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Farmaci contenenti principio attivo Gemcitabina

La gemcitabina è un principio attivo appartenente alla classe dei farmaci antineoplastici, utilizzato principalmente per il trattamento di diversi tipi di tumori. La sua azione terapeutica si basa sulla capacità di inibire la sintesi del DNA nelle cellule tumorali, bloccandone così la proliferazione e favorendo la loro morte.

In Italia, la gemcitabina è disponibile in forma di polvere liofilizzata per soluzione iniettabile e viene somministrata attraverso infusione endovenosa. Il dosaggio e il regime terapeutico variano a seconda del tipo di tumore da trattare e delle condizioni cliniche del paziente.

La gemcitabina è impiegata nel trattamento di diversi tipi di tumori solidi, tra cui il carcinoma pancreatico non resecabile o metastatico, il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC), il carcinoma della vescica avanzato o metastatico e il carcinoma ovarico recidivante. Inoltre, può essere utilizzata anche nel trattamento del mesotelioma pleurico maligno non operabile.

Il meccanismo d'azione della gemcitabina si basa sulla sua capacità di interferire con la replicazione del DNA nelle cellule tumorali. Essa viene incorporata nel DNA durante la fase S del ciclo cellulare, causando l'interruzione della catena e bloccando così la sintesi del DNA. Questo processo porta alla morte delle cellule tumorali attraverso l'induzione dell'apoptosi.

La gemcitabina presenta un profilo farmacocinetico lineare ed è rapidamente metabolizzata a livello epatico ed extraepatico. La sua emivita plasmatica è di circa 42-94 minuti e viene eliminata principalmente attraverso l'escrezione renale.

La gemcitabina può essere somministrata in monoterapia o in combinazione con altri farmaci antineoplastici, a seconda del tipo di tumore e delle condizioni cliniche del paziente. La scelta del regime terapeutico viene effettuata dal medico specialista, che valuta attentamente i potenziali benefici e i rischi associati al trattamento.

Gli effetti collaterali della gemcitabina sono generalmente dose-dipendenti e possono variare da lievi a gravi. Tra gli effetti indesiderati più comuni si segnalano nausea, vomito, diarrea, stomatite, affaticamento e perdita di appetito. Altri effetti collaterali possono includere anemia, trombocitopenia, leucopenia e neutropenia, che possono aumentare il rischio di infezioni.

La gemcitabina può anche causare reazioni avverse a livello epatico (aumento delle transaminasi) e renale (riduzione della funzionalità renale). Inoltre, sono stati segnalati casi di sindrome da lisi tumorale (SLT), una complicanza potenzialmente fatale dovuta alla rapida distruzione delle cellule tumorali.

Prima dell'inizio del trattamento con gemcitabina, è importante informare il medico curante di eventuali patologie pregresse o in atto (in particolare a livello epatico o renale), nonché dell'assunzione di altri farmaci o integratori. Inoltre, durante il trattamento è fondamentale seguire attentamente le indicazioni del medico e sottoporsi ai controlli periodici per monitorare l'efficacia e la sicurezza della terapia.

In conclusione, la gemcitabina è un farmaco antineoplastico efficace nel trattamento di diversi tipi di tumori solidi. Il suo impiego deve essere attentamente valutato dal medico specialista, che considera i potenziali benefici e i rischi associati al trattamento. La terapia con gemcitabina richiede un attento monitoraggio clinico e una stretta collaborazione tra il paziente e il team sanitario per garantire un'ottimale gestione degli effetti collaterali e delle complicanze associate.

Farmaci contenenti principio attivo Gemcitabina