Riassunto delle caratteristiche del prodotto - KETOPROFENE SALE DI LISINA E-PHARMA TRENTO
1. denominazione del medicinale
Ketoprofene sale di lisina E-Pharma Trento 40 mg compresse orodispersibili.
Ketoprofene sale di lisina
2. composizione qualitativa e quantitativa
Ogni compressa contiene:
Principio attivo: ketoprofene sale di lisina 40 mg (corrispondente a 25 mg di ketoprofene)
Eccipienti con effetti noti: sorbitolo (E420) 52,75 mg, saccarosio 50 mg, aspartame 15 mg (E951).
Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3. forma farmaceutica
Compressa orodispersibile (compressa)
Compressa di colore da bianco ad avorio e di forma circolare.
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
Dolori di diversa origine e natura, ed in particolare:
mal di testa, mal di denti, nevralgie, dolori mestruali, dolori muscolari e osteoarticolari.
4.2 posologia e modo di somministrazione
Posologia
Adulti e ragazzi sopra i 15 anni: 1 compressa, in dose singola, o ripetuta 2–3 volte al giorno, nelle forme dolorose di maggiore intensità.
Non superare le dosi consigliate.
La durata della terapia dovrà essere limitata al superamento dell'episodio doloroso.
Deve essere usata la dose efficace più bassa per il periodo più breve necessario ad alleviare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).
Anziani: i pazienti anziani dovrebbero attenersi ai dosaggi minimi sopraindicati.
Popolazione pediatrica: Ketoprofene sale di lisina E-Pharma Trento è controindicato nei bambini di età inferiore ai 15 anni (vedere paragrafo 4.3)
Modo di somministrazione
Sciogliere la compressa in bocca, quindi deglutire. Ketoprofene sale di lisina E-Pharma Trento si dissolve con la saliva: questo ne consente l'impiego senza acqua.
È preferibile assumere il prodotto a stomaco pieno.
4.3 controindicazioni
Il farmaco non va somministrato nei seguenti casi:
– pazienti con una storia di reazioni di ipersensibilità come broncospasmo, attacchi d'asma, rinite acuta, orticaria, eruzioni cutanee o altre reazioni di tipo allergico al principio attivo ketoprofene, o a sostanze con analogo meccanismo d'azione (per esempio acido acetilsalicilico o altri FANS).
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Documento reso disponibile da AIFA il 25/01/2022
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Reazioni anafilattiche gravi, raramente fatali, sono state osservate in questi pazienti (vedere paragrafo 4.8).
– pazienti con ipersensibilità ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1;
– terzo trimestre di gravidanza e durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.6 – gravidanza e allattamento);
– bambini al di sotto dei 15 anni;
– severa insufficienza cardiaca;
– pazienti con ulcera gastrica o duodenale, gastrite e dispepsia cronica;
– ulcera peptica/emorragia attiva o storia di ulcera peptica ricorrente/emorragia (due o più episodi distinti di dimostrata ulcerazione o emorragia);
– precedenti anamnestici di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione relativa a precedenti trattamenti con FANS;
– soggetti con leucopenia o piastrinopenia, con emorragie in atto o diatesi emorragica, in corso di trattamento con anticoagulanti;
– pazienti con grave insufficienza renale o epatica;
– pazienti sottoposti ad importanti interventi chirurgici.
È sconsigliata, inoltre, la somministrazione contemporanea ad altri farmaci antinfiammatori e ad acido acetilsalicilico.
4.4 avvertenze speciali e precauzioni d’impiego
4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Associazioni non raccomandate
Altri FANS, (compresi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi 2) e alte dosi di salicilati: aumento del rischio di ulcerazione gastrointestinali e sanguinamento.
Anticoagulanti (eparina e warfarin) e inibitori dell’aggregazione piastrinica (ticlopidina, clopidogrel): Aumento del rischio di sanguinamento (vedere – paragrafo 4.4 – avvertenze speciali e precauzioni d’impiego).
Se la co-somministrazione è inevitabile, i pazienti devono essere sottoposti a stretto monitoraggio. I FANS possono amplificare gli effetti degli anticoagulanti, come warfarin (vedi sezione 4.4).
Litio: Rischio di aumento dei livelli plasmatici di litio, che possono raggiungere livelli tossici a causa della diminuzione dell’escrezione renale di litio. Se necessario, i livelli plasmatici di litio devono essere attentamente monitorati e il dosaggio di litio deve essere aggiustato durante e dopo la terapia con FANS.
Metotrexato , a dosi superiori di 15 mg/settimana: aumento del rischio di tossicità ematica del metotrexato, soprattutto se somministrato ad alte dosi (>15 mg/settimana), probabilmente correlato allo spostamento dalle proteine leganti il metrotrexato e alla diminuzione della clearance renale.
I pazienti sottoposti a trattamento con tali farmaci debbono consultare il medico prima di assumere Ketoprofene sale di lisina E-Pharma Trento.
Associazioni che richiedono precauzione
Diuretici: pazienti che stanno assumendo diuretici e tra questi, quelli particolarmente disidratati, sono maggiormente a rischio di sviluppare insufficienza renale secondaria alla riduzione del flusso ematico renale causata dall’inibizione delle prostaglandine. Questi pazienti devono essere reidratati prima di iniziare la co-somministrazione ed è necessario monitorare strettamente la funzionalità renale (si veda Sezione 4.4) dopo l’inizio del trattamento.
I FANS possono ridurre l’effetto dei diuretici.
ACE-inibitori, betabloccanti e antagonisti dell’angiotensina II: Il trattamento con un FANS può ridurre l’effetto dei farmaci antiipertensivi mediante inibizione della sintesi delle prostaglandine vasodilatatrici.
Nei pazienti con compromissione della funzionalità renale (ad es. pazienti disidratati e pazienti anziani) la co-somministrazione di un ACE-inibitore o di un antagonista dell’angiotensina II e di agenti in grado di inibire la ciclo-ossigenasi può portare ad un ulteriore deterioramento della funzione renale, che comprende una possibile insufficienza renale acuta.
Quindi, la combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani.
I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l’inizio della terapia concomitante.
Metotrexato a dosi inferiori a 15 mg/settimana: Eseguire un monitoraggio settimanale dell’esame emocitometrico completo durante le prime settimane dell’associazione. Aumentare la frequenza del monitoraggio in presenza di un peggioramento anche lieve della funzionalità renale, così come negli anziani.
Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione gastrointestinale o sanguinamento (vedere paragrafo 4.4 – Avvertenze speciali e precauzioni di impiego).
Pentossifillina: aumento del rischio di sanguinamento. Controlli clinici più frequenti e monitoraggio del tempo di sanguinamento.
Ipoglicemizzanti orali: Sono da tener presenti eventuali interazioni con gli ipoglicemizzanti orali.
Trombolitici e Agenti anti-aggreganti: aumento del rischio di sanguinamento.
Inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): aumento del rischio di emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4 – Avvertenze speciali e precauzioni di impiego).
Probenecid: La concomitante somministrazione di probenecid può ridurre marcatamente la clearance plasmatica del ketoprofene.
Difenilidantoina e sulfamidici: poiché il legame proteico del ketoprofene è elevato, può essere necessario ridurre il dosaggio di difenilidantoina o di sulfamidici che dovessero essere somministrati contemporaneamente.
4.6 fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
L'inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale.
Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi di gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell'1%, fino a circa l'1,5%. È stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia.
Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalità embrione-fetale.
Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.
Pertanto il ketoprofene non deve essere somministrato durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, se non strettamente necessario.
Se il ketoprofene è usato da una donna in fase di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, il dosaggio deve essere mantenuto il più basso possibile per la durata di trattamento più breve possibile.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a:
– tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
– disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo-idroamniosi;
la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:
– possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che può occorrere anche a dosi molto basse;
– inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.
Di conseguenza, il ketoprofene è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.
Allattamento
Non vi sono informazioni disponibili sull’escrezione di ketoprofene nel latte materno. Il ketoprofene è controindicato durante l’allattamento.
Fertilità
L'uso dei FANS può ridurre la fertilità femminile ed è sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza così come l’uso di qualsiasi farmaco inibitore della sintesi delle prostaglandine e delle ciclo-ossigenasi. La somministrazione dei FANS dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilità o che sono sottoposte a indagini sulla fertilità.
4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
I pazienti devono essere avvisati della possibilità di insorgenza di sonnolenza, senso di vertigine o convulsioni e di evitare di guidare, usare macchinari se compaiono questi sintomi.
4.8 effetti indesiderati
Apparato Gastrointestinale: gli eventi avversi più comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4 – Avvertenze speciali e precauzioni di impiego). La frequenza e l'entità di tali effetti risultano sensibilmente ridotte assumendo il farmaco a stomaco pieno.
In casi eccezionali, le manifestazioni di ipersensibilità possono assumere il carattere di reazioni sistemiche severe (edema della laringe, edema della glottide, dispnea, palpitazione) sino allo shock anafilattico. In questi casi si rende necessaria un'assistenza medica immediata.
Classificazione delle frequenze attese:
Molto comune (1/10), comune (da 1/100 a ≤1/10), non comune (da 1/1000 a ≤1/100), raro (da 1/10000 a ≤1/1000), molto raro (≤1/10000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Le seguenti reazioni avverse sono state osservate con l’uso di ketoprofene negli adulti:
Classificazione per Sistemi ed Organi | Frequenza | Effetto indesiderato |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Raro | Anemia emorragica |
Non nota | Trombocitopenia, agranulocitosi, ipoplasia insufficienza midollare | |
Disturbi del sistema immunitario | Non nota | Reazioni anafilattiche (compreso shock), ipersensibilità |
Disturbi psichiatrici | Non nota | Alterazioni dell'umore |
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Documento reso disponibile da AIFA il 25/01/2022
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Patologie del sistema nervoso | Non comune | Mal di testa, vertigini, sonnolenza |
Raro | Parestesie | |
Non nota | Convulsioni, disgeusia | |
Patologie dell’occhio | Raro | Visione offuscata (vedere paragrafo 4.4 – Avvertenze speciali e precauzioni di impiego) |
Patologie dell'orecchio e del labirinto | Raro | Tinnito |
Patologie cardiache | Non nota | Insufficienza cardiaca |
Patologie vascolari | Non nota | Ipertensione, vasodilatazione |
Patologie respiratorie, | Raro | Asma |
toraciche e mediastiniche | Non nota | Broncospasmo (soprattutto nei pazienti con ipersensibilità accertata all’acido acetilsalicilico e ad altri FANS), rinite, dispnea, edema della laringe, edema della glottide |
Patologie gastrointestinali | Comune | Dispepsia, nausea, dolore addominale, vomito |
Non comune | Stipsi, diarrea, flatulenza, gastrite | |
Raro | Stomatite, ulcera peptica | |
Non nota | Esacerbazione di colite e morbo di Crohn, emorragia e perforazione gastrointestinale, stomatite ulcerativa, melena, ematemesi, ulcera e perforazione duodenale | |
Patologie epatobiliari | Raro | Epatite, aumento delle transaminasi, livelli di bilirubina sierica elevati dovuti a disturbi epatici |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Non comune | Rash, prurito |
Non nota | Reazioni da fotosensibilità, alopecia, orticaria, angioedema, eruzioni bollose tra cui sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica, edema, esantema | |
Patologie renali e urinarie | Non nota | Insufficienza renale acuta, nefrite tubulo interstiziale, sindrome nefritica, test della funzione renale alterati |
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione | Non comune | Affaticamento, edema |
Esami diagnostici | Raro | Peso aumentato |
Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p. es. infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4 – Avvertenze speciali e precauzioni di impiego).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo all’indirizzo .
4.9 sovradosaggio
Sintomi
Sono stati riportati casi di sovradosaggio con dosi fino a 2,5 g di ketoprofene. Nella maggior parte dei casi, i sintomi osservati sono stati benigni e limitati a letargia, sonnolenza, mal di testa, vertigini, confusione e perdita di coscienza, così come dolore, nausea, vomito, dolore epigastrico. Si possono verificare anche emorragia gastrointestinale, ipotensione, depressione respiratoria e cianosi.
Trattamento
Non esistono antidoti specifici in caso di sovradosaggio di ketoprofene. In caso di sospetto sovradosaggio massivo si raccomanda una lavanda gastrica e si consiglia di istituire un trattamento sintomatico e di supporto per compensare la disidratazione, monitorare l’escrezione urinaria e correggere l’acidosi, se presente.
In casi di insufficienza renale, l’emodialisi può essere utile per rimuovere il farmaco in circolo.
5. proprieta' farmacologiche
5.1 proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: farmaci antinfiammatori/antireumatici, non steroidei – derivati dell’acido propionico
Codice ATC: M01AE03.
Ketoprofene sale di lisina e più solubile del ketoprofene acido.
Il meccanismo d'azione dei FANS è correlato alla riduzione della sintesi delle prostaglandine mediante l’inibizione dell'enzima ciclo ossigenasi.
In specifico, si osserva una inibizione della trasformazione dell'acido arachidonico negli endoperossidi ciclici, PGG2 e PGH2, precursori delle prostaglandine PGE1, PGE2, PGF2a e PGD2 e anche della prostaciclina PGI2 e dei trombossani (TxA2 e TxB2). Inoltre, l'inibizione della sintesi delle prostaglandine può interferire con altri mediatori quali le chinine, provocando un’azione indiretta che andrebbe ad addizionarsi all'azione diretta.
Ketoprofene sale di lisina possiede un marcato effetto analgesico, correlato sia con il suo effetto antinfiammatorio sia con un effetto centrale.
Le manifestazioni flogistiche dolorose sono eliminate o attenuate favorendo la mobilita articolare.
5.2 proprietà farmacocinetiche
Assorbimento
Il ketoprofene sale di lisina viene rapidamente e quasi completamente assorbito.
Da uno studio di farmacocinetica di Ketoprofene sale di lisina E-Pharma Trento condotto su 24 soggetti risulta che le concentrazioni massime plasmatiche di ketoprofene vengono raggiunte dopo 25 minuti dalla somministrazione. Da questo studio si evidenzia si evidenzia che a 5’ vengono raggiunti livelli plasmatici di 0,55 mcg/ml (DS 0,36 mcg/ml).
Dopo somministrazioni ripetute di ketoprofene non è stato osservato alcun accumulo.
Distribuzione
Ketoprofene si lega alle proteine plasmatiche (principalmente l’albumina) per il 99%. Si distribuisce rapidamente nel sistema nervoso centrale dove raggiunge concentrazioni approssimativamente pari a quelle plasmatiche. Si distribuisce nel liquido sinoviale dove raggiunge concentrazioni pari a circa il 30% di quelle plasmatiche.
Il volume di distribuzione riportato a seguito di assunzione per via orale è 0,1 l/kg.
Biotrasformazione
Ketoprofene viene estensivamente metabolizzato dagli enzimi epatici microsomiali, principalmente per mezzo di una coniugazione e solo in piccola quantità per idrossilazione. I prodotti di questo metabolismo appaiono farmacologicamente inattivi.
Eliminazione
I valori di clearance plasmatica sono compresi tra 0,06 e 0,08 l/kg/h.
L’eliminazione è rapida e avviene principalmente per via renale come metabolita glucuronato. A seguito dell’assunzione di una dose singola la maggior parte dell’escrezione renale avviene nelle 24 ore.
Da uno studio di farmacocinetica di Ketoprofene sale di lisina E-Pharma Trento condotto su 24 soggetti l’emivita plasmatica è risultata essere di 2,2 ore.
5.3 dati preclinici di sicurezza
La DL50 di ketoprofene sale di lisina nel ratto e nel topo per via orale e risultata rispettivamente di 102 e 444 mg/kg, pari a 30–120 volte la dose attiva come antinfiammatorio ed analgesico nell'animale. Per via endoperitoneale la DL50 di ketoprofene sale di lisina e risultata di 104 e 610 mg/kg rispettivamente nel ratto e nel topo.
Il trattamento prolungato nel ratto, nel cane e nella scimmia, con ketoprofene sale di lisina per via orale a dosi pari o superiori ai dosaggi terapeutici previsti, non ha causato la comparsa di alcun fenomeno tossico. A dosi elevate sono state riscontrate alterazioni gastrointestinali e renali riconducibili ai noti effetti collaterali provocati nell'animale dai farmaci antinfiammatori non steroidei. In uno studio di tossicità prolungata condotto nel coniglio per via orale o rettale il ketoprofene si è dimostrato meglio tollerato quando somministrato per via rettale rispetto alla via orale. In uno studio di tollerabilità condotto nel coniglio per via intramuscolare, ketoprofene sale di lisina si è dimostrato ben tollerato.
Ketoprofene sale di lisina è risultato non mutageno nei test di genotossicità effettuati „in vitro“ ed in „vivo“. Studi di cancerogenesi con ketoprofene nel topo e nel ratto hanno evidenziato l'assenza di effetti cancerogeni.
Non vi sono ulteriori informazioni su dati preclinici oltre a quelle già riportate in altre parti di questo Riassunto delle Caratteristiche del prodotto (vedere 4.6).
6. informazioni farmaceutiche
6.1 elenco degli eccipienti
Mannitolo, Xylitab 200 (xilitolo, carbossimetilcellulosa), aroma limone, sorbitolo (E 420), L-leucina, sfere di zucchero, copolimero butilato metacrilato basico (Eudragit E PO), saccarosio, aspartame (E 951), silice colloidale idrata, acido stearico, sodio laurilsolfato, magnesio stearato, polisorbato 20, simeticone.
6.2 incompatibilità
Non pertinente.
6.3 periodo di validità
3 anni.
6.4 precauzioni particolari per la conservazione
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall'umidità.
Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.
6.5 natura e contenuto del contenitore
Blister rinforzato in PA/Al/PVC/Al costituito da una lamina di PA/Al e da una lamina di PVC che forma una capsula rigida amovibile all’interno di ciascun alloggiamento. Il blister è sigillato con foglio di alluminio.
Confezioni da 10, 20 e 30 compresse orodispersibili.
È possibile che non tutte le confezioni siano in commercio.
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Documento reso disponibile da AIFA il 25/01/2022
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
6.6. precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Nessuna istruzione particolare.
7. titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio
E-Pharma Trento S.p.A. –Via Provina, 2 – 38123 Trento (TN)
8. numero dell’autorizzazione all'immissione in commercio
8. numero dell’autorizzazione all'immissione in commercio047370010 “40 mg compresse orodispersibili” 10 compresse in blister PA/AL/PVC/AL
047370022 “40 mg compresse orodispersibili” 20 compresse in blister PA/AL/PVC/AL
047370034 “40 mg compresse orodispersibili” 30 compresse in blister PA/AL/PVC/AL
9. DATA DI PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
9. DATA DI PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONEData di prima autorizzazione: