Foglietti illustrativi Apri menu principale

Farmaci contenenti principio attivo Eparinoidi, associazioni ()

Gli eparinoidi sono una classe di farmaci anticoagulanti che comprende l'eparina e i suoi derivati, come l'eparina a basso peso molecolare (EBPM) e il fondaparinux. Questi farmaci sono ampiamente utilizzati nella pratica clinica per prevenire e trattare diverse condizioni tromboemboliche, come la trombosi venosa profonda (TVP), l'embolia polmonare (EP) e la trombosi arteriosa. In Italia, gli eparinoidi rappresentano una delle classi di farmaci anticoagulanti più prescritte.

Le associazioni di eparinoidi si riferiscono all'utilizzo combinato di questi farmaci con altri agenti antitrombotici, come gli antiaggreganti piastrinici o i nuovi anticoagulanti orali (NAO). Questa strategia terapeutica è spesso impiegata per ottimizzare l'efficacia del trattamento anticoagulante in pazienti ad alto rischio di eventi tromboembolici o con particolari condizioni cliniche.

L'eparina è un polisaccaride naturale che agisce principalmente attraverso la potenziazione dell'inibizione del fattore Xa da parte dell'antitrombina III, un inibitore fisiologico della coagulazione. L'eparina a basso peso molecolare è ottenuta dalla depolimerizzazione dell'eparina non frazionata ed ha una maggiore selettività per il fattore Xa rispetto all'inibizione della trombina. Il fondaparinux è un pentasaccaride sintetico che inibisce selettivamente il fattore Xa senza interagire con la trombina.

Gli eparinoidi sono ampiamente utilizzati nella profilassi e nel trattamento delle malattie tromboemboliche venose, come la TVP e l'EP. Inoltre, sono impiegati nella prevenzione della trombosi arteriosa in pazienti sottoposti a interventi chirurgici ortopedici o vascolari, nonché nel trattamento dell'angina instabile e dell'infarto miocardico non-Q.

Le associazioni di eparinoidi con altri agenti antitrombotici sono spesso raccomandate nelle linee guida internazionali per il trattamento di diverse condizioni cliniche. Ad esempio, l'associazione di un eparinoide con un antiaggregante piastrinico è indicata nella terapia del sindrome coronarico acuto (SCA) senza elevazione del tratto ST (NSTEMI) o con elevazione del tratto ST (STEMI). Inoltre, l'associazione di un eparinoide con un NAO può essere considerata nei pazienti affetti da fibrillazione atriale non valvolare ad alto rischio di ictus ischemico.

Tuttavia, l'utilizzo combinato di eparinoidi con altri agenti antitrombotici può aumentare il rischio di sanguinamento, soprattutto nei pazienti anziani o con comorbilità associate. Pertanto, è fondamentale valutare attentamente il rapporto beneficio-rischio della terapia combinata in ogni singolo paziente ed effettuare un adeguato monitoraggio clinico e di laboratorio.

In Italia, gli eparinoidi sono disponibili in diverse formulazioni e dosaggi, che possono essere somministrati per via sottocutanea o endovenosa a seconda delle indicazioni terapeutiche. La scelta dell'eparinoide più appropriato deve essere basata sulla valutazione delle caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche del farmaco, nonché sulle preferenze del paziente e sulla presenza di eventuali controindicazioni o interazioni farmacologiche.

In conclusione, gli eparinoidi rappresentano una classe di farmaci anticoagulanti fondamentali nella prevenzione e nel trattamento delle malattie tromboemboliche. Le associazioni di eparinoidi con altri agenti antitrombotici possono offrire un beneficio terapeutico aggiuntivo in pazienti ad alto rischio o con particolari condizioni cliniche. Tuttavia, è necessario valutare attentamente il rapporto beneficio-rischio della terapia combinata ed effettuare un adeguato monitoraggio dei pazienti in trattamento.

Farmaci contenenti principio attivo Eparinoidi, associazioni ()