Il Cemiplimab è un principio attivo innovativo che ha rivoluzionato il panorama terapeutico in ambito oncologico. Si tratta di un anticorpo monoclonale umano, appartenente alla classe degli inibitori del checkpoint immunitario PD-1 (Programmed Death-1). Il suo meccanismo d'azione consiste nel potenziare la risposta immunitaria dell'organismo contro le cellule tumorali.
Il Cemiplimab è stato approvato dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nel 2019 per il trattamento di pazienti adulti affetti da carcinoma a cellule squamose del polmone (CSCC) metastatico o localmente avanzato, non suscettibile a chirurgia curativa o radioterapia. In Italia, il CSCC rappresenta circa il 30% dei tumori polmonari non a piccole cellule e si stima che ogni anno vengano diagnosticati oltre 10.000 nuovi casi.
L'efficacia del Cemiplimab è stata dimostrata in diversi studi clinici internazionali, tra cui l'importante studio EMPOWER-CSCC 1. In questo studio randomizzato e controllato, i pazienti trattati con Cemiplimab hanno mostrato una sopravvivenza globale significativamente superiore rispetto ai pazienti sottoposti a chemioterapia standard. Inoltre, il farmaco ha dimostrato un profilo di sicurezza gestibile e tollerabile.
Il trattamento con Cemiplimab si basa sull'infusione endovenosa del farmaco ogni tre settimane, per un massimo di 93 settimane o fino alla progressione della malattia, all'intolleranza al farmaco o alla decisione del medico di interrompere il trattamento. La dose raccomandata è di 350 mg per infusione, da somministrare in circa 30 minuti.
Il Cemiplimab agisce bloccando l'interazione tra il recettore PD-1 presente sulle cellule T (un tipo di globuli bianchi) e i suoi ligandi PD-L1 e PD-L2 espressi sulle cellule tumorali. Questo blocco permette alle cellule T di riconoscere ed attaccare le cellule tumorali, favorendo così la distruzione del tumore. Inoltre, il farmaco potenzia la risposta immunitaria anche nei confronti delle metastasi a distanza.
Il profilo di sicurezza del Cemiplimab è simile a quello degli altri inibitori del checkpoint immunitario. Gli effetti collaterali più comuni sono stanchezza, eruzioni cutanee, prurito e diarrea. Tuttavia, questi effetti sono generalmente lievi e reversibili con l'interruzione temporanea del trattamento o con l'uso di farmaci sintomatici.
In alcuni casi, il Cemiplimab può causare reazioni avverse più gravi legate all'iperattivazione del sistema immunitario. Queste reazioni possono interessare diversi organi e apparati come polmoni (pneumonite), fegato (epatite), reni (nefrite) o ghiandole endocrine (ipofisite). Pertanto, è fondamentale monitorare attentamente i pazienti durante il trattamento e intervenire tempestivamente in caso di insorgenza di sintomi sospetti.
In Italia, il Cemiplimab è disponibile solo in ambito ospedaliero e viene prescritto dai medici oncologi esperti nella gestione dei tumori polmonari. Il costo del farmaco è elevato, ma è coperto dal Sistema Sanitario Nazionale per i pazienti che soddisfano i criteri di inclusione stabiliti dall'AIFA.
In conclusione, il Cemiplimab rappresenta una nuova opzione terapeutica promettente per i pazienti affetti da carcinoma a cellule squamose del polmone metastatico o localmente avanzato. Grazie al suo meccanismo d'azione innovativo e al suo profilo di sicurezza gestibile, questo farmaco offre una speranza concreta per migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita dei pazienti colpiti da questa grave patologia.