L'immunoglobulina anti-citomegalovirus (IgG CMV) è un principio attivo utilizzato per la prevenzione e il trattamento delle infezioni da citomegalovirus (CMV). Il CMV è un virus appartenente alla famiglia degli herpesvirus, che può causare infezioni lievi o gravi a seconda del sistema immunitario dell'individuo infetto. In Italia, si stima che circa il 60-70% della popolazione adulta sia stata esposta al virus, con una prevalenza di infezione più elevata nelle regioni meridionali rispetto a quelle settentrionali.
L'IgG CMV è composta da immunoglobuline umane purificate, ottenute dal plasma di donatori sani con elevati titoli di anticorpi anti-CMV. Queste immunoglobuline agiscono neutralizzando il virus e facilitando la sua eliminazione da parte del sistema immunitario dell'ospite.
Il trattamento con IgG CMV viene impiegato principalmente in due situazioni cliniche: nella profilassi delle infezioni da CMV nei pazienti sottoposti a trapianto d'organo e nel trattamento delle infezioni sintomatiche nei pazienti immunocompromessi.
Nei pazienti sottoposti a trapianto d'organo, l'infezione da CMV rappresenta una complicanza frequente e potenzialmente grave. In Italia, si stima che circa il 30-60% dei pazienti trapiantati sviluppi un'infezione da CMV nel primo anno dopo il trapianto. L'utilizzo dell'IgG CMV come profilassi in questi pazienti ha dimostrato di ridurre significativamente il rischio di infezione e di malattia da CMV, migliorando così la sopravvivenza a lungo termine del trapianto.
Nei pazienti immunocompromessi, come quelli affetti da HIV/AIDS o sottoposti a chemioterapia per neoplasie, l'infezione da CMV può manifestarsi con sintomi gravi e talvolta fatali. In questi casi, il trattamento con IgG CMV può essere utilizzato in associazione con farmaci antivirali specifici per il CMV, come il ganciclovir o il valganciclovir. L'associazione tra IgG CMV e antivirali ha dimostrato di migliorare la risposta clinica e virologica nei pazienti con infezioni sintomatiche da CMV.
L'IgG CMV viene somministrata per via endovenosa, generalmente attraverso un'infusione lenta che dura circa 2-4 ore. La dose e la durata del trattamento variano a seconda della situazione clinica del paziente e della gravità dell'infezione. Nei pazienti sottoposti a trapianto d'organo, la profilassi con IgG CMV viene solitamente iniziata prima dell'intervento chirurgico e proseguita per diverse settimane o mesi dopo il trapianto.
Il profilo di sicurezza dell'IgG CMV è generalmente buono, con effetti collaterali rari e lievi. Gli effetti avversi più comuni includono reazioni nel sito di infusione, come dolore, gonfiore e arrossamento, e sintomi sistemici come febbre, brividi e malessere. In rari casi, possono verificarsi reazioni allergiche gravi o effetti collaterali a carico del sistema nervoso centrale.
In conclusione, l'immunoglobulina anti-citomegalovirus rappresenta un'opzione terapeutica efficace per la prevenzione e il trattamento delle infezioni da CMV nei pazienti ad alto rischio. Grazie al suo meccanismo d'azione specifico e al suo buon profilo di sicurezza, l'IgG CMV contribuisce a migliorare la prognosi dei pazienti sottoposti a trapianto d'organo e di quelli immunocompromessi con infezioni sintomatiche da CMV.