Foglietti illustrativi Apri menu principale

Farmaci contenenti principio attivo Tetrabenazina ()

La tetrabenazina è un principio attivo utilizzato principalmente nel trattamento di alcune patologie neurologiche, in particolare per il controllo dei movimenti involontari associati alla corea di Huntington. Questa sostanza agisce come un inibitore selettivo del trasportatore della monoamina, riducendo così la concentrazione di dopamina e altri neurotrasmettitori nel cervello.

In Italia, la tetrabenazina è disponibile sotto forma di compresse da 25 mg e viene prescritta da specialisti in neurologia. La prevalenza della corea di Huntington nel nostro paese è stimata intorno a 5-7 casi su 100.000 abitanti, rendendo questa patologia una malattia rara ma con un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie.

La tetrabenazina agisce bloccando l'azione del trasportatore vescicolare monoaminico tipo 2 (VMAT2), una proteina responsabile del trasporto delle monoamine (come la dopamina) all'interno delle vescicole sinaptiche nei neuroni. In questo modo, la tetrabenazina riduce la quantità di dopamina rilasciata nel cervello durante l'attività neuronale, contribuendo a controllare i movimenti involontari tipici della corea.

Il trattamento con tetrabenazina viene solitamente iniziato con dosaggi bassi e aumentato gradualmente fino a raggiungere una dose efficace che sia ben tollerata dal paziente. La dose massima giornaliera raccomandata è di 200 mg suddivisa in tre o quattro somministrazioni al giorno. La risposta al trattamento varia tra i pazienti e può richiedere alcune settimane per manifestarsi.

La tetrabenazina è generalmente ben tollerata, ma può causare alcuni effetti collaterali. Gli effetti indesiderati più comuni includono sonnolenza, depressione, ansia, insonnia e parkinsonismo (cioè sintomi simili a quelli della malattia di Parkinson, come tremori e rigidità muscolare). In alcuni casi, la tetrabenazina può anche causare acatisia (un'irrequietezza motoria che rende difficile rimanere fermi) o discinesie tardive (movimenti involontari persistenti che possono insorgere dopo un uso prolungato di farmaci antipsicotici).

Per ridurre il rischio di effetti collaterali, il medico valuterà attentamente la storia clinica del paziente prima di prescrivere la tetrabenazina. In particolare, sarà importante escludere la presenza di depressione grave o ideazione suicidaria, poiché questo farmaco può peggiorare questi sintomi. La tetrabenazina è controindicata nei pazienti con insufficienza epatica grave e in quelli che assumono altri farmaci in grado di prolungare l'intervallo QT sull'elettrocardiogramma.

Durante il trattamento con tetrabenazina, il paziente dovrà essere monitorato regolarmente dal medico per valutare l'efficacia del farmaco e controllare eventuali effetti collaterali. È importante seguire attentamente le indicazioni del medico riguardo al dosaggio e alla frequenza delle somministrazioni, nonché informarlo di eventuali cambiamenti nella sintomatologia o nell'assunzione di altri farmaci.

In conclusione, la tetrabenazina rappresenta un'opzione terapeutica importante per il controllo dei movimenti involontari associati alla corea di Huntington e ad altre patologie neurologiche. Grazie al suo meccanismo d'azione specifico e all'esperienza clinica maturata nel tempo, questo principio attivo può contribuire a migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti affetti da queste malattie debilitanti. Tuttavia, è fondamentale un approccio personalizzato e un attento monitoraggio durante il trattamento per garantire la massima efficacia e sicurezza del farmaco.

Farmaci contenenti principio attivo Tetrabenazina ()