Riassunto delle caratteristiche del prodotto - LEVOTIROXINA ARISTO
1. denominazione del medicinale
Levotiroxina Aristo 25 microgrammi compresse
Levotiroxina Aristo 50 microgrammi compresse
Levotiroxina Aristo 100 microgrammi compresse
Levotiroxina Aristo 200 microgrammi compresse
2. composizione qualitativa e quantitativa
Ogni compressa di Levotiroxina Aristo da 25 microgrammi contiene 25 microgrammi di levotiroxina sodica anidra.
Ogni compressa di Levotiroxina Aristo da 50 microgrammi contiene 50 microgrammi di levotiroxina sodica anidra.
Ogni compressa di Levotiroxina Aristo da 100 microgrammi contiene 100 microgrammi di levotiroxina sodica anidra.
Ogni compressa di Levotiroxina Aristo da 200 microgrammi contiene 200 microgrammi di levotiroxina sodica anidra.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3. forma farmaceutica
Compressa
Levotiroxina Aristo compresse sono compresse di colore bianco, di forma circolare non rivestite, convesse (compresse divisibili) con una linea di incisione su un lato e il dosaggio (25, 50, 100 o 200) stampato sull’altro. Le compresse hanno un diametro di circa 7 mm e un’altezza di circa 3 mm.
Le compresse possono essere divise in dosi uguali.
Posizionare la compressa con la linea di incisione verso l’alto su una superficie piana e dura. Per dividere la compressa premere con il pollice dritto nel centro della compressa.
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
– ipotiroidismo congenito nei neonati
– ipotiroidismo acquisito nei bambini, negli adolescenti e negli adulti
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4.2 posologia e modo di somministrazione
Posologia
Le informazioni sulla somministrazione servono come linee guida. La dose individuale quotidiana deve essere determinata attraverso test diagnostici di laboratorio ed esami clinici. Se rimane una funzionalità tiroidea residua, può essere sufficiente una dose sostitutiva più bassa. Dato che i livelli di T4 o fT4 possono essere aumentati in alcuni pazienti, per monitorare lo schema di terapia è più indicato determinare la concentrazione sierica di TSH.
Ipotiroidismo acquisito
Adulti
Inizialmente 25–50 microgrammi al giorno, regolati ad intervalli di 2–4 settimane da 25–50 microgrammi fino a quando il normale metabolismo viene mantenuto costantemente. La dose giornaliera finale può essere compresa tra 100 e 200 microgrammi.
In pazienti anziani, in pazienti affetti da cardiopatia coronarica ed in pazienti che presentano un ipotiroidismo grave o cronico, la terapia ormonale tiroidea deve essere instaurata con particolare attenzione, vale a dire scegliendo una bassa dose inziale (per esempio 12,5 microgrammi al giorno) e aumentandola lentamente ed a intervalli di tempo più lunghi (per esempio un incremento graduale di 12,5 microgrammi al giorno ogni due settimane), con un monitoraggio frequente degli ormoni tiroidei. L’esperienza ha dimostrato che una dose inferiore è sufficiente nei pazienti con peso corporeo ridotto.
Popolazione pediatrica
Per i bambini con ipotiroidismo acquisito, la dose iniziale raccomandata è di 12,5–50 microgrammi al giorno. La dose deve essere aumentata gradualmente ogni 2–4 settimane in relazione ai rilievi clinici e ai valori del TSH e degli ormoni tiroidei, fino al raggiungimento della dose sostituiva completa.
La dose di mantenimento è generalmente compresa tra 100 e 150 microgrammi per m2 di superficie corporea al giorno.
Ipotiroidismo congenito nei neonati
Per i neonati e i lattanti con ipotiroidismo congenito, nei quali è importante una sostituzione rapida, la dose iniziale raccomandata è compresa tra 10 e 15 microgrammi per kg di peso corporeo al girono, per i primi 3 mesi.
Successivamente, la dose deve essere regolata individualmente secondo i rilievi clinici ed i valori degli ormoni tiroidei e del TSH.
Modo di somministrazione
Le compresse devono essere assunte oralmente al mattino, a stomaco vuoto, almeno mezz’ora prima della colazione, preferibilmente con un po’ di liquido (per esempio, mezzo bicchiere di acqua).
I lattanti ricevono la dose giornaliera totale almeno mezz’ora prima del primo pasto del giorno, preferibilmente con un po’ di acqua per facilitare la deglutizione. Se necessario, la compressa può essere divisa.
Non è raccomandato che le compresse vengano frantumate e disperse in acqua o altri liquidi, il che potrebbe portare ad imprecisioni nella somministrazione.
4.3 controindicazioni
– Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1
– Ipertiroidismo non trattato, tireotossicosi non trattata
– Insufficienza surrenale non trattata ed insufficienza pituitaria non trattata
– Il trattamento con Levotiroxina Aristo non deve essere iniziato in caso di infarto del miocardio,
miocardite acuta e pancardite acuta
– In corso di gravidanza, l’assunzione concomitante di levotiroxina ed un farmaco antitiroideo è controindicata (vedere paragrafo 4.6)
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4.4 avvertenze speciali e precauzioni d’impiego
Gli ormoni tiroidei non devono essere somministrati per la riduzione del peso corporeo. Nei pazienti eutiroidei, le dosi normali non causano alcuna riduzione di peso. Dosi superiori possono causare effetti indesiderati seri o perfino pericolosi per la vita, come ipertiroidismo (vedere paragrafo 4.9).
Quando si passa da un altro prodotto a base di levotiroxina a questo prodotto, i valori di TSH e T4 devono essere misurati dopo 4–6 settimane. Si raccomanda un adeguamento della dose in base alla risposta clinica ed ai valori di laboratorio del paziente.
Si richiede attenzione nelle seguenti circostanze per mantenere l'equilibrio tiroideo, vale a dire: – Donne in gravidanza o che stanno programmando un concepimento (vedere paragrafo 4.6) – Ipotiroidismo, congenito o acquisito durante l'infanzia
– Terapia soppressiva nei pazienti con carcinoma tiroideo pregresso, specialmente se deboli o anziani
– Pazienti con ipotiroidismo centrale
– Pazienti con sintomi cardiaci
– Pazienti con diabete mellito o insipido, così come pazienti in terapia con anticoagulante (vedere paragrafo 4.5).
Prima di iniziare la terapia ormonale tiroidea, è necessario escludere o curare le seguenti patologie o condizioni:
– Cardiopatia coronarica
– Angina pectoris
– Arteriosclerosi
– Ipertensione
– Insufficienza pituitaria e/o corticosurrenale
– Autonomia tiroidea
Nell’ipotiroidismo secondario o panipopituitarismo, occorre stabilire se è presente anche un’insufficienza corticosurrenale. Il trattamento con levotiroxina in pazienti con insufficienza surrenalica può causare reazioni, tra cui vertigini, debolezza, malessere, perdita di peso, ipotensione e crisi surrenalica. In questi casi è consigliabile iniziare una terapia con corticosteroidi prima di prendere levotiroxina sodica.
Se si sospetta un’autonomia tiroidea, si raccomanda di effettuare un test del TSH o uno scintigramma di soppressione.
Nel caso di cardiopatia coronarica, insufficienza cardiaca, tachiaritmie, ipotiroidismo cronico o nei pazienti con una storia di infarto del miocardio, si devono assolutamente evitare medicinali che inducono ipotiroidismo, anche relativamente lieve. La dose iniziale e gli eventuali incrementi della dose devono essere scelti con cura, una dose iniziale troppo alta o un aumento troppo rapido possono causare o aggravare i sintomi di angina, aritmie, infarto miocardico, insufficienza cardiaca o aumento improvviso della pressione sanguigna. In questi pazienti deve essere eseguito un monitoraggio più frequente dei parametri dell'ormone tiroideo (vedere paragrafo 4.2).
Nei pazienti con sospetta malattia cardiovascolare o ad alto rischio, è importante eseguire un elettrocardiogramma prima dell'inizio del trattamento con levotiroxina al fine di rilevare cambiamenti consistenti con l'ischemia; in tal caso la levotiroxina deve essere iniziata a basse dosi, seguita da un aumento prudente della dose per evitare il peggioramento dell’ischemia o la manifestazione di un infarto.
La terapia a lungo termine con levotiroxina sodica è stata associata ad un aumento del riassorbimento osseo, riducendo così la densità minerale ossea. Quando si somministra la terapia a base di levotiroxina a donne in post-menopausa, che sono a maggior rischio di osteoporosi, è necessario monitorare più di frequente la funzione tiroidea per evitare livelli ematici superfisiologici di levotiroxina e il dosaggio di levotiroxina deve essere titolato al livello più basso possibile.
Prestare attenzione nella somministrazione di levotiroxina a pazienti con una storia nota di epilessia.
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Crisi epilettiche sono state segnalate raramente in associazione all’instaurazione della terapia con levotiroxina sodica e possono essere correlate all’effetto dell’ormone tiroideo sulla soglia convulsiva.
Quando si inizia la terapia con levotiroxina in pazienti a rischio di disturbi psicotici, si raccomanda di iniziare con una dose bassa di levotiroxina e di aumentare lentamente il dosaggio all'inizio della terapia. Si consiglia il monitoraggio del paziente. Se si presentano segni di disturbi psicotici, deve essere preso in considerazione un aggiustamento della dose di levotiroxina.
I genitori di bambini che ricevono il farmaco tiroideo devono essere avvisati che nei primi mesi di terapia può verificarsi una perdita parziale dei capelli, ma tale effetto è generalmente transitorio e si risolve solitamente nella successiva ricrescita.
I pazienti con mixedema hanno una maggiore sensibilità agli ormoni tiroidei; in questi pazienti la dose iniziale deve essere bassa con incrementi lenti di dosaggio.
L'assorbimento di levotiroxina è ridotto nei pazienti con sindromi da malassorbimento. Si raccomanda di trattare la condizione di malassorbimento per garantire un trattamento efficace con levotiroxina ad una dose regolare di levotiroxina.
4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazione
Interazioni che interessano altri farmaci
Derivati cumarinici
Levotiroxina può potenziare l’effetto dei derivati della cumarina grazie allo spiazzamento dai siti di legame delle proteine plasmatiche. Con il trattamento concomitante, è quindi necessario un monitoraggio regolare della coagulazione ematica e la posologia dell’anticoagulante deve essere aggiustata al bisogno (riduzione della dose).
Agenti antidiabetici
Levotiroxina può ridurre l’effetto ipoglicemizzante degli antidiabetici. I livelli di glucosio nel sangue devono pertanto essere monitorati regolarmente nei pazienti con diabete, particolarmente all’inizio della terapia ormonale tiroidea. La dose ipoglicemizzante deve essere adeguata al bisogno.
L’abbassamento della dose di levotiroxina può causare ipoglicemia se la dose di insulina o di antidiabetici orali resta invariata.
Antidepressivi triciclici
Levotiroxina aumenta la sensibilità recettoriale alle catecolamine accelerando quindi la risposta agli antidepressivi triciclici (come amitriptilina, imipramina, dosulepina); l’uso concomitante può determinare aritmie cardiache.
Agenti simpaticomimetici
Gli effetti degli agenti simpaticomimetici (come adrenalina o fenilefrina) sono potenziati.
Preparati a base di digitale
Se la terapia a base di levotiroxina viene intrapresa in pazienti trattati con digitale, la dose di digitale può richiedere un aggiustamento. Con il procedere del trattamento, i pazienti ipertiroidei possono necessitare di un aumento graduale della dose di digossina, poiché inizialmente i pazienti sono relativamente sensibili alla digossina.
Fenitoina
La levotiroxina può aumentare i livelli di fenitoina.
Interazioni che interessano la levotiroxina
Propiltiouracile, glucocorticoidi, propranololo, litio, ioduro, agenti di contrasto orali e betabloccanti Queste sostanze inibiscono la conversione di T4 in T3 e perciò riducono l’effetto terapeutico.
Amiodarone e mezzi di contrasto iodati
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Dato l’elevato contenuto di iodio, possono dare luogo sia a ipertiroidismo sia a ipotiroidismo. È necessaria particolare cautela nei pazienti con gozzi nodulari con possibile autonomia non rilevata. Come conseguenza di questo effetto dell’amiodarone sulla funzionalità tiroidea, può essere necessario un aggiustamento della dose di levotiroxina.
Farmaci anti-infiammatori, furosemide, clofibrato
Levotiroxina può essere spiazzata dal legame con le proteine plasmatiche da salicilati, fenilbutazone, alte dosi (250 mg) di furosemide, clofibrato e altre sostanze. Questo comporta un aumento dei livelli plasmatici di tiroxina libera (fT4).
Anticonvulsivanti
Gli anticonvulsivanti, come carbamazepina e fenitoina, aumentano il metabolismo degli ormoni tiroidei e possono spiazzarli dalle proteine plasmatiche. L'inizio o la sospensione della terapia anticonvulsivante possono alterare il fabbisogno della dose di levotiroxina.
Sertralina, clorochina/proguanil
Queste sostanze riducono l’efficacia di levotiroxina ed aumentano il vello sierico di TSH.
Resine a scambio ionico
Colestiramina, calcio, alluminio, magnesio, integratori di ferro, polistirene solfonato, sucralfato, lantanio, sequestranti degli acidi biliari (ad esempio colestipolo), resine scambiatrici anioniche/cationiche (ad esempio Kayexalate, sevelamer), cimetidina e inibitori della pompa protonica diminuiscono l'assorbimento di levotiroxina. Separare il più possibile le dosi di levotiroxina e dei medicinali sopra citati, ovvero almeno 4–5 ore, per evitare l'interazione nello stomaco o nell'intestino tenue.
Medicinali che inducono gli enzimi
Barbiturici, rifampicina, primidone e altri prodotti medicinali con proprietà inducenti gli enzimi epatici possono aumentare le clearance epatica di levotiroxina.
Inibitori delle proteasi
Sono stati segnalati dei casi post-marketing che indicano una potenziale interazione tra prodotti contenenti ritonavir e levotiroxina. L'ormone tireostimolante (TSH) deve essere monitorato in pazienti trattati con levotiroxina almeno il primo mese dopo l'inizio e/o la fine del trattamento con ritonavir.
Metadone, 5-fluorouracile
Queste sostanze possono aumentare la concentrazione sierica di globulina legante la tiroxina e quindi aumentare il fabbisogno della dose di levotiroxina.
Inibitori della tirosin chinasi
Il trattamento con gli inibitori della tirosin chinasi (as esempio imatinib e sunitinib) è associato ad un aumentato fabbisogno della dose di levotiroxina nei pazienti ipotiroidei.
Contraccettivi a base di estrogeni, farmaci utilizzati nella terapia ormonale sostitutiva in postmenopausa
I quantitativi necessari di levotiroxina possono aumentare durante l’assunzione di contraccettivi a base di estrogeni o durante la terapia ormonale sostitutiva in post-menopausa.
Androgeno
Gli androgeni possono ridurre le concentrazioni sieriche di globuline leganti la levotiroxina.
Statine
I report indicano che alcuni inibitori della HMG-CoA reduttasi (statine), come la simvastatina e la lovastatina, possono aumentare il fabbisogno di ormoni tiroidei nei pazienti sottoposti a terapia con levotiroxina. Non è noto se questo si verifica con tutte le statine. Quando la levotiroxina e le statine sono co-prescritte, può essere necessario un attento monitoraggio della funzione tiroidea e adeguati aggiustamenti della dose di levotiroxina.
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Farmaci anti-obesità (incluso orlistat)
I farmaci anti-obesità come orlistat possono ridurre l'assorbimento di levotiroxina e/o dei sali di iodio causando ipotiroidismo. Per evitare questo levotiroxina e agenti di riduzione del peso come orlistat devono essere somministrati almeno a 4 ore di distanza. È richiesto un monitoraggio regolare per i cambiamenti della funzione tiroidea.
Prodotti della soia e diete ricche di fibre
I derivati della soia e le diete ricche di fibre possono ridurre l’assorbimento intestinale di levotiroxina. Nei bambini, è stato segnalato un aumento dei livelli sierici di TSH durante la somministrazione di una dieta contenete prodotti della soia e di una terapia a base di levotiroxina per l’ipotiroidismo congenito. Per ottenere livelli sierici normali di T4 e TSH, può essere necessario l’impiego di dosi insolitamente elevate di levotiroxina. Durante una dieta contenente soia, e al termine della stessa, è necessario monitorare attentamente i livelli sierici di T4 e TSH; può rendersi necessario un aggiustamento della dose di levotiroxina.
Interazioni test di laboratorio
Un certo numero di farmaci può influenzare i test di funzionalità tiroidea e questo dovrebbe essere preso in considerazione quando si monitora un paziente in terapia con levotiroxina.
Sono state osservate false concentrazioni plasmatiche basse con un concomitante trattamento antinfiammatorio, con fenilbutazone o acido acetilsalicilico, e la terapia con levotiroxina. La somministrazione dell'acido acetilsalicilico insieme a levotiroxina determina un iniziale aumento transitorio della T4 sierica libera. La somministrazione continua porta a delle concentrazioni normali di T4 e TSH libere e, pertanto, i pazienti diventano clinicamente eutiroidei.
4.6 fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
Il trattamento con levotiroxina deve essere praticato costantemente, specialmente durante la gravidanza.
Poiché gli aumenti di TSH sierico possono avvenire già dalla quarta settimana di gravidanza, le donne in gravidanza che assumono levotiroxina dovrebbero dosare il loro TSH in ogni trimestre, al fine di confermare che tali valori si trovino entro l’intervallo di riferimento specifico per quel trimestre di gravidanza. Un livello elevato di TSH sierico deve essere corretto con un aumento della dose di levotiroxina. Poiché i livelli post-parto di TSH sono simili ai valori pre-concezionali, il dosaggio di levotiroxina dovrebbe ritornare a quello precedente la gravidanza immediatamente dopo il parto. Il valore di TSH sierico deve essere controllato 6–8 settimane dopo il parto.
L’esperienza ha mostrato che non c’è evidenza di teratogenicità indotta da farmaco e/o tossicità per il feto nella specie umana ai dosaggi terapeutici raccomandati. L'ipo- o iperattività tiroidea nella madre può, tuttavia, influenzare negativamente l'esito o il benessere del feto. Livelli eccessivamente alti di levotiroxina durante la gravidanza possono avere un effetto negativo sullo sviluppo fetale e postnatale.
La terapia di associazione dell'ipertiroidismo con levotiroxina e agenti antitiroidei non è indicata in gravidanza (vedere paragrafo 4.3). Tale combinazione richiederebbe dosi più elevate di agenti antitiroidei, che sono noti per passare la placenta ed indurre ipotiroidismo nel bambino.
Allattamento
Il trattamento con levotiroxina deve essere somministrato costantemente durante l'allattamento. La levotiroxina viene secreta nel latte materno durante l'allattamento, ma le concentrazioni raggiunte a livello della dose terapeutica raccomandata, non sono sufficienti a causare lo sviluppo dell'ipertiroidismo o la soppressione della secrezione di TSH nel bambino. Tuttavia, potrebbe essere sufficiente intervenire con lo screening neonatale per l'ipotiroidismo.
4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Levotiroxina Aristo non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.
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4.8 effetti indesiderati
Gli effetti collaterali sono di solito indicativi di un dosaggio eccessivo e di solito scompaiono per riduzione del dosaggio o sospensione del trattamento per alcuni giorni.
Le reazioni avverse elencate di seguito sono state osservate durante gli studi clinici e/o durante l'uso in commercio, e si basano su dati di studi clinici e classificate secondo la Classificazione per Organi e Sistemi in MedDRA.
Le categorie di frequenza sono definite in base alla seguente convenzione:
Raro (≥1/10.000, <1/1.000)
Non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
La frequenza delle seguenti reazioni avverse non è nota:
Classificazione per organi e sistemi |
Disturbi del sistema immunitario
Reazioni di ipersensibilità inclusi eruzione cutanea, prurito e edema:
In caso di ipersensibilità a levotiroxina o ad uno qualsiasi degli eccipienti, possono verificarsi reazioni allergiche della pelle (eritema) e della regione del tratto respiratorio (dispnea).
Disturbi endocrini
Crisi tireotossica1, ipertiroidismo
Disturbi metabolici e nutrizionali
Aumento dell’appetito
Disturbi psichiatrici
Irrequietezza, agitazione, insonnia
Patologie del sistema nervoso
Tremore, mal di testa, convulsioni
Patologie cardiache
Angina pectoris, aritmia, palpitazioni, tachicardia, insufficienza cardiaca, infarto miocardico
Patologie vascolari
Ipertensione, vampate di calore
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Dispnea
Patologie gastrointestinali
Diarrea, vomito, nausea, dolore addominale
Patologie della pelle e del tessuto sottocutaneo
Iperidrosi, eruzione cutanea, prurito
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Artralgia, crampi muscolari, debolezza muscolare, osteoporosi (a livelli ematici soprafisiologici di levotiroxina, soprattutto nelle donne in post-menopausa)
Patologie del sistema riproduttivo e del seno
Irregolarità mestruale
Patologie generali e condizioni del sito di somministrazione
Piressia, malessere, edema
Indagini
Diminuzione di peso
1Alcuni pazienti possono manifestare una grave reazione ad alti livelli di ormone tiroideo. Questa è chiamata una „crisi tireotossica“ con uno dei seguenti sintomi: iperpiressia, tachicardia, aritmia, ipotensione, insufficienza cardiaca, ittero, confusione, convulsioni e coma.
Popolazione pediatrica
Classificazione per organi e sistemi | Frequenza |
Patologie del sistema nervoso
raro
ipertensione intracranica benigna
Patologie della pelle e del tessuto sottocutaneo
non nota
perdita dei capelli transitoria
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto
non nota
chiusura prematura
dell’epifisi nei bambini
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Classificazione per organi e sistemi | Frequenza |
connettivo
Malattie congenite, familiari e genetiche
non nota
craniostenosi nei neonati
Patologie generali e condizioni del sito di somministrazione
non nota
intolleranza al calore
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo
4.9 sovradosaggio
Sintomi
Un aumento del livello di T3 è un segno più affidabile di sovradosaggio rispetto a livelli elevati di T4 o fT4.
Nella maggior parte dei casi non si manifesteranno sintomi clinici. I segni di un sovradosaggio possono includere: febbre, dolore toracico (angina), battito cardiaco accelerato o irregolare, crampi muscolari, mal di testa, irrequietezza, vampate di calore, sudorazione, diarrea, tremore, insonnia e iperpiressia. In pazienti predisposti sono stati segnalati casi isolati di convulsioni quando il limite di tolleranza della dose individuale è stato superato. Potrebbe esserci un aumento della tossicità nei pazienti con malattie cardiache preesistenti.
La comparsa di ipertiroidismo clinico può essere ritardata fino a cinque giorni.
Trattamento
Si raccomanda l'interruzione del trattamento e un esame di controllo, a seconda dell'estensione del sovradosaggio.
Somministrare carbone attivo orale se sono stati ingeriti più di 10 mg da un adulto o più di 5 mg da un bambino entro 1 ora. Se sono stati ingeriti più di 10 mg da un adulto o più di 5 mg da un bambino, prelevare il sangue 6–12 ore dopo l'ingestione per misurare la concentrazione di tiroxina libera.
L'analisi non deve essere eseguita con urgenza, ma può attendere fino al primo giorno lavorativo successivo all'incidente. I pazienti con normali concentrazioni di tiroxina libera non necessitano di controllo. Quelli con alte concentrazioni dovrebbero essere sottoposti ad esame ambulatoriale 3–6 giorni dopo l'ingestione per rilevare l'ipertiroidismo ad insorgenza ritardata. Le caratteristiche dell'ipertiroidismo clinico dovrebbero essere controllate con betabloccanti, ad esempio propranololo. Dopo dosi estreme la plasmaferesi può essere di aiuto.
5. proprietà farmacologiche
5.1 proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: Terapia tiroidea, Ormoni tiroidei, codice ATC: H03AA01
Meccanismo d’azione
L’azione della levotiroxina sintetica è identica a quella dell’ormone tiroideo presente in natura, che è prodotto soprattutto dalla tiroide. L’organismo non riesce a distinguere la levotiroxina esogena da quella prodotta per via endogena.
Effetti farmacodinamici
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Dopo la parziale conversione in liotironina (T3) in particolare nel fegato e nel rene e dopo il passaggio nelle cellule corporee, si osservano gli effetti caratteristici dell’ormone tiroideo su sviluppo, crescita e metabolismo, mediati dall’attivazione dei recettori T3. La sostituzione dell’ormone tiroideo comporta la normalizzazione dei processi metabolici. Pertanto, per esempio, un aumento del colesterolo dovuto a ipotiroidismo si riduce significativamente con la somministrazione di levotiroxina.
5.2 proprietà farmacocinetiche
Assorbimento
Basandosi in larga parte sul tipo di formulazione galenica, quando assunta a digiuno, fino a 80% della levotiroxina somministrata oralmente viene assorbita principalmente nell’intestino tenue superiore. L’assorbimento è significativamente ridotto se il prodotto è somministrato con il cibo. I livelli plasmatici di picco si raggiungono tra 2 e 3 ore dopo l’ingestione. All’inizio della terapia orale, l’azione terapeutica si manifesta dopo 3–5 giorni.
Distribuzione
Il volume di distribuzione calcolato è di circa 10 – 12 l. Levotiroxina si lega per il 99,97% circa a specifiche proteine di trasporto. Dato che questo legame ormonale alle proteine non è covalente, si verifica uno scambio costante e molto rapido tra ormone libero e legato.
Biotrasformazione
La clearance metabolica della levotiroxina è di circa 1,2 l plasma/die. La degradazione avviene principalmente nel fegato, rene, cervello e muscolo.
Eliminazione
L’emivita di tiroxina è di circa 7 giorni, sebbene sia più breve nell’ipertiroidismo (da 3 a 4 giorni) e più lunga nell’ipotiroidismo (circa da 9 a 10 giorni). Circa il 20–40% di levotiroxina viene eliminata nelle feci e circa il 30–55% di una dose di levotiroxina viene escreta nelle urine.
Levotiroxina attraversa la placenta solo in piccole quantità. Durante la terapia a dose normale, levotiroxina viene escreta nel latte materno solo in piccole quantità.
A causa del suo elevato legame alle proteine, levotiroxina non è sensibile ad emodialisi o emoperfusione.
5.3 dati preclinici di sicurezza
Effetti indesiderati osservati in studi di tossicità a dosi singole e ripetute si sono verificati solo a dosi elevate.
Tossicità acuta
La tossicità acuta di levotiroxina è molto bassa.
Tossicità cronica
Studi sulla tossicità cronica sono stati condotti su specie animali diverse (ratti, cani). Ad alte dosi, nei ratti sono stati rilevati segni di epatopatia, aumento di comparsa di nefrosi spontanea e modifiche ponderali degli organi.
Non sono state osservate reazioni avverse significative nei cani.
Mutagenicità
Non sono disponibili dati relativi al potenziale mutageno di levotiroxina. Ad oggi, non vi sono sospetti o evidenza di danno nella prole dovuto a modifiche del genoma causate dagli ormoni tiroidei.
Levotiroxina non si è rivelata mutagena nel test nel micronucleo nel topo.
Carcinogenicità
Non sono stati condotti studi a lungo termine su animali con levotiroxina.
Tossicità riproduttiva
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Gli ormoni tiroidei attraversano la placenta solo in piccole quantità. Se si somministra levotiroxina nel primo periodo della gravidanza, gli effetti indesiderati nei ratti, inclusi decessi fetali e neonatali, si verificano solo ad alte dosi. Sono stati segnalati alcuni effetti sulla formazione degli arti nei topi ed effetti sullo sviluppo del sistema nervoso centrale nei cincillà, ma gli studi sugli effetti teratogeni su cavie e conigli non hanno rilevato aumenti di anomalie congenite.
Sono disponibili dati limitati sugli effetti sulla fertilità. Studi sui topi ad elevate dosi di levotiroxina hanno mostrato una riduzione dell'attività sessuale nei maschi e dell'allattamento nelle femmine.
6. informazioni farmaceutiche
6.1 elenco degli eccipienti
Cellulosa microcristallina Amido di mais Ossido di magnesio pesante Sodio amido glicolato (tipo A) Magnesio stearato
6.2 incompatibilità
Non pertinente.
6.3 periodo di validità
25 microgrammi e 50 microgrammi compresse
18 mesi
100 microgrammi e 200 microgrammi compresse
27 mesi
6.4 Precauzioni particolari per la conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 30 °C.
6.5 natura e contenuto del contenitore
Le compresse sono confezionate in blister in PVC/Alluminio in confezioni da 15, 20, 30, 50, 60, 84 e 100 compresse.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
7 titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
Aristo Pharma GmbH
Wallenroder Straße 8–10
13435 Berlino
Germania
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8 NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
046021010 – „25 MICROGRAMMI COMPRESSE“ 15 COMPRESSE IN BLISTER PVC/AL
046021022 – „25 MICROGRAMMI COMPRESSE“ 20 COMPRESSE IN BLISTER PVC/AL
046021034 – „25 MICROGRAMMI COMPRESSE“ 30 COMPRESSE IN BLISTER PVC/AL
046021046 – „25 MICROGRAMMI COMPRESSE“ 50 COMPRESSE IN BLISTER PVC/AL
046021059 – „25 MICROGRAMMI COMPRESSE“ 60 COMPRESSE IN BLISTER PVC/AL
046021061 – „25 MICROGRAMMI COMPRESSE“ 84 COMPRESSE IN BLISTER PVC/AL
046021073 – „25 MICROGRAMMI COMPRESSE“ 100 COMPRESSE IN BLISTER
PVC/AL
046021085 – „50 MICROGRAMMI COMPRESSE“ 15 COMPRESSE IN BLISTER PVC/AL
046021097 – „50 MICROGRAMMI COMPRESSE“ 20 COMPRESSE IN BLISTER PVC/AL
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PVC/AL
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