Riassunto delle caratteristiche del prodotto - LANSOPRAZOLO EG STADA
1. denominazione del medicinale
LANSOPRAZOLO EUROGENERICI 15 mg compresse orodispersibili
2. composizione qualitativa e quantitativa
Ogni compressa orodispersibile contiene 15 mg di lansoprazolo.
Eccipiente (i) con effetto noto
Ogni compressa orodispersibile da 15 mg contiene 5,25 mg di aspartame.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3. forma farmaceutica
Compressa orodispersibile.
Compresse non rivestite di colore da bianco a bianco giallastro, con puntini di colore da arancio a marrone scuro e con „15“ impresso su di un lato e lisce sull’altro lato.
4. informazioni cliniche
4.1. indicazioni terapeutiche
Trattamento dell’ulcera gastrica e duodenale. Trattamento dell’esofagite da reflusso. Profilassi dell’esofagite da reflusso. Eradicazione di Helicobacter pylori (H. pylori) somministrando contemporaneamente un’adeguata terapia antibiotica per il trattamento di ulcere associate ad H. pylori. Trattamento delle ulcere gastriche e duodenali benigne associate all’uso di FANS in pazienti che necessitano di un trattamento continuo a base di FANS. Profilassi delle ulcere gastriche e duodenali associate all’uso di FANS in pazienti a rischio (vedere paragrafo 4.2) che necessitano di una terapia continua. Malattia da reflusso gastroesofageo sintomatica. Sindrome di Zollinger-Ellison.Lansoprazolo compresse orodispersibili è indicato in pazienti adulti.
4.2. posologia e modo di somministrazionetrattamento dell’ulcera duodenale
La dose raccomandata equivale a 30 mg una volta al giorno per 2 settimane. Per i pazienti, le cui ulcere non cicatrizzano durante questo lasso di tempo, si prolunghi il trattamento per altre 2 settimane allo stesso dosaggio.
Trattamento dell’ulcera gastrica
La dose raccomandata equivale a 30 mg una volta al giorno per 4 settimane. La guarigione dell’ulcera si verifica solitamente entro 4 settimane, ma per quei pazienti le cui ulcere non cicatrizzano entro questo lasso di tempo, la cura può essere protratta per altre 4 settimane allo stesso dosaggio.
Esofagite da reflusso
La dose raccomandata equivale a 30 mg una volta al giorno per 4 settimane. Per i pazienti, le cui ulcere non cicatrizzano durante questo lasso di tempo, si prolunghi il trattamento per altre 4 settimane allo stesso dosaggio.
Profilassi dell’esofagite da reflusso
15 mg una volta al giorno. La dose può essere aumentata a 30 mg/die in caso di necessità.
Eradicazione di Helicobacter pylori
Al momento della scelta della terapia combinata adeguata si tengano in considerazione le linee guida ufficiali circa la resistenza batterica, la durata del trattamento (di solito 7 giorni, ma talvolta fino a 14 giorni) ed un utilizzo appropriato degli antibiotici.
La dose raccomandata è di 30 mg di lansoprazolo in forma di compresse orodispersibili due volte al giorno per 7 giorni in associazione con uno dei farmaci seguenti:
– claritromicina 250–500 mg due volte al giorno + amoxicillina 1 g due volte al giorno.
– claritromicina 250 mg due volte al giorno + metronidazolo 400–500 mg due volte al giorno
Tassi di eradicazione dell'H. pylori fino al 90% si ottengono quando la claritromicina viene associata a lansoprazolo e amoxicillina o metronidazolo.
Sei mesi dopo il successo del trattamento nell’eradicazione, il rischio di reinfezione è basso e la recidiva è quindi improbabile.
È stato anche esaminato l’impiego di un regime comprendente lansoprazolo 30 mg due volte al giorno, amoxicillina 1 g due volte al giorno e metronidazolo 400–500 mg due volte al giorno. Si sono notati tassi più bassi di eradicazione utilizzando questa combinazione rispetto ai regimi che utilizzano claritromicina. Questa combinazione può essere adatta a coloro che non possono assumere claritromicina come parte della terapia di eradicazione, quando i tassi di resistenza locale al metronidazolo sono bassi.
Trattamento delle ulcere gastriche e duodenali benigne associate all’uso di FANS in pazienti che necessitano di un trattamento continuo a base di FANS 30 mg una volta al giorno per quattro settimane. In pazienti con cicatrizzazione incompleta il trattamento può essere continuato per altre quattro settimane.
Per pazienti a rischio o con ulcere difficili da cicatrizzare, si deve probabilmente prolungare il trattamento e/o utilizzare una dose più alta.
Profilassi delle ulcere gastriche e duodenali associate all’uso di FANS in pazienti a rischio (ad es. età > 65 anni o storia di ulcera gastrica o duodenale) che richiedono un trattamento prolungato con FANS
15 mg una volta al giorno. Se il trattamento non ha successo si deve utilizzare la dose di 30 mg una volta al giorno.
Malattia da reflusso gastroesofageo sintomatica
La dose raccomandata è 15 mg o 30 mg al giorno. Il sollievo dai sintomi si ottiene rapidamente. Si deve prender in considerazione l’aggiustamento individuale del dosaggio. Se i sintomi non si risolvono entro 4 settimane con una dose giornaliera di 30 mg, si raccomandano ulteriori esami.
Sindrome di Zollinger-Ellison
La dose iniziale raccomandata equivale a 60 mg una volta al giorno. La dose deve essere aggiustata individualmente e il trattamento deve essere prolungato per il tempo necessario. Sono state impiegate dosi giornaliere fino a 180 mg. Se la dose giornaliera richiesta supera i 120 mg, questa deve essere somministrata in due dosi frazionate.
Popolazioni speciali
Anziani
A causa della clearance ridotta di lansoprazolo negli anziani può essere necessario un aggiustamento della dose in base alle necessità individuali. Non si deve superare la dose giornaliera di 30 mg negli anziani a meno che non vi siano indicazioni cliniche impellenti.
Compromissione della funzionalità renale o epatica
Non è necessario un adattamento posologico nei pazienti con alterata funzionalità renale.
Si devono monitorare regolarmente i pazienti con malattia epatica da moderata a grave e si raccomanda una riduzione del 50% della dose giornaliera (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Popolazione pediatrica
L’uso di lansoprazolo compresse orodispersibili non è raccomandato nei bambini, poiché i dati clinici sono limitati (vedere anche paragrafo 5.2). Il trattamento dei bambini con meno di un anno deve essere evitato in quanto i dati disponibili non hanno mostrato effetti benefici nel trattamento della malattia da reflusso gastro-esofageo.
Per ottenere un effetto ottimale si prenda lansoprazolo in forma di compresse orodispersibili una volta al giorno, al mattino, tranne nel caso dell’eradicazione dell’H. pylori che prevede due somministrazioni giornaliere, una al mattino ed una alla sera.
Lansoprazolo compresse orodispersibili deve essere assunto almeno 30 minuti prima dei pasti (vedere paragrafo 5.2). Le compresse hanno sapore di fragola e devono essere poste sulla lingua e succhiate lentamente. Le compresse si disperdono rapidamente in bocca, rilasciando i microgranuli gastro-resistenti che vengono ingoiati con la saliva del paziente. In alternativa, la compressa può essere ingoiata intera con un sorso di acqua.
4.3. controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Il lansoprazolo non deve essere somministrato con atazanavir (vedere paragrafo 4.5).
4.4. avvertenze speciali e precauzioni d’impiego
Come con altre terapie anti-ulcera, la possibilità di un tumore gastrico maligno deve essere esclusa iniziando una terapia antiulcera con lansoprazolo, in quanto il lansoprazolo può mascherare i sintomi e ritardare la diagnosi.
È stato osservato che gli inibitori di pompa protonica (PPI) come lansoprazolo, in pazienti trattati per almeno tre mesi e in molti casi per un anno, possono causare grave ipomagnesiemia. Gravi sintomi di ipomagnesiemia includono stanchezza, tetania, delirio, convulsioni, capogiri e aritmia ventricolare. Essi, inizialmente, si possono manifestare in modo insidioso ed essere trascurati. L'ipomagnesiemia nella maggior parte dei pazienti, migliora dopo l'assunzione di magnesio e la sospensione dell'inibitore di pompa protonica.
Gli operatori sanitari devono considerare l’eventuale misurazione dei livelli di magnesio prima di iniziare il trattamento con PPI e periodicamente durante il trattamento nei pazienti in terapia per un periodo prolungato o in terapia con PPI contemporaneamente a digossina o medicinali che possono causare ipomagnesiemia (ad esempio diuretici).
Il lansoprazolo deve essere usato con cautela in pazienti con disfunzione epatica da moderata a grave (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Ci si può attendere che la diminuita acidità gastrica dovuta a lansoprazolo possa causare un aumento della quantità gastrica di batteri normalmente presenti nel tratto gastrointestinale. Il trattamento con lansoprazolo può lievemente aumentare il rischio di infezioni gastrointestinali come Salmonella , Campylobacter e Clostridium difficile.
In pazienti affetti da ulcere gastro-duodenali, si deve prendere in considerazione la possibilità di infezione da H. pylori come fattore eziologico.
Se il lansoprazolo è utilizzato in combinazione con antibiotici per la terapia di eradicazione del H. pylori , allora si devono anche seguire le istruzioni per l’uso di questi antibiotici.
A causa dei limitati dati di sicurezza per i pazienti in trattamento di mantenimento per più di un anno, si deve effettuare regolarmente in questi pazienti una regolare revisione del trattamento e una valutazione completa del rapporto rischio/beneficio.
Sono stati riportati molto raramente casi di colite in pazienti che assumono lansoprazolo. Quindi, in caso di diarrea grave e/o persistente deve essere presa in considerazione l’interruzione del trattamento.
Il trattamento per la prevenzione dell’ulcera peptica in pazienti che necessitano di trattamento continuo con FANS deve essere astretto ai pazienti ad alto rischio (per es. pregressa emorragia gastrointestinale, perforazione o ulcera, età avanzata, utilizzo concomitante di farmaci che aumentano la probabilità di reazioni avverse a carico del tratto gastrointestinale superiore [per. es. corticosteroidi o anticoagulanti], presenza di un grave fattore di co-morbidità o l’uso prolungato di FANS alla massima dose raccomandata).
Gli inibitori della pompa protonica, specialmente se utilizzati a dosaggi elevati e per periodi prolungati (> 1 anno), potrebbero causare un lieve aumento del rischio di fratture dell’anca, del polso e della colonna vertebrale, soprattutto in pazienti anziani o in presenza di altri fattori di rischio conosciuti. Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori della pompa protonica potrebbero aumentare il rischio complessivo di frattura dal 10% al 40%. Tale aumento potrebbe essere in parte dovuto a altri fattori di rischio. I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere le cure in base alle attuali linee guida di pratica clinica e devono assumere un’adeguata quantità di vitamina D e calcio.
Lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS)
Gli inibitori della pompa protonica sono associati a casi estremamente infrequenti di LECS. In presenza di lesioni, soprattutto sulle parti cutanee esposte ai raggi solari, e se accompagnate da artralgia, il paziente deve rivolgersi immediatamente al medico e l'operatore sanitario deve valutare l'opportunità di interrompere il trattamento con lansoprazolo. La comparsa di LECS in seguito ad un trattamento con un inibitore della pompa protonica può accrescere il rischio di insorgenza di LECS con altri inibitori della pompa protonica.
Interferenza con esami di laboratorio
Un aumento del livello di cromogranina A (CgA) può interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini. Per evitare tale interferenza, il trattamento con lansoprazolo deve essere sospeso per almeno 5 giorni prima delle misurazioni della CgA (vedere paragrafo 5.1). Se i livelli di CgA e di gastrina non sono tornati entro il range di riferimento dopo la misurazione iniziale, occorre ripetere le misurazioni 14 giorni dopo l’interruzione del trattamento con un inibitore della pompa protonica.
Lansoprazolo Eurogenerici contiene aspartame
Questo medicinale contiene 5,25 mg di aspartame in ogni compressa orodispersibile.
L’aspartame è una fonte di fenilalanina. Può essere dannoso se si soffre di fenilchetonuria (PKU), una rara malattia genetica in cui la fenilalanina si accumula in quanto l’organismo non riesce a rimuoverla correttamente.
Non sono disponibili dati non-clinici o clinici per valutare l’uso di aspartame in neonati con meno di 12 settimane di vita.
4.5. interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazioneil lansoprazolo può interferire con l’assorbimento di farmaci, laddove il ph gastrico sia critico per la loro biodisponibilità.
Atazanavir
Uno studio ha mostrato che la co-somministrazione di lansoprazolo (60 mg una volta al giorno) con atazanavir 400 mg a volontari sani ha causato una sostanziale diminuzione dell’esposizione ad atazanavir (diminuzione all’incirca del 90% dell’AUC e della Cmax). Il lansoprazolo non deve essere somministrato con atazanavir (vedere paragrafo 4.3).
Ketoconazolo e itraconazolo
La presenza di acido gastrico determina un aumento dell’assorbimento di ketoconazolo e itraconazolo da parte del tratto gastrointestinale. La somministrazione di lansoprazolo potrebbe portare a concentrazioni subterapeutiche di ketoconazolo e itraconazolo, ragion per cui la combinazione deve essere evitata.
Digossina
La co-somministrazione di lansoprazolo e digossina può portare ad un aumento dei livelli plasmatici di digossina. I livelli plasmatici di digossina devono pertanto venire monitorati e la dose di digossina corretta al bisogno, nel momento in cui si inizia e finisce un trattamento con lansoprazolo.
Il lansoprazolo può aumentare le concentrazioni plasmatiche di farmaci che vengono metabolizzati da CYP3A4. Si consiglia cautela quando si associa lansoprazolo con farmaci metabolizzati da questo enzima e che hanno una finestra terapeutica ristretta.
Teofillina
Lansoprazolo riduce le concentrazioni plasmatiche di teofillina, che può diminuire l’effetto clinico atteso per quella dose. Si consiglia cautela nell’associazione dei due farmaci.
Tacrolimus
La co-somministrazione di lansoprazolo aumenta le concentrazioni plasmatiche di tacrolimus (un substrato di CYP3A e della P-gp). L’esposizione al lansoprazolo ha aumentato l’esposizione media di tacrolimus fino all’81%. Si consiglia di monitorare le concentrazioni plasmatiche di tacrolimus all’inizio o alla fine del trattamento concomitante con lansoprazolo.
È stato osservato che lansoprazolo inibisce la proteina di trasporto, la glicoproteina P (P-gp) in vitro. La rilevanza clinica non è conosciuta.
Fluvoxamina
Si deve prendere in considerazione una diminuzione della dose, quando si associa lansoprazolo con fluvoxamina, che è un inibitore del CYP2C19. Uno studio dimostra che le concentrazioni plasmatiche di lansoprazolo aumentano fino a 4 volte.
Gli induttori enzimatici che coinvolgono CYP2C19 e CYP3A4 come la rifampicina e l'erba di san Giovanni (Hypericum perforatum ) possono ridurre considerevolmente le concentrazioni plasmatiche di lansoprazolo.
Sucralfato/antiacidi
Sucralfato/antiacidi possono diminuire la biodisponibilità di lansoprazolo. Lansoprazolo deve essere pertanto assunto almeno un’ora dopo aver preso questi farmaci.
Non è stata dimostrata alcuna interazione clinicamente significativa di lansoprazolo con i farmaci antiinfiammatori non steroidei, sebbene non siano stati condotti studi formali di interazione.
4.6. fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
Non sono disponibili per lansoprazolo dati clinici su gravidanze esposte. Studi su animali non sono indicativi di effetti dannosi diretti o indiretti riguardo alla gravidanza, lo sviluppo embrio-fetale, il parto o lo sviluppo post-natale.
Quindi, l’uso di lansoprazolo è sconsigliato durante la gravidanza.
Allattamento
Non è noto se il lansoprazolo venga escreto nel latte materno umano. Gli studi sugli animali hanno mostrato che lansoprazolo è escreto nel latte.
La decisione se continuare/interrompere l’allattamento al seno o continuare/interrompere la terapia con lansoprazolo deve essere presa tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia con lansoprazolo per la donna.
Fertilità
Non sono disponibili dati circa gli effetti di lansoprazolo sulla fertilità. Gli studi sugli animali non hanno evidenziato alcun effetto sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3).
4.7. effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Possono verificarsi reazioni avverse da farmaco come capogiri, vertigini, disturbi della vista e sonnolenza (vedere paragrafo 4.8). In queste condizioni la capacità di reazione può risultare diminuita.
4.8. effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati sono elencati di seguito per organo, apparato/sistema e per frequenza:
Le frequenze sono definite come: comune (da ≥ 1/100 a < 1/10), non comune (da ≥ 1/1.000 a < 1/100), raro (da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Comune | Non comune | Raro | Molto raro | Non nota | |
Patologie del sistema emolinfopoi etico | Trombocito penia, eosinofilia, leucopenia | Anemia | Agranuloc itosi, pancitope nia | ||
Disturbi del sistema immunitario | Shock anafilattic o | ||||
Disturbi del metabolism o e della nutrizione | Ipomagnes iemia (vedere paragrafo 4.4). | ||||
Disturbi psichiatrici | Depression e | Insonnia, allucinazi oni, stato confusio nale | Allucinazio ni visive | ||
Patologie del sistema nervoso | Cefalea, capogiri | Irrequiet ezza, vertigini, parestesi a, sonnolen za, tremore | |||
Patologie dell’occhio | Disturbi della vista | ||||
Patologie gastrointest inali | Nausea, diarrea, mal di stomaco, stipsi, vomito, | Glossite, candidias dell’esof ago, pancreati | Colite, stomatite |
Comune | Non comune | Raro | Molto raro | Non nota | |
flatulenz a, bocca o gola secca, polipi della ghiandol a fundica (benigni) | te, alterazio ni del senso del gusto | ||||
Patologie epatobiliari | Aumento degli enzimi epatici | Epatite, ittero | |||
Patologie della cute e del tessuto sottocutane o | Orticaria, prurito, eruzione cutanea | Petecchi e, porpora, perdita dei capelli, eritema multifor me, fotosensi bilità | Sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermal e tossica. | Lupus eritematos o cutaneo subacuto (vedere paragrafo 4.4) | |
Patologie del sistema muscolosch eletrico e del tessuto connettivo | Artralgia, mialgia, frattura di anca, polso o della colonna vertebrale (vedere paragrafo 4.4) | ||||
Patologie renali e urinarie | Nefrite interstizi ale | ||||
Patologie dell’apparat o riproduttivo e della mammella | Ginecom astia | ||||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla | Affaticam ento | Edema | Febbre, iperidrosi , angioede |
Comune | Non comune | Raro | Molto raro | Non nota | |
sede di somministra zione | ma, anoressia , impotenz a | ||||
Esami diagnostici | Aumento dei livelli di colesterol o e dei trigliceridi , iposodie mia |
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo.
4.9. sovradosaggio
Non sono noti effetti di sovradosaggio con lansoprazolo nell’uomo (sebbene sia probabile che la tossicità acuta sia bassa) e, di conseguenza, non possono essere date istruzioni per il trattamento. Comunque, dosi giornaliere fino a 180 mg di lansoprazolo per via orale e fino a 90 mg di lansoprazolo per via endovenosa sono state somministrate durante studi clinici senza che si verificassero effetti indesiderati significativi.
Si rimanda al paragrafo 4.8 per possibili sintomi di sovradosaggio con lansoprazolo.
In caso di sospetto sovradosaggio il paziente deve essere monitorato. Il lansoprazolo non viene eliminato in maniera significativa tramite emodialisi. Si raccomanda al bisogno lo svuotamento gastrico, carbone attivo e terapia sintomatica.
5. proprietà farmacologiche
5.1. proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: Inibitori della pompa protonica, Codice ATC: A02BC03
Il lansoprazolo è un inibitore della pompa protonica gastrica. Inibisce lo stadio finale della formazione acida gastrica inibendo l’attività di H+/K+ ATPasi delle cellule parietali nello stomaco. L’inibizione è dose-dipendente e reversibile, e l’effetto si applica sia alla secrezione basale che stimolata dell’acido gastrico. Il lansoprazolo si concentra nelle cellule parietali e si attiva nel loro ambiente acido, laddove reagisce con il gruppo sulfidrilico di H+/K+ ATPasi causando l’inibizione dell’attività enzimatica.
Effetto sulla secrezione acido gastrica
Il lansoprazolo è un inibitore specifico della cellula parietale della pompa protonica. Una dose singola orale di lansoprazolo 30 mg inibisce la secrezione acido gastrica stimolata dalla pentagastrina di circa l'80%. Dopo somministrazione giornaliera ripetuta per sette giorni, si raggiunge un’inibizione della secrezione acido gastrica di circa il 90%. Questo ha un effetto corrispondente sulla secrezione basale di acido gastrico. Una dose singola orale di 30 mg riduce la secrezione basale di circa il 70%, e i sintomi dei pazienti sono conseguentemente alleviati fin dalla prima dose. Dopo otto giorni di somministrazione ripetuta la riduzione è pari a circa l’85%. Un rapido sollievo dei sintomi si ottiene con una compressa orodispersibile (30 mg) al giorno, e la maggior parte dei pazienti con ulcera duodenale guarisce entro 2 settimane, pazienti con ulcera gastrica ed esofagite da reflusso entro 4 settimane. Con la riduzione dell’acidità gastrica, il lansoprazolo crea un ambiente in cui appropriati antibiotici possono essere efficaci verso H. pylori.
Altri effetti correlati all’inibizione acida
Durante il trattamento con medicinali antisecretori, la gastrina sierica aumenta in risposta alla diminuzione della secrezione acida. Anche la CgA aumenta a causa della ridotta acidità gastrica. Il livello aumentato di CgA può interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini. Le prove disponibili pubblicate suggeriscono che gli inibitori della pompa protonica devono essere sospesi tra i 5 giorni e le 2 settimane prima delle misurazioni della CgA. Questo per consentire ai livelli di CgA, che potrebbero essere falsamente elevati a seguito del trattamento con PPI, di tornare entro il range di riferimento.
5.2. proprietà farmacocinetiche
Il lansoprazolo è un racemato di due enantiomeri attivi che sono biotrasformati in forma attiva nell’ambiente acido delle cellule parietali. Poiché il lansoprazolo è rapidamente inattivato dall’acido gastrico, viene somministrato oralmente in forme gastro-protette per l’assorbimento sistemico.
Assorbimento e distribuzione
Il lansoprazolo mostra un’alta biodisponibilità (80–90%) con una dose singola. I livelli di picco plasmatico vengono raggiunti entro 1,5–2,0 ore. L’assunzione di cibo rallenta il tasso di assorbimento di lansoprazolo e riduce la biodisponibilità di circa 50%. Il legame alle proteine plasmatiche è del 97%.
Biotrasformazione ed eliminazione
Il lansoprazolo è ampiamente metabolizzato nel fegato ed i metaboliti sono escreti sia per via renale che biliare. Il metabolismo del lansoprazolo è principalmente catalizzato dall’enzima CYP2C19. Anche l’enzima CYP3A4 contribuisce al processo metabolico. L’emivita di eliminazione plasmatica va da 1 a 2 ore per dosi singole o multiple in volontari sani. Non c’è evidenza di accumulo a seguito di dosi multiple in volontari sani. Nel plasma sono stati identificati derivati sulfonici, sulforati e 5– idrossilici del lansoprazolo. Questi metaboliti hanno pochissima o nessuna attività antisecretoria.
Uno studio con lansoprazolo radiomarcato con C14 ha indicato che circa un terzo della radioattività somministrata è stato escreto nelle urine e due terzi sono stati ritrovati nelle feci.
Farmacocinetica nei pazienti anziani
La clearance di lansoprazolo risulta ridotta negli anziani, con un’emivita di eliminazione aumentata approssimativamente dal 50% al 100%. Il picco dei livelli plasmatici negli anziani non risulta incrementato.
Farmacocinetica nei pazienti pediatrici
La valutazione della farmacocinetica nei bambini di età compresa tra 1 e 17 anni ha mostrato un’esposizione simile a quella degli adulti con dosi di 15 mg per quelli con peso inferiore a 30 kg e 30 mg per quelli con peso superiore. Anche lo studio su una dose di 17 mg/m2 di superficie corporea ovvero di 1 mg/kg di peso corporeo, in bambini da 2–3 mesi fino ad 1 anno di età, ha comportato un’esposizione al lansoprazolo comparabile a quella degli adulti.
È stata notata un’esposizione più lunga a lansoprazolo nei confronti degli adulti in neonati al di sotto di 2–3 mesi di età a dosi sia di 1,0 mg/kg che di 0,5 mg/kg di peso corporeo somministrato in dose singola.
Farmacocinetica in pazienti con compromissione epatica
L’esposizione al lansoprazolo è raddoppiata nei pazienti con insufficienza epatica lieve e molto più aumentata in pazienti con insufficienza epatica moderata e grave.
Metabolizzatori scarsi del CYP2C19
CYP2C19 è soggetto ad un polimorfismo genetico e il 2–6% della popolazione, chiamati scarsi metabolizzatori (PMs), sono omozigoti per l’allele mutante CYP2C19 e quindi sono privi dell’enzima funzionale CYP2C19. L’esposizione a lansoprazolo è diverse volte più alta nei PMs che nei metabolizzatori estensivi (EMs).
5.3. dati preclinici di sicurezza
I dati preclinici derivanti da studi convenzionali di sicurezza farmacologica, a dosi ripetute, di tossicità riproduttiva o di genotossicità non rivelano alcun rischio particolare per l’uomo.
In due studi di carcinogenicità sui ratti, il lansoprazolo ha causato iperplasia dose-correlata delle cellule gastriche ECL e carcinoidi cellulari ECL associati con ipergastrinemia dovuta all’inibizione della secrezione acida. È stata osservata anche metaplasia intestinale, come pure iperplasia delle cellule di Leydig e tumori benigni delle cellule di Leydig. Dopo 18 mesi di trattamento è stata osservata atrofia della retina. Questo non è stato osservato nelle scimmie, nei cani o nei topi.
Negli studi di carcinogenicità sul topo si è sviluppata iperplasia dose-correlata delle cellule gastriche ECL come pure tumori epatici e adenoma della rete testicolare.
La valenza clinica di questi risultati non è nota.
6. informazioni farmaceutiche
6.1. elenco degli eccipienti
Nucleo della compressa
Cellulosa microcristallina
Magnesio carbonato leggero
Idrossipropilcellulosa a bassa sostituzione
Idrossipropilcellulosa (E463)
Rivestimento della barriera
Ipromellosa 3 cps (E464)
Idrossipropilcellulosa a bassa sostituzione
Talco (E553b)
Titanio diossido (E171)
Mannitolo (E421)
Rivestimento enterico
Acido metacrilico – etile acrilato copolimero (1:1) dispersione
Poliacrilato dispersione
Glicerolo monostearato
Poletilenglicole 6000
Polisorbato 80 (Crillet 4)
Trietil citrato
Polisorbato 80
Acido citrico anidro (E330)
Ossido di ferro giallo (E172)
Ossido di ferro rosso (E172)
Talco (E553b)
Compressa pressata
F-Melt Tipo C (che contiene: mannitolo, xilitolo, cellulosa microcristallina, crospovidone, fosfato di calcio dibasico anidro)
Crospovidone
Cellulosa microcristallina
Aspartame (E951)
Aroma fragola (che contiene: aromatizzante, mais maltodestrina, glicole propilenico (E1520))
Magnesio stearato (di origine vegetale) (E470b)
6.2. incompatibilità
Non pertinente.
6.3. periodo di validità
2 anni
6.4. precauzioni particolari per la conservazione
Conservare a temperatura inferiore ai 25°C. Conservare nella confezione originale per proteggere dall’umidità.
6.5. natura e contenuto del contenitore
Lansoprazolo 15 mg compresse orodispersibili sono confezionate in
un blister alluminio/alluminio con foglio di copertura in alluminio un blister alluminio/alluminio con foglio di copertura pelabile un blister essiccante formato a freddo con foglio di copertura in alluminio un blister essiccante formato a freddo con foglio di copertura pelabile inserito in una scatola di cartone.Lansoprazolo 15 mg compresse orodispersibili è disponibile in confezioni da 7, 14, 28, 30 e 56 compresse.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6. precauzioni particolari per la conservazione
Nessuna precauzione particolare.
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
EG S.p.A., Via Pavia 6, 20136 Milano
8. NUMERO/I DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
044145264 – „15 mg compresse orodispersibili“
044145276 – „15 mg compresse orodispersibili“
044145288 – „15 mg compresse orodispersibili“
044145290 – „15 mg compresse orodispersibili“
044145302 – „15 mg compresse orodispersibili“
044145314 – "15 mg compresse OPA/Al/PE/HDPE/Al
044145326 – "15 mg compresse
7 compresse in blister Al/Al
14 compresse in blister Al/Al
28 compresse in blister Al/Al
30 compresse in blister Al/Al
56 compresse in blister Al/Al
OPA/Al/PE/HDPE/Al
044145338 – "15 mg compresse
OPA/Al/PE/HDPE/Al
044145340 – "15 mg compresse
OPA/Al/PE/HDPE/Al
044145353 – "15 mg compresse
OPA/Al/PE/HDPE/Al
orodispersibili" 7 compresse in blister
orodispersibili" 14 compresse in blister
orodispersibili" 28 compresse in blister
orodispersibili" 30 compresse in blister
orodispersibili" 56 compresse in blister
044145365 – „15 mg compresse orodispersibili“ 7 compresse in blister Al/Al/PAP 044145377 – „15 mg compresse orodispersibili“ 14 compresse in blister Al/Al/PAP
044145389 – "15 mg Al/Al/PAP
044145391 – "15 mg Al/Al/PAP
044145403 – "15 mg Al/Al/PAP
044145415 – "15 mg OPA/Al/PE/HDPE/Al/PAP 044145427 – "15 mg OPA/Al/PE/HDPE/Al/PAP 044145439 – "15 mg OPA/Al/PE/HDPE/Al/PAP 044145441 – "15 mg OPA/Al/PE/HDPE/Al/PAP 044145454 – "15 mg OPA/Al/PE/HDPE/Al/PAP
compresse | orodispersibili" | 28 | compresse | in | blister |
compresse | orodispersibili" | 30 | compresse | in | blister |
compresse | orodispersibili" | 56 | compresse | in | blister |
compresse | orodispersibili" | 7 | compresse | in | blister |
compresse | orodispersibili" | 14 | compresse | in | blister |
compresse | orodispersibili" | 28 | compresse | in | blister |
compresse | orodispersibili" | 30 | compresse | in | blister |
compresse | orodispersibili" | 56 | compresse | in | blister |
9. DATA DELLA PRIMA
1. denominazione del medicinale
LANSOPRAZOLO EUROGENERICI 30 mg compresse orodispersibili
2. composizione qualitativa e quantitativa
Ogni compressa orodispersibile contiene 30 mg di lansoprazolo.
Eccipiente(i) con effetti noti:
Ogni compressa orodispersibile da 30 mg contiene 10,50 mg di aspartame.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3. forma farmaceutica
Compressa orodispersibile.
Compresse non rivestite, di colore da bianco a bianco-giallastro con puntini di colore da arancio a marrone scuro e con “30” impresso su di un lato e lisce sull'altro lato.
4. informazioni cliniche
4.1. indicazioni terapeutiche
Trattamento dell’ulcera gastrica e duodenale; Trattamento dell’esofagite da reflusso; Profilassi dell’esofagite da reflusso; Eradicazione dell’infezione da Helicobacter pylori (H. pylori) somministrando contemporaneamente un’adeguata terapia antibiotica per il trattamento di ulcere associate ad H. pylori; Trattamento delle ulcere gastriche e duodenali benigne associate all’uso di FANS in pazienti che necessitano di un trattamento continuativo a base di FANS; Profilassi delle ulcere gastriche e duodenali associate all’uso di FANS in pazienti a rischio (vedere paragrafo 4.2) che necessitano di una terapia continua; Malattia da reflusso gastroesofageo sintomatica; Sindrome di Zollinger-Ellison.Le compresse orodispersibili di lansoprazolo sono indicate per pazienti adulti.
4.2. posologia e modo di somministrazione
Posologia
Per ottenere un effetto ottimale assumere le compresse orodispersibili di lansoprazolo una volta al giorno al mattino, tranne nel caso dell’eradicazione dell’H. pylori che prevede due somministrazioni giornaliere, una al mattino ed una alla sera. Le compresse orodispersibili di lansoprazolo devono essere assunte almeno 30 minuti prima del cibo (vedere paragrafo 5.2). Le compresse orodispersibili di lansoprazolo hanno sapore di fragola e devono essere poste sulla lingua e succhiate lentamente. La compressa si disperde rapidamente in bocca, rilasciando i microgranuli gastroprotetti che sono inghiottiti con la saliva del paziente. In alternativa, la compressa può essere inghiottita intera con un sorso di acqua.
Trattamento dell’ulcera duodenale
La dose raccomandata equivale a 30 mg una volta al giorno per 2 settimane. Per i pazienti, le cui ulcere non cicatrizzano durante questo lasso di tempo, si prolunghi il trattamento per altre 2 settimane allo stesso dosaggio.
Trattamento dell’ulcera gastrica
La dose raccomandata equivale a 30 mg una volta al giorno per 4 settimane. La guarigione dell’ulcera si verifica solitamente entro 4 settimane, ma per quei pazienti le cui ulcere non cicatrizzano entro questo lasso di tempo, può essere utile prolungare il trattamento per altre 4 settimane allo stesso dosaggio.
Esofagite da reflusso
La dose raccomandata equivale a 30 mg una volta al giorno per 4 settimane. Per i pazienti le cui ulcere non cicatrizzano durante questo lasso di tempo, si prolunghi il trattamento per altre 4 settimane allo stesso dosaggio.
Profilassi dell’esofagite da reflusso
15 mg una volta al giorno (per questo dosaggio sono disponibili adeguate concentrazioni posologiche). La dose può essere aumentata a 30 mg/die in caso di necessità.
Eradicazione di Helicobacter pylori
Nel momento in cui si sceglie la terapia di associazione più opportuna si tenga in considerazione la guida ufficiale locale per quanto riguarda la resistenza batterica, la durata del trattamento (per lo più 7 giorni, ma talvolta può durare anche 14 giorni) e l’uso appropriato dei farmaci antibiotici.
La dose raccomandata è 30 mg di lansoprazolo compresse orodispersibili 2 volte al giorno per 7 giorni in combinazione con uno dei seguenti farmaci:
– claritromicina 250–500 mg due volte al giorno + amoxicillina 1 g due volte al giorno
– claritromicina 250 mg due volte al giorno + metronidazolo 400–500 mg due volte al giorno
I tassi di eradicazione dell’H. pylori fino al 90% si ottengono quando la claritromicina è associata a lansoprazolo compresse orodispersibili e amoxicillina o metronidazolo.
Sei mesi dopo il trattamento di successo dell’eradicazione, il rischio di reinfezione è basso e la recidiva è quindi improbabile.
È stato anche esaminato l’uso di una terapia di combinazione che include lansoprazolo 30 mg due volte al giorno, amoxicillina 1 g due volte al giorno e metronidazolo 400–500 mg due volte al giorno. Si sono notati tassi più bassi di eradicazione utilizzando questa combinazione rispetto ai regimi che utilizzano claritromicina. Questa combinazione può essere adatta a coloro che non possono assumere claritromicina come parte della terapia di eradicazione, quando i tassi di resistenza locale al metronidazolo sono bassi.
Trattamento delle ulcere gastriche e duodenali benigne associate all’uso di FANS in pazienti che necessitano di un trattamento continuativo a base di FANS 30 mg una volta al giorno per quattro settimane. In pazienti non completamente cicatrizzati il trattamento può essere continuato per altre quattro settimane. Per pazienti a rischio o con ulcere difficili da cicatrizzare, si deve probabilmente prolungare il trattamento e/o utilizzare una dose più alta.
Profilassi delle ulcere gastriche e duodenali associate all’uso di FANS in pazienti a rischio (ad es. età > 65 o storia di ulcera gastrica o duodenale) che richiedono un trattamento prolungato con FANS
15 mg una volta al giorno (per questo dosaggio sono disponibili adeguate concentrazioni posologiche). Se il trattamento non ha successo si deve utilizzare la dose di 30 mg una volta al giorno.
Trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastroesofageo
La dose raccomandata è di 15 mg (per questo dosaggio sono disponibili adeguate concentrazioni posologiche) o 30 mg al giorno. Il sollievo dei sintomi si ottiene rapidamente. Si deve considerare l’aggiustamento individuale del dosaggio. Se i sintomi non si risolvono entro 4 settimane con una dose giornaliera di 30 mg, si raccomandano ulteriori esami.
Sindrome di Zollinger-Ellison
La dose iniziale raccomandata equivale a 60 mg una volta al giorno. La dose deve essere aggiustata individualmente ed il trattamento deve essere prolungato per il tempo necessario. Sono state impiegate dosi giornaliere fino a 180 mg. Se la dose giornaliera richiesta supera i 120 mg, questa deve essere somministrata in due dosi frazionate.
Popolazioni speciali
Pazienti anziani
A causa della clearance ridotta di lansoprazolo negli anziani può essere necessario un aggiustamento della dose sulla base di bisogni individuali. Non si deve superare la dose giornaliera di 30 mg negli anziani a meno che non vi siano indicazioni cliniche impellenti.
Compromissione della funzionalità renale o epatica
Non è necessario adattare il dosaggio nei pazienti con alterata funzione renale. Si devono monitorare regolarmente i pazienti con malattia epatica moderata o severa e si raccomanda una riduzione del 50% della dose giornaliera (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Popolazione pediatrica
L’uso di lansoprazolo compresse orodispersibili non è raccomandato nei bambini perché i dati clinici sono limitati (vedere anche paragrafo 5.2). Il trattamento di bambini di età inferiore ad un anno deve essere evitato poiché i dati disponibili non hanno mostrato benefici nel trattamento della malattia da reflusso gastroesofageo.
Modo di somministrazione
Per uso orale.
4.3. controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Il lansoprazolo non deve essere somministrato con atazanavir (vedere paragrafo 4.5).
4.4. avvertenze speciali e precauzioni d’impiego
Come con altre terapie anti-ulcera si deve escludere l’eventualità di tumori gastrici maligni quando si tratta un’ulcera gastrica con lansoprazolo perché lansoprazolo può mascherare i sintomi e ritardare la diagnosi.
È stata segnalata grave ipomagnesiemia in pazienti trattati con inibitori della pompa protonica come lansoprazolo per almeno tre mesi e in molti casi per un anno. Gravi sintomi di ipomagnesiemia includono stanchezza, tetania, delirio, convulsioni, capogiri e aritmia ventricolare. Essi, inizialmente, si possono manifestare in modo insidioso ed essere trascurati. L’ipomagnesiemia, nella maggior parte dei pazienti, migliora dopo l’assunzione di magnesio e la sospensione dell’inibitore della pompa protonica.
Gli operatori sanitari devono considerare l’eventuale misurazione dei livelli di magnesio prima di iniziare il trattamento con un inibitore della pompa protonica e periodicamente durante il trattamento nei pazienti in terapia per un periodo prolungato o in terapia con digossina o medicinali che possono causare ipomagnesiemia (ad esempio diuretici).
Il lansoprazolo deve essere usato con cautela in pazienti con disfunzione epatica moderata e severa (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Ci si può attendere che la diminuita acidità gastrica dovuta a lansoprazolo possa causare un aumento della quantità gastrica di batteri normalmente presenti nel tratto gastrointestinale. Il trattamento con lansoprazolo può lievemente aumentare il rischio di infezioni gastrointestinali sostenute da Salmonella e Campylobacter.
In pazienti affetti da ulcere gastro-duodenali, si deve considerare la possibilità di infezione da H. pylori come un fattore eziologico.
Se lansoprazolo è utilizzato in combinazione con antibiotici per la terapia di eradicazione dell’H. pylori, allora si devono anche seguire le istruzioni per l’uso di questi antibiotici.
A causa dei limitati dati di sicurezza per i pazienti in trattamento di mantenimento per più di un anno, si deve effettuare regolarmente in questi pazienti una regolare revisione del trattamento e la valutazione completa del rischio/beneficio.
Sono stati riportati molto raramente casi di colite in pazienti che assumono lansoprazolo. Quindi, in caso di diarrea severa e /o persistente si deve considerare l’interruzione del trattamento.
Il trattamento per la prevenzione di ulcere peptiche di pazienti che hanno bisogno di un trattamento continuo con FANS deve essere limitato per i pazienti ad alto rischio (es. precedente sanguinamento gastrointestinale, perforazione o ulcera, età avanzata, uso concomitante di medicinali che aumentano la possibilità di eventi avversi del tratto gastrointestinale superiore [ad esempio corticosteroidi o anticoagulanti], presenza di un fattore di grave co-morbidità o uso prolungato di FANS alle dosi massime raccomandate).
Gli inibitori della pompa protonica, specialmente se usati a dosaggi elevati e per periodi prolungati (> 1 anno), potrebbero causare un lieve aumento di rischio di fratture dell’anca, del polso e della colonna vertebrale, soprattutto in pazienti anziani o in presenza di altri fattori di rischio conosciuti. Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori della pompa protonica potrebbero aumentare il rischio complessivo di frattura dal 10% al 40%. Tale aumento potrebbe essere in parte dovuto ad altri fattori di rischio. I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere le cure in base alle attuali linee guida di pratica clinica e devono assumere un’adeguata quantità di vitamina D e calcio.
Lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS)
Gli inibitori della pompa protonica sono associati alla comparsa di casi molto rari di LECS. In caso di lesioni, soprattutto se interessano le aree cutanee esposte al sole, e se sono associate ad artralgia, il paziente deve immediatamente rivolgersi al medico e il professionista sanitario deve prendere in considerazione la sospensione del trattamento con lansoprazolo. La comparsa di LECS in seguito a un precedente trattamento con un inibitore della pompa protonica può aumentare il rischio di LECS con altri inibitori della pompa protonica.
Interferenza con esami di laboratorio
Un livello aumentato di Cromogranina A (CgA) può interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini. Per evitare tale interferenza, il trattamento con lansoprazolo deve essere sospeso per almeno 5 giorni prima delle misurazioni della CgA (vedere paragrafo 5.1). Se i livelli di CgA e di gastrina non sono tornati entro il range di riferimento dopo la misurazione iniziale, occorre ripetere le misurazioni 14 giorni dopo l’interruzione del trattamento con inibitore della pompa protonica.
Lansoprazolo compresse orodispersibili contiene aspartame. L’aspartame contiene una fonte di fenilalanina che può essere potenzialmente dannosa per pazienti affetti da fenilchetonuria.
4.5. interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazione
Effetti di lansoprazolo con altri medicinali
Medicinali il cui assorbimento dipende dal pH
Lansoprazolo può interferire con l’assorbimento di farmaci laddove il pH gastrico è critico per la loro biodisponibilità.
Atazanavir
Uno studio ha mostrato che la co-somministrazione di lansoprazolo (60 mg una volta al giorno) con atazanavir 400 mg a volontari sani ha causato una sostanziale diminuzione all’esposizione ad atazanavir (approssimativamente la diminuzione del 90% dell’AUC e della Cmax.). Il lansoprazolo non deve essere somministrato con atazanavir (vedere paragrafo 4.3).
Ketoconazolo e itraconazolo
La presenza di acido gastrico determina un aumento dell’assorbimento di ketoconazolo e itraconazolo da parte del tratto gastrointestinale. La somministrazione di lansoprazolo potrebbe portare a concentrazioni subterapeutiche di ketoconazolo e itraconazolo, ragion per cui la combinazione deve essere evitata.
Digossina
La co- somministrazione di lansoprazolo e digossina può portare ad un aumento dei livelli plasmatici di digossina. Quindi si devono monitorare i livelli plasmatici di digossina e la dose di digossina deve essere adattata, se necessario, quando si inizia o si termina il trattamento con lansoprazolo.
Lansoprazolo può aumentare le concentrazioni plasmatiche dei farmaci metabolizzati da CYP3A4. Si consiglia cautela quando si associa lansoprazolo con farmaci metabolizzati da questo enzima e che hanno una finestra terapeutica ristretta.
Teofillina
Lansoprazolo riduce le concentrazioni plasmatiche di teofillina, che può diminuire l’effetto clinico atteso per quella dose. Si consiglia cautela nell’associazione dei due farmaci.
Tacrolimus
La co-somministrazione di lansoprazolo aumenta le concentrazioni plasmatiche di tacrolimus (un CYP3A e substrato P-gp). L’esposizione al lansoprazolo ha aumentato l’esposizione media di tacrolimus fino all’81%. Si consiglia di monitorare le concentrazioni plasmatiche di tacrolimus all’inizio o alla fine del trattamento concomitante con lansoprazolo.
È stato osservato che lansoprazolo inibisce il trasporto della proteina P-glicoproteina (P-gp) in vitro. La rilevanza clinica non è conosciuta.
Fluvoxamina
Si deve considerare una diminuzione della dose quando si associa lansoprazolo con fluvoxamina inibitore del CYP2C19. Uno studio ha dimostrato che le concentrazioni plasmatiche di lansoprazolo aumentano fino a 4 volte.
Gli enzimi induttori che influenzano CYP2C19 e CYP3A4 come rifampicina e erba di san Giovanni (Hypericum perforatum) possono ridurre marcatamente le concentrazioni plasmatiche di lansoprazolo.
Sucralfato/antiacidi
Sucralfato/antiacidi possono diminuire la biodisponibilità di lansoprazolo. Quindi lansoprazolo deve essere assunto almeno un’ora dopo aver preso questi farmaci.
Non è stata dimostrata alcuna interazione clinicamente significativa con i farmaci anti- infiammatori non steroidei, sebbene non siano stati condotti studi formali di interazione.
4.6. fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
Non sono disponibili per lansoprazolo dati clinici su gravidanze esposte. Studi su animali non sono indicativi di effetti dannosi diretti o indiretti riguardo la gravidanza, lo sviluppo embrio-fetale, il parto o lo sviluppo post-natale. Quindi l’uso di lansoprazolo è sconsigliato durante la gravidanza.
Allattamento
Non è noto se il lansoprazolo venga escreto nel latte materno. Gli studi sugli animali hanno mostrato che lansoprazolo è escreto nel latte.
La decisione se continuare/interrompere l’allattamento al seno o continuare/interrompere la terapia con lansoprazolo deve essere presa tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia con lansoprazolo per la donna.
Fertilità
Non sono disponibili dati circa gli effetti del lansoprazolo sulla fertilità. In seguito a trattamento in studi su animali la fertilità non è risultata influenzata (vedere paragrafo 5.3).
4.7. effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Possono verificarsi reazioni avverse da farmaco come capogiro, vertigini, disturbi della vista e sonnolenza (vedere paragrafo 4.8). In queste condizioni la capacità di reazione può risultare diminuita.
4.8. effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati sono elencati di seguito per classe di organo e frequenza:
Le frequenze sono definite come comune (da ≥1/100 a <1/10); non comune (da ≥ 1/1000 a <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Comune | Non comune | Raro | Molto raro | Non nota | |
Patologie del sistema emolinfopoi etico | Trombocitop enia, eosinofilia, leucopenia | Anemia | Agranuloci tosi, pancitope nia | ||
Disturbi del sistema immunitario | Shock anafilattic o | ||||
Disturbi del metabolism o e della nutrizione | Ipomagnes iemia (vedere paragrafo 4.4) |
Disturbi psichiatrici | Depressione | Insonnia, allucinazi oni, confusion e | Allucinazio ni visive | ||
Patologie del sistema nervoso | Cefalea, capogiro | Irrequiete zza, vertigini, parestesi a, sonnolenz a, tremore | |||
Patologie dell’occhio | Alterazion i della visione | ||||
Patologie gastrointest inali | Nausea, diarrea, mal di stomaco, stipsi, vomito, flatulenza, secchezza della bocca o della gola, polipi della ghiandola fundica (benigni) | Glossite, candidosi dell’esofa go, pancreati te, disturbi del gusto | Colite, stomatite | ||
Patologie epatobiliari | Aumento dei livelli degli enzimi epatici | Epatite, ittero | |||
Patologie della cute e del tessuto sottocutane o | Orticaria, prurito, rash | Petecchie , porpora, perdita di capelli, eritema multiform e, fotosensi bilità | Sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermic a tossica | Lupus eritematos o cutaneo sub-acuto (vedere paragrafo 4.4) | |
Patologie del sistema | Artralgia, mialgia, |
muscolosch eletrico e del tessuto connettivo | frattura dell’anca, del polso e della colonna vertebrale (vedere paragrafo 4.4) | ||||
Patologie renali e urinarie | Nefrite interstizia le | ||||
Patologie dell’apparat o riproduttivo e della mammella | Ginecoma stia | ||||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministr azione | Affaticame nto | Edema | Febbre, iperidrosi, angioede ma, anoressia , impotenz a | ||
Esami diagnostici | Aumento dei livelli di colesterolo e trigliceridi, iponatriem ia. |
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo .
4.9. sovradosaggio
Non sono noti effetti di sovradosaggio con lansoprazolo nell’uomo (sebbene sia possibile una bassa tossicità acuta) e di conseguenza non possono essere date istruzioni per il trattamento. Comunque, dosi giornaliere fino 180 mg di lansoprazolo per via orale e fino a 90 mg di lansoprazolo per via endovenosa sono state somministrate durante studi clinici senza che si siano verificati effetti indesiderati significativi.
Ci si riferisca al paragrafo 4.8 per possibili sintomi di sovradosaggio con lansoprazolo.
In caso di sospetto sovradosaggio il paziente deve essere monitorato. Lansoprazolo non è significativamente eliminato tramite emodialisi. Se necessario si raccomanda svuotamento gastrico, carbone e terapia sintomatica.
5. proprietà farmacologiche
5.1. proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: Inibitori della pompa protonica, Codice ATC: A02BC03.
Lansoprazolo è un inibitore della pompa protonica gastrica. Inibisce lo stadio finale della formazione acida gastrica inibendo l’H+/K+ ATPasi delle cellule parietali nello stomaco. L’inibizione è dose-dipendente e reversibile e l’effetto si applica sia alla secrezione di acido gastrico basale e stimolata. Lansoprazolo si concentra nelle cellule parietali e diventa attivo nel loro ambiente acido, laddove reagisce con il gruppo sulfidrilico di H+/K+ ATPasi causando l’inibizione dell’attività enzimatica.
Effetto sulla secrezione acido-gastrica
Lansoprazolo è un inibitore specifico della cellula parietale della pompa protonica. Una dose singola orale di 30 mg di lansoprazolo inibisce la secrezione acido-gastrica stimolata da pentagastrina di circa l’80%. Dopo somministrazione giornaliera ripetuta per sette giorni, si raggiunge un’inibizione della secrezione acido-gastrica del 90%. Questo ha un effetto corrispondente sulla secrezione basale di acido gastrico. Una dose singola orale di 30 mg riduce la secrezione basale di circa il 70% e i sintomi dei pazienti sono conseguentemente alleviati fin dalla prima dose. Dopo otto giorni di somministrazione ripetuta la riduzione è pari a circa l’85%. Un rapido sollievo dei sintomi si ottiene con una compressa orodispersibile (30 mg) al giorno e la maggior parte dei pazienti con ulcera duodenale guarisce entro 2 settimane, pazienti con ulcera gastrica ed esofagite da reflusso entro 4 settimane. Con la riduzione dell’acidità gastrica, lansoprazolo crea un ambiente in cui appropriati antibiotici possono essere efficaci verso H. pylori.
Altri effetti correlati all’inibizione acida
Durante il trattamento con medicinali antisecretori, la gastrina sierica aumenta in risposta alla diminuzione della secrezione acida. Anche la CgA aumenta a causa della ridotta acidità gastrica. Il livello aumentato di CgA può interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini. Le prove disponibili pubblicate suggeriscono che gli inibitori della pompa protonica devono essere sospesi tra i 5 giorni e le 2 settimane prima delle misurazioni della CgA. Questo per consentire ai livelli di CgA, che potrebbero essere falsamente elevati a seguito del trattamento con IPP, di tornare entro il range di riferimento.
5.2. proprietà farmacocinetiche
Lansoprazolo è un racemato di due enantiomeri attivi che sono biotrasformati in forma attiva nell’ambiente acido delle cellule parietali. Poiché lansoprazolo è rapidamente inattivato dall’acido gastrico, viene somministrato oralmente in forme gastroprotette per l’assorbimento sistemico.
Assorbimento e distribuzione
Lansoprazolo mostra alta biodisponibilità (80–90%) con una dose singola. I livelli di picco plasmatico vengono raggiunti entro 1.5–2.0 ore. L’assunzione di cibo rallenta il tasso di assorbimento di lansoprazolo e riduce la biodisponibilità di circa 50%. Il legame alle proteine plasmatiche è 97%.
Biotrasformazione ed eliminazione
Lansoprazolo è ampiamente metabolizzato nel fegato e i metaboliti sono escreti per via renale e biliare. Il metabolismo del lansoprazolo è principalmente catalizzato dall’enzima CYP2C19. Anche l’enzima CYP3A4 contribuisce al metabolismo. L’emivita di eliminazione plasmatica va da 1 a 2 ore a seguito di dosi singole o multiple in volontari sani. Non c’è evidenza di accumulo a seguito di dosi multiple in volontari sani. Nel plasma sono stati identificati sulfone, sulfide e 5– idrossil derivati di lansoprazolo. Questi metaboliti hanno pochissima o nessuna attività antisecretoria.
Uno studio con lansoprazolo marcato 14C ha indicato che circa un terzo della radioattività somministrata è stata escreta nelle urine e due terzi è stata ritrovata nelle feci.
Farmacocinetica nei pazienti anziani
La clearance di lansoprazolo è diminuita negli anziani, con un’emivita di eliminazione aumentata approssimativamente dal 50% al 100%. Il picco dei livelli plasmatici non è aumentato negli anziani.
Farmacocinetica nei pazienti pediatrici
La valutazione della farmacocinetica nei bambini di età da 1 a 17 anni ha mostrato un’esposizione simile a quella degli adulti con dosi di 15 mg per quelli con peso inferiore a 30 kg e 30 mg per quelli con peso superiore. Anche la sperimentazione di una dose di 17 mg/m2 di superficie corporea o di 1 mg/kg di peso corporeo, in bambini di 2–3 mesi fino ad 1 anno di età, ha comportato un’esposizione di lansoprazolo comparabile a quella degli adulti.
È stata notata un’esposizione più lunga a lansoprazolo nei confronti degli adulti in neonati al di sotto di 2–3 mesi di età a dosi sia di 1,0 mg/kg e 0,5 mg/kg di peso corporeo somministrato in dose singola.
Farmacocinetica nella compromissione epatica
L’esposizione al lansoprazolo è raddoppiata nei pazienti con insufficienza epatica lieve e molto più aumentata in pazienti con insufficienza epatica moderata e grave.
Metabolizzatori poveri di CYP2C19
CYP2C19 è soggetto ad un polimorfismo genetico e il 2–6% dei soggetti, chiamati scarsi metabolizzatori (PMs), sono omozigoti per l’allele mutante CYP2C19 e quindi perdono l’enzima funzionale CYP2C19. L’esposizione a lansoprazolo è diverse volte più alta nei PMs che nei metabolizzatori estensivi (EMs).
5.3. dati preclinici di sicurezza
I dati preclinici derivanti da studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità per dose ripetuta, tossicità riproduttiva o genotossicità non rivelano alcun rischio speciale per l’uomo.
In due studi di carcinogenicità sui ratti, lansoprazolo ha causato iperplasia dose-correlata delle cellule gastriche ECL e carcinoidi cellulari ECL associati con ipergastrinemia dovuta all’inibizione della secrezione acida. È stata osservata anche metaplasia intestinale, come pure iperplasia delle cellule di Leydig e tumori benigni delle cellule di Leydig. Dopo 18 mesi di trattamento è stata osservata atrofia della retina. Questo non è stato osservato nelle scimmie, nei cani o nei topi.
Negli studi di carcinogenicità sul topo si è sviluppata iperplasia dose-correlata delle cellule gastriche ECL come pure tumori epatici e adenoma della rete testicolare.
La valenza clinica di questi risultati non è nota.
6. informazioni farmaceutiche
6.1. elenco degli eccipienti
Nucleo della compressa
Cellulosa microcristallina
Magnesio carbonato leggero
Idrossipropilcellulosa a bassa sostituzione
Idrossipropilcellulosa (E463)
Rivestimento della barriera
Ipromellosa 3 cps (E464)
Idrossipropilcellulosa a bassa sostituzione
Talco (E553b)
Titanio diossido (E171)
Mannitolo (E421)
Rivestimento enterico
Acido metacrilico-etile acrilato copolimero (1:1) dispersione
Poliacrilato dispersione
Glicerolo monostearato
Polietilenglicole 6000
Polisorbato 80 (Crillet 4)
Trietil citrato
Polisorbato 80
Acido citrico anidro (E330)
Ferro ossido giallo (E172)
Ferro ossido rosso (E172) Talco (E553b)
Compressa pressata
F-Melt Tipo C (che contiene mannitolo, xilitolo, cellulosa microcristallina, crospovidone, fosfato di calcio dibasico anidro)
Crospovidone
Cellulosa microcristallina
Aspartame (E951)
Aroma fragola (che contiene: aromatizzante, mais maltodestrina, glicole propilenico (E1520))
Magnesio stearato (di origine vegetale) (E470b)
6.2. incompatibilità
Non pertinente.
6.3. periodo di validità
2 anni.
6.4. precauzioni particolari per la conservazione
Conservare a temperatura inferiore a 25°C. Conservare nella confezione originale per proteggere dall’umidità.
6.5. natura e contenuto del contenitore
Lansoprazolo 30 mg compresse orodispersibili è confezionato in
Blister alluminio/alluminio con foglio di chiusura in alluminio Blister alluminio/alluminio con foglio di chiusura a strappo Blister saldato a freddo con essiccante e foglio di chiusura in alluminio Blister saldato a freddo con essiccante e foglio di chiusura a strappoche viene poi inserito in un astuccio.
Lansoprazolo 30 mg compresse orodispersibili è disponibile in confezioni da 7, 14, 28, 30 e 56 compresse.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6. precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Nessuna istruzione particolare.
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
EG S.p.A., Via Pavia 6, 20136 Milano