Foglietti illustrativi Apri menu principale

Farmaci contenenti principio attivo Tetracosactide ()

Il tetracosactide è un principio attivo di origine sintetica, noto anche come ACTH(1-24), che viene utilizzato principalmente per la diagnosi e il trattamento di alcune patologie endocrine. Questa sostanza è un analogo sintetico dell'ormone adrenocorticotropo (ACTH), una molecola prodotta dalla ghiandola pituitaria che stimola la corteccia surrenale a produrre corticosteroidi, tra cui il cortisolo.

In Italia, il tetracosactide è disponibile in forma iniettabile e viene commercializzato con diversi nomi, tra cui Synacthen® e Tetracosactrin®. Il suo impiego avviene principalmente in ambito ospedaliero o ambulatoriale sotto stretto controllo medico.

Uno degli utilizzi principali del tetracosactide riguarda la diagnosi della malattia di Addison, una patologia caratterizzata da una produzione insufficiente di corticosteroidi da parte delle ghiandole surrenali. In questo contesto, l'ormone sintetico viene somministrato per valutare la capacità delle ghiandole surrenali di rispondere adeguatamente alla stimolazione ormonale. Se la risposta è scarsa o assente, ciò suggerisce un possibile deficit nella funzione surrenalica.

Il tetracosactide può essere utilizzato anche nel trattamento della sindrome adrenogenitale congenita (CAH), una malattia genetica che comporta un deficit enzimatico nella biosintesi degli ormoni steroidei. In questi pazienti, l'uso del farmaco contribuisce a ridurre la produzione di androgeni e a migliorare il bilancio idroelettrolitico.

Inoltre, il tetracosactide viene impiegato nel trattamento di alcune forme di epilessia infantile, come la sindrome di West, una grave encefalopatia caratterizzata da spasmi epilettici e ritardo psicomotorio. In questi casi, l'ormone sintetico può essere somministrato in associazione con altri farmaci antiepilettici per ottenere un miglior controllo delle crisi convulsive.

Nonostante i suoi benefici terapeutici, l'uso del tetracosactide può comportare alcuni effetti collaterali. Tra i più comuni si annoverano reazioni allergiche o anafilattiche, ipertensione arteriosa, ritenzione idrica ed edema. Inoltre, l'ormone sintetico può causare disturbi gastrointestinali come nausea e vomito o alterazioni dell'appetito.

Poiché il tetracosactide stimola la produzione di corticosteroidi endogeni, è importante monitorare attentamente i pazienti in terapia con questo farmaco per evitare possibili complicanze legate all'iperproduzione ormonale. Tra queste si annoverano l'insorgenza della sindrome di Cushing (caratterizzata da obesità centripeta, ipertensione arteriosa e alterazioni del metabolismo glucidico) e l'osteoporosi indotta da corticosteroidi.

L'utilizzo del tetracosactide è controindicato nei pazienti affetti da tubercolosi attiva o latente, infezioni sistemiche fungine, amebiasi intestinale e in presenza di ipersensibilità nota al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Inoltre, il farmaco deve essere somministrato con cautela nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, ulcera peptica, diabete mellito e glaucoma.

In conclusione, il tetracosactide rappresenta un importante strumento nella diagnosi e nel trattamento di alcune patologie endocrine e neurologiche. Tuttavia, è fondamentale che la sua somministrazione avvenga sotto stretto controllo medico per minimizzare i rischi associati agli effetti collaterali e alle interazioni farmacologiche. In Italia, l'uso del tetracosactide è regolamentato da specifiche linee guida cliniche ed è limitato a contesti specialistici come ospedali e ambulatori.

Farmaci contenenti principio attivo Tetracosactide ()