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Farmaci contenenti principio attivo Inotuzumab ozogamicin

Inotuzumab ozogamicin è un farmaco antitumorale utilizzato nel trattamento della leucemia linfoblastica acuta (LLA) a cellule B, una forma di cancro del sangue che colpisce i linfociti B. Questo principio attivo agisce come un anticorpo monoclonale coniugato, legandosi selettivamente alle cellule tumorali e rilasciando una sostanza tossica che ne provoca la morte. In Italia, la leucemia linfoblastica acuta rappresenta circa il 20% di tutte le leucemie acute e colpisce principalmente bambini e adulti giovani.

Il meccanismo d'azione dell'inotuzumab ozogamicin si basa sulla sua capacità di riconoscere e legarsi al recettore CD22 presente sulla superficie delle cellule tumorali a cellule B. Una volta legato al recettore, il farmaco viene internalizzato nella cellula bersaglio e rilascia la sua porzione citotossica, chiamata calicheamicina. Questa sostanza interagisce con il DNA della cellula cancerosa, causandone la rottura e portando alla morte cellulare.

L'efficacia dell'inotuzumab ozogamicin è stata dimostrata in diversi studi clinici condotti su pazienti affetti da LLA a cellule B refrattaria o recidivante. In uno studio di fase III condotto su 326 pazienti adulti con LLA a cellule B in fase avanzata, l'inotuzumab ozogamicin ha mostrato una percentuale di risposta completa del 80,7% rispetto al 29,4% ottenuto con la chemioterapia standard. Inoltre, il tempo medio di sopravvivenza libera da progressione è stato significativamente più lungo nel gruppo trattato con inotuzumab ozogamicin rispetto a quello sottoposto a chemioterapia (5 mesi contro 1,8 mesi).

L'inotuzumab ozogamicin è generalmente ben tollerato dai pazienti, ma può causare alcuni effetti collaterali. Gli effetti indesiderati più comuni sono astenia, febbre, nausea, diarrea e trombocitopenia (riduzione del numero di piastrine nel sangue). In alcuni casi, il farmaco può anche causare reazioni allergiche gravi o problemi epatici. Pertanto, è importante che i pazienti siano attentamente monitorati durante il trattamento e che gli eventuali effetti collaterali vengano prontamente segnalati al medico curante.

Il dosaggio dell'inotuzumab ozogamicin varia in base alle caratteristiche del paziente e alla gravità della malattia. Il farmaco viene somministrato per via endovenosa una volta ogni tre o quattro settimane per un massimo di sei cicli. La dose raccomandata è calcolata in base all'area di superficie corporea del paziente e può essere ridotta o interrotta in caso di insorgenza di effetti collaterali gravi.

In Italia, l'inotuzumab ozogamicin è disponibile come medicinale orfano per il trattamento della LLA a cellule B refrattaria o recidivante. Ciò significa che il farmaco è stato sviluppato per rispondere a una necessità medica non ancora soddisfatta e che beneficia di incentivi e agevolazioni per la sua commercializzazione. L'uso dell'inotuzumab ozogamicin è autorizzato dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e il costo del trattamento può essere coperto dal Sistema Sanitario Nazionale (SSN) per i pazienti che soddisfano determinati criteri.

In conclusione, l'inotuzumab ozogamicin rappresenta un'opzione terapeutica efficace e innovativa per i pazienti affetti da leucemia linfoblastica acuta a cellule B refrattaria o recidivante. Grazie al suo meccanismo d'azione mirato, questo farmaco offre una maggiore probabilità di risposta completa e un miglior profilo di sicurezza rispetto alla chemioterapia standard. Tuttavia, è fondamentale che i pazienti siano attentamente monitorati durante il trattamento per prevenire o gestire gli eventuali effetti collaterali associati all'uso dell'inotuzumab ozogamicin.

Farmaci contenenti principio attivo Inotuzumab ozogamicin