Il vaccino dell'epatite A, inattivato, virus intero è un farmaco utilizzato per prevenire l'infezione da virus dell'epatite A (HAV). L'epatite A è una malattia infettiva che colpisce il fegato e può causare sintomi quali febbre, malessere generale, nausea, vomito e ittero. La trasmissione del virus avviene principalmente attraverso il consumo di cibo o acqua contaminati o il contatto diretto con una persona infetta.
Il vaccino dell'epatite A contiene il virus inattivato, che significa che il virus è stato reso incapace di replicarsi e causare la malattia. Tuttavia, esso conserva la capacità di stimolare il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici contro l'HAV. Questi anticorpi forniscono protezione contro l'infezione futura da HAV.
In Italia, secondo i dati forniti dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS), si registrano annualmente circa 500-600 casi di epatite A. Tuttavia, si ritiene che questo numero sia sottostimato a causa della presenza di casi asintomatici o paucisintomatici non diagnosticati. Negli ultimi anni si è osservata una diminuzione dei casi grazie all'introduzione del vaccino antiepatite A nel calendario vaccinale per alcune categorie a rischio.
Il vaccino dell'epatite A viene somministrato tramite iniezione intramuscolare nel muscolo deltoide del braccio o nella regione anterolaterale della coscia nei bambini più piccoli. La vaccinazione prevede generalmente due dosi somministrate a distanza di 6-12 mesi l'una dall'altra. La protezione offerta dal vaccino è di lunga durata, con una copertura stimata superiore al 90% dopo la prima dose e quasi del 100% dopo la seconda dose.
Il vaccino dell'epatite A è indicato per la prevenzione dell'infezione da HAV nelle seguenti categorie di persone:
- Bambini a partire dai 12 mesi di età.
- Adulti non precedentemente vaccinati e non immuni all'HAV.
- Persone che viaggiano in aree ad alta endemicità per l'epatite A.
- Persone a rischio elevato di esposizione al virus, come operatori sanitari, personale addetto alla manipolazione degli alimenti e lavoratori delle fognature.
- Persone con malattie croniche del fegato o altre condizioni che aumentano il rischio di complicanze in caso di infezione da HAV.
Il vaccino dell'epatite A è generalmente ben tollerato, con effetti collaterali lievi e transitori nella maggior parte dei casi. Gli effetti collaterali più comuni includono dolore e gonfiore nel sito di iniezione, febbre, malessere generale e cefalea.
In rari casi possono verificarsi reazioni allergiche gravi al vaccino, come anafilassi o angioedema; pertanto, il vaccino non deve essere somministrato a persone con una storia nota di ipersensibilità ai componenti del vaccino o a una precedente dose di vaccino antiepatite A.
Il vaccino dell'epatite A non è indicato per la profilassi post-esposizione all'HAV, in quanto non è efficace nel prevenire l'infezione una volta che il virus è entrato nell'organismo. In questi casi, può essere somministrata l'immunoglobulina specifica anti-HAV entro due settimane dall'esposizione al virus.
In conclusione, il vaccino dell'epatite A, inattivato, virus intero rappresenta uno strumento fondamentale nella prevenzione dell'infezione da HAV e delle sue possibili complicanze. La sua somministrazione nelle categorie a rischio contribuisce alla riduzione dei casi di epatite A e alla protezione della salute pubblica.