Il Lumacaftor e Ivacaftor sono due principi attivi che, combinati insieme, hanno rivoluzionato il trattamento della fibrosi cistica, una malattia genetica rara che colpisce principalmente i polmoni e il sistema digerente. In Italia, si stima che circa 5.000 persone siano affette da fibrosi cistica, con circa 200 nuovi casi diagnosticati ogni anno.
La fibrosi cistica è causata da mutazioni nel gene CFTR (Cystic Fibrosis Transmembrane Conductance Regulator), che provoca un malfunzionamento delle proteine responsabili del trasporto degli ioni cloruro attraverso le membrane cellulari. Questo difetto porta a un accumulo di muco denso e viscoso nei polmoni e in altri organi, causando infezioni ricorrenti e progressivo deterioramento della funzione respiratoria.
Il Lumacaftor agisce come correttore del difetto proteico CFTR causato dalla mutazione Phe508del, la più comune nelle persone affette da fibrosi cistica. Esso favorisce il ripiegamento corretto della proteina CFTR e ne aumenta la stabilità sulla membrana cellulare. Tuttavia, il Lumacaftor non è sufficiente da solo per ripristinare completamente la funzione del canale ionico.
Qui entra in gioco l'Ivacaftor: questo principio attivo agisce come potenziatore dell'attività del canale ionico CFTR corretto dal Lumacaftor. L'Ivacaftor aumenta l'apertura del canale ionico, permettendo un maggiore passaggio di cloro attraverso la membrana cellulare e migliorando così l'idratazione e la clearance del muco.
La combinazione di Lumacaftor e Ivacaftor, commercializzata con il nome di Orkambi®, ha dimostrato una notevole efficacia nel migliorare la funzione polmonare, ridurre le esacerbazioni e migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da fibrosi cistica con mutazione Phe508del. In particolare, gli studi clinici hanno mostrato un aumento medio del 3-4% nella percentuale prevista della capacità vitale forzata (FEV1) nei pazienti trattati con Orkambi® rispetto al placebo.
Tuttavia, è importante sottolineare che il trattamento con Lumacaftor/Ivacaftor non è una cura definitiva per la fibrosi cistica, ma rappresenta un importante passo avanti nella gestione della malattia. Il farmaco può essere utilizzato in associazione con altre terapie standard per la fibrosi cistica, come antibiotici, enzimi pancreatici e terapie inalatorie.
Il Lumacaftor/Ivacaftor è indicato per il trattamento della fibrosi cistica nei pazienti di età pari o superiore a 6 anni che presentano almeno una copia della mutazione Phe508del nel gene CFTR. La posologia raccomandata è di due compresse al giorno, una al mattino e una alla sera, assunte con grassi alimentari per garantire un'adeguata biodisponibilità dei principi attivi.
Gli effetti collaterali più comuni associati all'assunzione di Lumacaftor/Ivacaftor includono dispnea, nausea, diarrea e aumento delle transaminasi epatiche. In alcuni casi, può essere necessario ridurre la dose o interrompere temporaneamente il trattamento per gestire gli effetti collaterali.
In conclusione, il Lumacaftor e l'Ivacaftor rappresentano un importante progresso nel trattamento della fibrosi cistica. La loro combinazione ha dimostrato di migliorare significativamente la funzione polmonare e la qualità della vita dei pazienti affetti da questa malattia genetica rara. Tuttavia, è fondamentale continuare a investire nella ricerca per sviluppare nuove terapie e strategie volte a curare definitivamente la fibrosi cistica.