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Farmaci contenenti principio attivo Infliximab

L'infliximab è un principio attivo di origine biotecnologica, appartenente alla classe dei farmaci noti come anticorpi monoclonali. Questo farmaco è stato sviluppato per il trattamento di diverse patologie infiammatorie croniche, quali l'artrite reumatoide, la spondilite anchilosante, l'idradenite suppurativa, la psoriasi a placche e le malattie infiammatorie intestinali come il morbo di Crohn e la rettocolite ulcerosa.

L'infliximab agisce inibendo l'azione del fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-alfa), una proteina coinvolta nella risposta infiammatoria dell'organismo. Il TNF-alfa è prodotto principalmente dai macrofagi e dai linfociti T ed è responsabile della regolazione delle risposte immunitarie e infiammatorie. In condizioni patologiche, i livelli di TNF-alfa possono aumentare significativamente, causando danni ai tessuti e alle articolazioni.

Il meccanismo d'azione dell'infliximab consiste nel legarsi al TNF-alfa libero nel sangue e nei tessuti, neutralizzandone l'effetto biologico. In questo modo, si riduce la risposta infiammatoria e si alleviano i sintomi associati alle patologie per cui viene prescritto.

In Italia, l'utilizzo dell'infliximab è regolamentato dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) che ne ha approvato l'immissione in commercio per il trattamento delle malattie sopra citate. La prescrizione di questo farmaco è riservata ai medici specialisti in reumatologia, dermatologia e gastroenterologia, ed è soggetta a monitoraggio da parte delle autorità sanitarie.

Le statistiche per l'Italia mostrano che l'infliximab è ampiamente utilizzato nel trattamento delle patologie infiammatorie croniche. Secondo i dati forniti dall'AIFA, nel 2019 sono stati erogati oltre 200.000 flaconcini di infliximab, con un costo complessivo di circa 120 milioni di euro.

L'infliximab viene somministrato per via endovenosa attraverso infusioni periodiche. La frequenza e la durata del trattamento variano in base alla patologia e alla risposta del paziente al farmaco. In genere, le infusioni vengono effettuate ogni 2-8 settimane e possono durare diverse ore.

Nonostante l'efficacia dell'infliximab nel ridurre i sintomi delle malattie infiammatorie croniche, il farmaco può causare alcuni effetti collaterali. Tra questi si annoverano reazioni allergiche all'infusione, infezioni opportunistiche (come la tubercolosi), disturbi del sistema nervoso centrale (come la sclerosi multipla) e problemi cardiaci.

Per minimizzare il rischio di effetti collaterali gravi, prima dell'inizio della terapia con infliximab il medico deve valutare attentamente lo stato di salute del paziente e monitorarlo durante tutto il trattamento. Inoltre, alcuni pazienti potrebbero sviluppare anticorpi contro l'infliximab, riducendone l'efficacia nel tempo. In questi casi, il medico potrebbe decidere di modificare la terapia o di sostituire l'infliximab con un altro farmaco.

In conclusione, l'infliximab rappresenta una valida opzione terapeutica per i pazienti affetti da patologie infiammatorie croniche che non rispondono adeguatamente ai trattamenti convenzionali. Tuttavia, a causa dei possibili effetti collaterali e delle limitazioni nell'utilizzo, la prescrizione e il monitoraggio del trattamento con infliximab devono essere gestiti da medici specialisti esperti nella cura delle malattie infiammatorie croniche.

Farmaci contenenti principio attivo Infliximab