Il sodio picosolfato è un lassativo osmotico appartenente alla classe degli antrachinoni. Viene utilizzato per il trattamento della stitichezza occasionale e come preparazione per gli esami diagnostici del tratto gastrointestinale.
In Italia, il sodio picosolfato è disponibile in diverse forme farmaceutiche, tra cui compresse, gocce e soluzioni orali. Secondo le statistiche, nel 2019 sono state vendute circa 1.5 milioni di confezioni contenenti questo principio attivo.
Il sodio picosolfato agisce aumentando la quantità di acqua presente nell'intestino, stimolando così la motilità intestinale e facilitando l'evacuazione delle feci. L'effetto si manifesta generalmente entro 6-12 ore dall'assunzione.
Il dosaggio consigliato varia a seconda della forma farmaceutica utilizzata e delle esigenze individuali del paziente. In generale, si consiglia di assumere il sodio picosolfato a stomaco vuoto, preferibilmente la sera prima di coricarsi o al mattino presto.
Come tutti i lassativi osmotici, il sodio picosolfato può causare alcuni effetti collaterali come crampi addominali, nausea e diarrea. Tuttavia, questi sintomi sono generalmente lievi e transitori.
È importante sottolineare che il sodio picosolfato non deve essere assunto per periodi prolungati o in dosaggi superiori a quelli consigliati dal medico o dal farmacista. Inoltre, non deve essere utilizzato da persone affette da alcune patologie gastrointestinali, come l'occlusione intestinale o la colite ulcerosa.
In conclusione, il sodio picosolfato rappresenta una valida opzione terapeutica per il trattamento della stitichezza occasionale. Tuttavia, come per tutti i farmaci, è importante utilizzarlo correttamente e sotto la supervisione del medico o del farmacista.