Il gruppo ATC C07A comprende i betabloccanti, farmaci utilizzati principalmente per il trattamento dell'ipertensione arteriosa e delle malattie cardiache.
In Italia, l'ipertensione arteriosa colpisce circa il 30% della popolazione adulta e rappresenta un importante fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari come l'infarto del miocardio e l'ictus. I betabloccanti agiscono bloccando i recettori beta-adrenergici presenti nel cuore e nei vasi sanguigni, riducendo così la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa.
Tra i betabloccanti più utilizzati in Italia si possono citare il propranololo, il metoprololo, l'atenololo e il bisoprololo. Ognuno di questi farmaci ha caratteristiche specifiche che li rendono adatti a diverse situazioni cliniche.
Il propranololo è stato uno dei primi betabloccanti ad essere introdotti sul mercato ed è ancora oggi utilizzato per il trattamento dell'ipertensione arteriosa, dell'angina pectoris e delle aritmie cardiache. Il metoprololo è invece un betabloccante selettivo che agisce principalmente sui recettori beta-1 presenti nel cuore ed è quindi indicato soprattutto per il trattamento dell'ipertensione arteriosa e delle malattie cardiache.
L'atenololo è un altro betabloccante selettivo che viene utilizzato soprattutto nel trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale. Infine, il bisoprololo è un betabloccante selettivo che agisce principalmente sui recettori beta-1 e viene utilizzato soprattutto nel trattamento dell'insufficienza cardiaca.
I betabloccanti possono causare alcuni effetti collaterali come bradicardia, ipotensione arteriosa, stanchezza e depressione. Tuttavia, questi effetti sono generalmente transitori e di lieve entità.
In conclusione, i betabloccanti rappresentano una classe di farmaci molto utilizzata nel trattamento dell'ipertensione arteriosa e delle malattie cardiache. Grazie alla loro efficacia e alla loro sicurezza d'uso, sono diventati uno dei pilastri della terapia cardiovascolare moderna.