Il cortisone è un principio attivo appartenente alla classe dei corticosteroidi, sostanze prodotte naturalmente dall'organismo umano e sintetizzate chimicamente per scopi terapeutici. Queste molecole sono caratterizzate da un'azione anti-infiammatoria, antiallergica e immunosoppressiva, che le rende particolarmente utili nel trattamento di diverse patologie.
In Italia, il cortisone è disponibile in varie formulazioni farmaceutiche, tra cui compresse, creme e gel topici, soluzioni iniettabili e spray nasali. La sua prescrizione avviene prevalentemente per la cura di malattie infiammatorie croniche come l'artrite reumatoide, l'asma bronchiale e la dermatite atopica.
L'azione del cortisone si esplica attraverso la modulazione dell'espressione genica delle cellule bersaglio. In particolare, esso agisce legandosi a specifici recettori citoplasmatici ed entrando nel nucleo cellulare dove regola la trascrizione di geni coinvolti nella risposta infiammatoria. Il risultato è una riduzione della produzione di mediatori chimici dell'infiammazione (come prostaglandine e leucotrieni) e una diminuzione dell'attività delle cellule del sistema immunitario.
Nel contesto delle malattie allergiche come l'asma o la rinite allergica stagionale, il cortisone contribuisce a ridurre i sintomi tipici quali tosse, starnuti e prurito nasale. In questi casi viene spesso somministrato sotto forma di spray nasale o come farmaco inalatorio per un'azione locale e limitata agli organi interessati.
Il cortisone è anche impiegato nella terapia delle malattie autoimmuni, in cui il sistema immunitario attacca erroneamente le cellule e i tessuti dell'organismo. Grazie alla sua azione immunosoppressiva, il cortisone aiuta a controllare l'attività delle cellule immunitarie responsabili del danno tissutale e a ridurre l'infiammazione associata a queste patologie.
Nonostante i numerosi benefici terapeutici, l'uso del cortisone può comportare effetti collaterali indesiderati, soprattutto se assunto per lunghi periodi o a dosaggi elevati. Tra gli effetti più comuni si annoverano aumento di peso, ritenzione idrica, ipertensione arteriosa e alterazioni della glicemia. Inoltre, la somministrazione prolungata di cortisone può causare osteoporosi, cataratta e aumentare il rischio di infezioni.
Per minimizzare questi effetti negativi, i medici tendono a prescrivere il cortisone alla dose più bassa possibile e per la durata più breve necessaria al controllo dei sintomi. Inoltre, è importante seguire attentamente le indicazioni del medico curante riguardo all'utilizzo del farmaco e alle eventuali precauzioni da adottare durante il trattamento.
In Italia sono disponibili diverse statistiche relative all'utilizzo del cortisone nella popolazione generale. Secondo dati recenti dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), nel 2019 sono state prescritte oltre 6 milioni di confezioni di cortisone, con un costo complessivo per il Servizio Sanitario Nazionale di circa 60 milioni di euro. Questi numeri testimoniano l'importanza del cortisone nella pratica clinica e la sua diffusa prescrizione per il trattamento delle patologie infiammatorie e allergiche.
In conclusione, il cortisone rappresenta un farmaco fondamentale nella terapia delle malattie infiammatorie, allergiche e autoimmuni. Grazie alla sua azione anti-infiammatoria, antiallergica e immunosoppressiva, esso contribuisce a migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da queste patologie. Tuttavia, è importante utilizzare il cortisone in modo responsabile e sotto stretto controllo medico per evitare possibili effetti collaterali indesiderati.