Il gruppo ATC P01BF comprende farmaci a base di artenisina o suoi derivati, utilizzati in associazione per il trattamento della malaria. In Italia, la malaria è una malattia rara e la maggior parte dei casi sono importati da paesi tropicali. Secondo le statistiche del Ministero della Salute, nel 2019 sono stati segnalati 142 casi di malaria in Italia, di cui il 60% importati dall'Africa subsahariana.
Gli antimalarici contenenti artenisina o suoi derivati sono efficaci contro i parassiti Plasmodium falciparum e Plasmodium vivax, responsabili della maggior parte dei casi di malaria nel mondo. Questi farmaci agiscono bloccando la crescita e la riproduzione dei parassiti all'interno dei globuli rossi.
L'artenisina è un principio attivo estratto dalla pianta Artemisia annua, utilizzata nella medicina tradizionale cinese per secoli. Grazie alla sua azione rapida e potente contro i parassiti della malaria, l'artenisina è diventata uno dei farmaci antimalarici più importanti al mondo.
Le associazioni di artenisina con altri antimalarici come la meflochina o la lumefantrina aumentano l'efficacia del trattamento e riducono il rischio di resistenza ai farmaci. Tuttavia, queste combinazioni devono essere prescritte con cautela e sotto stretto controllo medico a causa delle possibili interazioni con altri farmaci e degli effetti collaterali.
Gli effetti collaterali più comuni degli antimalarici contenenti artenisina o suoi derivati includono nausea, vomito, diarrea, mal di testa e vertigini. In rari casi possono verificarsi reazioni allergiche gravi come rash cutaneo, gonfiore del viso e difficoltà respiratorie.
In conclusione, il gruppo ATC P01BF comprende farmaci antimalarici contenenti artenisina o suoi derivati utilizzati in associazione per il trattamento della malaria. Nonostante la rarità della malattia in Italia, questi farmaci sono essenziali per il trattamento dei casi importati e devono essere prescritti con cautela sotto stretto controllo medico.