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Farmaci contenenti principio attivo Immunoglobulina anti-D (rh) ()

L'immunoglobulina anti-D (Rh) è un farmaco essenziale utilizzato per prevenire la malattia emolitica del feto e del neonato (HDFN), una condizione potenzialmente pericolosa per la vita che può verificarsi quando una madre Rh negativa porta un feto Rh positivo. Questo testo tecnico si propone di fornire informazioni dettagliate sul principio attivo, il suo meccanismo d'azione, le indicazioni terapeutiche e gli effetti collaterali.

Il fattore Rh è una proteina presente sulla superficie dei globuli rossi. La presenza o l'assenza di questa proteina determina il gruppo sanguigno Rh positivo o negativo. Se una madre Rh negativa viene esposta al sangue Rh positivo del feto durante la gravidanza o il parto, il suo sistema immunitario può produrre anticorpi contro le cellule del sangue del feto, causando la distruzione dei globuli rossi fetali e portando a gravi complicazioni come l'anemia emolitica, l'ittero e l'edema fetale.

L'immunoglobulina anti-D (Rh) agisce legandosi agli antigeni D presenti sui globuli rossi Rh-positivi e neutralizzando gli anticorpi prodotti dal sistema immunitario della madre. In questo modo, previene la formazione di anticorpi anti-RhD nel sangue della madre e riduce il rischio di HDFN nelle gravidanze successive.

Le indicazioni terapeutiche dell'immunoglobulina anti-D (Rh) includono:

  1. Profilassi antenatale: somministrata alle donne Rh negative durante la gravidanza per prevenire la sensibilizzazione al fattore Rh e il rischio di HDFN nelle gravidanze successive. In Italia, l'immunoglobulina anti-D viene somministrata alle gestanti Rh negative intorno alla 28ª settimana di gravidanza e nuovamente entro 72 ore dal parto.

  2. Profilassi postnatale: somministrata alle madri Rh negative che hanno partorito un neonato Rh positivo, per evitare la produzione di anticorpi anti-RhD nel sangue materno.

  3. Prevenzione della sensibilizzazione dopo aborto spontaneo, aborto indotto o gravidanza ectopica: somministrata alle donne Rh negative che hanno subito una perdita fetale o una gravidanza extrauterina con un feto Rh positivo.

  4. Trattamento dell'anemia emolitica nel neonato: somministrata ai neonati affetti da HDFN per ridurre la gravità dell'anemia e prevenire le complicazioni associate.

Gli effetti collaterali dell'immunoglobulina anti-D (Rh) sono generalmente lievi e transitori. Essi includono dolore e arrossamento nel sito di iniezione, febbre, malessere generale, nausea e cefalea. Raramente si possono verificare reazioni allergiche gravi come rash cutanei, orticaria, difficoltà respiratorie e shock anafilattico.

In Italia, l'incidenza della malattia emolitica del feto e del neonato è stata notevolmente ridotta grazie all'introduzione della profilassi con immunoglobulina anti-D (Rh) negli anni '70. Tuttavia, la malattia continua a rappresentare un problema di salute pubblica in alcuni gruppi a rischio, come le donne che non ricevono cure prenatali adeguate o quelle che non aderiscono al protocollo di profilassi.

In conclusione, l'immunoglobulina anti-D (Rh) è un farmaco fondamentale per la prevenzione e il trattamento della malattia emolitica del feto e del neonato. La sua somministrazione profilattica durante la gravidanza e dopo il parto ha contribuito significativamente alla riduzione dell'incidenza di HDFN in Italia e in tutto il mondo. Tuttavia, è importante garantire l'accesso alle cure prenatali e postnatali adeguate per tutte le donne Rh negative al fine di prevenire ulteriormente questa grave condizione.

Farmaci contenenti principio attivo Immunoglobulina anti-D (rh) ()