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Farmaci contenenti principio attivo Crizotinib

Il Crizotinib è un principio attivo utilizzato nel trattamento di alcune forme di tumori polmonari. È un inibitore delle tirosina chinasi, una classe di farmaci che agisce bloccando l'azione di enzimi coinvolti nella crescita e diffusione delle cellule tumorali. In particolare, il Crizotinib si lega selettivamente a due recettori cellulari, ALK (anaplastic lymphoma kinase) e ROS1 (c-ros oncogene 1), che sono noti per essere coinvolti nello sviluppo di alcuni tipi di tumori polmonari non a piccole cellule (NSCLC).

In Italia, il tumore del polmone è la terza neoplasia più comune tra gli uomini e la quinta tra le donne. Nel 2020, si sono registrati circa 42.000 nuovi casi di tumore del polmone nel paese. Tra questi, circa il 5% presenta alterazioni genetiche legate ai recettori ALK o ROS1.

Il Crizotinib è stato approvato dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nel 2012 per il trattamento dei pazienti affetti da NSCLC avanzato con alterazioni genetiche del gene ALK e successivamente nel 2017 per i pazienti con NSCLC avanzato con alterazioni genetiche del gene ROS1.

Il farmaco viene somministrato per via orale sotto forma di capsule da assumere due volte al giorno. La dose raccomandata è generalmente di 250 mg due volte al giorno, ma può essere modificata dal medico in base alle condizioni cliniche del paziente e alla tollerabilità al farmaco.

Il trattamento con Crizotinib ha dimostrato di migliorare significativamente la sopravvivenza libera da progressione (PFS) nei pazienti con NSCLC ALK-positivo o ROS1-positivo rispetto alla chemioterapia standard. In uno studio clinico condotto su 347 pazienti con NSCLC ALK-positivo, il Crizotinib ha mostrato una PFS mediana di 10,9 mesi contro i 7 mesi della chemioterapia. In un altro studio su 50 pazienti con NSCLC ROS1-positivo, il Crizotinib ha ottenuto una PFS mediana di 19,2 mesi.

Nonostante i risultati positivi nel controllo della malattia, il Crizotinib può causare alcuni effetti collaterali. Gli effetti indesiderati più comuni includono nausea, vomito, diarrea, stanchezza e alterazioni visive. Alcuni pazienti possono anche sviluppare edemi periferici (gonfiore delle gambe e delle braccia) e alterazioni degli esami del sangue come linfopenia (riduzione dei linfociti) e neutropenia (riduzione dei neutrofili). In rari casi, il farmaco può causare problemi cardiaci come bradicardia (battito cardiaco lento) o prolungamento dell'intervallo QT all'elettrocardiogramma.

Durante il trattamento con Crizotinib è importante che i pazienti siano monitorati regolarmente dal loro medico per valutare la risposta al farmaco e la comparsa di eventuali effetti collaterali. È inoltre fondamentale che i pazienti informino il medico di eventuali altri farmaci che stanno assumendo, poiché il Crizotinib può interagire con alcuni di essi, modificandone l'efficacia o la sicurezza.

In conclusione, il Crizotinib rappresenta un'opzione terapeutica importante per i pazienti affetti da NSCLC con alterazioni genetiche dei recettori ALK o ROS1. Grazie alla sua azione selettiva, questo farmaco ha dimostrato di migliorare significativamente la sopravvivenza libera da progressione rispetto alla chemioterapia standard. Tuttavia, è importante che i pazienti siano attentamente monitorati durante il trattamento per garantire una gestione ottimale degli effetti collaterali e delle potenziali interazioni farmacologiche.

Farmaci contenenti principio attivo Crizotinib