16 compresse.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
7. titolare dell’autorizzazione all'immissione in commercio
Mylan SpA, via Vittor Pisani 20 – 20124 Milano
8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
046934016– “500 mg/30mg compresse “ 8 compresse in blister Al/PVC
046934028– “500 mg/30mg compresse “ 16 compresse in blister Al/PVC
9. data della prima autorizzazione/rinnovo dell’autorizzazione
11
Data della prima autorizzazione:
Data del rinnovo più recente: