Riassunto delle caratteristiche del prodotto - FENILEFRINA LABORATOIRE AGUETTANT
1. denominazione del medicinale
Fenilefrina Laboratoire Aguettant 100 microgrammi/ml soluzione iniettabile o per infusione
2. composizione qualitativa e quantitativa
Ogni ml di soluzione iniettabile contiene fenilefrina cloridrato equivalente a 100 microgrammi (0,1 mg) di fenilefrina.
Ogni flaconcino da 20 ml contiene fenilefrina cloridrato equivalente a 2000 microgrammi (2 mg) di fenilefrina.
Eccipienti con effetti noti:
Ogni ml di soluzione iniettabile contiene 3,9 mg equivalenti a 0,17 mmol di sodio.
Ogni flaconcino da 20 ml contiene 78 mg equivalenti a 3,4 mmol di sodio.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3. forma farmaceutica
Soluzione iniettabile/per infusione
Soluzione limpida incolore
pH: 4,5–5,5
Osmolalità: 270–330 mOsm/kg
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
Trattamento dell’ ipotensione durante anestesia spinale, epidurale o generale.
4.2 posologia e modo di somministrazione
Posologia
Adulti
Iniezione endovenosa in bolo:
La dose normale è compresa tra 50–100 microgrammi, che può essere ripetuta fino a quando l’effetto desiderato viene raggiunto. Una dose in bolo non deve superare 100 microgrammi.
Infusione continua:
La dose iniziale è compresa tra 25–50 microgrammi/min. Le dosi possono essere aumentate fino a 100 microgrammi/min o ridotte per mantenere la pressione arteriosa sistolica vicino al valore normale.
Documento reso disponibile da AIFA il 31/01/2021
Sono state considerate efficaci dosi comprese tra 25 e 100 microgrammi/min.
Compromissione renale
Dosi più basse di fenilefrina possono essere necessarie nei pazienti con funzionalità renale compromessa.
Compromissione epatica
Dosi più elevate di fenilefrina possono essere necessarie in pazienti con cirrosi epatica.
Anziani:
Il trattamento negli anziani deve essere eseguito con cura.
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia della fenilefrina nei bambini non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione:
Iniezione endovenosa in bolo o infusione endovenosa.
Questo medicinale deve essere somministrato esclusivamente da operatori sanitari con un’adeguata formazione ed esperienza in materia.
4.3 controindicazioni
Fenilefrina non deve essere utilizzata:
– nel caso di ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1;
– in associazione con gli inibitori della monoamino-ossidasi non selettivi (MAO) (o entro 2 settimane dalla loro sospensione) a causa del rischio di ipertensione parossistica e ipertermia potenzialmente fatale (vedere paragrafo 4.5);
– in pazienti con ipertensione grave o malattia vascolare periferica a causa del rischio di gangrena ischemica o trombosi vascolare;
– in pazienti con grave ipertiroidismo.
4.4 avvertenze speciali e precauzioni d’impiego
La pressione arteriosa deve essere monitorata durante il trattamento.
Fenilefrina deve essere utilizzata con cautela nei pazienti con:
– diabete mellito;
– ipertensione arteriosa;
– ipertiroidismo non controllato;
– malattia coronarica e condizioni cardiache croniche;
– insufficienza vascolare periferica non grave,
– bradicardia;
– blocco parziale del cuore;
– tachicardia;
– aritmie;
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– angina pectoris (fenilefrina può precipitare o aggravare l’angina nei pazienti con malattia coronarica e anamnesi di angina);
– aneurisma;
– glaucoma ad angolo chiuso.
Fenilefrina può indurre una riduzione della gittata cardiaca. Di conseguenza, deve essere somministrata con estrema cautela in pazienti con arteriosclerosi, negli anziani e in pazienti con compromissione della circolazione cerebrale o coronarica.
Nei pazienti con ridotta gittata cardiaca o malattia vascolare coronarica, le funzioni vitali degli organi devono essere attentamente monitorate e la riduzione della dose deve essere considerata quando la pressione sanguigna sistemica è vicino al termine inferiore dell’intervallo di riferimento.
In pazienti con insufficienza cardiaca grave o shock cardiogeno, fenilefrina può causare peggioramento dell’insufficienza cardiaca come conseguenza della vasocostrizione indotta (aumento del post-carico).
Particolare attenzione deve essere rivolta quando viene somministrata fenilefrina per evitare stravaso, dal momento che ciò può causare necrosi del tessuto.
Questo medicinale contiene sodio.
Questo medicinale contiene 3,4 mmol (78 mg) di sodio per flaconcino, equivalente al 4% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.
4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazione
Combinazioni controindicate (vedere paragrafo 4.3)
MAO Inibitori non selettiviIpertensione parossistica, ipertermia potenzialmente fatale. A causa della lunga durata di azione dei MAO-inibitori, questa interazione è ancora possibile 15 giorni dopo l’interruzione dell’I-MAO.
Associazioni sconsigliate (vedere paragrafo 4.4)
Alcaloidi dell’ergot dopaminergici (bromocriptina, cabergolina, lisuride, pergolide):Rischio di vasocostrizione e/o crisi ipertensive.
Alcaloidi dell’ergot vasocostrittori (diidroergotamina, ergotamina, metilergometrina, metisergide):Rischio di vasocostrizione e/o crisi ipertensive.
Antidepressivi triciclici (per es. imipramina):Ipertensione parossistica con possibilità di aritmie (inibizione di entrata di adrenalina o noradrenalina nelle fibre simpatiche).
Antidepressivi noradrenergici-serotoninergici (milnacipran, venlafaxina):Ipertensione parossistica con possibilità di aritmie (inibizione di entrata di adrenalina o noradrenalina nelle fibre simpatiche).
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MAO Inibitori selettivi di tipo ARischio di vasocostrizione e/o crisi ipertensive.
Linezolid:Rischio di vasocostrizione e/o crisi ipertensive.
Guanetidina e prodotti correlati:Aumento sostanziale nella pressione del sangue (iperreattività collegata alla riduzione nel tono simpatico e/o all’inibizione di entrata di adrenalina o noradrenalina nelle fibre simpatiche). Se non si può evitare la combinazione, utilizzare con cautela dosi minori di agenti simpaticomimetici.
Glicosidi cardiaci, chinidina: Aumentato rischio di aritmie. Sibutramina:Ipertensione parossistica con possibilità di aritmie (inibizione di entrata di adrenalina o noradrenalina nelle fibre simpatiche).
Anestetici volatili alogenati (desflurano, enflurano, alotano, isoflurano, metossiflurano, sevoflurano):Rischio di crisi ipertensive perioperatorie e aritmia.
Combinazioni che richiedono precauzioni per l’uso:
Agenti ossitocici:L’effetto delle amine simpaticomimetiche presso-attive è potenziato. Pertanto, alcuni agenti ossitocici possono causare grave ipertensione persistente e possono verificarsi ictus durante il periodo successivo al parto.
4.6 fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
Gli studi sugli animali sono insufficienti per quanto riguarda la tossicità riproduttiva e teratogenicità (vedere paragrafo 5.3).
La somministrazione di fenilefrina alla fine della gravidanza o del travaglio può potenzialmente causare ipossia e bradicardia fetale. L’utilizzo di fenilefrina iniettabile è possibile durante la gravidanza secondo le indicazioni.
La combinazione con alcuni agenti ossitocici può causare ipertensione grave (vedere paragrafo 4.5).
Allattamento
Piccole quantità di fenilefrina sono escrete nel latte materno e la biodisponibilità orale può essere bassa.
La somministrazione di vasocostrittori alla madre espone il neonato a un rischio teorico di effetti cardiovascolari e neurologici. Tuttavia, l’allattamento è possibile nel caso di somministrazione di un unico bolo durante il parto.
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Fertilità
Non ci sono dati disponibili riguardanti la fertilità dopo l’esposizione a fenilefrina (vedere paragrafo 5.3).
4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Non pertinente.
4.8 effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza
Gli eventi avversi più comuni della fenilefrina sono bradicardia, episodi ipertensivi, nausea e vomito. L’ipertensione è più frequente con alte dosi. L’evento avverso cardiovascolare più comunemente riportato sembra essere bradicardia, probabilmente dovuto a una stimolazione vagale mediata dai barorecettori e coerente con l’effetto farmacologico della fenilefrina.
Elenco delle reazioni avverse
Frequenza: Non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Non nota: ipersensibilità.
Non nota: ansia, eccitabilità, agitazione, stati psicotici, stato confusionale.
Non nota: mal di testa, nervosismo, insonnia, parestesia, tremore.
Non nota: midriasi, aggravamento di glaucoma ad angolo chiuso preesistente.
Non nota: bradicardia riflessa, tachicardia, palpitazioni, ipertensione, aritmia, angina pectoris, ischemia miocardica.
Non nota: emorragia cerebrale, crisi ipertensiva.
Non nota: dispnea, edema polmonare.
Non nota: nausea, vomito.
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Non nota: sudorazione, pallore o sbiancamento della pelle, piloerezione, necrosi cutanea con stravaso.
Non nota: debolezza muscolare.
Non nota: difficoltà nella minzione e ritenzione urinaria.
Poiché fenilefrina è stata spesso utilizzata nel reparto di terapia intensiva nei pazienti con ipotensione e shock, alcuni degli eventi avversi gravi e dei decessi segnalati sono probabilmente correlati alla malattia di base e non sono correlati all’uso di fenilefrina.
Anziani: il rischio di tossicità da fenilefrina è aumentato nei pazienti anziani (vedere paragrafo 4.4).
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite
Agenzia Italiana del Farmaco
Sito web:
4.9 sovradosaggio
I sintomi di sovradosaggio includono mal di testa, nausea, vomito, psicosi paranoide, allucinazioni, ipertensione e bradicardia riflessa. Può verificarsi aritmia cardiaca, come extrasistoli ventricolari e brevi episodi parossistici di tachicardia ventricolare.
Il trattamento deve consistere in misure sintomatiche e di supporto. Gli effetti ipertensivi possono essere trattati con un farmaco bloccante del recettore α-adrenergico, come la fentolamina.
5. proprietà farmacologiche
5.1 proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: Agenti dopaminergici e adrenergici, Codice ATC: C01CA06
Meccanismo d’azione
La fenilefrina è un potente vasocostrittore che agisce quasi esclusivamente stimolando i recettori alfa-1-adrenergici. Tale vasocostrizione arteriosa è accompagnata anche da vasocostrizione
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venosa. Ciò comporta un aumento della pressione sanguigna e della bradicardia riflessa. La potente vasocostrizione arteriosa comporta un aumento della resistenza vascolare sistemica (aumento del post-carico). Il risultato complessivo è una riduzione della gittata cardiaca. Quest’ultima è meno pronunciata nelle persone sane, ma può peggiorare in casi di insufficienza cardiaca precedente. Poiché gli effetti della fenilefrina sono legati alle sue proprietà farmacologiche, possono essere controllati da antidoti noti.
5.2 proprietà farmacocinetiche
La durata dell’effetto è di 20 minuti dopo la somministrazione per via endovenosa.
Distribuzione
Il volume di distribuzione dopo una singola dose è di 340 litri.
Il legame alle proteine plasmatiche non è noto.
Biotrasformazione
La fenilefrina viene metabolizzata nel fegato mediante monoamino ossidasi.
Eliminazione
La fenilefrina viene escreta principalmente per via renale sotto forma di acido m-idrossimandelico e fenolo coniugati.
L’emivita terminale di fenilefrina iniettabile è di circa 3 ore.
Gruppi particolari di pazienti
Non ci sono dati disponibili sulla farmacocinetica in gruppi particolari di pazienti.
5.3 dati preclinici di sicurezza
Non vi sono prove di genotossicità o cancerogenicità della fenilefrina. Gli studi su animali sono insufficienti per valutare gli effetti sulla fertilità e sulla riproduzione.
6. informazioni farmaceutiche
6.1 elenco degli eccipienti
sodio cloruro
sodio citrato
acido citrico monoidrato
sodio idrossido (per l’aggiustamento del pH) acqua per preparazioni iniettabili.
6.2 incompatibilità
In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali.
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6.3 periodo di validità
2 anni.
Dopo l’apertura, il medicinale deve essere usato immediatamente.
6.4 precauzioni particolari per la conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione. Tenere il flaconcino nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
6.5 natura e contenuto del contenitore
Flaconcino da 20 ml in vetro trasparente di tipo II chiuso con un tappo in gomma clorobutilica e un cappuccio d’alluminio.
I flacocini sono disponibili in confezioni da 1 o 10.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Prima della somministrazione il medicinale deve essere ispezionato per la possibile presenza di particelle o coloramento. Questo medicinale non deve essere usato se la soluzione è colorata o contiene particelle.
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
Laboratoire Aguettant
1 Rue Alexander Fleming
69007 Lione
Francia
8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
AIC n. 048200012 – „100 Microgrammi/Ml Soluzione Iniettabile O Per Infusione“ 1 Flaconcino In Vetro Da 20 Ml
AIC n. 048200024 – „100 Microgrammi/Ml Soluzione Iniettabile O Per Infusione“ 10 Flaconcini In Vetro Da 20 Ml
9. data della prima autorizzazione/rinnovo dell’autorizzazione
Data della prima autorizzazione: GG/MM/AAAA