Riassunto delle caratteristiche del prodotto - MOXIFLOXACINA PENSA
1. denominazione del medicinale
Moxifloxacina Pensa 400 mg compresse rivestite con film
2. composizione qualitativa e quantitativa
Ogni compressa rivestita con film contiene 400 mg di moxifloxacina, come cloridrato.
Eccipienti con effetti noti :
Ogni compressa rivestita con film contiene 0,465 mg di lacca di alluminio giallo tramonto (E110)
Ogni compressa rivestita con film contiene 0,381 mg di lacca di alluminio Ponceau 4R (E124)
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3. forma farmaceutica
Compressa rivestita con film.
Compressa rivestita con film oblunga, di forma convessa, di colore rosso spento contrassegnata con “MOXI” su un lato e “400” sull’altro.
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
Moxifloxacina Pensa 400 mg compresse rivestite con film è indicato, nei pazienti di almeno 18 anni di età, per il trattamento delle seguenti infezioni batteriche sostenute da batteri sensibili alla moxifloxacina (vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 5.1).
La moxifloxacina deve essere usata solamente qualora gli agenti antibatterici comunemente raccomandati per il trattamento iniziale di queste infezioni siano ritenuti inappropriati o abbiano fallito:
– Sinusite acuta batterica (adeguatamente diagnosticata)
– Riacutizzazione di bronchite cronica (adeguatamente diagnosticata)
Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2019
– Polmonite acquisita in comunità, con l’esclusione delle forme gravi
– Malattia infiammatoria pelvica lieve o moderata (cioè infezioni del tratto superioredell’apparato genitale femminile, comprese la salpingite e l’endometrite), non associataad ascesso tubo-ovarico o pelvico.
Moxifloxacina Pensa 400 mg compresse rivestite con film non è raccomandato come monoterapia nella malattia infiammatoria pelvica lieve o moderata, ma deve essere somministrato in associazione con un altro antibatterico appropriato (ad es. una cefalosporina), per la crescente resistenza alla moxifloxacina della Neisseria gonorrhoeae, a meno che non possa essere esclusa la presenza di Neisseria gonorrhoeae resistente alla moxifloxacina (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
Moxifloxacina Pensa 400 mg compresse rivestite con film può essere usato anche per completare un ciclo di terapia in pazienti che abbiano manifestato un miglioramento durante un trattamento iniziale con moxifloxacina per via endovenosa per le seguenti indicazioni:
– Polmonite acquisita in comunità
– Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli
Moxifloxacina Pensa 400 mg compresse rivestite con film non deve essere usato come terapia iniziale per qualsiasi tipo di infezione della cute e dei tessuti molli o nella polmonite acquisita in comunità, grave.
Nel prescrivere una terapia antibiotica si deve fare riferimento alle linee guida ufficiali sull’uso appropriato degli agenti antibatterici.
4.2 posologia e modo di somministrazione
Posologia (adulti)
La dose raccomandata è di una compressa rivestita con film da 400 mg una volta al giorno.
Compromissione renale/epatica
Non sono necessari aggiustamenti di dosaggio nei pazienti con insufficienza renale da lieve asevera o nei pazienti in dialisi cronica (ad esempio emodialisi) e dialisi peritoneale ambulatorialecontinua (vedere paragrafo 5.2 per maggiori dettagli).
I dati nei pazienti con ridotta funzionalità epatica sono insufficienti (vedere paragrafo 4.3).
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Altre categorie particolari di pazienti
Non sono necessari aggiustamenti di dosaggio negli anziani e nei pazienti con basso pesocorporeo.
Popolazione pediatrica
La moxifloxacina è controindicata nei bambini e negli adolescenti (al di sotto dei 18 anni).
Nei bambini e negli adolescenti l’efficacia e la sicurezza della moxifloxacina non sono statestabilite (vedere paragrafo 4.3).
Modo di somministrazione
La compressa rivestita con film deve essere deglutita intera con una sufficiente quantità di liquido e può essere assunta indipendentemente dai pasti.
Durata della somministrazione
Moxifloxacina Pensa 400 mg compresse rivestite con film deve essere assunto per i seguenti periodi di trattamento:
– Riacutizzazione di bronchite cronica 5–10 giorni
– Polmonite acquisita in comunità 10 giorni
– Sinusite acuta batterica 7 giorni
– Malattia infiammatoria pelvica lieve o moderata 14 giorni
Moxifloxacina Pensa 400 mg compresse rivestite con film è stato studiato, in fase di sperimentazione clinica, per periodi di trattamento della durata massima di 14 giorni.
Terapia sequenziale (endovenosa seguita da somministrazione orale)
Negli studi clinici con terapia sequenziale la maggior parte dei pazienti è passata dalla terapiaendovenosa a quella orale entro 4 giorni (polmonite acquisita in comunità) o 6 giorni(infezioni complicate della cute e dei tessuti molli). La durata totale raccomandata per lasomministrazione endovenosa ed orale è di 7 – 14 giorni per la polmonite acquisita incomunità e di 7 – 21 giorni per le infezioni complicate della cute e dei tessuti molli.
Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2019
Si raccomanda di non superare il dosaggio consigliato (400 mg una volta al giorno), né ladurata della terapia per la specifica indicazione.
4.3 controindicazioni
– Ipersensibilità alla moxifloxacina, ad altri chinoloni o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
– Gravidanza e allattamento (vedere paragrafo 4.6).
– Pazienti di età inferiore ai 18 anni.
– Pazienti con un’anamnesi di malattia/disturbo dei tendini correlata al trattamento con chinoloni.
Sia nelle sperimentazioni precliniche che nell’uomo, in seguito ad esposizione alla moxifloxacina sono state osservate modificazioni nell’elettrofisiologia cardiaca, sotto forma di prolungamento dell’intervallo QT. Per ragioni di sicurezza, la moxifloxacina e pertanto controindicata nei pazienti con:
– Documentato prolungamento del QT congenito o acquisito
– Alterazioni elettrolitiche, in particolare ipokaliemia non corretta
– Bradicardia clinicamente rilevante
– Insufficienza cardiaca con ridotta frazione di eiezione ventricolare sinistra,clinicamente rilevante
– Anamnesi di aritmie sintomatiche.
La moxifloxacina non deve essere impiegata contemporaneamente ad altri farmaci che prolungano l’intervallo QT (vedere anche paragrafo 4.5).
Per insufficienza di dati clinici la moxifloxacina e controindicata anche nei pazienti con ridotta funzionalità epatica (Child Pugh C) e nei pazienti con incremento delle transaminasi >5 x il limite superiore di normalità.
4.4 avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Il beneficio di un trattamento con moxifloxacina, specialmente nel caso di infezioni con basso livello di gravità, deve essere valutato con le informazioni contenute nel paragrafo “Avvertenze e precauzioni”.
Prolungamento dell’intervallo QTc e condizioni cliniche potenzialmente correlate
Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2019
In alcuni pazienti la moxifloxacina ha determinato un prolungamento dell’intervallo QTc dell’elettrocardiogramma. Nell’analisi degli ECG ottenuti nel programma di sperimentazione clinica, il prolungamento del QTc con moxifloxacina è stato pari a 6 msec ± 26 msec, 1,4% rispetto al valore basale. Poiché le donne tendono ad avere un intervallo QTc basale più lungorispetto agli uomini, possono essere più sensibili ai medicinali che prolungano il QTc. Anche i pazienti anziani possono essere più suscettibili agli effetti farmacologici sull’intervallo QT.
Nei pazienti che ricevono moxifloxacina, i farmaci in grado di ridurre i livelli di potassio devono essere impiegati con cautela (vedere anche paragrafi 4.3 e 4.5).
La moxifloxacina deve essere usata con cautela nei pazienti con condizioni in atto che possono favorire lo sviluppo di aritmie (specialmente donne e pazienti anziani), quali l’ischemia acuta del miocardio o il prolungamento del QT, poiché in tali condizioni può aumentare il rischio di aritmie ventricolari (compresa la torsione di punta) e di arresto cardiaco (vedere anche paragrafo 4.3). L’entità del prolungamento del QT può aumentare con l’aumento delle concentrazioni del farmaco. Pertanto, si raccomanda di non superare il dosaggio consigliato.
Se si verificano segni di aritmia cardiaca durante il trattamento con moxifloxacina, interrompere il trattamento ed eseguire un ECG.
Reazioni di ipersensibilità/allergiche
Sono state segnalate reazioni di ipersensibilità e allergiche per i fluorochinoloni, inclusa la
moxifloxacina dopo la prima somministrazione. Le reazioni anafilattiche possono progredire fino a uno shock potenzialmente letale, anche dopo la prima somministrazione. In caso di manifestazione di gravi reazioni di ipersensibilità e necessario interrompere la somministrazione di moxifloxacina ed iniziare un trattamento idoneo (ad esempio, un trattamento per lo shock).
Gravi patologie epatiche
Con la moxifloxacina, sono stati segnalati casi di epatite fulminante, potenzialmente esitanti in insufficienza epatica (compresi casi fatali) (vedere paragrafo 4.8). Si deve raccomandare ai pazienti di contattare il medico prima di proseguire il trattamento, qualora compaiano segni e sintomi di epatopatia fulminante, quali astenia a rapida evoluzione associata ad ittero, urine scure, diatesi emorragica o encefalopatia epatica.
Qualora vi siano indicazioni di disfunzione epatica si devono eseguire prove/indagini di funzionalità epatica.
Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2019
Gravi reazioni cutanee bollose
Con la moxifloxacina, sono stati riportati casi di reazioni cutanee bollose, quali la sindrome di Stevens-Johnson o la necrolisi epidermica tossica (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti devono essere invitati a rivolgersi immediatamente al medico prima di continuare il trattamento, in caso di comparsa di reazioni cutanee e/o a carico delle mucose.
Pazienti con predisposizione alle convulsioni
È noto che i chinoloni possono provocare convulsioni. Il prodotto deve essere usato con cautela nei pazienti con disturbi del SNC od in presenza di altri fattori di rischio che possono predisporre alle convulsioni o abbassare la soglia convulsiva. Qualora si manifestino convulsioni, il trattamento con moxifloxacina deve essere interrotto e devono essere adottate appropriate misure terapeutiche.
Neuropatia periferica
Sono stati segnalati casi di polineuropatia sensoriale o sensomotoria, che hanno causato parestesia, ipoestesia, disestesia o debolezza in pazienti trattati con chinoloni, inclusa la moxifloxacina. È necessario raccomandare ai pazienti in trattamento con moxifloxacina di informare il proprio medico prima di continuare il trattamento nel caso in cui si sviluppino sintomi di neuropatia come dolore, bruciore, formicolio, intorpidimento o debolezza, in modo da evitare lo sviluppo di una condizione irreversibile (vedere paragrafo 4.8).
Reazioni psichiatriche
Anche dopo la prima somministrazione di chinoloni, compresa la moxifloxacina, possono manifestarsi reazioni psichiatriche. In casi molto rari la depressione o le reazioni psicotiche possono evolvere in pensieri suicidi e comportamenti di tipo autoaggressivo, come i tentativi di suicidio (vedere paragrafo 4.8). Qualora il paziente sviluppi tali reazioni, il trattamento con moxifloxacina deve essere interrotto e devono essere adottate appropriate misure terapeutiche. Si raccomanda cautela, se si deve usare la moxifloxacina in pazienti psicotici o in pazienti con anamnesi di malattia psichiatrica.
Diarrea e colite associata ad antibiotici
Con l’uso di antibiotici ad ampio spettro, compresa la moxifloxacina, sono stati segnalati casi
di diarrea e colite associate ad antibiotici, compresa la colite pseudomembranosa e la diarrea
associata a Clostridium difficile , la cui gravità può variare dalla diarrea lieve alla colite fatale.
Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2019
Pertanto, è importante che questa diagnosi venga presa in considerazione nei pazienti che sviluppino grave diarrea durante o dopo l’uso di moxifloxacina.
Qualora si sospetti, o venga confermata, una diarrea o una colite associata ad antibiotici, il trattamento in corso con agenti antibatterici, compresa la moxifloxacina, deve essere interrotto e devono essere instaurate immediatamente misure terapeutiche adeguate. Inoltre, e necessario intraprendere opportune misure di controllo dell’infezione, per ridurre il rischio di trasmissione. I farmaci che inibiscono la peristalsi sono controindicati nei pazienti che sviluppano grave diarrea.
Pazienti affetti da miastenia grave
La moxifloxacina dev’essere usata con cautela nei pazienti con miastenia grave, perché si può
verificare una esacerbazione dei sintomi.
Infiammazione e rottura dei tendini
In corso di terapia con chinoloni, compresa la moxifloxacina, possono verificarsiinfiammazione e rottura dei tendini (specialmente il tendine d’Achille), a volte bilaterali,
anche nelle prime 48 ore dall’inizio del trattamento e fino a diversi mesi dopo l’interruzione
della terapia. Il rischio di tendiniti e rottura del tendine è aumentato, in particolare nei pazienti
anziani e in quelli in trattamento concomitante con corticosteroidi. Al primo segno di dolore o
infiammazione i pazienti devono interrompere il trattamento con moxifloxacina, mettere a
riposo l’arto o gli arti interessati e consultare immediatamente il medico al fine di iniziare il
trattamento appropriato (ad es. l’immobilizzazione) per il tendine affetto (vedere paragrafi 4.3
e 4.8).
Pazienti con compromissione renale
I pazienti anziani con disturbi renali devono usare con cautela la moxifloxacina qualora non
siano in grado di mantenere un adeguato apporto idrico, poiché la disidratazione può
accrescere il rischio d’insufficienza renale.
Disturbi visivi
Se si constata un indebolimento della vista o qualsiasi altro effetto a carico degli occhi, deve
essere consultato immediatamente un oculista (vedere paragrafi 4.7 e 4.8).
Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2019
Alterazioni della glicemia
Come per tutti i fluorochinoloni, con la moxifloxacina sono state riportate alterazioni nel glucosio ematico che includono sia l’ipoglicemia che l’iperglicemia. Nei pazienti trattati con moxifloxacina le alterazioni della glicemia si sono manifestate soprattutto in pazienti anziani diabetici in trattamento concomitante con un agente ipoglicemico orale (es. sulfonilurea) o
con l’insulina. Nei pazienti diabetici si raccomanda un accurato monitoraggio della concentrazione di glucosio nel sangue (vedere paragrafo 4.8).
Prevenzione delle reazioni di fotosensibilità
I chinoloni hanno mostrato di provocare reazioni di fotosensibilità nei pazienti. Tuttavia, daglistudi e emerso che la moxifloxacina presenta un rischio inferiore di indurre fotosensibilità.
Nonostante ciò, è opportuno consigliare ai pazienti di evitare, durante il trattamento con
moxifloxacina, l’esposizione ai raggi UV e quella intensa e/o prolungata alla luce solare.
Pazienti con deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi
I pazienti con anamnesi familiare di, o affetti da, deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi, possono andare incontro a reazioni emolitiche se trattati con chinoloni. Pertanto, la moxifloxacina deve essere usata con cautela in questi pazienti.
Pazienti con malattia infiammatoria pelvica
Per pazienti affetti da malattia infiammatoria pelvica complicata (ad esempio associata ad
ascesso tubo-ovarico o pelvico), per le quali si ritenga necessaria una terapia endovenosa, il
trattamento con Moxifloxacina Pensa 400 mg compresse rivestite con film non è raccomandato.
La malattia infiammatoria pelvica può essere causata da Neisseria gonorrhoeae resistente ai
fluorochinoloni. In questa ipotesi, alla terapia empirica con moxifloxacina deve essere
associato un altro antibiotico appropriato (ad es. una cefalosporina), a meno che non possa
essere esclusa la presenza di Neisseria gonorrhoeae resistente alla moxifloxacina. Se dopo 3
giorni di trattamento non si ottiene un miglioramento clinico, la terapia deve essere riconsiderata.
Pazienti con particolari tipi di infezioni complicate della cute e dei tessuti molli (cSSSI)
Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2019
L’efficacia clinica della moxifloxacina nel trattamento di infezioni da ustioni gravi, fasciti
ascessi maggiori ed infezioni di piede diabetico con osteomielite non è stata dimostrata.
Interferenza con prove biologiche
La terapia con moxifloxacina può interferire con gli esami colturali per Mycobacterium spp.
per soppressione della crescita micobatterica, dando luogo a risultati falsi negativi nei
campioni presi da pazienti in corso di trattamento con moxifloxacina.
Pazienti con infezioni da MRSA
La moxifloxacina non è raccomandata per il trattamento di infezioni sostenute da MRSA. In
caso di infezione da MRSA sospetta o confermata, deve essere iniziato il trattamento con un
antibatterico appropriato (vedere paragrafo 5.1).
Popolazione pediatrica
A causa degli effetti avversi sulla cartilagine negli animali giovani (vedere paragrafo 5.3),l’uso della moxifloxacina nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni è controindicato (vedere paragrafo 4.3).
Studi epidemiologici indicano un aumento del rischio di aneurisma e dissezione dell’aorta dopo l’assunzione di fluorochinoloni, specialmente nella popolazione anziana.
Pertanto i fluorochinoloni devono essere utilizzati unicamente dopo un’attenta valutazione del rapporto beneficio/rischio e dopo aver preso in considerazione altre opzioni terapeutiche per i pazienti con un’anamnesi familiare positiva per casi di aneurisma, o per i pazienti a cui è stato dianosticato in precedenza un aneurisma aortico e/o dissezione dell’aorta, oppure in presenza di altri fattori di rischio o condizioni che predispongono all’aneurisma e alla dissezione dell’aorta (ad esempio sindrome di Marfan, sindrome di Ehlers-Danlos vascolare, arterite di Takayasu, arterite a cellule giganti, sindrome di Behcet, ipertensione, aterosclerosi nota).
In caso di dolori improvvisi all’addome, al torace o alla schiena, i pazienti devono essere avvisati della necessità di consultare immediatamente un medico al pronto soccorso.
Eccipienti:
Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2019
Moxifloxacina Pensa contiene coloranti lacca di alluminico giallo tramonto FCF (E 110) e lacca di alluminio Ponceau 4R (E 124) che possono causare reazioni allergiche.
4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Interazioni con medicinali
Non è possibile escludere un effetto additivo sul prolungamento dell’intervallo QT da parte
della moxifloxacina e di altri medicinali in grado di prolungare l’intervallo QTc. Questo
effetto può determinare un incremento del rischio di aritmie ventricolari, compresa la torsione
di punta. Pertanto, la co-somministrazione della moxifloxacina con i seguenti medicinali è
controindicata (vedere anche paragrafo 4.3):
– antiaritmici di classe IA (ad es. chinidina, idrochinidina, disopiramide)
– antiaritmici di classe III (ad es. amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide)
– antipsicotici (ad es. fenotiazine, pimozide, sertindolo, aloperidolo, sultopride)
– antidepressivi triciclici
– alcuni antimicrobici (saquinavir, sparfloxacina, eritromicina IV, pentamidina, antimalarici,
in particolare alofantrina)
– alcuni antistaminici (terfenadina, astemizolo, mizolastina)
– altri (cisapride, vincamina IV, bepridile, difemanile).
La moxifloxacina deve essere usata con cautela in pazienti che assumano medicinali in grado di ridurre i livelli di potassio (per esempio diuretici dell’ansa e tiazidici, lassativi e clisteri (alte dosi), corticosteroidi, amfotericina B) o medicinali associati con bradicardia clinicamente significativa.
Deve trascorrere un intervallo di circa 6 ore fra la somministrazione di preparati contenenti
cationi bivalenti o trivalenti (ad es. antiacidi contenenti magnesio o alluminio, didanosina
compresse, sucralfato e preparati contenenti ferro o zinco) e la somministrazione di moxifloxacina.
La somministrazione concomitante di carbone con una dose orale di 400 mg di moxifloxacina
ha ostacolato sensibilmente l’assorbimento del farmaco e ne ha ridotto la disponibilità
sistemica di oltre l’80%. Pertanto l’uso concomitante di questi due farmaci non è
raccomandato (salvo in caso di sovradosaggio, vedere anche paragrafo 4.9).
Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2019
Dopo somministrazione ripetuta in volontari sani, la moxifloxacina ha provocato un incremento della Cmax della digossina pari a circa il 30%, senza influenzarne l’AUC o le concentrazioni di valle. Non e necessaria alcuna precauzione per l’impiego con digossina.
Negli studi condotti in volontari diabetici, la somministrazione concomitante di moxifloxacina per via orale con glibenclamide ha ridotto le concentrazioni plasmatiche di picco di glibenclamide del 21% circa. L’associazione di glibenclamide e moxifloxacina può teoricamente dare luogo a lieve e transitoria iperglicemia. Tuttavia, le modificazioni osservate nella farmacocinetica della glibenclamide non hanno determinato modificazioni dei parametri farmacodinamici (glicemia, insulinemia). Pertanto non si e osservata un’interazione clinicamente rilevante tra moxifloxacina e glibenclamide.
Alterazioni dell’INR
Sono stati segnalati numerosi casi d’incremento dell’attività degli anticoagulanti orali in
pazienti che ricevevano agenti antibatterici, in particolare fluorochinoloni, macrolidi, tetracicline, cotrimoxazolo ed alcune cefalosporine. Lo stato infettivo ed infiammatorio, nonché l’età e le condizioni generali del paziente, sembrano costituire dei fattori di rischio. In tali circostanze, risulta difficile valutare se il disordine dell’INR (rapporto standardizzato internazionale) sia provocato dall’infezione o dalla terapia. Una misura precauzionale è rappresentata da un monitoraggio più frequente dell’INR. Se necessario, il dosaggio dell’anticoagulante orale deve essere opportunamente adattato.
Gli studi clinici hanno dimostrato che non ci sono interazioni in seguito a somministrazione concomitante di moxifloxacina con: ranitidina, probenecid, contraccettivi orali, supplementi
di calcio, morfina per via parenterale, teofillina, ciclosporina o itraconazolo.
Gli studi in vitro con enzimi del citocromo P-450 umani hanno supportato queste conclusioni.
Alla luce di questi risultati, un’interazione metabolica mediata dagli enzimi del citocromo P-450 e improbabile.
Interazione con il cibo
La moxifloxacina non da luogo a interazioni clinicamente rilevanti con il cibo, compresi latte e derivati.
4.6 fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2019
La sicurezza della moxifloxacina in gravidanza non è stata valutata nell’uomo. Gli studi
animali hanno dimostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale
per l’uomo non è noto. A causa del rischio sperimentale di lesioni causate dai fluorochinoloni
sulla cartilagine delle articolazioni portanti degli animali in accrescimento e le lesioni articolari reversibili descritte in bambini che avevano assunto fluorochinoloni, la moxifloxacina non deve essere somministrata in gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
Allattamento al seno
Non sono disponibili dati sull’uso in allattamento o sulle donne in allattamento. I dati
preclinici indicano che piccole quantità di moxifloxacina passano nel latte. In assenza di dati
sull’uomo ed a causa del rischio sperimentale di lesioni causate dai fluorochinoloni sulla
cartilagine delle articolazioni portanti degli animali in accrescimento, l’allattamento al seno è
controindicato durante la terapia con moxifloxacina (vedere paragrafo 4.3).
Fertilità
Studi sugli animali non hanno indicato compromissione della fertilità (vedere paragrafo 5.3).
4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari non sono stati condotti studi sugli effetti della moxifloxacina sulla capacita di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. tuttavia, i fluorochinoloni, compresa la moxifloxacina, possono provocare una compromissione della capacita del paziente di guidare veicoli o azionare macchinari, a causa delle reazioni a carico del snc (ad es. capogiro, perdita acuta temporanea
della vista, vedere paragrafo 4.8) o perdita di coscienza acuta e di breve durata (sincope, vedere paragrafo 4.8). Deve essere consigliato ai pazienti di osservare le loro reazioni alla moxifloxacina prima di guidare veicoli o azionare macchinari.
4.8 effetti indesiderati
Reazioni avverse osservate negli studi clinici con moxifloxacina 400 mg (terapia orale e sequenziale) e classificate per frequenza, sono riportate sotto:
Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2019
Con l’eccezione della nausea e della diarrea, tutte le reazioni avverse sono state osservate con frequenze inferiori al 3%.
All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Le frequenze sono definite come:
– molto comune (≥ 1/10)
– comune (≥ 1/100, <1/10)
– non comune (≥ 1/1.000, <1/100)
– raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000)
– molto raro (< 1/10.000)
– Frequenza non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Classificazion e per sistemi e organi secondo MedDRA | Comune | Non Comune | Raro | Molto Raro |
Infezioni ed infestazioni | Superinfezio ni da batteri resistenti o funghi, come la candidosi orale e vaginale | |||
Patologie del sistema emolinfopoiet ico | Anemia Leucopenia/e Neutropenia Trombocitopeni a Trombocitemia Eosinofilia ematica Prolungamento del tempo di protrombina / incremento del INR | Incremento del livello di protrombina / riduzione del INR Agranulocitosi |
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Classificazion e per sistemi e organi secondo MedDRA | Comune | Non Comune | Raro | Molto Raro |
Disturbi del sistema immunitario | Reazione allergica (vedere paragrafo 4.4) | Anafilassi, compreso lo shock in casi molto rari pericoloso per la vita (vedere paragrafo 4.4) Edema allergico / Angioedema (compreso l’edema laringeo, potenzialmente pericoloso per la vita, vedere paragrafo 4.4) | ||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Iperlipemia | Iperglicemia Iperuricemia | Ipoglicemia | |
Disturbi psichiatrici | Reazioni ansiose Iperattività psicomotoria / agitazione | Labilità emotiva Depressione (che in casi molto rari può evolvere a comportamenti di tipo autoaggressivo, come idea suicida, pensieri suicidi o tentativi di suicidio, vedere paragrafo 4.4) Allucinazione | Depersonalizzazi one Reazioni psicotiche (che possono evolvere a Comportamenti di tipo autoaggressivo come idea suicida, pensieri suicidi o tentativi di suicidio, vedere paragrafo 4.4) | |
Patologie del sistema nervoso | Cefalea Capogiro | Parestesia e Disestesia Disturbi del gusto (compresa, in casi molto | Ipoestesia Disturbi dell’olfatto (compresa l’anosmia) Sogni anormali Alterazione della | Iperestesia |
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Classificazion e per sistemi e organi secondo MedDRA | Comune | Non Comune | Raro | Molto Raro |
rari, l’ageusia) Confusione e disorientame nto Disturbi del sonno (prevalentem ente insonnia) Tremore Vertigine Sonnolenza | coordinazione (compresi i disturbi della deambulazione, specialmente dovuti a capogiro o vertigine) Convulsioni compreso il grande male (vedere paragrafo 4.4) Disturbi dell’attenzione Disturbi del linguaggio Amnesia Neuropatia periferica e polineuropatia | |||
Patologie dell’occhio | Disturbi visivi, compresa la diplopia e la vision offuscata (specialmente in corso di reazioni a carico del SNC, vedere paragrafo 4.4) | Perdita temporanea della vista (specialmente in corso di reazioni a carico del SNC, vedere paragrafi 4.4 e 4.7) | ||
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Tinnito Calo dell’udito, compresa la sordità (solitamente reversibile) |
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Classificazion e per sistemi e organi secondo MedDRA | Comune | Non Comune | Raro | Molto Raro |
Patologie cardiache | Prolungame nto del tratto QT in pazienti con ipokaliemia (vedere paragrafi 4.3 e 4.4) | Prolungament o del tratto QT (vedere paragrafo 4.4) Palpitazioni Tachicardia Fibrillazione atriale Angina pectoris | Tachiaritmie ventricolari Sincope (cioè perdita di coscienza acuta e di breve durata) | Aritmie aspecifiche Torsione di punta (vedere Paragrafo 4.4) Arresto cardiaco (vedere paragrafo 4.4) |
Patologie vascolari | Vasodilatazion e | Ipertensione Ipotensione | ||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Dispnea (compresa l’asma) | |||
Patologie gastrointesti nali | Nausea Vomito Dolori Gastrointest inali e addominali Diarrea | Riduzione dell’appetito e dell’assunzion e di cibo Costipazione Dispepsia Flatulenza Gastrite Incremento dell’amilasi | Disfagia Stomatite Colite da antibiotici (compresa la colite pseudomembranosa , in casi molto rari associata a complicanze pericolose per la vita, vedere paragrafo 4.4) | |
Patologie epatobiliari | Incremento delle transamina si | Compromissio ne epatica (compreso l’incremento della LDH) Incremento della bilirubina Incremento della gammaglutam iltransferasi | Ittero Epatite (prevalentemente colestatica) | Epatite fulminante, che può esitare in insufficienza epatica pericolosa per la vita (compresi casi fatali, vedere paragrafo 4.4) |
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Classificazion e per sistemi e organi secondo MedDRA | Comune | Non Comune | Raro | Molto Raro |
Incremento della fosfatasi alcalina ematica | ||||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Prurito Eruzione cutanea Orticaria Secchezza della cute | Reazioni cutanee bollose, come la sindrome di Stevens- Johnson o la necrolisi Epidermica tossica (potenzialmente pericolose per la vita, Vedere paragrafo 4.4) | ||
Patologie del sistema muscoloschel etrico e del tessuto connettivo | Artralgia Mialgia | Tendinite (vedere paragrafo 4.4) Crampi muscolari Spasmi muscolari Debolezza muscolare | Rottura di tendine (vedere paragrafo 4.4) Artrite Rigidità muscolare Esacerbazione dei sintomi di miastenia grave (vedere paragrafo 4.4) | |
Patologie renali e urinarie | Disidratazion e | Compromissione Renale (compreso l’incremento dell’azoto ureico e della creatinina) Insufficienza renale |
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Classificazion e per sistemi e organi secondo MedDRA | Comune | Non Comune | Raro | Molto Raro |
(vedere paragrafo 4.4) | ||||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministraz ione | Sensazione d’indisposizion e (prevalenteme nte astenia o fatica) Condizioni dolorose (compresi dolore lombare, toracico, pelvico ed alle estremità) Sudorazione | Edema |
Casi molto rari dei seguenti effetti indesiderati, che non si può escludere possano verificarsi
anche durante il trattamento con moxifloxacina, sono stati segnalati con altri fluorochinoloni:
ipernatremia, ipercalcemia, anemia emolitica, rabdomiolisi, reazioni di fotosensibilita (vedere
paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo
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4.9 sovradosaggio
Non sono raccomandate contromisure specifiche in caso di sovradosaggio accidentale. In caso
di sovradosaggio si deve praticare un trattamento sintomatico. Deve essere effettuato monitoraggio elettrocardiografico, per la possibilità di un prolungamento dell’intervallo QT.
La somministrazione concomitante di carbone con una dose di 400 mg di moxifloxacina orale
o endovenosa riduce la biodisponibilità sistemica del farmaco rispettivamente di oltre l’80%.
L’impiego di carbone in fase precoce di assorbimento può essere utile per impedire un eccessivo incremento nell’esposizione sistemica alla moxifloxacina nei casi di sovradosaggio orale.
5. proprietà farmacologiche
5.1 proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: Antibatterici chinolonici, fluorochinoloni (codice ATC: J01MA14).
Meccanismo d’azione
La moxifloxacina è attiva in vitro nei confronti di un’ampia gamma di patogeni Gram-positivi
e Gram-negativi.
L’azione battericida della moxifloxacina è il risultato dell’inibizione di entrambe le
topoisomerasi di tipo II (DNA girasi e topoisomerasi IV), necessarie per la replicazione,
trascrizione e riparazione del DNA batterico. Sembra che il gruppo metossilico in posizione
C8 contribuisca ad aumentare l’attività ed a ridurre la selezione di mutanti resistenti nei
batteri Gram-positivi, rispetto all’atomo di idrogeno nella stessa posizione. La presenza del
voluminoso sostituente bicicloaminico in posizione C7 impedisce l’efflusso attivo, associato
ai geni nor A o pmr A, visti in taluni batteri Gram-positivi.
Studi farmacodinamici hanno dimostrato che la moxifloxacina presenta un tasso di batteriocidia dipendente dalla concentrazione. Le concentrazioni
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minime battericide (MBC) rientrano nell’intervallo delle concentrazioni minime inibenti (MIC).
Effetto sulla flora intestinale nell’uomo
Le seguenti modificazioni della flora intestinale sono state osservate in volontari in seguito
alla somministrazione orale di moxifloxacina: Escherichia coli, Bacillus spp., Enterococcus
spp. e Klebsiella spp. erano diminuiti, come pure gli anaerobi Bacteroides vulgatus,
Bifidobacterium spp., Eubacterium spp. e Peptostreptococcus spp.. Per Bacteroides fragilis
c’era un incremento. Queste modificazioni sono rientrate nella norma entro due settimane.
Meccanismo di resistenza
I meccanismi di resistenza che inattivano penicilline, cefalosporine, aminoglicosidi, macrolidi
e tetracicline non interferiscono con l’attività antibatterica della moxifloxacina. Altri meccanismi di resistenza, quali le barriere alla penetrazione (comuni nello Pseudomonas aeruginosa ) ed i meccanismi di efflusso, possono influenzare anche la sensibilità alla moxifloxacina.
In vitro , la resistenza alla moxifloxacina viene acquisita attraverso un processo per stadi successivi, per mutazioni a livello del sito bersaglio in entrambe le topoisomerasi di tipo II, DNA girasi e topoisomerasi IV. La moxifloxacina è scarsamente soggetta a meccanismi di efflusso attivo negli organismi Gram-positivi.
Si osserva resistenza crociata con altri chinoloni. Tuttavia, poiché in alcuni batteri Grampositivi
la moxifloxacina inibisce le topoisomerasi II e IV con analoga attività, tali batteri possono essere resistenti ad altri chinoloni, ma sensibili alla moxifloxacina.
Breakpoints
Breakpoints di sensibilità clinici EUCAST, in termini di MIC e diffusione su disco, per la moxifloxacina (versione 8.1; 15.05.2018):
Organismo | Sensibile | Resistente |
Staphylococcus aureus | ≤ 0.25 mg/l ≥ 25 mm | > 0.25 mg/l < 25 mm |
Coagule-negative staphylococci | ≤ 0.25 mg/l ≥ 28 mm | > 0.25 mg/l < 28 mm |
S. pneumoniae | ≤neumoniaeiae 28 m | > 0.5 mg/l < 22 mm |
Streptococcus Groups A, B, C, G | ≤ 0.5 mg/l ≥ 19 mm | > 0.5 mg/l < 19 mm |
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H. influenzae | ≤ 0.125 mg/l ≥ 28 mm | > 0.125 mg/l < 28 mm |
M. catarrhalis | ≤ 0.25 mg/l ≥ 26 mm | > 0.25 mg/l < 26 mm |
Enterobacteriaceae | ≤ 0.25 mg/l ≥ 22 mm | > 0.25 mg/l < 22 mm |
Non-species related breakpoints* | ≤ 0.25 mg/l | > 0.25 mg/l |
* I breakpoint non correlati alla specie sono stati determinati principalmente sulla base di dati farmacocinetici/farmacodinamici e sono indipendenti dalla distribuzione delle MIC per specifiche specie. Devono essere usati solo per specie cui non sia stato assegnato un breakpoint specie-specifico e non per specie nelle quali non siano ancora stati stabiliti criteri interpretativi. |
Sensibilità microbiologica
La prevalenza di resistenza acquisita, per specie selezionate, può variare sia nelle diverse areegeografiche che nel tempo. Pertanto e opportuno conoscere i dati locali di resistenza, inparticolare per il trattamento di infezioni gravi. Se necessario, si deve ricorrere al parere di unesperto laddove la prevalenza locale di resistenza sia tale da rendere discutibile l’utilità delfarmaco, per lo meno in certi tipi di infezioni.
Microrganismi aerobi Gram-positivi
Gardnerella vaginalis
Staphylococcus aureus * (methicillino-sensibile)
Streptococcus agalactiae (Gruppo B)
Streptococcus milleri group* (S. anginosus, S. constellatus and S.
intermedius ) Streptococcus pneumoniae
Streptococcus pyogenes * (Gruppo A)
Streptococcus viridans group (S. viridans, S. mutans, S. mitis, S.
sanguinis, S. salivarius, S. thermophilus)
Microrganismi aerobi Gram-negativi
Acinetobacter baumanii
Haemophilus influenzae
Haemophilus parainfluenzae *
Legionella pneumophila
Moraxella (Branhamella) catarrhalis *
Microrganismi anaerobi
Fusobacterium spp.
Prevotella spp.
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“Altri” microrganismi
Chlamydophila (Chlamydia) pneumoniae
Chlamydia trachomatis
Coxiella burnetii
Mycoplasma genitalium
Mycoplasma hominis
Mycoplasma pneumoniae
Specie per le quali la resistenza acquisita può costituire un problema
Microrganismi aerobi Gram-positivi
Enterococcus faecalis
Enterococcus faecium
Staphylococcus aureus (methicillino-resistente)+
Microrganismi aerobi Gram-negativi
Enterobacter cloacae
Escherichia coli
Klebsiella pneumoniae #
Klebsiella oxytoca
Neisseria gonorrhoeae +
Proteus mirabilis
Micro-organismi anaerobi
Bacteroides fragilis
Peptostreptococcus spp.
Microrganismi intrinsecamente resistenti
Microrganismi aerobi Gram-negativi
Pseudomonas aeruginosa
somministrazioni è approssimativamente del 30% superiore rispetto a quella successiva alla prima dose.
Distribuzione
La moxifloxacina si distribuisce rapidamente negli spazi extravascolari; dopo una dose di
400 mg si osserva una AUC di 35 mg*h/l. Il volume di distribuzione allo stato stazionario
(Vss) è pari a circa 2 l/kg. Gli esperimenti in vitro ed ex vivo hanno dimostrato un legame
proteico di circa il 40–42% indipendentemente dalla concentrazione del farmaco. La
moxifloxacina si lega soprattutto all’albumina sierica.
In seguito a somministrazione orale di una dose singola di 400 mg di moxifloxacina sono
state osservate le seguenti concentrazioni di picco (media geometrica):
Tessuto | Concentrazione | Rapporto tessuto/plasma |
Plasma | 3,1 mg/l | |
Saliva | 3,6 mg/l | 0,75 – 1,3 |
Essudato (fluido di bolla) | 1,61 mg/l | 1,71 |
Mucosa bronchiale | 5,4 mg/kg | 1,7 – 2,1 |
Macrofagi alveolari | 56,7 mg/kg | 18,6 – 70,0 |
Fluido di rivestimento epiteliale | 20,7 mg/l | 5 – 7 |
Seno mascellare | 7,5 mg/kg | 2,0 |
Seno etmoidale | 8,2 mg/kg | 2,1 |
Polipi nasali | 9,1 mg/kg | 2,6 |
Liquido interstiziale | 1,02 mg/l | 0,8 – 1,42,3 |
Apparato genitale femminile | 10,24 mg/kg | 1,724 |
somministrazione endovenosa di una singola dose di 400 mg 1 10 h dopo somministrazione 2 concentrazione libera 3 da 3 h a 36 h dopo somministrazione 4 al termine dell’infusione |
Biotrasformazione
La moxifloxacina va incontro a biotrasformazione di fase II e viene escreta per via renale e
biliare/fecale sia come farmaco immodificato che in forma di un solfo-composto (M1) e di un
glucuronide (M2). M1 ed M2 sono gli unici metaboliti importanti nell’uomo, ed entrambi
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sono microbiologicamente inattivi.
Negli studi clinici di Fase I e negli studi in vitro non sono state osservate interazioni
farmacocinetiche di tipo metabolico con farmaci soggetti a biotrasformazione di fase I
dipendente dal c itocromo P-450. Non c’e indicazione di un metabolismo ossidativo.
Eliminazione
La moxifloxacina viene eliminata dal plasma con un’emivita terminale media di circa 12 ore.
La clearance corporea totale media apparente dopo una dose di 400 mg e compresa tra 179 e
246 ml/min. La clearance renale è di circa 24 – 53 ml/min, suggerendo un parziale
riassorbimento tubulare del farmaco dai reni. Dopo una dose di 400 mg, la quantità ritrovata
nelle urine (circa il 19% per il farmaco immodificato, circa il 2,5% per M1 e circa il 14% per
M2) e nelle feci (circa il 25% per il farmaco immodificato, circa il 36% per M1, assente M2)
ammonta in totale approssimativamente al 96%.
La somministrazione concomitante di moxifloxacina e ranitidina o probenecid non modifica
la clearance renale del farmaco immodificato.
Anziani e pazienti con basso peso corporeo
Concentrazioni plasmatiche più elevate si osservano nei volontari sani con peso corporeo basso (come le donne) e nei volontari anziani.
Compromissione renale
Le caratteristiche farmacocinetiche della moxifloxacina non sono significativamente diverse
nei pazienti con alterazione della funzionalità renale (fino ad una clearance della creatinina
> 20 ml/min/1,73 m2). Al decrescere della funzionalità renale, le concentrazioni del metabolita
M2 (glucuronide) aumentano fino ad un fattore di 2,5 (con una clearance della creatinina
< 30 ml/min/1,73 m2).
Compromissione epatica
Sulla base degli studi farmacocinetici condotti fino ad oggi nei pazienti con insufficienza epatica (Child Pugh A, B) non è possibile stabilire se vi siano differenze rispetto ai volontari sani. La compromissione della funzionalità epatica era associata ad una più elevata esposizione ad M1 nel plasma,
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mentre l’esposizione al farmaco immodificato era paragonabile a quella osservata nei volontari sani. Non si ha sufficiente esperienza nell’impiego clinico della moxifloxacina in pazienti con ridotta funzionalità epatica.
5.3 Dati preclinici di sicurezza
Sono stati osservati effetti sul sistema emopoietico (lieve diminuzione nel numero di eritrociti
e piastrine) nei ratti e nelle scimmie. Come con altri chinoloni, è stata osservata epatotossicità
(enzimi epatici elevati e degenerazione vacuolare) nei ratti, nelle scimmie e nei cani. Nelle
scimmie si è manifestata tossicità a carico del SNC (convulsioni). Questi effetti sono stati
osservati solo dopo trattamento con alte dosi di moxifloxacina o dopo trattamento prolungato.
La moxifloxacina, come altri chinoloni, è risultata genotossica nei test in vitro che utilizzano
batteri o cellule di mammifero. Poiché questi effetti possono essere spiegati da un’interazione
con la girasi nei batteri e – a concentrazioni maggiori – con la topoisomerasi II nelle cellule di
mammifero, si può postulare una concentrazione soglia per la genotossicità. Nei test in vivo ,
non si sono avute prove di genotossicità, nonostante il fatto che siano state impiegate dosi di
moxifloxacina molto alte. Può cosi essere garantito un sufficiente margine di sicurezza
rispetto alla dose terapeutica nell’uomo. La moxifloxacina non è risultata cancerogena in uno
studio di iniziazione-promozione nei ratti.
Molti chinoloni sono fotoreattivi e possono indurre fototossicità, effetti fotomutageni e fotocancerogeni. Al contrario la moxifloxacina, sottoposta ad un completo programma di
studi in vitro ed in vivo , si è dimostrata priva di proprietà fototossiche e fotogenotossiche.
Nelle stesse condizioni altri chinoloni hanno provocato effetti.
Ad alte concentrazioni, la moxifloxacina è un inibitore della componente rapida della correnterettificatrice ritardata del potassio nel cuore e può quindi provocare prolungamentidell’intervallo QT. Studi tossicologici eseguiti nei cani con dosi orali ≥ 90 mg/kg, che davanoluogo a concentrazioni plasmatiche ≥ 16 mg/l, hanno causato prolungamenti del QT ma nonaritmie. Solo dopo somministrazione endovenosa cumulativa molto alta di oltre 50 volte ladose umana (> 300 mg/kg), che ha prodotto concentrazioni
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plasmatiche ≥ 200 mg/l (più di 40volte il livello terapeutico), sono state osservate aritmie ventricolari non fatali reversibili.
È noto che i chinoloni inducono lesioni nella cartilagine delle articolazioni sinoviali maggiori
negli animali in accrescimento. La più bassa dose orale di moxifloxacina che ha causato tossicità articolare nei cani giovani era quattro volte la massima dose terapeutica raccomandata di 400 mg (assumendo un peso corporeo di 50 kg) in termini di mg/kg, con concentrazioni plasmatiche da due a tre volte superiori a quelle che si raggiungono alla dose terapeutica massima.
Dalle prove tossicologiche nei ratti e nelle scimmie (somministrazioni ripetute fino a 6 mesi)non è emerso un rischio di tossicità oculare. Nei cani, alte dosi orali (≥ 60 mg/kg), che davano luogo a concentrazioni plasmatiche ≥ 20 mg/l, hanno provocato modificazioni dell’elettroretinogramma e, in casi isolati, atrofia della retina.
Gli studi sulla riproduzione eseguiti nei ratti, nei conigli e nelle scimmie indicano che si verifica un passaggio di moxifloxacina attraverso la placenta. Gli studi nei ratti (p.o. ed e.v.) e
nelle scimmie (p.o.) non hanno fornito prove di teratogenicità o di compromissione della
fertilità in seguito alla somministrazione di moxifloxacina. Nei feti dei conigli, si è osservato
un modesto aumento di incidenza di malformazioni vertebrali e costali, ma solo a un dosaggio
(20 mg/kg e.v.) che era associato a grave tossicità materna. Si è riscontrato un aumento
nell’incidenza di aborti nelle scimmie e nei conigli, a concentrazioni plasmatiche
corrispondenti a quelle terapeutiche nell’uomo. Nei ratti, a dosi pari a 63 volte la dose
massima raccomandata in termini di mg/kg, con concentrazioni plasmatiche nell’intervallo
della dose terapeutica per l’uomo, sono stati osservati riduzione del peso fetale, incremento
della perdita prenatale, lieve incremento della durata della gravidanza ed aumento dell’attività
spontanea in alcuni discendenti di entrambi i sessi.
6. informazioni farmaceutiche
6.1 elenco degli eccipienti
Nucleo della compressa:
Mannitolo E 421
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Cellulosa microcristallina
Croscarmellosa sodica
Sillice colloidale anidra
Magnesio stearato
Film di rivestimento (Opadry II rosa 85F240116):
Alcol polivinilico E 1203
Macrogol E 1521
Titanio diossido E 171
Talco E 553b
Lacca di alluminio giallo tramonto E 110
Lacca di alluminio Ponceau 4R E124
Lacca di alluminio indaco carminio E 132
6.2 incompatibilità
Non pertinente.
6.3 Periodo di validità
3 anni.
6.4 Precauzioni particolari per la conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
6.5 natura e contenuto del contenitore
Le compresse rivestite con film sono disponibili blister PVC-PVDC/Alluminio.
Le compresse rivestite con film sono disponibili in confezioni da 5 o 7 compresse.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
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6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
Pensa Pharma S.p.A.
Via Ippolito Rosellini 12
20124 Milano
8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
046817019 – „400 Mg Compresse Rivestite Con Film“ 5 Compresse In Blister Pvc-Pvdc/Al
046817021 – „400 Mg Compresse Rivestite Con Film“ 7 Compresse In Blister Pvc-Pvdc/Al
9. data della prima autorizzazione/rinnovo dell’autorizzazione
Data della prima autorizzazione:
10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO
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Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei
medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione
all'immissione in commercio (o titolare AIC).
L’attività è stata dimostrata in modo soddisfacente, nei ceppi sensibili, negli studi clinici nelle indicazioni autorizzate.
#I ceppi produttori di beta-lattamasi a spettro esteso (ESBL) sono generalmente resistenti ai
fluorochinoloni.
+Tasso di resistenza > 50% in uno o più paesi.