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Farmaci contenenti principio attivo Doxorubicina ()

La doxorubicina è un principio attivo appartenente alla classe dei farmaci antitumorali noti come antracicline. È ampiamente utilizzata nel trattamento di diversi tipi di tumori, tra cui quelli del seno, dell'ovaio, della prostata, del polmone e del fegato. In Italia, la doxorubicina è disponibile in diverse formulazioni e dosaggi ed è prescritta da oncologi esperti nella gestione delle terapie antitumorali.

La doxorubicina agisce inibendo la replicazione del DNA nelle cellule tumorali. Questo avviene attraverso l'intercalazione tra le basi azotate del DNA e l'inibizione dell'enzima topoisomerasi II. Il risultato finale è la rottura delle catene di DNA e l'arresto della proliferazione cellulare. Inoltre, la doxorubicina genera radicali liberi che causano ulteriori danni al DNA e alle membrane cellulari.

Il farmaco viene somministrato per via endovenosa (iniezione o infusione) a dosaggi variabili in base al tipo di tumore e alle condizioni cliniche del paziente. La posologia può essere adattata dal medico curante per ridurre il rischio di effetti collaterali o migliorare l'efficacia della terapia.

Gli effetti collaterali più comuni associati all'uso della doxorubicina includono nausea, vomito, perdita di appetito, stanchezza e alopecia (perdita temporanea dei capelli). Queste reazioni avverse sono generalmente reversibili una volta terminata la terapia.

Tuttavia, la doxorubicina può causare anche effetti collaterali più gravi e potenzialmente irreversibili. Tra questi, il più importante è la cardiotoxicità, che si manifesta con alterazioni della funzione cardiaca e può evolvere in insufficienza cardiaca congestizia. La probabilità di sviluppare cardiotoxicità aumenta con dosi cumulative elevate del farmaco e con l'età avanzata del paziente.

Per ridurre il rischio di cardiotoxicità, il medico curante monitorerà attentamente la funzione cardiaca del paziente durante il trattamento. Inoltre, la doxorubicina viene spesso somministrata in combinazione con altri farmaci antitumorali per migliorare l'efficacia della terapia e ridurre gli effetti collaterali.

Un altro effetto collaterale grave associato all'uso della doxorubicina è la mielosoppressione, che si manifesta con una diminuzione dei livelli di globuli bianchi, globuli rossi e piastrine nel sangue. Questo può aumentare il rischio di infezioni, anemia e sanguinamenti nel paziente.

La mielosoppressione viene monitorata attraverso esami ematologici periodici durante il trattamento. Se necessario, il medico curante può prescrivere farmaci per stimolare la produzione di cellule del sangue o modificare la posologia della doxorubicina per ridurre questo effetto collaterale.

In Italia, l'incidenza dei tumori continua a crescere: secondo i dati dell'AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori), nel 2020 sono stati diagnosticati circa 377.000 nuovi casi di tumore. La doxorubicina rappresenta una delle opzioni terapeutiche più utilizzate per combattere queste malattie, grazie alla sua efficacia e al suo ampio spettro d'azione.

Tuttavia, è importante sottolineare che la doxorubicina non è adatta a tutti i pazienti e che il suo uso deve essere attentamente valutato dal medico curante. In particolare, il farmaco è controindicato in caso di ipersensibilità nota al principio attivo o ad altre antracicline, insufficienza cardiaca grave e pregressa mielosoppressione.

In conclusione, la doxorubicina è un farmaco antitumorale efficace nel trattamento di diversi tipi di tumori. Tuttavia, la sua somministrazione richiede un'attenta valutazione dei benefici e dei rischi da parte del medico curante e un rigoroso monitoraggio del paziente durante il trattamento.

Farmaci contenenti principio attivo Doxorubicina ()