Riassunto delle caratteristiche del prodotto - INFORCE
INFORCE 25 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo
INFORCE 50 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo
INFORCE 75 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo
2. composizione qualitativa e quantitativa
INFORCE 25 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo
Ogni fiala contiene:
Principio attivo : diclofenac sodico 25 mg
INFORCE 50 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo
Ogni fiala contiene:
Principio attivo : diclofenac sodico 50 mg
INFORCE 75 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo
Ogni fiala contiene:
Principio attivo : diclofenac sodico 75 mg
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3. forma farmaceutica
Soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo.
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
Trattamento sintomatico degli episodi dolorosi acuti in corso di affezioni infiammatorie dell’apparato muscolo-scheletrico e di spasmi della muscolatura liscia.
4.2 posologia e modo di somministrazionel'uso del medicinale è limitato agli adulti e agli adolescenti di età superiore a 14 anni.
INFORCE può essere somministrato per via intramuscolare o sottocutanea per non più di due giorni consecutivi.
In caso di dolore lieve o moderato è sufficiente l’utilizzo del dosaggio più basso (25 mg).
Una dose maggiore fino a 75 mg può essere necessaria in caso di dolore severo.
Eccezionalmente, in casi gravi ( ad esempio in caso di coliche), si può somministrare una seconda dose di 75 mg, separata da un intervallo di alcune ore.
Il dosaggio massimo giornaliero non deve superare 150 mg.
È possibile combinare i diversi dosaggi di INFORCE tra loro ed, eventualmente, anche con altre formulazioni contenenti diclofenac, sempre fino ad un dosaggio massimo giornaliero di 150 mg. Popolazione pediatrica
Il medicinale non deve essere utilizzato in bambini e adolescenti di età inferiore a 14 anni
Pazienti anziani
Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.
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Via intramuscolare : l’iniezione deve essere praticata in profondità, nel quadrante supero-esterno della natica. Se è necessaria più di un’iniezione, è consigliabile cambiare lato di somministrazione nelle iniezioni successive.
Via sottocutanea : l'iniezione deve essere praticata nel tessuto sottocutaneo, preferibilmente nei glutei o nella coscia. L'ago deve essere introdotto interamente nello spessore della plica cutanea che si forma tra pollice e indice. La plica deve essere mantenuta per tutta la durata dell'iniezione. Se è necessaria più di un’iniezione, è consigliabile cambiare sito di somministrazione nelle iniezioni successive.
Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo somministrando la minima dose efficace per la minima durata necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).
4.3 controindicazioni
Ipersensibilità nota al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Ulcera, sanguinamento o perforazione gastrointestinale in atto. Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione dopo assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o più distinti episodi di dimostrata ulcerazione o sanguinamento). Come altri antinfiammatori non steroidei (FANS), diclofenac è anche controindicato in pazienti nei quali si sono verificati, dopo assunzione di acido acetilsalicilico o di altri FANS, broncospasmo, attacchi asmatici, orticaria o riniti acute. Ultimo trimestre di gravidanza e durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.6). Grave insufficienza epatica, grave insufficienza renale o grave insufficienza cardiaca (vedere paragrafo 4.4). Insufficienza cardiaca congestizia conclamata (classe II-IV dell’NYHA), cardiopatia ischemica, arteriopatia periferica e/o vasculopatia cerebrale. Bambini e adolescenti di età inferiore a 14 anni.
4.4 avvertenze speciali e precauzioni di impiegogli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo somministrando la minima dose efficace per la minima durata necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2 ed i capoversi seguenti sui rischi gastrointestinali e cardiovascolari).
L'uso di diclofenac in concomitanza con altri FANS sistemici, incluso gli inibitori selettivi della ciclossigenasi 2, deve essere evitato a causa della mancanza di qualsiasi evidenza che dimostri benefici sinergici e sulla base di potenziali effetti indesiderati additivi.
Sul piano medico generale è richiesta cautela negli anziani. In particolare, nei pazienti anziani fragili o in quelli con un basso peso corporeo, si raccomanda l’utilizzo della più bassa dose efficace. Come con altri FANS, possono in rari casi verificarsi anche reazioni allergiche, comprese reazioni anafilattiche/anafilattoidi, senza una precedente esposizione al diclofenac. Le reazioni di ipersensibilità possono anche evolversi in sindrome di Kounis, una grave reazione allergica che può provocare un infarto miocardico. Gli attuali sintomi di tali reazioni possono includere dolore toracico che si manifesta in associazione a una reazione allergica a diclofenac.
Come altri FANS, diclofenac può mascherare i segni ed i sintomi di infezioni a causa delle sue proprietà farmacodinamiche.
Effetti ematologici
Come altri FANS, diclofenac può inibire temporaneamente l’aggregazione piastrinica. Pazienti con difetti di emostasi devono essere attentamente monitorati.
In seguito a ritenzione idrica o ad effetti sull’eritropoiesi può insorgere anemia. Di conseguenza è opportuno monitorare i livelli di emoglobina ed ematocrito in seguito a sintomi di anemia.
Può verificarsi iperpotassemia in pazienti diabetici o in aggiunta a farmaci potassio-risparmiatori (vedere paragrafo 4.5).
Durante trattamenti prolungati con diclofenac, come con altri FANS, sono raccomandati controlli della crasi ematica.
Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari
Un adeguato monitoraggio ed opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con storia di ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata poiché in associazione al trattamento con FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edema.
I pazienti che presentano significativi fattori di rischio di eventi cardiovascolari (ad es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo) devono essere trattati con diclofenac solo dopo attenta considerazione.
Dato che i rischi cardiovascolari del diclofenac possono aumentare con la dose e la durata dell’esposizione, si devono usare la minima durata possibile e la minima dose giornaliera efficace. La risposta alla terapia e la necessità del miglioramento dei sintomi devono essere rivalutate periodicamente.
Effetti gastrointestinali
Durante il trattamento con tutti i FANS, incluso diclofenac, sono state riportate e possono comparire in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione, che possono essere fatali. Esse hanno in genere conseguenze più gravi negli anziani. Se in pazienti in terapia con diclofenac compaiono sanguinamento gastrointestinale o ulcerazione, il medicinale deve essere interrotto. Come con tutti i FANS, incluso diclofenac, è obbligatoria una stretta sorveglianza medica e particolare cautela deve essere usata nel prescrivere diclofenac a pazienti con sintomi indicativi di disordini gastrointestinali (GI) o con una storia indicativa di ulcerazioni gastriche o intestinali, sanguinamento o perforazione (vedere paragrafo 4.8). Il rischio di sanguinamento GI è più alto con dosi aumentate di FANS e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione. Gli anziani hanno una frequenza maggiore di reazioni avverse, soprattutto sanguinamento gastrointestinale e perforazione che possono essere fatali.
Per ridurre il rischio di tossicità GI in pazienti con una storia di ulcera, in particolare se complicata da emorragia o perforazione, e negli anziani il trattamento dovrebbe essere iniziato e mantenuto con la più bassa dose efficace.
L’uso concomitante di agenti protettori (inibitori di pompa protonica o misoprostolo) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti che richiedono l’uso concomitante di medicinali contenenti basse dosi di acido acetilsalicilico (ASA/aspirina) o altri medicinali che possono aumentare il rischio gastrointestinale.
Pazienti con una storia di tossicità gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale). È raccomandata cautela in pazienti che assumono medicinali concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento, come corticosteroidi sistemici, anticoagulanti, agenti antiaggreganti o inibitori selettivi del reuptake della serotonina (vedere paragrafo 4.5).
Anche in pazienti con colite ulcerosa o morbo di Crohn deve essere esercitata una stretta sorveglianza medica e cautela poiché tali condizioni possono essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8).
I FANS, compreso diclofenac, possono essere associati a un aumento del rischio di perdite da anastomosi gastrointestinali. Si raccomanda una stretta sorveglianza medica e cautela quando si utilizza diclofenac a seguito di un intervento chirurgico gastrointestinale.
Poiché in associazione alla terapia con FANS, incluso diclofenac, sono stati riportati ritenzione di fluidi ed edema è richiesta particolare cautela in caso di insufficienza cardiaca o renale, storia di ipertensione, negli anziani, in pazienti in trattamento concomitante con diuretici o con medicinali che possano influire significativamente sulla funzionalità renale e in quei pazienti con una
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sostanziale deplezione del volume extracellulare dovuta a qualsiasi causa (per es. prima o dopo interventi chirurgici maggiori) (vedere paragrafo 4.3). In tali casi, quando si somministra Diclofenac si raccomanda per precauzione il monitoraggio della funzionalità renale. L’interruzione della terapia è normalmente seguita da un ritorno alle condizioni pre-trattamento.
In caso di prescrizione di Diclofenac a pazienti affetti da insufficienza epatica è necessaria stretta sorveglianza medica in quanto la loro condizione può essere esacerbata.
Al pari di altri FANS, il diclofenac può aumentare i valori di uno o più enzimi epatici. Durante trattamenti prolungati con diclofenac sono indicati come misura precauzionale regolari controlli della funzionalità epatica. Se i parametri di funzionalità epatica risultano persistentemente alterati o peggiorati, se si sviluppano segni clinici o sintomi consistenti di epatopatia, o se si verificano altre manifestazioni (per es. eosinofilia, rash), il trattamento con diclofenac deve essere interrotto. Un’epatite con l’uso di diclofenac può verificarsi senza sintomi prodromici.
Particolare cautela deve essere posta nell’uso di diclofenac nei pazienti con porfiria epatica, in quanto potrebbe scatenare un attacco.
Effetti sul sistema respiratorio
Asma preesistente
Per l’interazione con il metabolismo dell’acido arachidonico, il farmaco può determinare in pazienti con asma, rinite allergica stagionale, rigonfiamento della mucosa nasale (per es. polipi nasali), malattie polmonari ostruttive croniche o infezioni croniche del tratto respiratorio (specialmente se collegate a sintomi simili alla rinite allergica), sono più frequenti che in altri pazienti reazioni ai FANS quali esacerbazioni dell’asma (cosiddetta intolleranza agli analgesici/asma da analgesici), edema di Quincke o orticaria. Si raccomanda pertanto speciale precauzione in tali pazienti (predisporsi all’emergenza).
Questo vale anche per i pazienti allergici ad altre sostanze, per es. con reazioni cutanee, prurito o orticaria.
Si raccomanda particolare cautela quando Diclofenac è utilizzato per via parenterale in pazienti con asma bronchiale, in quanto i sintomi possono essere esacerbati.
Effetti cutanei
Gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens–Johnson e necrolisi tossica epidermica, sono state riportate molto raramente in associazione con l’uso dei FANS (vedere paragrafo 4.8). Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a più alto rischio: l’insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. INFORCE deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.
LES e malattie miste del tessuto connettivo
In pazienti con lupus eritematoso sistemico (LES) e malattie miste del tessuto connettivo, potrebbe esistere un rischio maggiore di meningite asettica (vedere paragrafo 4.8).
Le istruzioni per l’iniezione intramuscolare devono essere seguite rigorosamente, per evitare eventi avversi nel sito di iniezione che possono causare debolezza muscolare, paralisi muscolare, ipoestesia e necrosi nel sito di iniezione.
Le iniezioni devono essere eseguite secondo rigorose norme di igiene, in asepsi e antisepsi.
INFORCE soluzione iniettabile non può essere considerato un semplice antidolorifico e richiede di essere impiegato sotto lo stretto controllo del medico. Inoltre, superati i primi due giorni di terapia, è opportuno passare all’impiego di preparazioni per uso non parenterale (orali) che, pur presentando qualitativamente gli stessi effetti indesiderati, indurre hanno meno probabilità di indurre reazioni gravi.
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L’eventuale impiego della soluzione iniettabile per un periodo di trattamento più prolungato è consentito solo negli ospedali e case di cura.
4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Diuretici ed agenti antipertensivi: come altri FANS, l’uso concomitante di diclofenac con diuretici o agenti antipertensivi (es.: betabloccanti, inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) può causare una diminuzione del loro effetto antipertensivo. Quindi, la associazione deve essere assunta con cautela ed i pazienti, soprattutto anziani, devono ricevere il monitoraggio periodico della loro pressione sanguigna. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l’inizio della terapia concomitante e in seguito periodicamente, in particolare per i diuretici e gli ACE inibitori a causa di un aumentato rischio di nefrotossicità. Il trattamento concomitante con farmaci risparmiatori di potassio può essere associato con aumento dei livelli sierici di potassio che devono essere quindi monitorati frequentemente (vedere paragrafo 4.4).
Litio : se somministrato in concomitanza, diclofenac può elevare le concentrazioni plasmatiche di litio. Si raccomanda il monitoraggio dei livelli sierici di litio.
Digossina: se somministrato in concomitanza, diclofenac può elevare concentrazioni plasmatiche di digossina. Si raccomanda il monitoraggio dei livelli sierici di digossina.
Fenitoina: Quando si utilizza fenitoina insieme a diclofenac, si raccomanda il monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche di fenitoina.
Altri FANS e corticosteroidi: l'uso concomitante di diclofenac e di altri antinfiammatori non steroidei sistemici o corticosteroidi può aumentare l'incidenza di effetti indesiderati gastrointestinali (vedere paragrafo 4.4).
Anticoagulanti e agenti antipiastrinici : si raccomanda cautela, poichè la somministrazione concomitante potrebbe aumentare il rischio di sanguinamento. Sebbene le indagini cliniche non sembrino indicare un’influenza di diclofenac sull’azione degli anticoagulanti, vi sono segnalazioni di un aumento del rischio di emorragia nei pazienti che assumono concomitantemente diclofenac e anticoagulanti. Si raccomanda pertanto un attento monitoraggio di tali pazienti.
Inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): la somministrazione contemporanea di FANS sistemici, incluso diclofenac, e SSRIs può aumentare il rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).
Antidiabetici: gli studi clinici hanno dimostrato che il diclofenac può essere somministrato insieme ad antidiabetici orali senza che ne influenzi l'effetto clinico. Tuttavia, sono stati riportati casi isolati di effetto sia ipo- sia iperglicemizzante, con la necessità di modificare la posologia degli agenti antidiabetici somministrati durante il trattamento con diclofenac. Per questo motivo, in caso di terapia concomitante, si raccomanda come misura precauzionale il monitoraggio dei livelli ematici di glucosio.
Metotrexato : diclofenac può inibire la liberazione tubulare renale di metotrexato aumentandone i livelli. È raccomandata cautela in caso di somministrazione di FANS, incluso diclofenac, 24 ore prima o dopo un trattamento con metotrexato poichè le concentrazioni ematiche di metotrexato e di conseguenza la tossicità di questa sostanza possono aumentare.
Pemetrexed in pazienti con una funzione renale normale CLcr> 80 ml/min: aumentato rischio di tossicità del pemetrexed dovuto ad una sua ridotta eliminazione. È raccomandato un monitoraggio biologico della funzione renale.
Ciclosporina: per il suo effetto sulle prostaglandine renali, il diclofenac, come altri FANS, può aumentare la nefrotossicità della ciclosporina. Pertanto, il diclofenac va somministrato a dosaggi inferiori a quelli che sarebbero utilizzati in pazienti non in terapia con ciclosporina.
Deferasirox : l’uso concomitante di FANS e deferasirox potrebbe accrescere il rischio di tossicità gastrointestinale. L’associazione di questi medicinali richiede un attento monitoraggio clinico. Antibatterici chinolonici: sono stati segnalati casi isolati di convulsioni, probabilmente dovuti all'uso concomitante dei chinoloni e dei FANS.
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Colestipolo e colestiramina: Questi agenti possono indurre un ritardo o una diminuzione nell’assorbimento di diclofenac. Quindi, si raccomanda di somministrare il diclofenac almeno un’ora prima o 4–6 ore dopo la somministrazione di colestipolo/colestiramina.
Potenti inibitori del CYP2C9 : Si raccomanda cautela quando si prescrive il diclofenac insieme a potenti inibitori del CYP2C9 (come sulfinpirazone e voriconazolo); ciò potrebbe portare ad un incremento significativo delle concentrazioni plasmatiche di picco e dell’esposizione al diclofenac, dovuti all’inibizione del metabolismo dello stesso.
Mifepristone: non devono essere somministrati FANS per 8–12 giorni dopo la somministrazione di mifespristone, poiché potrebbero ridurre gli effetti del mifepristone.
Zidovudina: aumentato rischio di tossicità ematologica in trattamento concomitante con FANS. Esistono evidenze di aumentato rischio di emartro ed ematomi in emofilici sieropositivi riceventi un trattamento concomitante di zidovudina e ibuprofene
Anche se largamente legato alle proteine, INFORCE non interferisce con il legame proteico di: salicilati, tolbutamide, prednisolone.
4.6 fertilità, gravidanza e allattamentol'inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. è stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia.
Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalità embrio-fetale.
Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.
Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, il diclofenac non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari.
Se il diclofenac è usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere mantenuta più bassa possibile e la durata del trattamento più breve possibile.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a :
– tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
– disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios;
la madre e il neonato, in prossimità del parto, a:
– possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che può occorrere anche a dosi molto basse;
– inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente, il diclofenac è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza Allattamento
Come altri FANS, il diclofenac passa nel latte materno in piccole quantità. Pertanto, il diclofenac non deve essere somministrato durante l’allattamento per evitare effetti indesiderati nel lattante. Fertilità
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Come per altri FANS, l’uso di diclofenac può alterare la fertilità femminile e non è raccomandato in donne che desiderino concepire. Deve essere considerata la sospensione di diclofenac in donne che abbiano difficoltà di concepimento o che siano sottoposte ad accertamenti sull’infertilità.
4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
I pazienti nei quali si fossero verificati disturbi della visione, capogiri, vertigini, sonnolenza o altri disturbi del sistema nervoso centrale con l’uso di diclofenac dovrebbero astenersi dal guidare veicoli o utilizzare macchinari che richiedano integrità del grado di vigilanza.
4.8 effetti indesiderati
Le reazioni avverse (Tabella 1) sono elencate per frequenza, per prima la più frequente, utilizzando la seguente convenzione: comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non note: non possono essere stimate dai dati disponibili.
I seguenti effetti indesiderati includono quelli riportati con l’uso a breve o a lungo termine.
Patologie del sistema emolinfopoietico | |
Molto raro | Trombocitopenia, leucopenia, anemia (compresa l’anemia emolitica e aplastica), agranulocitosi |
Disturbi del sistema immunitario | |
Raro Molto raro | Ipersensibilità, reazioni anafilattiche e anafilattoidi (comprese ipotensione e shock) Edema angioneurotico (incluso edema facciale) |
Disturbi psichiatrici | |
Molto raro | Disorientamento, depressione, insonnia, incubi, irritabilità, reazioni psicotiche |
Patologie del sistema nervoso | |
Comune Raro Molto raro | Cefalea, capogiri Sonnolenza, astenia Parestesie, compromissione della memoria, convulsioni, ansietà, tremori, meningite asettica, alterazioni del gusto, accidenti cerebrovascolari |
Patologie dell’occhio | |
Molto raro | Disturbi della visione, visione offuscata, diplopia |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | |
Comune Molto raro | Vertigini Tinnito, peggioramento dell’udito |
Patologie cardiache | |
Molto raro Non nota | Palpitazioni, dolore toracico, insufficienza cardiaca, infarto miocardico Sindrome di Kounis |
Patologie vascolari | |
Molto raro | Ipertensione, vasculite |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche |
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Raro | Asma (compresa dispnea) |
Molto raro | Polmonite |
Patologie gastrointestinali | |
Comune | Nausea, vomito diarrea, dispepsia, dolore addominale flatulenza, anoressia |
Raro | Gastrite, emorarragia gastrointestinale, ematemesi, diarrea emorragica, melena, ulcera gastriointestinale (con o senza sanguinamento o perforazione) |
Molto raro | Colite (compresa colite emorragica ed esacerbazione di colite ulcerativa o morbo di Crohn), costipazione, stomatite (inclusa stomatite ulcerativa), glossite, disturbi esofagei, stenosi intestinale diaframma-simile, pancreatite |
Non Nota | Colite ischemica |
Patologie epatobiliari | |
Comune | Aumento delle transaminasi |
Raro | Epatite, ittero, disturbi epatici |
Molto raro | Epatite fulminante, necrosi epatica, insufficienza epatica |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Comune | Rash |
Raro | Orticaria |
Molto raro | Eruzioni bollose, eczema, eritema, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi tossica epidermica (sindrome di Lyell), dermatite esfoliativa, perdita di capelli, reazione di fotosensibilità, porpora, porpora allergica, prurito |
Patologie renali e urinarie | |
Molto raro | Insufficienza renale acuta, ematuria, proteinuria, sindrome nefrotica, nefriti interstiziali, necrosi papillare renale |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
Comune | Reazioni al sito di iniezione, dolore al sito di iniezione, indurimento al sito di iniezione |
Raro | Edema |
Infezioni ed infestazioni | |
Molto raro Non nota | Ascesso al sito d’iniezione Necrosi nel sito di iniezione |
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Sperimentazioni cliniche e dati epidemiologici indicano in modo coerente un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio, infarto miocardico o ictus) associati all’uso di diclofenac, soprattutto ad alte dosi (150 mg/dì) e al trattamento a lungo termine (per controindicazioni e avvertenze speciali e precauzioni d’impiego, vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo
4.9 sovradosaggionon esiste un tipico quadro clinico risultante da un sovradosaggio di diclofenac. il sovradosaggio può causare sintomi quali vomito, emorragia gastrointestinale, diarrea, capogiri, tinnito o convulsioni. nel caso di avvelenamento significativo sono possibili insufficienza renale acuta e danni epatici.
Il trattamento dell'avvelenamento acuto da FANS, incluso diclofenac, consiste essenzialmente in misure di supporto e trattamento sintomatico. In caso di complicazioni come ipotensione, insufficienza renale, convulsioni, disturbi gastrointestinali e depressione respiratoria dovrebbero essere adottate le misure di supporto e trattamento sintomatico.
Terapie specifiche, come diuresi forzata, dialisi o emoperfusione, non sono probabilmente di aiuto nell’eliminare i FANS, incluso diclofenac, a causa del loro elevato legame alle proteine plasmatiche e del loro notevole metabolismo.
5. proprietà farmacologiche
5.1 proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: farmaci antinfiammatori/antireumatici, non steroidei. Codice ATC: M01AB05.
Il diclofenac ha proprietà analgesiche, antipiretiche ed antinfiammatorie.
Analgesia : allevia il dolore di media e forte entità. La potenza analgesica di una dose giornaliera da 75 a 150 mg è pari a quella esercitata da indometacina (75–150 mg), acido acetilsalicilico (3–5 g). Flogosi ed infiammazione : si è dimostrato almeno pari all’indometacina nel migliorare i parametri di efficacia clinica in corso di artrite reumatoide, spondilite anchilosante, artrosi, reumatismo extrarticolare, stati dolorosi da flogosi di origine extra-reumatica e post-traumatica, a dosi da 75 a 150 mg al dì.
Il meccanismo d’azione si esplica, in parte, nell’inibizione competitiva e irreversibile della biosintesi delle prostaglandine e, in parte, nell’inibizione degli enzimi lisosomiali.
5.2 proprietà farmacocinetiche
Nelle prove di farmacocinetica nel volontario sano non sono state osservate differenze significative in termini di biodisponibilità tra le due vie di somministrazione intramuscolare o sottocutanea, essendo le concentrazioni plasmatiche del diclofenac somministrato per via intramuscolare o sottocutanea praticamente sovrapponibili. Dopo circa 30 minuti dall’iniezione intramuscolare e sottocutanea di 75 mg di diclofenac sodico, si ottiene il principale picco di concentrazione plasmatica che è tra 2,1 µg/ml e 2,6 µg/ml.
La concentrazione plasmatica e il picco di concentrazione plasmatica (Cmax) aumentano linearmente con incrementi della dose somministrata. In una prova di farmacocinetica su 18 volontari sani, i valori medi di Cmax osservati sono 1090 ng/ml, 1648.9 ng/ml e 1851.1 ng/ml dopo rispettiva somministrazione sottocute di 25 mg, 50 mg o 75 mg.
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Legame proteico : 99,7% (albumine).
Metabolismo : epatico, 40% biotrasformato nel primo passaggio epatico.
Eliminazione : 2/3 renale, 1/3 biliare (metaboliti glicuronoconiugati).
Il profilo farmacocinetico rimane immodificato anche dopo somministrazioni ripetute. Non vi sono fenomeni di accumulo se si osservano gli intervalli raccomandati tra una dose e l’altra.
Il diclofenac penetra nei fluidi sinoviali, dove si misurano i massimi di concentrazione 2–4 ore dopo la comparsa del picco plasmatico. Il t1/2 apparente per l’eliminazione dai fluidi sinoviali è di 3–6 ore. Tuttavia, dopo solo 4 o 6 ore le concentrazioni del principio attivo sono già più alte nei fluidi sinoviali che nel plasma e rimangono più alte fino a 12 ore.
La biotrasformazione del diclofenac sodico coinvolge parzialmente il meccanismo di glicuronazione della molecola come tale, ma principalmente si ha un’idrossilazione singola o multipla seguita dalla glicuronazione.
Circa il 60% della dose somministrata viene escreta con le urine sotto forma di metabolita; meno dell’1% viene escreto come sostanza immodificata. La parte rimanente della dose somministrata viene escreta con la bile e con le feci.
Non vi sono differenze rilevanti nell’assorbimento, metabolismo, escrezione del farmaco etàdipendenti.
Nei pazienti con insufficienza renale, se viene osservato il normale schema posologico, non si verifica accumulo del principio attivo immodificato dopo somministrazione di una singola dose. Con valori di clearance della creatinina < 10 ml/minuto, i livelli plasmatici teorici allo steady-state dei metaboliti sono circa 4 volte più alti rispetto ai soggetti normali. Tuttavia, i metaboliti sono eliminati attraverso la bile.
In caso di insufficienza epatica (epatiti croniche, cirrosi non scompensate), la cinetica ed il metabolismo del diclofenac sono gli stessi dei pazienti senza disturbi epatici.
5.3 dati preclinici di sicurezza
Tossicità acuta
DL50 nel topo per os: 1300 mg/Kg dopo 48 h; 231 mg/Kg dopo 15 gg.
DL50 nel ratto per os: 1500 mg/Kg dopo 48 h; 233 mg/Kg dopo 15 gg.
DL50 nella cavia per os: 1250 mg/Kg dopo 48 h.
Tossicità cronica
La tossicità cronica nei trattamenti per os di 90 giorni nel ratto (dosi di 0,5 e 2 mg/Kg/die) è risultata praticamente nulla.
Dosi di 5 e 15 mg/Kg/die, somministrate per os nella scimmia Rhesus, non hanno indotto segni di tossicità.
Analgesia: test all’acido acetico nel ratto: DE50 = 2,5 mg/Kg p.o.
Antipiressia: test della febbre da lievito nel ratto: 0,5 mg/Kg p.o.
Infiammazione: edema da carragenina nel ratto: DE50 = 2,1 mg/Kg p.o.
Indice terapeutico analgesia DL50/DE50 : 88
Indice terapeutico infiammazione DL50/DE50 : 50
Non vi sono ulteriori informazioni su dati preclinici oltre a quelle già riportate in altre parti di questo Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (vedere paragrafo 4.6).
6. informazioni farmaceutiche
6.1 elenco degli eccipienti
Idrossipropilbetaciclodestrina, Polisorbato 20, Acqua per preparazioni iniettabili.
6.2 incompatibilità
In assenza di studi di incompatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti.
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6.3 periodo di validità
2 anni.
Il medicinale deve essere utilizzato immediatamente dopo l’apertura della fiala: l’eventuale soluzione residua deve essere eliminata.
6.4 precauzioni particolari per la conservazione
Conservare a temperatura inferiore a 25°C.
Non refrigerare.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
6.5 natura e contenuto del contenitore
Fiala di vetro trasparente di tipo I.
Confezioni da 1, 3, 5 fiale da 25 mg/ml.
Confezioni da 1, 3, 5 fiale da 50 mg/ml.
Confezione da 5 fiale da 75 mg/ml.
6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Nessuna istruzione particolare.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
IBSA Farmaceutici Italia S.r.l., Via Martiri di Cefalonia, 2, 26900 Lodi
8. numero dell’autorizzazione all’immissione in commercio
INFORCE 25 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo – 1 fiala da 1 ml
AIC 036973042
INFORCE 25 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo – 3 fiale da 1 ml
AIC 036973055
INFORCE 25 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo – 5 fiale da 1 ml
AIC 036973067
INFORCE 50 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo – 1 fiala da 1 ml
AIC 036973105
INFORCE 50 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo – 3 fiale da 1 ml
AIC 036973117
INFORCE 50 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo – 5 fiale da 1 ml
AIC 036973129
INFORCE 75 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo – 5 fiale da 1 ml
AIC 036973016
9. DATA DI PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE
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1. denominazione del medicinale
INFORCE 25 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo
INFORCE 50 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo
INFORCE 75 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo
2. composizione qualitativa e quantitativa
INFORCE 25 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo
Ogni siringa preriempita contiene:
Principio attivo : diclofenac sodico 25 mg
INFORCE 50 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo
Ogni siringa preriempita contiene:
Principio attivo : diclofenac sodico 50 mg
INFORCE 75 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo
Ogni siringa preriempita contiene:
Principio attivo : diclofenac sodico 75 mg
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3. forma farmaceutica
Soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo.
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
Trattamento sintomatico degli episodi dolorosi acuti in corso di affezioni infiammatorie dell’apparato muscolo-scheletrico e di spasmi della muscolatura liscia.
4.2 posologia e modo di somministrazionel'uso del medicinale è limitato agli adulti e agli adolescenti di età superiore a 14 anni.
INFORCE può essere somministrato per via intramuscolare o sottocutanea per non più di due giorni consecutivi.
In caso di dolore lieve o moderato è sufficiente l’utilizzo del dosaggio più basso (25 mg).
Una dose maggiore fino a 75 mg può essere necessaria in caso di dolore severo.
Eccezionalmente, in casi gravi (ad esempio in caso di coliche), si può somministrare una seconda dose di 75 mg, separata da un intervallo di alcune ore.
Il dosaggio massimo giornaliero non deve superare 150 mg.
È possibile combinare i diversi dosaggi di INFORCE tra loro ed, eventualmente, anche con altre formulazioni contenenti diclofenac, sempre fino ad un dosaggio massimo giornaliero di 150 mg. Popolazione pediatrica
Il medicinale non deve essere utilizzato in bambini e adolescenti di età inferiore a 14 anni
Pazienti anziani
Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.
Via intramuscolare : l’iniezione deve essere praticata in profondità, nel quadrante supero-esterno della natica. Se è necessaria più di un’iniezione, è consigliabile cambiare lato di somministrazione nelle iniezioni successive.
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Via sottocutanea : l'iniezione deve essere praticata nel tessuto sottocutaneo, preferibilmente nei glutei o nella coscia. L'ago deve essere introdotto interamente nello spessore della plica cutanea che si forma tra pollice e indice. La plica deve essere mantenuta per tutta la durata dell'iniezione. Se è necessaria più di un’iniezione, è consigliabile cambiare sito di somministrazione nelle iniezioni successive.
Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo somministrando la minima dose efficace per la minima durata necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).
4.3 controindicazioni
Ipersensibilità nota al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Ulcera, sanguinamento o perforazione gastrointestinale in atto. Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione dopo assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o più distinti episodi di dimostrata ulcerazione o sanguinamento). Come altri antinfiammatori non steroidei (FANS), diclofenac è anche controindicato in pazienti nei quali si sono verificati, dopo assunzione di acido acetilsalicilico o di altri FANS, broncospasmo, attacchi asmatici, orticaria o riniti acute. Ultimo trimestre di gravidanza e durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.6). Grave insufficienza epatica, grave insufficienza renale o grave insufficienza cardiaca (vedere paragrafo 4.4). Insufficienza cardiaca congestizia conclamata (classe II-IV dell’NYHA), cardiopatia ischemica, arteriopatia periferica e/o vasculopatia cerebrale. Bambini e adolescenti di età inferiore a 14 anni.
4.4 avvertenze speciali e precauzioni di impiegogli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo somministrando la minima dose efficace per la minima durata necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2 ed i capoversi seguenti sui rischi gastrointestinali e cardiovascolari).
L'uso di diclofenac in concomitanza con altri FANS sistemici, incluso gli inibitori selettivi della ciclossigenasi2, deve essere evitato a causa della mancanza di qualsiasi evidenza che dimostri benefici sinergici e sulla base di potenziali effetti indesiderati additivi.
Sul piano medico generale è richiesta cautela negli anziani. In particolare, nei pazienti anziani fragili o in quelli con un basso peso corporeo, si raccomanda l’utilizzo della più bassa dose efficace. Come con altri FANS, possono in rari casi verificarsi anche reazioni allergiche, comprese reazioni anafilattiche/anafilattoidi, senza una precedente esposizione al diclofenac. Le reazioni di ipersensibilità possono anche evolversi in sindrome di Kounis, una grave reazione allergica che può provocare un infarto miocardico. Gli attuali sintomi di tali reazioni possono includere dolore toracico che si manifesta in associazione a una reazione allergica a diclofenac.
Come altri FANS, diclofenac può mascherare i segni ed i sintomi di infezioni a causa delle sue proprietà farmacodinamiche.
Effetti ematologici
Come altri FANS, diclofenac può inibire temporaneamente l’aggregazione piastrinica. Pazienti con difetti di emostasi devono essere attentamente monitorati.
In seguito a ritenzione idrica o ad effetti sull’eritropoiesi può insorgere anemia. Di conseguenza è opportuno monitorare i livelli di emoglobina ed ematocrito in seguito a sintomi di anemia.
Può verificarsi iperpotassemia in pazienti diabetici o in aggiunta a farmaci potassio-risparmiatori (vedere paragrafo 4.5).
Durante trattamenti prolungati con diclofenac, come con altri FANS, sono raccomandati controlli della crasi ematica.
Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari
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Un adeguato monitoraggio ed opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con storia di ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata poiché in associazione al trattamento con FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edema.
I pazienti che presentano significativi fattori di rischio di eventi cardiovascolari (ad es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo) devono essere trattati con diclofenac solo dopo attenta considerazione.
Dato che i rischi cardiovascolari del diclofenac possono aumentare con la dose e la durata dell’esposizione, si devono usare la minima durata possibile e la minima dose giornaliera efficace. La risposta alla terapia e la necessità del miglioramento dei sintomi devono essere rivalutate periodicamente.
Effetti gastrointestinali
Durante il trattamento con tutti i FANS, incluso diclofenac, sono state riportate e possono comparire in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione, che possono essere fatali. Esse hanno in genere conseguenze più gravi negli anziani. Se in pazienti in terapia con diclofenac compaiono sanguinamento gastrointestinale o ulcerazione, il medicinale deve essere interrotto. Come con tutti i FANS, incluso diclofenac, è obbligatoria una stretta sorveglianza medica e particolare cautela deve essere usata nel prescrivere diclofenac a pazienti con sintomi indicativi di disordini gastrointestinali (GI) o con una storia indicativa di ulcerazioni gastriche o intestinali, sanguinamento o perforazione (vedere paragrafo 4.8). Il rischio di sanguinamento GI è più alto con dosi aumentate di FANS e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione. Gli anziani hanno una frequenza maggiore di reazioni avverse, soprattutto sanguinamento gastrointestinale e perforazione che possono essere fatali.
Per ridurre il rischio di tossicità GI in pazienti con una storia di ulcera, in particolare se complicata da emorragia o perforazione, e negli anziani il trattamento dovrebbe essere iniziato e mantenuto con la più bassa dose efficace.
L’uso concomitante di agenti protettori (inibitori di pompa protonica o misoprostolo) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti che richiedono l’uso concomitante di medicinali contenenti basse dosi di acido acetilsalicilico (ASA/aspirina) o altri medicinali che possono aumentare il rischio gastrointestinale.
Pazienti con una storia di tossicità gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale). È raccomandata cautela in pazienti che assumono medicinali concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento, come corticosteroidi sistemici, anticoagulanti, agenti antiaggreganti o inibitori selettivi del reuptake della serotonina (vedere paragrafo 4.5).
Anche in pazienti con colite ulcerosa o morbo di Crohn deve essere esercitata una stretta sorveglianza medica e cautela poiché tali condizioni possono essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8).
I FANS, compreso diclofenac, possono essere associati a un aumento del rischio di perdite da anastomosi gastrointestinali. Si raccomanda una stretta sorveglianza medica e cautela quando si utilizza diclofenac a seguito di un intervento chirurgico gastrointestinale.
Effetti renali
Poiché in associazione alla terapia con FANS, incluso diclofenac, sono stati riportati ritenzione di fluidi ed edema è richiesta particolare cautela in caso di insufficienza cardiaca o renale, storia di ipertensione, negli anziani, in pazienti in trattamento concomitante con diuretici o con medicinali che possano influire significativamente sulla funzionalità renale e in quei pazienti con una sostanziale deplezione del volume extracellulare dovuta a qualsiasi causa (per es. prima o dopo interventi chirurgici maggiori) (vedere paragrafo 4.3). In tali casi, quando si somministra Diclofenac si raccomanda per precauzione il monitoraggio della funzionalità renale. L’interruzione della terapia è normalmente seguita da un ritorno alle condizioni pre-trattamento.
Effetti epatici
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In caso di prescrizione di Diclofenac a pazienti affetti da insufficienza epatica è necessaria stretta sorveglianza medica in quanto la loro condizione può essere esacerbata.
Al pari di altri FANS, il diclofenac può aumentare i valori di uno o più enzimi epatici. Durante trattamenti prolungati con diclofenac sono indicati come misura precauzionale regolari controlli della funzionalità epatica. Se i parametri di funzionalità epatica risultano persistentemente alterati o peggiorati, se si sviluppano segni clinici o sintomi consistenti di epatopatia, o se si verificano altre manifestazioni (per es. eosinofilia, rash), il trattamento con diclofenac deve essere interrotto. Un’epatite con l’uso di diclofenac può verificarsi senza sintomi prodromici.
Particolare cautela deve essere posta nell’uso di diclofenac nei pazienti con porfiria epatica, in quanto potrebbe scatenare un attacco.
Effetti sul sistema respiratorio
Asma preesistente
Per l’interazione con il metabolismo dell’acido arachidonico, il farmaco può determinare in pazienti con asma, rinite allergica stagionale, rigonfiamento della mucosa nasale (per es. polipi nasali), malattie polmonari ostruttive croniche o infezioni croniche del tratto respiratorio (specialmente se collegate a sintomi simili alla rinite allergica), sono più frequenti che in altri pazienti reazioni ai FANS quali esacerbazioni dell’asma (cosiddetta intolleranza agli analgesici/asma da analgesici), edema di Quincke o orticaria. Si raccomanda pertanto speciale precauzione in tali pazienti (predisporsi all’emergenza).
Questo vale anche per i pazienti allergici ad altre sostanze, per es. con reazioni cutanee, prurito o orticaria.
Si raccomanda particolare cautela quando Diclofenac è utilizzato per via parenterale in pazienti con asma bronchiale, in quanto i sintomi possono essere esacerbati.
Effetti cutanei
Gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens–Johnson e necrolisi tossica epidermica, sono state riportate molto raramente in associazione con l’uso dei FANS (vedere paragrafo 4.8). Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a più alto rischio: l’insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. INFORCE deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.
LES e malattie miste del tessuto connettivo
In pazienti con lupus eritematoso sistemico (LES) e malattie miste del tessuto connettivo, potrebbe esistere un rischio maggiore di meningite asettica (vedere paragrafo 4.8).
Le istruzioni per l’iniezione intramuscolare devono essere seguite rigorosamente, per evitare eventi avversi nel sito di iniezione che possono causare debolezza muscolare, paralisi muscolare, ipoestesia e necrosi nel sito di iniezione.
Le iniezioni devono essere eseguite secondo rigorose norme di igiene, in asepsi e antisepsi.
INFORCE soluzione iniettabile non può essere considerato un semplice antidolorifico e richiede di essere impiegato sotto lo stretto controllo del medico. Inoltre, superati i primi due giorni di terapia, è opportuno passare all’impiego di preparazioni per uso non parenterale (orali) che, pur presentando qualitativamente gli stessi effetti indesiderati, indurre hanno meno probabilità di indurre reazioni gravi.
L’eventuale impiego della soluzione iniettabile per un periodo di trattamento più prolungato è consentito solo negli ospedali e case di cura.
4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Diuretici ed agenti antipertensivi: come altri FANS, l’uso concomitante di diclofenac con diuretici o agenti antipertensivi (es.: betabloccanti, inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) può causare una diminuzione del loro effetto antipertensivo. Quindi, la
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associazione deve essere assunta con cautela ed i pazienti, soprattutto anziani, devono ricevere il monitoraggio periodico della loro pressione sanguigna. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l’inizio della terapia concomitante e in seguito periodicamente, in particolare per i diuretici e gli ACE inibitori a causa di un aumentato rischio di nefrotossicità. Il trattamento concomitante con farmaci risparmiatori di potassio può essere associato con aumento dei livelli sierici di potassio che devono essere quindi monitorati frequentemente (vedere paragrafo 4.4).
Litio : se somministrato in concomitanza, diclofenac può elevare le concentrazioni plasmatiche di litio. Si raccomanda il monitoraggio dei livelli sierici di litio.
Digossina: se somministrato in concomitanza, diclofenac può elevare concentrazioni plasmatiche di digossina. Si raccomanda il monitoraggio dei livelli sierici di digossina.
Fenitoina: Quando si utilizza fenitoina insieme a diclofenac, si raccomanda il monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche di fenitoina.
Altri FANS e corticosteroidi: l'uso concomitante di diclofenac e di altri antinfiammatori non steroidei sistemici o corticosteroidi può aumentare l'incidenza di effetti indesiderati gastrointestinali (vedere paragrafo 4.4).
Anticoagulanti e agenti antipiastrinici : si raccomanda cautela, poichè la somministrazione concomitante potrebbe aumentare il rischio di sanguinamento. Sebbene le indagini cliniche non sembrino indicare un’influenza di diclofenac sull’azione degli anticoagulanti, vi sono segnalazioni di un aumento del rischio di emorragia nei pazienti che assumono concomitantemente diclofenac e anticoagulanti. Si raccomanda pertanto un attento monitoraggio di tali pazienti.
Inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): la somministrazione contemporanea di FANS sistemici, incluso diclofenac, e SSRIs può aumentare il rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).
Antidiabetici: gli studi clinici hanno dimostrato che il diclofenac può essere somministrato insieme ad antidiabetici orali senza che ne influenzi l'effetto clinico. Tuttavia, sono stati riportati casi isolati di effetto sia ipo- sia iperglicemizzante, con la necessità di modificare la posologia degli agenti antidiabetici somministrati durante il trattamento con diclofenac. Per questo motivo, in caso di terapia concomitante, si raccomanda come misura precauzionale il monitoraggio dei livelli ematici di glucosio.
Metotrexato : diclofenac può inibire la liberazione tubulare renale di metotrexato aumentandone i livelli. È raccomandata cautela in caso di somministrazione di FANS, incluso diclofenac, 24 ore prima o dopo un trattamento con metotrexato poichè le concentrazioni ematiche di metotrexato e di conseguenza la tossicità di questa sostanza possono aumentare.
Pemetrexed in pazienti con una funzione renale normale CLcr> 80 ml/min: aumentato rischio di tossicità del pemetrexed dovuto ad una sua ridotta eliminazione. È raccomandato un monitoraggio biologico della funzione renale.
Ciclosporina: per il suo effetto sulle prostaglandine renali, il diclofenac, come altri FANS, può aumentare la nefrotossicità della ciclosporina. Pertanto, il diclofenac va somministrato a dosaggi inferiori a quelli che sarebbero utilizzati in pazienti non in terapia con ciclosporina.
Deferasirox : l’uso concomitante di FANS e deferasirox potrebbe accrescere il rischio di tossicità gastrointestinale. L’associazione di questi medicinali richiede un attento monitoraggio clinico. Antibatterici chinolonici: sono stati segnalati casi isolati di convulsioni, probabilmente dovuti all'uso concomitante dei chinoloni e dei FANS.
Colestipolo e colestiramina: Questi agenti possono indurre un ritardo o una diminuzione nell’assorbimento di diclofenac. Quindi, si raccomanda di somministrare il diclofenac almeno un’ora prima o 4–6 ore dopo la somministrazione di colestipolo/colestiramina.
Potenti inibitori del CYP2C9 : Si raccomanda cautela quando si prescrive il diclofenac insieme a potenti inibitori del CYP2C9 (come sulfinpirazone e voriconazolo); ciò potrebbe portare ad un incremento significativo delle concentrazioni plasmatiche di picco e dell’esposizione al diclofenac, dovuti all’inibizione del metabolismo dello stesso.
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Mifepristone: non devono essere somministrati FANS per 8–12 giorni dopo la somministrazione di mifespristone, poiché potrebbero ridurre gli effetti del mifepristone.
Zidovudina: aumentato rischio di tossicità ematologica in trattamento concomitante con FANS. Esistono evidenze di aumentato rischio di emartro ed ematomi in emofilici sieropositivi riceventi un trattamento concomitante di zidovudina e ibuprofene
Anche se largamente legato alle proteine, INFORCE non interferisce con il legame proteico di: salicilati, tolbutamide, prednisolone.
4.6 fertilità, gravidanza e allattamentol'inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. è stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia.
Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalità embrio-fetale.
Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.
Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, il diclofenac non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari.
Se il diclofenac è usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere mantenuta più bassa possibile e la durata del trattamento più breve possibile.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a :
– tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
– disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios;
la madre e il neonato, in prossimità del parto, a:
– possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che può occorrere anche a dosi molto basse;
– inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente, il diclofenac è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza Allattamento
Come altri FANS, il diclofenac passa nel latte materno in piccole quantità. Pertanto, il diclofenac non deve essere somministrato durante l’allattamento per evitare effetti indesiderati nel lattante. Fertilità
Come per altri FANS, l’uso di diclofenac può alterare la fertilità femminile e non è raccomandato in donne che desiderino concepire. Deve essere considerata la sospensione di diclofenac in donne che abbiano difficoltà di concepimento o che siano sottoposte ad accertamenti sull’infertilità.
4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
I pazienti nei quali si fossero verificati disturbi della visione, capogiri, vertigini, sonnolenza o altri disturbi del sistema nervoso centrale con l’uso di diclofenac dovrebbero astenersi dal guidare veicoli o utilizzare macchinari che richiedano integrità del grado di vigilanza.
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4.8 effetti indesiderati
Le reazioni avverse (Tabella 1) sono elencate per frequenza, per prima la più frequente, utilizzando la seguente convenzione: comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non note: non possono essere stimate dai dati disponibili.
I seguenti effetti indesiderati includono quelli riportati con l’uso a breve o a lungo termine.
Patologie del sistema emolinfopoietico | |
Molto raro | Trombocitopenia, leucopenia, anemia (compresa l’anemia emolitica e aplastica), agranulocitosi |
Disturbi del sistema immunitario | |
Raro | Ipersensibilità, reazioni anafilattiche e anafilattoidi (comprese ipotensione e shock) |
Molto raro | Edema angioneurotico (incluso edema facciale) |
Disturbi psichiatrici | |
Molto raro | Disorientamento, depressione, insonnia, incubi, irritabilità, reazioni psicotiche |
Patologie del sistema nervoso | |
Comune | Cefalea, capogiri |
Raro | Sonnolenza, astenia |
Molto raro | Parestesie, compromissione della memoria, convulsioni, ansietà, tremori, meningite asettica, alterazioni del gusto, accidenti cerebrovascolari |
Patologie dell’occhio | |
Molto raro | Disturbi della visione, visione offuscata, diplopia |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | |
Comune | Vertigini |
Molto raro | Tinnito, peggioramento dell’udito |
Patologie cardiache | |
Molto raro | Palpitazioni, dolore toracico, insufficienza cardiaca, infarto miocardico |
Non nota | Sindrome di Kounis |
Patologie vascolari | |
Molto raro | Ipertensione, vasculite |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | |
Raro | Asma (compresa dispnea) |
Molto raro | Polmonite |
Patologie gastrointestinali | |
Comune | Nausea, vomito diarrea, dispepsia, dolore addominale flatulenza, anoressia |
Raro | Gastrite, emorarragia gastrointestinale, ematemesi, diarrea emorragica, melena, ulcera |
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gastriointestinale (con o senza sanguinamento o perforazione) | |
Molto raro | Colite (compresa colite emorragica ed esacerbazione di colite ulcerativa o morbo di Crohn), costipazione, stomatite (inclusa stomatite ulcerativa), glossite, disturbi esofagei, stenosi intestinale diaframma-simile, pancreatite |
Non nota | Colite ischemica |
Patologie epatobiliari | |
Comune | Aumento delle transaminasi |
Raro | Epatite, ittero, disturbi epatici |
Molto raro | Epatite fulminante, necrosi epatica, insufficienza epatica |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Comune | Rash |
Raro | Orticaria |
Molto raro | Eruzioni bollose, eczema, eritema, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi tossica epidermica (sindrome di Lyell), dermatite esfoliativa, perdita di capelli, reazione di fotosensibilità, porpora, porpora allergica, prurito |
Patologie renali e urinarie | |
Molto raro | Insufficienza renale acuta, ematuria, proteinuria, sindrome nefrotica, nefriti interstiziali, necrosi papillare renale |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
Comune | Reazioni al sito di iniezione, dolore al sito di iniezione, indurimento al sito di iniezione |
Raro | Edema |
Infezioni ed infestazioni | |
Molto raro Non nota | Ascesso al sito d’iniezione Necrosi nel sito di iniezione |
Sperimentazioni cliniche e dati epidemiologici indicano in modo coerente un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio, infarto miocardico o ictus) associati all’uso di diclofenac, soprattutto ad alte dosi (150 mg/dì) e al trattamento a lungo termine (per controindicazioni e avvertenze speciali e precauzioni d’impiego, vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo
4.9 sovradosaggionon esiste un tipico quadro clinico risultante da un sovradosaggio di diclofenac. il sovradosaggio può causare sintomi quali vomito, emorragia gastrointestinale, diarrea, capogiri, tinnito o convulsioni. nel caso di avvelenamento significativo sono possibili insufficienza renale acuta e danni epatici.
Il trattamento dell'avvelenamento acuto da FANS, incluso diclofenac, consiste essenzialmente in misure di supporto e trattamento sintomatico. In caso di complicazioni come ipotensione, insufficienza renale, convulsioni, disturbi gastrointestinali e depressione respiratoria dovrebbero essere adottate le misure di supporto e trattamento sintomatico.
Terapie specifiche, come diuresi forzata, dialisi o emoperfusione, non sono probabilmente di aiuto nell’eliminare i FANS, incluso diclofenac, a causa del loro elevato legame alle proteine plasmatiche e del loro notevole metabolismo.
5. proprietà farmacologiche
5.1 proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: farmaci antinfiammatori/antireumatici, non steroidei. Codice ATC: M01AB05.
Il diclofenac ha proprietà analgesiche, antipiretiche ed antinfiammatorie.
Analgesia : allevia il dolore di media e forte entità. La potenza analgesica di una dose giornaliera da 75 a 150 mg è pari a quella esercitata da indometacina (75–150 mg), acido acetilsalicilico (3–5 g). Flogosi ed infiammazione : si è dimostrato almeno pari all’indometacina nel migliorare i parametri di efficacia clinica in corso di artrite reumatoide, spondilite anchilosante, artrosi, reumatismo extrarticolare, stati dolorosi da flogosi di origine extra-reumatica e post-traumatica, a dosi da 75 a 150 mg al dì.
Il meccanismo d’azione si esplica, in parte, nell’inibizione competitiva e irreversibile della biosintesi delle prostaglandine e, in parte, nell’inibizione degli enzimi lisosomiali.
5.2 proprietà farmacocinetiche
Nelle prove di farmacocinetica nel volontario sano non sono state osservate differenze significative in termini di biodisponibilità tra le due vie di somministrazione intramuscolare o sottocutanea, essendo le concentrazioni plasmatiche del diclofenac somministrato per via intramuscolare o sottocutanea praticamente sovrapponibili. Dopo circa 30 minuti dall’iniezione intramuscolare e sottocutanea di 75 mg di diclofenac sodico, si ottiene il principale picco di concentrazione plasmatica che è tra 2,1 µg/ml e 2,6 µg/ml.
La concentrazione plasmatica e il picco di concentrazione plasmatica (Cmax) aumentano linearmente con incrementi della dose somministrata. In una prova di farmacocinetica su 18 volontari sani, i valori medi di Cmax osservati sono 1090 ng/ml, 1648.9 ng/ml e 1851.1 ng/ml dopo rispettiva somministrazione sottocute di 25 mg, 50 mg o 75 mg.
Legame proteico : 99,7% (albumine).
Metabolismo : epatico, 40% biotrasformato nel primo passaggio epatico.
Eliminazione : 2/3 renale, 1/3 biliare (metaboliti glicuronoconiugati).
Il profilo farmacocinetico rimane immodificato anche dopo somministrazioni ripetute. Non vi sono fenomeni di accumulo se si osservano gli intervalli raccomandati tra una dose e l’altra.
Il diclofenac penetra nei fluidi sinoviali, dove si misurano i massimi di concentrazione 2–4 ore dopo la comparsa del picco plasmatico. Il t1/2 apparente per l’eliminazione dai fluidi sinoviali è di 3–6 ore. Tuttavia, dopo solo 4 o 6 ore le concentrazioni del principio attivo sono già più alte nei fluidi sinoviali che nel plasma e rimangono più alte fino a 12 ore.
Documento reso disponibile da AIFA il 21/06/2020
La biotrasformazione del diclofenac sodico coinvolge parzialmente il meccanismo di glicuronazione della molecola come tale, ma principalmente si ha un’idrossilazione singola o multipla seguita dalla glicuronazione.
Circa il 60% della dose somministrata viene escreta con le urine sotto forma di metabolita; meno dell’1% viene escreto come sostanza immodificata. La parte rimanente della dose somministrata viene escreta con la bile e con le feci.
Non vi sono differenze rilevanti nell’assorbimento, metabolismo, escrezione del farmaco etàdipendenti.
Nei pazienti con insufficienza renale, se viene osservato il normale schema posologico, non si verifica accumulo del principio attivo immodificato dopo somministrazione di una singola dose. Con valori di clearance della creatinina < 10 ml/minuto, i livelli plasmatici teorici allo steady-state dei metaboliti sono circa 4 volte più alti rispetto ai soggetti normali. Tuttavia, i metaboliti sono eliminati attraverso la bile.
In caso di insufficienza epatica (epatiti croniche, cirrosi non scompensate), la cinetica ed il metabolismo del diclofenac sono gli stessi dei pazienti senza disturbi epatici.
5.3 dati preclinici di sicurezza
Tossicità acuta
DL50 nel topo per os: 1300 mg/Kg dopo 48 h; 231 mg/Kg dopo 15 gg.
DL50 nel ratto per os: 1500 mg/Kg dopo 48 h; 233 mg/Kg dopo 15 gg.
DL50 nella cavia per os: 1250 mg/Kg dopo 48 h.
Tossicità cronica
La tossicità cronica nei trattamenti per os di 90 giorni nel ratto (dosi di 0,5 e 2 mg/Kg/die) è risultata praticamente nulla.
Dosi di 5 e 15 mg/Kg/die, somministrate per os nella scimmia Rhesus, non hanno indotto segni di tossicità.
Analgesia: test all’acido acetico nel ratto: DE50 = 2,5 mg/Kg p.o.
Antipiressia: test della febbre da lievito nel ratto: 0,5 mg/Kg p.o.
Infiammazione: edema da carragenina nel ratto: DE50 = 2,1 mg/Kg p.o.
Indice terapeutico analgesia DL50/DE50 : 88
Indice terapeutico infiammazione DL50/DE50 : 50
Non vi sono ulteriori informazioni su dati preclinici oltre a quelle già riportate in altre parti di questo Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (vedere paragrafo 4.6).
6. informazioni farmaceutiche
6.1 elenco degli eccipienti
Idrossipropilbetaciclodestrina, Polisorbato 20, Acqua per preparazioni iniettabili.
6.2 incompatibilità
In assenza di studi di incompatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti.
6.3 periodo di validità
2 anni.
Il medicinale deve essere utilizzato immediatamente dopo l’apertura della fiala: l’eventuale soluzione residua deve essere eliminata.
6.4 precauzioni particolari per la conservazione
Conservare a temperatura inferiore a 25°C.
Non refrigerare.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
Documento reso disponibile da AIFA il 21/06/2020
6.5 natura e contenuto del contenitore
Siringa preriempita
Siringa preriempita in vetro di tipo I, con punta rivestita di uno strato di ceramica dotata di cappuccio in elastomero, con guarnizione del pistone in elastomero e pistone in polistirene. Aghi per la somministrazione intramuscolare e sottocutanea
– ago 21 gauge (0.8 mm x 40 mm) con cappuccio VERDE per somministrazione i.m.
– ago 27 gauge (0.4 mm x 12 mm) con cappuccio GRIGIO per somministrazione s.c.
Per ciascun dosaggio (25 mg/ml, 50 mg/ml, 75 mg/ml) sono disponibili le seguenti confezioni:
1 blister contenente 1 siringa preriempita da 1 ml con 2 aghi (1 ago per uso intramuscolare + 1 ago per uso sottocutaneo); 3 blister contenenti ciascuno 1 siringa preriempita da 1 ml con 2 aghi (1 ago per uso intramuscolare + 1 ago per uso sottocutaneo); 5 blister contenenti ciascuno 1 siringa preriempita da 1 ml con 2 aghi (1 ago per uso intramuscolare + 1 ago per uso sottocutaneo).E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
NOTA: Utilizzare l’ago incluso nella confezione adatto al tipo di somministrazione. Uso della siringa preriempita
Rimuovere il cappuccio della siringa preriempita. Inserire l’ago dotato di protezione: rimuovere il cappuccio colorato tenendo fermo l’ago da un lato e ruotando il cappuccio colorato fino a romperlo lungo la linea tratteggiata, tenere ferma la siringa e inserire l’ago fino a che non sia saldamente fissato alla siringa. Rimuovere la protezione dell’ago.
Somministrazione
Somministrare per iniezione come previsto nel paragrafo 4.2. Spingere il pistone tenendo saldamente la siringa fino a che l’intera dose non sia stata somministrata. Estrarre l’ago dal sito di iniezione. Proteggere l’ago con l’apposito cappuccio di protezione prima di procedere allo smaltimento.
Smaltimento
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
IBSA Farmaceutici Italia S.r.l., Via Martiri di Cefalonia, 2, 26900 Lodi8. NUMERO DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
INFORCE 25 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo – 1 siringa preriempita da 1 ml con n. 2 aghi AIC 036973079INFORCE 25 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo – 3 siringhe preriempite da 1 ml con 6 aghi. AIC 036973081
INFORCE 25 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo – 5 siringhe preriempite da 1 ml con 10 aghi AIC 036973093
INFORCE 50 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo – 1 siringa preriempita da 1 ml con 2 aghi AIC 036973131
INFORCE 50 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo – 3 siringhe preriempite da 1 ml con 6 aghi AIC 036973143
INFORCE 50 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo – 5 siringhe preriempite da 1 ml 10 aghi AIC 036973156
INFORCE 75 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo – 1 siringa preriempita da 1 ml con 2 aghi AIC 036973028
Documento reso disponibile da AIFA il 21/06/2020
INFORCE 75 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare e sottocutaneo – 5 siringhe preriempite da 1 ml con 10 aghi AIC 036973030
9. DATA DI PRIMA AUTORIZZAZIONE/ RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE 16 marzo 2012