Riassunto delle caratteristiche del prodotto - LANSOPRAZOLO TEVA ITALIA
1. denominazione del medicinale
Lansoprazolo Teva Italia 15 mg capsule rigide gastroresistenti
Lansoprazolo Teva Italia 30 mg capsule rigide gastroresistenti
2. composizione qualitativa e quantitativa
Lansoprazolo Teva Italia 15 mg capsule rigide gastroresistenti
Ogni capsula contiene 15 mg di lansoprazolo
Lansoprazolo Teva Italia 30 mg capsule rigide gastroresistenti
Ogni capsula contiene 30 mg di lansoprazolo
Eccipiente(i) con effetto noto
Lansoprazolo Teva Italia 15 mg capsule rigide gastroresistenti
Ogni capsula contiene 60,02 mg di saccarosio (in granuli di zucchero)
Lansoprazolo Teva Italia 30 mg capsule rigide gastroresistenti
Ogni capsula contiene 120,03 mg di saccarosio (in granuli di zucchero)
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3. forma farmaceutica
Capsula rigida gastroresistente.
Lansoprazolo Teva Italia 15 mg capsule rigide gastroresistenti
Capsula rigida, misura 3, testa di colore bianco opaco con impresso “L” usando inchiostro nero e corpo di colore bianco opaco con impresso “15” usando inchiostro nero, contenente microgranuli gastroresistenti di colore bianco-beige.
Lansoprazolo Teva Italia 30 mg capsule rigide gastroresistenti
Capsula rigida, misura 1, testa di colore bianco opaco con impresso “L” usando inchiostro nero e corpo di colore bianco opaco con impresso “30” usando inchiostro nero, contenente microgranuli gastroresistenti di colore bianco-beige.
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
Trattamento dell’ulcera duodenale e gastrica. Trattamento dell’esofagite da reflusso. Profilassi dell’esofagite da reflusso. Eradicazione di Helicobacter pylori in associazione con una terapia antibiotica appropriata per il trattamento dell’ulcera associata a H. pylori. Trattamento di ulcere gastriche benigne e duodenali associate all’uso di FANS nei pazienti che richiedono trattamento continuato con FANS. Profilassi di ulcere gastriche e duodenali associate all’uso di FANS in pazienti a rischio (vedere paragrafo 4.2) che richiedono una terapia continua.Documento reso disponibile da AIFA il 16/04/2021
Malattia da reflusso gastroesofageo sintomatica.
Sindrome di Zollinger-Ellison.
Lansoprazolo Teva Italia è indicato negli adulti.
4.2 posologia e modo di somministrazione
Posologia
Trattamento dell’ulcera duodenale
La dose raccomandata è 30 mg una volta al giorno per 2 settimane. In pazienti non completamente cicatrizzati entro questo periodo, il trattamento viene continuato alla stessa dose per altre due settimane.
Trattamento dell’ulcera gastrica
La dose raccomandata è 30 mguna volta al giorno per 4 settimane. L’ulcera di solito cicatrizza entro quattro settimane, ma in pazienti non completamente cicatrizzati entro questo periodo, il trattamento può essere continuato alla stessa dose per altre 4 settimane.
Esofagite da reflusso
La dose raccomandata è 30 mg una volta al giorno per 4 settimane. In pazienti non completamente cicatrizzati entro questo periodo, il trattamento può essere continuato alla stessa dose per altre 4 settimane.
Profilassi dell’esofagite da reflusso
15 mg una volta al giorno. La dose può essere aumentata fino a 30 mg al giorno, quando necessario.
Eradicazione di Helicobacter pylori:
Quando si seleziona l’appropriata terapia di combinazione, si devono considerare le linee guida ufficiali locali relative alla resistenza batterica, durata del trattamento (più comunemente 7 giorni, ma talvolta fino a 14 giorni), e appropriato uso di agenti antibatterici.
La dose raccomandata è 30 mg di lansoprazolo 2 volte al giorno per 7 giorni in associazione con una delle combinazioni seguenti:
A) Claritromicina 250–500 mg due volte al giorno + Amoxicillina 1 g due volte al giorno.
B) Claritromicina 250 mg due volte al giorno + metronidazolo 400–500 mg due volte al giorno.
I tassi di eradicazione dell’ H. pylori fino al 90% si ottengono quando la claritromicina è associata a lansoprazolo e amoxicillina o metronidazolo.
Sei mesi dopo il trattamento di successo dell’eradicazione, il rischio di reinfezione è basso e la recidiva è quindi improbabile.
E’ stato anche esaminato l’uso di una terapia di combinazione che include lansoprazolo 30 mg due volte al giorno, amoxicillina 1 g due volte al giorno e metronidazolo 400–500 mg due volte al giorno. Si sono notati tassi più bassi di eradicazione utilizzando questa combinazione rispetto ai regimi che utilizzano claritromicina. Questa combinazione può essere adatta a coloro che non possono assumere claritromicina come parte della terapia di eradicazione, quando i tassi di resistenza locale al metronidazolo sono bassi.
Trattamento di ulcera gastrica benigna e duodenale associata all’uso di FANS in pazienti che richiedono un trattamento continuo con FANS
Documento reso disponibile da AIFA il 16/04/2021
30 mg una volta al giorno per quattro settimane. In pazienti non completamente cicatrizzati il trattamento può essere continuato per altre quattro settimane.
Per i pazienti a rischio o con ulcere difficili da cicatrizzare, si deve probabilmente prolungare il trattamento e/o utilizzare una dose più elevata.
Profilassi di ulcera gastrica e duodenale associate all’uso di FANS in pazienti a rischio (così come quelli con età > 65 o storia di ulcera gastrica o duodenale) che richiedono un tratta m ento prolungato con FANS
15 mg una volta al giorno. Se il trattamento non ha successo si deve utilizzare la dose da 30 mg una volta al giorno.
Malattia da reflusso gastroesofageo sintomatica
La dose raccomandata è di 15 mg o 30 mg una volta al giorno. Il sollievo dei sintomi si ottiene rapidamente. Si deve considerare l’aggiustamento individuale del dosaggio. Se i sintomi non si risolvono entro 4 settimane con una dose giornaliera di 30 mg, si raccomandano ulteriori esami.
Sindrome di Zollinger-Ellison
La dose iniziale raccomandata è di 60 mg una volta al giorno. La posologia deve essere aggiustata individualmente e il trattamento deve essere continuato per tutto il tempo necessario. Sono state usate dosi giornaliere fino a 180 mg. Se la dose giornaliera richiesta supera 120 mg, deve essere somministrata in due dosi frazionate.
Compromissione renale
Non è necessario modificare il dosaggio nei pazienti con compromissione renale.
Compromissione epatica
Si devono monitorare regolarmente i pazienti con compromissione epatica moderata o severa e si raccomanda una riduzione del 50% della dose giornaliera (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Anziani
A causa della clearance ridotta del lansoprazolo negli anziani, può essere necessario un aggiustamento della dose sulla base di bisogni individuali. Non si deve superare una dose giornaliera di 30 mg negli anziani a meno che non ci siano indicazioni cliniche impellenti.
Popolazione pediatrica
L'uso di Lansoprazolo Teva Italia non è raccomandato nei bambini poichè i dati clinici sono limitati (vedere anche paragrafo 5.2). Il trattamento dei bambini sotto un anno di età deve essere evitato in quanto i dati disponibili non hanno mostrato effetti benefici nel trattamento della malattia da reflusso gastroesofageo.
Modo di somministrazione:
Per un effetto ottimale, Lansoprazolo Teva Italia deve essere assunto una volta al giorno la mattina, eccetto quando viene utilizzato per l’eradicazione dell’H. pylori. In quest’ultimo caso il trattamento deve essere somministrato due volte al giorno, una volta la mattina e una volta la sera.
Lansoprazolo Teva Italia deve essere assunto almeno 30 minuti prima del cibo (vedere paragrafo 5.2). Le capsule devono essere ingerite intere con del liquido.
Non frantumare o masticare.
4.3 controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Documento reso disponibile da AIFA il 16/04/2021
4.4 avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Come con altre terapie anti-ulcera, si deve escludere l’eventualità di tumori gastrici maligni quando si tratta un’ulcera gastrica con lansoprazolo perché lansoprazolo può mascherare i sintomi e ritardare la diagnosi.
La somministrazione concomitante di lansoprazolo non è raccomandata con gli inibitori della proteasi dell’HIV il cui assorbimento dipende dal pH acido intragastrico, come atazanavir e nelfinavir, a causa della riduzione significativa della loro biodisponibilità (vedere paragrafo 4.5).
Ipomagnesiemia
E’ stato osservato che gli inibitori di pompa protonica (PPI) come lansoprazolo, in pazienti trattati per almeno tre mesi e in molti casi per un anno, possono causare grave ipomagnesiemia. Gravi sintomi di ipomagnesiemia includono stanchezza, tetania, delirio, convulsioni, vertigini e aritmia ventricolare. Essi, inizialmente, si possono manifestare in modo insidioso ed essere trascurati. L’ipomagnesiemia, nella maggior parte dei pazienti, migliora dopo l’assunzione di magnesio e la sospensione dell’inibitore di pompa protonica.
Gli operatori sanitari devono considerare l’eventuale misurazione dei livelli di magnesio all’inizio e periodicamente nei pazienti in trattamento con PPI per un periodo prolungato o in terapia con digossina o altri medicinali che possono causare ipomagnesiemia (ad esempio diuretici).
Effetti sull’assorbimento della vitamina B12
Lansoprazolo, come tutti i medicinali acido-soppressori, può ridurre l’assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina) a causa di ipo- o acloridria. Questo deve essere tenuto in considerazione nei pazienti con riserve corporee ridotte o fattori di rischio per ridotto assorbimento di vitamina B12 e che sono in terapia a lungo termine, oppure in presenza di sintomi clinici rilevanti.
Il lansoprazolo deve essere utilizzato con cautela nei pazienti con disfunzione epatica moderata e severa (vedere paragrafo 4.2 e 5.2).
Lansoprazolo, come tutti gli inibitori di pompa protonica (PPI), può causare un aumento della quantità di batteri normalmente presenti nel tratto gastrointestinale. Ciò può aumentare il rischio di infezioni gastrointestinali causate da batteri quali Salmonella , Campylobacter e Clostridium difficile.
In pazienti affetti da ulcere gastroduodenali, si deve considerare la possibilità di infezione di H. pylori come un fattore eziologico.
Se lansoprazolo viene usato in combinazione con antibiotici per la terapia di eradicazione dell’ H. pylori , allora si devono seguire anche le indicazioni d’uso di questi antibiotici.
A causa dei limitati dati di sicurezza per i pazienti in trattamento di mantenimento per più di 1 anno, si deve effettuare regolarmente in questi pazienti una regolare revisione del trattamento e la valutazione completa del rischio/beneficio.
Sono stati riportati molto raramente casi di colite in pazienti che assumono lansoprazolo. Quindi, in caso di diarrea severa e/o persistente, si deve considerare l’interruzione del trattamento.
Il trattamento per la prevenzione di ulcere peptiche di pazienti che hanno bisogno di un trattamento continuo con FANS deve essere limitato per i pazienti ad alto rischio (es. precedente sanguinamento gastrointestinale, perforazione o ulcera, età avanzata, uso concomitante di medicinali che aumentano la possibilità di eventi avversi del tratto gastrointestinale superiore [es. corticosteroidi o anticoagulanti], presenza di un fattore di grave co-morbidità o uso prolungato di FANS alle dosi massime raccomandate).
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Gli inibitori di pompa protonica, in particolare se utilizzati a dosaggi elevati e per periodi prolungati (>1 anno), potrebbero causare un lieve aumento di rischio di fratture dell’anca, del polso e della colonna vertebrale, soprattutto in pazienti anziani o in presenza di altri fattori di rischio conosciuti. Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori di pompa protonica potrebbero aumentare il rischio complessivo di frattura dal 10% al 40%. Tale aumento potrebbe essere in parte dovuto ad altri fattori di rischio. I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere le cure in base alle attuali linee guida di pratica clinica e devono assumere un’adeguata quantità di vitamina D e calcio.
Lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS)
Gli inibitori della pompa protonica sono associati a casi estremamente infrequenti di LECS. In presenza di lesioni, soprattutto sulle parti cutanee esposte ai raggi solari, e se accompagnate da artralgia, il paziente deve rivolgersi immediatamente al medico e l'operatore sanitario deve valutare l'opportunità di interrompere il trattamento con lansoprazolo. La comparsa di LECS in seguito a un trattamento con un inibitore della pompa protonica può accrescere il rischio di insorgenza di LECS con altri inibitori della pompa protonica.
Interferenza con esami di laboratorio
Un livello aumentato di Cromogranina A (CgA) può interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini. Per evitare tale interferenza, il trattamento con Lansoprazolo Teva Italia deve essere sospeso per almeno 5 giorni prima delle misurazioni della CgA (vedere paragrafo 5.1). Se i livelli di CgA e di gastrina non sono tornati entro il range di riferimento dopo la misurazione iniziale, occorre ripetere le misurazioni 14 giorni dopo l’interruzione del trattamento con inibitore della pompa protonica.
Eccipienti
Lansoprazolo Teva Italia capsule rigide gastroresistenti contiene saccarosio
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento del glucosio-galattosio o da insufficienza di sucrasi-isomaltasi non devono assumere questo medicinale.
Contenuto di sodio
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per capsula, cioè essenzialmente “senza sodio”.
4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Effetti di lansoprazolo con altri medicinali
Medicinali il cu i assorbimento dipende dal pH
Lansoprazolo può interferire con l’assorbimento di altri medicinali laddove il pH gastrico è un fattore determinante per la loro biodisponibilità orale.
Inibitori della proteasi dell’HIV
La somministrazione concomitante di lansoprazolo non è raccomandata con gli inibitori della proteasi dell’HIV il cui assorbimento dipende dal pH acido intragastrico, come atazanavir e nelfinavir, a causa della riduzione significativa della loro biodisponibilità (vedere paragrafo 4.4).
Ketoconazolo e itraconazolo
L’assorbimento di ketoconazolo e itraconazolo dal tratto gastrointestinale è accentuato dalla presenza di acido gastrico. La somministrazione di lansoprazolo può causare concentrazioni sub-terapeutiche di ketoconazolo e itraconazolo e la combinazione deve essere evitata.
Digossin a
Documento reso disponibile da AIFA il 16/04/2021
La co-somministrazione di lansoprazolo e digossina può portare ad un aumento dei livelli plasmatici di digossina. Quindi si devono monitorare i livelli plasmatici di digossina e aggiustare la dose di digossina, se necessario, quando si inizia o si termina il trattamento con lansoprazolo.
Metotrexato
L'uso concomitante con metotrexato ad alte dosi può aumentare e prolungare i livelli sierici di metotrexato e/o del suo metabolita, il che può portare a tossicità da metotrexato. Pertanto, in contesti in cui viene utilizzato metotrexato ad alte dosi, può essere necessario prendere in considerazione la sospensione temporanea di lansoprazolo.
Warfarin
La co-somministrazione di lansoprazolo 60 mg e warfarin non ha influenzato la farmacocinetica di warfarin o l’INR. Tuttavia, sono stati registrati aumenti di INR e tempo di protrombina in pazienti in trattamento concomitante con PPI e warfarin. Aumenti di INR e tempo di protrombina possono portare a sanguinamento anormale e persino alla morte. I pazienti trattati contemporaneamente con lansoprazolo e warfarin necessitano di monitoraggio per l’aumento di INR e tempo di protrombina, specialmente all'inizio o alla fine del trattamento concomitante.
Lansoprazolo può aumentare le concentrazioni plasmatiche dei medicinali metabolizzati da CYP3A4. Si consiglia cautela quando si associa lansoprazolo con medicinali metabolizzati da questo enzima e che hanno una finestra terapeutica ristretta.
Teofillina
Lansoprazolo riduce le concentrazioni plasmatiche di teofillina, che può diminuire l’effetto clinico atteso per quella dose. I pazienti trattati contemporaneamente con lansoprazolo e teofillina devono essere monitorati.
Tacrolimus
La co-somministrazione di lansoprazolo aumenta le concentrazioni plasmatiche di tacrolimus (un CYP3A e substrato P-gp). L’esposizione a lansoprazolo ha aumentato l’esposizione media di tacrolimus fino all’81%.
Si consiglia di monitorare le concentrazioni plasmatiche di tacrolimus all’inizio e alla fine del trattamento concomitante con lansoprazolo.
E’ stato osservato che lansoprazolo inibisce il trasporto della proteina P-glicoproteina, (P-gp) in vitro. La rilevanza clinica non è conosciuta.
Fluvoxamina
Si deve considerare una diminuzione della dose quando si associa lansoprazolo con l’inibitore CYP2C19 della fluvoxamina. Le concentrazioni plasmatiche di lansoprazolo aumentano fino a 4 volte.
Gli enzimi induttori che influenzano CYP2C19 e CYP3A4 come rifampicina ed erba di San Giovanni (Iperico perforato ) possono ridurre marcatamente le concentrazioni plasmatiche di lansoprazolo.
Sucralfato/anti acidi
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Documento reso disponibile da AIFA il 16/04/2021
Sucralfato/antiacidi possono diminuire la biodisponibilità di lansoprazolo. Quindi lansoprazolo deve essere assunto almeno un’ora dopo aver preso questi medicinali.
Medicinali anti-infiammatori non steroidei
Non è stata dimostrata alcuna interazione clinicamente significativa di lansoprazolo con i medicinali anti- infiammatori non steroidei, sebbene non siano stati condotti studi formali di interazione.
4.6 fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
Il numero di dati sull’uso di lansoprazolo durante la gravidanza è limitato. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrio/fetale, parto o sviluppo postnatale.
Come misura precauzionale, è preferibile evitare l’uso del lansoprazolo durante la gravidanza.
Allattamento
Non è noto se il lansoprazolo sia escreto nel latte materno umano. Gli studi su animali hanno evidenziato l’escrezione del lansoprazolo nel latte. La decisione di continuare o interrompere l’allattamento o di continuare o interrompere la terapia con lansoprazolo deve essere presa tenendo conto del beneficio dell’allattamento per il bambino e del beneficio della terapia con lansoprazolo per la madre.
Fertilità
Non sono disponibili dati sull’uomo relativi all’effetto di lansoprazolo sulla fertilità. Nei ratti la fertilità maschile e femminile non è stata influenzata da lansoprazolo.
4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Possono verificarsi reazioni avverse da farmaco come capogiri, vertigini, disturbi della vista e sonnolenza (vedere paragrafo 4.8). In queste condizioni, la capacità di reazione può essere ridotta.
4.8 effetti indesiderati
Le frequenze sono definite come comune (>1/100, <1/10), non comune (≥1/1000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere stimata sulla base dei dati disponibili).
Comune | Non comune | Raro | Molto raro | Non nota | |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Trombocitope nia, eosinofilia, leucopenia | Anemia | Agranulocitosi, pancitopenia | ||
Disturbi del sistema immunitario | Shock anafilattico |
Documento reso disponibile da AIFA il 16/04/2021
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Ipomagnesie mia (vedere paragrafo 4.4). Ipomagnesie mia grave può portare a ipocalcemia | ||||
Disturbi psichiatrici | Depressione | Insonnia, allucinazione, confusione | Allucinazioni visive | ||
Patologie del sistema nervoso | Cefalea, capogiro | Irrequietezza, vertigine, parestesia, sonnolenza, tremore, | |||
Patologie dell’occhio | Disturbi visivi | ||||
Patologie gastrointestinali | Nausea, diarrea, mal di stomaco, stipsi, vomito, flatulenza, bocca o gola secca, polipi della ghiandola fundica (benigni) | Glossite, candidiasi esofagea, pancreatite, alterazioni del gusto | Colite, stomatite | ||
Patologie epatobiliari | Innalzament o dei livelli degli enzimi epatici | Epatite, ittero | |||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Orticaria, prurito, eruzione cutanea, | Petecchia, porpora, perdita di capelli, eritema multiforme, fotosensibilità, | Sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica | Lupus eritematoso cutaneo subacuto (vedere il paragrafo 4.4) | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Artralgia, mialgia, frattura di anca, polso o colonna vertebrale (vedere paragrafo 4.4) | ||||
Patologie renali e urinarie | Nefrite interstiziale |
Documento reso disponibile da AIFA il 16/04/2021
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | ||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazion e | Stanchezza | Edema |
Esami diagnostici |
Ginecomastia, | ||
Febbre iperidrosi, angioedema, anoressia, impotenza | ||
Innalzamenti livelli di colesterolo e trigliceridi, iponatriemia |
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo.
4.9 sovradosaggio
Non sono noti effetti di sovradosaggio con lansoprazolo nell’uomo (sebbene sia possibile una bassa tossicità acuta) e, di conseguenza, non possono essere date istruzioni per il trattamento.
Tuttavia, nelle sperimentazioni sono state somministrate dosi giornaliere fino a 180 mg di lansoprazolo per via orale e fino a 90 mg di lansoprazolo per via endovenosa senza effetti indesiderati significativi. Per favore riferirsi al paragrafo 4.8 per possibili sintomi di sovradosaggio con lansoprazolo. In caso di sospetto sovradosaggio, il paziente deve essere monitorato.
Il lansoprazolo non viene eliminato in misura significativa con l’emodialisi. Se necessario, si raccomandano svuotamento gastrico, carbone vegetale e una terapia sintomatica.
5. proprietà farmacologiche
5.1 proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: inibitori della pompa protonica, codice ATC: A02BC03.
Meccanismo d’azione
Lansoprazolo è un inibitore della pompa protonica gastrica. Inibisce lo stadio finale della formazione acida gastrica inibendo l’H+/K+ATPasi delle cellule parietali dello stomaco. L’inibizione è dosedipendente e reversibile, e l’effetto riguarda sia la secrezione di acido gastrico basale che stimolata. Lansoprazolo si concentra nelle cellule parietali e diventa attivo nel loro ambiente acido, laddove reagisce con il gruppo sulfidrilico di H+/K+ATPasi causando l’inibizione dell’attività enzimatica.
Effetto sulla secrezione acido gastrica
Documento reso disponibile da AIFA il 16/04/2021
Lansoprazolo è un inibitore specifico della cellula parietale della pompa protonica. Una dose singola orale di lansoprazolo inibisce la secrezione acido gastrica stimolata da pentagastrina di circa l’80%. Dopo somministrazione giornaliera ripetuta per 7 giorni, si raggiunge una inibizione della secrezione acido gastrica del 90%. Questo ha un effetto corrispondente sulla secrezione basale di acido gastrico. Una dose singola orale di 30 mg riduce la secrezione basale di circa il 70%, e i sintomi dei pazienti sono conseguentemente alleviati fin dalla prima dose. Dopo 8 giorni di somministrazione ripetuta la riduzione è di circa l’85%. Un rapido sollievo dei sintomi si ottiene con una capsula (30 mg) al giorno, e la maggior parte dei pazienti con ulcera duodenale guariscono entro 2 settimane, pazienti con ulcera gastrica ed esofagite da reflusso entro 4 settimane. Con la riduzione dell’acidità gastrica, lansoprazolo crea un ambiente in cui appropriati antibiotici possono essere efficaci verso l’H. pylori.
Durante il trattamento con medicinali antisecretori, la gastrina sierica aumenta in risposta alla diminuzione della secrezione acida. Anche la CgA aumenta a causa della ridotta acidità gastrica. Il livello aumentato di CgA può interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini.
Le prove disponibili pubblicate suggeriscono che gli inibitori della pompa protonica devono essere sospesi tra i 5 giorni e le 2 settimane prima delle misurazioni della CgA. Questo per consentire ai livelli di CgA, che potrebbero essere falsamente elevati a seguito del trattamento con IPP, di tornare entro il range di riferimento.
5.2 proprietà farmacocinetiche
Lansoprazolo è un racemato di due enantiomeri attivi che sono biotrasformati in forma attiva nell’ambiente acido delle cellule parietali. Poichè lansoprazolo è rapidamente inattivato dall’acido gastrico, viene somministrato oralmente in forme gastroresistenti per l’assorbimento sistemico.
Assorbimento e distribuzione
Lansoprazolo mostra elevata biodisponibilità (80–90%) con una singola dose. Il picco dei livelli plasmatici si manifesta entro 1,5–2,0 ore. L'assunzione di cibo rallenta il tasso di assorbimento di lansoprazolo e riduce la biodisponibilità di circa il 50%. Il legame con le proteine plasmatiche è del 97%.
Biotrasformazione ed eliminazione
Il lansoprazolo viene ampiamente metabolizzato nel fegato e i metaboliti vengono escreti per via renale e biliare. Il metabolismo di lansoprazolo è principalmente catalizzato dall’enzima CYP2C19. Anche il CYP3A4 contribuisce al metabolismo del lansoprazolo.
L’emivita di eliminazione plasmatica va da 1 a 2 ore a seguito di dosi singole o multiple in volontari sani. Non c’è evidenza di accumulo a seguito di dosi multiple in volontari sani. Sono stati identificati nel plasma i derivati solfone, solfuro e 5-idrossil del lansoprazolo. Questi metaboliti hanno un effetto trascurabile sulla secrezione acida.
Uno studio con lansoprazolo marcato 14C ha indicato che circa un terzo della radioattività somministrata è stata escreta nelle urine e due terzi è stata ritrovata nelle feci.
Popolazioni speciali
Anziani
La clearance di lansoprazolo è diminuita negli anziani, con una emivita di eliminazione aumentata approssimativamente dal 50% al 100%. Il picco dei livelli plasmatici non è aumentato negli anziani.
Popolazione pediatrica
La valutazione della farmacocinetica nei bambini di età 1–17 anni ha mostrato un’esposizione simile a quella degli adulti con dosi di 15 mg per quelli con peso inferiore a 30 kg, e 30 mg per quelli con peso superiore. Anche la sperimentazione di una dose di 17 mg/m2 di superficie corporea o di 1 mg/kg di
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peso corporeo, in bambini di 2–3 mesi fino a 1 anno di età, ha comportato una esposizione di lansoprazolo comparabile a quella degli adulti.
E’ stata notata una esposizione più alta a lansoprazolo nei confronti degli adulti in neonati al di sotto di 2–3 mesi di età a dosi sia di 1.0 mg/kg e 0.5 mg/kg di peso corporeo somministrato in dose singola.
Compromissione epatica
L’esposizione di lansoprazolo è raddoppiata nei pazienti con compromissione epatica lieve e molto più aumentata in pazienti con compromissione epatica moderata e severa.
Metabolizzatori lenti CYP2C19
CYP2C19 è soggetto ad un polimorfismo genetico e il 2–6% dei soggetti, chiamati scarsi metabolizzatori (PMs), sono omozigoti per l’allele mutante CYP2C19 e quindi perdono l’ enzima funzionale CYP2C19. L’esposizione a lansoprazolo è diverse volte più alto nei PMs che nei metabolizzatori estensivi (EMs).
5.3 dati preclinici di sicurezza
I dati non clinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità per dosi ripetute, tossicità riproduttiva o genotossicità.
In due studi di carcinogenicità sul ratto, il lansoprazolo ha prodotto iperplasia delle cellule gastriche ECL e carcinoidi delle cellule ECL dose dipendenti, associati a ipergastrinemia come conseguenza dell’inibizione della secrezione acida. È stata osservata anche metaplasia intestinale, così come iperplasia delle cellule di Leydig e tumori benigni delle cellule di Leydig. Dopo 18 mesi di trattamento, è stata osservata atrofia retinica. Ciò non è stato rilevato nella scimmia, nel cane o nel topo.
Negli studi di carcinogenicità sul topo, si è sviluppata iperplasia delle cellule gastriche ECL dose dipendente, nonché tumori epatici e adenoma della rete testicolare.
La rilevanza clinica di questi risultati è sconosciuta.
6. informazioni farmaceutiche
6.1 elenco degli eccipientigranuli di zucchero (saccarosio e amido di mais)
Carbossimetilamido sodico Tipo A
Sodio laurilsolfato
Povidone K30
Fosfato trisodico dodecaidrato
Ipromellosa
Copolimero acido metacrilico – etilacrilato (1:1) dispersione 30 per cento.
Trietilcitrato
Titanio diossido (E 171)
Talco
Titanio diossido (E 171)
Gelatina
Gomma lacca
Glicole propilenico
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Ammonio idrossido
Potassio idrossido
Ferro ossido nero (E172)
6.2 incompatibilità
Non pertinente.
6.3 periodo di validità
2 anni.
6.4 precauzioni particolari per la conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 30ºC.
6.5 natura e contenuto del contenitore
Blister in Alluminio/PA/Alluminio/PVC.
Flaconi (flaconi in HDPE con chiusura in PP e essiccante).
Confezioni da 7, 14, 28 o 56 capsule (2 × 28 capsule).
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Nessuna istruzione particolare.
7. titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio
Teva Italia S.r.l. – Via Piazzale Luigi Cadorna, 4 – 20123 Milano
8. NUMERO(I) DELL’ AUTORIZZAZIONE (DELLE AUTORIZZAZIONI) ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
30 mg capsule rigide gastroresistenti – 7 capsule in blister Al/Pa/Al/PVC AIC n. 037496130 15 mg capsule rigide gastroresistenti – 7 capsule in blister Al/Pa/Al/PVC AIC n. 037496092 30 mg capsule rigide gastroresistenti – 14 capsule in blister Al/Pa/Al/PVC AIC n. 037496142
15 mg capsule rigide gastroresistenti – 14 capsule in blister Al/Pa/Al/PVC AIC n. 037496104
30 mg capsule rigide gastroresistenti – 28 capsule in blister Al/Pa/Al/PVC AIC n. 037496155
15 mg capsule rigide gastroresistenti – 28 capsule in blister Al/Pa/Al/PVC AIC n. 037496116
30 mg capsule rigide gastroresistenti – 56 capsule in blister Al/Pa/Al/PVC AIC n. 037496167
15 mg capsule rigide gastroresistenti – 56 capsule in blister Al/Pa/Al/PVC AIC n. 037496128
9. data della prima autorizzazione/ rinnovo dell’autorizzazione
Aprile 2010/ Gennaio 2012