L'ustekinumab è un principio attivo utilizzato nel trattamento di diverse patologie a carattere infiammatorio e autoimmunitario, tra cui la psoriasi a placche, l'artrite psoriasica e la malattia di Crohn. Questo farmaco appartiene alla classe dei cosiddetti "biologici", ovvero molecole prodotte attraverso processi biotecnologici che agiscono in modo selettivo sul sistema immunitario.
Il meccanismo d'azione dell'ustekinumab si basa sull'inibizione delle interleuchine IL-12 e IL-23, due proteine coinvolte nella regolazione del sistema immunitario. Bloccando l'attività di queste interleuchine, l'ustekinumab riduce la risposta infiammatoria responsabile dei sintomi associati alle patologie per cui viene impiegato.
In Italia, l'ustekinumab è commercializzato con il nome di Stelara® ed è disponibile in forma di soluzione iniettabile per uso sottocutaneo. La somministrazione avviene tramite iniezione sottocutanea, generalmente effettuata da personale sanitario o dal paziente stesso dopo adeguata formazione.
Per quanto riguarda le statistiche italiane relative all'utilizzo dell'ustekinumab, i dati sono limitati. Tuttavia, si stima che circa il 2-3% della popolazione italiana soffra di psoriasi a placche e che una percentuale variabile tra il 10% e il 30% dei pazienti affetti da psoriasi sviluppi artrite psoriasica. La malattia di Crohn, invece, colpisce circa 1 persona su 1000 in Italia.
L'ustekinumab è indicato per il trattamento della psoriasi a placche moderata o grave negli adulti che non rispondono adeguatamente ad altre terapie sistemiche o che presentano controindicazioni a tali terapie. Nel caso dell'artrite psoriasica, l'ustekinumab può essere utilizzato sia in monoterapia sia in associazione con altri farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARDs), come il metotrexato. Infine, l'ustekinumab è impiegato nel trattamento della malattia di Crohn moderata o grave in pazienti adulti che non hanno risposto adeguatamente alle terapie convenzionali o ai farmaci biologici anti-TNFα.
Il profilo di sicurezza dell'ustekinumab è generalmente buono e gli effetti collaterali più comuni sono reazioni al sito di iniezione, cefalea e infezioni delle vie respiratorie superiori. Tuttavia, come per tutti i farmaci biologici che agiscono sul sistema immunitario, esiste un potenziale rischio di infezioni gravi e reazioni allergiche. Pertanto, prima di avviare il trattamento con ustekinumab, il medico valuterà attentamente i possibili benefici e rischi per il singolo paziente.
In conclusione, l'ustekinumab rappresenta una valida opzione terapeutica per i pazienti affetti da psoriasi a placche, artrite psoriasica e malattia di Crohn che non rispondono adeguatamente alle terapie convenzionali o presentano controindicazioni a tali trattamenti. Grazie al suo meccanismo d'azione selettivo, l'ustekinumab può offrire un miglior controllo dei sintomi e una riduzione dell'infiammazione associata a queste patologie. Tuttavia, è importante che il medico valuti attentamente il rapporto beneficio-rischio per ogni paziente prima di iniziare il trattamento con questo farmaco.