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Farmaci contenenti principio attivo Polatuzumab vedotin ()

Il polatuzumab vedotin è un farmaco innovativo utilizzato nel trattamento di alcuni tipi di linfoma, in particolare il linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) e il linfoma follicolare (FL). Questo principio attivo ha dimostrato di avere un impatto significativo nella terapia di questi tumori, offrendo una nuova opzione terapeutica per i pazienti che non rispondono ai trattamenti standard o che presentano recidive.

Il polatuzumab vedotin è un anticorpo monoclonale coniugato, ovvero una molecola composta da un anticorpo specifico legato a una sostanza tossica. L'anticorpo si lega selettivamente alle cellule tumorali che esprimono l'antigene CD79b, presente sulla superficie delle cellule B maligne. Una volta legato all'antigene, il farmaco viene internalizzato dalla cellula tumorale e rilascia la sua componente tossica, causando la morte della cellula stessa.

In Italia, l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato l'utilizzo del polatuzumab vedotin in combinazione con bendamustina e rituximab nel 2019 per il trattamento dei pazienti adulti affetti da DLBCL recidivante o refrattario e non candidati al trapianto autologo di cellule staminali. Questa decisione è stata basata sui risultati positivi ottenuti negli studi clinici condotti su questo farmaco.

Uno degli studi più importanti riguardanti il polatuzumab vedotin è lo studio di fase Ib/II denominato GO29365. In questo studio, i pazienti con DLBCL recidivante o refrattario sono stati trattati con polatuzumab vedotin in combinazione con bendamustina e rituximab. I risultati hanno dimostrato che questa combinazione ha portato a un tasso di risposta globale del 45% e una sopravvivenza libera da progressione (PFS) mediana di 9,5 mesi.

Per quanto riguarda il linfoma follicolare, il polatuzumab vedotin è stato studiato nell'ambito dello studio di fase II denominato GO27834. In questo caso, i pazienti affetti da FL recidivante o refrattario sono stati trattati con polatuzumab vedotin in monoterapia. I risultati hanno mostrato un tasso di risposta globale del 63% e una PFS mediana di 11,7 mesi.

Il profilo di sicurezza del polatuzumab vedotin è stato valutato in entrambi gli studi ed è risultato generalmente ben tollerabile dai pazienti. Tuttavia, come per tutti i farmaci antitumorali, il polatuzumab vedotin può causare alcuni effetti collaterali. Tra gli effetti indesiderati più comuni si segnalano neutropenia (diminuzione dei neutrofili nel sangue), anemia (diminuzione dei globuli rossi), trombocitopenia (diminuzione delle piastrine), nausea, vomito e neuropatia periferica (danno ai nervi periferici).

In conclusione, il polatuzumab vedotin rappresenta un'importante innovazione nel trattamento del DLBCL e del FL recidivanti o refrattari. Grazie alla sua specificità d'azione e all'efficacia dimostrata negli studi clinici, questo farmaco offre una nuova speranza ai pazienti che non rispondono alle terapie standard o che presentano recidive. Tuttavia, è importante sottolineare che il polatuzumab vedotin deve essere somministrato sotto stretto controllo medico e in centri specializzati nella gestione dei linfomi, al fine di garantire la massima sicurezza ed efficacia del trattamento.

Farmaci contenenti principio attivo Polatuzumab vedotin ()