Riassunto delle caratteristiche del prodotto - LEVOFLOXACINA GALENICA SENESE
1. denominazione del medicinale
LEVOFLOXACINA GALENICA SENESE 5 mg/ml soluzione per infusione
2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA-E QUANTITATIVA
Un ml di soluzione per infusione contiene 5 mg di levofloxacina come levofloxacina emidrata.
Ogni sacca da 100 ml di soluzione per infusione contiene 500 mg di levofloxacina come levofloxacina emidrata.
Eccipienti con effetti noti:
Ogni ml di soluzione per infusione contiene 0,15 mmol (3,5mg) di sodio (come cloruro) 100 ml di soluzione per infusione contengono 15.4 mmol (354,2 mg) di sodio (come cloruro)
Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
3. forma farmaceutica
Soluzione per infusione.
Soluzione chiara di colore giallo-verdognolo libera da particelle.
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
Negli adulti Levofloxacina Galenica Senese è indicata nel trattamento delle seguenti infezioni (vedere paragrafi 4.4 e 5.1):
Polmoniti acquisite in comunità Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli.Nelle Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli, Levofloxacina Galenica Senese deve essere usato soltanto quando l’uso di altri antibatterici comunemente raccomandati per il trattamento di queste infezioni è considerato inadeguato.
Pielonefrite acuta e infezioni complicate delle vie urinarie (vedere paragrafo 4.4) Prostatite batterica cronica.Prestare attenzione alle linee guida ufficiali sull’uso corretto degli agenti antibatterici.
4.2 posologia e modo di somministrazione
Levofloxacina Galenica Senese viene somministrata una o due volte al giorno per infusione endovenosa lenta. Il dosaggio dipende dal tipo, dalla gravità dell'infezione e dalla sensibilità del patogeno ritenuto causa dell'infezione.
Dopo alcuni giorni di terapia è generalmente possibile passare dal trattamento endovenoso iniziale a quello orale (Levofloxacina 250 o 500 mg compresse), tenendo conto delle condizioni del paziente. Data la bioequivalenza della forma orale e parenterale, può essere utilizzato lo stesso dosaggio.
Posologia
Sono raccomandate le seguenti dosi di Levofloxacina Galenica Senese:
Dosaggio nei pazienti con funzionalità renale normale (Clearance della creatinina > 50 ml/min)
Indicazioni | Dosi giornaliere (in relazione alla gravità) | Durata del trattamento1 (in relazione alla gravità) |
Polmonite acquisite in comunità | 500 mg una o due volte al giorno | 7 – 14 giorni |
Documento reso disponibile da AIFA il 21/04/2021
Pielonefrite acuta | 500 mg una volta al giorno | 7–10 giorni |
Infezioni complicate delle vie urinarie | 500 mg una volta al giorno | 7–14 giorni |
Prostatite batterica cronica | 500 mg una volta al giorno | 28 giorni |
Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli | 500 mg una o due volte al giorno | 7–14 giorni |
1La durata del trattamento include il trattamento endovenoso più quello orale. Il passaggio dal trattamento endovenoso a quello orale dipende dalla situazione clinica, ma normalmente avviene dopo 2–4 giorni.
Popolazioni speciali
Pazienti con funzionalità renale compromessa (Clearance della creatinina ≤ 50 ml/min)
Clearance della creatinina | Dosi | ||
250 mg/24 h | 500 mg/24 h | 500 mg/12 h | |
Prima dose 250 mg | Prima dose 500 mg | Prima dose 500 mg | |
50 – 20 ml/min | dosi successive: 125 mg/24h | dosi successive: 250 mg/24h | dosi successive: 250 mg/12h |
19 – 10 ml/min | dosi successive: 125 mg/48h | dosi successive: 125 mg/24h | dosi successive: 125 mg/12h |
< 10 ml/min (incluse emodialisi e dialisi peritoneale ambulatoriale continua*) | dosi successive: 125 mg/48h | dosi successive: 125 mg/24h | dosi successive: 125 mg/24h |
* Non sono richieste dosi aggiuntive dopo emodialisi o dialisi peritoneale ambulatoriale continua.
Funzionalità epatica compromessa
Non è necessaria alcuna modifica del dosaggio in quanto la levofloxacina non viene metabolizzata in quantità rilevanti dal fegato e viene escreta principalmente per via renale.
Anziani
Non è necessaria alcuna modifica del dosaggio negli anziani se non quella imposta da considerazioni sulla funzionalità renale (Vedere paragrafo 4.4 Tendinite e rottura del tendine e Prolungamento dell’intervallo QT ).
Popolazione pediatrica
Levofloxacina Galenica Senese è controindicata nei bambini e negli adolescenti nel periodo della crescita (fino a 18 anni vedere paragrafo 4.3” Controindicazioni”).
Modo di somministrazione
Levofloxacina 5mg/ml soluzione per infusione deve essere somministrato solo mediante infusione endovenosa lenta, una o due volte al giorno. Il tempo di infusione non deve durare meno di 30 minuti per la soluzione per infusione di Levofloxacina 250 mg o 60 minuti per la soluzione per infusione di Levofloxacina 500 mg (vedere paragrafo 4.4 “Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego”).
Per le incompatibilità vedere il paragrafo 6.2 e per le compatibilità con altre soluzioni per infusione vedere il paragrafo 6.6.
4.3 controindicazioni
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Levofloxacina Galenica Senese soluzione per infusione non deve essere somministrata:
a pazienti che abbiano manifestato ipersensibilità alla levofloxacina o a qualunque altro fchinolonico o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1, a pazienti epilettici, a pazienti con anamnesi di affezioni tendinee correlate alla somministrazione di chinolonici, a bambini o adolescenti nel periodo della crescita (fino a 18 anni), durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.6 “Gravidanza e allattamento”) donne che allattano al seno (vedere paragrafo 4.6 “Gravidanza e allattamento”)4.4 avvertenze speciali e precauzioni di impiego
L’uso di levofloxacina deve essere evitato nei pazienti che in passato hanno manifestato reazioni avverse gravi durante l’uso di medicinali contenenti chinoloni o fluorochinoloni (vedere paragrafo 4.8). Il trattamento di questi pazienti con levofloxacina deve essere iniziato soltanto in assenza di opzioni terapeutiche alternative e dopo un’attenta valutazione del rapporto beneficio/rischio (vedere anche paragrafo 4.3).
Studi epidemiologici indicano un aumento del rischio di aneurisma e dissezione dell’aorta dopo l’assunzione di fluorochinoloni, specialmente nella popolazione anziana.
Pertanto, i fluorochinoloni devono essere utilizzati unicamente dopo un’attenta valutazione del rapporto beneficio/rischio e dopo aver preso in considerazione altre opzioni terapeutiche per i pazienti con un’anamnesi familiare positiva per casi di aneurisma, o per i pazienti a cui è stato diagnosticato in precedenza un aneurisma aortico e/o una dissezione dell'aorta, oppure in presenza di altri fattori di rischio o condizioni che predispongono all’aneurisma e alla dissezione dell’aorta (ad esempio sindrome di Marfan, sindrome di Ehlers-Danlos vascolare, arterite di Takayasu, arterite a cellule giganti, sindrome di Behcet, ipertensione, aterosclerosi nota).
In caso di dolori improvvisi all’addome, al torace o alla schiena, i pazienti devono essere avvisati della necessità di consultare immediatamente un medico al pronto soccorso.
Rischi di resistenza
È molto probabile che S. aureus resistente alla meticillina (MRSA) dimostri una resistenza crociata ai fluorochinoloni, inclusa levofloxacina. Pertanto levofloxacina non è raccomandata per il trattamento di infezioni note o sospette da MRSA a meno che i risultati di laboratorio abbiano confermato la sensibilità dell’organismo a levofloxacina (e gli agenti antibatterici comunemente raccomandati per il trattamento delle infezioni da MRSA siano considerati non appropriati).
La resistenza ai fluorochinoloni di E. coli – il patogeno più comunemente coinvolto nelle infezioni del tratto urinario – è variabile nelle differenti aree dell’Unione Europea. I prescrittori devono tener conto della prevalenza locale di resistenza di E. coli ai fluorochinoloni.
Tempo di infusione
Deve essere rispettata la raccomandazione relativa al tempo di infusione che non deve durare meno di 30 minuti per la soluzione per infusione di Levofloxacina 250 mg o 60 minuti per la soluzione per infusione di Levofloxacina 500 mg. È ben conosciuta la comparsa di tachicardia e una temporanea diminuzione della pressione arteriosa durante l'infusione con ofloxacina. In casi
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rari può, in seguito ad una grave diminuzione della pressione, manifestarsi un collasso circolatorio. Se una diminuzione importante della pressione arteriosa si manifesta durante l'infusione di levofloxacina (l'isomero levogiro della ofloxacina) l'infusione deve essere immediatamente interrotta.
Tendinite e rottura del tendine
Tendiniti e rotture di tendine (in particolare, ma non solo, a carico del tendine di Achille), talvolta bilaterali, possono manifestarsi già entro 48 ore dopo l’inizio del trattamento con chinoloni e fluorochinoloni e sono state segnalate fino a diversi mesi dopo l’interruzione del trattamento. Il rischio di tendinite e rottura di tendine è maggiore nei pazienti anziani, nei pazienti con compromissione renale, nei pazienti sottoposti a trapianto di organi solidi e in quelli trattati contemporaneamente con corticosteroidi. Pertanto, l’uso concomitante di corticosteroidi deve essere evitato. Ai primi segni di tendinite (per es. gonfiore con dolore, infiammazione), il trattamento con Levofloxacina deve essere interrotto e deve essere preso in considerazione un trattamento alternativo. L’arto o gli arti affetti devono essere adeguatamente trattati (per es. immobilizzazione). I corticosteroidi non devono essere usati in presenza di segni di tendinopatia.
Malattia da Clostridium difficile
Se si manifesta una diarrea, in particolare se grave, persistente e/o con sanguinamento, durante o dopo la terapia con Levofloxacina Galenica Senese, questa può essere sintomatica della malattia da Clostridium difficile (CDAD). La severità della CDAD può variare in un range da lieve a pericolosa per la vita; la forma più grave è la colite pseudomembranosa (vedere paragrafo 4.8). È pertanto importante prendere in considerazione questa diagnosi nei pazienti che sviluppano diarrea grave durante o dopo il trattamento con levofloxacina. In caso di CDAD sospetta o confermata, deve essere interrotta immediatamente la terapia con levofloxacina e devono essere adottate immediate misure terapeutiche. In questo contesto clinico i prodotti che inibiscono la peristalsi sono controindicati.
Pazienti predisposti ad attacchi convulsivi
I chinoloni possono abbassare la soglia convulsiva e, di conseguenza, possono scatenare convulsioni. Levofloxacina è controindicata in pazienti con anamnesi di epilessia (vedere paragrafo 4.3) e, come per altri chinolonici, deve essere usato con estrema cautela in pazienti predisposti ad attacchi convulsivi, come i soggetti con lesioni preesistenti del sistema nervoso centrale o i pazienti che ricevono terapie concomitanti con fenbufen e FANS simili, oppure farmaci come la teofillina che riducono la soglia convulsiva cerebrale (vedere paragrafo 4.5 “interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione”) In caso di convulsioni (vedere paragrafo 4.8) il trattamento con levofloxacina deve essere interrotto.
Pazienti con carenza della glucosio-6-fosfato-deidrogenasi
I pazienti con difetti latenti o accertati per l'attività della glucosio-6-fosfato-deidrogenasi, possono essere predisposti a reazioni emolitiche quando vengono trattati con antibatterici della classe dei chinoloni. Per tale ragione, se si vuole usare la levofloxacina in questo tipo di pazienti, deve essere monitorato il potenziale verificarsi di emolisi.
Pazienti con compromissione renale
Poiché la levofloxacina viene escreta principalmente per via renale, le dosi di Levofloxacina Galenica Senese devono essere opportunamente adattate in caso di
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compromissione renale (vedere paragrafo 4.2 “Posologia e modo di somministrazione”)
Reazioni di ipersensibilità
Levofloxacina può causare reazioni di ipersensibilità gravi, potenzialmente fatali (ad esempio angioedema fino a shock anafilattico), occasionalmente dopo la dose iniziale (vedere paragrafo 4.8 “Effetti indesiderati”). I pazienti devono immediatamente sospendere il trattamento e contattare il proprio medico o recarsi al pronto soccorso in modo che vengano adottati opportuni trattamenti di emergenza.
Reazioni bollose severe
Con levofloxacina sono stati riportati casi di reazioni cutanee bollose gravi, quali sindrome di Steven-Johnson o necrolisi epidermica tossica (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono essere avvertiti di contattare immediatamente il medico se si verificano reazioni cutanee e/o alle mucose, prima di continuare il trattamento.
Disglicemia
Come accade con tutti i chinoloni, sono stati segnalati disturbi della glicemia, inclusa sia ipoglicemia che iperglicemia, solitamente in pazienti diabetici che sono in trattamento concomitante con ipoglicemizzanti orali (ad esempio glibenclamide) o con insulina. Sono stati riportati casi di coma ipoglicemico. Si raccomanda di monitorare attentamente la glicemia nei pazienti diabetici (vedere paragrafo 4.8).
Prevenzione della fotosensibilizzazione
Durante la terapia con levofloxacina è stata riportata fotosensibilizzazione (vedere paragrafo 4.8). Si raccomanda ai pazienti di non esporsi inutilmente alla luce solare intensa o a raggi U.V. artificiali (es. lampada solare, solarium) durante il trattamento e per 48 ore dopo la fine del trattamento al fine di evitare l’insorgenza di fotosensibilizzazione.
Pazienti trattati con antagonisti della vitamina K
A causa di un possibile incremento dei valori dei test di coagulazione (PT/INR) e/o dei sanguinamenti in pazienti trattati con levofloxacina in associazione con un antagonista della vitamina K (es. warfarin), i test di coagulazione devono essere monitorati quando questi farmaci sono somministrati contemporaneamente (vedere paragrafo 4.5).
Reazioni psicotiche
Nei pazienti che assumono chinoloni, inclusa la levofloxacina, sono state segnalate reazioni psicotiche. Queste, in casi molto rari, sono progredite a pensieri suicidi e comportamenti autolesivi, talvolta dopo soltanto una singola dose di levofloxacina (vedere paragrafo 4.8 “Effetti indesiderati”). Nel caso in cui il paziente sviluppi queste reazioni, si deve interrompere la levofloxacina e si devono istituire misure appropriate. Si raccomanda attenzione nel caso in cui si debba utilizzare levofloxacina nei pazienti psicotici o nei pazienti con precedenti di malattia psichiatrica.
Prolungamento dell’intervallo QT
Si deve prestare particolare attenzione quando si utilizzano i fluorochinoloni, inclusa levofloxacina, in pazienti con fattori di rischio noti per il prolungamento dell'intervallo QT come per esempio:
– sindrome congenita del QT lungo
– assunzione concomitante di farmaci che sono noti per prolungare l'intervallo QT (per esempio antiaritmici di classe IA e III, antidepressivi triciclici, macrolidi, antipsicotici)
– squilibrio elettrolitico non corretto (ad esempio ipokaliemia, ipomagnesiemia),
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– patologia cardiaca (per esempio insufficienza cardiaca, infarto del miocardico, bradicardia)
– i pazienti anziani e le donne potrebbero essere più sensibili ai medicinali che prolungano il QTc. Pertanto, si deve prestare particolare attenzione quando si somministrano i fluorichinoloni, inclusa levofloxacina, in queste popolazioni (vedere paragrafi 4.2 Anziani, 4.5, 4.8, 4.9).
Neuropatia periferica
Casi di polineuropatia sensoriale o sensitivo-motoria con conseguente parestesia, ipoestesia, disestesia o debolezza sono stati segnalati in pazienti trattati con chinoloni e fluorochinoloni. I pazienti in trattamento con levofloxacina devono essere avvisati di informare il medico prima di proseguire il trattamento qualora si manifestino sintomi di neuropatia quali dolore, bruciore, formicolio, intorpidimento o debolezza, in modo da evitare l’insorgenza di una condizione potenzialmente irreversibile (vedere paragrafo 4.8).
Interferenza con le analisi di laboratorio
Nei pazienti trattati con levofloxacina, la determinazione degli oppiacei nelle urine può dare risultati falso-positivi. Per confermare la positività può essere necessario eseguire l'analisi con un metodo più specifico.
Levofloxacina può inibire la crescita del Mycobacterium tubercolosis e, pertanto, può dare risultati falsi negativi nella diagnosi batteriologica di tubercolosi.
Patologie epatobiliari
Dopo il trattamento con levofloxacina sono stati descritti casi di necrosi epatica con eventuale insufficienza epatica potenzialmente letale, soprattutto in pazienti affetti da gravi malattie concomitanti, come ad esempio sepsi (vedere paragrafo 4.8 “Effetti indesiderati”). I pazienti devono essere informati di interrompere il trattamento e di contattare il loro medico curante nel caso in cui si sviluppino segni e sintomi di sofferenza epatica, come ad esempio anoressia, ittero, urine scure, prurito o addome sensibile alla palpazione.
Esacerbazione della miastenia gravis
I fluorochinoloni, inclusa levofloxacina, hanno attività bloccante neuromuscolare e possono esasperare la debolezza muscolare in pazienti con miastenia gravis. Durante la commercializzazione, reazioni avverse gravi, incluso decesso e necessità di supporto respiratorio, sono state associate all’uso di fluorochinoloni in pazienti con miastenia gravis. Levofloxacina non è raccomandata in pazienti con anamnesi di miastenia gravis.
Disturbi della vista
Se la vista diventa compromessa o se si verifica qualsiasi effetto sugli occhi, si deve consultare immediatamente un medico oculista.
Reazioni avverse al farmaco gravi, prolungate, disabilitanti e potenzialmente irreversibili
Casi molto rari di reazioni avverse al farmaco gravi, prolungate (con durata di mesi o anni), disabilitanti e potenzialmente irreversibili a carico di diversi sistemi dell’organismo, talvolta multipli (muscoloscheletrico, nervoso, psichiatrico e sensorio), sono stati segnalati in pazienti che ricevevano chinoloni e fluorochinoloni, indipendentemente dall’età e da fattori di rischio preesistenti. La somministrazione di Levofloxacina deve essere interrotta immediatamente ai primi segni o sintomi di
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qualsiasi reazione avversa grave e i pazienti devono essere avvisati di consultare il medico prescrittore.
Contenuto di sodio
Questo medicinale contiene 354,2 mg di sodio per ciascuna sacca infusionale da 100 ml equivalente a 17,7% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto
4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Effetto di altri prodotti medicinali su Levofloxacina Galenica Senese Teofillina, fenbufen o antiinfiammatori non steroidei simili
In uno studio clinico non sono state evidenziate interazioni farmacocinetiche tra levofloxacina e teofillina. Tuttavia una marcata riduzione della soglia convulsiva può verificarsi quando i chinolonici vengono somministrati in concomitanza con teofillina, FANS o altri agenti capaci di ridurre tale soglia. In presenza di fenbufen le concentrazioni di levofloxacina sono risultate del 13% più elevate di quelle osservate somministrando il farmaco da solo.
Probenecid e cimetidina hanno dimostrato un effetto statisticamente significativo sulla eliminazione della levofloxacina. La clearance renale della levofloxacina è risultata ridotta del 24% con cimetidina e del 34% con probenecid. Questo avviene perché entrambi i farmaci sono capaci di bloccare la secrezione di levofloxacina a livello dei tubuli renali. Tuttavia, è improbabile che alle dosi utilizzate negli studi clinici, le differenze statisticamente significative a livello cinetico abbiano rilevanza clinica. Specialmente nei pazienti con compromissione renale si richiede particolare cautela in caso di contemporanea somministrazione di levofloxacina con farmaci che possono modificare la secrezione tubulare renale come probenecid e cimetidina.
Sono stati condotti studi di farmacologia clinica per investigare possibili interazioni farmacocinetiche tra levofloxacina e farmaci comunemente prescritti. La farmacocinetica della levofloxacina non era alterata a livelli clinicamente rilevanti quando veniva somministrata assieme ai seguenti farmaci: carbonato di calcio, digossina, glibenclamide e ranitidina.
Effetto di Levofloxacina Galenica Senese su altri medicinali
L'emivita della ciclosporina risulta aumentata del 33% quando somministrata in concomitanza con levofloxacina.
Incrementi dei valori dei test di coagulazione (PT/INR) e/o sanguinamenti, che possono essere anche gravi, sono stati segnalati in pazienti trattati con levofloxacina in associazione con un antagonista della vitamina K (es. warfarin). Pertanto, si devono monitorare i test di coagulazione nei pazienti trattati con antagonisti della vitamina K (vedere paragrafo 4.4).
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La levofloxacina, come altri fluorochinoloni, deve essere utilizzata con cautela in pazienti notoriamente con fattori di rischio noti per prolungare l'intervallo QT (per esempio antiaritmici di classe IA e III, antidepressivi triciclici, macrolidi, antipsicotici) (vedere paragrafo 4.4).
In uno studio di interazione farmacocinetica, levofloxacina non ha modificato la farmacocinetica della teofillina (che è un substrato del CYP1A2), indicando che levofloxacina non è un inibitore del CYP1A2.
4.6 fertilità, gravidanza e allattamento
Visono dati limitati sull’uso di levofloxacina in gravidanza. Gli studi di riproduzione sull'animale non hanno evidenziato effetti diretti o indiretti pericolosi di tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).Tuttavia, in assenza di dati nell'uomo ed a causa di rischi sperimentali di danno da fluorochinolonici alle cartilagini che sostengono pesi dell'organismo in crescita, Levofloxacina non deve essere impiegata in gravidanza (vedere paragrafo 4.3 “Controindicazioni” e paragrafo 5.3 “Dati preclinici di sicurezza”).
Levofloxacina Galenica Senese è controindicata in donne che allattano al seno. Vi sono informazioni insufficienti sull’escrezione di levofloxacina nel latte umano; tuttavia altri fluorochinoloni sono escreti nel latte umano. In assenza di dati nell’uomo ed a causa di rischi sperimentali di danno da fluorochinolonici alle cartilagini che sostengono pesi dell’organismo in crescita, levofloxacina non deve essere impiegata in donne che allattano al seno (vedere paragrafi 4.3 e 5.3).
Levofloxacina non ha causato diminuzione della fertilità o dei risultati riproduttivi nei ratti.
4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Alcuni effetti indesiderati della levofloxacina es. capogiri, vertigini, sonnolenza, disturbi visivi (vedere paragrafo 4.8 “Effetti indesiderati”) possono alterare la capacità di concentrazione e di reazione del paziente con conseguente rischio in situazioni dove tali capacità sono di particolare importanza (durante la guida di automobili e l'uso di macchinari).
4.8 effetti indesiderati
Le informazioni sono riconducibili a studi clinici effettuati su più di 5000 pazienti e ad una vasta esperienza di post-marketing.
Le reazioni avverse di seguito riportate sono descritte in accordo alla classificazione sistemico-organica MedDRA. Sono stati utilizzati i seguenti valori di frequenza: molto comune: ≥ 1/10, comune: ≥ 1/100, < 1/10, non comune: ≥ 1/1000, < 1/100, raro: ≥ 1/10000, < 1/1000, molto raro: < 1/10000, non noto: frequenza non valutabile in base ai dati disponibili.
All'interno dei diversi gruppi di frequenza, gli effetti indesiderati vengono riportati in ordine di gravità decrescente.
Documento reso disponibile da AIFA il 21/04/2021
Classificazi one per sistemi e organi | Comune (≥1/100, <1/10) | Non comune (≥1/1.000, <1/100) | Raro (≥1/10.000, <1/1.000) | Non noto (non valutabile in base ai dati disponibili) |
Infezioni ed infestazioni | Infezione micotica inclusa infezione da Candida Patogeni resistenti | |||
Patologie del sistema emolinfopoi etico | Leucopenia Eosinofilia | Trombocitopenia Neutropenia | Pancitopenia Agranulocitosi Anemia emolitica | |
Disturbi del sistema immunitario | Angioedema Ipersensibilità (vedere paragrafo 4.4) | Shock anafilatticoa Shock anafilattoidea (vedere paragrafo 4.4) | ||
Disturbi del metabolism o e della nutrizione | Anoressia | Ipoglicemia particolarmente nei pazienti diabetici (vedere paragrafo 4.4) | Iperglicemia Coma ipoglicemico (vedere paragrafo 4.4) | |
Disturbi psichiatrici* | Insonnia | Ansia Stato confusional e Nervosismo | Reazioni psicotiche (con ad es. allucinazioni, paranoia) Depressione Agitazione Sogni anomali Incubi. | Reazioni psicotiche con comportamenti autolesivi compresi ideazione o tentativi di suicidio (vedere paragrafo 4.4) |
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Classificazi one per sistemi e organi | Comune (≥1/100, <1/10) | Non comune (≥1/1.000, <1/100) | Raro (≥1/10.000, <1/1.000) | Non noto (non valutabile in base ai dati disponibili) |
Patologie del sistema nervoso* | Cefalea Capogiri | Sonnolenza Tremori Disgeusia | Convulsioni (vedere paragrafi 4.3 e 4.4) Parestesie | Neuropatia periferica sensoriale (vedere paragrafo 4.4) Neuropatia periferica senso motoria (vedere paragrafo 4.4) Parosmia inclusa anosmia Discinesia Disordini extrapiramidali Ageusia Sincope Ipertensione intracranica benigna |
Patologie dell’occhio* | Disturbi della vista quali visione offuscata (vedere paragrafo 4.4) | Perdita temporanea della vista (vedere paragrafo 4.4), uveite | ||
Patologie dell’orecchi o e del labirinto* | Vertigini. | Tinnito | Perdita dell’udito Riduzione dell’udito |
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Classificazi one per sistemi e organi | Comune (≥1/100, <1/10) | Non comune (≥1/1.000, <1/100) | Raro (≥1/10.000, <1/1.000) | Non noto (non valutabile in base ai dati disponibili) |
Patologie cardiache | Tachicardia Palpitazioni | Tachicardia ventricolare che può portare ad arresto cardiaco. Aritmia ventricolare e torsioni di punta (riportate soprattutto in pazienti con fattori di rischio per un prolungamento dell’intervallo QT) elettrocardiogramma con prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafi 4.4 e 4.9) | ||
Patologie vascolari | Flebite | Ipotensione | ||
Patologie respiratorie , toraciche e mediastinic he | Dispnea | Broncospasmo Polmonite allergica | ||
Patologie gastrointes tinali | Diarrea Vomito Nausea | Dolore addominale Dispepsia Flatulenza Stipsi | Diarrea con perdite ematiche che in casi molto rari può essere segnale di una enterocolite inclusa la colite pseudomembranosa (vedere paragrafo 4.4) Pancreatite | |
Patologie epatobiliari | Aumento degli enzimi epatici (ALT – AST, fosfatasi alcalina, GGT). | Aumento della bilirubina ematica | Ittero e gravi lesioni epatiche, inclusi casi di insufficienza epatica acuta letale, essenzialmente in pazienti con gravi patologie preesistenti (vedere paragrafo 4.4) Epatite |
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Classificazi one per sistemi e organi | Comune (≥1/100, <1/10) | Non comune (≥1/1.000, <1/100) | Raro (≥1/10.000, <1/1.000) | Non noto (non valutabile in base ai dati disponibili) |
Patologie della cute e del tessuto sottocutane o b | Rash Prurito Orticaria Iperidrosi | Necrolisi epidermica tossica Sindrome di Stevens- Johnson Eritema multiforme Reazioni di fotosensibilità (vedere paragrafo 4.4) Vasculite leucocitoclastica Stomatite | ||
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo* | Artralgia Mialgia | Disturbi a carico dei tendini (vedere paragrafi 4.3 e 4.4) compresa tendinite (es. tendine di Achille) Indebolimento muscolare che può risultare di particolare rilevanza in soggetti affetti da miastenia gravis (vedere paragrafo 4.4) | Rabdomiolisi Rottura del tendine (es. tendine di Achille) (vedere paragrafi 4.3. e 4.4) Rottura dei legamenti Rottura muscolare Artrite | |
Patologie renali ed urinarie | Aumento della creatinina ematica | Insufficienza renale acuta (ad esempio dovuta a nefrite interstiziale) | ||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministr azione* | Reazioni nel sito di infusione (dolore, arrossame nto) | Astenia | Piressia | Dolore (incluso mal di schiena, dolore toracico e alle estremità) |
a Le reazioni anafilattiche e anafilattoidi possono qualche volta manifestarsi anche dopo la prima somministrazione.
Documento reso disponibile da AIFA il 21/04/2021
b Le reazioni muco-cutanee possono qualche volta manifestarsi anche dopo la prima somministrazione *Casi molto rari di reazioni al farmaco gravi, prolungate (con durata di mesi o anni), disabilitanti e potenzialmente irreversibili a carico di diversi sistemi dell’organismo, talvolta multipli (incluse reazioni quali tendinite, rottura di tendine, artralgia, dolore gli arti, disturbi della deambulazione, neuropatie associate a parestesia, depressione, affaticamento, compromissione della memoria, disturbi del sonno e alterazione dell’udito, della vista, del gusto e dell’olfatto), sono stati segnalati in associazione con l’uso di chinoloni e fluorochinoloni, in alcuni casi indipendentemente da fattori di rischio preesistenti (vedere paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo.
4.9 Sovradosaggio
In accordo con gli studi di tossicità sull'animale o con gli studi di farmacologia clinica condotti con dosi superiori alle dosi terapeutiche, i sintomi più importanti che si manifestano dopo sovradosaggio acuto con levofloxacina sono quelli a livello del Sistema Nervoso Centrale quali: confusione, capogiri, compromissione della coscienza, attacchi convulsivi, prolungamento dell'intervallo QT e reazioni gastrointestinali quali: nausea, erosioni della mucosa. Nell’esperienza dopo la commercializzazione del medicinale sono stati osservati effetti a carico del sistema nervoso centrale inclusi stato confusionale, convulsioni, allucinazioni e tremore.
Nel caso di sovradosaggio, si deve intervenire con un trattamento sintomatico. Si deve effettuare un monitoraggio con ECG, per la possibilità di prolungamento dell'intervallo QT. L'emodialisi, inclusa la dialisi peritoneale e dialisi peritoneale ambulatoriale continua (CAPD), non sono efficaci nel rimuovere la levofloxacina. Non sono noti antidoti specifici.
5 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
5.1 Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: antibatterici chinolonici, fluorochinoloni
Codice ATC: J01MA 12
La levofloxacina è un antibatterico di sintesi appartenente alla classe dei fluorochinolonici ed è l'enantiomero S (-) del racemo di ofloxacina.
Meccanismo d'azione
In quanto agente antibatterico fluorochinolonico, la levofloxacina agisce sul complesso DNA-DNA-girasi e topoisomerasi IV.
Documento reso disponibile da AIFA il 21/04/2021
Relazione PK/PD
Il grado di attività antibatterica di levofloxacina dipende dal rapporto tra la massima concentrazione sierica (Cmax) o l'area sotto la curva (AUC) e la minima concentrazione inibente (MIC).
Meccanismo di resistenza
La resistenza a levofloxacina viene acquisita attraverso un processo a step con mutazioni al sito bersaglio in entrambe le topoisomerasi di tipo II, DNA girasi e topoisomerasi IV. Anche altri meccanismi di resistenza quali barriere di permeabilità (comune in Pseudomonas aeruginosa ) e meccanismi di efflusso possono modificare la suscettibilità a levofloxacinaIn vitro c'è resistenza crociata tra la levofloxacina ed altri fluorochinolonici. Per il particolare meccanismo di azione non c'è generalmente resistenza crociata tra la levofloxacina ed altre classi di agenti antibatterici.
Breakpoint
I valori di MIC breakpoint (mg/l), raccomandati dall'EUCAST per levofloxacina, in base ai quali si distinguono i microrganismi sensibili da quelli con sensibilità intermedia e quelli con sensibilità intermedia dai resistenti, sono riportati nella tabella di seguito:
Breakpoints clinici, espressi in MIC, per levofloxacina, raccomandati dall'EUCAST (2006–2006):
Patogeno | Sensibile | Resistente |
Enterobatteriaceae | ≤ 1 mg/l | > 2 mg/l |
Pseudomonas spp | ≤ 1 mg/l | > 2 mg/l |
Acinetobacter spp. | ≤ 1 mg/l | > 2 mg/l |
Staphylococcus spp. | ≤ 1 mg/l | > 2 mg/l |
S. pneumonia(1) | ≤ 2 mg/l | > 2 mg/l |
Streptococcus A, B, C, G | ≤ 1 mg/l | > 2 mg/l |
H. influenzae – M. catharralis(2) | ≤ 1 mg/l | > 1 mg/l |
Breakpoint non-specie correlati(3) | ≤ 1 mg/l | > 2 mg/l |
(1) Il breakpoint S/I è stato aumentato da 1,0 a 2,0 per evitare di separare la distribuzione di MIC „wild type“. I breakpoints sono correlati alla terapia ad alte dosi. (2) I ceppi con i valori di MIC superiori al breakpoint S/I sono molto rari o non ancora riportati. In questi casi i test di identificazione e di sensibilità antimicrobica devono essere ripetuti su ciascun ceppo isolato e, se il risultato è confermato, il ceppo deve essere inviato al laboratorio di riferimento. (3) I valori di breakpoint non-specie correlati sono stati determinati soprattutto sulla base di dati di farmacocinetica/farmacodinamica e sono indipendenti dalla distribuzione delle MIC di specifiche specie. Questi valori sono da utilizzare solo per le specie per le quali non è stato trovato un breakpoint specifico e non per quelle specie dove i test di sensibilità non sono raccomandati o per le quali non c'è sufficiente evidenza che le specie in questione sono un buon target (Enterococcus, Neisseria, anaerobi Gram negativi). |
Nella tabella di seguito sono riportati i breakpoints per levofloxacina , raccomandati dal CLSI (Clinical and Laboratory Standard Institute, precedentemente chaimato NCCLS), che distinguono i microorganismi sensibili da quelli con sensibilità intermedia e quelli con sensibilità intermedia dai resistenti, espressi come valori di MIC (µg/ml) e come aloni di inibizione su disco (diametro della zona di inibizione in mm utilizzando un disco da 5µg di levofloxacina
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Breakpoints espressi in MIC e aloni di inibizione, per levofloxacina raccomandati dal CLSI (M100-S17,2007)
Patogeno | Sensibile | Resistente |
Enterobatteriaceae | ≤ 2 µg/ml – ≥ 17 mm | ≥ 8 µg/ml – ≤13 mm |
Non Enterobatteriaceae | ≤ 2 µg/ml – ≥ 17 mm | ≥ 8 µg/ml – ≤13 mm |
Acinetobacter spp. | ≤ 2 µg/ml – ≥ 17 mm | ≥ 8 µg/ml – ≤13 mm |
Stenotrophomonas maltophilia | ≤ 2 µg/ml – ≥ 17 mm | ≥ 8 µg/ml – ≤13 mm |
Staphylococcus spp. | ≤ 1 µg/ml – ≥ 17 mm | ≥ 4 µg/ml – ≤15 mm |
Enterococcus spp. | ≤ 2 µg/ml – ≥ 19 mm | ≥ 8 µg/ml – ≤13 mm |
H. influenzae – M. catharralis(1) | ≤ 2 µg/ml – ≥ 17 mm | |
Streptococcus pneumonia | ≤ 2 µg/ml – ≥ 17 mm | ≥ 8 µg/ml – ≤13 mm |
Strptococco beta emolitico | ≤ 2 µg/ml – ≥ 17 mm | ≥ 8 µg/ml – ≤13 mm |
1L’assenza o la rara possibilità di comparsa di ceppi resistenti preclude la definizione di categorie di risultati oltre quella dei “sensibili”. Per i ceppi che danno risultati che fanno pensare a una categoria “non sensibile”, l’identificazione del microorganismo e i risultati del test di sensibilità antimicrobica devono essere confermati da un laboratorio di riferimento che utilizza il metodo di diluizione standrad del CLSI. |
Spettro antibatterico
La prevalenza delle resistenze per le specie selezionate può variare geograficamente e con il tempo. È auspicabile avere informazioni sulla prevalenza locale di resistenze particolarmente quando devono essere trattate infezioni gravi.
È opportuno consultare un esperto nei casi in cui la prevalenza locale dei fenomeni di resistenza è tale da mettere in dubbio l'utilità del prodotto in almeno alcuni tipi di infezioni.
Specie comunemente sensibili
Batteri Aerobi Gram-positivi
Staphylococcus aureus * meticillini sensibile
Staphylococcus saprophyticus
Streptococchi di gruppo C e G
Streptococcus agalactie
Streptococcus pneumoniae*
Streptococcus piogene*
Burkholderia cepacia**
Eikenella corrodens
Haemophilus inflenzae*
Haemophilus para-inflenzae*
Klebsiella oxytoca
Klebsiella pneumoniae*
Moraxella catarrhalis*
Pasteurella multocida
Proteus vulgaris
Providencia rettgeri
Peptostreptococcus
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Altri
Chlamydophila pneumonia* Chlamydophila psittaci Chlamydia trachomatis Legionella pneumophila* Myciplasma pneumoniae* Mycoplasma hominis Ureaplasma urealyticum
Specie per le quali la resistenza acquisita può essere un problema
Enterococcus faecalis*
Staphylococcus aureus meticillino –resistente
Staphylococcus spp coagulasi negativo
Acineto bacter baumannii*
Citrobacter freundii*
Enterobacter erogene
Enterobacter agglomerans
Enterobacter cloacae*
Escherichia coli*
Morganella morganii*
Proteus mirabilis*
Providencia stuartii
Pseudomonas aeruginosa*
Serratia marcescens*
Bacteroides fragilis
Bacteroides ovatus
Bacteroides thetaiotamicron
Bacteroides vulgates
Clostridium difficile
l’efficacia clinica è stata dimostrata nei ceppi sensibili isolati nelle indicazioni cliniche approvate.
* sensibilità intermedia naturale
Altre informazioni
Le infezioni nosocomiali causate da P. aeruginosa possono richiedere una terapia combinata.
5.2 proprietà farmacocinetiche
Somministrata per via orale, la levofloxacina è rapidamente e quasi completamente assorbita con una concentrazione al picco plasmatico che si ottiene in 1 ora. La biodisponibilità assoluta è pari al 100% circa. Il cibo ha poco effetto sull'assorbimento della levofloxacina.
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Il legame della levofloxacina con proteine sieriche è pari a circa il 30–40%. Vi è un accumulo trascurabile, con dosi multiple di 500 mg somministrate una volta al giorno, mentre un accumulo modesto, ma prevedibile, di levofloxacina si è riscontrato dopo somministrazione di 500 mg due volte al giorno. Lo steady-state viene raggiunto in circa 3 giorni.
Penetrazione nei tessuti e nei liquidi dell'organismo:
Le massime concentrazioni di levofloxacina nella mucosa bronchiale e nei liquidi degli epiteli di rivestimento sono rispettivamente di 8,3 μg/g e 10,8 μg/ml dopo somministrazione di 500 mg per via orale e si evidenziano dopo un'ora dalla somministrazione.
La concentrazione massima di levofloxacina dopo 500 mg per via orale nel tessuto polmonare risulta di circa 11,3 μg/g. Tale concentrazione viene raggiunta in 4–6 ore dalla somministrazione ed è superiore in modo consistente a quella plasmatica.
Il massimo della concentrazione di levofloxacina di circa 4 e 6,7 μg/ml nel liquido di bolla si raggiunge 2–4 ore dopo la somministrazione e dopo 3 giorni di trattamento con 500 mg una volta o due volte al giorno, rispettivamente.
La levofloxacina presenta una scarsa penetrazione nel liquido cerebro-spinale.
Dopo somministrazione orale di levofloxacina 500 mg una volta al giorno per tre giorni, la concentrazione media nel tessuto prostatico è di 8,7 μg/g, 8,2 μg/g e 2,0 μg/g dopo 2, 6 e 24 ore rispettivamente; il rapporto medio delle concentrazioni prostata/plasma è di 1,84.
Le concentrazioni medie nelle urine 8–12 ore dopo una dose singola per via orale di levofloxacina 150, 300 o 500 mg sono rispettivamente di 44 mg/l, 91 mg/l e 200 mg/l.
La levofloxacina viene metabolizzata in una piccola parte nel metabolita desmetil-levofloxacina e levofloxacina N-ossido. Questi metaboliti si ritrovano pari ad un valore < 5% della dose escreta nelle urine. La levofloxacina è stabile dal punto di vista stereochimico e non è soggetta ad inversione chirale.
In seguito a somministrazione orale ed endovenosa, la levofloxacina viene eliminata dal plasma lentamente (t1/2 : 6–8 ore). L'escrezione è prevalentemente renale (> 85% della dose somministrata). Poiché, non esistono differenze farmacocinetiche maggiori in seguito a somministrazione orale o endovenosa, ciò suggerisce che le vie di somministrazione, orale ed endovenosa, sono intercambiabili.
Levofloxacina mostra una farmacocinetica lineare entro un range da 50 a 600 mg.
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La farmacocinetica della levofloxacina è influenzata dalla compromissione renale. Con la diminuzione della funzionalità renale si riducono l'eliminazione e la clearance renali, mentre aumenta l'emivita di eliminazione come descritto nella seguente tabella.
Farmacocinetica nell’insufficienza renale dopo singola dose orale di 500 mg.
Cl CR (ml/min) | < 20 | 20 – 49 | 50 – 80 |
Cl R (ml/min) | 13 | 26 | 57 |
t 1/2 (h) | 35 | 27 | 9 |
Non vi sono differenze significative nella cinetica della levofloxacina tra soggetti anziani e soggetti giovani, ad eccezione di quelle associate con variazioni nella clearance della creatinina.
Analisi separate tra soggetti di sesso maschile e femminile hanno messo in evidenza delle piccole e marginali differenze nella farmacocinetica della levofloxacina.
Non ci sono evidenze circa la rilevanza clinica di tali differenze.
5.3 dati preclinici di sicurezza
La dose letale mediana (DL50) ottenuta nel topo e nel ratto dopo somministrazione endovenosa di levofloxacina è risultata compresa tra 250–400 mg/kg, mentre nel cane è risultata di 200 mg/kg, con il decesso di uno dei due animali che hanno ricevuto tale dose.
Studi della durata di 1 mese con somministrazione endovenosa sono stati condotti nel ratto (20, 60, 180 mg/kg/die) e nella scimmia (10, 25, 63 mg/kg/die) e della durata di 3 mesi nel ratto (10, 30, 90 mg/kg/die).
Negli studi sul ratto i NOELs (No Observed Adverse Effect Levels) sono stati calcolati pari a 20 e 30 mg/kg/die rispettivamente dopo 1 mese e 3 mesi di terapia.
Depositi cristallini nelle urine sono stati osservati in entrambi gli studi a dosi di 20 mg/die e oltre. Alte dosi (180 mg/kg/die somministrate per la durata di 1 mese o 30 mg/kg/die e oltre somministrate per la durata di 3 mesi) hanno provocato una lieve diminuzione del consumo di cibo e del peso corporeo. Gli esami ematologici hanno mostrato una riduzione degli eritrociti ed un incremento dei leucociti e dei reticolociti alla fine del primo mese di trattamento, ma non a 3 mesi.
Negli studi sulla scimmia, i NOELs sono stati calcolati pari a 63 mg/kg/die con solo una riduzione di secondaria importanza nel consumo di cibo e di acqua a tale dose.
La levofloxacina non ha manifestato compromissione della fertilità o della riproduzione nel ratto a dosi di 360 mg/kg/die somministrate per via orale o a dosi fino a 100 mg/kg/die somministrate per via endovenosa.
La levofloxacina non si è dimostrata teratogena nei ratti a dosi di 810 mg/kg/die per via orale o a dosi di 160 mg/kg/die per via endovenosa. Effetti teratogeni non sono stati osservati nel coniglio trattato per via orale fino a dosi di 50 mg/kg/die o trattato per via endovenosa fino a dosi di 25 mg/kg/die. La levofloxacina non ha effetti sulla
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fertilità ed il solo effetto sul feto è stato il ritardo della maturazione come risultato della tossicità materna.
La levofloxacina non ha indotto mutazioni geniche sulle cellule batteriche o di mammiferi, ma ha indotto aberrazioni cromosomiche in vitro sulle cellule di polmone di criceto cinese a dosi di 100 μg/ml ed oltre, in assenza di attivazione metabolica.
I test in vivo (micronucleo, scambio dei cromatidi cellulari, sintesi del DNA non programmato, test letale dominante) non evidenziano alcun potenziale genotossico.
Studi sul topo dopo somministrazione orale o endovenosa hanno evidenziato un'attività fototossica della levofloxacina solo a dosi molto elevate.
La levofloxacina non mostra potenziale attività genotossica nei test di fotomutagenesi mentre riduce lo sviluppo dei tumori nei test di fotocarcinogenesi.
Nessuna indicazione su una potenziale carcinogenicità è stata osservata negli studi sul ratto trattato a dosi di 0, 10, 30 e 100 mg/kg/die per due anni.
Come per gli altri fluorochinolonici, la levofloxacina ha evidenziato alcuni effetti sulle cartilagini (bolle e cavità) nell'animale (ratto e cane) soprattutto nell'animale giovane.
6 informazioni farmaceutiche
6.1 elenco degli eccipienti
Sodio cloruro, sodio idrossido, acido cloridrico (q.b. a pH 4,8), acqua per preparazioni iniettabili
6.2 incompatibilità
Levofloxacina Galenica Senese non deve essere mescolata con eparina o con soluzioni alcaline (es. sodio bicarbonato).
Questo prodotto medicinale non deve essere mescolato con altri prodotti medicinali, ad eccezione di quelli elencati al paragrafo 6.6 “Precauzioni per l’uso e la manipolazione ”
6.3 periodo di validità
Periodo di validità a confezionamento integro: 3 anni.
Periodo di validità dopo perforazione del tappo di gomma: uso immediato (vedere paragrafo 6.6 “Precauzioni per l’uso e la manipolazione ”).
Per la possibilità di contaminazione microbiologica, il prodotto deve essere usato immediatamente. Se il medicinale non viene usato subito, i tempi e le condizioni di conservazione durante l'uso del prodotto sono responsabilità dell'utilizzatore.
6.4 precauzioni particolari per la conservazione
Controllare la sacca prima dell'uso.
Esso deve essere utilizzato solamente se la soluzione è chiara e di fatto priva di particelle.
6.5 natura e contenuto del contenitore
100 ml, sacca di polipropilene contenente 100 ml di soluzione per infusione.
LA sacca a sua volta è avvolta, sottovuoto, in un film di polipropilene. Sono disponibili confezioni da 1, 5, 10 e 20 sacche.
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È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6 Precauzioni per lo smaltimento e la manipolazione
Levofloxacina Galenica Senese deve essere utilizzata immediatamente (entro 3 ore) dopo la perforazione del tappo di gomma al fine di prevenire una contaminazione batterica. Non è necessaria, durante l'infusione, alcuna protezione dalla luce. Come per tutti i medicinali, il medicinale non utilizzato ed i rifiuti da esso derivati devono essere smaltiti in conformità alla normativa vigente locale.
Miscela con altre soluzioni per infusione
Levofloxacina Galenica Senese è compatibile con le seguenti soluzioni per infusione:
sodio cloruro 0,9% destrosio 5% destrosio 2,5% in soluzione Ringer soluzioni per la nutrizione parenterale (aminoacidi, carboidrati, elettroliti)7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
Industria Farmaceutica Galenica Senese S.r.l. Via Cassia Nord 351 – 53014 Monteroni D’Arbia (SI).
8. numero dell’ autorizzazione all’immissione in commercio
Levofloxacina Galenica Senese 5 mg/ml soluzione per infusione- 1 sacca 100 ml: AIC n. 040911012
Levofloxacina Galenica Senese 5 mg/ml soluzione per infusione- 5 sacche 100 ml: AIC n.
040911024
Levofloxacina Galenica Senese 5 mg/ml soluzione per infusione- 10 sacche 100 ml: AIC n.040911036
Levofloxacina Galenica Senese 5 mg/ml soluzione per infusione- 20 sacche 100 ml: AIC n.040911048