Riassunto delle caratteristiche del prodotto - LORAZEPAM SANDOZ
1. denominazione del medicinale
Lorazepam Sandoz 1 mg compresse
Lorazepam Sandoz 2,5 mg compresse
Lorazepam Sandoz 2 mg/ml gocce orali, soluzione
2. composizione qualitativa e quantitativa
Lorazepam Sandoz 1 mg compresse
Ogni compressa contiene 1 mg di lorazepam
Eccipiente con effetto noto: ogni compressa contiene 50 mg di lattosio monoidrato
Lorazepam Sandoz 2,5 mg compresse
Ogni compressa contiene 2,5 mg di lorazepam
Eccipiente con effetto noto: ogni compressa contiene 110 mg di lattosio monoidrato
Lorazepam Sandoz 2 mg/ml gocce orali, soluzione
Il tappo serbatoio contiene 20 mg di lorazepam
1 ml di gocce orali, soluzione (prodotto ricostituito) contiene 2 mg di lorazepam
20 gocce (0,5 ml) = 1 mg di lorazepam
Eccipienti con effetto noto: mannitolo, alcool etilico al 95%
Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1
3. forma farmaceutica
Compresse
Gocce orali, soluzione
4. informazioni clinicheansia, tensione ed altre manifestazioni somatiche o psichiatriche associate con sindrome ansiosa. insonnia.
Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo è grave, disabilitante e sottopone il soggetto a grave disagio.
4.2. posologia e modo di somministrazione
Via di somministrazione
Uso orale
Posologia
Per avere risultati ottimali, la dose la frequenza di somministrazione e la durata della terapia devono essere adattate individualmente secondo la risposta del paziente.
La dose minima efficace deve essere prescritta per il più breve tempo possibile.
Poiché il rischio di sintomi da astinenza o da rimbalzo è maggiore dopo la sospensione brusca del trattamento, si suggerisce di effettuare una diminuzione graduale del dosaggio.
Il trattamento deve essere il più breve possibile.
Il paziente deve essere rivalutato regolarmente e la necessità di un trattamento continuato deve essere valutata attentamente, particolarmente se il paziente è senza sintomi.
La durata complessiva del trattamento, generalmente, non deve superare le 8–12 settimane, compreso un periodo di sospensione graduale.
In determinati casi può essere necessaria l’estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in tal caso, ciò non deve avvenire senza rivalutazione della condizione del paziente.
In linea di massima, si consiglia una posologia giornaliera di 2–3 mg nelle forme lievi e 7,5– 10 mg nelle forme gravi. Si consiglia di prendere la dose più alta la sera, prima di coricarsi.
Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare un’eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati. In generale nei pazienti anziani o debilitati, si raccomanda un dosaggio iniziale di 1–2 mg al giorno in dosi suddivise, da adattarsi secondo le necessità e la tollerabilità(vedere il paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego).
I pazienti con compromissione della funzionalità epatica e/o renale devono assumere una dose ridotta.
Il trattamento deve essere il più breve possibile. La durata del trattamento, generalmente, varia da pochi giorni a 2 settimane, fino ad un massimo di 4 settimane, compreso un periodo di sospensione graduale.
In determinati casi, può essere necessaria l’estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in caso affermativo, ciò non deve avvenire senza rivalutazione della condizione del paziente.
In linea di massima, si consiglia una posologia giornaliera di 1–2 mg nelle forme lievi e 2,5– 5 mg nelle forme gravi somministrati al momento di coricarsi.
Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare un’eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati. In generale nei pazienti anziani o debilitati, si raccomanda un dosaggio iniziale di 1–2 mg al giorno in dosi suddivise, da adattarsi secondo le necessità e la tollerabilità (vedere il paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego).
I pazienti con compromissione della funzionalità epatica e/o renale devono assumere una dose ridotta.
Come terapia pre-chirurgica, si raccomanda un dosaggio di 2–4 mg di lorazepam la sera precedente e/o 1–2 ore prima dell'intervento.
Il trattamento deve essere iniziato con la dose consigliata più bassa.
La dose massima non deve essere superata.
Lorazepam Sandoz può essere somministrato in qualsiasi momento indipendentemente dall'assunzione dei pasti.
Le dosi giornaliere e la durata del trattamento devono essere stabilite a giudizio del medico.
4.3. controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo, alle benzodiazepine o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Miastenia gravis. Grave insufficienza respiratoria. Sindrome da apnea notturna. Glaucoma ad angolo stretto. Grave insufficienza epatica. Non somministrare durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
4.4. avvertenze speciali e precauzioni di impiego
L’uso di benzodiazepine, incluso Lorazepam Sandoz, può portare a depressione respiratoria potenzialmente fatale.
Gravi reazioni anafilattiche/anafilattoidi sono state riportate con l’uso delle benzodiazepine. Casi di angioedema riguardanti la lingua, la glottide o la laringe sono stati riportati in pazienti dopo aver assunto la prima dose o dosi successive di benzodiazepine. Alcuni pazienti che assumevano benzodiazepine hanno avuto sintomi addizionali come dispnea, chiusura della gola, o nausea e vomito. Alcuni pazienti hanno avuto necessità di terapie al pronto soccorso. Se l’angioedema riguarda la lingua, la glottide o la laringe, si può verificare ostruzione delle vie respiratorie che potrebbe essere fatale.
I pazienti che sviluppano angioedema dopo trattamento con le benzodiazepine non devono essere trattati nuovamente con il medicinale.
Si consiglia di controllare periodicamente la necessità di continuare la terapia con Lorazepam Sandoz. Come per le altre benzodiazepine il trattamento dei sintomi ansiosi dovrebbe essere di breve durata. Inoltre, nelle condizioni in cui si verifichino ansia e tensioni associate a fenomeni contingenti della vita giornaliera non è necessario normalmente ricorrere all’uso di ansiolitici.
L’uso in soggetti predisposti alla dipendenza quali, per esempio, alcolisti e farmacodipendenti, dovrebbe essere evitato del tutto, se possibile a causa della predisposizione di tali pazienti alla abitudine e alla dipendenza.
Lorazepam Sandoz non è destinato al trattamento di disturbi depressivi primari o nel trattamento primario della psicosi.
L’uso concomitante di Lorazepam Sandoz ed oppioidi può causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante di medicinali sedativi quali le benzodiazepine o correlati ad esse come Lorazepam Sandoz con gli oppioidi, deve essere riservata ai pazienti per i quali le opzioni di un trattamento alternativo non sono possibili. Se si decide di prescrivere Lorazepam Sandoz in concomitanza agli oppioidi, deve essere usata la dose efficace più bassa possibile e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile (vedere anche le raccomandazioni generali sulla posologia nel paragrafo 4.2).
I pazienti devono essere attentamente valutati per i segni e i sintomi di depressione respiratoria e sedazione. A tale riguardo, è fortemente raccomandato di informare i pazienti e le persone che se ne prendono cura (dove applicabile) di prestare attenzione a questi sintomi (vedere paragrafo 4.5).
Dopo uso ripetuto per alcune settimane può svilupparsi una certa perdita di efficacia degli effetti ipnotici delle benzodiazepine.
L'uso di lorazepam e di altre benzodiazepine può condurre allo sviluppo di dipendenza fisica e psichica da questi medicinali. Il rischio di dipendenza aumenta con la dose e la durata del trattamento; esso è maggiore in pazienti con una storia di abuso di droga, medicinali, alcol o con marcati disturbi della personalità.
La possibilità di dipendenza è ridotta quando Lorazepam Sandoz è usato nella dose appropriata con un trattamento a breve termine. In generale le benzodiazepine devono essere prescritte solo per periodi brevi di trattamento (2–4 settimane). L’uso a lungo termine non è raccomandato.
Sintomi d’astinenza (per esempio insonnia di rimbalzo) possono manifestarsi in seguito alla sospensione del dosaggio consigliato dopo una sola settimana di terapia. La brusca sospensione del trattamento deve essere evitata ed un esteso periodo di terapia deve essere seguito da un programma di graduale riduzione del dosaggio.
Una volta che la dipendenza fisica si è sviluppata, l’interruzione brusca del trattamento sarà accompagnato da sintomi di astinenza. Questi possono consistere in cefalea, dolori muscolari, ansia estrema, tensione, irrequietezza, confusione, irritabilità, fenomeni di rimbalzo, disforia, capogiri, nausea, diarrea, perdita di appetito. Nei casi gravi possono manifestarsi i seguenti sintomi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio delle estremità, ipersensibilità alla luce, al rumore e al contatto fisico, allucinazioni/delirio, e scosse epilettiche o convulsioni. Le convulsioni/crisi epilettiche possono verificarsi più comunemente in pazienti con preesistenti disturbi di natura epilettica oppure che fanno uso di altri medicinali che abbassano la soglia convulsiva quali gli antidepressivi.
Altri sintomi sono: depressione, insonnia, sudorazione, tinnito persistente, movimenti involontari, vomito, parestesia, alterazioni percettive, crampi addominali e muscolari, tremore, mialgia, agitazione, palpitazioni, tachicardia, attacchi di panico, vertigini, iper-reflessia, perdita della memoria a breve termine, ipertermia.
Insonnia ed ansia di rimbalzo: all’interruzione del trattamento può presentarsi una sindrome transitoria in cui i sintomi che hanno condotto al trattamento con benzodiazepine ricorrono in forma aggravata. Può essere accompagnata da altre reazioni , compresi i cambiamenti d’umore, ansia, irrequietezza o disturbi del sonno.
Sintomi da sospensione, specialmente i più gravi, sono più comuni in quei pazienti che hanno ricevuto dosi eccessive per un lungo periodo di tempo, essi possono però verificarsi anche dopo sospensione di benzodiazepine prese di continuo a dosaggi terapeutici, specie se la sospensione avviene in modo brusco.
Poichè il rischio di sintomi da astinenza o da rimbalzo è maggiore dopo la sospensione brusca del trattamento, si suggerisce di effettuare una diminuzione graduale del dosaggio.
Il paziente deve essere consigliato di consultare il proprio medico sia prima di aumentare o diminuire la dose di medicinale, che prima di sospenderlo.
Ci sono evidenze di sviluppo di tolleranza agli effetti sedativi delle benzodiazepine.
Lorazepam Sandoz può dare potenziale abuso specialmente in pazienti con storia di abuso di droga e/o alcool.
Ci sono elementi per prevedere che, nel caso di uso di benzodiazepine con una breve durata di azione, i sintomi da astinenza possano diventare manifesti all’interno dell’intervallo di somministrazione, particolarmente nel caso di dosi elevate. Questo è improbabile che accada con il lorazepam perché la sua emivita di eliminazione è di circa 12–16 ore. Tuttavia, quando si passa a lorazepam dopo aver usato benzodiazepine con una durata d’azione significativamente più lunga per un periodo di tempo prolungato e/o a dosi elevate, possono presentarsi sintomi da astinenza.
La durata del trattamento deve essere la più breve possibile (vedere paragrafo 4.2 “Posologia e modo di somministrazione”) a seconda dell’indicazione, ma non deve superare le quattro settimane per l’insonnia e otto – dodici settimane nel caso dell’ansia, compreso un periodo di sospensione graduale. L’estensione della terapia oltre questi periodi non deve avvenire senza rivalutazione della situazione clinica.
E’ utile informare il paziente quando inizia il trattamento che esso è di durata limitata e spiegare precisamente come il dosaggio dovrà essere diminuito progressivamente.
Inoltre, è importante che il paziente sia informato della possibilità di fenomeni di rimbalzo, minimizzando quindi l’ansia riguardo a tali sintomi se dovessero accadere alla sospensione del medicinale.
Documento reso disponibile da AIFA il 17/01/2020 4
Le benzodiazepine possono indurre amnesia anterograda o disturbi della memoria. Ciò accade più spesso parecchie ore dopo l'ingestione del medicinale e, quindi, per ridurre il rischio ci si deve accertare che il paziente possa avere un sonno ininterrotto di 7–8 ore (vedere paragrafo 4.8 “Effetti indesiderati”).
Con l’uso di benzodiazepine sono state occasionalmente riportate reazioni paradosse come irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delusione, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento , stati d’ansia, ostilità, eccitazione, disturbi del sonno/insonnia, eccitazione sessuale, sedazione, affaticamento, sonnolenza, atassia, confusione, depressione, smascheramento di depressione, capogiri, cambiamenti nella libido, impotenza, diminuzione dell’orgasmo. Se ciò dovesse avvenire, l'uso del medicinale deve essere sospeso. Tali reazioni sono più frequenti nei bambini e negli anziani.
Non è stata stabilita l’efficacia e la sicurezza di impiego nei bambini sotto i 12 anni di età.
Le benzodiazepine non devono essere somministrate ai bambini senza valutazione attenta dell’effettiva necessità del trattamento; la durata del trattamento deve essere la più breve possibile.
Per la reattività molto variabile agli psicofarmaci, i pazienti anziani o debilitati e quelli con modificazioni organiche cerebrali (specie arteriosclerotiche) devono essere trattati con bassi dosaggi (vedere paragrafo 4.2) o non essere trattati affatto.
I pazienti anziani o debilitati possono essere più suscettibili agli effetti di lorazepam, pertanto tali pazienti devono essere monitorati frequentemente ed il loro dosaggio attentamente adattato a seconda della risposta del paziente.
A causa del rischio di depressione respiratoria, le stesse misure prudenziali devono essere adottate per i pazienti con insufficienza cardiaca, bassa pressione arteriosa , funzione respiratoria compromessa, insufficienza respiratoria cronica, COPD (ostruzione polmonare cronica), sindrome da apnea notturna. Tali pazienti devono essere sottoposti a regolari controlli durante la terapia con lorazepam (così come è consigliato con le altre benzodiazepine e gli altri agenti psicofarmacologici).
L’uso di benzodiazepine può essere associato con un aumento del rischio di cadute, dovuto agli effetti indesiderati quali atassia, debolezza muscolare, capogiri, sonnolenza, stanchezza e affaticamento e perciò si raccomanda di trattare con cautela i pazienti anziani.
Le benzodiazepine non sono consigliate per il trattamento primario della malattia psicotica.
Le benzodiazepine non devono essere usate da sole per trattare la depressione o l’ansia connessa con la depressione (il suicidio può essere precipitato in tali pazienti); in tali pazienti va evitata la somministrazione di elevate quantità di Lorazepam Sandoz. Una depressione preesistente può emergere o peggiorare durante l’uso di benzodiazepine, incluso Lorazepam Sandoz. L’uso di benzodiazepine può smascherare la tendenza al suicidio in pazienti depressi ed esse non devono essere somministrate senza un’adeguata terapia antidepressiva.
Le benzodiazepine devono essere usate con attenzione estrema in pazienti con una storia di abuso di droga o alcool. Lorazepam Sandoz deve essere usato con cautela nei pazienti con grave insufficienza epatica e/o encefalopatia in quanto, come tutte le benzodiazepine, può precipitare l’encefalopatia epatica.
In corso di trattamento prolungato o nel trattamento di pazienti con insufficienza renale o epatica, è consigliabile procedere a frequenti controlli del quadro ematico e della funzione renale e/o epatica.
In pazienti con insufficienza renale o epatica il dosaggio deve essere attentamente adattato secondo la risposta del paziente.
Documento reso disponibile da AIFA il 17/01/2020 5
In pazienti, nei quali disturbi gastrointestinali o cardiovascolari coesistono con l'ansia, va notato che Lorazepam Sandoz non ha mostrato benefici significativi nel trattamento della componente gastrointestinale o cardiovascolare.
Dilatazione dell’esofago è stata osservata in ratti trattati con lorazepam per più di un anno con un dosaggio di 6 mg/kg/die. La dose, alla quale tale effetto non si è verificato era di 1,25 mg/kg/die (circa 6 volte la dose terapeutica massima nell’uomo, che è di 10 mg/die). L’effetto era reversibile solo se il trattamento veniva sospeso entro 2 mesi dalla prima osservazione del fenomeno. Il significato clinico di questo non è conosciuto. Comunque l’uso di Lorazepam Sandoz per periodi prolungati e in pazienti geriatrici richiede precauzione e devono essere effettuati frequenti controlli dei sintomi riguardanti disturbi del tratto gastrointestinale superiore.
Lorazepam Sandoz compresse
Le compresse contengono lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Lorazepam Sandoz gocce orali
Lorazepam Sandoz gocce orali contiene alcol etilico.
Per chi svolge attività sportiva, l’uso di medicinali contenenti alcol etilico, può determinare positività ai test antidoping in rapporto ai limiti di concentrazione alcolemica indicata da alcune federazioni sportive.
4.5. interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
L’associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico onde evitare inattesi effetti indesiderati da interazione.
L’assunzione concomitante con alcool deve essere evitata. L’effetto sedativo può essere aumentato quando il medicinale è assunto congiuntamente ad alcol. Ciò influenza negativamente la capacità di guidare o di usare macchinari.
Associazione con i deprimenti del sistema nervoso centrale (SNC): l’effetto depressivo centrale può essere accresciuto nei casi di uso concomitante con alcool, barbiturici, antipsicotici (neurolettici), ipnotici/sedativi, ansiolitici, antidepressivi, analgesici narcotici, antiepilettici, anestetici e antistaminici sedativi. Gli analgesici narcotici possono causare un aumento dell'euforia che porta ad un aumento della dipendenza psichica.
L’uso concomitante di clozapina e lorazepam può produrre sedazione marcata, salivazione eccessiva, atassia.
La somministrazione contemporanea di lorazepam con il valproato può determinare un aumento delle concentrazioni nel plasma e una ridotta eliminazione di lorazepam.
Il dosaggio di Lorazepam Sandoz deve essere ridotto del 50% quando è cosomministrato con il valproato.
La somministrazione contemporanea di lorazepam con il probenecid può determinare un’insorgenza più rapida o un prolungamento dell’effetto di lorazepam dovuti ad una maggiore emivita o ad una diminuita eliminazione totale. Il dosaggio di Lorazepam Sandoz deve essere ridotto del 50% quando è cosomministrato con il probenecid.
La somministrazione di teofilline o amminofilline può ridurre gli effetti delle benzodiazepine, incluso Lorazepam Sandoz.
Composti che inibiscono determinati enzimi epatici (specialmente il citocromo P450) possono aumentare l'attività delle benzodiazepine. In grado inferiore, questo si applica anche alle benzodiazepine che sono metabolizzate soltanto per coniugazione.
Non è stato dimostrato che il sistema citocromo P-450 sia coinvolto nel metabolismo del lorazepam e, diversamente da molte benzodiazepine, le interazioni farmacocinetiche che coinvolgono il sistema P-450 non sono state osservate con lorazepam.
Sono stati riportati casi di eccessivo stupore, riduzione significativa della frequenza respiratoria e, in un caso, ipotensione, quando il lorazepam è stato somministrato concomitantemente alla loxapina.
Con l’uso di lorazepam non sono state riportate o identificate interferenze nelle analisi di laboratorio.
L’uso concomitante di medicinali sedativi quali le benzodiazepine o correlati ad esse quali Lorazepam Sandoz con gli oppioidi aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell’effetto depressivo aggiuntivo sul SNC. La dose e la durata del trattamento devono essere limitate (vedere paragrafo 4.4).
4.6. fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
Lorazepam è controindicato durante la gravidanza.
L’assunzione di benzodiazepine durante la gravidanza può causare danni al feto. Un aumentato rischio di malformazioni congenite associato con l’uso di agenti ansiolitici (clordiazepossido, diazepam, meprobamato) durante il primo trimestre di gravidanza è stato suggerito in diversi studi; evitare sempre, quindi, la somministrazione di benzodiazepine durante il primo trimestre di gravidanza.
Se il lorazepam viene prescritto ad una donna in età fertile, ella deve mettersi in contatto con il proprio medico, sia se intende iniziare una gravidanza sia se sospetta di essere incinta, per quanto riguarda la sospensione del medicinale.
Nell’uomo i livelli ematici, ottenuti dal cordone ombelicale, indicano che lorazepam e il suo glucuronide passano attraverso la placenta. Se, per gravi motivi medici, il prodotto è somministrato durante l’ultimo periodo della gravidanza, o durante il travaglio alle dosi elevate, possono verificarsi effetti sul neonato.
Sintomi quali ipoattività, ipotonia, moderata depressione respiratoria, ipotermia, apnea, problemi di nutrizione e risposte metaboliche alterate da diminuita resistenza al freddo sono state osservate in neonati le cui madri hanno fatto uso di benzodiazepine durante la fase tardiva della gravidanza o durante il parto.
I neonati nati da madri che hanno assunto benzodiazepine cronicamente durante le fasi avanzate della gravidanza, possono sviluppare dipendenza fisica e possono presentare un certo rischio di sviluppare i sintomi da astinenza nel periodo post-natale.
Sembra che nei neonati la coniugazione del lorazepam avvenga lentamente essendo il suo glucuronide rintracciabile nelle urine per più di 7 giorni. La glucuronizzazione del lorazepam può inibire competitivamente la coniugazione della bilirubina, portando all’iperbilirubinemia nel neonato.
Allattamento
Poichè le benzodiazepine sono escrete nel latte materno, non devono essere somministrate alle madri che allattano al seno, a meno che il beneficio atteso per la donna non superi il rischio potenziale per il neonato.
Documento reso disponibile da AIFA il 17/01/2020 7
Sedazione ed incapacità ad assumere latte dal seno, si sono manifestate, durante l’allattamento, in neonati le cui madri assumevano benzodiazepine. I neonati nati da tali madri devono essere osservati per effetti farmacologici (comprese sedazione ed irritabilità).
4.7.
La sedazione, l’amnesia, l’alterazione della concentrazione e della funzione muscolare possono influenzare negativamente la capacità di guidare o utilizzare macchinari. Se la durata del sonno è stata insufficiente, la probabilità che la vigilanza sia alterata può essere aumentata (vedere paragrafo 4.5).
Come per tutti i pazienti in terapia con medicinali che agiscono sul SNC, i pazienti devono essere avvertiti di non utilizzare macchinari pericolosi e di non guidare fino a che non sia certo che essi non presentino sonnolenza o stordimento da lorazepam.
Lorazepam Sandoz gocce orali contiene etanolo (alcool) (vedere paragrafo 4.4).
4.8. effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati, qualora si verifichino, vengono normalmente osservati all'inizio del trattamento e generalmente diminuiscono di intensità o scompaiono con il progredire della terapia, oppure riducendo il dosaggio.
I seguenti effetti indesiderati sono stati classificati secondo classificazione sistemica organica e secondo il tipo di frequenza, utilizzando la seguente convenzione: Molto comune (> 1/10); Comune (> 1/100; < 1/10); Non comune (> 1/1000; < 1/100); Raro (> 1/10.000; < 1/1.000) ; Molto raro (< 1/10.000); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Raro: trombocitopenia, agranulocitosi, pancitopenia
Non nota: reazioni di ipersensibilità, reazioni anafilattiche/anafilattoidi, angioedema
Raro: SIADH (sindrome da inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico)
Non nota: modificazioni dell’appetito, iponatremia
Comune: confusione, riduzione della vigilanza, ottundimento delle emozioni
Raro: disinibizione, euforia, ideazione suicidaria/tentativi di suicidio
Non nota: ansia, agitazione, disturbi del sonno
Molto comune: atassia
Comune: sonnolenza, sedazione
Raro: sintomi extrapiramidali: tremori, vertigini, cefalea, disartria/difficoltà nella articolazione del linguaggio, amnesia, coma
Non nota: convulsioni/crisi epilettiche, disturbi dell’equilibrio, compromissione dell’attenzione/concentrazione, disorientamento
Raro: diplopia, visione offuscata
Comune: tachicardia
Patologie vascolari
Raro: ipotensione
Non nota: depressione respiratoria (), apnea, peggioramento dell’apnea notturna, peggioramento della patologia ostruttiva polmonare e manifestazioni autonomiche
() L’entità della depressione respiratoria per l’uso di benzodiazepine è dipendente dal dosaggio; una depressione più severa si verifica con dosaggi più alti
Raro: nausea, costipazione
Non nota: disturbi gastrointestinali di vario genere.
Raro: aumento della bilirubina, ittero, aumento delle transaminasi epatiche, aumento della fosfatasi alcalina
Raro: eruzioni cutanee, alopecia
Non nota: reazioni cutanee
Comune: debolezza muscolare
Raro: incontinenza urinaria
Non comune: cambiamenti della libido
Comune: stanchezza, astenia
Raro: ipotermia
In caso di sovradosaggio relativo, possono raramente osservarsi sintomi più rilevanti, che di norma spariscono spontaneamente in pochi giorni o per aggiustamento della posologia: atassia, disartria, ritenzione urinaria, vertigini, tremori, eruzioni cutanee, alterazione della libido.
L'incidenza di sedazione e senso di instabilità aumenta con l'età.
Dipendenza
L'uso delle benzodiazepine (anche alle dosi terapeutiche) può condurre allo sviluppo di dipendenza fisica: la sospensione della terapia può provocare fenomeni di rimbalzo o da astinenza (vedere paragrafo 4.4 “Avvertenze speciali e precauzioni di impiego”). Può verificarsi dipendenza psichica. E’ stato segnalato abuso di benzodiazepine.
Depressione
Durante l'uso di benzodiazepine può essere smascherato uno stato depressivo preesistente.
Le benzodiazepine e i composti benzodiazepino-simili possono causare reazioni come: irrequietezza, irritabilità, aggressività, delirio, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento. Tali reazioni possono essere abbastanza gravi. Sono più probabili nei bambini e negli anziani.
Amnesia
Amnesia anterograda può avvenire anche ai dosaggi terapeutici, il rischio aumenta ai dosaggi più alti. Gli effetti amnesici possono essere associati con alterazioni del comportamento (vedere paragrafo 4.4).
Documento reso disponibile da AIFA il 17/01/2020 9
Inoltre sono state riportate con le benzodiazepine raramente altre reazioni avverse che comprendono: aumento della bilirubina, ittero, aumento delle transaminasi epatiche, aumento della fosfatasi alcalina, trombocitopenia, agranulocitosi, pancitopenia, SIADH (sindrome da inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo . .
4.9. sovradosaggio
Come per le altre benzodiazepine, una dose eccessiva di lorazepam non dovrebbe presentare rischio per la vita a meno che non vi sia assunzione concomitante di altri deprimenti del SNC (incluso l'alcol).
In esperienze postmarketing, il sovradosaggio con lorazepam si è verificato predominatamente in combinazione con alcool e/o altri medicinali.
Nel trattamento dell'iperdosaggio di qualsiasi medicinale, deve essere considerata la possibilità che siano state assunte contemporaneamente altre sostanze.
A seguito di una dose eccessiva di benzodiazepine per uso orale, deve essere indotto il vomito (entro un’ora) se il paziente è cosciente o intrapreso il lavaggio gastrico, subito dopo l’ingestione, con protezione delle vie respiratorie se il paziente è privo di conoscenza o in pazienti che presentano sintomi. Tali operazioni dovrebbero essere seguite dalle pratiche rianimative generali, dal monitoraggio dei segni vitali e dalla stretta sorveglianza del paziente. Qualora ci sia il rischio di aspirazione, l’induzione del vomito è sconsigliata.
Lorazepam è scarsamente dializzabile. Il glucuronide, metabolita inattivo di lorazepam, può essere altamente dializzabile.
Se non si osserva un miglioramento con lo svuotamento dello stomaco, deve essere somministrato carbone attivo per ridurre l'assorbimento. Attenzione speciale deve essere prestata alle funzioni respiratorie e cardiovascolari nella terapia d’urgenza.
L’iperdosaggio di benzodiazepine si manifesta solitamente con vario grado di depressione del SNC che varia dall’obnubilamento al coma. Nei casi lievi i sintomi includono obnubilamento, disartria, confusione mentale e letargia. Nei casi più gravi, quali quelli che possono verificarsi a seguito di assunzione massiva a scopo suicida, oppure quando concomitantemente sono stati ingeriti altri medicinali o alcool, i sintomi possono includere sonno profondo, incoscienza, atassia, ipotonia, ipotensione, ipnosi, depressione cardiovascolare, depressione respiratoria, coma di 1° e 3° grado e morte.
Il flumazenil, antagonista delle benzodiazepine, può essere utilizzato come antidoto. Il medico deve essere a conoscenza del rischio di crisi epilettiche in associazione con il trattamento con il flumazenil, particolarmente in coloro che usano benzodiazepine da lungo tempo ed in caso di sovradosaggio da antidepressivi ciclici.
5. proprietà farmacologiche
5.1. proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacocinetica: ansiolitici, derivati benzodiazepinici. Codice ATC: N05BA06.
Lorazepam (Lorazepam Sandoz), agente antiansia, è una 1,4 benzodiazepina avente il seguente nome chimico: 7-cloro-5-(o-clorofenil)-1,3-diidro-3-idrossi-2H-1,4-benzodiazepin-2-one.
Lorazepam Sandoz è una polvere quasi bianca, pressoché insolubile in acqua e poco solubile in alcool e cloroformio. Il peso molecolare è 321,2. Come tutte le benzodiazepine, Lorazepam Sandoz esplica, in maniera proporzionale alla dose somministrata, azioni ansiolitiche, ipnotiche e tranquillanti.
L’esatto meccanismo d'azione delle benzodiazepine non è stato ancora chiarito; comunque, sembra che le benzodiazepine agiscano attraverso vari meccanismi. Presumibilmente le benzodiazepine esercitano i loro effetti attraverso un legame con specifici recettori a diversi siti entro il sistema nervoso centrale, o potenziando gli effetti di inibizione sinaptica o presinaptica, mediata dall'acido γ-aminobutirrico, oppure influenzando direttamente i meccanismi che generano il potenziale d’azione. Lorazepam Sandoz è terapeuticamente attivo a dosaggi estremamente bassi. La sua azione è caratterizzata da una ben dosata protezione contro gli effetti degli stress psichici e da una diminuzione delle reazioni emotive a tali stress; particolarmente marcato è il suo effetto ansiolitico.
Con la diminuzione o la soppressione dei fattori emotivi, Lorazepam Sandoz rimuove le cause delle malattie di origine emotiva e psicoreattiva.
Nel campo della psicoterapia l'esplorazione psichica è avvantaggiata dal miglioramento del contatto tra il medico ed il paziente. L’effetto che ne deriva è un valido complemento alla psicoterapia.
Grazie al suo benefico effetto sull'umore e grazie alla protezione contro gli stress psichici, Lorazepam Sandoz può appropriatamente completare la terapia antidepressiva ed essere quindi somministrato in combinazione con essa così come con altri comuni psicofarmaci di cui rinforza l'effetto, lo completa ed in parte lo accelera.
Con una singola dose alla sera, Lorazepam Sandoz facilita il sonno ed il sonno così indotto è del tutto paragonabile al sonno normale.
5.2 proprietà farmacocinetiche
Lorazepam Sandoz, somministrato per via orale, viene assorbito rapidamente. Le concentrazioni massime nel plasma vengono raggiunte entro 2–3 ore circa dalla somministrazione. L’emivita di Lorazepam Sandoz non coniugato nel plasma umano è di circa 12–16 ore. Alle concentrazioni clinicamente significative Lorazepam Sandoz si lega per il 90% circa alle proteine plasmatiche. La coniugazione con acido glucuronico per formare il glucuronide inattivo di Lorazepam Sandoz è il principale processo di trasformazione metabolica. Il 70–75% della dose viene escreto come glucuronide nelle urine. Nell'animale i glucuronidi di Lorazepam Sandoz non hanno attività dimostrabile sul sistema nervoso centrale e non risulta essere prodotto nessun metabolita attivo.
I livelli plasmatici di Lorazepam Sandoz sono proporzionali alla dose somministrata. Non esistono prove di eccessivo accumulo di Lorazepam Sandoz in caso di somministrazione per periodi fino a 6 mesi, nè esiste in queste condizioni alcuna indicazione di induzione di enzimi farmaco-metabolizzanti. Lorazepam Sandoz non è un substrato per enzimi N-dealchilanti del sistema citocromico P-450, nè viene idrolizzato in maniera significativa.
Studi comparativi su soggetti giovani e soggetti anziani hanno dimostrato che la farmacocinetica di Lorazepam Sandoz rimane inalterata con l’avanzare dell'età. In pazienti con malattie epatiche (epatite, cirrosi alcoolica) non sono state riportate alterazioni dell’assorbimento, della distribuzione, del metabolismo e dell’escrezione. Come con altre benzodiazepine, la farmacocinetica di lorazepam può essere alterata in caso di insufficienza renale.
5.3. dati preclinici di sicurezza
Tossicologia
Lorazepam Sandoz ha mostrato una tossicità acuta bassissima con DL50 pari a (per somministrazione orale): topo > 3000 mg/Kg; ratto > 5000 mg/Kg; cane > 2000 mg/Kg.
Sono state condotte numerose prove di tossicità subacuta e cronica in ratti e cani. Sono state usate dosi che, rispetto al peso corporeo, sono migliaia di volte superiori a quelle fissate come terapia giornaliera nell'uomo.
Documento reso disponibile da AIFA il 17/01/2020 11
Lorazepam Sandoz ha dimostrato di avere una tossicità molto bassa. Esami istopatologici, oftalmologici ed ematologici, l’analisi dell'urina e del siero, le prove di metabolismo basale, hanno evidenziato che dosaggi estremamente alti non causano mutamenti biologici rilevanti.
Teratogenesi
Numerose prove condotte su conigli, ratti e topi escludono effetti teratogenetici di lorazepam.
Carcinogenesi, mutagenesi
Nessuna prova di potenziale carcinogenico è emersa in ratti o topi durante uno studio di 18 mesi con Lorazepam Sandoz somministrato per via orale. Un’indagine sull’attività mutagenica di Lorazepam Sandoz sulla Drosophila melanogaster ha indicato che questo medicinaleè inattivo dal punto di vista mutagenico.
Studi sulla fertilità
Uno studio sui ratti nel periodo precedente l’impianto, effettuato con LORAZEPAM Sandoz per via orale alla dose di 20 mg/kg, non ha evidenziato alcuna riduzione della fertilità.
6. informazioni farmaceutichelorazepam sandoz 1 mg compresse
Lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, amido di mais, magnesio stearato e polacrilin potassio.
Lorazepam Sandoz 2,5 mg compresse
Lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, amido di mais, magnesio stearato e polacrilin potassio.
Lorazepam Sandoz 2 mg/ml gocce orali, soluzione
Tappo serbatoio: mannitolo.
Prodotto ricostituito: Alcool etilico 95 per cento, acqua depurata.
6.2. incompatibilità
Non pertinente.
6.3. periodo di validità
Compresse: 2 anni
Gocce orali, soluzione: 3 anni
Validità dopo prima apertura del flacone: 30 giorni.
6.4. precauzioni particolari per la conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 25 °C.
6.5. natura e contenuto del contenitore
Lorazepam Sandoz 1 mg compresse
Blister (in PVC e alluminio) 20 compresse divisibili.
Lorazepam Sandoz 2,5 mg compresse
Blister (in PVC e alluminio) 20 compresse divisibili.
Lorazepam Sandoz 2 mg/ml gocce orali, soluzione
Flacone in vetro da 10 ml.
6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Documento reso disponibile da AIFA il 17/01/2020 12
Vedere quanto riportato alla sez. 4.2.
7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz S.p.A – Largo U. Boccioni, 1 – 21040 Origgio (VA) – Italia
8. NUMERO ( I ) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
AIC n. 035877012 - 1 mg compresse, 20 compresse divisibili in blister PVC/AL
AIC n. 035877024 – 2,5 mg compresse, 20 compresse divisibili in blister PVC/AL
AIC n. 035877036 – 2 mg/ml gocce orali, soluzione, flacone da 10 ml