Foglietti illustrativi Apri menu principale

Farmaci contenenti principio attivo Iodio-131I-norcolesterolo

L'Iodio-131I-norcolesterolo è un radiofarmaco utilizzato nella diagnostica e nella terapia di alcune patologie a livello delle ghiandole surrenali. Questo principio attivo è caratterizzato da una struttura molecolare simile al colesterolo, ma con l'aggiunta dell'isotopo radioattivo Iodio-131. Grazie a queste peculiarità, il norcolesterolo marcato con Iodio-131 è in grado di accumularsi selettivamente nelle cellule delle ghiandole surrenali, permettendo così una valutazione accurata della loro funzionalità e struttura.

In Italia, l'Iodio-131I-norcolesterolo viene impiegato principalmente per la diagnosi e la stadiazione dei tumori surrenalici, nonché per la valutazione della funzionalità delle ghiandole surrenali in pazienti affetti da ipertensione arteriosa secondaria o altre patologie endocrine. Tuttavia, le statistiche sull'utilizzo di questo radiofarmaco nel nostro Paese sono scarse e difficilmente reperibili.

Il meccanismo d'azione dell'Iodio-131I-norcolesterolo si basa sulla sua capacità di legarsi ai recettori del colesterolo presenti sulle membrane cellulari delle ghiandole surrenali. Una volta legato ai recettori, il norcolesterolo marcato viene internalizzato all'interno delle cellule e accumulato nei lisosomi. La presenza dell'isotopo radioattivo Iodio-131 permette poi di visualizzare l'accumulo del farmaco attraverso tecniche di imaging come la scintigrafia o la tomografia computerizzata (TC).

L'Iodio-131I-norcolesterolo viene somministrato per via endovenosa, generalmente in dosi comprese tra 1 e 3 mCi (37-111 MBq). Dopo l'iniezione, il radiofarmaco si distribuisce rapidamente nell'organismo e raggiunge le ghiandole surrenali entro poche ore. L'accumulo massimo del farmaco nelle ghiandole surrenali avviene solitamente tra le 24 e le 48 ore dall'iniezione, momento in cui viene effettuata la scintigrafia o la TC.

La biodisponibilità dell'Iodio-131I-norcolesterolo varia a seconda delle condizioni cliniche del paziente e della patologia da diagnosticare. In generale, l'accumulo del radiofarmaco nelle ghiandole surrenali è maggiore nei pazienti affetti da tumori maligni rispetto a quelli con tumori benigni o ipertensione arteriosa secondaria. Inoltre, l'uptake del norcolesterolo marcato può essere influenzato dalla presenza di altre patologie endocrine o dall'assunzione di farmaci che interferiscono con il metabolismo del colesterolo.

L'utilizzo dell'Iodio-131I-norcolesterolo è associato a un basso rischio di effetti collaterali, grazie alla sua selettività per le cellule delle ghiandole surrenali e alla breve emivita dell'Iodio-131 (circa 8 giorni). Tuttavia, come per tutti i radiofarmaci, l'esposizione alle radiazioni ionizzanti può comportare un aumento del rischio di sviluppare tumori o altre patologie a lungo termine. Pertanto, l'impiego dell'Iodio-131I-norcolesterolo deve essere attentamente valutato dal medico in base ai benefici attesi e ai potenziali rischi per il paziente.

In conclusione, l'Iodio-131I-norcolesterolo rappresenta uno strumento diagnostico e terapeutico importante nella gestione delle patologie surrenaliche. Grazie alla sua selettività per le cellule delle ghiandole surrenali e all'utilizzo dell'isotopo radioattivo Iodio-131, questo radiofarmaco permette una valutazione accurata della funzionalità e della struttura delle ghiandole surrenali in pazienti affetti da tumori o altre patologie endocrine. Tuttavia, è fondamentale che l'utilizzo dell'Iodio-131I-norcolesterolo sia attentamente ponderato dal medico in relazione ai benefici attesi e ai potenziali rischi associati all'esposizione alle radiazioni ionizzanti.

Farmaci contenenti principio attivo Iodio-131I-norcolesterolo