Entacapone è un principio attivo utilizzato nel trattamento della malattia di Parkinson, una patologia neurodegenerativa che colpisce principalmente le persone anziane. In Italia, si stima che circa 300.000 individui soffrano di questa malattia, con un'incidenza annuale di circa 20 nuovi casi ogni 100.000 abitanti.
Il farmaco agisce come inibitore della catecol-O-metiltransferasi (COMT), un enzima coinvolto nella degradazione delle catecolamine, tra cui la dopamina. La dopamina è un neurotrasmettitore essenziale per il controllo dei movimenti e la sua carenza nel cervello è responsabile dei sintomi motori tipici del morbo di Parkinson.
Entacapone viene somministrato in associazione con levodopa e carbidopa, due farmaci che aumentano i livelli di dopamina nel cervello. La levodopa viene convertita in dopamina, mentre la carbidopa previene la degradazione prematura della levodopa prima che raggiunga il cervello. Tuttavia, una parte della levodopa viene comunque metabolizzata dalla COMT prima di attraversare la barriera emato-encefalica.
L'azione dell'entacapone consiste nell'inibire l'attività della COMT a livello periferico, permettendo così una maggiore disponibilità di levodopa al cervello e quindi un aumento dei livelli cerebrali di dopamina. Questo risultato si traduce in una migliore efficacia terapeutica e nella riduzione degli effetti collaterali motori legati alla fluttuazione dei livelli plasmatici di levodopa, come le discinesie e gli episodi "on-off".
Il dosaggio di entacapone varia in base alle esigenze del paziente e alla risposta al trattamento. Di solito, viene somministrato in compresse da 200 mg assunte contemporaneamente alla levodopa/carbidopa, con una frequenza che può variare da 3 a 8 volte al giorno. La dose massima giornaliera raccomandata è di 1600 mg.
Entacapone è generalmente ben tollerato dalla maggior parte dei pazienti. Tuttavia, come per tutti i farmaci, possono verificarsi effetti collaterali. Gli effetti indesiderati più comuni associati all'uso di entacapone includono: diarrea, nausea, vomito, addominali dolore e secchezza delle fauci. Altri effetti collaterali meno comuni ma potenzialmente gravi sono: ipotensione ortostatica (diminuzione della pressione sanguigna quando ci si alza), allucinazioni visive o uditive e discinesie (movimenti involontari).
È importante che i pazienti affetti da morbo di Parkinson seguano attentamente le indicazioni del medico riguardo al dosaggio e alla somministrazione dell'entacapone e degli altri farmaci antiparkinsoniani. Inoltre, è fondamentale informare il medico curante di eventuali altre patologie o terapie farmacologiche in corso.
In conclusione, l'entacapone rappresenta un importante strumento terapeutico nel trattamento della malattia di Parkinson. Grazie alla sua azione inibitoria sulla COMT, permette un miglior controllo dei sintomi motori e una riduzione degli effetti collaterali legati alla fluttuazione dei livelli di levodopa. Tuttavia, come per ogni farmaco, è essenziale che i pazienti seguano attentamente le indicazioni del medico e segnalino tempestivamente eventuali effetti indesiderati.