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Farmaci contenenti principio attivo Natalizumab ()

Il Natalizumab è un principio attivo utilizzato nel trattamento della sclerosi multipla (SM) e della malattia di Crohn. Si tratta di un anticorpo monoclonale umanizzato che agisce inibendo l'adesione delle cellule immunitarie al sistema nervoso centrale (SNC), riducendo così l'infiammazione e il danno neuronale.

In Italia, la sclerosi multipla colpisce circa 120.000 persone, con una prevalenza maggiore nelle regioni settentrionali rispetto a quelle meridionali. La malattia di Crohn, invece, ha una prevalenza stimata di 150-200 casi ogni 100.000 abitanti.

Il Natalizumab viene somministrato per via endovenosa una volta al mese in ospedale o in centri specializzati. Il dosaggio raccomandato è di 300 mg per infusione, con una durata del trattamento che varia a seconda della risposta del paziente e dell'evoluzione della malattia.

Il meccanismo d'azione del Natalizumab consiste nell'inibizione dell'interazione tra le molecole VLA-4 presenti sulla superficie delle cellule immunitarie e le molecole VCAM-1 presenti sulle cellule endoteliali del SNC. Questo processo impedisce alle cellule immunitarie di attraversare la barriera ematoencefalica e raggiungere il tessuto cerebrale, dove potrebbero causare infiammazione e danno neuronale.

Gli studi clinici hanno dimostrato che il Natalizumab è efficace nel ridurre la frequenza delle ricadute e nel rallentare la progressione della disabilità nei pazienti affetti da SM. In particolare, è stato osservato un miglioramento significativo nella qualità della vita dei pazienti trattati con Natalizumab rispetto a quelli che hanno ricevuto un placebo.

Tuttavia, l'uso del Natalizumab è associato a diversi effetti collaterali e potenziali rischi. Gli effetti indesiderati più comuni includono reazioni allergiche, infezioni delle vie respiratorie superiori, mal di testa, vertigini e nausea. Inoltre, il trattamento con Natalizumab può aumentare il rischio di infezioni opportunistiche come la leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML), una malattia virale rara ma potenzialmente fatale che colpisce il sistema nervoso centrale.

Per ridurre il rischio di PML, i pazienti sottoposti a terapia con Natalizumab devono essere monitorati attentamente per la comparsa di sintomi neurologici nuovi o peggiorati. Inoltre, prima dell'inizio del trattamento e durante la terapia, è necessario eseguire test sierologici per verificare la presenza di anticorpi contro il virus JC (JCV), responsabile della PML.

Il Natalizumab è controindicato nei pazienti con ipersensibilità nota al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti presenti nella formulazione farmaceutica. È inoltre sconsigliato l'uso del farmaco in donne in gravidanza o che allattano al seno, a causa della mancanza di dati sufficienti sulla sicurezza del trattamento in queste condizioni.

In conclusione, il Natalizumab rappresenta un'opzione terapeutica importante per i pazienti affetti da sclerosi multipla e malattia di Crohn, grazie alla sua efficacia nel ridurre la frequenza delle ricadute e rallentare la progressione della disabilità. Tuttavia, è fondamentale un attento monitoraggio dei pazienti durante il trattamento per prevenire possibili complicanze e garantire la sicurezza del farmaco.

Farmaci contenenti principio attivo Natalizumab ()