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Farmaci contenenti principio attivo Primidone ()

Il Primidone è un principio attivo appartenente alla classe dei farmaci antiepilettici, utilizzato principalmente nel trattamento di diverse forme di epilessia. La sua azione terapeutica si basa sulla capacità di ridurre l'eccitabilità neuronale, contribuendo così a prevenire la comparsa delle crisi epilettiche. In Italia, il Primidone è disponibile in compresse da 250 mg e viene prescritto principalmente come terapia aggiuntiva o alternativa ad altri farmaci antiepilettici.

Il meccanismo d'azione del Primidone non è ancora completamente chiarito, ma si ritiene che agisca principalmente attraverso l'inibizione dei canali del sodio voltaggio-dipendenti e la potenziazione dell'azione inibitoria del neurotrasmettitore acido gamma-amminobutirrico (GABA). Questi effetti portano a una diminuzione dell'eccitabilità neuronale e quindi a un controllo delle crisi epilettiche.

Il Primidone viene assorbito rapidamente dal tratto gastrointestinale dopo somministrazione orale, raggiungendo concentrazioni plasmatiche massime entro 3 ore. Il farmaco viene metabolizzato nel fegato in due principali metaboliti attivi: fenobarbital e feniletilmalonamide (PEMA), che contribuiscono all'effetto antiepilettico complessivo. L'emivita plasmatica del Primidone varia tra le 5 e le 18 ore, mentre quella dei suoi metaboliti attivi è più lunga (circa 75-120 ore per il fenobarbital).

Il dosaggio del Primidone deve essere attentamente personalizzato in base alle esigenze del paziente, tenendo conto della gravità delle crisi epilettiche, dell'età e della presenza di eventuali altre patologie o terapie concomitanti. In genere, la terapia viene iniziata con una dose bassa (ad esempio 100-125 mg al giorno) che viene poi gradualmente aumentata fino a raggiungere la dose ottimale per il controllo delle crisi. La dose massima giornaliera raccomandata è di 1500 mg.

Il Primidone può causare diversi effetti collaterali, alcuni dei quali possono essere gravi. Tra gli effetti indesiderati più comuni si annoverano sonnolenza, vertigini, nausea, vomito e atassia (difficoltà nel coordinamento dei movimenti). Questi sintomi tendono a diminuire con il tempo e l'adattamento dell'organismo al farmaco. Tuttavia, se gli effetti collaterali persistono o peggiorano, è importante consultare il medico curante.

In rari casi, il Primidone può causare reazioni allergiche gravi come rash cutaneo, prurito intenso e gonfiore del viso o della gola. In presenza di questi sintomi è necessario sospendere immediatamente l'assunzione del farmaco e contattare un medico.

È importante sottolineare che l'interruzione improvvisa del trattamento con Primidone può provocare la comparsa di crisi epilettiche gravi o lo sviluppo di una sindrome da astinenza caratterizzata da ansia, irritabilità e insonnia. Pertanto, la sospensione del farmaco deve avvenire sempre in modo graduale e sotto stretto controllo medico.

In Italia, l'incidenza dell'epilessia è stimata intorno a 5-10 casi ogni 1000 abitanti, con circa 300.000 persone affette dalla malattia. Il Primidone rappresenta una delle opzioni terapeutiche disponibili per il trattamento di questa patologia e viene prescritto principalmente nei casi in cui altri farmaci antiepilettici non sono efficaci o tollerati dal paziente.

In conclusione, il Primidone è un farmaco antiepilettico efficace nel controllo delle crisi epilettiche e può essere utilizzato come terapia aggiuntiva o alternativa ad altri antiepilettici. Tuttavia, è importante che il trattamento sia attentamente personalizzato e monitorato dal medico curante per garantire la massima sicurezza ed efficacia terapeutica.

Farmaci contenenti principio attivo Primidone ()