Il Cannabidiolo (CBD) è un composto chimico presente nella pianta di cannabis, che non ha effetti psicoattivi come il THC. Il CBD è stato classificato come un farmaco antiepilettico e viene utilizzato per il trattamento di alcune forme di epilessia.
In Italia, l'epilessia colpisce circa 600.000 persone e rappresenta una delle principali cause di disabilità nel paese. Il CBD è stato approvato dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) per il trattamento dell'epilessia refrattaria in pazienti adulti e pediatrici.
Il CBD agisce sul sistema endocannabinoide del corpo umano, che regola diverse funzioni fisiologiche come l'appetito, la memoria e la percezione del dolore. Studi clinici hanno dimostrato che il CBD può ridurre la frequenza delle crisi epilettiche in pazienti con sindromi epilettiche rare come la sindrome di Dravet e la sindrome di Lennox-Gastaut.
Il CBD viene somministrato sotto forma di olio da bere o capsule. La dose raccomandata varia a seconda della gravità della malattia e dell'età del paziente. Gli effetti collaterali più comuni sono sonnolenza, vertigini, nausea e vomito.
Nonostante gli studi clinici siano ancora in corso per valutare l'efficacia del CBD in altre patologie neurologiche come la sclerosi multipla e il morbo di Parkinson, molti pazienti hanno già sperimentato i benefici del CBD nel controllo dei sintomi associati a queste malattie.
In conclusione, il Cannabidiolo rappresenta una nuova opzione terapeutica per il trattamento dell'epilessia refrattaria in Italia. Tuttavia, è importante che i pazienti consultino sempre un medico prima di utilizzare qualsiasi tipo di farmaco, compreso il CBD.