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Farmaci contenenti principio attivo LENVATINIB

Il Lenvatinib è un principio attivo utilizzato per il trattamento di alcune forme di tumori. È un farmaco appartenente alla classe degli inibitori delle tirosin-chinasi, che agisce bloccando l'azione di alcuni enzimi coinvolti nella crescita e nella diffusione delle cellule tumorali. In Italia, il Lenvatinib è commercializzato con il nome di Lenvima® ed è disponibile in compresse da 4 mg e 10 mg.

Il Lenvatinib viene impiegato principalmente nel trattamento del carcinoma della tiroide refrattario allo iodio radioattivo (RAI), una forma avanzata e aggressiva di tumore della tiroide che non risponde ai trattamenti convenzionali. Inoltre, il farmaco è indicato per la terapia del carcinoma epatocellulare (CEC) in pazienti non candidabili a intervento chirurgico o a trapianto di fegato, e per il trattamento del carcinoma renale avanzato (RCC) in combinazione con l'Everolimus.

In Italia, secondo i dati forniti dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), nel 2020 sono stati registrati circa 3.000 nuovi casi di carcinoma della tiroide refrattario allo iodio radioattivo. Per quanto riguarda il carcinoma epatocellulare, si stima che ogni anno vengano diagnosticati circa 6.000 nuovi casi nel nostro Paese.

Il meccanismo d'azione del Lenvatinib consiste nell'inibizione delle tirosin-chinasi coinvolte nella formazione dei vasi sanguigni che nutrono le cellule tumorali, impedendo così la crescita e la diffusione del tumore. Il farmaco agisce in particolare sulle vie di segnalazione del recettore del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGFR), del recettore del fattore di crescita delle cellule staminali (SCF) e del recettore della proteina derivata dalle piastrine (PDGFR).

Il Lenvatinib viene somministrato per via orale, solitamente una volta al giorno. La dose iniziale raccomandata è di 24 mg al giorno per il trattamento del carcinoma della tiroide refrattario allo iodio radioattivo e di 12 mg al giorno per il trattamento del carcinoma epatocellulare. Nel caso della terapia combinata con l'Everolimus nel carcinoma renale avanzato, la dose iniziale consigliata è di 18 mg al giorno.

Il trattamento con Lenvatinib può essere associato a diversi effetti collaterali, tra cui ipertensione, affaticamento, perdita dell'appetito, disturbi gastrointestinali (come nausea, vomito e diarrea), alterazioni della funzionalità tiroidea e disfunzioni epatiche. In alcuni casi possono verificarsi anche complicanze più gravi come perforazioni gastrointestinali o sanguinamenti interni.

Per monitorare l'efficacia e la sicurezza del trattamento con Lenvatinib, i pazienti devono essere sottoposti a regolari controlli medici ed esami ematochimici. È importante che i pazienti segnalino tempestivamente al medico eventuali sintomi o effetti indesiderati, in modo da poter adeguare la dose del farmaco o interrompere il trattamento, se necessario.

In conclusione, il Lenvatinib rappresenta una valida opzione terapeutica per i pazienti affetti da carcinoma della tiroide refrattario allo iodio radioattivo, carcinoma epatocellulare e carcinoma renale avanzato. Il farmaco ha dimostrato di migliorare significativamente la sopravvivenza libera da progressione e la qualità della vita dei pazienti. Tuttavia, è fondamentale un attento monitoraggio degli effetti collaterali e delle possibili complicanze durante il trattamento.

Farmaci contenenti principio attivo LENVATINIB