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Farmaci contenenti principio attivo Rifabutina

La Rifabutina è un principio attivo appartenente alla classe degli antibiotici chiamati ansamicine, più specificatamente è un derivato semisintetico della rifamicina. La sua scoperta risale agli anni '80 e da allora è stata ampiamente utilizzata per il trattamento di diverse infezioni batteriche, in particolare quelle causate da micobatteri atipici come Mycobacterium avium complex (MAC) e Mycobacterium tuberculosis.

In Italia, la Rifabutina è commercializzata con il nome di Ansatipin ed è disponibile in compresse da 150 mg. Il farmaco viene prescritto principalmente per il trattamento delle infezioni da MAC nei pazienti affetti da HIV/AIDS e nella terapia combinata per la tubercolosi resistente ai farmaci di prima linea.

Il meccanismo d'azione della Rifabutina si basa sulla sua capacità di inibire l'enzima RNA polimerasi dipendente dall'RNA presente nei batteri. Questo enzima svolge un ruolo cruciale nella sintesi proteica dei microrganismi, pertanto la sua inibizione porta all'interruzione della crescita batterica e alla morte del patogeno.

La somministrazione della Rifabutina avviene per via orale, solitamente una volta al giorno a stomaco pieno. La dose raccomandata varia a seconda dell'infezione che si intende trattare e delle condizioni cliniche del paziente. Ad esempio, nel caso delle infezioni da MAC nei pazienti con HIV/AIDS, la dose abituale è di 300 mg al giorno; mentre nel trattamento della tubercolosi resistente, la dose può variare tra 150 e 300 mg al giorno in combinazione con altri farmaci antitubercolari.

La Rifabutina presenta un profilo farmacocinetico caratterizzato da una rapida assorbimento e una buona biodisponibilità. Il picco di concentrazione plasmatica viene raggiunto entro 2-4 ore dalla somministrazione, mentre l'emivita plasmatica varia tra le 35 e le 45 ore. Il farmaco si lega alle proteine plasmatiche per circa il 85% ed è ampiamente distribuito nei tessuti corporei, con una particolare affinità per i polmoni.

La Rifabutina è metabolizzata principalmente dal fegato attraverso il sistema enzimatico del citocromo P450 (CYP450), dando origine a diversi metaboliti inattivi che vengono eliminati principalmente attraverso la bile e in misura minore attraverso l'urina.

Gli effetti collaterali più comuni associati all'uso della Rifabutina includono disturbi gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea e dolore addominale. Altri effetti indesiderati possono essere rash cutanei, artralgie (dolori articolari), leucopenia (riduzione dei globuli bianchi) e alterazioni della funzionalità epatica. In alcuni casi, la Rifabutina può causare uveite (infiammazione dell'uvea) o sindrome simil-influenzale.

È importante sottolineare che la Rifabutina può interagire con diversi altri farmaci, in particolare quelli metabolizzati dal sistema CYP450. Queste interazioni possono portare a un aumento o una diminuzione dell'efficacia dei farmaci coinvolti e/o ad un aumento del rischio di effetti collaterali. Pertanto, è fondamentale informare il medico di tutti i farmaci assunti prima di iniziare il trattamento con la Rifabutina.

In conclusione, la Rifabutina è un antibiotico efficace nel trattamento delle infezioni da micobatteri atipici e nella terapia combinata per la tubercolosi resistente ai farmaci di prima linea. Tuttavia, è importante seguire attentamente le indicazioni del medico riguardo alla posologia e alla durata del trattamento, nonché prestare attenzione alle possibili interazioni farmacologiche e agli effetti collaterali associati al suo uso.

Farmaci contenenti principio attivo Rifabutina