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Farmaci contenenti principio attivo Vigabatrina

La vigabatrina è un principio attivo utilizzato nel trattamento dell'epilessia, una patologia neurologica caratterizzata da crisi convulsive ripetute nel tempo. In Italia, l'epilessia colpisce circa 500.000 persone, con una prevalenza del 5-10‰ nella popolazione generale. La vigabatrina agisce inibendo selettivamente l'enzima GABA transaminasi (GABA-T), responsabile della degradazione dell'acido gamma-aminobutirrico (GABA), il principale neurotrasmettitore inibitorio del sistema nervoso centrale.

La sua azione farmacologica si traduce in un aumento dei livelli di GABA nel cervello, che porta a una riduzione dell'eccitabilità neuronale e quindi a un controllo delle crisi epilettiche. La vigabatrina viene somministrata per via orale ed è disponibile sotto forma di compresse e granulato per sospensione orale.

La vigabatrina è indicata principalmente come terapia aggiuntiva nelle forme di epilessia parziale (focale) resistente agli altri farmaci antiepilettici, sia negli adulti che nei bambini dai 6 anni in su. Inoltre, la vigabatrina può essere utilizzata come monoterapia nel trattamento della sindrome di West, una forma grave e rara di epilessia infantile caratterizzata da spasmi infantili e ritardo psicomotorio.

Nonostante la sua efficacia nel controllo delle crisi epilettiche, la vigabatrina presenta alcuni effetti collaterali importanti che ne limitano l'utilizzo nella pratica clinica. Il più rilevante è la possibile insorgenza di alterazioni del campo visivo, che possono manifestarsi come riduzione della visione periferica e/o concentrica. Questo effetto avverso è dose-dipendente e irreversibile, pertanto la vigabatrina viene prescritta solo quando gli altri farmaci antiepilettici non hanno fornito un adeguato controllo delle crisi o sono stati mal tollerati dal paziente.

Altri effetti collaterali comuni associati all'uso della vigabatrina includono sonnolenza, vertigini, cefalea, atassia (mancanza di coordinazione dei movimenti) e tremori. Inoltre, la vigabatrina può causare aumento di peso e gonfiore agli arti inferiori a causa della ritenzione idrica.

Prima dell'inizio del trattamento con vigabatrina, il medico deve valutare attentamente il rapporto beneficio-rischio per il singolo paziente. È importante monitorare periodicamente l'efficacia del farmaco nel controllo delle crisi epilettiche e la comparsa di eventuali effetti collaterali. In particolare, si raccomanda un esame oftalmologico completo prima dell'inizio della terapia e poi ad intervalli regolari durante il trattamento.

La vigabatrina può interagire con altri farmaci antiepilettici o con altre sostanze che agiscono sul sistema nervoso centrale (come antidepressivi, ansiolitici o alcol), potenziandone gli effetti sedativi. Pertanto, è importante informare il medico curante di tutti i farmaci assunti dal paziente prima di iniziare il trattamento con vigabatrina.

In conclusione, la vigabatrina rappresenta un'opzione terapeutica importante per il trattamento dell'epilessia parziale resistente e della sindrome di West. Tuttavia, a causa degli effetti collaterali potenzialmente gravi, il suo utilizzo deve essere attentamente valutato e monitorato dal medico curante. In Italia, l'impiego della vigabatrina è strettamente regolamentato e soggetto a prescrizione medica limitativa per garantire la sicurezza dei pazienti in terapia con questo farmaco.

Farmaci contenenti principio attivo Vigabatrina